RESIDUI NEGLI ALIMENTI
La GU dell’Unione Europea ha pubblicato il Regolamento (UE) 2024/2619 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di fosetil, fosfonati di potassio e fosfonato di disodio in o su determinati prodotti al fine di verificare i livelli massimi di residui per le sostanze attive fosetil, fosfonati di potassio e fosfonato di disodio negli alimenti.
La documentazione di cui all’ allegaoi n. 225 verrà inviato agli Associati
SOVRANITÀ ALIMENTARE “Dopo essere stata inserita nel documento conclusivo del G7 Agricoltura di Siracusa, la Sovranità Alimentare ottiene piena cittadinanza anche nelle conclusioni strategiche adottate sulla nuova PAC dai ministri europei dell’agricoltura. Un grande risultato per l’Italia, che fin dal primo giorno, con l’inserimento del concetto nella denominazione del Ministero, ha voluto dare un segnale forte: riportare al centro la nostra agricoltura, la pesca e l’intero comparto agroalimentare”. Lo dichiara il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
“Questo risultato, e ringrazio la Presidenza ungherese per aver portato a compimento questo passaggio, si somma a quanto ribadito ieri sulla pesca, dove l’Italia ha chiesto che venga applicata, in qualsiasi ambito, una moratoria delle decisioni a livello tecnico sulla riduzione dello sforzo di pesca e dei limiti di cattura, in attesa della piena operatività del nuovo Commissario, a tutela di un comparto essenziale per l’economia italiana e per la qualità e la sicurezza alimentare”, ha sottolineato il Ministro.
“Inoltre – ha aggiunto il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo, – abbiamo dichiarato e voluto mettere a verbale le criticità che permangono, a cominciare dalla richiesta di maggiori risorse per gli agricoltori, che devono essere sostenuti come autentici custodi del territorio e garanti del buon cibo per la popolazione italiana ed europea. Per questo, abbiamo chiesto che ogni meccanismo di distribuzione della PAC debba essere definito, per ciascuno Stato membro, tenendo conto delle differenze tra il reddito dell’agricoltura rispetto a quello del resto dei settori economici, nonché del potere d’acquisto e dei costi di produzione. Abbiamo infine chiesto che la parte finanziaria della Politica Comune venga rinviata al luogo più appropriato per la decisione, ovvero le discussioni tra i Capi di Stato e di Governo”.
“Infine, pur condividendo l’obiettivo di un’agricoltura sempre più resiliente e sostenibile, abbiamo specificato che, per l’Italia, la sostenibilità ambientale deve procedere di pari passo con quella economica e sociale, garantendo un giusto reddito agli agricoltori e una corretta distribuzione del valore della produzione lungo le filiere”, ha concluso il Ministro Lollobrigida.
ETICHETTATURA INGREDIENTI
Il MIMIT ha pubblicato Circolare 18 settembre 2024 -recante “Linee guida sulla dichiarazione della quantità degli ingredienti (art. 22 del regolamento (UE) n. 1169/2011), nonché ulteriori informazioni per la corretta applicazione delle disposizioni fornisce gli orientamenti necessari per l’applicazione dell’indicazione quantitativa degli ingredienti (QUID) che figurano nella denominazione di vendita, che sono posti in rilievo nell’etichettatura o che sono essenziali per caratterizzare l’alimento.
Si richiama a tal proposito l’attenzione circa l’obbligo suddetto, che riguarda solo gli ingredienti e non i componenti naturalmente presenti nei prodotti alimentari. Pertanto, il QUID non si applica, ad esempio, alla caffeina, alle vitamine e ai sali minerali contenuti rispettivamente nel caffè o nei succhi e nettari di frutta.
La documentazione di cui all’ allegato n. 208 verrà inviata agli Associati
FONDO ECCELLENZE GASTRONOMICHE
Il MASAF pubblica il Decreto Direttorieale contenente l’ elenco beneficiari alla misura Macchinari e beni strumentali: gli obblighi per gli ammessi alla concessione delle agevolazioni subordinate all’esito positivo delle verifiche effettuate sulle dichiarazioni rese dai soggetti richiedenti.
La documentazione di cui all’ allegato n. 116 verrà inviata agli Associati
DALL’UE
L’Unione Europea ha emanato “Il Regolamento 2024/1468 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 maggio 2024 modifica i Regolamenti (UE) 2021/2115 e (UE) 2021/2116 per quanto riguarda le norme sulle buone condizioni agronomiche e ambientali, i regimi per il clima, l’ambiente e il benessere degli animali, la modifica dei piani strategici della PAC, la revisione dei piani strategici della PAC e le esenzioni da controlli e sanzioni.”
Sebbene i regolamenti in vigore concedano una notevole flessibilità agli Stati membri e offrano la possibilità di ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori, il primo anno di applicazione concreta di tali regolamenti tramite i piani strategici della PAC ha chiaramente dimostrato che sono necessari alcuni adeguamenti limitati del quadro giuridico dell’Unione per la PAC per garantire un’attuazione efficace dei piani strategici della PAC e ridurre gli oneri amministrativi connessi alla loro attuazione e al controllo di determinati requisiti.
La documentazione di cui all’ allegato n. 59 verrà inviata agli Associati
CABINA DI REGIA
Sono stati resi noti i risultati dei controlli della Cabina di regia interforze nel settore agroalimentare, eseguiti nel periodo che va dal 20 marzo al 5 aprile 2024.
Ispezionate oltre 8.100 tonnellate, di cui poco meno di 7.000 tonnellate relative solo al settore cerealicolo e prelevati campioni di prodotto che saranno sottoposti ad analisi presso i laboratori dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (ICQRF).
“I nostri prodotti agroalimentari in vendita sul nostro territorio nazionale sono tra i più sicuri d’Europa. I controlli, come dimostrano i report quindicinali rilasciati dalla Cabina di regia interforze, composta da ICQRF, Comando dei Carabinieri, Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ringrazio per l’impegno profuso in queste operazioni, a difesa della qualità e a tutela dei cittadini, sono costanti. Il Governo Meloni è in prima linea per difendere il Made in Italy contro le importazioni da Paesi terzi che non rispettano gli standard sanitari, la tracciabilità e le norme sull’origine”, così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
Le ispezioni sono state effettuate presso i principali punti di ingresso nel territorio nazionale. In particolare, sono stati effettuate 69 ispezioni nei porti di Livorno, Ravenna, Genova, Pozzallo (RG), Messina, Palermo, Salerno, Bari e Brindisi e 52 nei principali valichi e punti di ingresso sul territorio.
Inoltre, l’ICQRF e il Comando Carabinieri Tutela Agroalimentare hanno condotto in autonomia ulteriori 78 controlli sul territorio, mentre l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel settore agroalimentare ha monitorato oltre 600 dichiarazioni doganali sui flussi commerciali a rischio, per garantire la correttezza dei traffici, la regolarità e la qualità delle merci.
Tra le principali operazioni, si segnala: il sequestro da parte dell’ICQRF Sicilia di 4 tonnellate di semola rimacinata di grano duro, ottenuta dalla lavorazione di grano canadese, confezionata in sacchi bianchi con la dicitura “grano duro siciliano” e la bandiera italiana.
L’Agenzia delle Dogane e Monopoli ha individuato un carico di oltre 8 tonnellate di carciofi, provenienti dall’Egitto, non ammesso all’importazione in Italia per motivi sanitari.
Gli Ispettori dell’ICQRF Sardegna, con la Guardia di Finanza di Cagliari, hanno sequestrato quasi 2 tonnellate di aglio di provenienza spagnola qualificato in etichetta come prodotto di origine “Italia”.
Nel corso di operazioni congiunte, la Capitaneria di porto ha eseguito 4 sequestri per un totale di quasi 4 tonnellate di prodotti ittici.
Infine, i Carabinieri del Comando Tutela Agroalimentare, ispettori dell’ICQRF e militari della Capitaneria di porto, hanno elevato diverse contestazioni amministrative per violazioni dell’obbligo di indicazione dell’origine dei prodotti nei documenti di trasporto, nel sistema di etichettatura, e carenze nella tracciabilità dei prodotti commercializzati.
ALIMENTARE
“Il mercato giapponese non solo può garantirci maggiore forza e ospitalità per le nostre imprese, ma può permetterci di integrarci ancora meglio nel sistema dell’Asia e cercare di aprire nuove strade. Il fatto che in ogni fiera la nostra presenza sia così massiccia e quasi sempre la più numerosa, dimostra che per i prodotti italiani c’è più mercato. Ringrazio tutti i nostri imprenditori perché hanno tenuto alta la bandiera dell’Italia. Il Governo Meloni, insieme all’ICE, è costantemente impegnato per creare le condizioni ideali per far aumentare le esportazioni e la presenza strategica delle imprese italiane nel mondo. Oggi siamo a Tokyo per rafforzare il legame strategico con questa Nazione che apprezza sempre più il Made in Italy”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, inaugurando il Padiglione Italia a Foodex Japan in corso a Tokyo, la più importante manifestazione dell’agroalimentare in Giappone. “Il nostro impegno è massimo anche per tutelare le eccellenze italiane dalle imitazioni, perché deve essere protetta l’originalità delle nostre produzioni e delle nostre trasformazioni. Per essere combattuto, il fenomeno dell’italian sounding va innanzitutto spiegato oltre i nostri confini, per il bene dell’economia italiana e di chi, in ogni angolo del mondo, chiede qualità. Da noi produrre costa di più, paghiamo più tasse, rispettiamo i lavoratori e l’ambiente. Questo assume un valore che va protetto e difeso”, ha concluso il ministro Lollobrigida.
AGRIFISH
“Oggi bisogna incidere di più e con finanziamenti maggiori per sostenere questo settore strategico. Abbiamo segnalato, come Italia, la necessità di valorizzarlo anche in considerazione di uno sviluppo più ampio dell’attrattività dell’agricoltura nelle aree interne, che deve prevedere una serie di interventi non solo sul piano agricolo ma anche dei servizi, oltre che di reddito”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenuto all’Agrifish a Bruxelles.
Il Ministro ha affrontato la questione degli alimenti coltivati, evidenziando che la posizione dell’Italia potrebbe essere comune con Francia e Austria. “Ringrazio Norbert Totschnig, Ministro austriaco, per aver convocato una riunione nella quale ha chiesto a me e al Ministro francese Marc Fesneau di condividere un documento comune da presentare sulla carne sintetica”, ha dichiarato Lollobrigida, specifidando: “Intendiamo proteggere il cibo, la qualità del cibo, le nostre produzioni e l’ambiente, che è intimamente collegato con la centralità dell’agricoltura e del suo sviluppo. Chi ha raccontato per tanto tempo che l’agricoltura è nemica dell’ambiente ha semplicemente detto il falso”.
“La soluzione della diminuzione degli agrofarmaci e dei pesticidi deve essere in linea con la possibilità di continuare a produrre”, ha sottolineato poi il Ministro. “Noi siamo d’accordo sulla riduzione dei pesticidi, ma non siamo d’accordo sulla riduzione delle produzioni perché, a parità di consumo, noi saremo costretti in quel caso a comprare prodotti da nazioni che usano quantitativi di pesticidi ben superiori a quelli che attualmente usano i nostri agricoltori. Ribadiamo la posizione dell’Italia, che chiede una riflessione complessiva”, ha concluso.
PROMOZIONE MODELLO ALIMENTAZIONE DI QUALITÀ “In Europa dobbiamo promuovere un’azione che impedisca di cambiare il nostro modello alimentare. Non possiamo arrenderci all’assenza di qualità. Lavoriamo affinché tutta l’Unione Europa si possa convincere della giustezza della scelta italiana di avanguardia basata su un grande moto popolare istituzionale con migliaia di Comuni, scienziati, politici e medici che hanno chiesto di intervenire sulla materia”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo alla trasmissione di Rai Radio 1 – Ping Pong, condotta da Annalisa Chirico, in merito alla legge sulla carne coltivata.
“Il Parlamento Ue ha votato con una maggioranza diversa, ben oltre i numeri dell’area popolare e conservatrice – ha continuato il ministro. Abbiamo approvato una legge in linea con la volontà popolare e con gran parte della scienza che ha la stessa posizione. Poi se l’Ue dovesse decidere in maniera diversa prenderemo atto della situazione e ragioneremo insieme su come si possano declinare altre opzioni nel rispetto delle identità delle singole nazioni”.
“Il nostro benessere fisico – ha aggiunto- credo derivi anche da questo processo di sana ed equilibrata alimentazione che io consiglierei a tutti di seguire”.
“L’alcol in sé non è un alimento salutare. Nel vino non supera mai il 15% – ha precisato Lollobrigida- il resto è acqua vitamine”.”Inoltre – ha proseguito- tanti scienziati sostengono che l’utilizzo di vino, in modo moderato e adeguato all’interno di un sistema alimentare bilanciato, non fa male.”
“È una follia da ogni punto di vista delegittimare le nostre produzioni aggredendole, sostenendo tesi assurde come quelle che vogliono favorire etichette condizionanti”, così ha concluso il ministro Francesco Lollobrigida.
GRANO. AVVIO CONTROLLO FILIERA PER PRODUZIONE QUALITÀ
Come preannunciato dal Ministro Lollobrigida in occasione dell’incontro congiunto fra Cabina Regia Controlli Agroalimentari e Associazioni di Categoria del settore agricolo e della pasta (avvenuto in data 3 novembre u.s.), oggi 14 novembre 2023 ha avuto inizio la “Campagna straordinaria di controllo filiera del grano duro” attraverso delle verifiche mirate alle importazioni presso il porto di Bari.
La campagna di controllo si svolge con la collaborazione delle diverse Amministrazioni che fanno parte della Cabina di Regia per i controlli agroalimentari del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e vede la partecipazione congiunta del Dipartimento Ispettorato Controllo di Qualità e Repressioni Frodi, dei Carabinieri (Comandi Carabinieri per la Tutela agroalimentare e per la Tutela Forestale), della Guardia di Finanza, delle Capitanerie di Porto e dell’Agenzia delle Dogane.
Si tratta di una attività di controllo di carattere straordinario e ad ampio raggio che comprende verifiche mirate alle importazioni di grano duro in arrivo presso i porti e i punti di ingresso del nostro Paese, con verifiche finalizzate alla qualità delle produzioni e tracciabilità delle medesime. I controlli sono rivolti, altresì, all’intera filiera alimentare per verificare la rintracciabilità delle produzioni, la qualità e la corretta indicazione dell’origine.
A tal proposito il Ministro Lollobrigida ha dichiarato: “l’istituzione della Cabina di Regia che include le varie componenti degli Organi di controllo del nostro Paese operanti nel settore agroalimentare sta fornendo dei risultati importanti sul piano dell’operatività. L’attivazione della “campagna straordinaria di controllo filiera grano duro” sotto il coordinamento della Cabina di Regia dimostra che è possibile impiegare in modo sinergico le diverse professionalità e competenze espresse tra i vari Organismi di controllo, evitare inutili e costose duplicazioni delle attività e garantire di rafforzare il sistema di difesa delle produzioni di qualità, del made in Italy e la tutela dei nostri consumatori, nel rispetto del regolare funzionamento delle attività commerciali”.
ITALIA LEADER PER QUALITÀ
“Abbiamo il dovere di ampliare quella fetta di mercato, seppur importante, relativa all’export che per noi è un valore aggiunto, un punto di partenza e non di arrivo. Oggi siamo qui per ribadire come in una regione straordinaria come l’Umbria, in un luogo prestigioso come questo teatro*, l’Italia rappresenti le sue eccellenze, le descrive e le racconta* al meglio. E questo fa comprendere quanto sia intimamente legato alla nostra produzione agroalimentare, alla nostra cultura, alle nostre tradizioni, ai nostri beni. Siamo forse l’unica Nazione che riesce a essere sintesi di tutto questo in un quadro”.
Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, al Teatro Solomeo di Corciano, in provincia di Perugia, alla presentazione dell’atlante Qualivita 2024.
“La difesa delle denominazioni dei nostri prodotti, che descrivono un sistema sicuro, rispettoso dell’ambiente e del lavoro che nasce da millenni di ricerca, è un passaggio fondamentale. L’Italia, infatti, ha giocato una partita comune per raggiungere questo obiettivo che va in difesa del sistema Italia e lo abbiamo fatto lavorando insieme anche ad esponenti di forze politiche diverse, per difendere la nostra Nazione”, ha sottolineato il ministro riguardo all’accordo raggiunto in Europa sulla riforma del sistema delle Indicazioni Geografiche.
“Quanto al quadro internazionale – ha concluso il ministro Lollobrigida – l’Italia sta assumendo una posizione di grande centralità. Purtroppo, gli effetti collaterali si sentono sui costi di produzione e mettono in crisi alcuni settori ma, grazie ai nostri imprenditori agricoli, i nostri produttori e i nostri trasformatori, reggiamo. Abbiamo il dovere di cogliere l’occasione, anche di queste fasi, per pianificare ancor meglio, fare strategia e recuperare sulla logistica e sulla protezione dei nostri prodotti a livello internazionale, sui quali siamo rimasti indietro rispetto agli altri Stati europei”.
GRANO DURO
“Al via un piano straordinario di controlli da metà novembre sul grano duro che viene importato, sia nei porti di arrivo che nei luoghi di destinazione sul territorio, incentrato sulla qualità e sull’origine in termini di trasparenza. Il Made in Italy è una garanzia di qualità e deve continuare ad esserlo. Per questo abbiamo chiesto alle nostre forze in campo un impegno straordinario, all’interno della Cabina di Regia, per controllare l’import e chi produce alimenti con 100% grano italiano”. Così il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in occasione della Cabina di Regia riunita presso il Masaf con la rete degli enti responsabili dei controlli per il comparto agro-alimentare, a cui è seguito un confronto diretto con rappresentanti delle filiere.
Fanno parte della Cabina di Regia i Comandi dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e per la Tutela Forestale e Parchi, la Guardia di Finanza, la Capitaneria di Porto, Agea, Agenzia delle Entrate e l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Masaf, a cui è affidato il ruolo di coordinamento operativo.
“Questi controlli non devono essere un aggravio per le imprese, ma un ulteriore strumento di garanzia dell’utilizzo di grano italiano, a vantaggio delle persone che acquistano e degli stessi produttori, che vedono così garantito il valore della loro fatica e del loro valore nell’utilizzare una materia prima di origine nazionale”, ha sottolineato Lollobrigida.
Il Ministro ha messo poi l’accento sulla necessità di garantire equilibrio nei prezzi. “Dobbiamo mettere in condizione l’imprenditore agricolo di produrre al giusto prezzo. Le continue fluttuazioni, dovute anche a costi di produzione in continua crescita e un prezzo del grano sempre inferiore, richiedono interventi che vogliamo mettere in campo attraverso la concertazione con le rappresentanze del mondo degli agricoltori”, ha dichiarato, annunciando di aver incaricato Ismea di ricostruire una catena del valore per chiarire come viene redistribuito il prezzo lungo la filiera ma anche il reddito. “L’obiettivo ultimo è garantire una equa distribuzione del valore aggiunto all’interno delle filiere, che è legato alla qualità che deve essere preservata ad ogni costo”, ha sottolineato il Ministro Lollobrigida.
ORTOFRUTTA: PER RILANCIO SETTORE PUNTARE SU INNOVAZIONE E RICERCA
Il ministro dell’Agricoltura, nel corso del tavolo che si è tenuto al Masaf, sottolinea l’importanza di collaborare con mense e ristorazione e annuncia lo stanziamento di un fondo emergenze da 270 milioni di euro in legge di Bilancio
“In legge di Bilancio abbiamo chiesto 20 milioni per i prestiti cambiari in favore del settore ortofrutticolo. Con apposito decreto ministeriale, abbiamo previsto 9,4 milioni di euro per sostenere il settore degli agrumi dal malsecco, 10 milioni di euro per la filiera della pera e 2 per quella dei kiwi. Infine, avvieremo un’apposita campagna di comunicazione sul consumo di frutta e verdura”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, presiedendo il tavolo sull’ortofrutta che si è tenuto questa mattina al Masaf e al quale hanno partecipato le associazioni di categoria.
“I dati di Ismea raccontano delle difficoltà del settore ortofrutticolo. In un’ottica di sostegno al comparto agricolo, agroalimentare, zootecnico e della pesca, abbiamo inoltre previsto in manovra un fondo emergenze da 270 milioni di euro per il triennio 2024-2026. Il nostro obiettivo, però, non è convocare questa riunione solo per raccontare le criticità, ma per pianificare lo sviluppo di un asset nevralgico per la nostra economia e che sconta un evidente divario infrastrutturale, oltre ad aver pagato enormi conseguenze a causa di alluvioni e siccità. Per rilanciare la filiera sarà determinante puntare su innovazione e ricerca”, spiega Lollobrigida.
“La sfida che abbiamo di fronte, e che abbiamo il dovere di raccogliere, è quella di conquistare i mercati internazionali. Paghiamo, evidentemente, un’eccezionale gravità in termini di ritardo sul trasporto merci, criticità sulla quale il Governo Meloni lavora insieme. Dobbiamo rafforzare il sistema, perché i mercati puntano su bassi prezzi a scapito della qualità. Se si assottigliasse il divario tra l’Italia e altre Nazioni su questo aspetto, considerando il gap sui trasporti, ci troveremmo di fronte a un rischio potenziale per il futuro. Su questo, abbiamo i fondi del Pnrr da sfruttare”, continua il ministro.
“Lavoriamo per rendere trasparente il processo filiera: dove nasce un prodotto, da dove arriva, chi ci guadagna. Dobbiamo farlo per dare risposte anche alle famiglie che fronteggiano il caro carrello. Le posizioni dominanti, infatti, non devono umiliare la dignità delle produzioni. Servono controlli, regole e collaborazioni. Proprio come quella che abbiamo attivato con Mc Donald’s, che solo qui da noi si è arreso alla qualità inserendo nei propri menu piatti farciti con pomodoro pachino, acquistando 240mila kg di prodotto che ha salvato un’intera filiera. La ristorazione, infatti, porta un valore aggiunto, in questa direzione va la candidatura della Cucina a patrimonio Unesco. Senza dimenticare il settore delle mense scolastiche che rappresenta un’opportunità da valorizzare”, aggiunge il ministro Lollobrigida.
A conclusione del tavolo, nell’atrio del Masaf, si è tenuta una degustazione di frutta e verdura, a cura di Fruitimpresa, con i dipendenti che ogni giorno si impegnano per difendere e tutelare l’agricoltura italiana.
DIFENDERE IL MONDO AGRICOLO SIGNIFICA DIFENDERE LA QUALITÀ
“Importante vedere oggi qui come due Nazioni amiche lavorino sul settore primario dell’agricoltura. La difesa del nostro cibo, ambiente e turismo passa per una relazione forte sui grandi temi”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida nel corso dell’incontro avvenuto questa mattina a Bolzano con il suo omologo austriaco il Ministro dell’Agricoltura Norbert Totschnig accolti dal presidente dell’Unione Agricoltori e Coltivatori diretti Sudtirolesi, Leo Tiefenthaler.”Un rapporto – continua il ministro Lollobrigida – che protegga l’agricoltura dai grandi carnivori e metta in condizione i nostri prodotti di avere maggiore garanzia nel mercato del valore aggiunto dato dalla qualità delle produzioni. Difendere il mondo agricolo significa difendere la qualità e la possibilità di produrre. Mantenere la produzione alimentare nella Nazione significa: sicurezza degli approvvigionamenti, valore aggiunto che rimane sul territorio, posti di lavoro e tutela di elevati standard qualitativi. Abbiamo lavorato con il collega Norbert a questo scopo in Unione Europea e oggi abbiamo avuto modo di relazionare al mondo degli agricoltori e allevatori il nostro comune lavoro e impegno.”
A Cles Lollobrigida ha poi visitato il Consorzio Melinda e la fiera Pomaria.
“L’agricoltura è centrale, – commenta il ministro- oggi più di altri periodi della storia. È importante produrre e difendere la qualità. Io credo che la valorizzazione dei nostri prodotti sia decisiva. Qui in Trentino il futuro dell’agricoltura è legato anche alla mela, frutto simbolo di questo territorio”.
“Il miglioramento della qualità dei processi produttivi lungo tutta la filiera e l’innovazione finalizzata a una maggiore sostenibilità rappresentano sfide che l’Italia vuole cogliere a beneficio di persone e imprese che, investendo in questa direzione, possono diventare più solide e attrattive per i giovani”, ha concluso il ministro.
SOSTENERE IMPRESE PER AGRICOLTURA FUTURIBILE
“Ci rende orgogliosi il fatto che alcuni imprenditori italiani abbiano guardato avanti e avuto la capacità di raccogliere la sfida dell’innovazione che serve a migliorare e affrontare il tema della sostenibilità ambientale, tenendo presente anche altri due pilastri: quello della sostenibilità economica e della creazione di reddito”. Così il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida intervenendo in collegamento alla presentazione della Vertical Farm realizzata da Kilometro Verde con il supporto di Ismea, a Verolanuova, in provincia di Brescia.
“Un’iniziativa di questa natura – continua il Ministro – ci fa capire come ci si trovi sulla strada giusta. Alcune modalità di produzione energetica permettono di dare a queste iniziative uno spessore che va oltre la produzione stessa ma che crea un virtuoso circuito. In questo modo, accanto all’agricoltura tradizionale, possiamo immaginare un’agricoltura futuribile che porterà ad una diminuzione del consumo del suolo ed energetico, di utilizzo dei fitofarmaci ma, al contempo, garantendo un prodotto di qualità”.
“Il Governo ha scelto di investire su agricoltura, allevamento e pesca come soggetti primari della nostra economia e, allo stesso tempo, sulla promozione della qualità: il nostro valore aggiunto. È fondamentale investire sulla crescita delle imprese e sulla creazione di posti di lavoro, per generare ricchezza e dare così sostegno a chi vive un momento di difficoltà. L’esecutivo guarda all’economia reale, la strada per creare occupazione”, conclude il Ministro.
GRANCHIO BLU
Sequestrati oltre 900 chilogrammi di Granchio blu congelato di origine tunisina con etichettatura errata. A seguito di un’operazione eseguita dall’Ispettorato centrale Qualità e Repressione Frodi della Lombardia in coordinamento con ICQRF Italia Centrale, attraverso un’indagine nella sede lombarda di una società specializzata nell’importazione di prodotti ittici, è infatti emerso che il prodotto era realmente Granchio blu, come indicato, sebbene poi nella lista degli ingredienti riportasse esclusivamente mazzancolle. Successivamente gli ispettori di ICQRF Italia Centrale hanno posto il prodotto sotto sequestro presso un operatore del Lazio, acquirente e distributore della merce irregolare.
“Dopo aver ricevuto una segnalazione abbiamo informato il nostro Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, che si è attivato immediatamente riuscendo a garantire questo risultato in pochi giorni”, ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
AGRIFISH. PREVENIRE SPECIE COME GRANCHIO BLU, RICERCA E RISORSE PER ERADICARE PESTE SUINA
“È necessario prevenire le invasioni di specie come il granchio blu, proveniente dall’Atlantico e che sta invadendo i nostri mari. Difendiamo il ruolo dei pescatori come bio-regolatori che con i loro prelievi contribuiscono a bilanciare l’ecosistema. La miticultura in Italia rischia l’azzeramento con gravi danni all’ambiente marino”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, intervenendo al Consiglio Agrifish a Bruxelles sulla regolamentazione della pesca. Il ministro ha invitato l’Europa ad “implementare gli studi e attivare un confronto con i paesi extra Ue, come sta facendo l’Italia con la Tunisia e l’Albania, che sono altrettanto colpite dalla presenza di questa specie”.
Il ministro Lollobrigida è poi intervenuto nella sessione pubblica sulla pesta suina africana sottolineando che bisogna “prevedere risorse straordinarie e intervenire sia sulla ricerca di un vaccino efficace, sia con pratiche che possano eradicare il fenomeno”. “È necessario considerare la lotta a questa malattia una priorità – ha aggiunto il ministro Lollobrigida – dal momento che tocca gli allevamenti suinicoli, strategici per l’Europa, fermando l’export oltre che il consumo interno”.
Sul monitoraggio comune della salute del suolo, altro punto al centro del Consiglio Agrifish di oggi, il ministro ha sottolineando che “l’Italia è favorevole a un quadro di monitoraggio comune sulla salute del suolo, ma senza costi e impegni aggiuntivi per le imprese e tenendo conto di quanto già fatto dagli Stati membri in attuazione degli obblighi previsti dalla Pac”. “Gli agricoltori sono gli ambientalisti più efficaci”, ha inoltre detto Lollobrigida, aggiungendo che essi “potranno trarre vantaggio dall’attuazione di questa direttiva solo nel caso in cui potranno comunicare al consumatore che i prodotti agroalimentari ottenuti provengono da un suolo in salute”. Per questo, il ministro propone di integrare “le banche dati esistenti, in modo da abbassare i costi per l’introduzione di un eventuale schema di certificazione della qualità dei suoli, senza prevedere l’introduzione di nuovi modelli di monitoraggio”.
Al termine dell’incontro, l’informativa della Presidenza sulla Conferenza ONU tenutasi a Roma a luglio. “Noi riteniamo che il pianeta deve vedere garantito il suo sistema produttivo, che metta le persone nella condizione di essere qualitativamente nutrite, senza dover ricorrere a divaricazioni di carattere reddituale”, ha sottolineato il ministro, auspicando che “le Nazioni sviluppate mettano disposizione gli elementi tecnologici di ricerca e di sostegno per arrivare a garantire qualità a tutti, oltre che cibo per tutti”.
A margine dell’Agrifish, il ministro Lollobrigida ha avuto un incontro con il Sottosegretario di Stato dela Pesca francese Hervé Berville sull’annuale negoziato di fine anno sulle quote TAC delle catture ammissibili e sull’ipotesi di inserire delle clausole “specchio” negli accordi di libero scambio con gli Stati extra Ue, una proposta operativa italiana condivisa dalla Francia e che porterà a un tavolo per la redazione di un documento comune a tutela della Sovranità Alimentare.
Scambio di conoscenze sulle tecniche genomiche e la gestione delle acque, con particolare riferimento al loro contenimento nelle fasi alluvionali, nel bilaterale con il ministro dell’Agricoltura dell’Olanda Piet Adema, con la volontà, da parte del ministro Lollobrigida di istituire un tavolo tecnico di collaborazione per scambiare informazioni sui diversi settori che coinvolgono il modello agricolo italiano e quello olandese.
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA E AMBIENTALE
“Senza sostenibilità economica delle aziende agricole non ci può essere sostenibilità ambientale”. È quanto ha dichiarato il sottosegretario Patrizio La Pietra, nel suo intervento al convegno “Agricolture and green economy: building bridges”, nell’ambito dell’Ecr Party Culture Weekend in corso dal 1° al 3 settembre a Scilla in Calabria. “Gli agricoltori sono i primi custodi dell’ambiente ed è soprattutto grazie al loro prezioso lavoro che è possibile garantire la corretta conservazione del territorio. – aggiunge La Pietra – Compito delle istituzioni è quindi a loro volta quello di garantire i presupposti per una sostenibilità economica delle attività agricole, perché così facendo garantiamo il necessario approvvigionamento agroalimentare, il fondamentale indotto economico che ne deriva e al contempo anche l’attenzione all’ambiente, che qualora venisse a mancare, determinerebbe un dissesto idrogeologico le cui conseguenze sono ormai chiare a tutti noi”.
GRANCHIO BLU
“A Goro, in un’area diventata avanguardia per il settore della pesca, registriamo una situazione obiettivamente drammatica per i produttori di vongole a causa dell’invasione del granchio blu”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo questa mattina all’assemblea del Consorzio pescatori di Goro, insieme al viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami.
“Dobbiamo proteggere la pesca e sostenere lo sviluppo di questa attività – ha aggiunto il ministro – . Dobbiamo farlo affrontando una criticità più ampia che riguarda la presenza di una specie molto invasiva che, allo stesso tempo, è un prodotto di qualità che può essere consumato dall’uomo e dà benefici per la salute. Da un lato bisogna contrastare l’eccessiva presenza e dall’altro indurre al consumo”.
“Stiamo raccogliendo – ha continuato Lollobrigida -, come abbiamo fatto sia nelle visite precedenti sia oggi qui a Goro, consigli da quelli che per noi, insieme agli agricoltori, sono i primi ambientalisti: i pescatori. Loro, infatti, giocano un ruolo strategico e fondamentale per la risorsa mare”.
“Oltre le produzioni di vongole e di altri molluschi, il granchio blu può mettere in ginocchio il nostro ecosistema e quindi il nostro intervento deve essere mirato, utilizzando tutti gli strumenti possibili. La dichiarazione dello stato di emergenza, però, deve essere usata solo quando non si possono attuare delle procedure ordinarie. Allo stato attuale, abbiamo stanziato dei fondi e modificato alcune norme per superare le criticità. Perché quello che non possiamo permetterci è perdere tempo”, ha concluso il ministro Lollobrigida.
GRANO
Il 3 agosto presso il Masaf il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e il sottosegretario Patrizio La Pietra hanno incontrato le rappresentanze degli agricoltori italiani e gli attori della filiera impegnati nella produzione, nello stoccaggio e nella trasformazione del frumento e dei derivati.
“La politica può intervenire sul versante della promozione del grano Made in Italy per aumentare le esportazioni, valutando anche accorgimenti su temi come il credito d’imposta, per contratti di medio e lungo termine, e un sostegno alla produzione che aiuti la filiera ad abbattere i costi, con la conseguente crescita della competitività. È un impegno che ci porterà verso una sempre maggiore trasparenza della catena del valore e dei prezzi finali, oltre che ad una migliore tracciabilità del prodotto”, ha dichiarato il Ministro Francesco Lollobrigida.
“Un elemento importante emerso dal tavolo è stata la disponibilità a riattivare in via sperimentale la CUN, Commissione Unica Nazionale, sospesa dal 2022. Ora le filiere sono chiamate a fornire alla politica proposte e soluzioni congiunte, che possano consentire di raggiungere appieno anche nel settore cerealicolo quella sovranità alimentare che è il cardine dell’azione di questo Governo e del Masaf”, ha aggiunto il Ministro.
“La crisi causata dal conflitto russo-ucraino impone una pianificazione in grado di stabilizzare i prezzi ed è sempre più urgente intensificare gli sforzi sinergici perché tutte le filiere impegnate facciano sempre più sistema, in un’ottica di sostenibilità economica e di sovranità alimentare. Inoltre dobbiamo puntare sulla ricerca, che può sicuramente contribuire ad aumentare la qualità, già elevatissima, del grano 100% italiano”, ha sottolineato il Sottosegretario Patrizio La Pietra.
ITALIA-CINA: FIRMATO PROTOCOLLO ESPORTAZIONE PERE
Il 26 giugno u.s. al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, firmato il protocollo sull’esportazione delle pere in Cina tra il sottosegretario agli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Giorgio Silli, e il ministro dell’Amministrazione delle Dogane cinesi, YU Jianhua, alla presenza del deputato Angelo Rossi, consigliere del ministro Francesco Lollobrigida per le Relazioni Istituzionali.
“Un incontro proficuo, volto a facilitare l’accesso al mercato cinese dei prodotti agroalimentari italiani. Alla luce della positiva conclusione del Protocollo fitosanitario per l’esportazione delle pere italiane in Cina si potranno valutare analoghe forme di collaborazione sui controlli e sulla tracciabilità per altri prodotti del nostro agroalimentare di qualità. “. Ha affermato il consigliere del ministro Lollobrigida per le Relazioni Istituzionali, Angelo Rossi.
“Dopo anni di trattativa, è estremamente importante che il governo di Pechino abbia autorizzato nei giorni scorsi i primi stabilimenti italiani ad esportare carne bovina in Cina. Auspichiamo che anche per quanto riguarda le farine di frumento si possa arrivare al più presto alla firma del protocollo.”, ha concluso Rossi.
28ESIMA SESSIONE DEL COMITATO MISTO PER L’ORTOFRUTTA
Il Comitato misto Francia-Spagna-Italia-Portogallo per l’ortofrutta ha tenuto la sua 28esima riunione a Roma il 20 giugno 2023. All’evento hanno partecipato 50 professionisti in rappresentanza dei principali settori ortofrutticoli, oltre a rappresentanti dei ministeri responsabili dell’agricoltura, dei quattro Paesi.
I rappresentanti delle amministrazioni hanno ricordato il proprio impegno e sostegno al Comitato misto, istituito più di 25 anni fa da Francia e Spagna e successivamente esteso in una prima fase all’Italia nel 2010 e in una seconda fase al Portogallo dal 2019, il che significa che i Paesi che fanno parte di questo forum rappresentano circa il 55% della produzione ortofrutticola dell’Ue.
I direttori dei quattro Paesi hanno incoraggiato i professionisti a continuare a lavorare all’interno dei gruppi di contatto, con l’obiettivo di condividere la loro visione economica e politica del settore e raggiungere posizioni comuni per andare avanti con le questioni prioritarie individuate congiuntamente. L’incontro è iniziato con una sintesi dei temi discussi durante l’anno nei gruppi di contatto specifici per i prodotti esaminati da questi comitati (pomodoro, fragola, aglio, pesca e nettarine, melo e pero, agrumi, uva da tavola e prodotti fitosanitari). I gruppi si sono riuniti nel primo semestre del 2023 per lo più con incontri in presenza e, in alcuni casi dove non c’era altra possibilità, in videoconferenza. Nel corso della riunione sono state evidenziate le problematiche più importanti che interessano il settore ortofrutticolo, soprattutto determinate dai cambiamenti climatici e dagli aumenti dei costi di produzione.
In particolare, il Comitato si è concentrato sulla “proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e recante modifica del regolamento (UE) 2021/2115”, che tende a ridurre l’utilizzo dei fitofarmaci e i rischi associati. Pur accogliendo con favore l’ambizione della Commissione in materia, i professionisti hanno tuttavia espresso preoccupazioni sulle probabili conseguenze che l’attuazione del regolamento avrebbe sul sistema agricolo europeo e, di conseguenza, sulla sicurezza alimentare, con una maggiore dipendenza dalle importazioni da Paesi terzi, anche alla luce del conflitto in Ucraina. Il comitato ha sottolineato la necessità di fornire agli agricoltori nuove tecniche alternative per compensare la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari chimici e di allargare il dibattito all’introduzione di misure reciproche negli accordi commerciali per imporre ai prodotti importati gli stessi standard produttivi dell’Unione europea. In conclusione il comitato studierà la possibilità di istituire un ulteriore gruppo di contatto per i prodotti 4 gamma ed inoltre favorire la cooperazione tra i vari centri di ricerca dei 4 Paesi.
La prossima sessione annuale del Comitato misto ortofrutticolo si svolgerà nel 2024 in Francia.
Il Comitato Congiunto Francia-Spagna-Italia-Portogallo per l’ortofrutta è stato creato 25 anni fa, inizialmente da Francia e Spagna, con l’obiettivo di rafforzare i rapporti tra i professionisti dei due Paesi e successivamente esteso all’Italia nel 2010 e al Portogallo nel 2019. Si tratta di un forum di confronto per i professionisti del settore, organizzato in gruppi di contatto specifici per sottosettore, con incontri su iniziativa e partecipazione dei rispettivi professionisti, che si svolgono durante l’anno e in cui vengono analizzati specifici problemi di mercato e questioni di interesse comune. Questi temi vengono portati all’Assemblea Plenaria, che si riunisce annualmente e vede la partecipazione di professionisti del settore e delle amministrazioni dei quattro Paesi, in cui vengono formalizzate le decisioni e gli accordi congiunti da adottare.
CON LA SERBIA PER DIFENDERE QUALITÀ AGROALIMENTARE
“Con la Serbia vogliamo collaborare per rafforzare e difendere un modello agroalimentare fondato sulla qualità. L’alternativa, quella del cibo standardizzato o prodotto in laboratorio, non è compatibile con il nostro sistema produttivo e con la nostra civiltà. Da parte dell’Italia c’è la disponibilità totale a lavorare in maniera sinergica con chiunque voglia ragionare e agire partendo da questo principio”. Così il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che oggi insieme al presidente dell’Agenzia ICE Matteo Zoppas ha incontrato il Ministro serbo dell’Agricoltura, delle Foreste e della Gestione delle Acque, Jelena Tanasković, in occasione dell’inaugurazione della Fiera Internazionale dell’Agricoltura di Novi Sad.
“Ci auguriamo che tante altre Nazioni sposino questo modello per dare vita a una cooperazione sempre più forte, non egoistica, tesa anche a rafforzare le economie dei Paesi in via di sviluppo, che devono poter avere cibo per le loro popolazioni che sia sufficiente ma anche di qualità. Dobbiamo operare non per il domani ma per il dopodomani, pensando a ciò che potrà accadere alle future generazioni”, ha aggiunto Lollobrigida.
“Siamo qui con oltre 20 aziende, che portano l’eccellenza del Made in Italy nel settore agricolo e dei macchinari”, ha sottolineato il ministro, ricordando che “in questa edizione la nostra Nazione è partner” e ringraziando “i nostri imprenditori”, che il ministro ha poi incontrato a Belgrado, “perché sono loro che rappresentano meglio di ogni altra cosa quello che vuol dire Italia” ovvero “sinonimo di qualità nel mondo”.
FAUNA SELVATICA
“Un passo avanti rilevante per la lotta alla peste suina africana”, così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha commentato l’intesa raggiunta oggi in Conferenza Stato-Regioni sul Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, come previsto dalla legge di Bilancio sulla base di un decreto adottato di concerto tra il ministero dell’Ambiente e il Masaf.
Raggiunta l’intesa anche sulla ricostituzione del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale, reso più efficiente rispetto alla precedente composizione. “L’obiettivo è quello di dare, con maggior tempestività ed efficacia, il proprio apporto consultivo in tutte le scelte che riguardano questo delicato settore, dove si intrecciano le istanze non solo delle Regioni ma anche degli agricoltori e dei cacciatori”, ha spiegato il ministro, che ha poi specificato: “Una volta definite le linee guida nell’ambito del piano, ogni Regione avrà la possibilità di attuarlo, facendo in questo modo dei passi concreti sul contenimento di specie che stanno diventando prevalenti sulle altre, provocando un’evidente alterazione della biodiversità e, soprattutto, rischi di ulteriore diffusione della peste suina africana”.
La Conferenza Stato-Regioni ha espresso, inoltre, l’intesa sulla proroga del termine al 15 giugno, inizialmente previsto fino al 15 maggio, per la presentazione delle domande sulla base della nuova disciplina della Politica Agricola Comune, “andando così incontro ad una forte richiesta delle Regioni e delle aziende agricole, che ora dispongono di un maggior lasso di tempo per definire nella maniera più appropriata le richieste che devono essere presentate sul sistema del Sian gestito da Agea”, ha sottolineato Lollobrigida.
ALLA FAO PER GARANTIRE BUON CIBO A TUTTI
Il 30 marzo il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, insieme al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, alla sua seconda visita all’agenzia specializzata dell’ONU.
“Tra i temi trattati quello della sicurezza alimentare, del sostegno allo sviluppo della agricoltura dei Paesi deboli, impegno sul quale l’Italia, come ha sottolineato il Dg Qu Dongyu, è in prima linea da sempre. Nel corso dell’incontro, molto cordiale, abbiamo cominciato a ragionare dello “Stocktaking Moment” del Food System Summit, uno degli appuntamenti più importanti a livello mondiale che si terrà a Roma dal 24 al 26 luglio. Il nostro obiettivo è continuare a lavorare per garantire buon cibo a tutti”. Lo dichiara il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.
CIBO SINTETICO
Il disegno di legge che vieta la produzione e la commercializzazione di cibo sintetico nasce dalle istanze di associazioni di categoria, agricoltori, Regioni e Consigli comunali, di diverso colore politico, che hanno approvato provvedimenti contro gli alimenti prodotti in laboratorio. Richieste arrivate anche attraverso una raccolta firme e che il Governo Meloni ha recepito, per tutelare la salute pubblica in base al principio di precauzione. Si tratta quindi di un ddl condiviso, che ha un sostegno trasversale e che, come ampiamente specificato nell’articolo 2, vieta anche l’importazione in Italia, nonostante ci sia ancora chi tenta di affermare il contrario, strumentalmente”. Lo dichiara il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
CIBO SINTETICO
È stato approvato in Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida e del ministro della Salute Orazio Schillaci, il disegno di legge recante disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici.
Finalità del provvedimento è assicurare il massimo livello di tutela della salute dei cittadini e preservare il patrimonio agroalimentare, quale insieme di prodotti di espressione del processo di evoluzione socioeconomica e culturale dell’Italia, di rilevanza strategica sul territorio per l’interesse nazionale.
In mancanza di una specifica normativa europea in materia di alimenti e cibi sintetici, il Governo Meloni ha ritenuto di intervenire precauzionalmente a livello nazionale per tutelare gli interessi che sono legati alla salute e al patrimonio culturale.
“Guardiamo alla tutela della nostra collettività. Come Governo abbiamo affrontato il tema della qualità che i prodotti da laboratorio non garantiscono. Abbiamo voluto tutelare la nostra cultura e la nostra tradizione, anche enogastronomica. Se si dovesse imporre sui mercati la produzione di cibi sintetici, ci sarebbe maggiore disoccupazione, più rischi per la biodiversità e prodotti che, a nostro avviso, non garantirebbero benessere. Non c’è un atteggiamento persecutorio ma di forte
volontà di tutela”, così il ministro Francesco Lollobrigida in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro della Salute Schillaci, dopo l’approvazione del provvedimento.
Viene sancito il divieto di impiegare, nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere, importare, produrre per esportare, somministrare o comunque distribuire per il consumo alimentare, cibi o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati.
In caso di violazione il prodotto sarà confiscato e l’operatore è soggetto a una multa che va da 10mila fino ad un massimo pari al 10% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente all’accertamento della violazione.
Il monitoraggio sarà effettuato nell’ambito delle attività di competenza del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Ministero della Salute.
Fonte Masaf
ETICHETTATURA DEI PRODOTTI A BASE DI INSETTI
Al via i quattro decreti sull’etichettatura dei prodotti a base di insetti a firma del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, di concerto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e con il Ministro della Salute Orazio Schillaci.
I provvedimenti, che hanno visto l’intesa ieri in Conferenza Stato-Regioni, contengono specifiche indicazioni da riportare in etichetta per tutti i prodotti e preparati destinati al consumo umano ottenuti tramite l’utilizzo di Acheta domesticus (grillo domestico), larva di Tenebrio molitor (larva gialla della farina), larva di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) e Locusta migratoria.
“Il nostro obiettivo è dare informazioni chiare e rafforzare la capacità di discernimento delle persone rispetto al tema fondamentale dell’alimentazione. Non considero gli insetti in concorrenza con i cibi della Dieta Mediterranea, ma ritengo fondamentale evitare che i prodotti del Made in Italy siano confusi con queste farine. Per questo occorre una etichettatura specifica su questi prodotti”, ha commentato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina al Masaf insieme ai Ministri della Salute e delle Imprese e del Made in Italy, Orazio Schillaci e Adolfo Urso, e al Coordinatore nazionale della Commissione Politiche Agricole della Conferenza Regioni, Federico Caner.
“Alla base dei provvedimenti firmati oggi vi è il principio della trasparenza su cui si fonda la capacità di scelta di consumatori, che devono sapere come un prodotto è stato realizzato, da dove proviene e con cosa è fatto, per esser liberi di utilizzarlo o meno”, ha confermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, sottolineando come questo obiettivo sia stato raggiunto “in un tempo straordinariamente celere, a dimostrazione del fatto che il Governo Meloni è coeso e lavora in collaborazione con le Regioni per la tutela della specificità italiana e del Made in Italy”.
Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha poi rassicurato: “Vigileremo con attenzione anche grazie al rigoroso controllo dei carabinieri dei NAS sia nell’utilizzo di queste farine sia nel rispetto degli obblighi di trasparenza e di tutela della salute. Questo Governo vuole difendere i consumatori da eventuali commistioni, con l’utilizzo di farine da insetti nei nostri prodotti tipici come pasta e pizza”.
“L’utilizzo di farine provenienti da insetti va ben esplicitata, così come i possibili rischi per la salute”, ha infine sottolineato Federico Caner, Coordinatore nazionale della Commissione Politiche Agricole della Conferenza Regioni, che ha ribadito: “Occorrono informazioni chiare sulle confezioni di tutti questi prodotti, inclusa la loro esposizione al pubblico in scomparti ben identificabili e in scaffalature dedicate”
Fonte Masaf
CABINA REGIA CONTROLLI A GARANZIA CITTADINI E PRODUTTORI
Istituita al Masaf la Cabina di Regia per sostenere e difendere la filiera agroalimentare italiana. Il tavolo sarà composto da Icqrf, dai Comandi dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e per la Tutela Forestale e Parchi, dalla Guardia di Finanza, dal Reparto Pesca, da Agea e dall’Agenzia delle Dogane.
“Assicurare controlli più efficaci a garanzia dei cittadini e dei produttori che tengono alto il nome del made in Italy: è questa la strategia che vogliamo mettere in campo per valorizzare le nostre eccellenze. Dobbiamo aumentare non il numero dei controlli ma la loro efficacia, ampliando le competenze specifiche dei singoli comparti coinvolti in queste attività”, ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo in Cabina di Regia.”Integrare i servizi informativi per creare una sinergia è parte di quella visione complessiva che abbiamo elaborato per proteggere maggiormente le filiere produttive esposte all’Italian sounding e alla concorrenza sleale”, ha concluso il ministro Lollobrigida.
All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il direttore generale dell’Agenzia dei Monopoli, Roberto Alesse, il Comandante delle Capitanerie di Porto, l’Ammiraglio Nicola Carlone, il Capo di Stato Maggiore del Comando della Guardia di Finanza, il Generale Francesco Greco, il Comandante del CUFAA, il Generale Antonio Marzo, il Direttore Generale di AGEA, Fabio Vitale, il Capo Dipartimento dell’ICQRF, Felice Assenza, e il Capo di Gabinetto del MASAF, l’avvocato Giacomo Ajello.
IMPRESE ORTOFRUTTICOLE
Con decreto del Ministero dell’ ‘Agricoltura ( GU n 50/2023) recante“ Intervento a sostegno della riduzione dei maggiori costi produttivi sostenuti dalle imprese ortofrutticole produttrici di prodotti di IV gamma, ai sensi del «Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura “ sono state stabilite le regole per l’intervento, a sostegno
In particolare, l’aiuto è finalizzato a compensare i soggetti beneficiari e le loro imprese socie conferenti per l’incremento dei costi energetici, e dei costi delle materie prime e per la riduzione delle quote di mercato per probldemi dovuti all’inflazione.
La documentazione, molto importante per i Colleghi che esercitano la libera professione, verrà inviata agli Associati
CONTROLLO DEL MADE IN ITALY SUL MERCATO ASIATICO.
Il Masaf rinnova l’accordo con Alibaba Group a tutela delle indicazioni geografiche italiane
Potenziato il personale dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari per difendere i prodotti italiani
Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, attraverso il suo organo di controllo, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), ha rinnovato oggi al Masaf, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida e del vice-presidente e head of global IP enforcement del Gruppo Alibaba Matthew Bassiur, l’accordo con il Gruppo Alibaba per tutelare le proprietà intellettuali delle denominazioni di origine riconosciute e delle indicazioni geografiche italiane, e rafforzare il controllo del Made in Italy sul mercato asiatico. Si tratta del terzo rinnovo dopo la sigla iniziale dell’accordo nel 2016.
Per individuare i falsi il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha inoltre rafforzato, con una misura dedicata in Legge di Bilancio, la task force operativa dell’Ispettorato repressione frodi che quotidianamente monitora ed individua i prodotti contraffatti sui siti e-commerce.
L’accordo con Alibaba per contrastare la contraffazione ha portato a notevoli risultati negli ultimi sette anni: finora, oltre il 98% delle inserzioni di prodotti in violazione sono state segnalate dagli ispettori ICQRF e rimosse dai marketplace di Alibaba, anche nell’ambito dalla piattaforma business to business Alibaba.com, che serve oltre 40 milioni di buyer professionali nel mondo.
Tramite l’ICQRF, i prodotti sospetti (o che evocano indicazioni geografiche tutelate) vengono infatti segnalati direttamente al sistema di protezione della proprietà intellettuale di Alibaba, attraverso il portale dedicato (https://ipp.alibabagroup.com/). Alibaba per proteggere la proprietà intellettuale dei prodotti agroalimentari italiani utilizza anche l’intelligenza artificiale per scansionare costantemente ed eliminare in modo proattivo gli elenchi dei prodotti in violazione. Complessivamente, le misure attuate hanno contribuito a rimuovere il 96% delle inserzioni illecite prima ancora che una singola vendita fosse effettuata.
Il 98% delle segnalazioni inviate ad Alibaba vengono processate entro 24 ore e i venditori vengono informati che stanno violando le indicazioni geografiche tutelate.
Le indicazioni geografiche italiane riconosciute e protette da Alibaba sulle proprie piattaforme di e-commerce sono attualmente 43.
“Il Governo Meloni è in prima linea per difendere i prodotti di eccellenza in Italia, in Europa e nel resto del mondo da ogni tipo di contraffazione e sofisticazione”, così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. “Proprio per questo in Legge di Bilancio abbiamo rafforzato il personale dell’Ispettorato ICQRF impiegato in prima linea per la tutela del made in Italy. Dobbiamo garantire le persone che acquistano i prodotti ma anche difendere le imprese dalla concorrenza sleale di chi copia e immette sul mercato illegalmente, con richiami ai nostri simboli e al nostro tricolore, le migliori eccellenze dell’agroalimentare italiano”.
“Con il Gruppo Alibaba continua l’importante lavoro congiunto finalizzato alla tutela delle Indicazioni Geografiche italiane”, afferma l’Ispettore Generale Capo dell’ICQRF Felice Assenza. “Quello delle indicazioni geografiche è un comparto fondamentale per la nostra economia, per il quale l’Italia è rinomata in tutto il mondo. Il protocollo rinnovato oggi testimonia l’importanza del lavoro di squadra e l’efficacia della collaborazione tra pubblico e privato; in tal senso desidero ringraziare Alibaba quale gruppo serio e affidabile per la cooperazione fornita a tutela delle nostre produzioni di qualità, a difesa dei consumatori e del nostro comparto agroalimentare”.
Matthew Bassiur, Vice-Presidente e Head of global IP enforcement di Alibaba Group, ha dichiarato: “Siamo estremamente orgogliosi della nostra partnership con ICQRF e del Ministero dell’Agricoltura italiano e dei risultati raggiunti negli ultimi sette anni. La nostra collaborazione ha portato protezione strategica per alcuni dei prodotti italiani più iconici nel mondo, come il Chianti, il Prosciutto di Parma e il Gorgonzola, solo per citarne alcuni. Facciamo in modo che i consumatori di tutto il mondo ricevano prodotti italiani genuini. Aiutiamo i produttori agroalimentari italiani, per lo più piccole e medie imprese, a proporre i sapori unici dell’Italia ai mercati internazionali. Oggi Alibaba rinnova il suo impegno a lavorare con il governo italiano per promuovere e proteggere l’eccellenza del “made in Italy” sulle nostre piattaforme”.
Rodrigo Cipriani Foresio, General Manager di Alibaba Group per il Sud Europa, ha aggiunto: “Il rinnovo dell’accordo con ICQRF testimonia ancora una volta il nostro impegno a favore del made in Italy autentico e di qualità – di cui l’agroalimentare rappresenta un asse portante – in cui crediamo molto e che tuteliamo su tutte le nostre piattaforme con numerosi strumenti, inclusi accordi di rilievo con partner istituzionali. Ci auguriamo quindi che, anche grazie a questa alleanza unica nel suo genere con il governo italiano, numerosi altri piccoli e medi imprenditori, ma anche marchi storici del comparto food italiano, si affideranno a noi per sfruttare le leve della tecnologia e dell’innovazione digitale per portare i loro prodotti di eccellenza nel mondo, e in Cina a circa un miliardo di consumatori Millennial e GenZ particolarmente interessati ai prodotti internazionali”.
“PRIMA GIORNATA NAZIONALE DELL’ALIMENTAZIONE, NUTRIZIONE E CUORE”
Organizzata dal Prof. Carlo Gaudio, Presidente del CREA, con la Società Italiana di Cardiologia e con la partecipazione dei Ministri del Masaf Lollobrigida e del Mibac Sangiuliano
Si chiude oggi il Congresso di due giorni dedicato al rapporto fra alimentazione sana, varia e bilanciata e prevenzione delle malattie cardiovascolari, organizzato dal Presidente CREA, prof. Carlo Gaudio, e dal Presidente SIC – Società Italiana di Cardiologia – prof. Pasquale Perrone Filardi, che ha visto la partecipazione di Francesco Lollobrigida Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e di Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura.
“Lo Stato deve sostenere un’agricoltura e una trasformazione del cibo di qualità, che permetta ai cittadini di essere sani oggi e nel futuro. Per generazioni, nelle nostre famiglie ci è stata trasmessa un’educazione alimentare corretta, basata sulla Dieta Mediterranea, un modello che oggi rischia di essere distorto da logiche di mercato. Ci hanno educato al concetto di cibo buono e sano, oggi invece c’è il cibo che va di moda. Per questo, con il supporto della scienza, dobbiamo offrire corrette informazioni alle persone, che hanno il diritto di poter discernere tra un prodotto e l’altro e scegliere consapevolmente la propria dieta”. Così Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle Foreste, in occasione dell’inaugurazione.
“Come CREA – ha dichiarato il prof. Carlo Gaudio, presidente dell’Ente pubblico di ricerca e fondatore del Congresso – abbiamo voluto fare, con la massima società di cardiologia italiana, la SIC, il punto sugli effetti salutari e preventivi di una corretta e sana alimentazione. E, dato il successo di questa prima giornata nazionale dell’Alimentazione, Nutrizione e Cuore, evento unico e pioneristico in Europa, procediamo che sarà ripetuta anche nei prossimi anni. Gli illustri relatori di questo importante Congresso, svoltosi nella magnifica cornice della Sala Spadolini del Collegio Romano – ricercatori ed esperti del CREA assieme ai Docenti universitari e primari della cardiologia italiana – hanno messo in evidenza che la Dieta Mediterranea è da seguire sempre di più e sin dall’età scolare. Con le sue giuste quantità – conclude Gaudio – con la varietà e freschezza dei suoi alimenti, con la sua stagionalità, con il consumo moderato nei pasti principali di olio extravergine d’oliva e di vino – grazie al legame dei prodotti di qualità con la tipicità dei territori da cui provengono, fonte di ricchezza anche culturale e sociale – la Dieta Mediterranea è lo stile alimentare che più di ogni altro ha dimostrato di produrre significativi benefici sulla salute, come è provato dalla longevità degli Italiani”.
E, proprio sul rapporto tra consumo moderato di vino nell’ambito della dieta mediterranea e salute cardiovascolare, si sofferma il Presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC), prof. Pasquale Perrone Filardi: “La Società Europea di Cardiologia, la più rinomata al mondo per Paesi aderenti e numero di iscritti, già dal 2021 ha fortemente raccomandato, nelle sue Linee Guida di prevenzione, la Dieta Mediterranea, riconosciuta come l’unica fortemente protettiva per il sistema cardiovascolare. All’interno della quale – ha sottolineato l’illustre cattedratico – è raccomandato un consumo giornaliero moderato di vino che, anche in grandi studi epidemiologici, ha dimostrato di avere effetti protettivi sulle patologie cardiovascolari e favorevoli sulla mortalità per tutte le cause”.
Sullo stesso tema, nella seconda giornata del Congresso, il Prof. Gaetano Tanzilli, primario cardiologo del Policlinico Universitario della Sapienza di Roma, ribadisce:
“Il vino da sempre è considerato un complemento della dieta. Quella che evince negli ultimi anni non è più una questione di cultura e di tradizione, ma soprattutto un’evidenza scientifica. Infatti, studi controllati, studi randomizzati, studi osservazionali hanno inequivocabilmente dimostrato che il consumo moderato, ma anche regolare nel tempo e soprattutto, così come inserito nella Dieta Mediterranea, nel contesto dei pasti, produce effetti benefici in termini di mortalità totale e di riduzione degli eventi cardiovascolari”.
Ma non solo vino: è emerso, infatti, durante il simposio il valore sociale e salutare della Dieta Mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, con un focus su alimenti e bevande della grande tradizione gastronomica italiana, quali il caffè, il cioccolato, l’olio extravergine d’oliva ed il vino, per approfondirne il corretto e giusto consumo e gli effetti positivi sulla nostra salute.
Fonte Misaf
DA GOVERNO MASSIMA ATTENZIONE A SETTORE ORTOFRUTTICOLO
“Una delle priorità per il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste è rimettere al centro problematiche e opportunità legate al settore ortofrutticolo, che per la nostra Nazione riveste un ruolo strategico. La fiera ‘Fruit Logistica 2023’ di Berlino che si apre oggi è un evento importante, oltre che un’occasione per sviluppare questo percorso. Ringrazio il Sottosegretario del Masaf La Pietra e il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Carloni, che saranno presenti in rappresentanza delle nostre Istituzioni.
Voglio ancora una volta ribadire che sul settore ortofrutticolo italiano il Governo Meloni pone la massima attenzione. Ho già invitato tutti gli attori coinvolti in questo ambito ad un confronto presso il Masaf, nel quale fare emergere le criticità e le possibili soluzioni, ma soprattutto una visione strategica che garantisca alle nostre produzioni di qualità di essere ulteriormente valorizzate in termini promozionali, al fine di aprire nuove fette di mercato in Italia e all’estero. Difendere la qualità e la quantità delle nostre produzioni da posizioni ideologiche e valorizzarne le caratteristiche è uno dei nostri principali obiettivi”. Così in una nota il ministro dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.
SINERGIA SPORT-GIOVANI-ALIMENTAZIONE
Proficuo incontro questa mattina presso il Masaf tra il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, finalizzato alla costruzione di un’agenda comune che declinerà i contenuti della collaborazione tra le due Istituzioni.
Durante il colloquio, i titolari dei due Dicasteri hanno ribadito in primo luogo l’importanza di una sinergia che possa valorizzare il Sistema-Italia anche nella connessione tra il mondo dello sport, l’alimentazione e la formazione delle giovani generazioni. Tutti i temi trattati sono stati orientati alla promozione di un “sistema alimentazione” saldamente connesso allo sport, anche intervenendo con azioni comuni al rilancio dei ‘Giochi della Gioventù’, nella prospettiva di valorizzare la funzione dello sport a scuola ed educare a una corretta alimentazione come portatrice di benessere. In tale ottica, i Ministri Lollobrigida e Abodi incontreranno a breve il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per proseguire il lavoro comune di progettazione dei nuovi Giochi.
Sono state altresì poste le basi di una collaborazione organizzata e strutturata del Masaf con la Fondazione Olimpica e Paralimpica Milano Cortina 2026, grazie alla quale coinvolgere e far convergere l’intero sistema della qualità italiano, veicolando la promozione dei prodotti di eccellenza nazionali, attraverso questo straordinario evento sportivo universale che l’Italia ospiterà tra tre anni.
I Ministri Lollobrigida e Abodi hanno affrontato anche il tema dell’ippica, concordando sulla necessità di avviare un immediato confronto a livello tecnico, al fine di individuare la migliore strategia di valorizzazione di tale attività e integrarla con il mondo dello Sport.
Il Ministro Abodi, in forza della delega ai Giovani, ha infine manifestato la volontà di elaborare una strategia integrata tra i vari ministeri che si occupano di Giovani nell’ambito delle delle diverse tematiche collegate alle rispettive deleghe di Governo, alla quale il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste aderisce volentieri, nel quadro di una più ampia prospettiva di programmazione delle politiche del Governo Meloni sui Giovani e sulle loro diverse, e auspicabilmente migliori, prospettive di vita.
OK A DECRETO PROROGA ETICHETTATURE
È stato prorogato fino al 31 dicembre 2023 il regime sperimentale italiano sull’indicazione in etichetta della provenienza della materia prima per pasta, riso, pomodoro, carni suine trasformate, latte e prodotti lattiero-caseari.
Il Ministri dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e della Salute Orazio Schillaci, hanno firmato il decreto interministeriale di proroga dei regimi sperimentali dell’indicazione di origine da riportare nell’etichetta, alla luce delle consultazioni in corso sulla modifica del regolamento del Parlamento e del Consiglio europeo relativo alle informazioni sugli alimenti ai consumatori.
“Vogliamo che i cittadini siano sempre nelle condizioni di effettuare scelte consapevoli, complete anche di indicazioni chiare sull’origine delle materie prime degli alimenti”, afferma il ministro Lollobrigida. “L’attuazione del regolamento sulla provenienza delle materie prime ha dimostrato che l’indicazione obbligatoria risponde bene alle richieste dei consumatori e che la nostra Nazione è all’avanguardia in Europa per la trasparenza delle informazioni in etichetta. Come Masaf – conclude il ministro – continuiamo a lavorare per difendere i nostri prodotti contro l’introduzione di sistemi di etichettatura fuorvianti e dannosi che eliminano l’elemento della qualità come metodo di discernimento di un prodotto e contro ogni cibo sintetico e creato in laboratorio”.
Il ministro Urso dichiara: “Sono stato uno dei primi venti anni fa a porre il tema delle etichettature perché sono convinto che per il sistema Italia sia un valore aggiunto di eccellenza che il mondo ci invidia, sia in termini di qualità che di sicurezza per i consumatori”. “Sui prodotti agricoli abbiamo fatto passi importanti e la proroga è uno di questi. In Europa abbiamo fatto approvare anche il riconoscimento dei prodotti industriali e artigianali, contribuendo alla loro valorizzazione e promozione in Italia e all’estero”, conclude.
CARNE E VINO IN UE
“Grande risultato in Europa: la Commissione ha eliminato carne e vino dalla lista degli alimenti ritenuti dannosi per la salute. E’ una notizia importantissima per tutta la Nazione, una vittoria che abbiamo ottenuto lottando con determinazione a difesa delle eccellenze italiane”, ha dichiarato Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. “Non solo, adesso ci sono anche più risorse economiche per le indicazioni geografiche con altri 2 milioni di euro proprio come avevamo chiesto noi. Tutto questo dimostra che il nostro nuovo approccio paga”, ha continuato il ministro Francesco Lollobrigida. “Il cambio di passo del governo Meloni, il lavoro di squadra, l’attenzione del mondo agroalimentare sono gli strumenti con cui difendiamo il prodotto italiano e diamo risposte precise a esigenze che erano rimaste insoddisfatte ormai da troppo tempo”, ha concluso.
“Il decreto, con un aumento di risorse stanziate da 9 a 17 milioni di euro, testimonia l’estrema attenzione che il Ministero ripone nei confronti del settore apistico. Un comparto centrale nell’ambito dell’agricoltura italiana, per cui è delegato il sottosegretario Luigi D’Eramo al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Un settore cruciale sia dal punto di vista economico, con una produzione nazionale di miele che si attesta attorno alle 18,5 mila tonnellate, sia sotto un profilo di salvaguardia della biodiversità, legata a doppio filo con la funzione di impollinazione delle api: uno dei più affidabili indicatori del benessere ambientale. Una ricchezza inestimabile da salvaguardare ad ogni costo e che questo Governo ha dimostrato fin dal primo giorno di voler difendere e conservare con atti concreti e strutturali”, commenta il Ministro.
FORUM
Il ministro Lollobrigida il 24/11/2022 al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione
“Il nostro Governo ha un compito: difendere la produzione, le eccellenze italiane e i cittadini. Il vero elemento competitivo su cui l’Italia può giocare la sua partita è quello della qualità: è questo a dare al cibo italiano e alla Dieta mediterranea la dignità di essere considerati nell’elenco del patrimonio dell’Unesco”.
link per seguire l’intervento https://www.politicheagricole.it/Lolobrigida_forumagricoltura_alimentazione
CREDITO D’IMPOSTA PER LE IMPRESE AGRICOLE E AGROALIMENTARI
Le reti di imprese agricole e agroalimentari che hanno comunicato le spese sostenute lo scorso anno per potenziare i loro sistemi di vendita a distanza possono beneficiare in misura piena del bonus introdotto dalla legge di Bilancio 2021 a sostegno del commercio elettronico nel settore. Con un provvedimento è stata fissata, infatti, al 100% la percentuale del credito d’imposta effettivamente riconosciuto agli operatori che hanno validamente fatto domanda entro lo scorso 20 ottobre. Per l’utilizzo in compensazione, con la risoluzione n. 64 viene istituito il codice tributo 6990, denominato “credito d’imposta e-commerce delle imprese agricole”.
Il documento verrà inviato agli Associati
SVILUPPO DELLA LOGISTICA PER I MERCATI AGROALIMENTARI ALL’INGROSSO
È disponibile sul sito del MiPAAF l’avviso pubblico per l’accesso alle agevolazioni previste a sostegno degli investimenti per lo sviluppo della logistica agroalimentare tramite il miglioramento della capacità logistica dei mercati agroalimentari all’ingrosso, in linea con le direttive fornite dal decreto firmato dal Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli il 5 agosto scorso, a cui sono destinati 150 milioni di euro nell’ambito della misura PNRR “Sviluppo della logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”. Le agevolazioni sono finalizzate a finanziare la realizzazione o l’ammodernamento di infrastrutture locali mercatali all’ingrosso.
Ogni progetto dovrà avere un costo complessivo non superiore a 20 milioni e non inferiore a 5 milioni. Le agevolazioni saranno concesse, nella forma della sovvenzione diretta, fino a un massimo di 10 milioni di euro per progetto di investimento, non superiore in ogni caso alla differenza tra i costi ammissibili e il risultato operativo dell’investimento (funding gap). I beneficiari degli investimenti sono soggetti, pubblici o privati, gestori di mercati all’ingrosso operanti nei settori agroalimentare, ittico, florovivaistico.
Un importo pari almeno al 40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le agevolazioni saranno concesse sulla base di una procedura valutativa, fino ad esaurimento della dotazione finanziaria e tenendo conto del vincolo di destinazione territoriale di assegnazione delle risorse.
Le domande di accesso agli incentivi, complete dei relativi allegati e documenti richiesti, dovranno essere presentate all’Agenzia Invitalia esclusivamente tramite posta elettronica certificata (PEC), a partire dalle ore 12.00 del 31 ottobre e fino alle 12.00 del 30 novembre. Sulla piattaforma informatica www.invitalia.it, sarà a breve disponibile una scheda informativa dettagliata e potranno essere richiesti ulteriori chiarimenti e informazioni.
L’Avviso e i suoi allegati sono disponibili sul sito del Mipaaf e saranno inviati agli Associati
42
PROGETTI A FINANZIAMENTO PER INVESTIMENTI IRRIGUI
È stato firmato, il 30 settembre u.s., nel rispetto dei tempi previsti
dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Missione 2 Componente 4
Investimento 4.3), il decreto del MiPAAF con
cui si ammettono a finanziamento 42 progetti riguardanti investimenti
strategici nel settore delle infrastrutture irrigue, di cui 23 progetti
relativi all’Area Centro Nord e 19 l’Area Sud, per un totale di circa 517
milioni di euro.
I 42 progetti finanziati oggi si aggiungono a 55 progetti inclusi nella stessa
misura del PNRR, già in esecuzione, per un totale di 360 milioni di euro.
Il programma di investimenti sarà presto completato con ulteriori 440 milioni
di euro messi a disposizione attraverso risorse nazionali, che contribuiranno
al raggiungimento dei target dell’investimento, verso un sistema irriguo sempre
più efficiente e capace di affrontare le sfide climatiche in atto.
I Soggetti attuatori potranno contare nelle diverse fasi di attuazione
dell’investimento sul supporto dello Sportello tecnico messo a disposizione dal
Ministero, grazie alle funzionalità del portale nazionale Capacity
Italy, specificamente ideato per facilitare la realizzazione dei
progetti del PNRR.
Investimenti nella resilienza
dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche
ETICHETTATURA
revisione della direttiva sulle emissioni
industriali e del regolamento sull’uso dei prodotti fitosanitari al centro del
Consiglio Agrifish
Etichettatura, revisione delle emissioni industriali, grandi carnivori, pesca e fitofarmaci. Questi alcuni dei temi al centro del Consiglio Agrifish tenutosi a Bruxelles, sotto la presidenza di turno Ceca, cui ha preso parte il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli.
Il tema dell’etichettatura, in particolare gli elementi relativi all’origine e alla scadenza del prodotto e le sue componenti nutrizionali nell’etichetta fronte pacco, è stato al centro della colazione di lavoro del Consiglio Ue. Il Ministro Patuanelli ha confermato il no dell’Italia al Nutriscore e la necessità di difendere il diritto dei consumatori europei ad avere informazioni e non condizionamenti e di non cercare di omologarsi a modelli basati su processi industriali dannosi sia per la salute che per l’ambiente.
In merito alla revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (IED), il Ministro ha definito un errore concettuale equiparare il settore zootecnico a quello industriale e ha sottolineato la necessità di intervenire non attraverso adempimenti burocratici ma con strumenti incentivanti alla transizione ecologica.
Nella sessione pomeridiana del Consiglio, alla presenza del Commissario Wojciechowski, è stata richiesta ai ministri un’ulteriore valutazione di impatto della proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR). Il Ministro Patuanelli ha condiviso la necessità di portare a termine una nuova valutazione di impatto sulle produzioni europee e sulla sicurezza alimentare dell’Unione, per evitare che una transizione ecologica “non sostenibile” si possa trasformare in un ulteriore elemento di perturbazione del mercato.
Nel corso del Consiglio è stata poi affrontata la questione della salvaguardia dello stock di anguilla europea, in particolare il rafforzamento della lotta alla pesca illegale e al commercio illegale e l’impatto dei cambiamenti climatici. Infine per quanto riguarda la questione dei grandi carnivori, il Ministro ha condiviso la necessità di realizzare al più presto un monitoraggio indipendente in grado di prendere a riferimento aree geografiche ben al di là dei confini nazionali e ha indicato, a fianco dell’attivazione degli strumenti offerti dalla PAC, la necessità di poter contare anche su dotazioni finanziarie aggiuntive soprattutto per poter risarcire gli allevatori danneggiati.
REGOLAMENTO OPERATIVO CODICI ATECO
Pubblicata la versione aggiornata del Regolamento operativo e dell’elenco dei Codici ATECO della misura PNRR “Parco Agrisolare”
È pubblicata sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali la versione aggiornata del Regolamento operativo e dell’elenco dei Codici ATECO della misura PNRR “Parco Agrisolare”, per rispondere ad alcuni temi posti all’attenzione del Ministero a seguito della pubblicazione dell’Avviso pubblico avvenuta in agosto scorso. Sono pubblicate inoltre ulteriori FAQ. Si ricorda che la predetta misura ha una dotazione di 1 miliardo e 500 milioni, tutti disponibili sin da questo primo bando ed assegnati con una procedura a sportello, fino ad esaurimento delle risorse finanziarie. Come già previsto, la Piattaforma informatica per la presentazione delle candidature, predisposta dal GSE, aprirà il 27 settembre alle ore 12.00
Versione aggiornata del Regolamento operativo e dell’elenco dei Codici ATECO della misura PNRR “Parco Agrisolare”
Versione aggiornata del Regolamento
operativo e dell’elenco dei Codici ATECO della misura PNRR “Parco
Agrisolare”
Sulla pagina GSE sono disponibili due video dimostrativi sulle modalità di
utilizzo della piattaforma informatica e, per le sole grandi imprese, sulle
modalità di compilazione del Tool per la valutazione dello scenario
controfattuale, oltre al link al “Portale di supporto GSE”, cui ci si
potrà rivolgere per domande di carattere tecnico-informatico.
A BRUXELLES L’OPPOSIZIONE DELL’ITALIA ALLA NORMA CIPRIOTA SULL’ACETO BALSAMICO
L’opposizione formale dell’Italia alla richiesta cipriota sul prodotto ‘aceto balsamico’ ha raggiunto ieri Bruxelles: il documento, in cui si sostiene l’incompatibilità della bozza di regolamento tecnico presentata dalla Repubblica di Cipro con i principi del diritto comunitario, è stato elaborato sulla scorta degli elementi forniti dal MiPAAF e trasmesso dal MiSE alla Commissione europea. La norma cipriota, notificata alla Commissione europea lo scorso 22 giugno, prevede la possibilità di commercializzare come ‘aceto balsamico’ un “prodotto naturale ottenuto aggiungendo all’aceto di vino mosto e/o mosto concentrato e/o mosto di uve concentrato rettificato ottenuto dall’aceto con l’aggiunta di mosto, mosto concentrato e similari”.
Il documento trasmesso dall’Italia a Bruxelles, fortemente voluto dal Ministro Stefano Patuanelli e dal Sottosegretario Gian Marco Centinaio, contiene molteplici e puntuali argomentazioni elaborate dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in qualità di autorità competente per la protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari, e incentrate in particolare sul meccanismo di protezione dei prodotti di qualità riconosciuti dall’Unione europea e sui principi generali in materia di evocazione relativi alla giurisprudenza della Corte di Giustizia.
Si evidenzia infatti come il progetto notificato da Cipro risulti contrario ai Regolamenti UE in materia di etichettatura dei prodotti e di informazione ai consumatori, ai Regolamenti UE in materia di prodotti IGP e DOP e ai principi dell’UE relativi all’armonizzazione della legislazione alimentare, alla parità di trattamento dei prodotti provenienti da Stati membri diversi, alla reciprocità e alla concorrenza leale nel mercato interno, al trattamento equo dei prodotti simili e alla prevenzione di inutili ostacoli agli scambi e alla concorrenza. Tra le varie argomentazioni, uno specifico accento viene posto sul principio della libera circolazione delle merci con particolare riferimento a tre prodotti di eccellenza dell’Italia riconosciuti dall’Unione europea: l’Indicazione Geografica Protetta ‘Aceto Balsamico di Modena’ e le Denominazioni di Origine Protetta ‘Aceto Balsamico tradizionale di Modena’ e ‘Aceto Balsamico tradizionale di Reggio Emilia’.
Si sottolinea anche come la Corte di Giustizia abbia chiarito in diverse occasioni l’ampia portata della protezione delle denominazioni registrate, soprattutto per quanto riguarda i casi di evocazione, citando tra le altre le sentenze relative al “Cambozola” e al “Parmesan”.
Gli uffici del MiPAAF, secondo le precise direttive del Ministro Patuanelli, continueranno a monitorare l’evolversi della questione presso la Commissione, a difesa non solo di uno dei prodotti italiani di eccellenza ma anche della stessa tenuta del sistema europeo di protezione delle Indicazioni Geografiche.
DA MIPAAF, CDP E SISTEMA BANCARIO FINO A CIRCA 2 MILIARDI A SOSTEGNO DEGLI INVESTIMENTI DELLE FILIERE AGRICOLE NAZIONALI
Perfezionata la Convenzione tra Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Cassa Depositi e Prestiti per il
lancio del nuovo bando dei contratti di filiera, principale misura del PNRR a
favore del comparto agroalimentare
Ad oggi sono stati circa 350 i contratti stipulati tramite i precedenti bandi
con oltre 280 milioni impegnati a favore di oltre 340 imprese attive nel settore
Sostenere le politiche agroindustriali nazionali e finanziare i programmi
d’investimento a favore delle filiere strategiche. Questo l’obiettivo della Convenzione
sottoscritta oggi dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e
Forestali (MIPAAF)
e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che disciplina la concessione dei
finanziamenti agevolati a valere sul “Fondo rotativo per il sostegno alle
imprese e agli investimenti in ricerca” (FRI), nell’ambito del quinto
bando promosso dal Ministero a favore dei contratti di filiera nel settore
agroalimentare e agro-energetico. Il totale delle risorse potrà arrivare a un
valore complessivo di circa due miliardi.
L’iniziativa ha l’obiettivo di finanziare i programmi di investimento rivolti
alle filiere strategiche operative in ambito multiregionale, che dovranno
essere sostenibili sotto il profilo ambientale e innovative dal punto vista
tecnologico. I contratti di filiera rappresentano uno strumento istituito nel
2002 e gestito dal MIPAAF per
sostenere le politiche agroindustriali nazionali con specifiche finalità per
singoli settori quali: agroalimentare, pesca, forestale, floricoltura e
florovivaismo.
Nel dettaglio, l’iniziativa prevede un contributo diretto concesso dal MIPAAF utilizzando
fino a circa 800 milioni delle risorse del Fondo Complementare al Piano
Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR). A tali risorse si aggiungono i
finanziamenti agevolati (tasso fisso dello 0,5% annuo) fino a 600 milioni
concessi da CDP a valere sul FRI, in affiancamento a prestiti di pari importo e
durata (fino a 15 anni) erogati dal sistema bancario a condizioni di mercato.
Per un totale, appunto, di circa due miliardi.
La collaborazione tra CDP e MIPAAF ha
già consentito di stipulare oltre 350 contratti di finanziamento sui precedenti
bandi, per un ammontare di circa 280 milioni di prestiti agevolati a favore di
oltre 340 imprese attive nel settore. Gli interventi ammissibili alle
agevolazioni riguardano, in particolare, gli investimenti in attivi materiali e
immateriali nelle aziende agricole, nel settore della trasformazione e della
commercializzazione di prodotti agricoli, nella partecipazione dei produttori
ai regimi di qualità, nella promozione dei prodotti agricoli e nella ricerca e
sviluppo nel settore agricolo. Potranno, inoltre, essere ammessi alle
agevolazioni i programmi con un ammontare di spese compreso tra 4 e 50 milioni,
volti a migliorare la relazione organizzativa e commerciale, l’impatto
ambientale e la distribuzione del valore lungo la filiera fra i differenti
soggetti.
SVILUPPO
DELLA LOGISTICA AGROALIMENTARE, A FAVORE DELLE IMPRESE
È disponibile sul sito del MiPAAF l’Avviso
pubblico per l’accesso alle agevolazioni per lo sviluppo della logistica agroalimentare,
a favore delle imprese, in linea con le direttive fornite dal decreto firmato
dal Ministro Stefano Patuanelli il 13 giugno scorso,
a cui sono destinati 500 milioni di euro nell’ambito della misura PNRR
“Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura,
silvicoltura, floricoltura e vivaismo”.
Il nuovo strumento dei “Contratti per la logistica agroalimentare” prevede
il sostegno agli investimenti finalizzati a potenziare i sistemi di logistica e
stoccaggio, riducendo l’impatto ambientale e rafforzando la competitività delle
imprese.
Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimenti in attivi materiali
e immateriali (a titolo esemplificativo, locali di stoccaggio delle materie
prime agricole, trasformazione e conservazione delle materie prime,
digitalizzazione della logistica e altri), gli investimenti nel trasporto
alimentare e gli interventi di innovazione dei processi di produzione,
dell’agricoltura di precisione e della tracciabilità.
In particolare, i programmi di investimento potranno riguardare la creazione di
una nuova unità produttiva, l’ampliamento della capacità, la riconversione o la
ristrutturazione di un’unità produttiva esistente, o l’acquisizione di un’unità
produttiva.
L’ammissibilità dei progetti è subordinata alla destinazione di una quota
minima dell”investimento, alternativamente:
– alla riduzione degli impatti ambientali e alla transizione ecologica, per
almeno il 32% dell’investimento complessivo;
– o alla digitalizzazione delle attività, per almeno il 27% dell’investimento
complessivo.
Possono partecipare le imprese, in forma singola o associata, anche in forma
consortile, le società cooperative, i loro consorzi che operano nel settore
agricolo e agroalimentare, le organizzazioni di produttori agricoli, le imprese
attive nei settori pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo
nonché le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione.
Un importo pari ad almeno il 40 per cento delle risorse è destinato al
finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata,
Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le agevolazioni saranno concesse sulla base di una procedura valutativa e fino
ad esaurimento dei fondi disponibili.
Le domande di accesso agli incentivi, complete dei relativi allegati e
documenti richiesti, dovranno essere presentate attraverso la piattaforma informatica www.invitalia.it,
su cui sarà a breve disponibile una scheda informativa dettagliata e potranno
essere richiesti ulteriori chiarimenti e informazioni.
La presentazione delle domande di agevolazione sarà possibile a partire dalle
ore 12.00 del 12 ottobre e fino alle ore 17.00 del 10 novembre 2022.
L’Avviso e i suoi allegati sono disponibili al seguente link:
Avviso pubblico per lo Sviluppo della
Logistica agroalimentare delle imprese
INTERVENTO DA 25 MLN DI EURO PER FLOROVIVAISMO
25 milioni di euro a favore delle aziende del settore florovivaistico per contrastare gli effetti del rincaro dei prezzi energetici negli ultimi mesi, derivanti dall’attuale crisi economica generata dal quadro di instabilità internazionale dovuto alla guerra tra Ucraina e Russia. È stato trasmesso agli Uffici del Ministero degli Affari Regionali per l’acquisizione dell’intesa da parte della Conferenza Stato-Regioni, lo schema di decreto, a firma del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, sull’Intervento a sostegno della riduzione dei maggiori costi energetici sostenuti dalle imprese florovivaistiche, a valere sul “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”.
Il contributo, pari a 25 milioni di euro, è concesso, a sovvenzione diretta, alle imprese florovivaistiche che abbiano sostenuto nel periodo marzo-agosto 2022 costi superiori di almeno il 30% rispetto a quelli sostenuti nello stesso periodo dello scorso anno, per la gestione delle attività produttive, svolte essenzialmente in serra, per l’acquisto di energia elettrica, gas metano, G.P.L., gasolio e biomasse utilizzate per la combustione in azienda. Obiettivo dell’intervento è quello di salvaguardare la competitività del settore ed evitare chiusure o arresto della produzione per assenza di liquidità, con sensibili impatti sull’occupazione.
In base alle stime Istat il provvedimento dovrebbe coinvolgere oltre 8 mila imprese florovivaistiche, per un totale di circa 8814 ettari di superfici a serre o con strutture protette, che necessitano a seconda delle esigenze, sia di raffrescamento che di riscaldamento.
DECRETO SVILUPPO LOGISTICA AGROALIMENTARE NEI PORTI
È stato firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli il decreto per lo sviluppo della logistica agroalimentare tramite il miglioramento della capacità logistica dei porti, a cui sono destinati 150 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2026 della misura PNRR “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”.
Il presente decreto completa il panorama di attuazione della misura PNRR di cui il Mipaaf è titolare, assieme ai due altri decreti emanati il 13 giugno (Contratti per la logistica agroalimentare, con beneficiari le imprese del settore) e il 5 agosto scorso (Ammodernamento dei mercati all’ingrosso con finalità di promozione della logistica agroalimentare).
In base al decreto del Ministro, in cui sono definite le disposizioni generali per l’attuazione della misura, sono ammissibili al finanziamento i progetti volti a:
– realizzare, rifunzionalizzare, ampliare, ristrutturare e digitalizzare aree, spazi e immobili connessi alle attività e ai processi logistici delle aree portuali;
– efficientare e migliorare la capacità commerciale e logistica attraverso interventi volti al potenziamento delle infrastrutture per il trasporto alimentare, anche al fine di ridurre i costi ambientali e le emissioni nel trasporto di materie prime, semilavorati e merci tra centri produttivi, centri logistici e mercati;
– migliorare l’accessibilità ai servizi hub e rafforzare la sicurezza delle infrastrutture portuali anche mediante l’utilizzo di tecnologie innovative e/o a ‘zero emissioni’;
– rafforzare i controlli merceologici volti a preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità e caratteristiche produttive, anche al fine di ridurre gli sprechi alimentari;
– ridurre gli impatti ambientali attraverso interventi di riqualificazione energetica e incrementare il livello di tutela ambientale.
Possono presentare domanda di accesso al contributo le Autorità di sistema portuale, con un massimo di due progetti per soggetto richiedente. Un importo pari ad almeno il 40% delle risorse dedicate alla misura è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno.
Ogni progetto di investimento dovrà avere un costo complessivo tra i 5 e i 20 milioni di euro, per un finanziamento massimo concedibile di 10 milioni di euro. In alcune delle categorie di investimenti ammissibili, il contributo concesso non potrà essere superiore alla differenza tra i costi ammissibili e il risultato operativo dell’investimento (funding gap). Le agevolazioni saranno concesse a fondo perduto, nella forma della sovvenzione diretta, sulla base di una procedura di selezione valutativa a graduatoria.
I termini, le modalità e gli schemi per la presentazione delle richieste saranno definiti con successivo Avviso.
BOLLETTE DEL GAS 2022
Dopo i provvedimenti governativi del 2022 iI DL 115 cd Decreto Aiuti bis (GU 185/2022) contiene misure straordinarie volte contenere il caro energia a carico delle famiglie e delle imprese interviene anche :
-sospendendo le modifiche dei
contratti di fornitura di elettricità e gas proposte
unilateralmente;
-rimandando sino al 20 settembre p.v. la riduzione dell’accisa
sui carburanti e i crediti d’imposta in favore
delle imprese anche per il terzo trimestre 2022;
-consolidando il bonus sociale elettrico
e gas per il quarto trimestre 2022 e prevedendone la riduzione IVA al 5% per il gas;
–cancellando per il quarto trimestre 2022 gli
oneri generali di sistema nel settore elettrico;
–diminuendo nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022 l’IVA
per la fornitura di gas metano per combustione per usi civili e
industriali.
l documenti verranno inviati agli Associati
DECRETO
SVILUPPO CAPACITÀ LOGISTICA DEI MERCATI AGROALIMENTARI
È stato firmato dal
Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano
Patuanelli il decreto per lo sviluppo della capacità
logistica dei mercati agroalimentari all’ingrosso operanti nei settori
agroalimentare, ittico, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, a cui sono
destinati 150 milioni di euro nell’ambito della misura PNRR “Sviluppo
della logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura,
silvicoltura, floricoltura e vivaismo”.
Le agevolazioni sono finalizzate a finanziare la realizzazione o
l’ammodernamento di infrastrutture locali mercatali volte a migliorare, a
livello locale, il clima per imprese e consumatori e ad ammodernare e
sviluppare la base industriale. In particolare, progetti volti a:
– efficientare e migliorare la capacità commerciale e logistica dei mercati
attraverso interventi volti a migliorare la capacità di immagazzinaggio,
stoccaggio e trasformazione delle materie prime, preservare la differenziazione
dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche
produttive;
– ridurre gli impatti ambientali attraverso interventi di riqualificazione
energetica o comunque in grado di ridurre l’impatto ambientale delle attività
di commercio e di incrementare la sostenibilità dei prodotti commerciati;
– ridurre gli sprechi alimentari attraverso, ad esempio, il rafforzamento dei
controlli merceologici e la distribuzione delle eccedenze alimentari;
– rifunzionalizzare, ampliare, ristrutturare e digitalizzare aree, spazi e immobili
connessi alle attività e ai processi logistici delle aree mercatali;
– migliorare l’accessibilità ai servizi hub e rafforzare la sicurezza delle
infrastrutture mercatali anche mediante l’utilizzo di tecnologie innovative e a
zero emissioni.
I beneficiari degli investimenti sono soggetti, pubblici o privati, gestori di
mercati agroalimentari all’ingrosso o altri soggetti aventi titolo alla
realizzazione degli stessi interventi. Un importo pari almeno al 40% delle
risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Ogni progetto dovrà avere un costo complessivo non superiore a 20 milioni e non
inferiore a 5 milioni. Le agevolazioni saranno concesse, nella forma della
sovvenzione diretta, fino a un massimo di 10 milioni di euro per progetto di
investimento, non superiore in ogni caso alla differenza tra i costi
ammissibili e il risultato operativo dell’investimento (funding gap).
I termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione saranno
definiti con successivo Avviso.
DL
AIUTI BIS: SICCITÀ-CARO ENERGIA GAS E CARBURANTI
È stato approvato in
Consiglio dei Ministri il decreto legge Aiuti bis che
contiene le misure proposte dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e
Forestali Stefano Patuanelli per rispondere alle
criticità del settore dell’agricoltura e della pesca dovute all’emergenza
siccità, oltre a una serie di provvedimenti su energia, gas e carburanti.
Per affrontare nell’immediato l’emergenza siccità viene
incrementato di 200 milioni di euro il Fondo di Solidarietà nazionale per
sostenere le imprese e le cooperative agricole danneggiate che non hanno
sottoscritto coperture assicurative a protezione dal rischio siccità.Obiettivo
del provvedimento è quello di permettere alle aziende di accedere agli
interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e
produttiva, tutelare gli allevamenti e le coltivazioni permanenti e recuperare
le anticipazioni colturali danneggiate e che non produrranno sufficiente
raccolto.
Vengono poi approvate misure orizzontali di interesse agricolo e che riguardano
in particolare:
Lo stanziamento di 194,41 milioni di euro per
estendere il credito di imposta per i carburanti per
l’esercizio dell’attività agricola e della pesca anche agli acquisti effettuati
nel terzo trimestre del 2022, per mitigare gli effetti economici derivanti dal
perdurare dell’aumento del prezzo del gasolio e della benzina
Un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta per l’acquisto di
energia elettrica e gas naturale a favore delle imprese
che hanno subìto un incremento del costo per kWh superiore al 30 per cento
relativo al medesimo periodo dell’anno 2019
Il rafforzamento del bonus sociale energia elettrica
e gas per il quarto trimestre del 2022
SISTEMA
DI QUALITÀ NAZIONALE BENESSERE ANIMALE
Il decreto interministeriale sul benessere animale, approvato dalla
Conferenza Stato-Regioni la scorsa settimana, i cui contenuti sono stati
condivisi dai Ministri Patuanelli e Speranza,
si inserisce in una più ampia strategia finalizzata a sostenere il processo di
transizione del settore zootecnico verso un modello allevatoriale più
sostenibile, migliorare il benessere degli animali, innalzare la qualità e
salubrità delle produzioni agroalimentari e ridurre l’antimicrobico resistenza
(AMR), nella consapevolezza che benessere animale e consumo di farmaci sono
elementi tra loro sempre di più interconnessi.
A questa strategia concorrono diversi strumenti attivabili nell’ambito della
Politica agricola comune, quali il rafforzamento dell’assistenza tecnica
attraverso la consulenza aziendale, la condivisione di informazioni strategiche
disponibili nelle banche dati sanitarie e zootecniche, lo scambio di buone
pratiche, il trasferimento dei risultati della ricerca, anche se la vera
partita i giocherà sulla scelta dei singoli imprenditori agricoli, che avranno
la possibilità di disporre di un nuovo strumento per valorizzare i propri
prodotti, a condizione siano disponibili a mettere in atto una serie di impegni
sempre più virtuosi nel settore del benessere animale, definiti da un apposito
Comitato Tecnico scientifico.
In questo contesto, il sistema di qualità benessere animale mira a perseguire
le finalità introdotte dalle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030,
relativamente alle tematiche di benessere animale e alla sostenibilità
ambientale, contribuendo anche alla protezione ed alla resilienza delle zone
agricole e naturali.
Il Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (SQNBA) rafforza la
sostenibilità ambientale, economica e sociale delle produzioni di origine
animale, grazie alla certificazione accreditata degli allevamenti e della
filiera. Il SQNBA definisce uno schema di produzione a carattere nazionale che
stabilisce le regole generali e i requisiti tecnici per la gestione del
processo di allevamento degli animali allevati mediante la valutazione di
parametri stabiliti su base scientifica. Il SQNBA rappresenta una norma unica
di riferimento nella certificazione volontaria relativa al benessere animale,
mettendo quindi ordine nei vari protocolli di certificazione al momento
esistenti concernenti lo stesso ambito, contribuendo anche ad una informazione
più chiara al consumatore.
Fonte
Mipaaf
DECRETI
PER SETTORI AGRICOLO, ALIMENTARE E FORESTALE
È stata raggiunta l’intesa in Conferenza
Stato-Regioni su schemi di decreto di interesse del
settore agricolo, alimentare e forestale. I provvedimenti sono relativi a:
criteri e modalità di utilizzo del Fondo per le foreste italiane per
l’annualità 2022; adozione del Piano del Settore Corilicolo 2022-2025;
interventi per la filiera agroalimentare legati al Fondo per lo sviluppo e il
sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura; disciplina
del Sistema di qualità nazionale per il benessere animale; procedura e modalità
applicativa per la comunicazione delle giacenze di cereali, semi oleosi e riso detenute
dagli operatori delle filiere interessate; modifica del decreto sul Fondo grano
duro; intervento a sostegno delle aziende suinicole italiane che hanno subito
danni indiretti a seguito delle misure sanitarie di contenimento dei focolai di
Peste Suina Africana.
In particolare, le risorse del Fondo per le foreste italiane per l’anno 2022
sono destinate a finanziare interventi per favorire la tutela, la
valorizzazione, il monitoraggio e la diffusione della conoscenza delle foreste
italiane per un totale di 4,8 milioni di euro, di cui 3,1 per boschi vetusti e
Registro nazionale dei materiali di base e 1,7 per la tutela e la
valorizzazione degli alberi monumentali.
Il documento sintetico del Piano del Settore Corilicolo offre un’analisi del
comparto, evidenziando le proposte di azioni da intraprendere secondo obiettivi
strategici e/o prioritari, al fine di favorire l’applicazione coerente della
politica comunitaria, indirizzando i sostegni mirati ai produttori attraverso
gli strumenti a disposizione delle Regioni.
Una quota pari a 15 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo e il sostegno
delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura viene destinato al
perseguimento di interventi, sul territorio nazionale e in campo
internazionale, volti a sostenere e incrementare la commercializzazione dei
prodotti agroalimentari riconosciuti dall’Ue per la loro qualità quali i
prodotti DOP e IGP,
per mettere in campo azioni di informazione e divulgazione per migliorare la
comunicazione sull’origine, le proprietà, le caratteristiche e le qualità di
questi prodotti e per lo sviluppo dei prodotti stessi.
Il decreto interministeriale con il Ministro della Salute sul “Sistema di
qualità nazionale per il benessere animale” stabilisce il procedimento per
la definizione dei requisiti di salute e benessere animale e istituisce il
relativo Comitato Tecnico Scientifico Benessere Animale.
Per le giacenze di cereali, semi oleosi e riso detenute dagli operatori delle
filiere interessate, vengono stabilite le modalità di comunicazione per i
prodotti in stoccaggio alla data del 31 maggio e del 31 dicembre di ogni anno.
Il decreto interministeriale di concerto con il Ministro dell’Economia e delle
Finanze che modifica il decreto sul “Fondo grano duro” contiene
l’assegnazione di 24 milioni di euro per l’anno 2022, 14 milioni per il 2023,
12 milioni per il 2024 e 10 milioni a decorrere dal 2025.
Per il sostegno alle imprese della filiera suinicola che hanno subito danni
indiretti conseguenti all’adozione di misure di prevenzione, eradicazione e
contenimento dell’epidemia di peste suina africana (PSA) si stabiliscono, per
l’anno 2022, 25 milioni di euro.
Fonte Mipaaf
STATO DI CRISI CAUSATO DALLA SICCITÀ
INFORMATIVA ALLA CAMERA DEL MINISTRO PATUANELLI
Onorevole Presidente, Onorevoli Deputati,
ancora una volta emerge quanto le sorti del settore agricolo siano strettamente connesse al benessere economico e sociale dell’intero Paese. La carenza d’acqua sta mettendo a dura prova vaste aree del territorio italiano, con gravi disagi per cittadini e aziende. Inoltre, l’agricoltura sconta problematiche particolarmente pesanti, che hanno diretto impatto su quantità e prezzi degli alimenti sul mercato. È quanto mai opportuno quindi fare il punto su ciò che sta avvenendo e ragionare su come affrontare al meglio l’emergenza, adottando le misure più efficaci. Al tempo stesso è fondamentale soffermarsi ad analizzare con lucidità i dati disponibili, esaminare il problema anche in un’ottica di medio-lungo termine, programmando interventi strutturali e soluzioni di sistema. Ritengo sia il momento di fare e non di parlare.
Le competenze del MiPAAF in materiaIn premessa e in linea generale, voglio ricordare che il Ministero che rappresento ha competenze piuttosto specifiche sul tema oggetto dell’informativa, che riguardano la programmazione e il finanziamento degli interventi nel settore delle infrastrutture irrigue di rilevanza nazionale, la cui concreta esecuzione è demandata ai Consorzi di bonifica e agli Enti di irrigazione. La rilevanza nazionale degli interventi è definita sulla base della capacità degli invasi: sono infatti considerati di rilevanza nazionale gli investimenti che prevedono una capacità di invaso superiore a 250 mila metri cubi, mentre di rilevanza regionale quelli di dimensioni inferiori. Questo criterio di demarcazione per il settore irriguo tra livello nazionale e regionale è stato stabilito nel Programma di sviluppo rurale nazionale 2014-2020 e vige tutt’ora. Ovviamente, sulle infrastrutture ad uso idrico o plurimo la competenza primaria è in capo ad altri Ministeri, in particolare MIMS e MITE. In particolare, il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità Sostenibile esercita il ruolo di coordinamento strategico nella programmazione e finanziamento di interventi infrastrutturali relativi all’approvvigionamento idrico primario, mentre il MITE interviene prioritariamente nella pianificazione e finanziamento degli interventi di lotta al dissesto, di tutela e regolazione ambientale e di politica energetica. Alle Autorità di Distretto dei Bacini Idrografici spettano invece i compiti di pianificazione delle risorse idriche su scala vasta.
I dati dell’emergenza Analizzando il contesto nel quale ci stiamo muovendo, già a partire dal mese di gennaio erano emersi segnali di allarme per la stagione irrigua, a causa dell’assenza di significative precipitazioni invernali nel nord-ovest d’Italia, sia sotto forma di pioggia che di neve. I dati ISAC (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima)/CNR hanno poi confermato, per il 2022, precipitazioni dimezzate rispetto alle medie del periodo, con un deficit del 47% a livello nazionale. Il valore ha raggiunto percentuali tra -50% e -60% nelle regioni del nord-ovest. Il fenomeno siccitoso, che ha dapprima colpito l’Italia del Nord, e in particolare il distretto idrografico del Fiume Po, si è progressivamente esteso verso il Centro ed il Sud del Paese, soprattutto a causa delle temperature record. L’emergenza idrica è costantemente sotto osservazione da parte dei 7 Osservatori Distrettuali Permanenti sugli Utilizzi Idrici, istituiti per ciascuno dei Distretti idrografici in cui è suddiviso il territorio nazionale Le scarse piogge di fine giugno hanno contribuito in minima parte ad attenuare la situazione. In alcuni casi, le precipitazioni si sono rivelate addirittura dannose, perché accompagnate da venti forti e grandine. L’anno in corso è caratterizzato anche dalle temperature record, che hanno contribuito in maniera rilevante a comporre il quadro emergenziale. Considerato l’intero semestre gennaio-giugno, il 2022 raggiunge il primato assoluto, con +0.76°C, sempre rispetto alla media delle temperature del periodo 1991-2020. Una deviazione anomala che per il Nord Italia sale addirittura a 1.07°C. Su questo aspetto, la recente tragedia della Marmolada, ancora davanti ai nostri occhi, ha lanciato un messaggio ancor più diretto ed esplicito. Assistendo all’attuale emergenza, dobbiamo riconoscere che siamo ormai abituati ad assistere, ciclicamente, a fenomeni siccitosi preoccupanti. Simili situazioni sono si sono verificate, ad esempio, nel 2003, nel 2007, nel 2012 e nel 2017. Sostanzialmente ogni 5 anni ci troviamo davanti a questa situazione. È altrettanto vero che questi fenomeni si verificano, di volta in volta, con evidenza sempre maggiore e con conseguenze sempre più devastanti.
Pur nella ciclicità degli eventi estremi di siccità, dunque, assistiamo a un processo di lento, ma inesorabile, logoramento della disponibilità idrica del nostro Paese. ISPRA, pochi giorni fa, ha comunicato, a tal proposito, che il valore annuo medio di risorsa idrica disponibile per l’ultimo trentennio 1991- 2020 si è ridotto del 19% rispetto a quello relativo al trentennio 1921-1950. Quel che preoccupa di più, tuttavia, sono le proiezioni fornite da ISPRA per il prossimo futuro. Tenuto conto dei cambiamenti climatici in atto, infatti, si prevede, a livello nazionale, una riduzione della disponibilità di risorsa idrica, che va dal 10% al 40%. Particolarmente a rischio è il settore ortofrutticolo che non può fare a meno della risorsa idrica e che rischia di perdere quote importanti di produzione. Le ridotte riserve idriche, dovute sia alla mancanza di precipitazioni che alla riserva nivale cumulata a monte, hanno condotto gli operatori del settore agricolo, compresi i Consorzi di Bonifica e irrigazione, ad affrontare una situazione precaria sin dal mese di marzo. La penuria idrica del bacino del più importante fiume d’Italia, il Po, sta interessando oltre un terzo della produzione agricola nazionale: stiamo parlando delle coltivazioni di frutta, verdura, pomodoro e cereali (in particolare mais e riso), oltre agli allevamenti presenti nella pianura padana. La carenza di acqua ha anche ridotto le rese delle coltivazioni seminate nell’autunno scorso quali frumento, orzo e loietto. Occorre, inoltre, evidenziare che la crisi idrica è intervenuta in un contesto economico estremamente critico, con le aziende già provate dai pesanti incrementi dei costi produttivi derivanti dal conflitto in Ucraina: energia, fertilizzanti, mangimi, gasolio, sementi, prodotti fitosanitari. Su questo versante, colgo l’occasione per evidenziare che, nei primi giorni di luglio, abbiamo firmato due importanti provvedimenti a favore del settore zootecnico per un importo complessivo di 224 milioni di euro, allo scopo di sostenere uno dei comparti maggiormente colpiti dalle conseguenze della crisi economica in atto. Somme che saranno erogate entro il 30 di settembre.
L’intervento del Governo per affrontare l’attuale crisiSostenere, con ogni mezzo, cittadini e imprese, tutelando il nostro territorio, rappresenta il nostro obiettivo primario, in questo periodo di nuove, grandi, difficoltà. Nella seduta del Consiglio di Ministri del 4 luglio abbiamo deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, per Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto. Lo stato di emergenza è volto a fronteggiare con mezzi e poteri straordinari la situazione in atto, con interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, e a ripristinare la funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche. Lo stato di emergenza potrebbe prossimamente essere esteso anche ad altre Regioni che hanno già presentato o stanno presentando richiesta, tra cui Lazio, Umbria, Liguria e Toscana.
Per questa ragione il Governo sta lavorando per inserire – nel decreto legge a sostegno dei lavoratori e delle imprese che intendiamo adottare entro la fine del mese – alcune disposizioni urgenti per affrontare l’emergenza idrica. Riteniamo, infatti, non più rinviabile il rafforzamento del coordinamento degli interventi strutturali volti alla mitigazione dei danni derivanti dal fenomeno di siccità e al potenziamento e adeguamento delle infrastrutture idriche. Tornando al Commissario, credo che una struttura commissariale piò avere senso se è una struttura che ha una sua struttura, una sua capacità di intervento e di spesa. Credo che il problema sia strutturale e che sia più opportuno prevedere un coordinamento permanente, ad esempio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che consenta interventi non solo in casi d’emergenza, ma anche di programmazione futura.
Nell’ambito del decreto legge siccità proporrò, quindi, l’introduzione di norme volte a rafforzare le strutture dei singoli ministeri preposte alla gestione degli interventi PNRR sul tema idrico, nonché ad istituire un fondo destinato a finanziare la fase di progettazione delle infrastrutture irrigue del Paese. Tra le misure rivolte specificatamente al settore agricolo, proporrò anche il rifinanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale, che oggi ha una dotazione di 13 milioni di euro, assolutamente insufficiente. al fine indennizzare le aziende agricole che, all’insorgere dell’emergenza, non beneficiavano della copertura recata da polizze assicurative a fronte del rischio siccità. Si tratta di un intervento necessario in questo quadro emergenziale e tenuto conto dell’attuale sistema nazionale di gestione del rischio in agricoltura, ancora fortemente basato sugli interventi ex-post. Ma voglio sottolineare che ci stiamo adoperando con forza per cambiare questo tipo di approccio. Stiamo lavorando per innovare gli strumenti di gestione del rischio disponibili per gli agricoltori, anche attraverso l’istituzione di un Fondo mutualistico nazionale che sarà attivo dal 2023 e di cui vi aggiornerò più diffusamente nel prosieguo del mio intervento. Per quanto riguarda la densità economica del Fondo, oggi non è possibile avere una quantificazione dei danni danni perché sono in corso produzioni in maturazione e va capito calo delle rese.
Necessità di interventi strutturaliL’ultimo rapporto ISTAT sull’acqua, pubblicato a marzo, indica che le perdite del nostro sistema idrico corrispondono ancora al 36,2% (dato 2020). La perdita giornaliera per km di rete è pari a 41 metri cubi (44 nel 2018), per un totale di 0,9 miliardi di metri cubi in un anno. Non dimentichiamo che in più di un capoluogo su tre si registrano perdite totali superiori al 45%, con punte che toccano il 70%. Altro dato preoccupante è la scarsa capacità di stoccaggio dell’acqua piovana, che, in Italia, ammonta a circa l’11%.
I dati ci dicono, dunque, in modo chiaro in che direzione intervenire per il futuro:
– aumentare la capacità di stoccaggio di acqua, ammodernando gli invasi esistenti e realizzando nuove opere a livello territoriale e aziendale;
– rinnovare e rendere efficiente la rete idrica riducendo le perdite e garantendo un monitoraggio puntuale degli usi;
– promuovere un uso razionale della risorsa idrica nel settore agricolo ed industriale, privilegiando le tecniche di agricoltura 4.0;
– sensibilizzare anche i cittadini a un uso responsabile dell’acqua, quale bene comune da preservare per le future generazioni.
Gli interventi sul sistema idrico da parte del MiPAAFSul tema degli investimenti sul sistema idrico dobbiamo riconoscere che molto è stato fatto negli ultimi anni. Anche alla luce dei dati precedentemente richiamati, infatti, è evidente che la carenza idrica non ha più un carattere di straordinarietà ma è ormai un fattore ricorrente, e uno dei temi costantemente incluso nelle politiche nazionali. Per quanto riguarda il comparto agricolo, già da tempo, il mio Ministero si è attrezzato a farvi fronte con una Strategia Nazionale su risparmio idrico, tutela territoriale e lotta al dissesto idrogeologico. Si tratta di un programma di lungo periodo volta a promuovere investimenti per la riduzione dei rischi in agricoltura connessi alla scarsità idrica e al dissesto idrogeologico, basata sull’adeguamento delle infrastrutture con finalità irrigua e di difesa del territorio. Uno strumento essenziale per favorire l’adattamento del settore agricolo ai rischi climatici e assicurarne la competitività, aumentando la resilienza dell’agroecosistema agli eventi siccitosi così come ai rischi idrogeologici. L’obiettivo degli interventi previsti dalla Strategia è quello di promuovere un utilizzo sempre più efficiente dell’acqua, garantire una maggiore e più costante disponibilità di acqua per l’irrigazione. Riducendo i prelievi si contribuisce inoltre al raggiungimento dei target fissati dalla Direttiva quadro acque e dell’suo sostenibile dell’acqua in agricoltura. Il potenziamento delle infrastrutture idriche può avvenire, sia a monte sui grandi accumuli e reti di adduzione idrica, come pure nella realizzazione di una rete capillare di piccoli invasi), sia a valle (sulle reti di distribuzione).
Per portare avanti la propria strategia sugli investimenti e contribuire al raggiungimento dei target di sviluppo sostenibile connessi all’efficientamento dell’uso dell’acqua, il mio Ministero sta sfruttando e integrando le potenzialità di finanziamento di vari fondi disponibili di diversa provenienza (nazionali, europei) e natura (reti irrigue, invasi, lotta al dissesto, ecc.). Nel complesso, nel periodo 2018-2022, sono stati investiti circa 1,24 miliardi di euro per il finanziamento di 169 progetti irrigui in capo a 135 beneficiari, mediante il Programma di sviluppo rurale nazionale, il Fondo per lo sviluppo e la coesione e il Fondo per il rilancio dello sviluppo infrastrutturale del Paese. L’attuazione della strategia di efficientamento del sistema irriguo è sostenuta anche grazie alle ulteriori risorse messe a disposizione dal PNRR. Nell’ambito della Componente M2C4 “Tutela del territorio e del patrimonio idrico”, l’investimento 4.3 “Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche” gode di una dotazione di 880 milioni di euro, di cui 520 milioni per progetti nuovi e 360 per progetti già avviati con risorse nazionali. Gli interventi proposti puntano ad aumentare la resilienza dell’agrosistema irriguo ai cambiamenti climatici, con particolare riferimento agli eventi siccitosi, con l’intento di migliorare la gestione della risorsa idrica e ridurre le perdite e favorire la misurazione e il monitoraggio degli usi sulle reti collettive. Per l’attuazione degli interventi è stata prevista una timeline molto stringente per poter garantire l’appalto dei lavori entro il 2023 e la loro realizzazione entro il 2026.
Stiamo rispettando tutti i tempi previsti. Il 30 settembre 2021 è stato pubblicato l’elenco dei progetti ammissibili, mentre entro settembre di quest’anno saranno emanati i decreti di concessione, a seguito dell’accertamento dei requisiti di ammissibilità dichiarati dai beneficiari in fase di candidatura dei progetti. Gli investimenti finanziati dal MIPAAF, diffusi sul territorio e realizzabili nel breve-medio periodo, si pongono ad integrazione ed accompagnamento degli interventi di efficientamento e di messa in sicurezza delle infrastrutture idriche primarie (grandi adduttori, dighe e invasi, grandi derivazioni), gestiti da altri Ministeri nell’ambito della stessa Componente del PNRR (M2C4), con dotazione di 2 miliardi di euro. Al tema dell’acqua il PNRR dedica grande rilevanza con uno stanziamento di 4,38 miliardi di euro finalizzati a “Garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo e il miglioramento della qualità ambientale delle acque interne e marittime”. Con una procedura del tutto analoga a quella utilizzata per l’investimento del PNRR, potranno essere prossimamente finanziati grazie alle risorse stanziate dalla legge di bilancio 2020, pari a 440 milioni di euro dal 2022 al 2027. Complessivamente, dal 2018, circa 2,2 miliardi di euro di fondi nazionali ed europei sono già stati assegnati o stanno per essere assegnati dal MIPAAF, per interventi sulle infrastrutture irrigue collettive per l’ammodernamento ed efficientamento del servizio di irrigazione collettiva. Il Ministero ha, inoltre, collaborato attivamente con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile alla redazione del Piano nazionale idrico (già Piano nazionale di interventi nel settore idrico-Sezione Invasi), contribuendo a definire le priorità di intervento e di conseguenza i criteri di scelta degli interventi, che verranno applicati anche per la programmazione 2020-2029.
L’emergenza idrica in corso dimostra la necessità di ulteriori investimenti per i prossimi anni, con particolare attenzione al potenziamento delle infrastrutture di stoccaggio e valutando il ricorso a fonti idriche non convenzionali (es. riutilizzo di acque reflue). In linea con quanto proposto da ANBI (Associazione Nazionale dei consorzi di Bonifica e Irrigazione), è importante anche incentivare la creazione di opere di accumulo di media entità e a carattere interaziendale, che possono svolgere molteplici funzioni anche ambientali e ricreative sul territorio, oltre che autosostenersi dal punto di vista energetico integrando opere di produzione da fonti rinnovabili.Altro tema fondamentale sui cui ritengo che sia stato fatto molto è dotare le aziende di strumenti di incentivo alle tecniche di agricoltura di precisione, penso al pacchetto 4.0 che dalla Legge di Bilancio del 2019 per il 2020 vede gli agricoltori nella disponibilità e possibilità di accedere al credito di imposta legato al pacchetto 4.0 che consente di intervenire con strumenti che a loro volta consentono un grande risparmio idrico, fino al 75% per alcune colture. Inoltre all’interno del PNRR e nei Piani di Sviluppo Rurale della nuova programmazione PAC vi sono forti elementi sia di accompagnamento all’innovazione in agricoltura che di formazione del personale che potrà utilizzare quelle tecniche anche in ordine alla possibilità risorsa idrica che in questo momento è assolutamente necessario.
Il sistema Nazionale di Gestione del rischio Anche in quest’ambito, come già più volte richiamato nel mio intervento, non possiamo affrontare il tema solo nella logica dell’intervento ex-post, con gli indennizzi che arrivano quando il danno è già arrivato. Per tale ragione, il Ministero sta lavorando per riorientare e rafforzare le strategie di gestione del rischio, con l’obiettivo di offrire maggiori strumenti per fronteggiare le nuove sfide derivanti dai cambiamenti climatici, tenuto conto dell’aumento dell’intensità e della frequenza dei fenomeni estremi (non solo siccità ma anche gelo, grandine, ecc), ma anche del contestuale incremento dei costi assicurativi medi. La siccità, infatti, fa parte dei rischi climatici con cui un agricoltore deve ormai fare i conti in maniera sistematica. Le aziende agricole, già oggi, possono stipulare polizze assicurative agevolate, con contributo statale fino al 70% della spesa premi sostenuta. Una prima analisi dei dati relativi all’andamento delle coperture assicurative agevolate, sottoscritte nel corrente anno, mostra tuttavia una debolezza dell’attuale sistema assicurativo per il settore agricolo, in parte connesso alla difficoltà, per le compagnie assicurative, a piazzare i rischi catastrofali, come appunto la siccità, presso le compagnie di riassicurazione internazionali. Per questa ragione le compagnie non sarebbero riuscite a coprire integralmente le richieste provenienti dalle imprese agricole.
Proprio al fine di potenziare l’attuale sistema di gestione dei rischi in agricoltura, il MIPAAF è intervenuto con interventi ad hoc nell’ambito della riforma della PAC e dell’ultima legge di bilancio. La riforma della PAC e il Piano strategico nazionale della PAC rappresentano una opportunità da cogliere per rilanciare il sistema delle assicurazioni agevolate e degli strumenti di gestione del rischio innovativi, quali i fondi di mutualizzazione, lo strumento di stabilizzazione del reddito e le polizze index based. Grazie alla nuova PAC, gli ordinari strumenti di gestione del rischio sono stati potenziati con l’attivazione del nuovo Fondo Mutualistico Nazionale sulle emergenze catastrofali. In questo modo, lo strumento delle assicurazioni agevolate sarà affiancato dal Fondo Mutualistico Nazionale, finanziato con il 3% dei pagamenti diretti e con le risorse che saranno rese disponibili attraverso uno specifico intervento cofinanziato dallo sviluppo rurale. Questa novità della nuova PAC rappresenta un vero e proprio successo negoziale per l’Italia. Si tratta di una misura di grande rilievo, dal valore di 350 milioni di euro all’anno. La leva pubblica consente, infatti, di triplicare i 100 milioni di euro di quota degli agricoltori, derivanti dal primo pilastro.
Con le risorse a disposizione si punta a creare una rete di sicurezza per i circa 700 mila agricoltori che percepiscono pagamenti diretti della PAC contro i danni catastrofali che ammontano mediamente ad oltre 600 milioni di euro all’anno (siccità/gelo/alluvione). L’istituendo “Fondo Mutualistico Nazionale Agricolo Contro le Avversità Catastrofali” (FMN AGRI-CAT) sarà gestito tramite una società dedicata di ISMEA, con la partecipazione di SIN. Alle risorse del Fondo Mutualistico Nazionale si aggiungono, inoltre, i quasi 340 milioni di euro all’anno di fondi pubblici destinati alle assicurazioni agevolate e ai fondi di mutualizzazione, compresi gli strumenti di stabilizzazione del reddito. Complessivamente, a partire dal 2023, avremo dunque un pacchetto di interventi per la gestione del rischio del valore complessivo di quasi 700 milioni di euro all’anno. Per raggiungere tale provvista finanziaria, nella manovra di bilancio 2022, abbiamo provveduto a integrare il cofinanziamento nazionale del FEASR, appostando risorse pari a 891,5 milioni euro.
Conclusioni La criticità ci costringe a fare più che parlare. Per questo stiamo cercando di accelerare ogni iniziativa volta a riammodernare le infrastrutture irrigui, rendere disponibile la risorsa che c’è, consapevoli del fatto che in questo momento i sistemi produttivi agricoli stanno subendo, dall’aumento costi energia, difficoltà logistiche legate al conflitto e dagli eventi climatici una serie di danni che obbligano questo Governo e il Parlamento nel suo complesso a trovare le risorse per accompagnare i nostri produttori agricoli in una fase così complicata.
PER SEGUIRE L’INTERVENTO IN VIDEO
https://www.youtube.com/watch?v=zHXwMbX8HjQ&t=2s
LINEE GUIDA PER PRODUZIONE E IMPIEGO DI SPECIE AUTOCTONE DI INTERESSE FORESTALE
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ieri il decreto firmato il 17 maggio dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli che approva le “Linee guida per la programmazione della produzione e l’impiego di specie autoctone di interesse forestale”.
Le linee guida forniscono un quadro di riferimento omogeneo per la gestione delle diverse fasi attuative delle sempre più frequenti iniziative di rimboschimento e di creazione di nuovi boschi, anche in aree urbane e periurbane, affinché gli interventi siano realizzati nel rispetto della biodiversità forestale con l’obiettivo finale di “avere foreste estese e resilienti, ricche di biodiversità, capaci di contribuire alle azioni di mitigazione e adattamento alla crisi climatica, offrendo benefici ecologici, sociali ed economici per le comunità rurali e montane, per i cittadini di oggi e per le prossime generazioni”, scopo principale della Strategia Forestale Nazionale.
La qualità del materiale vivaistico forestale, sia in termini di provenienza sia in termini di adeguatezza all’ambiente in cui verrà messo a dimora, è ritenuta fondamentale per la riuscita degli impianti insieme alla necessità di un’adeguata programmazione degli interventi. Per questo sono stati introdotti alcuni elementi utili alla progettazione e all’affidamento di forniture vivaistiche e alla produzione del materiale vivaistico di specie di interesse forestale, insieme a uno schema tipo di Contratto di coltivazione.
Il decreto del Ministro si basa su un’intensa attività di collaborazione tra la Direzione generale dell’economia montana e delle foreste, la Commissione tecnica specialistica della materia, le Regioni e le Province autonome.
Fonte Mipaaf
…….per saperne di più……. https://www.aspera.online/2022/06/30/agroalimentare/
L’INTERVENTO
DEL MINISTRO STEFANO PATUANELLI
alla
presentazione del 7° Censimento generale dell’Agricoltura dell’Istat
Ringrazio per l’invito il Presidente di ISTAT, Gian
Carlo Blangiardo e saluto i rappresentanti delle istituzioni, gli esperti e
tutti i partecipanti in collegamento.
Con questo messaggio voglio ribadire l’importanza del lavoro svolto
dall’Istituto Centrale di Statistica per la realizzazione del 7°
Censimento generale dell’agricoltura italiana.
Il Censimento rappresenta uno strumento fondamentale per il sistema agricolo
italiano. Ci consente di valutare con cognizione di causa gli elementi di forza
e gli aspetti critici e le debolezze del sistema agricolo del Paese, fornendoci
l’indispensabile base informativa per la definizione delle opportune politiche
di sviluppo e rafforzamento.
Poco più di anno fa, partecipando al vostro evento in occasione della chiusura
delle rilevazioni, avevo affermato la mia convinzione di un quadro delle
aziende agricole profondamente diverso rispetto a dieci anni fa.
Oggi le prime anticipazioni dell’Istat sembrano andare oltre le mie aspettative
descrivendo una struttura produttiva nazionale che mostra segnali di un rapido
cambiamento.
L’aumento della dimensione media aziendale (per la prima volta sopra i 10
ettari) e il maggiore ricorso ai terreni in affitto e alla manodopera non
familiare potrebbero essere considerati come gli indicatori di una agricoltura
più professionale e specializzata.
D’altra parte, la strutturale riduzione delle aziende agricole e della
superfice utilizzata meritano ulteriori approfondimenti per comprendere meglio
il processo di concentrazione e specializzazione produttiva del settore ma
anche l’eventuale presenza di fenomeni di abbandono dell’attività agricola o di
sottrazione delle aree destinate alla produzione alimentare.
Sarà interessante analizzare con attenzione anche le dinamiche di carattere
sociale intervenute nell’ultimo decennio con particolare riferimento al lavoro
familiare, delle donne e dei giovani.
Le prossime analisi dell’Istat ci forniranno, dunque, maggiori elementi per
comprende il percorso di evoluzione della nostra agricoltura e per fornire al
decisore politico gli strumenti adeguati per attuare le politiche più efficaci
e agli operatori del settore un quadro utile per intraprendere le più adeguate
strategie economiche.
In questo senso, la trasformazione del Censimento da decennale a permanente,
tramite l’integrazione tra dati amministrativi e un campione rappresentativo di
aziende, costituisce una importante innovazione.
Questi ultimi anni ci hanno insegnato come il quadro economico sia in costante
e rapido mutamento e quanto sia necessario valutare tempestivamente gli effetti
delle crisi sul nostro sistema agricolo.
Già oggi il contesto produttivo delle aziende agricole italiane è profondamente
diverso da quello di soli due anni fa con le filiere agroalimentari già
danneggiate dalle conseguenze provocate al Covid a cui si sono sovrapposti, in
questi mesi, gli effetti asimmetrici dell’aumento dei prezzi energetici e dei
fattori produttivi.
La quantificazione di queste dinamiche è cruciale per potere avviare
velocemente le politiche di sostegno alle imprese ma anche per supportare la
nostra richiesta all’Unione Europea di una azione comune più incisiva per
contrastare le nuove sfide a livello globale.
D’altra parte, il permanente monitoraggio dell’Istat ci consentirà
nell’immediato futuro di monitorare gli effetti della riforma della PAC e
degli investimenti legati al PNRR con l’obiettivo di verificare l’efficacia
degli strumenti ma consentendo anche l’introduzione di eventuali correttivi.
Ribadisco, pertanto, la massima collaborazione da parte del Ministero che ho
l’onore di guidare per rendere disponibili tutti i dati economici ed
amministrativi in nostro possesso e, allo stesso tempo, sollecito un ulteriore
rafforzamento della storica sinergia con Ismea, Crea e Agea, per la rilevazione
e l’analisi dei dati.
Concludo impegnandomi ad analizzare molta attenzione questi primi dati del 7°
Censimento dell’Agricoltura e sono certo che ci sarà presto l’occasione per
poterci confrontare sul percorso evolutivo del nostro settore agricolo
Vi ringrazio nuovamente per l’invito e vi auguro buona prosecuzione dei lavori.
https://youtu.be/s4fgzXN7Qm8
SICCITÀ,
STATO D’EMERGENZA E STATO DI ECCEZIONALE AVVERSITÀ ATMOSFERICA. IERI L’INCONTRO
AL MIPAAF
Si è svolta IL 22 giugno 2022 al MiPAAF,
alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli,
del sottosegretario Gian Marco Centinaio, del Capo
della Protezione Civile Fabrizio Curcio e dei capi
gabinetto del MiPAAF e
del MiTE, una riunione per fare il punto sull’emergenza siccità.
Il Capo della protezione Civile Fabrizio Curcio ha informato, nel corso
dell’incontro, che è in atto uno stretto collegamento con i presidenti delle
Regioni, e che le Regioni stesse sono al lavoro sull’individuazione dei criteri
(ai sensi delle normative vigenti) al fine di poter dichiarare lo “stato
d’emergenza”. A seguito delle istruttorie delle Regioni, la Protezione
Civile predisporrà un DPCM da trasmettere al Consiglio dei Ministri.
Per quanto concerne il settore agricolo, e sempre su proposta delle Regioni, si
potrà proclamare lo “stato di eccezionale avversità atmosferica”
qualora il danno provocato dalla siccità superi il 30% della produzione lorda
vendibile.
Al contempo è stato deciso di istituire un coordinamento con le amministrazioni
interessate (Protezione civile, MiPAAF,
MiTE, Affari Regionali, MIMS, MEF),
per mettere in campo le competenze necessarie per affrontare la siccità su più
fronti (infrastrutturale, competenze regionali, eventuali ristori).
Fonte Mipaaf
INTESA IN CSR SU FEASR 2023-2027.
Inserita assegnazione nazionale per compensare Regioni
È stata raggiunta l’intesa in Conferenza Stato Regioni sulla ripartizione dei fondi assegnati all’Italia nel settore dello sviluppo rurale per il periodo 2023 – 2027 (FEASR). Grazie all’intesa odierna, vengono messi a disposizione del settore agricolo oltre 16 miliardi di euro in 5 anni, per sostenere gli interventi di sviluppo rurale contenuti nel Piano strategico della Politica Agricola Comune per il periodo 2023-2027.
L’accordo, fortemente voluto dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, ha trovato la condivisione di tutte le Regioni e Province autonome, grazie anche al forte impegno finanziario messo in campo dal Governo che prevede un cofinanziamento nazionale nettamente superiore rispetto al passato ed un’assegnazione nazionale aggiuntiva da integrare nella programmazione del Piano strategico PAC 2023 – 2027, destinata alle Regioni la cui quota FEASR è diminuita a seguito dell’utilizzo dei nuovi criteri, rispetto ai cosiddetti criteri storici.
INTESA IN CONFERENZA UNIFICATA
RIPARTO DEL FONDO DA 5 MILIONI PER LE MENSE SCOLASTICHE BIO
È stata raggiunta l’intesa in Conferenza Unificata sullo schema di decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, di concerto con il Ministro dell’istruzione, per il riparto del Fondo da 5 milioni di euro per le mense scolastiche biologiche per l’anno 2022.
L’86% delle risorse, pari a 4.300.000 euro, è assegnato a Regioni e Province autonome con l’obiettivo fondamentale di ridurre i costi a carico dei beneficiari del servizio di mensa scolastica biologica.
La restante quota del 14%, pari a 700.000 euro, è assegnata in base alla popolazione scolastica dei relativi territori per realizzare iniziative di informazione e di educazione alimentare sull’agricoltura biologica, ad eccezione della Regione Emilia Romagna per la quale il livello di informazione e promozione risulta già soddisfatto.
Fonte Mipaaf
RIPARTO
FONDI DESTINATI ALLO SVILUPPO RURALE PER IL PERIODO 2023-2027: RAGGIUNTO
L’ACCORDO IN CPA
rendo atto con estrema soddisfazione dell’accordo
raggiunto questa mattina dagli Assessori all’agricoltura delle Regioni e
Province autonome sulla proposta di riparto avanzata dal Ministero delle
Politiche Agricole, attraverso la quale saranno messi a disposizione oltre 16
miliardi di euro in 5 anni, per sostenere gli interventi di sviluppo rurale
contenuti nel Piano strategico della Politica Agricola Comune per il periodo
2023-2027. Ora l’intesa dovrà essere approvata dalla Conferenza Stato-Regioni,
cui spetta l’ultima parola sulla programmazione dei fondi comunitari destinati
al settore agricolo. Il passaggio odierno è però molto importante, anche perché
giunge a conclusione di una fase negoziale particolarmente delicata e
complessa. Ringrazio il coordinatore della Commissione politiche agricole della
Conferenza delle Regioni, Federico Caner e tutti gli Assessori per l’approccio
costruttivo assunto durante l’intero negoziato, in particolare
l’Assessore”, cosi il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e
Forestali Stefano Patuanelli.
REPORT ICQRF SULL’ATTIVITÀ
OPERATIVA 2021.
Ispettorato
Centrale Repressione Frodi si conferma tra le principali Autorità antifrode nel
food a livello mondiale
Oltre 60mila controlli, 955 interventi fuori dei
confini nazionali e sul web a tutela delle Indicazioni Geografiche, 5,5 milioni
di kg di merce sequestrata, per un valore di oltre 9 milioni di euro. È on line
sul sito del MiPAAF il
Report 2021 sull’attività operativa dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF) con i
dettagli sugli interventi contro frodi, fenomeni di italian sounding e contraffazioni
ai danni del made in Italy agroalimentare e dei consumatori e per il contrasto
alla criminalità agroalimentare.Su 33.404 operatori ispezionati e 62.316
prodotti controllati, le irregolarità hanno riguardato l’11,6% dei prodotti e
il 9,0% dei campioni analizzati. Dati che confermano come la qualità dei nostri
prodotti sia salvaguardata da un efficace sistema di controlli.
“Le battaglie condotte dal Ministero in materia di contrasto a
contraffazioni e italian sounding sono basate sulla ferma convinzione che la
tutela dei prodotti di qualità rappresenti lo strumento principale per
valorizzare l’agroalimentare italiano, le filiere e rendere un servizio
indispensabile al consumatore. In questo senso un contributo fondamentale è
svolto dall’ICQRF che,
con i molteplici compiti che gli sono stati affidati, tutela e valorizza il
made in Italy con interventi contro tutti quei comportamenti fraudolenti che
minano le corrette relazioni di mercato”, ha sottolineato il Ministro
delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli. “Il
Report dell’ICQRF anche
quest’anno dimostra come sia fondamentale garantire i nostri prodotti
attraverso un sistema di controlli efficace sul territorio nazionale e
internazionale e sul web, tanto più in un momento storico così complicato e difficile
come quello che stiamo attraversando a causa della pandemia prima, e del
conflitto in atto poi, in cui stiamo assistendo a fenomeni speculativi
inaccettabili. La totale trasparenza resta quindi lo strumento principale per
proteggere il nostro sistema agroalimentare, la qualità e l’eccellenza che lo
contraddistingue a garanzia dei mercati e di tutti gli agenti che vi
operano”.
I controlli hanno riguardato per oltre il 90% i prodotti alimentari e per circa
il 10% i mezzi tecnici per l’agricoltura (mangimi, fertilizzanti, sementi,
prodotti fitosanitari). 186 le notizie di reato e 4.699 le contestazioni
amministrative a cui si aggiungono 4.954 diffide emesse nei confronti di
altrettanti operatori. Inoltre, in quanto Autorità sanzionatoria per le violazioni
nell’agroalimentare, anche accertate da altre Autorità di controllo, l’ICQRF ha
emesso 1.947 ordinanze di ingiunzione di pagamento, per un importo di circa 9
milioni di euro. A livello internazionale e sul web, in qualità di Autorità ex
officio per i prodotti DOP/IGP e
Organismo di contatto in ambito UE per l’Italia nel settore vitivinicolo,
l’Ispettorato ha attivato 955 interventi, di cui 804 grazie alla continua
collaborazione con i web marketplace – Alibaba, Amazon, Ebay e Rakuten – che
hanno consentito all’Italia di garantire alle nostre denominazioni d’origine un
alto livello di protezione contro la contraffazione.
L’Ispettore generale Capo dell’ICQRF Felice Assenza ha
dichiarato che ” l’attività del Dipartimento ICQRF si
dimostra sempre di più importante e centrale in un contesto di sviluppo e di
crescita del settore agroalimentare italiano contribuendo, attraverso i
controlli lungo tutti i segmenti della filiera e la vigilanza sul sistema di
certificazione della qualità, al valore aggiunto del made in Italy e alla
tutela dei consumatori. Questo ruolo ha oggi un senso di maggiore
responsabilità alla luce delle nuove competenze attribuite all’ICQRF in
qualità di autorità competente per le pratiche sleali per l’agroalimentare. Per
tale ragione, un ringraziamento particolare alle nostre ispettrici, ai nostri
ispettori e a tutto il personale del Dipartimento che, nonostante le mille
difficoltà del momento e lacronica scarsità di risorse umane hanno saputo,
ancora una volta, con il loro eccellente lavoro, con grande professionalità e
con notevole spirito di responsabilità fornire un eccellente contributo a
servizio della collettività”.
INTESA
IN CSR PROVVEDIMENTI A SOSTEGNO DEL SETTORE VITIVINICOLO E OLIVICOLO E DEI
PRODOTTI DOP E IGP
È stata raggiunta l’intesa
in Conferenza Stato-Regioni su importanti provvedimenti fortemente voluti dal
Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli e
destinati al sostegno e allo sviluppo delle filiere agricole, con il via libera
a una serie di modifiche relative al Piano straordinario per la rigenerazione
olivicola della Puglia e alle modalità per l’assegnazione dei contributi a
favore dei produttori di vino DOP, IGP e
biologico.
In dettaglio, sono state apportate importanti modifiche al Piano straordinario
per la rigenerazione olivicola della Puglia che puntano ad ampliare il raggio
di azione per il contrasto dei vettori della Xylella fastidiosa e a includere
negli indennizzi anche le operazioni di distruzione delle piante.
È stato inoltre dato il via libera allo schema di decreto, di concerto con il
Ministero del Turismo, relativo a criteri e modalità per l’assegnazione di
contributi a favore dei produttori di vino DOP, IGP e
biologico che esercitano anche attività agrituristica e enoturistica, per
favorire la promozione dei territori, anche in chiave turistica, e recuperare
le antiche tradizioni legate alla cultura enogastronomica del Paese tramite
l’impiego di moderni sistemi digitali.
Nel corso della Conferenza Stato-Regioni è stato illustrato il criterio di
riparto regionale dei fondi disponibili per le infrastrutture irrigue,
complementare a quello già assegnato con il provvedimento della Missione 2
Componente 4 (M2C4) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR),
denominato “Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una
migliore gestione delle risorse idriche”. L’assegnazione dei fondi terrà
in considerazione un indicatore composito che considera diversi elementi
combinati tra loro basati sul fabbisogno finanziario per la realizzazione delle
opere (regionale e nazionale) e sul contributo già ricevuto a livello regionale
dagli investimenti del PNRR.
Fonte Mipaaf
UTILIZZO OLTRE 200MILA ETTARI DI TERRENI PER CONTRASTARE AUMENTO PREZZI DELLE MATERIE PRIME
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli che rende operative le deroghe ai regolamenti comunitari sulla PAC per ottenere il pagamento di inverdimento (greening).
Oltre 200mila ettari di terreni potranno quindi essere riammessi nella filiera produttiva ed essere coltivati, contribuendo così ad aumentare il potenziale di produzione agricola destinata all’alimentazione umana e del bestiame e contrastare il forte aumento dei prezzi delle materie prime e degli impatti su domanda e offerta dei prodotti agricoli, innescati dall’invasione russa dell’Ucraina.
Si tratta, in sostanza, di una deroga per il 2022 alle regole della Politica Agricola Comune, per sopperire alla mancanza di approvvigionamento di colture cerealicole a causa del conflitto in Ucraina.
Fonte Mipaaf
Gli atti sono stati inviati agli Associati
420 MILIONI PER L’ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA FORESTALE NAZIONALE
Disponibili i fondi per il 2022 ed il 2023 stanziati dalla Legge di Stabilità per In tempi rapidissimi è stato pubblicato il 27 maggio in Gazzetta ufficiale il Decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e d’intesa con la Conferenza Stato Regioni concernente i criteri e le modalità di utilizzo delle risorse del Fondo per l’attuazione della Strategia Forestale Nazionale.
Il provvedimento prevede, al fine di assicurare l’attuazione della Strategia Forestale Nazionale, l’utilizzo di un fondo con una dotazione complessiva, fino al 2032, di complessivi 420 milioni di euro. Vengono così stabilite le ripartizioni tra Regioni, prevalentemente in proporzione alla superficie forestale, per le prime due annualità (2022 e 2023) e gli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere.
Per l’adozione del provvedimento, la Direzione generale dell’economia montana e delle foreste ha attivato il medesimo percorso che, con successo, ha portato all’attuazione delle previsioni del decreto legislativo n. 34/2018 – Testo unico in materia di foreste e di filiere forestali; il provvedimento è infatti il frutto della collaborazione in sede tecnica con i rappresentanti delle Direzioni forestali di tutte le Regioni e le Province autonome in sede di Tavolo di concertazione permanente del Settore forestale.
Tra i più di 30 obiettivi delineati dalle Azioni, e il quasi centinaio tra azioni e sottoazioni della Strategia Forestale Nazionale, il Tavolo di concertazione ha ritenuto concordemente di selezionare cinque azioni operative, due azioni specifiche ed una azione strumentale ritenute prioritarie ed urgenti, in accordo con le declaratorie della Strategia stessa. Si è ritenuto prioritario finanziare azioni per aumentare la diversità biologica degli ecosistemi forestali, per prevenire o riparare i danni causati da rischi naturali e antropici, per migliorare lo stato dei boschi ripariali, planiziari e costieri e le pinete litoranee, adottare tecniche di gestione forestale sostenibile, proseguire nella formazione degli operatori forestali, avviare azioni riguardanti le risorse genetiche ed i materiali di propagazione forestale.
APPROVATA IN CSR MAGGIORE FLESSIBILITÀ SUI PROGETTI OCM VINO VERSO RUSSIA, UCRAINA E CINA
È stata raggiunta l’intesa in Conferenza Stato-Regioni sul decreto, proposto dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, che concede una maggiore flessibilità nella gestione dei progetti di promozione dell’OCM vino in Russia, Bielorussia, Ucraina e Cina per il 2021-2022. In particolare, vengono concesse possibili variazioni al ribasso, fino all’azzeramento totale del budget, per quei progetti destinati ai Paesi interessati dal conflitto russo-ucraino e alla Cina a causa delle nuove misure adottate per il contenimento del Covid-19, e viene data la possibilità di rimodulare le risorse verso altri Paesi già inclusi nel progetto approvato.
Le variazioni possono essere richieste dai soggetti beneficiari a ciascuna autorità competente entro l’8 luglio 2022.
Obiettivo della misura è quello di tutelare gli investimenti eventualmente già effettuati per lo svolgimento di attività di promozione nei Paesi terzi interessati e favorire la maggiore spesa possibile del sostegno unionale per i beneficiari dell’aiuto, individuati dalle autorità competenti per la campagna 2021/2022, che hanno previsto lo svolgimento di attività di promozione in tali mercati dei Paesi terzi.
Durante la seduta odierna sono stati inoltre definiti i criteri per la realizzazione del catasto delle produzioni frutticole e delle produzioni del settore delle olive da olio e olive da tavola e dei registri delle varietà di specie officinali.
Fonte Mipaaf
COMMISSIONE EUROPEA APPROVA
REGIME DI AIUTI
La
Commissione europea ha approvato il regime quadro italiano notificato dal
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che mette a
disposizione 1,2 miliardi di euro a sostegno dei settori dell’agricoltura,
della silvicoltura, della pesca e dell’acquacoltura per ridurre l’impatto
sull’economia nazionale dall’invasione russa dell’Ucraina.
Il regime è stato approvato nell’ambito del Quadro temporaneo di crisi per gli
aiuti di Stato adottato dalla Commissione europea il 23 marzo 2022.
Gli indennizzi previsti dalla misura di aiuto, rivolti alle imprese colpite
dall’aumento dei prezzi dell’elettricità, dei mangimi e dei carburanti causato
dall’attuale crisi, sono concessi sotto forma di sovvenzioni dirette, di
agevolazioni fiscali o di pagamento, di anticipi rimborsabili e di riduzione o
esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
In particolare gli aiuti non potranno superare il massimale di 35mila euro per
le imprese attive nel settore primario e quello della pesca e dell’acquacoltura,
mentre per le imprese attive nel settore forestale e in quello della
trasformazione e commercializzazione il limite è posto a 400mila euro.
Tutti gli aiuti dovranno essere concessi entro il 31 dicembre 2022.
IL MINISTRO PATUANELLI A “OLIO DI FAMIGLIA” 2022
“L’agricoltura
familiare è il primo presidio della qualità e genuinità delle eccellenze
alimentari e del territorio”, così il Ministro delle Politiche Agricole
Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli,
intervenuto oggi all’iniziativa “Olio di famiglia – oli preziosi da
olivicoltori dilettanti”, patrocinata dal MiPAAF e
promossa dalla Copagri Puglia, che si è svolta a Monopoli in Puglia.
Il Ministro Patuanelli, ricordando l’importanza dell’agricoltura familiare e
delle piccole produzioni locali, ha sottolineato che qualunque modello agricolo
non può prescindere dagli agricoltori delle aree rurali che custodiscono il
proprio territorio e contribuiscono alla salvaguardia del suolo e della
biodiversità e allo sviluppo produttivo locale ed evitano lo spopolamento delle
aree rurali.
Patuanelli ha poi analizzato l’attuale situazione che sta vivendo il mondo
dell’agricoltura, aggravata dalla crisi geopolitica dovuta alla guerra in
Ucraina. “Stiamo affrontando un momento complicato ma ci troviamo anche di
fronte a grandi sfide che non possiamo perdere”, ha sottolineato
Patuanelli. Quanto alla nuova PAC,
il Ministro ha ribadito come sia stata una occasione persa su molti punti, in
particolare per quanto riguarda il capitolo della semplificazione. “La
Nuova PAC è
il miglior compromesso possibile, – ha detto il Ministro – ma abbiamo perso
l’occasione di indirizzare le risorse e ci troviamo di fronte ad una grande
frammentazione che non permette di risolvere a pieno i problemi che riguardano
il mondo agricolo”.
Quanto al Piano Strategico Nazionale, Patuanelli ha evidenziato come sia stato
fatto un buon lavoro, tenendo insieme esigenze completamente diverse tra i vari
attori coinvolti. “Abbiamo trovato un equilibrio che va mantenuto. Abbiamo
raggiunto un risultato che ritengo molto importante. Abbiamo trovato le risorse
ma ora occorre spenderle bene”.
Il Ministro all’inizio dell’evento ha premiato i vincitori dell’undicesima
edizione del concorso rivolto a tutte le famiglie e ai cittadini che producono
olio extravergine d’oliva nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che
svolgono un’attività diversa da quella dell’agricoltore.
OMOLOGAZIONE DISTRUGGE BIODIVERSITÀ
“Il
primo rischio per l’agricoltura è l’omologazione, che porta alla distruzione
della biodiversità. Il rischio è parlare di salute come di un percorso verso
una dieta universale. Il grande rischio non complottistico ma reale è che il
cibo sia sostituito da una pillola e da un prodotto di laboratorio. Dobbiamo
scongiurarlo facendo sistema, facendo formazione e informazione e soprattutto
facendo capire che si può produrre cibo di qualità tutelando contemporaneamente
l’ambiente, la biodiversità, la natura e il mondo in cui viviamo”. Lo ha
affermato il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, intervenendo oggi al Convegno
Internazionale “Nature in Mind” organizzato a Roma dal Comando Unità
Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri in
collaborazione con Coldiretti in occasione della Giornata Mondiale della
Biodiversità.
“Credo che il cibo abbia un legame strettissimo con la democrazia”,
ha aggiunto il Ministro che ha sottolineato: “La riduzione nelle capacità
di produzione di cibo è una restrizione del campo democratico su cui non
possiamo assolutamente essere reticenti”.
Il Ministro ha anche ricordato il ruolo fondamentale svolto dall’educazione
alimentare. “Ai ragazzi va spiegato il valore dell’alimentazione ogni
giorno a scuola. L’educazione civica è anche educazione alimentare”.
“La difesa del patrimonio di biodiversità costituisce un forte antidoto
per lo sviluppo armonico dei territori, la fertilità dei suoli, la salubrità
dell’aria, l’uso razionale dell’acqua e, più in generale, per lo sviluppo della
produttività del sistema agricolo nazionale e della sicurezza del comparto
alimentare italiano sotto il profilo qualitativo e salutistico”, ha detto
Patuanelli parlando anche del un ruolo di primo piano rivestito dalle
produzioni di eccellenza del nostro Paese, “un contrasto forte a
quell’omologazione che porta alla distruzione della biodiversità”.
SICUREZZA E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
L’invasione
russa e le sue ripercussioni in Ucraina, la sicurezza alimentare globale
pregiudicata dalla crisi geopolitica in atto, i sistemi alimentari sostenibili,
il panorama del commercio agricolo e le catene di approvvigionamento
agroalimentare. Questi i temi al centro della Ministeriale G7 Agricoltura, che
si è svolta a Stoccarda il 13 e 14 maggio e che ha visto la partecipazione dei
Ministri dell’Agricoltura del G7, i DG FAO e OSCE e la presenza eccezionale del
Ministro della Politica Agraria e dell’Alimentazione dell’Ucraina, Mykola
Solsky.
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, dopo l’intervento del Ministro
Ucraino che ha illustrato come, nonostante la guerra in corso, le attività
agricole continuino nel Paese nei limiti del possibile, ha sottolineato come
sia necessario fare ogni sforzo affinché la produzione agroalimentare ucraina e
il grano possano assicurare la nutrizione del suo popolo, continuare a fluire
anche quest’anno verso i mercati tradizionali . Il Ministro ha annunciato,
in continuità con il lavoro della presidenza italiana del G20, e degli impegni
assunti nel corso della Ministeriale Agricoltura di Firenze, il contributo di 5
milioni di euro che il MiPAAF assegnerà
alla FAO per la realizzazione di progetti inseriti nella Food Coalition: 3
milioni per finanziare iniziative a supporto dei sistemi agricoli e alimentari
colpiti dalla crisi pandemica anche attraverso programmi di gemellaggio e 2
milioni di euro in favore del settore agricolo in Ucraina.
Il Ministro Patuanelli è
stato poi chiamato a introdurre il tema della sostenibilità ambientale, alla
luce dell’esperienza italiana del G7 agricoltura del 2017 e il suo legame con
l’attuale focus sulla trasformazione verso i sistemi alimentari sostenibili. Patuanelli ha sottolineato come sia
necessario porre rimedio alla crisi climatica, tutelando l’ambiente, la
biodiversità, senza consumare suolo né sprecare le risorse naturali e
preservare i sistemi di produzione locali legati al territorio, investendo
sulle pratiche agricole benefiche per l’ambiente. Il Ministro ha poi illustrato
ai membri del G7 le azioni messe in atto dall’Italia in materia di gestione del
rischio, con l’introduzione della sperimentazione, per l’annualità 2022, del
nuovo Fondo Mutualistico Nazionale, a copertura dei danni alle produzioni
agricole causati da eventi avversi di natura catastrofale.
È emersa la necessità di condividere le rispettive esperienze tra Paesi della
UE in materia di meccanismi di incentivazione, per remunerare le pratiche
agricole e forestali che favoriscono l’assorbimento di carbonio, in una
prospettiva competitiva, in cui i consumatori tendono a privilegiare
comportamenti sempre più virtuosi da parte delle imprese.
Per quanto riguarda i mercati, il Ministro Patuanelli ha
ribadito l’importanza che riveste l’analisi dell’OSCE sull’impatto della guerra
nell’agricoltura, al fine di assicurare la trasparenza dei mercati e la
circolazione di informazioni corrette e la necessità che questo lavoro continui
per poter disporre di elementi e dati per contrastare la diffusione di messaggi
fuorvianti che possono generare fenomeni speculativi.
Nel corso del G7 il Ministro Patuanelli ha
incontrato in bilaterale venerdì le omologhe del Canada e dell’Inghilterra,
rispettivamente la Ministra Marie Claude Bibeau, con cui ha avuto un focus sula
crisi ucraina e sull’innovazione in Agricoltura 4.0 e la Ministra britannica
Victoria Prentis.
Infine questa mattina il Ministro StefanoPatuanelli ha incontrato il Ministro tedesco
Cem Özdemir: al centro del bilaterale la crisi Ucraina, l’idrogeno verde, la
transizione ecologica e il potenziamento degli investimenti sulle rinnovabili a
livello comunitario.
Il Comunicato finale verrà pubblicato sul sito: https://www.bmel.de/EN/topics/international-affairs/international-relations/g7-presidency-2022.html
Fonte Mipaaf
PIANO STRATEGICO NAZIONALE (PSN)
audizione informale del Ministro Patuanelli presso le Commissioni Agricoltura di Camera e Senato
Onorevole Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori,
vi ringrazio per l’invito e per avermi offerto questa ulteriore opportunità di confronto sullo stato dei lavori in corso per la definizione del Piano Strategico della PAC.
Come ricorderete, il nostro ultimo incontro, su questo specifico argomento, risale a dicembre 2021. Il mondo è cambiato Sono trascorsi alcuni mesi da allora e ci ritroviamo, oggi, in uno scenario nazionale e internazionale completamente stravolto.
Questa crisi rispetto alla pandemia incide molto di più sull’agricoltura di quanto abbia inciso il Covid perché il tema dei costi delle materie prime e la difficoltà di approvvigionamento non tanto per mancanza di materiali ma per dei moti speculativi che vediamo abbastanza frequenti.
È chiaro che in questo quadro anche il tema della PAC riveste da un lato un ruolo fondamentale per la gestione dell’agricoltura del nostro Paese nella programmazione che si concluderà nel 2027, dall’altra parte ha bisogno di essere adeguata alla contingenza del momento relativamente ad alcune sue previsioni.
Ho sempre detto e dichiarato che non credo che debbano essere messi in discussione gli obiettivi del Green Deal ma serve una maggiore flessibilità in entrata per adeguare alla contingenza ciò che abbiamo intenzione di fare come ragionamento strutturale.
Nell’ultimo decreto, che verrà pubblicato questa settimana, ci sono alcuni elementi importanti, come ad esempio un forte potenziamento delle dotazioni per Ismea per le garanzie. Su questo tema abbiamo ancora un problema a livello europeo rispetto alla quantità del de minimis, ritengo che il nuovo quadro temporaneo 35mila euro sia il risultato minimo acquisito dal commissario, però era necessario fare di più. Sarà necessario rivedere strutturalmente la dotazione del de minimis per le aziende agricole che in questo momento stanno già esaurendo il loro plafond.
Tra le altre misure abbiamo poi rafforzato il fondo filiere con altri 20 mln di euro e ci sarà il bonus 200 euro anche per i lavoratori stagionali dell’agricoltura. Sono certo che il Governo troverà altre dotazioni e altri strumenti per stare il più vicino possibile ad un settore produttivo che rappresenta un valore economico enorme per il nostro paese e che in questo momento sta soffrendo particolarmente.
A livello europeo abbiamo chiesto diverse cose e solo parzialmente siamo stati ascoltati, penso in ordine alla necessità di rallentare il percorso d’attuazione della nuova PAC, che ha obiettivi condivisibili che vanno raggiunti e perseguiti ma che in questo momento di difficoltà per gli agricoltori. Come è stato fatto per il biennio causa Covid, anche questa fase avrebbe bisogno di una riflessione sull’attuazione puntuale della PAC.
Abbiamo chiesto una misura straordinaria modello Covid sui PSR, in modo da poter garantire alle regioni anche una capacità di spesa. È evidente che oggi i bandi PSR sono meno attrattivi perché c’è scarsa capacità di investimento e quindi quelle risorse possono essere utilizzate per misure straordinarie di crisi gestite direttamente dalla Regione.
C’è poi il PNRR, stiamo rispettando tutte le tempistiche che ci eravamo dati sulle diverse misure. Abbiamo emanato V bando per i contratti di filiera, stiamo rapidamente implementando le commissioni che si occupano delle valutazioni dei progetti del IV bando per scorrere la graduatoria. Stiamo valutando i progetti esecutivi del comparto irriguo ed entro settembre avremo la graduatoria.
Sulla parte Agrisolare abbiamo notificato in Europa il decreto e siamo in attesa della luce verde da parte della commissione.
Su questo nel decreto Aiuti ci sarà una novità. Le imprese hanno criticato la questione dell’autoconsumo per il settore primario, ovvero l’impossibilità di installare sulle coperture un numero di pannelli che consentisse una produzione energetica superiore al fabbisogno di consumo interno dell’azienda stessa. Questo però è un vincolo a livello europeo e che si sta adesso discutendo. Laddove l’Europa decidesse di superare quel vincolo noi abbiamo già previsto una norma che inventivi l’installazione di pannelli anche oltre l’autoconsumo aziendale, un obiettivo che dobbiamo perseguire.
Se il 2021 si era chiuso con segnali di solida ripresa e previsioni ottimistiche per l’immediato futuro, l’aggressione russa all’Ucraina ha imposto una completa revisione delle aspettative e delle linee di indirizzo politico ed economico, italiane ed europee.
La necessità di mettere a terra il più velocemente possibile le risorse è la vera sfida del PNRR e delle ingenti risorse della PAC e dei vari decreti fatti in questi mesi e stiamo facendo il possibile perché ciò accada.
Il Piano Strategico della PAC presentato a dicembre 2021
Per quanto riguarda il Piano Strategico, i suoi obiettivi sono il potenziamento della competitività del sistema in ottica sostenibile, il rafforzamento della resilienza e della vitalità dei territori rurali, la promozione del lavoro agricolo e forestale di qualità, la sicurezza sui posti di lavoro, il sostegno alla capacità di arrivare scambi di conoscenze, ricerca e innovazione.
Per raggiungere questi traguardi il piano prevede di destinare circa 10 mld euro tra primo e secondo pilastro a interventi con chiare finalità ambientali.
Nell’ambito di questa cornice, grande importanza assumono i 5 eco-schemi nazionali, cui sarà allocato il 25% delle risorse degli aiuti diretti, pari a circa 4,4 miliardi di euro.
Questi nuovi strumenti dovranno sostenere le aziende nell’adozione di pratiche agro-ecologiche per la sostenibilità climatico-ambientale.
Nel dettaglio i 5 ecoschemi proposti riguardano i seguenti ambiti:
* Ecoschema 1 – Pagamento per il benessere animale e la riduzione degli antibiotici, con 2 livelli di impegno: rispetto di soglie di impiego del farmaco veterinario (antibiotici) e rispetto degli obblighi per il benessere animale, con pascolamento o allevamento semibrado.
* Ecoschema 2 – Inerbimento delle colture arboree: colture permanenti (legnose agrarie) e altre specie arboree permanenti a rotazione rapida, gestione del suolo con inerbimento, spontaneo o artificiale, non lavorazione interfila, limitazione uso fitosanitari.
* Ecoschema 3 – Salvaguardia olivi di particolare valore paesaggistico.
* Ecoschema 4 – Sistemi foraggeri estensivi, ammissibili tutti i seminativi in avvicendamento, rispetto impegni di coltivazione di leguminose da granella o foraggio o di altre colture foraggere o da rinnovo e di non uso di prodotti fitosanitari e di diserbanti chimici.
* Ecoschema 5 – Misure specifiche per gli impollinatori, impegni relativi alla coltivazione di colture a perdere di interesse mellifero nei seminativi o la coltivazione di colture a perdere di interesse mellifero nell’interfila delle colture permanenti, senza uso di diserbanti e altri fitosanitari nel campo e nelle bordure.
Gli eco-schemi opereranno in sinergia con gli interventi dello sviluppo rurale e, in particolare con:
– i 26 interventi agro-climatico-ambientali contenuti nel secondo pilastro (con una dotazione di circa 1,5 miliardi di euro),
– gli interventi a favore della forestazione sostenibile (500 milioni di euro),
– le misure di sostegno degli investimenti produttivi, non produttivi e infrastrutturali a finalità ambientale (650 milioni di euro).
A queste misure si aggiungono le azioni ambientali previste nell’ambito degli interventi settoriali delle Organizzazioni comuni di mercato e gli investimenti ambientali del PNRR.
Da sottolineare l’operazione che abbiamo fatto sul biologico. Come è noto il biologico ha un problema di mantenimento e di nuovi investimenti, dunque di trasformazione di colture tradizionali in colture bio.
Per far questo oltre alla dotazione di circa 1,5 mld euro sui PSR, abbiamo inteso spostare ad ogni annualità 90 mln euro dal primo al secondo pilastro. Con il cofinanziamento 23-27 ci sta un miliardo aggiuntivo per il biologico. Tutto questo ci porta a dire che l’obiettivo del 25% di sau a biologico lo potremo raggiungere prima del 2030, già nel 2027. Il tema sarà però quello di accompagnare nel mercato le colture e i prodotti bio. Per questo attraverso il piano d’azione nazionale e alla nuova legge sul bio che il Parlamento ha approvato recentemente crediamo di poter raggiungere non soltanto gli obiettivi di investimento e di sau, ma anche di penetrazione nei mercati
Particolarmente importante per il tema del benessere animale è il primo ecoschema. Sul tema del benessere animale stiamo facendo uno sforzo perché il decreto sul sistema di qualità benessere animale vada veramente a toccare il tema del benessere animale e non sia invece soltanto un pezzo di carta su cui si scrive. Nell’ecoschema 1 saranno destinate risorse pari a 1,8 mld euro e ambito dello sviluppo rurale sono, inoltre, previsti 330 milioni di euro per l’adozione di buone pratiche zootecniche per il benessere animale e 70 milioni di euro per impegni volti a migliorare la gestione degli effluenti zootecnici.
Particolarmente importante il tema del benessere animale. Anche i temi del miglioramento delle condizioni di benessere animale, il contrasto del fenomeno dell’antimicrobico resistenza e la riduzione delle emissioni sono centrali all’interno del PSP.
Particolarmente importante, per questi aspetti, sarà l’ecoschema 1, già citato, al quale saranno destinate risorse pari a 1,8 miliardi di euro. Nell’ambito dello sviluppo rurale sono, inoltre, previsti 330 milioni di euro per l’adozione di buone pratiche zootecniche per il benessere animale e 70 milioni di euro per impegni volti a migliorare la gestione degli effluenti zootecnici.
Mi sono battuto personalmente per assicurare al capitolo gestione del rischio una dotazione di quasi 3 miliardi di euro, offrendo agli agricoltori nuovi e più efficaci strumenti per far fronte alle crescenti avversità di carattere catastrofale.
Al già collaudato strumento delle assicurazioni agevolate, abbiamo affiancato il nuovo fondo di mutualizzazione nazionale, cui concorrono anche gli agricoltori con una quota del 3% dei pagamenti diretti.
L’Italia è stata promotrice della proposta dell’aumento della possibilità di prelievo fino al 3% dal primo pilastro per la gestione del rischio con un fondo di mutualizzazione. In legge di bilancio abbiamo rafforzato anche economicamente questa previsione. È stato chiesto ad Ismea di gestire la costituzione di una società che avrà lo scopo di ente gestore della misura. Stiamo facendo la sperimentazione sempre attraverso Ismea, per la valutazione di come vanno valutati i danni da calamità naturali. Stiamo implementando strumenti che ci consentiranno di agire molto rapidamente perché è evidente che il tempo entro il quale vengono risarciti gli agricoltori non è una variabile indifferente. La nostra volontà è di gestire quel fondo di mutualizzazione con la parte bassa degli indennizzi dei danni catastrofali, in modo da garantire poi con le assicurazioni la parte sopra il 40% dell’indennizzo. Il tema vero è portare però tutti gli agricoltori ad essere assicurati.
Complessivamente, a partire dal 2023, avremo così un pacchetto di interventi per la gestione del rischio del valore complessivo di quasi 700 milioni di euro all’anno.
Le osservazioni della Commissione europea
Passiamo ora alle osservazioni della Commissione europea
A livello procedurale, occorre precisare che il Piano deve essere approvato entro il 31 dicembre 2022.
È comunque mia intenzione trasmettere alla Commissione europea una versione aggiornata del Piano entro il 31 luglio 2022.
Ci aspettavamo da parte della Commissione un atteggiamento diverso rispetto quello che abbiamo visto. La citazione dell’attuale crisi del settore primario avviene con una paginetta che la commissione ha allegato quasi post osservazioni e che non tiene assolutamente conto della contingenza.
Per rispettare questo timing, la prima cosa da fare è chiudere l’accordo sul riparto dei fondi FEASR.
Un nodo che spero di poter sciogliere quanto prima, per poi essere in grado di completare il percorso di finalizzazione della Strategia, sempre con un metodo di lavoro impostato alla massima condivisione.
Sul riparto Feasr si è passato dai criteri storici ai criteri misti. Abbiamo allocato 100 mln euro per andare a coprire le minori risorse di quelle regioni che coi nuovi criteri avevano una diminuzione dei fondi. La proposta che abbiamo inviato a febbraio alla Conferenza Stato Regioni prevede poi il superamento integrale dei criteri storici ma con meccanismi di equilibrio del riparto, in modo da garantire che la spesa pubblica complessiva che ogni singola regione avrà a disposizione per la programmazione 23-27 sia superiore a quella che avrebbe avuto a parità di condizioni e criteri storici.
Mi rendo conto che si tratta di un punto sensibile ma sto lavorando insieme agli Assessori regionali per trovare quel filo comune che ci consenta di bilanciare tutti gli interessi in gioco.
Molte delle osservazioni, che la Commissione ha trasmesso all’Italia il 31 marzo scorso, sono, infatti, relative a carenze di informazioni connesse all’impossibilità di quantificare i vari indicatori (indicatori di output per tutte le schede di intervento e i 38 indicatori di risultato).
Per portare a termine questo lavoro servono delle stime da parte delle Regioni, a loro volta dipendenti dalla quantificazione delle risorse a disposizione.
Stiamo lavorando e credo che entro questo mese avremo il riparto definito e possiamo quindi rispondere dettagliatamente alla Commissione.
Per quel che concerne la visione strategica di lungo periodo, condividiamo l’esigenza di rafforzare la resilienza del settore agricolo dell’UE, ridurne la dipendenza dai fertilizzanti chimici, aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, senza compromettere la produzione alimentare, e trasformare la capacità produttiva in linea con metodi di produzione più sostenibili.
Tuttavia, in questo contesto, non possiamo trascurare che gli effetti della crisi sul comparto richiedono anche interventi di effetto immediato, per i quali ci saremmo aspettati indicazioni più puntuali e maggiori margini di flessibilità nell’ambito del Piano Strategico della PAC.
Altro elemento che che Commissione valuta in modo parzialmente critico il tema della convergenza interna. La Commissione ha fissato l’obiettivo dell’85% al 2026 della convergenza interna che noi rispettiamo nella nostra previsione di Piano. Devo sottolineare che nel momento in cui la Commissione stabilisce per regolamento qual è l’obiettivo minimo, dà implicitamente agli Stati membri la possibilità di adeguarsi a quell’obiettivo e non per forza ad aumentarlo a seconda delle decisioni che lo Stato membro prende. Essere criticati perché’ si raggiunge l’obiettivo lo trovo piuttosto surreale. Lo sforzo che stiamo facendo e’ molto importante, molti settori produttivi non potrebbero reggere il peso di una convergenza più spinta.
La scelta nazionale di adottare “l’Italia come regione unica” rappresenta, infatti, un elemento di forte perequazione e riequilibrio tra aree del Paese e tra settori. Ovviamente, questa scelta, alternativa alla regionalizzazione, determina uno spostamento sensibile di risorse rispetto alla situazione attuale.
Se avessimo adottato una convergenza per regioni omogenee, come hanno fatto altri Paesi, avremmo probabilmente ricevuto l’apprezzamento della Commissione, senza però raggiungere l’obiettivo del riequilibrio tra le diverse aree del Paese.
Per quanto riguarda i pagamenti ridistributivi, la nostra scelta è stata quella di un modello ibrido: il 10% prelevato viene distribuito a tutte le aziende per i primi 14 ettari; su tutte quelle che hanno meno di 50 ettari, su questo, stiamo facendo una valutazione di impatto rispetto alla previsione ma dal punto di vista regionale non cambia molto perché l’impatto a livello regionale rimane invariato.
Pur consapevoli della necessità di affinare alcuni aspetti tecnici relativi agli eco-schemi, siamo convinti che tali interventi abbiamo saputo cogliere le principali priorità affrontabili con questo strumento.
Ulteriori sfide ambientali saranno, invece, affrontate attraverso gli ACA (interventi Agro-Climatico-Ambientali), anche questi da affinare nei prossimi mesi, soprattutto a seguito del riparto dei fondi FEASR.
Voglio sottolineare che anche tutti gli strumenti messi in campo concorrono all’obiettivo della transizione ecologica, ritenendola un’opportunità e una leva di competitività.
Anche le scelte sugli aiuti accoppiati sono finalizzate a contrastare le difficoltà di settori importanti per l’agroalimentare nazionale. Non a caso, gran parte dei settori produttivi beneficiari dei pagamenti accoppiati sono quelli risultati maggiormente vulnerabili a seguito della crisi bellica.
La Commissione invita, inoltre, l’Italia a spiegare, nella logica di intervento, in che modo le Organizzazioni di Produttori (OP) e le cooperative saranno rafforzate e sviluppate nelle regioni e nei settori in cui la concentrazione dell’offerta è ancora limitata, con l’obiettivo di migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare.
Siamo consapevoli della necessità di favorire forme di integrazione e di concentrazione dell’offerta attraverso interventi nei comparti non contemplati dagli interventi settoriali.
In merito agli interventi settoriali dei programmi operativi gestiti dalle OP, desta preoccupazione – per la complessità e per la perdita di sussidiarietà delle stesse OP – la richiesta della Commissione di descrivere in dettaglio ciascun tipo di intervento.
Nella predisposizione del Piano è stato richiamato l’articolo 48 del Regolamento (UE) n. 2021/2115, introdotto durante il negoziato, che per i tipi di intervento nel settore dei prodotti ortofrutticoli, luppolo, olio di oliva e altri settori, permette di operare la pianificazione, la rendicontazione e la verifica dell’efficacia dell’attuazione a livello di programmi operativi.
Da questo punto di vista, riteniamo la richiesta della Commissione non in linea con l’esigenza di non appesantire, dal punto di vista gestionale ed amministrativo, l’operatività del PSP.
La Commissione, inoltre, richiama la necessità di una strategia per contrastare lo sfruttamento della manodopera agricola.
L’Italia condivide pienamente tale approccio e nel Piano è stato dato conto di tale scelta, dato che la condizionalità sociale sarà – come già detto – applicata a partire dal 1 gennaio 2023. Questo aspetto sarà precisato ulteriormente nella versione definitiva del PSP, in modo tale da chiarire ogni eventuale dubbio in proposito.
Diverse osservazioni della Commissione richiamano l’attenzione dell’Italia sulla gestione delle risorse idriche, sull’efficienza energetica e sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, sull’importanza dell’agricoltura di precisione e la riduzione dell’uso di input, la transizione alla fertilizzazione organica, la banda larga.
A questo proposito, ribadisco come la programmazione del Piano strategico sia stata realizzata in modo integrato con il PNRR – sulle cui misure di competenza del mio ministero ho avuto modo di aggiornarvi anche recentemente – nel cui contesto sono stati previsti interventi complementari e sinergici a quelli della PAC.
Intendiamo dunque illustrare ai servizi della Commissione come alcuni interventi, sicuramente necessari al mondo agricolo, siano stati realizzati attraverso altri strumenti non inclusi nel PSP.
Prendiamo invece atto, con soddisfazione, che la Commissione ha apprezzato gli sforzi compiuti dall’Italia per l’armonizzazione degli interventi di sviluppo rurale, anche se il richiamo all’esigenza di prevedere ulteriori elementi regionali e di targeting ci preoccupa.
Non riteniamo tale richiesta compatibile con l’esigenza di garantire il giusto livello di sussidiarietà nei rapporti con le Regioni, che in Italia – non devo ricordarlo a voi – hanno competenza primaria nel settore agricolo.
Da questo punto di vista, sottolineo che, seppur sotto il cappello comune del Piano Strategico della PAC, le Regioni manterranno il ruolo di Autorità di gestione e avranno la responsabilità di allocare le risorse negli ambiti di maggiore fabbisogno regionale e selezionare i progetti più meritevoli di finanziamento.
Con riferimento alle osservazioni sui ring-fencing (percentuali minime di allocazione delle risorse su alcuni interventi specifici), l’Italia conferma la volontà di rispettare le soglie fissate dal regolamento e di verificare con la Commissione il corretto utilizzo del rebate.
Conclusioni
Concludo il mio intervento, segnalando che gli uffici del Ministero hanno completato l’analisi delle osservazioni trasmesse dalla Commissione UE, mentre sono tuttora in corso di approfondimento i contributi inviati dai diversi attori presenti al Tavolo di Partenariato.
La prima sfida che ci attende, lo ripeto nuovamente, è la definizione del riparto FEASR.
Le prossime settimane saranno decisive e sono certo che le risposte che daremo alla Commissione saranno convincenti.
Non dico che il Piano non debba essere minimamente toccato. Alcune osservazione sono spunti importanti di riflessione. Ricordo però che l’equilibrio difficilissimo raggiunto nel tavolo di Partenariato deve tenere conto da tante esigenze, molto spesso in contrapposizione le une con le altre, produttori, ambientalisti, esigenze delle Regioni.
Credo che questo equilibrio difficile sia stato raggiunto e ricordando che l’agricoltura deve certamente adoperarsi per avere minor impatto ambientale ma questo percorso è stato fatto in modo profondo dai nostri produttori e che l’obiettivo principale della nostra produzione agricola italiana è quello di produrre cibo e questo non possiamo dimenticarcelo.
https://youtu.be/pzyxI4d2yV4
È L’ORA DELL’AGRICOLTURA BIO – UNA RISORSA STRATEGICA PER USCIRE DALLE CRISI
Le prospettive di sviluppo dell’agricoltura biologica e la sua capacità di alimentare processi virtuosi per la salute umana e ambientale sono state al centro del convegno organizzato da FederBio, Aiab, AssoBio e Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, a cui ha partecipato il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli insieme al Sottosegretario con delega al biologico Francesco Battistoni.
Dopo l’approvazione della legge sul biologico e la definizione del quadro generale della PAC con importanti risorse per l’agricoltura biologica, l’evento ha rappresentato l’occasione per illustrare le posizioni degli operatori del mercato e fare il punto su questo settore strategico per il Paese.
Il Ministro Patuanelli ha introdotto l’evento sottolineando come il Paese abbia la responsabilità di difendere un primato importante nel biologico, come testimoniato dalla recente approvazione della legge in materia che rappresenta un veicolo di importanti novità per il sostegno della filiera. Il provvedimento infatti, come ha sottolineato il Ministro, mira a rafforzare la penetrazione dei prodotti bio nel mercato. Le azioni messe in campo risultano strategiche per supportare la transizione green e sostenere le sfide future e le mutate esigenze di consumo dei cittadini, anche nell’ottica di allineare l’Italia agli ambiziosi obiettivi europei delle strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030 e favorire l’accesso agli investimenti nel contesto della PAC e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
ORIGIN ITALIA, QUALIVITA E MCDONALD’S SUI PRODOTTI DOP E IGP
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli il 10 maggio ha partecipato all’evento organizzato da Origin Italia, Qualivita e McDonald’s “Qualità italiana nei menu McDonald’s – I prodotti DOP e IGP nella linea My Selection” e che ha visto l’introduzione di nuovi ingredienti di eccellenza, grazie alla collaborazione dei consorzi di tutela Aceto Balsamico Igp, Asiago Dop, Cipolla Rossa di Tropea Igp, Mela Alto Adige e Montasio Dop.
Il Ministro Patuanelli, nel corso del suo intervento, ha sottolineato la validità di operazioni come quella portata avanti dal colosso del fast food americano in Italia e che possono favorire lo sviluppo del mercato nazionale, il potenziamento della dimensione internazionale delle nostre produzioni e contribuire a una corretta educazione alimentare, su cui il MiPAAF è impegnato concretamente da anni, contribuendo attivamente alla campagna europea per la scuola primaria “Frutta e Verdura nelle scuole” e “Latte nelle scuole” che prevede tra l’altro anche la distribuzione di prodotti locali, stagionali e a marchio DOP e IGP.
L’utilizzo dei prodotti DOP e IGP in ricette di largo consumo facilita infatti la conoscenza delle diverse tipicità italiane, promuove l’utilizzo di alimenti prodotti in chiave sostenibile, elemento di competitività e di distinzione delle nostre produzioni certificate e rappresenta un concreto esempio di valorizzazione economica e garanzia di mantenimento dei livelli produttivi delle produzioni tipiche.
“La valorizzazione dei prodotti DOP e IGP, la promozione delle filiere in chiave sostenibile, la necessità di far conoscere a un pubblico sempre più ampio le qualità delle eccellenze italiane è da tempo all’attenzione del Governo, che ha posto questi temi tra le proprie priorità”, ha commentato Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. “Progetti come quello di oggi rappresentano un traino importante per sostenere il comparto alimentare, affermare il made in Italy sui mercati globali e coinvolgere i consumatori, anche i più giovani, sempre più attenti alla qualità e alla territorialità dei prodotti. Ritengo che le azioni di informazione e promozione, su cui il MiPAAF è da sempre impegnato per aumentare la conoscenza e sostenere il consumo dei prodotti DOP e IGP, siano strumenti indispensabili per consentire al consumatore di compiere le proprie scelte di acquisto in maniera consapevole, tutelare i produttori agricoli e garantire ricadute positive sull’economia del territorio”.
La tutela del patrimonio agroalimentare nazionale è da sempre al centro dell’attività del MiPAAF, come confermano anche gli ultimi provvedimenti approvati, a partire dal decreto di marzo che stanzia 25 milioni di euro, a valere sul Fondo filiere, per la promozione sul territorio nazionale dei vini DOP e IGP, i 76 milioni di euro per il biennio 2022-23 per la tutela e la promozione delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano in Legge di Bilancio e il forte impegno a mantenere alta l’attenzione nel processo di revisione della normativa in materia di IG in corso in Europa.
Fonte Mipaaf
DL AIUTI: INCENTIVI PER AGRISOLARE
180 milioni per l’accesso alle garanzie Ismea sui mutui alle piccole e medie imprese agricole e della pesca che abbiano registrato un incremento dei costi per l’energia, per i carburanti o per le materie prime nel corso del 2022, il rifinanziamento del “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura” per 20 milioni di euro presso il MiPAAF, a sostegno delle aziende agricole per far fronte ai danni economici causati dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni contro la Russia, la possibilità di incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo e l’applicazione di aliquote ridotte sia in materia di accisa che di imposta sul valore aggiunto con la riduzione al 5% dell’Iva per quanto riguarda i carburanti.
Questi i principali provvedimenti di interesse agricolo del Dl Aiuti varati in CDM e fortemente voluti dal Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli per sostenere i consumi e le filiere che più risentono degli effetti negativi sui costi di produzione e di distribuzione e contrastare la crisi di liquidità delle imprese agroalimentari connessa all’eccezionale incremento dei costi dell’energia e delle materie prime.
In dettaglio:
Per quanto riguarda le Garanzie sui mutui in favore delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura da 180 milioni di euro, sarà consentito di accedere alla garanzia diretta di Ismea con copertura al 100 percento per nuovi finanziamenti, purché si preveda l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dalla erogazione e abbia una durata fino a 120 mesi e un importo non superiore al 100 per cento dell’ammontare complessivo dei costi e comunque non superiore a 35 mila euro per quelle che hanno registrato un incremento dei costi per energia, per carburanti o materie prime nel corso del 2022.
A sostegno delle aziende agricole che devono far fronte ai danni economici causati dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni contro la Russia, viene rifinanziato il “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura” presso il Ministero delle Politiche agricole per ulteriori 20 milioni di euro, che erogherà contributi alle imprese che hanno subito pregiudizi economici a causa della contrazione della domanda, dell’interruzione di contratti e della crisi delle catene di approvvigionamento. Il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, istituito con la legge di bilancio per il 2021, ha rappresentato uno degli strumenti più utili ed efficaci a sostegno del settore primario fortemente colpito dall’emergenza COVID -19. Le misure finanziate hanno assicurato la continuità della produzione e consentito la realizzazione di strategie di intervento nel medio – lungo periodo a favore degli operatori delle filiere agroalimentari. Il rifinanziamento del fondo appare oggi necessario per consentire al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali di predisporre una serie di misure (analoghe a quelle già attuate durante la fase di emergenza sanitaria) a sostegno di quelle imprese che hanno subito – e stanno tutt’ora subendo – gli effetti pregiudizievoli della crisi russo ucraina, sia per le restrizioni alle esportazioni sia per le difficoltà nel reperire le materie prime
Per accelerare sul capitolo delle agro energie, perseguire gli obiettivi di transizione ecologica e offrire nuove possibilità alle imprese per contrastare l’aumento dei costi dell’energia, favorire l’autoapprovvigionamento energetico aziendale e garantire la diversificazione delle fonti per il sistema italiano, oltre che per assicurare un’ulteriore fonte di reddito nell’ambito della multifunzionalità dell’azienda agricola, nel Dl Aiuti è stato concesso per il settore agricolo l’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per realizzare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive aventi potenza eccedente il consumo medio annuo di energia elettrica, compreso quello familiare e la vendita in rete dell’energia elettrica prodotta.
Infine per dare respiro a cittadini e imprese, viene rinnovato per altri 2 mesi il taglio delle accise sui carburanti. È prorogato fino all’8 luglio il Dl Carburante ed esteso anche al gas naturale usato per autotrazione e viene sospesa l’applicazione dell’aliquota delle accise sul gasolio commerciale.
IL MIPAAF AL GIRO D’ITALIA CON LE ECCELLENZE DOP E IGP
Promuovere
i prodotti Dop e Igp lungo le tappe del Giro d’Italia. È questo l’obiettivo
dell’iniziativa finanziata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e
Forestali, in occasione dell’edizione numero 105 della Corsa Rosa.
All’arrivo di ogni tappa italiana della gara, che parte oggi in Ungheria e
approderà in Italia dal 10 al 29 maggio, sarà presente uno spazio espositivo
del MiPAAF con
materiale informativo e divulgativo sui prodotti Dop e Igp.
Si vuole così contribuire a portare a conoscenza del pubblico le eccellenze
dell’agroalimentare italiano, dai prodotti più rinomati e diffusi a livello
nazionale e internazionale a quelle produzioni di nicchia, a volte poco note al
di fuori del territorio di produzione, ma in grado di raccontare storia e
tradizione dei luoghi.
Lo spazio espositivo vedrà il coinvolgimento dei consorzi di tutela
agroalimentari e vitivinicoli, che parteciperanno all’attività promozionale con
materiale divulgativo e personale in un’attività sinergica con il MiPAAF.
Con stand dedicati in tutte le tappe italiane del Giro, il Ministero vuole
contribuire a sostenere e promuovere il patrimonio rappresentato da Dop e Igp
del Bel Paese e i produttori, che con capacità e dedizione esprimono la
straordinaria tradizione agroalimentare italiana.
SOSTENIBILITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA
Il
Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli è intervenuto oggi a Rimini
all’inaugurazione di Macfrut 2022 incentrata
sui temi dello sviluppo dei mercati internazionali e in particolare
dell’Africa, la sicurezza alimentare e il sostegno ai processi di sostenibilità
e di miglioramento della logistica.
Il Ministro Patuanelli aprendo l’evento inaugurale ha sottolineato come il
ritorno di MacFrut in presenza rappresenti un segnale di ripresa per il Paese e
che grazie al sistema fieristico riprende la grande voglia di far vedere le
eccellenze della filiera agroalimentare italiana, un settore trainante per
l’economia del nostro Paese che non si è mai fermato nemmeno durante i periodi
più bui della pandemia, mantenendo cibo sicuro sugli scaffali dei nostri
supermercati.
Patuanelli ha poi evidenziato le tante sfide che il settore agricolo si trova
ad affrontare, dal momento che ci troviamo davanti a una crisi che introduce
elementi distorsivi dei mercati, aumenti dei costi delle materie prime e
dell’energia e che mette a rischio la capacità di investimento degli
imprenditori agricoli italiani. “Oggi la capacità di investimento insieme
al reddito degli agricoltori è la prima cosa che dobbiamo difendere – ha
ribadito Patuanelli – e la grande domanda a cui dobbiamo rispondere è: come
facciamo a produrre cibo per 10 miliardi di persone senza impattare
sull’ambiente e garantendo a tutte le popolazioni del mondo un accesso sicuro
al cibo?”.
Il Ministro ha poi puntualizzato come oggi l’Europa deve unirsi per affrontare
questa crisi perché a questa domanda si risponde con l’innovazione e quindi con
la capacità di investimento: l’innovazione sarà il faro che ci guiderà verso
un’agricoltura diversa che non è una agricoltura che va verso l’omologazione.
Quanto al tema della sicurezza alimentare, Patuanelli ha sottolineato come sia
necessario tenere alta l’attenzione su questo tema: nelle aree più povere del
Pianeta l’accesso al cibo può diventare un tema ancor più gravoso che in
passato. “Non è accettabile che una crisi internazionale come questa – ha
detto Patuanelli – che mette in difficoltà le nostre economie, porti una parte
del mondo in difficoltà e la condanni a una povertà assoluta. L’Europa non può
non porsi questo problema. La Fao lo sta facendo bene, ma tutti dobbiamo
aiutare i Paesi che oggi vivono queste difficoltà per principi di umanità.
Insieme dobbiamo fare sforzi e stare vicini a chi non può mangiare”.
Quanto al futuro dell’agricoltura, nel corso della sua visita a MacFrut,
Patuanelli ha ribadito l’importanza che riveste in questo momento la
programmazione, rappresentata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza:
“Le progettualità nel settore agricolo del Piano vanno a toccare i temi
centrali: diversificazione del reddito, agroenergie, contratti di filiera, il
tema irriguo, la logistica. Stiamo accelerando sulle misure di implementazione
del Piano, stiamo raggiungendo tutti gli obiettivi che ci eravamo fissati.
Certamente preoccupazioni ci sono ma c’è anche capacità di guardare a
contingenza e futuro”.
Fonte
Mipaaf
PROVVEDIMENTI IN MATERIA DI BIOSICUREZZA, AVICOLO E BIOLOGICO
Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, le Regioni e le Province autonome hanno raggiunto l’intesa su importanti provvedimenti fortemente voluti dal Ministro della Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli destinati al sostegno e allo sviluppo del settore agricolo.
Le principali misure riguardano la durata della strategia di sostegno alle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli la cui scadenza viene spostata al 2025, la raccolta dati in allevamento per il 2022 finalizzata alla realizzazione dei programmi genetici, gli incentivi a favore della biosicurezza per contrastare il diffondersi della peste suina, i sostegni a supporto del settore biologico e di quello avicolo e, infine, le deroghe al Regolamento UE in merito ai terreni lasciati a riposo.
In particolare, è stato approvato il decreto ministeriale che definisce i criteri e le modalità per l’attuazione degli interventi destinati alle forme di produzione agricola e di promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica, a valere sul “Fondo per l’agricoltura biologica”. L’obiettivo è quello di promuovere la riconversione biologica ed ecologica del comparto agroalimentare, sviluppare l’integrazione fra i soggetti della filiera e garantire ricadute positive sull’economia del territorio. Successivi provvedimenti definiranno i dettagli dei requisiti di accesso dei soggetti proponenti, delle condizioni di ammissibilità dei progetti e delle ulteriori modalità operative.
Relativamente al biologico la Conferenza ha sancito l’intesa anche sul decreto che attua il Regolamento della UE 2018/848 relativo alla produzione biologica, alla ristorazione collettiva biologica, agli adempimenti degli operatori ai fini del controllo e alla semplificazione dell’etichettatura dei prodotti biologici.
A sostegno delle aziende che subiscono gli effetti negativi dell’influenza aviaria la Conferenza ha dato il via libera al decreto che prevede interventi per 30 milioni di euro a sostegno delle aziende avicole italiane, che hanno subìto danni indiretti dalle misure sanitarie di restrizione alla movimentazione di prodotti avicoli e volatili vivi nel periodo 23 ottobre – 31 dicembre 2021. Il decreto disciplina i criteri e le procedure per la concessione delle agevolazioni, che ammontano al 25% del danno subito.
Inoltre, si è sancita l’intesa sul decreto che ripartisce tra le Regioni Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana il Fondo di 15 milioni di euro per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza, per fronteggiare la PSA.
È stata inoltre data l’intesa sulla modifica della data di scadenza per la presentazione delle domande per l’accesso alla misura della ristrutturazione e riconversione dei vigneti: per il 2022 è il 31 maggio.
INTERVENTI SULLA PESTE SUINA AFRICANA
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli ha sottoscritto oggi, vista l’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni, il decreto di ripartizione del “Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza” per il controllo della diffusione della Peste Suina Africana con un finanziamento pari a 15 milioni di euro.
Il Fondo, istituito con il decreto Sostegni ter (d.l. 4/2022), ha il fine di rafforzare gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza definiti con specifici provvedimenti e confronti tra Istituzioni a partire da gennaio 2022.
Il decreto stabilisce i criteri per la ripartizione del Fondo di parte capitale. Le risorse finanziarie a disposizione sono distribuite in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, per arginare le gravi ripercussioni sulla salute della popolazione animale dei suidi e le pesantissime perdite economiche per tutta la filiera suinicola italiana.
Vengono definiti i criteri specifici per la ripartizione de contributi concessi come aiuti de minimis, quali la consistenza del patrimonio suinicolo e le differenti tipologie di allevamenti di suini. I territori interessati sono stati classificati come “Zona Infetta”, “Zona di Protezione” e “Zona di Sorveglianza Esterna”.
Fonte Mipaaf
RIUNITI I MINISTRI DELL’AGRICOLTURA DELL’EUROPA MERIDIONALE SU
SITUAZIONE approvvigionamenti, crescita di prezzi dell’agroalimentare, crisi
ucraina e crisi alimentare mondiale
Un maggior coordinamento dei Paesi dell’Europa Meridionale per affrontare i
rischi per il settore agroalimentare derivanti dalla crisi del quadrante
ucraino, gli effetti che si stanno ripercuotendo sui sistemi agroalimentari, le
misure nazionali ed europee da attuare per sostenere il reddito agricolo e
contrastare i fenomeni speculativi, e la crisi alimentare mondiale. Questi i
temi al centro della riunione dei Ministri dell’Europa Meridionale,
rispettivamente Italia, Spagna, Portogallo e Grecia, promossa dal Ministro
delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e
a cui ha preso parte anche la FAO, che si è svolta oggi in video conferenza.
Dopo gli interventi dell’economista capo FAO Maximo Torero con l’esame delle
conseguenze della crisi ucraina sul comparto agricolo, del Vice Direttore del
dipartimento delle emergenze, Daniele Donati sul piano d’azione FAO per
l’Ucraina e del Presidente del Comitato per la Sicurezza Alimentare Gabriel
Ferrero, sono intervenuti, dopo l’introduzione ai lavori del Ministro Stefano
Patuanelli, i ministri dell’Agricoltura del Portogallo Maria do Céu Antunes,
della Spagna Luis Planas e della Grecia Georgios Georgantas e infine il
Vicedirettore generale della FAO Maurizio Martina.
Il Ministro Stefano Patuanelli si
è soffermato sulla necessità di confrontare le rispettive esperienze nazionali
in termini di approvvigionamento di inputs e prodotti agricoli, dell’andamento
dei prezzi e delle best practices di contrasto alla speculazione e ha
sottolineato come a livello europeo sia di primaria importanza raggiungere
l’autosufficienza alimentare senza rincorrere impossibili autarchie alimentari
nazionali. Il Ministro ha quindi invitato i ministri a coordinare a livello
istituzionale gli interventi anche di solidarietà, per renderli più efficaci,
dal momento che se si ragiona come Unione Europea e non come singolo Stato si è
più forti e in grado di incidere maggiormente in tutte le dinamiche
dell’accesso al cibo non soltanto per l’Europa ma anche per i Paesi vulnerabili
dal punto di vista alimentare.
Il Ministro ha poi sottolineando come sia necessario un maggior intervento
comune dell’Unione Europea a favore degli agricoltori. Le incertezze
geopolitiche, la volatilità dei mercati energetici internazionali, l’aumento
dei prezzi e le difficoltà del commercio globale non possono essere affrontati
efficacemente a livello di singolo Paese ma necessitano di una risposta comune
dell’Europa.
Lo sforzo che i Paesi europei devono fare, ha infine esortato Patuanelli, è
quello di valutare la coerenza delle politiche che vengono messe in campo,
analizzando preventivamente il loro impatto: la grande sfida del futuro è
riuscire a produrre più cibo per una popolazione crescente facendolo con un
minor impatto possibile sull’ambiente e con sistemi produttivi che siano in
grado di supportare situazioni di crisi eterogenee come le pandemie, le guerre
ed i cambiamenti climatici.
IL MINISTRO PATUANELLI AL SEMINARIO ORIGIN
LA RIFORMA DEL SISTEMA DELLE INDICAZIONI
GEOGRAFICHE: UNA PRIMA ANALISI SULLA PROPOSTA DI RIFORMA PRESENTATA DALLA
COMMISSIONE EUROPEA”
La
proposta di riforma della Commissione ci spinge oltre la semplice analisi del
quadro normativo del settore, avviando un dibattito molto più ampio sul ruolo e
sul futuro delle Indicazioni Geografiche nel nostro sistema agricolo e
alimentare.
Probabilmente non ho bisogno di ricordare a voi il primato dell’Italia in Europa
con 841 prodotti a indicazione geografica.
Vorrei, invece, evidenziare che il sistema delle DOP e IGP è
il segno tangibile del valore della dieta mediterranea con il 70% delle
denominazioni europee registrate in Italia, Francia, Spagna e Grecia.
Da oltre 30 anni, le Indicazioni geografiche sono sinonimo di tipicità, qualità
e distintività dei sistemi agroindustriali europei e rappresentano la ricchezza
e la diversità del nostro patrimonio enogastronomico e l’espressione delle
nostre aree rurali.
Credo di potere affermare che con il vostro seminario di oggi si apre
ufficialmente il dibattito sul testo del Regolamento tra produttori, consorzi e
istituzioni per arrivare a definire una posizione comune e condivisa da
sottoporre alle istituzioni europee durante l’iter di approvazione del
Regolamento.
Come ben sapete, ho già espresso più volte le mie perplessità, anche in ambito
europeo, su alcuni aspetti di questo testo.
Una posizione non isolata che trova una sostanziale condivisione da parte di
altri 14 paesi membri.
Oggi, tuttavia, vorrei ribadire i tre punti fermi che ci devono guidare in
questo processo di riforma: il mantenimento del legame con il territorio, il
rafforzamento del sistema delle tutele e il potenziamento del ruolo dei
Consorzi.
Le indicazioni geografiche non sono semplici marchi commerciali ma sono
espressione di popolazioni, territori, storia e tradizioni.
Oggi la connessione con il territorio assume una nuova connotazione in senso di
sostenibilità ambientale e sociale e la definizione di questi requisiti
rappresenta un nuovo elemento di competitività e di distinzione delle nostre
produzioni certificate.
Gli sforzi dei nostri produttori, tuttavia, devono essere difesi dalle
operazioni di imitazione, evocazione e contraffazione tanto sul mercato fisico
quanto su quello online.
Prosek, Aceto balsamico e Bolgheri sono solo i casi più recenti di una
normativa che va potenziata e resa più rapida, efficace e uniforme non solo
all’interno del mercato comune, ma (soprattutto) nel mercato globale.
D’altra parte, i consorzi di tutela devono essere i protagonisti del nuovo
sistema di qualità europeo e garantire le tipiche azioni di tutela e promozione
ma acquisire anche nuove competenze in termini di controllo dell’offerta e di
commercializzazione delle produzioni.
Le riforme sono processi complessi ed è necessario che tutte le componenti
della filiera e le istituzioni facciano sistema per portare in Europa la nostra
visone strategica del futuro delle Indicazioni Geografiche.
Ritengo che questo “gioco di squadra” sia decisivo per affrontare
tutti i temi e le riforme che attualmente sono in discussione da parte delle
istituzioni europee.
Penso alla revisione della normativa in materia di etichettatura degli alimenti
e del vino, (con la nostra opposizione al Nutriscore che trova sempre più
alleati) o al dibattito cibo-salute che rischia di danneggiare alcune delle più
importanti filiere agroalimentari nazionali.
In quest’ambito, ho già avuto modo di dire che considero un successo
l’approvazione dell’emendamento De Castro-Dorfmann al report BECA in merito
alla distinzione tra uso e abuso di alcool per la prevenzione del cancro.
Le azioni di informazione e promozione sono strumenti potenti per consentire al
consumatore di compiere le proprie scelte di acquisto in maniera consapevole.
Poche settimane fa è stato firmato il decreto di 25 milioni di euro per la
promozione sul mercato interno dei vini DOP e IGP e
stiamo per predisporre una misura analoga per gli alimenti IG con
un budget di 15 milioni di euro.
Leggerò con attenzione le conclusioni di questo seminario e ringrazio
nuovamente Origin per questa importante occasione di discussione sul processo
di riforma delle Indicazioni Geografiche.
Fonte
Mipaaf
…..
per saperne di più…….. https://www.aspera.online/2022/04/11/agroalimentare/
54ESIMA EDIZIONE DEL VINITALY
“E’ l’edizione della ripresa, segue un 2021 incredibile con 7,100mld di esportazioni: l’exportagroalimentare ha fatto tutti i record, è una filiera forte, che funziona“, così il Ministro Stefano Patuanelli, alla cerimonia di inaugurazione della 54° edizione di Vinitaly, alla presenza del presidente e del direttore generale di Veronafiere, rispettivamente Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, del Presidente ICE, Carlo Ferro, del Sindaco di Verona, Federico Sboarina e del Presidente della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto.
Il Ministro Patuanelli dal palco dell’Auditorium Verdi della Fiera di Verona ha sottolineato l’importanza che riveste il ritorno in presenza di Vinitaly, che nel tempo è riuscita ad interpretare e favorire la crescita di un grande prodotto italiano divenuto simbolo del made in Italy nel mondo.
Vinitaly, come ha evidenziato il Ministro, arriva in un momento particolarmente critico non solo per l’agroalimentare, ma per tutto il mondo, a causa della crisi geopolitica in atto, conflitto che ha acuito un contesto già difficile a causa delle problematiche dovute alla pandemia Covid e ai costi energetici.
Patuanelli, dopo aver elencato i numeri da record dell’export del settore vino, ha sottolineato come l’Italia debba puntare a essere il primo produttore nel mercato internazionale, un obiettivo da raggiungere perché il vino rappresenta il nostro Paese nel mondo e ci sono tutte le possibilità di far crescere la filiera vinicola italiana.
Il Governo, ha infine assicurato Patuanelli, è al lavoro sia a livello nazionale, che in Europa, per attuare tutte le misure necessarie per proteggere i mercati e riprendere, quando sarà possibile, tutte le attività di promozione. Dal palco della 54esima edizione del Vinitaly ha poi anticipato l’arrivo di un nuovo decreto dopo Pasqua per il caro prezzi, tema centrale in questo momento per tutti i settori produttivi.
Fonte Mipaaf
DECRETO AMMODERNAMENTO DEI FRANTOI OLEARI
È stato firmato ieri, 31 marzo, nel pieno rispetto del cronoprogramma di attuazione del PNRR, il decreto direttoriale Mipaaf che fornisce le direttive per le Regioni e le Province autonome per la successiva definizione dei bandi regionali PNRR per l’ammodernamento dei frantoi oleari.
Sono a disposizione 100 milioni di euro di contributi a valere sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che saranno destinati alle aziende agricole e alle imprese agroindustriali titolari di frantoi oleari che effettuano estrazione di olio extravergine di oliva, iscritte al SIAN, per sostituire o ammodernare i frantoi più obsoleti con l’introduzione di impianti di molitura ad estrazione a “2 o 3 fasi” di ultima generazione.
Obiettivo della misura, fortemente voluta dal Ministro Stefano Patuanelli, è quella di rafforzare la competitività del sistema alimentare, ammodernare le strutture di trasformazione dell’olio extravergine di oliva, settore strategico per l’industria agroalimentare italiana, migliorare la qualità del prodotto e la sostenibilità del processo produttivo attraverso la transizione energetica, ridurre i sottoprodotti e favorirne il riutilizzo a fini energetici.
Nello specifico, si prevede di favorire l’ammodernamento dei frantoi esistenti attraverso l’introduzione di macchinari e tecnologie che migliorino le prestazioni ambientali dell’attività di estrazione dell’olio extravergine di oliva, nel rispetto del principio europeo -“non arrecare un danno significativo all’ambiente”. Il rinnovo degli impianti tecnologici porterà anche al miglioramento della qualità della produzione olearia e ad un generale incremento della sostenibilità dell’intera filiera.
A seguire, il Ministero disciplinerà l’attuazione concreta della misura d’intesa con le Regioni, che emaneranno i bandi regionali attuativi nel corso dei prossimi mesi.
REGISTRO TELEMATICO DEI CEREALI
È stato firmato dal Ministro Stefano Patuanelli il Decreto che istituisce il registro telematico dei cereali in cui devono essere annotate le operazioni di carico e scarico dei cereali, in attuazione della Legge di bilancio 2021.
Per consentire un accurato monitoraggio delle produzioni cerealicole presenti sul territorio nazionale, il Decreto stabilisce le modalità operative per la rilevazione nel registro, istituito nell’ambito dei servizi del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN), dei flussi di carico e scarico inerenti ai quantitativi di cereali e di farine di cereali detenuti a qualsiasi titolo dagli operatori delle filiere agroalimentari. Le operazioni vanno registrate entro il terzo mese trimestre successivo alla data di carico o scarico, anche tramite registrazioni mensili complessive.
Il registro assume ancora più importanza in un periodo come quello attuale caratterizzato da possibili criticità negli approvvigionamenti e soprattutto dalla volatilità nei prezzi dei cereali che queste criticità provocano.
I destinatari delle norme sono le imprese agricole, cooperative, consorzi, imprese commerciali, imprese di importazione e, limitatamente alle operazioni di carico, le aziende della prima trasformazione, con alcune deroghe per la filiera sementiera e per il reimpiego aziendale. Le registrazioni devono essere effettuate dagli operatori che detengono, acquistano, macinano, vendono un quantitativo del singolo cereale o farina, superiore a 30 tonnellate annue in ambito nazionale, dell’Unione Europea o nei mercati internazionali.
E’ prevista una fase sperimentale fino al 31 dicembre 2023, nel corso della quale non si applicano le sanzioni previste. Questo periodo permetterà di verificare l’effettiva operatività dello strumento e apportare le eventuali integrazioni e modifiche con l’obiettivo di monitorare costantemente l’andamento delle disponibilità nazionali di cereali.
Fonte Mipaaf
IL CAFFÈ ESPRESSO ITALIANO PROPOSTO CANDIDATO A PATRIMONIO IMMATERIALE
DELL’UMANITÀ DELL’UNESCO
È stato
presentato oggi al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali il
dossier di candidatura de “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito,
socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli” a
patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.
Il dossier di candidatura scaturisce dall’unione di due precedenti dossier, su
sollecitazione dalla Commissione Nazionale Unesco, per giungere a una
candidatura unitaria che valorizzasse le tradizioni italiane legate ad una delle
bevande più popolari del mondo e che da Napoli a Venezia ha sviluppato una
storia secolare: il rito e l’Arte del Caffe Espresso Italiano, promosso dal
Consorzio di tutela del caffe espresso italiano tradizionale e La cultura del
Caffè Napoletano tra Rito e Socialità proposto dalla Comunità emblematica
napoletana con il supporto della Regione Campania.
Il dossier sarà esaminato il 29 marzo dalla Commissione Nazionale Italiana per
l’Unesco che dovrà formalmente decidere se inviare a Parigi la candidatura per
ottenere l’iscrizione del sito Unesco entro il 2022.
“Questa candidatura nasce da un percorso virtuoso, che in qualche modo
dimostra come è possibile superare le differenze: due candidature diverse che
si uniscono per arrivare a meta, per il riconoscimento del valore del caffè
espresso italiano come patrimonio immateriale dell’Unesco. Di fatto
riconosciamo il valore della tazzina di caffè a tutte le latitudini del nostro
Paese. E’ uno di quei momenti importanti per l’Italia perché riusciamo a far capire
quali sono le nostre eccellenze e proporle alle comunità internazionali con
serietà e credibilità forse come nessun altro“, ha sottolineato il
Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, intervenuto
alla presentazione del dossier, insieme al Sottosegretario Gianmarco Centinaio,
al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per la parte napoletana e
al Presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale
Giorgio Caballini di Sassoferrato.
“Il caffè per noi non è solo un prodotto, è qualcosa che unisce una
grande famiglia che è l’Italia. Questa candidatura è un risultato importante
perché si è riusciti a fare una sintesi lasciando forse per strada un pezzo
delle peculiarità di ciascuno ma per unire il paese. Sono citate Venezia e
Napoli ma avremmo potuto citare tante altre città. Il titolo del dossier della
candidatura contiene parole che sembrano semplici ma che contengono l’essenza
della nostra cultura, della nostra vita e della nostra storia“, ha
evidenziato il sottosegretario Gianmarco Centinaio, con delega
all’Unesco.
“Il riconoscimento del caffè completerebbe per la Regione Campania il
trittico con la dieta mediterranea e la pizza. Sono soddisfatto del lavoro
unitario fatto, un piccolo miracolo per il nostro paese, sul caffè abbiamo
trovato una linea d’intesa unificante. Un caffè è l’Italia nel mondo, c’è una
filosofia di vita che ci rappresenta“, ha dichiarato il Presidente
della Regione Campania Vincenzo De Luca.
“In questo particolare momento in cui abbiamo bisogno di ritrovare la
socialità e la convivialità confidiamo che questo progetto che sta procedendo
da svariati anni speriamo possa arrivare all’aspirato risultato e che la
Commissione nazionale italiana dell’Unesco lo possa passare a Parigi“,
ha infine concluso il Presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso
italiano tradizionale Giorgio Caballini di Sassoferrato.
Nel corso della conferenza stampa le comunità emblematiche di Torino, Milano,
Venezia, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Lecce, Pescara, Palermo e Modica hanno
sottoscritto la Carta dei Valori del Rito dell’Espresso italiano che elenca i
valori del caffè degni di essere condivisi con l’intera umanità attraverso
l’iscrizione del caffè espresso italiano nella Lista Rappresentativa.
Il 26 marzo, giornata nazionale del “Rito del caffè espresso
italiano” partirà la sottoscrizione pubblica per sostenere la candidatura
Unesco.
Nel corso della conferenza è stato infine proiettato in anteprima il
filmato ufficiale di presentazione della candidatura italiana, e che
accompagnerà il dossier di candidatura e in caso di accettazione, la
candidatura ufficiale a Parigi.
BANDI PER AGRISOLARE FINANZIATI DAL PNRR
È stato
firmato oggi dal Ministro delle Politiche agricole alimentari e
forestali, Stefano Patuanelli, il decreto che fornisce le direttive
necessarie all’avvio della misura “Parco Agrisolare”, a cui sono
dedicate risorse pari a 1,5 miliardi di euro a valere sui fondi del PNRR. Il
40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle
regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e
Sicilia.
Obiettivo della misura è sostenere gli investimenti per la realizzazione di
impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo,
zootecnico e agroindustriale, escludendo totalmente il consumo di suolo,
tramite l’erogazione di un contributo che potrà coprire anche i costi di
riqualificazione e ammodernamento delle strutture, con la rimozione
dell’eternit e amianto sui tetti (ove presente) e/o migliorando coibentazione e
areazione, anche al fine di contribuire al benessere degli animali.
Si dà cosi avvio alla diversificazione delle fonti energetiche, spingendo sulle
rinnovabili, che rappresentano un elemento centrale per ridurre i costi
dell’energia sostenuti dalle aziende del settore.
Il decreto sarà ora notificato alla Commissione europea e successivamente partirà
il bando che darà il via alla presentazione delle candidature dei
progetti.
Il target finale da raggiungere è l’installazione di pannelli fotovoltaici per
una potenza complessiva pari a 375.000 kW, contribuendo così ad aumentare la
sostenibilità, la resilienza, la transizione verde e l’efficienza energetica
del settore.
Fonte
Mipaaf
LE RIPERCUSSIONI DEL CONFLITTO RUSSIA-UCRAINA SUL MERCATO ALIMENTARE
La situazione del mercato agroalimentare a seguito del conflitto Russia-Ucraina e l’individuazione di misure volte a garantire la sicurezza alimentare nell’UE all’indomani della crisi: sono stati questi i punti centrali del Consiglio Ue agricoltura che si è svolto oggi a Bruxelles.
L’invasione russa dell’Ucraina, come è noto, ha innescato un forte aumento dei prezzi delle materie prime e ha avuto un impatto sull’offerta e sulla domanda di prodotti agricoli, cambiando, di fatto, i presupposti che hanno portato alla stesura delle bozze di Piano Strategico.
Il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli nel corso del dibattito ha sottolineato la necessità di procedere rapidamente nell’approvazione dei Piani strategici nazionali della PAC ma nel contempo ha invitato a individuare una strategia comune per adeguare i piani alla situazione di crisi che sta attraversando tutta l’Europa.
Tra le proposte del Ministro Patuanelli l’attuazione di un regime transitorio che vada fino al primo anno di applicazione della nuova PAC nel 2023, la sospensione temporanea di alcune misure come l’aumento degli aiuti accoppiati e l’adozione di un regime derogatorio per le rotazioni e il set-aside dei terreni. In questo quadro il Ministro ha sottolineato l’appoggio del nostro Paese alla strategia europea volta ad aumentare la produzione di proteine vegetali, coerentemente con quanto previsto dal Green New Deal.
L’Italia, insieme ad altri paesi, ha inoltre presentato un documento in merito all’aumento dei costi di produzione nel settore della pesca, ha sottolineato la sua posizione in merito alla revisione delle indicazioni geografiche, alla possibilità di utilizzare il digestato da biogas come fertilizzante per l’agricoltura e alla necessità di trovare alternative ai fitofarmaci per evitare di veder ridurre le quantità di prodotti agricoli.
VIA LIBERA ALLA RINEGOZIAZIONE DEI DEBITI DELLE AZIENDE AGROALIMENTARI
Il Consiglio dei Ministri ha approvato importanti provvedimenti contro il caro energia e misure di sostegno alle filiere più colpite dalla crisi ucraina. Tre, in particolare, i provvedimenti di interesse agricolo approvati su proposta del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli.
Il primo provvedimento prevede la rinegoziazione e la ristrutturazione dei mutui agrari. In particolare, per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, il Governo ha stabilito la possibilità di rinegoziare e ristrutturare i mutui in essere e allungare fino a 25 anni il relativo periodo residuo di rimborso. Inoltre, nel rispetto del regime de minimis, ISMEA è autorizzata a prestare una garanzia gratuita a favore di agricoltori e pescatori.
A tal fine il Governo ha rafforzato il fondo di garanzia pubblica che è stato recentemente rivisto nel suo funzionamento, prevedendo la possibilità di estendere le garanzie fino a 5 milioni di euro per il singolo beneficiario. Ciò permette di contrastare la crisi di liquidità delle imprese agroalimentari connessa all’eccezionale incremento dei costi dell’energia e delle materie prime.
Il tema della redditività é al centro di tutto il decreto del Governo che delinea misure a favore di tutte le aziende italiane, agendo sulle accise dei carburanti, sui crediti di imposta, sulle misure di monitoraggio e trasparenza dei prezzi, sulla rateizzazione delle bollette energetiche, sui contratti pubblici, sull’autotrasporto, sulla golden power e sulla cybersicurezza. Presidi efficaci a tutela delle aziende italiane, con positivi riflessi sulle imprese agroalimentari, destinatarie anche di specifici provvedimenti.
Viene poi incrementato di ulteriori 35 milioni di euro il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura già previsto dalla Legge di bilancio 2022. Inoltre, il Decreto-legge introduce una misura che contrasta direttamente il caro carburanti, mediante un contributo sotto forma di credito di imposta per l’acquisto di carburanti destinato alle imprese agricole e della pesca.
Il contributo straordinario è pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante effettivamente utilizzato nel primo trimestre solare dell’anno 2022, entro i limiti stabiliti per gli aiuti di Stato. Il Governo prevede il che credito d’imposta sia anche cedibile dalle imprese beneficiarie ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
Infine, viene ampliata la possibilità di utilizzare il digestato come fertilizzante per terreni. La proposta si rende necessaria per favorire l’utilizzo dei sottoprodotti vegetali e degli scarti di lavorazione delle filiere agroalimentari come fertilizzante e per sopperire la mancanza di prodotti chimici a seguito della crisi russo-ucraina. Ciò contribuisce alla diffusione di pratiche ecologiche e di economia circolare nella fase di produzione del biogas, alla riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici, all’aumento di materia organica nei suoli e alla limitazione dei costi di produzione.
Fonte Mipaaf
LE RIPERCUSSIONI SULL’AGRICOLTURA GLOBALE DEL CONFLITTO RUSSIA-UCRAINA
Contribuire
ad alleviare le ripercussioni del conflitto fra Russia e Ucraina sui sistemi
agroalimentari locali e globali, sostenendo in particolare la ripresa del
settore agricolo in Ucraina e cooperare con i Paesi più vulnerabili che
subiranno conseguenze dalla guerra in termini di sicurezza alimentare: sono
stati questi i temi al centro del G7 straordinario sull’Agricoltura, che si è
svolto oggi in videoconferenza.
Nel corso della riunione, il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli si è soffermato in
particolare sulla grave ripercussione che il conflitto sta generando sui
mercati mondiali, sia a livello di reperibilità che di aumento incontrollato
dei prezzi. In particolare desta particolare preoccupazione il mancato
approvvigionamento di cereali e di semi oleosi, di cui l’Ucraina è uno dei
maggiori esportatori, e il rischio di uno stop alle esportazioni di
fertilizzanti e carburanti da parte della Russia, in risposta alle sanzioni
economiche ricevute.
Patuanelli ha quindi sottolineato che l’aumento generalizzato di quasi tutte le
materie prime e dei costi energetici sta progressivamente erodendo la
redditività dell’attività economica non solo dei Paesi europei, ma anche di
quelli in via di sviluppo, per i quali il mancato afflusso dei prodotti
agricoli ucraini, fondamentali alla sussistenza, potrebbe ulteriormente
aggravare i già rilevanti problemi di sicurezza alimentare.
Il Ministro Patuanelli ha quindi evidenziato come sia fondamentale in questa
fase portare avanti, da una parte, una valutazione continua e minuziosa dei
bisogni dei Paesi più in difficoltà, da affidare alle organizzazioni
internazionali quali la FAO ed il PAM e, dall’altra, monitorare e analizzare i
mercati, iniziativa fondamentale anche per le fasi successive
Fonte Mipaaf
BANDO PER FOTOVOLTAICO SU TETTI AGRICOLI COME DA PNRR
Sarà’ pubblicato entro il 31 marzo, in pieno rispetto delle scadenze fissate al primo trimestre 2022 per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il bando per accedere ai finanziamenti – Componente 2.1 – per la misura ‘Parco Agrisolare’, a cui sono dedicate risorse pari a 1,5 miliardi di euro.
L’obiettivo è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica in ambito agricolo, escludendo totalmente il consumo di suolo.
L’intervento prevede, infatti, l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, puntando a raggiungere l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW, e contribuendo così ad aumentare la sostenibilità e l’efficienza energetica del settore.
Le domande del bando, una volta inviate, saranno poi gestite dall’GSE, indicato dal MiPAAF quale attuatore della linea di intervento PNRR, con cui si sta predisponendo una convenzione ‘pubblico-pubblico’ e che consentirà di avviare subito le operazioni di attuazione dei programmi fotovoltaici le cui domande avranno ricevuto parere favorevole. Un importante passo avanti per accelerare il processo e consentire l’avvio immediato dei progetti.
Il Ministero dell’Agricoltura manterrà il ruolo di punto unico di contatto con il Servizio centrale per il PNRR e avrà la responsabilità in tema di supervisione complessiva dell’intervento, in ognuna delle diverse fasi di attuazione dei progetti, oltre che in materia di gestione dei flussi finanziari.
Fonte Mipaaf
CONTRATTI DI FILIERA E DI DISTRETTO
Via
libera da parte del CIPESS all’assegnazione di 900 milioni di euro finalizzata
alla copertura di parte del contributo per il finanziamento agevolato dei
Contratti di filiera e di distretto, a valere sul 30% delle risorse residue del
Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca
(FRI).
L’approvazione del finanziamento risulta di fondamentale importanza per lo
scorrimento della graduatoria dei progetti già presenti nell’ambito del IV
Bando 2015-2020 “Contratti di filiera e di distretto” nel settore
agroalimentare e permette di raggiungere gli obiettivi prefissati dal Fondo
Complementare e dal PNRR. Le risorse messe a disposizione sono fondamentali per
poter replicare e implementare gli aiuti alle filiere e ai distretti mediante
contributi a fondo perduto in conto capitale e finanziamenti a tasso agevolato.
SISTEMA ITALIANO DI ETICHETTATURA NUTRINFORM
“Con la proposta del sistema italiano di etichettature
nutrizionali, il NutrInform, l’Italia intende guardare al futuro dei sistemi
agroalimentari europei, poiché’ il nostro Paese non può accettare la tendenza
verso un modello di omologazione dei prodotti agroalimentari“.
Cosi il Ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, intervenendo alla
presentazione alla Farnesina del Nutrinform Battery, la proposta italiana per
l’adozione di un sistema di etichettatura alimentare comune a livello europeo,
organizzato dal Ministero degli Esteri in collaborazione con Federalimentare.
“Parlare oggi di sistema di etichettatura fronte pacco, di
Nutriform e Nutriscore“, ha continuato il Ministro Patuanelli,
“significa parlare del futuro del sistema agroalimentare europeo.
E’ fondamentale centrare subito l’oggetto della discussione, rispetto alla
volontà comune di alcuni Paesi europei di portare le produzioni agroalimentari
verso modelli di omologazione che il nostro paese non può assolutamente
accettare“.
L’etichettatura nutrizionale fronte pacco, il Nutrinform Battery, concepito e
realizzato da un gruppo di lavoro composto da esperti di quattro ministeri
(Salute, Agricoltura, Esteri e Sviluppo Economico), da scienziati
dell’alimentazione e rappresentanti del mondo agricolo e dell’industria,
rappresenta uno strumento che può aumentare le conoscenze nutrizionali sul
prodotto, favorire scelte più consapevoli da parte dei consumatori e
comportamenti più responsabili da parte dei produttori. Il Nutrinform è basato
su dati oggettivi, tesi a misurare il valore nutrizionale della dieta
complessiva piuttosto che di singole categorie di alimenti.
Il Ministro nel corso del suo intervento ha sottolineato che il nostro Paese ha
841 prodotti DOP e IGP,
16,6 mld di euro di valore della produzione e che danno lavoro a oltre 200mila
operatori: un agricoltura distintiva e di eccellenza. Proprio per questo non si
può mettere in discussione la nostra tradizione agroalimentare con un sistema
di etichettatura che non dà informazioni ma che vuole solo condizionare il
mercato.
“La strategia One Health non può essere confusa con la strategia
One Diet, non esiste una dieta unica che vada bene per tutti. Esiste il consumo
moderato di tutti gli alimenti e la dieta mediterranea è patrimonio
dell’umanità, la risposta giusta che coniuga salute ed eccellenze del nostro
Paese. Il Nutrinform è basato su dati scientifici e sulle analisi reali di cosa
serve a livello nutrizionale a ciascun essere umano e proprio per questo la
nostra proposta va sostenuta con forza, e il Sistema Paese si è mosso in modo
compatto e unito. L’informazione è una cosa, il condizionamento è un’altra“,
ha concluso il Ministro.
Al convegno hanno preso parte anche Luigi Di
Maio Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale, Roberto
Speranza Ministro della Salute e Ivano Vacondio, Presidente Federalimentare.
XIX RAPPORTO QUALIVITA-ISMEA
Il
Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli è intervenuto il 14.02.2022 alla presentazione del XIX
Rapporto Ismea-Qualivita, che si è svolto presso la Sala Cavour al MiPAAF.
A presentare il rapporto Cesare
Mazzetti e Mauro Rosati,
rispettivamente Presidente e Direttore Generale della Fondazione Qualivita, Cesare Baldrighi Presidente Origin Italia,
Angelo Frascarelli Presidente Ismea e Oreste Gerini Direttore generale per la
promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica del Ministero.
Il Rapporto Ismea-Qualivita fotografa ogni anno il mondo delle denominazioni e
l’evoluzione del sistema DOP e IGP italiano.
Il XIX Rapporto, presentato oggi, dimostra ancora una volta come grazie alla
distintività e alla tradizione delle nostre produzioni, la Dop economy tiene
sul territorio nazionale e all’estero, si dimostra ancora il comparto che forse
meglio di ogni altro è in grado di rappresentare la peculiarità e la forza
delle produzioni made in Italy, e quest’anno cresce nelle regioni del Sud e
nelle Isole e traina l’intero comparto agroalimentare.
Il Ministro Patuanelli è intervenuto a conclusione della presentazione,
sottolineando come sia evidente a livello europeo una propulsione verso
l’omologazione della produzione agricola, inaccettabile per i modelli
produttivi come quello italiano che si basa invece su 841 prodotti di
eccellenza totalmente diversi tra loro.
“Proprio per questo è necessario promuovere e stringere alleanze a
partire dalla Francia e dalla Spagna per contrastare questa deriva”, ha
ribadito il Ministro. Patuanelli si è poi soffermato sulla revisione del
quadro normativo dell’etichettatura e su quello del regolamento DOP e IGP,
che saranno al centro delle politiche comunitarie del 2022, sottolineando come
sia necessario “lavorare per rafforzare le tutele e disinnescare le
insidie che possono celarsi dietro il tentativo di trasferire l’intero capitolo
della qualità alimentare all’ufficio per la proprietà intellettuale“.
Il Ministro ha poi evidenziato che bisogna continuare a salvaguardare e
tutelare l’intero sistema produttivo dai rischi che possono generare
l’omologazione alimentare, i sistemi di etichettatura fuorvianti come il
Nutriscore, le fake news, i tentativi di imitazione sia sui mercati comunitari
che su quelli terzi.
“E’ paradossale che il dibattito sul Nutriscore, che ha visto
recentemente la posizione di diversi Paesi cambiare, si scontri poi con le
proposte di aggiungere addirittura un ‘bollino nero’ con la lettera F sul vino
e sui prodotti alcolici. Dietro al sistema di etichettatura Nutriscore ci sono
tentativi di omologazione nascosti. I cittadini vogliono essere più informati,
non solo sugli aspetti nutrizionali ma anche su come quel prodotto è realizzato“,
ha concluso Patuanelli.
Qui
il Rapporto Ismea-Qualivita 2021
Fonte Mipaaf
CONVEGNO NAZIONALE GESTIONE RISCHIO IN AGRICOLTURA
Il giorno 11.02.2022 IL Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli è intervenuto oggi ad Assisi al Convegno nazionale sulla gestione del rischio in agricoltura, organizzato da Ce.S.A.R. (Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale), Ismea, Università di Perugia (Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali) e Asnacodi Italia (Associazione Nazionale dei Consorzi di Difesa).
Nel corso dell’incontro sono stati presentati, a cura del Mipaaf, i dati relativi al Piano di Gestione dei rischi in agricoltura della campagna 2021, a cui è seguita la discussione sul nuovo Piano di Gestione dei rischi 2022.
Il prof. Angelo Frascarelli, presidente di ISMEA ha presentato i risultati della campagna 2021 ed anticipato che ISMEA è già al lavoro per avviare una sperimentazione, già da quest’anno, che metta a punto strumenti, dati e procedure utili per il prossimo futuro.
In questa ottica, il Direttore del Dipartimento per il coordinamento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale Giuseppe Blasi, ha sottolineato l’importanza del Fondo mutualistico nazionale per le avversità catastrofali, uno strumento innovativo a livello nazionale ed europeo, che metterà a disposizione una parte dei pagamenti della PAC, pari a 350 milioni di euro, a partire dal 2023 per attivare gli strumenti a copertura delle perdite dovute alle catastrofi naturali.
Le conclusioni dell’evento sono state affidate al Ministro Patuanelli che, dopo aver analizzato le misure e i dati illustrati, ha sottolineato la bassa marginalità delle aziende agricole e la loro fragilità di fronte ad eventi imprevedibili, che aumentano progressivamente di numero, intensità e conseguenze. Il settore agroalimentare va quindi indirizzato verso il modello americano per allocare risorse rispetto alla gestione del rischio di diversa natura, per il quale è necessario educare alla cultura della gestione del rischio gli imprenditori agricoli. Con le risorse a disposizione, quasi 700 milioni di euro all’anno, si punta a creare una rete di sicurezza per i circa 700.000 agricoltori italiani, specialmente per quei settori dell’agroalimentare che in molti territori del Paese sono sotto-assicurati e non assicurati.
Parallelamente la politica, anche in campo agricolo, deve avere orizzonti temporalmente lunghi, come nel campo della transizione sostenibile. Il Ministro ha infine evidenziato la necessità che ci sia transizione anche per far si che le cose funzionino realmente, una tema che va al di là della quantità di risorse messe a disposizione delle varie misure e che riguarda invece la capacità di allocarle nel modo giusto.
PROMOZIONE DELLA FILIERA VITIVINICOLA
E’ stata raggiunta in Conferenza Stato Regioni (09.02.2022) l’intesa sul decreto che assegna 25 milioni di euro alla filiera vitivinicola, all’interno del Fondo per lo Sviluppo e il Sostegno delle Filiere Agricole, della Pesca e dell’Acquacoltura, per la realizzazione di campagne divulgative, formative e informative con il canale HO.RE.CA e della distribuzione, e il finanziamento di campagne di informazione, azioni in materia di promozione e pubblicità.
Il decreto è volto a sostenere e incrementare le esportazioni dei prodotti vitivinicoli all’estero e, nel contempo, attrarre verso i prodotti vitivinicoli un sempre maggiore numero di consumatori extra-UE e accrescere la consapevolezza di un consumo di qualità dei prodotti DOP e IG, ancora in contrazione a causa della pandemia da Covid-19.
I consorzi di tutela delle DOP, delle IG e delle attestazioni di specificità, per le loro specifiche funzioni di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi alle denominazioni, sono stati individuati come i soggetti che attueranno le campagne di divulgazione e informazione.
Fonte Mipaaf
PESTE SUINA AFRICANA
Raggiunto l’accordo sulle prossime mosse da attuare a sostegno delle imprese della filiera agroalimentare del Nord Est dell’Italia che stanno subendo le conseguenze delle misure adottate per il contrasto alla Peste suina africana.
Presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali il Ministro Patuanelli, il Ministro Speranza, il Presidente Toti e il Presidente Cirio hanno discusso delle strutture e degli strumenti normativi necessari a gestire le azioni di contrasto e a sostenere le imprese interessate dalla crisi legata alla Peste suina africana. Le misure adottate dal Ministero della Salute per il contenimento e l’eradicazione della malattia dei suini domestici e selvatici in Piemonte e Liguria, infatti, mettono a dura prova le attività produttive e commerciali.
L’accordo sulle norme e sugli strumenti permetterà, quindi, di nominare come Commissario straordinario interregionale un responsabile dell’Istituto Zooprofilattico, già attivo nel contrasto alla malattia, nonché di definire le modalità, gli ambiti e i criteri di distribuzione dei ristori che ammontano a 35 milioni di euro. La loro entità è stata al momento definita nell’ultimo Decreto Ristori ter in cui sono state destinate complessivamente 50 milioni di euro per la biosorveglianza e per il sostegno alle imprese della filiera.
Il dialogo tra Ministri, Presidenti e Istituzioni proseguirà per definire ulteriormente le misure e gli strumenti normativi per evitare il passaggio della malattia a suini e cinghiali allevati, per liberare il mercato agroalimentare da limitazioni, per evitare ripercussioni sulla percezione della filiera della carne da parte dei consumatori e per indennizzare le aziende danneggiate.
50 MILIONI DI EURO A SOSTEGNO DELLA FILIERA SUINICOLA
50 milioni per tutelare gli allevamenti suinicoli dal rischio di contaminazione dal virus responsabile della peste suina africana e risarcire gli operatori della filiera suinicola danneggiati dal blocco alla movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati, sostenendo così le imprese danneggiate dai danni causati dalla peste suina.
E’ stato approvato, oggi in Consiglio dei Ministri, il Decreto legge Sostegni Ter che istituisce, tra le altre misure, due fondi denominati, rispettivamente, “Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza” con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2022 e destinato al rafforzamento degli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza, e “Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola”, con una dotazione di 35 milioni di euro per l’anno 2022 e destinato ad indennizzare gli operatori della filiera danneggiati.
Il MiPAAF stabilirà le modalità di quantificazione dei contributi a ristoro dei danni subiti dalle aziende, che dovranno comunque rientrare nei limiti stabiliti dalla UE per gli aiuti di Stato, e la ripartizione dei fondi per la biosicurezza tra le Regioni con successivi Decreti approvati d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.
Le misure approvate costituiscono aiuti concreti agli allevamenti e sono il segno della vicinanza del Governo alle aziende della filiera suinicola e dell’indotto ad essa collegata, per contenere i danni che possono derivare dal blocco alla movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati.
DECRETO SULLE PIANTE OFFICINALI
Nella
riunione odierna della Conferenza Stato – Regioni e Province autonome è stata
raggiunta l’intesa sul Decreto del Ministro Stefano
Patuanelli relativo alle piante officinali, adottato di
concerto con il Ministero della Transizione Ecologica e con il Ministero della
Salute. L’intesa raggiunta in Conferenza Stato – Regioni permette di definire
l’elenco delle specie di piante officinali coltivate e i criteri di raccolta e
prima trasformazione delle specie di piante officinali spontanee.
Lo schema di decreto interministeriale recepisce quanto disposto dagli articoli
1 e 3 del decreto legislativo n.75/2018
“Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione
delle piante officinali”. Viene introdotto un quadro normativo innovativo
a livello europeo per il comparto delle piante officinali, a beneficio delle
moltissime aziende agricole interessate ad avviare un’attività di coltivazione
e prima trasformazione.
Il Decreto offre una prospettiva di diversificazione di grande interesse per la
nostra agricoltura, in grado di attrarre risorse e investimenti e di favorire
nuova occupazione, specie giovanile, proprio nella filiera primaria. La
regolamentazione della raccolta delle specie selvatiche e la prescrizione di
precisi obblighi formativi per chi intenda praticarla rappresenta inoltre un
ulteriore strumento di difesa della biodiversità.
Il testo è stato ampiamente discusso e condiviso, sia sul piano tecnico che giuridico,
nell’ambito dei lavori svolti dal Tavolo tecnico delle piante officinali
istituito nel 2019 presso il MiPAAF
e si basa sull’ampio e approfondito lavoro di raccolta e analisi di dati
scientifici, svolto da docenti universitari ed esperti degli Enti di ricerca
accreditati, con la collaborazione attiva dei rappresentanti delle Istituzioni
coinvolte, degli Ordini professionali, delle Associazioni dei produttori
agricoli, delle imprese del settore e dei rappresentanti delle Regioni.
Nel corso della Conferenza Stato Regioni è stata, inoltre, sancita l’intesa
anche sullo schema di Decreto del MiPAAF che
definisce i criteri e le modalità di concessione dei mutui agevolati a tasso
zero da parte di Ismea e sugli investimenti negli invasi del Piano Nazionale
degli interventi nel settore idrico.
Piano Strategico Nazionale della nuova PAC
Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha presentato il
Piano Strategico Nazionale per l’attuazione e il coordinamento dei programmi
della PAC 2023-2027
alla Commissione Europea, dopo che il Ministro Stefano
Patuanelli, nei giorni scorsi, l’ha illustrato a tutte le parti
coinvolte, da ultimo al Tavolo del Partenariato.
Il Piano mette in campo una strategia unitaria, avvalendosi dei diversi
strumenti a disposizione, a partire dai pagamenti diretti e dalle
organizzazioni comuni di mercato, allo sviluppo rurale e al PNRR.
Obiettivi del PSN sono il potenziamento della competitività del sistema in
ottica sostenibile, il rafforzamento della resilienza e della vitalità dei
territori rurali, la promozione del lavoro agricolo e forestale di qualità e la
sicurezza sui posti di lavoro, il sostegno alla capacità di attivare scambi di
conoscenza, ricerca e innovazioni e l’ottimizzazione del sistema di governance.
Per arrivare al traguardo di un sistema agricolo, alimentare e forestale
sostenibile e inclusivo, il Piano prevede:
- circa 10 miliardi di euro, tra primo e secondo pilastro, ad interventi con
chiare finalità ambientali: in questo quadro, grande importanza assumeranno i 5
eco-schemi nazionali, a cui sarà destinato il 25% delle risorse degli aiuti
diretti, che sosterranno le aziende nell’adozione di pratiche agro-ecologiche
per la sostenibilità climatico-ambientale.
Gli eco-schemi opereranno in sinergia con 26 interventi
agro-climatico-ambientali contenuti nel secondo pilastro, con una dotazione di
circa 1,5 miliardi di euro, con gli interventi a favore della forestazione
sostenibile (500 milioni di euro), con una serie di investimenti produttivi,
non produttivi e infrastrutturali a finalità ambientale (650 milioni di euro),
con le azioni ambientali previste nell’ambito degli interventi settoriali delle
organizzazioni comuni di mercato e gli investimenti ambientali del PNRR;
- 2,5 miliardi di euro all’agricoltura biologica, considerata la tecnica di
produzione privilegiata per concorrere al raggiungimento di tutti gli obiettivi
ambientali previsti dalle diverse strategie europee;
- 1,8 miliardi di euro per il miglioramento delle condizioni di benessere
animale ed il contrasto del fenomeno dell’antimicrobico resistenza, in
attuazione della strategia Farm to Fork.
A questo obiettivo concorrono sia gli eco-schemi del primo pilastro, sia gli
interventi contenuti nello sviluppo rurale e nel PNRR;
- un sistema di aiuti al reddito più equo, attraverso la progressiva
perequazione del livello del sostegno al reddito che, prendendo a riferimento
l’intero territorio nazionale, determina un sensibile riequilibrio
nell’allocazione delle risorse dei pagamenti diretti, a vantaggio delle aree
rurali intermedie e delle aree rurali con problemi di sviluppo, nonché delle
zone montane e di alcune zone collinari interne. Contestualmente, il 10% della
dotazione nazionale dei pagamenti diretti viene ridistribuito focalizzando
l’attenzione sulle aziende medio-piccole;
- particolare attenzione ai comparti produttivi con maggiori difficoltà, al
fine di tenere conto delle sfide che alcuni settori devono affrontare, allo
scopo di migliorare la qualità, la competitività e la sostenibilità dei vari
processi produttivi. Una dotazione annua di circa 70 milioni di euro è
destinata a sostenere il piano proteine vegetali, con l’obiettivo di ridurre il
livello di dipendenza dell’Italia dall’estero e conseguire un miglioramento
della sostanza organica nel suolo;
- 3 miliardi di euro per i nuovi strumenti di gestione del rischio, in modo da
garantire una più ampia partecipazione degli agricoltori agli strumenti messi a
disposizione per far fronte alle crescenti avversità climatiche di carattere
catastrofale; al già collaudato strumento delle assicurazioni agevolate, si
affianca infatti il nuovo fondo di mutualizzazione nazionale, cui concorrono
anche gli agricoltori attraverso una trattenuta del 3% dei pagamenti diretti;
- il rafforzamento della competitività delle filiere, con l’obiettivo di
migliorare il posizionamento degli agricoltori lungo la catena del valore,
attraverso una maggiore integrazione dei diversi attori, dalla gestione
dell’offerta, all’ammodernamento delle strutture produttive. A questo obiettivo
concorrono, in particolare, gli interventi settoriali dedicati ai settori
vitivinicolo, ortofrutticolo, olivicolo, apistico e pataticolo;
- un’attenzione particolare ai giovani, un patrimonio per il futuro del settore
agricolo e agroalimentare; il Piano prevede di potenziare le politiche in
favore dei giovani, integrando gli strumenti del primo e del secondo pilastro
della PAC,
in modo da mobilitare complessivamente 1.250 milioni di euro;
- maggiore equità e sicurezza nelle condizioni di lavoro; la strategia intende
promuovere il lavoro agricolo e forestale di qualità, favorendo maggiore
trasparenza agli aspetti contrattuali e più sicurezza sui luoghi di lavoro. Con
questo obiettivo saranno rafforzati i servizi di consulenza aziendale, da
indirizzare anche all’assistenza sulle condizioni di impiego e gli obblighi dei
datori di lavoro, nonché la salute e la sicurezza sul lavoro e l’assistenza
sociale nelle comunità di agricoltori;
- una nuova attenzione alle aree rurali, patrimonio di diversità da
salvaguardare e valorizzare; il legame dei nostri prodotti alimentari con il
territorio, i paesaggi tradizionali, il patrimonio naturale e culturale
rappresentano un valore non solo per la competitività del settore, ma anche per
la tenuta socio-economica del territorio;
- l’incentivazione alla diffusione della gestione forestale sostenibile, da
perseguire attraverso gli strumenti della pianificazione forestale, ma anche
prevedendo il sostegno a tutti gli interventi in grado di migliorare la
prevenzione dai danni causati dai disturbi naturali e dagli eventi climatici
estremi;
– una nuova attenzione al sistema della conoscenza (AKIS) a servizio della
competitività e della sostenibilità; al fine di supportare le imprese agricole
e forestali nell’adozione di tecniche produttive più sostenibili e innovative,
l’introduzione di nuove tecnologie, è stato compiuto uno sforzo importante per
superare la frammentazione del sistema della conoscenza, proporre strumenti più
efficaci e favorire maggiore integrazione tra consulenza, formazione,
informazione e gruppi operativi per l’innovazione.
Il PSN affronta le sfide presenti e future che il settore primario si trova a
fronteggiare: il benessere animale e la riduzione dell’antibiotico resistenza,
la digitalizzazione del settore agricolo, alimentare e forestale per il
miglioramento delle performance economiche e ambientali, l’inclusione sociale,
la parità di genere e le condizioni di lavoro.
Con l’architettura verde e il sostegno alla ricerca risponde alle grandi sfide
ambientali lanciate in particolare dal Green Deal europeo, da Farm to Fork,
dalla Strategia europea per la Biodiversità e dalla Strategia Forestale
europea. Gli investimenti previsti permetteranno quindi di contribuire a raggiungere
nel 2027 una maggiore sicurezza e qualità alimentare a lungo termine, un
maggiore livello di competitività delle aziende, una più efficiente
valorizzazione delle risorse naturali, un riequilibrio del valore lungo le
filiere agroalimentari, una minore emissione di gas serra, la salvaguardia
della biodiversità, nuova occupazione per i giovani e per le aree marginali.
Fonte
Mipaaf
NUOVO SISTEMA DI CONTROLLI ALL’IMPORTAZIONE DI PRODOTTI BIOLOGICI
Dal 1°
gennaio 2022 entrerà in applicazione il Regolamento (UE) n. 2018/848- norme relative alla
produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici che introdurrà
importanti novità in materia di verifica della conformità delle partite
biologiche e in conversione destinate ad essere importate nell’Unione Europea.
Il 27 dicembre u.s. sono stati pubblicati i regolamenti (UE) 2021/2305,
2021/2306 e 2021/2307 che forniscono ulteriori integrazioni e indicazioni
esecutive del regolamento di base 2018/848.
Al fine di consentire alle amministrazioni coinvolte di organizzare il nuovo
sistema di controlli all’importazione e garantire al contempo il proseguo
regolare delle attività di importazione dei prodotti biologici e i relativi
necessari controlli, l’Agenzia delle Dogane continuerà per tutto gennaio 2022
l’attività di controllo documentale e validazione del COI, supportata per i
controlli di identità e fisici dal
Dipartimento ICQRF del Mipaaf.
Nelle more di specifiche indicazioni da parte della Commissione Europea, in
materia di valutazione della probabilità di non conformità, che determina la
frequenza con cui saranno effettuati i controlli fisici sulle partite di
prodotti biologici e in conversione prima della loro immissione in libera
pratica, si applicano le indicazioni contenute nei seguenti documenti:
– Guidelines on additional official controls on products originating from China
del 16 Dicembre 2020
– Guidelines on additional official controls on products originating from
Ukraine, Kazakhstan, Moldova, Turkey and Russian Federation del 16 Dicembre
2020
– Guidelines on additional official controls on products originating from India
del 07 giugno 2021
RIPARTIZIONE DI 10 MILIONI DI EURO DESTINATI ALLE FILIERE MINORI
Il
Ministro Stefano
Patuanelli ha firmato il decreto che disciplina criteri e
modalità di ripartizione delle risorse del Fondo per la tutela e il rilancio
delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio.
Istituito dalla legge di bilancio 2021, il Fondo ha una dotazione di 10 milioni
di euro per l’anno 2021 ed è utilizzato per concedere, inter alia, aiuti alle
aziende agricole nel rispetto di specifiche procedure di presentazione delle
domande e di verifica dei requisiti.
Il decreto, firmato dal Ministro dopo l’intesa ricevuta in Conferenza
Stato-Regioni e di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze,
stabilisce i criteri per la concessione di aiuti, nel rispetto del limite
massimo consentito, agli imprenditori delle filiere minori, nonché per
investimenti in ricerca e promozione.
Gli importi a disposizione sono così distribuiti: alla filiera brassicola vanno
3,5 milioni di euro, alla canapa 3 milioni di euro, alla frutta a guscio sono
destinati 3 milioni di euro e all’apicoltura vanno 500.000 euro.
decreti per 83 milioni di indennizzi alle imprese per calamità naturali
Dopo il
parere espresso dalla Conferenza Stato-Regioni, il Ministro Stefano
Patuanelli ha sottoscritto i due decreti relativi alla
distribuzione degli interventi compensativi per danni da calamità naturali e da
eventi climatici avversi agli imprenditori agricoli nel campo delle produzioni,
delle strutture aziendali, delle infrastrutture e delle opere di
bonifica.
I prelevamenti dal Fondo di solidarietà nazionale di cui al decreto
legislativo n. 102/2004 ammontano a 70 milioni di euro per gli anni
2019-2021 e a 13 milioni di euro per l’anno 2021, anche grazie alle ulteriori
somme destinate al Fondo dalla Legge di bilancio 2021.
Il primo decreto relativo a 70 milioni di euro per gli anni dal 2019 al 2021 è
destinato in maniera rilevante alle imprese dell’Emilia-Romagna, a cui seguono
quelle di Piemonte, Lombardia e Puglia, mentre il secondo va a coprire i danni
subiti in particolare dalle aziende di Lombardia, Piemonte, Veneto e
Sardegna.
I decreti approvano il riparto delle somme tre le Regioni che provvederanno
successivamente all’erogazione in relazione ai fabbisogni accertati a
conclusione dell’istruttoria delle richieste di spesa e tenuto conto delle
esigenze prioritarie nella erogazione degli aiuti.
Fonte Mipaaf
CONTRATTI DI FILIERA
1,2 miliardi di euro a disposizione per i Contratti di filiera e di distretto, di cui 350 saranno utilizzati per lo scorrimento delle graduatorie del IV bando e 850 milioni per il V bando.
È stato firmato dal Ministro Stefano Patuanelli, dopo il via libera il 16 dicembre in Conferenza Stato Regioni, il decreto che disciplina i finanziamenti a sostegno dei Contratti di filiera e le modalità e le procedure per l’attuazione del V Bando.
Il decreto rappresenta la base per l’emanazione dei provvedimenti attuativi dei contratti di filiera, indicando le relative modalità di finanziamento, l’iter istruttorio e la procedura di valutazione per la selezione dei progetti.
I Contratti di filiera costituiscono uno strumento di sostegno alle politiche agroindustriali istituito nel 2002 e gestito dal MiPAAF. L’obiettivo generale è quello di finanziare programmi di investimento rivolti alle filiere, che siano sostenibili dal punto di vista ambientale e innovativi dal punto vista tecnologico, perseguendo specifici obiettivi per i singoli settori dell’agroalimentare, pesca, forestale, floricoltura e florovivaismo.
Le fonti di finanziamento rimangono, in linea con gli anni passati, i contributi in conto capitale e il finanziamento agevolato; tuttavia la prima forma di finanziamento è a valere sul fondo complementare al Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) mentre la seconda sul Fondo rotativo per le imprese (FRI) gestito da Cassa Depositi e Prestiti.
Vengono inoltre disciplinati gli aspetti concernenti i beneficiari e i proponenti dei Contratti di filiera, gli interventi ammissibili, le tipologie di aiuto concedibile, l’iter istruttorio e la procedura valutativa per la formazione della graduatoria finale dei Programmi.
Gli interventi ammissibili alle agevolazioni riguardano, in particolare, gli investimenti in attivi materiali e immateriali nelle aziende agricole, nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli, nella partecipazione dei produttori ai regimi di qualità, nella promozione dei prodotti agricoli e nella ricerca e sviluppo nel settore agricolo.
Il versante più rilevante è quello delle misure agevolative previste dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per la realizzazione dei Programmi di investimento connessi ai Contratti.
Il Contributo in conto capitale e il Finanziamento agevolato sono legati agli investimenti previsti dai Contratti di filiera. Possono essere ammessi alle agevolazioni quelli che prevedono programmi con un ammontare delle spese ammissibili compreso tra 4 milioni e 50 milioni di euro, tese a favorire l’integrazione fra i differenti soggetti in termini di miglioramento del grado di relazione organizzativa commerciale, di distribuzione del reddito e di impatto ambientale.
Fonte Mipaaf
APPROVATI
PROVVEDIMENTI SU FILIERE
La Conferenza Stato-Regioni nella seduta del
16/12/2021 ha esaminato numerosi
provvedimenti predisposti dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e
forestali relativi a diverse filiere e temi agroalimentari e sottoscritti dal
Ministro Stefano
Patuanelli.
Via libera al decreto che distribuisce altri 10 milioni di euro messi a
disposizione dalla Legge di bilancio per la filiera suinicola: 3 milioni di
euro per la promozione e comunicazione del prosciutto DOP, 1 milione di
euro per migliorare le modalità di determinazione dei prezzi delle CUN
suinicole e 6 milioni di euro per il benessere degli animali e la sostenibilità
degli allevamenti.
La Conferenza ha sancito l’intesa anche per le risorse, pari a 10 milioni, da
attribuire attraverso apposito decreto, a valere sul Fondo per la tutela e il
rilancio delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta a
guscio, allo scopo di sostenere le attività imprenditoriali, di ricerca e di promozione
di tali prodotti. In particolare, all’apicoltura vanno 500.000 euro, alla
brassicoltura vanno 3,5 milioni di euro, alla canapa vanno 3 milioni di euro e
alla frutta a guscio sono destinati 3 milioni di euro.
La Conferenza ha inoltre espresso un parere, con alcuni commenti, sul decreto
che definisce criteri, modalità e procedure per l’attuazione del V Bando dei
contratti di filiera e di distretto, sostenuti con il Fondo complementare al
PNRR. Con il provvedimento saranno disciplinati gli aspetti concernenti i
beneficiari e i proponenti dei contratti di filiera, gli interventi
ammissibili, le tipologie di aiuto concedibile e l’iter istruttorio.
Inoltre, la Conferenza ha espresso l’intesa sulle proposte di prelevamento dal
Fondo di solidarietà nazionale per gli interventi compensativi dei danni di cui
al decreto legislativo n. 102/2004, per un importo di 70 milioni di
euro per gli anni 2019-2021 e di 13 milioni di euro per l’anno 2021.
Inoltre, viene prorogato al 20 gennaio 2022 il termine entro cui le Regioni
devono approvare le modifiche e i nuovi programmi operativi pluriennali delle
organizzazioni di produttori ortofrutticoli, a cui si aggiunge la proroga fino
al 30 giugno 2022 il termine per pagare il contributo straordinario per il
rafforzamento patrimoniale delle OP ortofrutticoli. Sempre in tema di proroga,
il termine del 31 luglio 2022 dei programmi di sostegno tramite FEASR e FEAGA
alla produzione e commercializzazione di prodotti apistici viene spostato al 31
dicembre 2022. Infine, la Conferenza ha espresso il parere sul decreto relativo
alle rese massime di uva.
PRECISAZIONI SUL DECRETO VIABILITÀ
FORESTALE
Si premette che il
Decreto 28 ottobre 2021, pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 286 del
1 dicembre 2021, contiene esclusivamente le linee guida per le Regioni allo
scopo, pienamente condiviso dalle Regioni in sede di Conferenza Stato Regioni e
dai Ministeri concertanti (MiC e MiTE), di uniformare a livello nazionale le
norme riferite alle modalità di costruzione della viabilità forestale, che già
esistono nelle singole legislazioni regionali, e dare dunque uniformità alla
eterogenea nomenclatura adottata.
È opportuno rammentare che la competenza primaria in materia è delle Regioni,
ed ogni regione e provincia autonoma ha già una sua legge regionale che
disciplina gli aspetti strettamente tecnici e la fruibilità di tali viabilità.
Il decreto si muove nell’ambito delle previsioni dell’articolo 9 del Testo
unico delle foreste e filiere forestali del 2018 (D.lgs. n. 34/2018),
in vigore già da anni, senza alcun contraccolpo sul tema della fruizione della
viabilità forestale.
Nulla si innova in merito al transito autorizzato sulla predetta viabilità,
fermo restando che, come espressamente previsto all’articolo 2, comma 3 del decreto,
le strade e le piste forestali non sottostanno ai criteri di sicurezza previsti
per la viabilità ordinaria, poiché si tratta di viabilità esclusa dal Codice
della strada.
Inoltre, come esplicitato dal medesimo comma, è compito delle Regioni disciplinare
le modalità di utilizzo, gestione e fruizione della viabilità forestale
“… tenendo conto delle necessità correlate all’attività di gestione
silvo-pastorale ed alla tutela ambientale e paesaggistica”.
Si fa inoltre presente che in capo alla Regioni è incardinata anche la
competenza in materia di prevenzione del dissesto idrogeologico e del rispetto
di quanto previsto dal vincolo idrogeologico; pertanto, spetta alle Regioni la
competenza a valutare gli effetti della fruizione pedonale, cicloturistica o
con mezzi motorizzati diversi da quelli forestali sui tracciati, i cui effetti
su fondi non asfaltati hanno impatti ben diversi tra loro; essi dovranno essere
valutati con la massima attenzione alle singole realtà territoriali.
Da ultimo, si ribadisce che tutte le Regioni all’unanimità hanno approvato il
decreto e le linee guida, ben consapevoli delle proprie competenze e delle
conseguenze gestionali.
IL QUESTION TIME DEL MINISTRO PATUANELLI ALLA CAMERA SULLA BRUCELLOSI
.Alla
Camera dei Deputati il Ministro Stefano Patuanelli è intervenuto
all’interrogazione a risposta immediata dell’On. Sarro sul tema della
Brucellosi.
Di seguito il testo del suo intervento :
“Signor Presidente,
Onorevoli deputati, premetto che la problematica rappresentata
dall’interrogante, avente ad oggetto le malattie veterinarie, è di stretta
competenza del Ministero della Salute e, pertanto, risponderò riportando gli
elementi che mi sono stati forniti da quell’Amministrazione. Il Piano di
eradicazione della brucellosi bufalina è in attuazione già da qualche decennio
sul territorio nazionale. Ad esso si aggiunge il Piano straordinario per il
controllo delle malattie infettive della bufala mediterranea italiana, relativo
alla brucellosi bufalina e alla tubercolosi bufalina, approvato con delibera
della Giunta Regionale della Campania, n. 207, del 20 maggio 2019,
contenente misure di lotta ed eradicazione sul territorio regionale di malattie
infettive e diffusive trasmissibili anche all’uomo.
Tuttavia, nonostante l’adozione di misure straordinarie di polizia veterinaria
per fronteggiare efficacemente le due malattie infettive sul territorio, a
differenza di quanto riscontrato positivamente in altre Regioni la prevalenza
della brucellosi e della tubercolosi registrate nell’anno 2020 nella
popolazione bufalina della Regione Campania è risultata in forte aumento,
soprattutto nelle provincie di Caserta e Salerno (11,47% brucellosi, 13,69%
tubercolosi nella sola provincia di Caserta). I risultati del programma di
eradicazione attestano un peggioramento della curva epidemica; questa
recrudescenza è dovuta anche alla scarsa collaborazione di una parte degli
allevatori della Provincia di Caserta nel raggiungimento dell’obiettivo del
programma di profilassi di Stato. La resistenza agli abbattimenti da parte dei
proprietari dei capi positivi e la mancata attuazione delle prescrizioni di
biosicurezza hanno peraltro generato numerosi contenziosi con le Autorità
sanitarie, determinando l’allungamento dei termini di risoluzione dei focolai e
la persistenza di capi infetti nell’area.
Per favorire il dialogo e la collaborazione di tutte le parti coinvolte, il 22
luglio 2021 il Ministero della Salute, in collaborazione con il Ministero da me
presieduto e con la Regione Campania, ha convocato un apposito tavolo tecnico
cui sono stati invitati l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del
Mezzogiorno, la A.S.L. di Caserta, i Centri Nazionali di Riferimento per la
brucellosi e per la Tubercolosi e le Associazioni di categoria maggiormente
rappresentative nella Provincia di Caserta. In quella sede sono state esposte
le criticità che hanno determinato il persistere delle infezioni sul territorio
e sono stati individuati alcuni elementi utili per l’elaborazione da parte
della Regione Campania di un apposito piano d’azione condiviso dalle parti. Una
seconda riunione è stata poi convocata dal Ministero della Salute il 27 ottobre
2021 presso la Regione Campania, per discutere della bozza di piano elaborata
dagli uffici regionali, alla presenza di tutti i soggetti interessati.
All’esito dell’incontro, il Ministero della Salute ha fornito alla Regione
Campania ulteriori indicazioni per l’elaborazione di un piano specifico per la
Provincia di Caserta ed, in particolare, ha richiesto la previsione di un dettagliato
piano operativo dei controlli da parte della A.S.L. di Caserta presso le
aziende zootecniche, per assicurare il pieno coinvolgimento di tutte le parti
interessate. Il Ministero della Salute ha inviato le controdeduzioni al piano
elaborato dalla Regione Campania ed è stata convocata una nuova riunione il 22
dicembre al fine di giungere ad un piano operativo condiviso, da attuare a
partire dal mese di gennaio 2022.”
SIGLATO MOU TRA IL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E RAKUTEN GROUP
È
stato siglato il 14/12/2021i, dal Sottosegretario Francesco
Battistoni, dal Capo dipartimento dell’ICQRF Felice
Assenza e dal vicepresidente esecutivo del gruppo
Rakuten Kazunori
Takeda, il Memorandum of Understanding tra l’ICQRF e Rakuten
Group, la più grande piattaforma e-commerce giapponese, tra le 10 più
importanti a livello mondiale.
Da oggi, le Indicazioni Geografiche italiane, tutelate dall’Economic
Partnership Agreement (EPA) tra UE e Giappone, entrato in vigore il 1º febbraio
2019, e che saranno commercializzate sul sito del gruppo giapponese, saranno
controllate da una task force operativa dell’Ispettorato Centrale della tutela
della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agro-alimentari (ICQRF)
del MiPAAF, su modello delle collaborazioni già esistenti
tra MiPAAF e le altre principali piattaforme e-commerce on line.
L’ICQRF quotidianamente cercherà i prodotti contraffatti e segnalerà a
Rakuten le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale delle DOP e IGP,
nonché delle pratiche sleali relative alla corretta informazione sugli
alimenti.
L’accordo conferma il ruolo strategico del Ministero nella promozione delle
eccellenze agroalimentari di qualità certificata del nostro Paese e nella
tutela dei consumatori nell’e-commerce. Infatti, i produttori hanno possibilità
di allargare il proprio bacino di domanda e conquistare nuove fette di mercato
e, nel contempo, viene garantito ai consumatori che quei prodotti che trovano
sugli scaffali online sono made in Italy, sicuri e di qualità.
“Con
la firma di questo protocollo ci poniamo un duplice obiettivo: da un lato
quello di promuovere le eccellenze agroalimentari del made in Italy, dall’altro
quello di tutelare i consumatori che scelgono di acquistare italiano. Con
Rakuten andiamo a siglare una vera e propria alleanza di cui beneficeranno sia
i produttori italiani sia gli utenti giapponesi, che verranno messi al riparo
dai fenomeni di frode commerciale“, ha dichiarato il
Sottosegretario Francesco Battistoni con delega alle attività di competenza
dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei
prodotti agro-alimentari, nel corso della firma del protocollo.
“Sin
dal suo lancio, Rakuten ha lavorato a fianco di una vasta gamma di
organizzazioni per garantire un mercato affidabile, mettendo in atto molte
misure per massimizzare la qualità dei prodotti venduti su
Rakuten. Collaborando con l’ICQRF per garantire l’accuratezza delle
informazioni sui prodotti agricoli italiani venduti su Rakuten, non vediamo
l’ora di fornire ai clienti una maggiore tranquillità in modo che possano
godere di una migliore esperienza di acquisto“, ha
sottolineato il vicepresidente esecutivo del gruppo Rakuten Kazunori Takeda.
A livello internazionale e sul web, l’attività dell’ICQRF di tutela del
made in Italy agroalimentare si conferma la più rilevante a livello
europeo. Su internet, in particolare, l’ICQRF ha consolidato la
cooperazione con le più importanti piattaforme di e-commerce, sottoscrivendo
protocolli d’intesa con i più importanti colossi di marketplace, che hanno
allargato sensibilmente la sfera di intervento dell’Ispettorato Centrale della
tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agro-alimentari sul web.
Approvate con lo Standard Value più 60% di concessioni rispetto agli
scorsi anni. Patuanelli: “Polizze agevolate si confermano il principale
tassello della gestione del rischio in agricoltura”In base alla prima
tornata di istruttorie relative alle polizze 2021 sulle colture vegetali,
compresa l’uva da vino, sono state approvate alla data del 9 dicembre, a un
mese esatto dalla pubblicazione dell’Avviso pubblico, oltre 103mila domande di
sostegno, per un importo di 263 milioni di euro. Si tratta di oltre il 60% in
più di concessioni rispetto a quelle degli anni scorsi, entro il 31 dicembre, e
di circa il 90% in più in termini di corrispettivo economico.
Le domande di sostegno approvate intercettano già tre quarti dei Piani
assicurativi individuali (PAI) rilasciati ad oggi nell’ambito del SIAN e oltre
il 90% delle domande di sostegno finora presentate dagli agricoltori attraverso
i CAA, i Centri di Assistenza Agricoli.
L’introduzione degli Standard Value, utilizzati da quest’anno come elemento di
controllo per le polizze agricole agevolate contro i rischi climatici, ha
impresso quindi una forte accelerazione alle concessioni di AGEA, a loro
volta propedeutiche al pagamento dei contributi pubblici fino a un importo
massimo del 70% del premio.
“I
numeri ci stanno dando ragione“, afferma il Ministro delle
Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, nel commentare gli esiti
applicativi dello Standard Value, “uno strumento che ha permesso di velocizzare i pagamenti dei
contributi agli agricoltori, quest’anno duramente colpiti dalle conseguenze dei
cambiamenti climatici. Con questa operazione di semplificazione abbiamo ridotto
gli oneri burocratici in capo alle aziende e velocizzato notevolmente le
procedure, abbattendo i relativi costi a carico dell’intera macchina
amministrativa“.
Gli agricoltori che presenteranno la domanda di pagamento entro il prossimo 15
dicembre potranno ricevere l’aiuto entro la fine dell’anno.
Si prevede da quest’anno anche una considerevole riduzione del numero dei
riesami, precedentemente imputabili alle dichiarazioni di resa, e delle
situazioni di incaglio delle domande di sostegno, con un ulteriore snellimento
delle pratiche necessarie a gestire questi casi e con un abbattimento
significativo dei tempi di liquidazione dei contributi.
Gli elenchi delle domande ammesse a sostegno e i relativi importi per singolo
beneficiario sono consultabili sui siti web di AGEA e del Ministero
delle Politiche Agricole e attraverso il portale SIAN. I beneficiari inclusi in
questi primi elenchi potranno presentare già in questi giorni la domanda di
pagamento all’AGEA, per ricevere sul proprio conto bancario il contributo
pubblico sul premio assicurativo.
“Quello
delle polizze agevolate – conclude Patuanelli – si conferma
il principale tassello del complesso mosaico della gestione del rischio in
agricoltura, fatto anche di una corretta gestione agronomica, di impianti di
difesa attiva, di fondi mutualistici e di strumenti di stabilizzazione del
reddito.
La sfida, con
la nuova PAC, sarà aumentare la diffusione delle assicurazioni soprattutto
nelle regioni del Mezzogiorno, che ancora presentano un basso tasso di
partecipazione al sistema. Con il fondo di mutualità nazionale contro i rischi
catastrofali, di cui è prevista la sperimentazione già nel 2022, puntiamo a
favorire le imprese nel loro approccio con gli strumenti di gestione del
rischio. L’obiettivo è anche quello di rafforzare la capacità di assunzione dei
rischi agricoli da parte delle compagnie di assicurazione, migliorando la
sostenibilità finanziaria di uno strumento rivelatosi indispensabile per
fronteggiare le implicazioni dei cambiamenti climatici“.
Fonte
Mipaaf
COMPENSAZIONI PER I DANNI DA MALTEMPO
Si è svolta oggi la riunione della Conferenza Stato – Regioni e Province autonome con all’ordine del giorno la discussione sugli interventi compensativi dei danni causati dalle gelate e sulla Strategia Nazionale Forestale.
La Conferenza, in particolare, ha dato il via libera al decreto del Ministro Stefano Patuanelli che da il via al riparto del Fondo di Solidarietà nazionale per 161 milioni di euro da destinare alle Regioni per gli interventi compensativi dei danni causati dalle gelate, brinate e grandinate occorse nel periodo da aprile a giugno 2021 e dagli eventi meteorologici eccezionali verificatisi dal 21 al 22 novembre 2020.
In tema di Strategia Forestale Nazionale è stato dato l’assenso al decreto del Ministro Patuanelli, di concerto con il Ministro della cultura, con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dello sviluppo economico, che concerne la definizione delle azioni, delle caratteristiche e degli strumentali della Strategia Forestale Nazionale, predisposta ai sensi del “Testo unico in materia di foreste e filiere forestali” del 2018. La strategia ha durata ventennale ed è soggetta a revisioni e aggiornamenti ogni 5 anni, con l’obiettivo della valorizzazione e della gestione attiva del patrimonio forestale nazionale, anche nel quadro del PNRR.
Nel corso dell’incontro sono state discusse anche le modifiche al Fondo per la competitività delle filiere, con l’ulteriore riparto delle risorse definite dalla Legge di Bilancio, e la definizione annuale delle tipologie di particolari vini, compresi i passiti e i vini senza I.G., per le quali possa essere consentita la fermentazione o la rifermentazione oltre il termine ultimo del 31 dicembre di ogni anno.
Fonte Mipaaf
…….….. per saperne di più…….. https://www.aspera.online/2021/11/26/agroalimentare/
STATUTO DELLA CONSULTA DEI DISTRETTI DEL CIBO
Il Ministro Stefano Patuanelli ha partecipato il 25/11/2021 alla sottoscrizione dello Statuto della Consulta dei Distretti del Cibo. Presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali si sono riuniti i rappresentanti dei Distretti, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dell’Anci per sancire la costituzione della Consulta che permette ai territori e alle loro tante espressioni tradizionali, culturali e turistiche di fare rete, amplificando in tal modo le ricadute dei progetti e dei finanziamenti messi a disposizione dalle diverse misure del Mipaaf e dalle politiche del Governo e della UE.
Insieme al Ministro hanno discusso del ruolo propulsivo e di raccordo dei Distretti e dalla Consulta, il Sottosegretario Gian Marco Centinaio, i rappresentanti delle associazioni agricole e l’europarlamentare Paolo De Castro.
Il Ministro Patuanelli ha sottolineato il valore di iniziative come quelle della Consulta per il sostegno alla “distintività e all’eccellenza delle nostre produzioni che costituiscono un valore assoluto dell’economia italiana. Per questo i contratti di filiera e i distretti del cibo sono stati finanziati con risorse aggiuntive in legge di bilancio in modo da valorizzare questo strumento di prossimità che consente ai sistemi produttivi agroalimentari italiani di adempiere a quello sforzo di sostenibilità cui l’agricoltura è chiamata in questa fase così complessa per il nostro pianeta. Anche il Piano Strategico Nazionale della nuova PAC dovrà essere il risultato di scelte importanti fatte dagli attori del sistema agroalimentare che segue la direzione della strada già individuata dai Distretti del Cibo“.
Il Sottosegretario Centinaio ha infine evidenziato che “i Distretti del Cibo sono una realtà importante del nostro paese, che ha un duplice scopo quello di valorizzare i territori e l’agroalimentare italiano. Due elementi che devono procedere insieme. L’obiettivo su cui dobbiamo lavorare è quello di abbinare sempre di più il territorio al cibo, così da valorizzare anche le aree interne perché dietro a un prodotto ci sono anche una storia e una cultura che dobbiamo saper raccontare“.
SOSTEGNO DELLA TRANSIZIONE ECOSOSTENIBILE DELLA FILIERA OLIVICOLA-OLEARIA
E’ stato sottoscritto oggi, dal Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, il decreto che definisce i criteri e le modalità di concessione di contributi per il sostegno e lo sviluppo della filiera olivicola-olearia per favorire l’aggregazione nel settore, l’incremento della produzione nazionale di olive, aumentando così la sostenibilità complessiva del settore.
Il provvedimento, destinato ai produttori olivicoli associati ad Organizzazioni di produttori, prevede lo stanziamento di 30 milioni di euro, a valere sul fondo filiere: 10 milioni di euro sono destinati al sostegno di investimenti in nuovi impianti e 20 milioni di euro per ammodernare gli impianti esistenti.
Priorità sarà data agli investimenti nelle aree svantaggiate e di maggiore superficie, nonché per quelle caratterizzate da una grande densità e con conduzione in irriguo.
Le modalità operative per la presentazione delle domande saranno definite con circolare attuativa di AGEA entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale.
Il Ministro Patuanelli: “È stato fatto un importante lavoro sinergico con il sottosegretario Battistoni, che voglio ringraziare. Senza la sua dedizione e il suo lavoro in conferenza Stato-Regioni non saremmo infatti arrivati così velocemente a tale risultato. Questa filiera così fondamentale e distintiva del Paese ha bisogno del giusto supporto da parte del Governo“
INSEDIATO TAVOLO DI FILIERA DEL SETTORE LATTIERO CASEARIO
Il giorno 19/11/2021 si è insediato al Ministero delle Politiche agricole il Tavolo di filiera del settore lattiero caseario presieduto dal Ministro Stefano Patuanelli.
Istituito con Decreto del Ministro il 12 novembre, a seguito della firma del Protocollo di Intesa per la salvaguardia degli allevamenti italiani, con compiti consultivi, di monitoraggio, e per discutere le misure per fronteggiare l’emergenza e affrontare i problemi strutturali della filiera, il Tavolo vede per la prima volta il coinvolgimento di tutti gli attori del settore: le organizzazione agricole, le associazioni cooperative agricole, le imprese attive nella trasformazione e nella distribuzione, il Ministero e la Conferenza Regioni e Provincie Autonome di Trento e Bolzano.
Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto sul Protocollo di Intesa, chiuso dieci giorni fa, sottolineando la soddisfazione per aver raggiunto un importante accordo condiviso da tutta la filiera e che permette agli agricoltori un riequilibrio nella distribuzione del valore aggiunto lungo la catena del valore.
Il Ministro Patuanelli, in particolare, ha sottolineato la necessità di attuare il Protocollo di Intesa per raggiungere nel più breve tempo possibile tutti gli obiettivi che l’intera filiera, dalle associazioni alla grande distribuzione, si sono prefissati.
“Oggi, ha sottolineato il Ministro, inizia una nuova fase in cui il Ministero avrà il compito di accompagnare la filiera in un percorso virtuoso con il contributo collegiale di tutti gli attori del settore, con l’obbiettivo di affrontare tutte le problematiche di una delle più importanti filiere del nostro patrimonio agroalimentare“.
Nel corso della riunione sono stati illustrati a largo raggio i temi rilevanti che interessano il settore e le questioni più urgenti da affrontare, tra cui l’aumento dei prezzi e i costi di energia e trasporti.
Fonte Mipaaf
ICQRF SEQUESTRA
Nell’ambito
della campagna vitivinicola 2021-2022, tra il 9 e l’11 novembre, gli ispettori
dell’ufficio periferico ICQRF della
regione Puglia, hanno operato due sequestri per complessivi 10.550 ettolitri
tra mosti e vini per un valore di 1 milione di euro.
L’ICQRF del
Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha controllato la
documentazione detenuta da uno stabilimento vinicolo ubicato nella provincia di
Foggia verificando che i vini presenti in cantina non erano registrati nel
registro telematico del SIAN. Agli oltre 9.000 ettolitri di vino non erano
associate nemmeno le relative documentazioni contabili, impedendo di rilevare
la tracciabilità delle materie prime e delle attività produttive.
A questo sequestro, del valore di circa 900.000 euro, si affianca quello
operato presso uno stabilimento vinicolo ubicato nella provincia di Bari.
Gli Ispettori del Mipaaf hanno,
infatti, provveduto a verificare circa 700 hL di vini allo stato sfuso che
riportavano illecite indicazioni relative a dei vitigni, ma che erano invece
privi della necessaria tracciabilità. Il sequestro ammonta a circa 100.000
euro.
Le operazioni si inquadrano nelle costanti attività portate avanti dalle
Istituzioni tese a reprimere le frodi, a garantire i consumatori e a sostenere
le aziende che correttamente rispettano le norme in materia di qualità dei
prodotti.
Fonte Mipaaf
…….…..
per saperne di più…….. https://www.aspera.online/2021/11/06/agroalimentare/
TRASMESSO DOSSIER CONTRO
RICONOSCIMENTO MENZIONE GEOGRAFICA PROSEK CROATO
E’ stato trasmesso questa mattina
all’attenzione della Commissione Europea il dossier con l’opposizione italiana
al riconoscimento della menzione geografica tradizionale europea per il Prošek
croato. Il documento è stato illustrato dal Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e dal
Sottosegretario Marco
Centinaio che ha la delega al settore vitivinicolo, nel
corso di una conferenza stampa al MiPAAF,
a cui hanno preso parte anche i presidenti dei consorzi interessati: Conegliano
Valdobbiadene, Prosecco Doc, Colli Asolani e l’Associazione Patrimonio delle
Colline Unesco.
Nel dossier di 14 pagine è precisata la posizione italiana e le motivazioni
tecniche, storiche e territoriali, compresa l’iscrizione delle Colline del
Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nella lista del patrimonio mondiale UNESCO e
l’incompatibilità del riconoscimento della menzione tradizionale Prošek.
“Le motivazioni per cui ci opponiamo alla denominazione
tradizionale Prošek sono ben solide e rappresentate nel documento che abbiamo
inviato alla Commissione, tra le principali c’è la questione della omonimia tra
la denominazione Prošek e la Dop“, ha sottolineato il Ministro
Patuanelli. “È a rischio il sistema Paese, il
sistema di protezione delle denominazioni geografiche e l’eccellenza della
produzione agroalimentare italiana. Si rischia di istituzionalizzare l’italian
sounding“.
“L’Italia ha dimostrato all’Europa che tutti si sono messi a
disposizione, dai consorzi ai comuni”, ha aggiunto il
Sottosegretario Centinaio. “Abbiamo
prodotto il miglior documento possibile da presentare in opposizione. Le
colline del Prosecco sono un patrimonio dell’umanità, oltre che agricolo anche
culturale, quindi non possiamo pensare che da parte dell’Europa ci sia poca
considerazione“.
La Croazia ha ora 60 giorni di tempo per le controdeduzioni alla quale l’Italia
rappresentata dal MiPAAF avrà
diritto di controreplicare insieme a tutti coloro che hanno presentato già
l’opposizione, tra cui i tre consorzi, e le regioni interessate.
PROTOCOLLO DI INTESA PER
IL SOSTEGNO ALLA FILIERA LATTIERO-CASEARIA
“Ho appena
sottoscritto il protocollo di intesa per il sostegno alla filiera
lattiero-casearia. Un risultato reso possibile dallo sforzo di tutte le parti
che compongono la filiera: produttori, trasformatori e distributori. Tutti
insieme abbiamo raggiunto un accordo che permette agli agricoltori un
riequilibrio nella distribuzione del valore aggiunto lungo la catena del
valore.
È un passo
fondamentale, perché tutela le nostre eccellenze del settore, messe sotto
pressione da margini sempre più esigui dovuti alla crescita dei costi delle
materie prime. Una filiera, quella lattiero-casearia, che deve essere
ringraziata non solo per questo importante risultato, ma anche perché ha retto
l’impatto della pandemia garantendo al Paese il sostentamento anche in una
delle fasi più difficili della nostra storia”.
L’accordo prevede la costituzione di un Tavolo tecnico per discutere le
misure per fronteggiare l’emergenza e affrontare i problemi strutturali della
filiera.
Il necessario decreto per la costituzione è stata firmata il 10-11-2021 dal
Ministro Stefano Patuanelli.
Fonte Mipaaf
D.LGS PRATICHE SLEALI NEI RAPPORTI COMMERCIALI
È
stato approvato in Consiglio dei Ministri lo schema di decreto legislativo che
vieta le pratiche sleali nei rapporti commerciali della filiera agroalimentare,
sia tra imprese che in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli e
alimentari, a prescindere dai rispettivi fatturati dei contraenti.
Il recepimento della direttiva europea, proposta dal Presidente del Consiglio
dei ministri Mario Draghi e
dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, di concerto con i Ministri
degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della giustizia,
dell’economia e delle finanze e del Ministro dello sviluppo economico, prevede
l’introduzione di un livello minimo di tutela comune a tutta l’Unione europea e
comprende un elenco di pratiche commerciali sleali vietate e un elenco di
pratiche che saranno autorizzate solo se concordate in termini chiari e univoci
al momento della conclusione dell’accordo di fornitura.
Non sarà più possibile imporre condizioni contrattuali eccessivamente gravose,
come ad esempio la vendita di prodotti agricoli/alimentari a prezzi al di sotto
dei costi di produzione.
Vengono così definitivamente riequilibrati i rapporti di forza tra le parti
negli scambi commerciali, garantendo una posizione più equa per gli agricoltori
e i produttori.
Il Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e
Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche
agricole, alimentari e forestali (ICQRF)
è designato quale autorità nazionale di contrasto deputata all’attività di
accertamento delle violazioni delle disposizioni previste.
Fonte Mipaaf
FIRMATO ACCORDO GOVERNO ITALIANO –
AMAZON
Amazon firma in Italia il primo
MoU al mondo con un’istituzione governativa per proteggere l’eccellenze dei
prodotti agroalimentari e vitivinicoli DOP e IGP italiani
Rafforzare la tutela, la promozione, la
valorizzazione e l’informazione dei prodotti agroalimentari italiani DOP e IGP verso
i consumatori che acquistano su Amazon.
È stato siglato oggi dal Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, l’accordo tra il Mipaaf e
Amazon per la tutela dell’agroalimentare italiano nel sito e-commerce.
L’Italia diventa così il primo Paese al mondo che come Istituzione firma un
Memorandum di intesa con Amazon per proteggere i marchi di origine, tutelare i
consumatori, le imprese e prevenire la contraffazione agroalimentare.
L’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei
prodotti agro-alimentari (ICQRF)
e Amazon rafforzano la collaborazione esistente per l’individuazione e
segnalazione delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale dei
prodotti a Denominazione di Origine Protetta (DOP)
e di Indicazione Geografica Protetta (IGP),
nonché delle pratiche sleali relative alla corretta informazione sugli alimenti.
L’accordo, con il monitoraggio quotidiano dei marketplaces online effettuato
dall’ICQRF,
aumenta la tutela online dei prodotti italiani con la certificazione di
Denominazione di Origine Protetta (DOP)
e di Indicazione Geografica Protetta (IGP),
consentendo ad Amazon di rimuovere tempestivamente i prodotti contraffatti.
“La tutela della qualità delle produzioni agroalimentari
rappresenta per l’Italia uno degli obiettivi principali della politica
agroalimentare, poiché il nostro Paese ha il più alto numero di prodotti Dop e
Igp in Europa. Questo accordo con Amazon, che negli ultimi anni ha implementato
diversi programmi e innovazioni tecnologiche volti a tutelare clienti,
venditori e marchi, conferma la qualità del lavoro svolto finora con l’ICQRF.
Inoltre, questo accordo porterà a un rinnovato sostegno e a una maggiore tutela
dell’agricoltura italiana e dell’immenso patrimonio agroalimentare del Paese”
ha affermato il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli. “Garantire la tutela dei nostri prodotti è un contributo alla
trasparenza del mercato, alla difesa dei diritti del consumatore e al lavoro
dei nostri agricoltori e delle nostre aziende. La difesa dei prodotti di
eccellenza passa solo attraverso la totale trasparenza nei confronti del
consumatore e proprio per questo continuiamo a portare avanti con costante
impegno le nostre battaglie in materia di etichettatura di origine e
nutrizionale anche nei marketplaces online che stanno diventando sempre più un
canale complementare al commercio tradizionale“.
“Siamo lieti di firmare questo accordo con il Ministero delle
Politiche Agricole italiano. È il primo accordo al mondo di questo tipo che
Amazon ha firmato con un governo per tutelare le eccellenze enogastronomiche
italiane, supportando le piccole imprese che producono questi prodotti.
L’accordo è una buona notizia per i nostri clienti in tutto il mondo. Possono
gustare le prelibatezze italiane sapendo che i prodotti che vedono nel nostro
negozio sono prodotti genuini e di altissima qualità” ha
affermato Dharmesh Mehta,
Vice President of Customer Trust and Partner Support di Amazon. Molti
dei partner di vendita di Amazon sono piccole e medie imprese e rappresentano
la maggior parte dei prodotti fisici venduti nei negozi Amazon. Nel
2020, Amazon ha investito oltre 700 milioni di dollari e ha impiegato più di
10.000 persone per proteggere il negozio da frodi e abusi.
“Questo accordo con il Mipaaf rappresenta
un’importante collaborazione tra pubblico e privato per la tutela dei prodotti
enogastronomici italiani. Garantisce un’esperienza di acquisto sicura e aiuta
la ripresa della nostra economia attraverso l’export. Siamo lieti di dare il
nostro contributo, che si inserisce nel più ampio impegno di Amazon finalizzato
a supportare le 18.000 PMI italiane che vendono nel nostro negozio, promuovere
il made in Italy nel mondo e proteggere i marchi dalla contraffazione”
ha affermato Mariangela Marseglia,
Country Manager, Amazon.it
e Amazon.es.
Amazon investe continuamente per accelerare la digitalizzazione delle PMI
italiane, in particolare attraverso programmi come Accelera con Amazon. Durante
la pandemia, Amazon ha investito 16 miliardi di euro in tutto il mondo per
sostenere il business e l’esportazione delle PMI in tutto il mondo. Oltre 200
realtà italiane hanno superato 1 milione di euro di vendite su Amazon per la
prima volta nel 2020. I partner di vendita italiani hanno superato in totale
600 milioni di euro di fatturato all’estero. Inoltre, a sostegno della loro
crescita digitale, hanno creato finora oltre 50.000 posti di lavoro in Italia.
Il protocollo d’intesa rafforza la collaborazione tra il Dipartimento
dell’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle
frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF)
e Amazon. Questa
collaborazione è fondamentale per promuovere le eccellenze agroalimentari di
qualità certificata del nostro Paese e tutelare consumatori e clienti online.
Mipaaf
Dall’agroalimentare alla pesca, dai prodotti biologici al settore ippico, il
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è in campo per la
tutela del made in Italy.
Il settore primario è per l’Italia una risorsa che rappresenta uno dei settori
produttivi più importanti con oltre 260 miliardi di euro di fatturato dal
sistema nel suo complesso.Amazon
Amazon è guidata da quattro principi: ossessione per il cliente piuttosto che
attenzione verso la concorrenza, passione per l’innovazione, impegno per
l’eccellenza operativa e visione a lungo termine.
Amazon punta ad essere l’azienda più attenta al cliente al mondo, il miglior
datore di lavoro al mondo e il luogo di lavoro più sicuro al mondo. Le
recensioni dei clienti, lo shopping 1-Click, le raccomandazioni personalizzate,
Prime, Logistica di Amazon, AWS, Kindle Direct Publishing, Kindle, Career
Choice, i tablet Fire, Fire TV, Amazon Echo, Alexa, la tecnologia Just Walk
Out, Amazon Studios e il Climate Pledge sono alcune delle innovazioni
introdotte da Amazon.
Fonte
Mipaaf
RIORDINO DEL SERVIZIO FITOSANITARIO NAZIONALE
Sono stati firmati dal Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, quattro provvedimenti attuativi riguardanti il riordino del Servizio fitosanitario nazionale dei settori fruttiferi, delle ortive e della vite, necessari a dare piena applicazione al nuovo regime fitosanitario europeo.
Per quanto riguarda la vite e i cloni di vite, viene innanzitutto predisposto lo schema di provvedimento per stabilire la struttura del Registro nazionale delle varietà e dei cloni di vite, dove sono riportate le informazioni relative alla specie di appartenenza, le denominazioni, eventuali sinonimi della varietà e del clone, la descrizione ufficiale della pianta e il suo utilizzo.
Con un secondo decreto attuativo viene inoltre stabilito lo schema di provvedimento che stabilisce per gli operatori di settore gli adempimenti, le modalità operative e la modulistica per presentare le domande di iscrizione al Registro.
Per quanto riguarda invece le piante da frutto e le ortive, con altri due decreti attuativi, vengono definite le modalità e i modelli con cui presentare le domande di produzione e commercializzazione nell’Unione europea dei materiali di moltiplicazione delle piante e quelle di iscrizione al Registro nazionale delle varietà delle piante da frutto e dei relativi portinnesti e delle varietà di portinnesti di piante ortive.
I decreti attuativi, firmati dal Ministro, hanno conseguito il parere favorevole del Gruppo di lavoro permanente per la protezione delle piante e del Comitato fitosanitario nazionale.
RIUNITA LA FILIERA LATTIERO-CASEARIA
Il 30.09.2021 si è tenuto in
videoconferenza la riunione del tavolo di filiera lattiero-casearia, alla
presenza del ministro delle Politiche Agricole Stefano
Patuanelli. Al centro della riunione il prezzo del latte alla
stalla e la situazione del mercato lattiero caseario in Italia.
Nel corso della riunione, cui hanno partecipato le organizzazioni agricole, le
cooperative, l’industria e la Grande distribuzione organizzata, sono state
affrontate diverse problematiche afferenti al settore.
Il Ministro Patuanelli ha ribadito, da un lato, la necessità di un accordo di
filiera per garantire un adeguato prezzo ai produttori e, dall’altro, ha
accolto le richieste pervenute riguardo la necessità di istituzionalizzare il
tavolo lattiero caseario come appuntamento strategico per portare avanti un
confronto costante e mettere a punto un piano sul futuro del settore.
Il ministro ha inoltre auspicato che nelle prossime ore si possa già procedere
con la sottoscrizione di un protocollo di intesa della filiera.
CONVOCATO IL 6 OTTOBRE IL
“TAVOLO DELLA GASTRONOMIA ITALIANA”
È
stato convocato il prossimo 6 ottobre il “Tavolo della gastronomia
italiana”. Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, e la viceministra allo
Sviluppo Economico, Alessandra
Todde, riuniranno gli operatori di uno dei settori che
maggiormente ha risentito le conseguenze della pandemia.
Le Associazioni che interverranno – cuochi, operatori e imprenditori della
ristorazione – avranno la possibilità di discutere in ottica di filiera.
Alcune delle tematiche inerenti al tavolo riguarderanno: valorizzazione del km
zero; “Made in Italy”; cashless; prospettive del mercato del lavoro;
informazione al consumatore; sana alimentazione; biologico; spreco alimentare;
prospettive di investimento derivanti dal Green New Deal; PNRR e PAC..
G20 AGRICOLTURA DEL 16-18 SETTEMBRE, APERTI GLI ACCREDITI STAMPA
La Presidenza italiana del G20 ospiterà la riunione dei Ministri dell’agricoltura del G20 a Firenze dal 17 al 18 settembre 2021. La riunione sarà preceduta, il 16 settembre 2021, dall’Open Forum sull’Agricoltura Sostenibile.
Ai giornalisti, cineoperatori e fotografi interessati ad accedere al Media Centre e a seguire in presenza il programma media e la conferenza stampa finale del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, è richiesto di accreditarsi tramite il link https://g20italia2021.org/ o attraverso la sezione “accrediti” del sito G20 (https://www.g20.org/) entro e non oltre le ore 23.59 del 14 settembre 2021 e seguire le procedure indicate.
Dovranno richiedere l’accredito anche coloro i quali hanno già seguito altri eventi del G20 a presidenza italiana.
TAVOLO DEL PARTENARIATO
E’ entrato nel vivo, con la seconda riunione del Tavolo del Partenariato, presieduto dal Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Stefano Patuanelli, il percorso per la redazione del Piano Strategico Nazionale (PSN) della Politica Agricola Comune post 2022 con il coinvolgimento degli attori istituzionali, sociali ed economici e tutte le principali associazioni di settore, le organizzazioni professionali, sindacali, il mondo della cooperazione.
Obiettivo comune del Tavolo è quello di portare avanti un percorso condiviso con i rappresentanti del mondo produttivo, istituzionale e della società civile, al fine di contribuire insieme alla predisposizione del nuovo PSN.
Dalla prima riunione del 19 aprile fino ad oggi, la struttura ministeriale ha lavorato intensamente sulla redazione del PSN, insieme ai rappresentanti regionali e all’ISMEA, AGEA e CREA.
Il Ministro Patuanelli, dopo aver indicato il budget della PAC, pari a quasi 40 miliardi di euro in 7 anni, a cui si aggiungono ulteriori 11 miliardi di cofinanziamento nazionale e regionale, distribuiti annualmente in 3,6 miliardi per i pagamenti diretti; 323,9 milioni per l’Ocm vino; 250 milioni per l’Ocm ortofrutta; 34,6 milioni per l’Ocm olio d’oliva; e 5,2 milioni per l’Ocm miele, ha sottolineato i contenuti innovativi di rilievo della PAC approvata a giugno, soffermandosi in particolare su 3 elementi: architettura verde, gestione del rischio e condizionalità sociale.
È stato poi illustrato il lavoro portato avanti sul PSN delle ultime settimane, e focalizzato, innanzitutto, sulla “valutazione delle esigenze”, indicato dal nuovo regolamento come primo elemento del Piano Strategico Nazionale e come fase propedeutica alla definizione degli interventi, e sull’ “architettura verde”, grande tema oggetto di approfondimento della riunione odierna.
“Gli eco-schemi sono l’elemento di maggiore novità nell’architettura verde della nuova PAC e rappresentano un tema delicato, in quanto vanno ad incidere sul meccanismo dei pagamenti diretti, che da decenni costituisce un elemento essenziale per la sussistenza di molte aziende agricole”, ha sottolineato il Ministro. “Su questi e su altri temi è fondamentale ascoltare la voce delle parti economiche e sociali, della società civile e delle diverse autorità pubbliche coinvolte nell’ambito di questo Tavolo, che ho voluto quanto più possibile ampio e partecipato, tenendo conto che uno degli elementi fondanti del piano sarà la semplicità e semplificazione. Abbiamo un percorso da fare assieme che rappresenta una delle sfide che questo governo ha: quella di rafforzare il settore primario che nel nostro Paese è di fondamentale importanza“.
Entro dieci giorni gli attori del Tavolo del Partenariato invieranno al Ministero un documento scritto di sintesi con reazioni e suggerimenti in merito ai temi trattati oggi, e che saranno oggetto di analisi da parte del Mipaaf in vista della prossima riunione.
LANCIATO AL MACFRUT ISMEA INVESTE
È stato lanciato oggi al Macfrut di Rimini il nuovo strumento finanziario messo a punto dall’Ismea per sostenere economicamente i progetti di sviluppo della filiera agroalimentare italiana.
Lo strumento, denominato “Ismea Investe”, prevede interventi di equity, quasi equity, prestiti obbligazionari e strumenti finanziari partecipativi fino a 20 milioni di euro per le società di capitali che presentano piani di investimento nel settore della produzione agricola e dell’agroindustria, comprese le attività commerciali e logistiche.
La presentazione dello strumento è avvenuta nell’ambito di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, il Presidente dell’Ismea prof. Angelo Frascarelli, il Presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini e il responsabile della Direzione Servizi per le imprese Ismea Giorgio Venceslai. Nel corso dell’incontro hanno portato le loro testimonianze le aziende Fileni, Planet Farm, Pomeo e Joinfruit (Sanifrutta), che hanno usufruito degli strumenti finanziari messi in campo da Ismea per sostenere i propri piani di investimento.
“Ismea accompagna lo sviluppo delle aziende con molti strumenti: dalle analisi di mercato, agli interventi di sostegno e impulso all’imprenditoria femminile e giovanile come ‘Donne in campo’ e la misura ‘Più impresa’, sino alle garanzie che hanno operato con una particolare intensità in epoca Covid per sostenere la liquidità delle aziende – ha dichiarato il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli. A questi strumenti si affianca oggi l’implementazione di un nuovo prodotto finanziario che opera a condizioni di mercato e si rivolge alle società di capitali. Ismea investe è un prodotto che dà una risposta a una delle principali fragilità del sistema aziendale italiano: la sottocapitalizzazione che rappresenta un freno all’accesso al credito e alle politiche di sviluppo e investimento del settore“.
“Innovazione tecnologica, transizione ecologica, internazionalizzazione, sono le parole chiave che stanno guidando lo sviluppo dell’agroalimentare italiano, per rispondere alle sfide del nostro tempo e rafforzare la competitività del made in Italy all’estero – ha dichiarato il Presidente di Ismea Angelo Frascarelli. Anche Ismea è della partita, pronto ad affiancare le Istituzioni e gli imprenditori in questo percorso di crescita e a scommettere finanziariamente su progetti di sviluppo della filiera che offrano le necessarie garanzie di sostenibilità ecologica ed economica, visione strategica e coerenza rispetto alle missioni indicate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Uno strumento per il rafforzamento dell’agroalimentare italiano in una fase espansiva che sta caratterizzando la nostra economia dopo i difficili mesi di pandemia“.
“A maggio 2015, Ismea ha effettuato la sottoscrizione di uno strumento finanziario partecipativo di 10 milioni di Euro attraverso l’aumento del capitale sociale della Carnj Società Cooperativa Agricola, ovvero la società che si occupa della macellazione, lavorazione e trasformazione delle carni avicunicole all’interno della Filiera del Gruppo Fileni – ha dichiarato Marco Ciurlanti, Direttore Generale dello Staff del gruppo Fileni. La finalità dell’operazione è legata al sostegno e l’ottimizzazione dei processi produttivi e conseguentemente lo sviluppo commerciale del Gruppo Fileni“.
“Planet Farms è una società giovane e sostenibile che nasce dall’unione tra il meglio della tecnologia mondiale e il meglio della tradizione agronomica italiana con l’obiettivo di costruire il nuovo paradigma agricolo a beneficio di tutti e senza compromessi – ha dichiarato Luca Travaglini, Co-fondatore e Co-Ceo di Planet Farm. Il nostro progetto di vertical farming è molto ambizioso e lavora con i tempi rapidi tipici della tecnologia e dell’innovazione. In questo frangente il rapporto con Ismea, che ci ha supportato nelle nostre necessità, è stato estremamente utile per accelerare i tempi riuscendo così, nonostante il periodo di pandemia, a completare il nostro primo stabilimento in tempi rapidi. Planet Farms non si ferma qui, anzi abbiamo già iniziato i primi passi che porteranno alla realizzazione di altri cinque stabilimenti in Italia e Europa” .
“La società agricola Pomeo – ha dichiarato l’imprenditore, socio di riferimento della società Gaetano Buglisi – punta alla creazione di una filiera italiana dei superfuits circolare e sostenibile attraverso l’adozione in campo di tecnologie di precision farming per la riduzione dei consumi di acqua ad uso irriguo e l’implementazione di processi produttivi volti alla valorizzazione degli scarti derivanti dalla lavorazione del prodotto fresco destinato al consumo alimentare. In questo senso la società conta di poter usufruire dei servizi Ismea per implementare un processo produttivo zero waste: un modello unico e integrato, sostenibile e ad alto contenuto di efficienza e innovazione per assicurare un’alimentazione accessibile, sana e di qualità. L’investimento finanziato da Ismea ha consentito alla società agricola Pomeo di avviare un importate programma di infrastrutturazione nel Salento tra le province di Brindisi e Lecce attraverso la rigenerazione di oltre 300 ettari terreni incolti o abbandonati e la piantumazione di melagrane delle varietà Wonderful e Ako attraverso l’utilizzo capillare di strumentazione elettronica per l’agricoltura di precisione, che garantisce un monitoraggio “individuale” dello stato di salute e di sviluppo della singola pianta, preservando qualità e produttività“.
“La Sanifrutta soc.agr.coop. è una realtà storica del panorama ortofrutticolo Piemontese. Nata nel 1989 ha seguito un cammino di costante crescita, consolidata anche grazie alla costituzione della OP Joinfruit ne 2015, attualmente una delle maggiori OP piemontesi – ha dichiarato Bruno Sacchi Direttore Joinfruit. Nel 2019 ha deciso di compiere un ulteriore passo deliberando un investimento mirato a migliorare e ottimizzare la lavorazione e confezionamento della mela, con l’obiettivo di consolidare la posizione di mercato che attualmente ricopre e crescere ulteriormente. Il progetto prevede la costruzione di fabbricato su 3 piani di 14.000 mq complessivi con magazzino automatico destinato alla calibratura, alla lavorazione e alla spedizione delle mele, utilizzando le più avanzate tecnologie attualmente disponibili. Il bando Ismea ha rappresentato per noi un’opportunità fondamentale che ci ha permesso di conciliare le esigenze finanziarie dell’operazione con la complessità della struttura della tesoreria aziendale“.
Fonte Mipaaf
PIANO APISTICO NAZIONALE
E’ ufficialmente aperto il bando per l’accesso ai finanziamenti per il settore apistico per il 2022 e le modalità di ripartizione delle somme assegnate per l’esecuzione del Sottoprogramma nazionale del Piano apistico nazionale.
Il Piano apistico nazionale è cofinanziato al 50% dell’Unione Europea per un importo complessivo di € 10.333.074 di cui € 1.158.000 sono stati riservati al Sottoprogramma nazionale gestito direttamente dal Mipaaf e i restanti € 9.175.074 sono ripartiti fra le Regioni e Province autonome.
La campagna apistica 2022, che per quest’anno sarà prolungata fino al 31 dicembre 2022, segnerà la conclusione dei Programmi apistici triennali e fungerà da raccordo con i futuri Piani Strategici Nazionali, che partiranno il 1 gennaio 2023 e si concluderanno il 31 dicembre 2027.
Qui il link:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/17277
INTESA CON LE REGIONI: NUOVE RISORSE PER ZOOTECNIA E PESCA
È stata raggiunta l’intesa, in Conferenza Stato-Regioni, su una serie di decreti di competenza del MiPAAF e sottoscritti dal Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, particolarmente attesi dal settore agroalimentare, riguardanti il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, l’OCM vino per la promozione istituzionale della filiera vitivinicola all’estero, cui si aggiungono provvedimenti per il settore forestale e semplificazioni per il settore del latte bovino e ovi-caprino.
Al settore zootecnico vengono destinati 94 milioni di euro, con particolare riferimento ai comparti maggiormente danneggiati, in modo da garantire sostegno e tutela reale al reddito delle imprese. 20 milioni di euro vengono concessi agli operatori dei settori pesca e acquacoltura in forma di sovvenzioni dirette.
Nell’ambito dell’OCM Vino, tenendo conto dei cambiamenti generati dalla pandemia tuttora in corso, viene approvata la flessibilità nella presentazione dei programmi di promozione nei Paesi terzi al 15 settembre, in modo da poter rimodulare la promozione.
Per quanto riguarda il Testo unico in materia di foreste e filiere forestali, di concerto con i Ministeri della Cultura e della Transizione ecologica, vengono definiti i criteri per il riconoscimento dello stato di abbandono delle attività agropastorali al fine di favorire il ripristino delle attività agricole e pastorali preesistenti, promuovendo al contempo la conservazione della biodiversità e la qualità del paesaggio.
Infine, per quanto riguarda il settore del latte bovino e ovi-caprino, per assicurare una maggiore trasparenza dei dati del comparto, vengono definiti gli adempimenti degli acquirenti di latte e delle aziende produttrici di alimenti lattiero-caseari e gli obblighi di registrazione telematica mensile nella banca dati del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), delle quantità di latte crudo e dei prodotti lattiero caseari semilavorati.
DECRETO CRITERI RIMBOSCHIMENTO E FORESTAZIONE AREE URBANE
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che definisce la suddivisione del territorio italiano in regioni di provenienza del materiale di propagazione forestale.
Un decreto di fondamentale importanza per garantire che i rimboschimenti e la forestazione nelle aree urbane e periurbane dei privati che volontariamente avviano attività di messa a dimora di alberi, finanziate con i fondi del Decreto Clima del PNRR, siano effettuati nel rispetto della biodiversità forestale nazionale e con le migliori garanzie di attecchimento.
Il provvedimento del Mipaaf è frutto di un’intensa attività di collaborazione tra la Direzione generale dell’economia montana e delle foreste, la Commissione tecnica specialistica della materia, le Regioni e le Province autonome.
“Piantare foreste migliori in un futuro che cambia” è la frase simbolo che l’OECD ha coniato per suggellare lo sforzo che chiama tutti i Paesi aderenti a mettere in atto le misure adeguate ad assicurare le azioni di mitigazione del cambiamento climatico e di miglioramento della vita nei centri urbani. L’Italia risponde all’appello con una decretazione tecnica di estrema importanza, coerente con la normativa europea, a coordinamento dell’attività di tutti gli enti che se ne occupano.
In quest’ottica si inserisce la gestione delle risorse genetiche vegetali forestali, scegliendo i materiali migliori, quelli che si ritengono più adeguati agli scenari climatici presenti e futuri, allo scopo di avere, in futuro, foreste migliori, più resistenti e resilienti alle avversità.
INVESTIMENTI STRATEGICI NEL SETTORE IRRIGUO
Sono oltre 1320 milioni di euro i fondi che il MiPAAF ha messo a disposizione degli Enti irrigui, che dovranno presentare progetti esecutivi e definitivi entro la fine del prossimo mese di settembre. Sono stati infatti destinati alla realizzazione di investimenti strategici nel settore delle infrastrutture irrigue ulteriori 440 milioni di euro, che si aggiungono agli 880 milioni già stanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), recentemente approvato dalla Commissione europea.
Il decreto ministeriale prevede che i progetti di investimento debbano essere presentati attraverso la piattaforma informatica “DANIA”, che il MiPAAF gestisce in collaborazione con il CREA, dove le Regioni hanno la possibilità di esprimere una propria valutazione in funzione delle priorità di investimento. I progetti saranno classificati in base al livello di esecutività, privilegiando gli esecutivi, all’entità del risparmio idrico, alla superficie oggetto di intervento, alle tecnologie utilizzate ed ai benefici ambientali prodotti.
“Si tratta di un piano di investimenti di grande portata, – ha dichiarato il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, – con cui si affronta in maniera strutturale il problema delle emergenze climatiche in agricoltura connesse ai cambiamenti climatici e si contribuisce al rilancio dell’economia del Paese, grazie all’apertura di numerosi cantieri sull’intero territorio nazionale.
L’innovazione delle infrastrutture deve diventare il presente e il domani del comparto primario. E’ mia intenzione orientare l’Agricoltura 5.0 verso obiettivi di sostenibilità in sinergia con la tutela ambientale che rappresenterà la vera spinta verso uno sviluppo che sia all’altezza delle sfide del mercato globale. Spetta ora agli Enti irrigui, – ha dichiarato ancora il Ministro, – presentare progetti di qualità e di immediata cantierabilità, in modo da soddisfare le crescenti esigenze del mondo produttivo e del Paese”.
Fonte Mipaaf
PRATICHE SLEALI
Ieri (29-07-2021), su
mia proposta, il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema preliminare del
decreto legislativo che vieta le pratiche sleali nei rapporti commerciali della
filiera agroalimentare. Si tratta di un provvedimento importantissimo che
servirà a riequilibrare i rapporti di forza tra le parti negli scambi
commerciali, garantendo una posizione più equa per gli agricoltori e i
produttori.
Nei prossimi tre mesi lo schema di legge dovrà essere sottoposto al parere
delle commissioni parlamentari per poi essere approvato, in via definitiva,
entro la fine dell’anno dal Consiglio dei Ministri.
Mi auguro che in questo lasso di tempo si potrà lavorare assieme per migliorare
ulteriormente il testo, con l’obiettivo di rafforzare maggiormente la posizione
contrattuale della parte più debole, fissando per legge dei criteri capaci di
assicurare un “equo prezzo” al produttore agricolo. Ad esempio,
ritengo che debba essere sempre sanzionata come pratica commerciale sleale la
vendita di prodotti agricoli e alimentari a prezzi inferiori rispetto a quelli
di produzione.
La legge delega sulla base della quale il Governo ha predisposto lo schema di
decreto legislativo, purtroppo, non ci ha consentito di poter raggiungere
questo obiettivo. Infatti, il Parlamento nella delega ha previsto il divieto
solo per le ipotesi di vendita di prodotti agricoli a prezzi inferiori del 15%
rispetto al costo di produzione. Ne ho parlato anche ieri in Consiglio dei
Ministri ed abbiamo tutti assunto l’impegno di eliminare questo riferimento alla
quota del 15%, se il Parlamento, in sede di parere o con emendamenti, si
pronuncerà in tal senso – è quanto dichiara il Ministro delle Politiche
agricole alimentari e forestali
Stefano
Patuanelli.
DL SU PRATICHE SLEALI
E’
stato approvato ieri in Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle
politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, e di concerto
con i Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della
giustizia, dell’economia e delle finanze e dello sviluppo economico, il decreto
legislativo che recepisce nell’ordinamento italiano la direttiva UE del
Parlamento europeo e del Consiglio, in materia di pratiche commerciali sleali
nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare.
Con il decreto approvato vengono infatti recepite nell’ordinamento italiano le
norme finalizzate a disciplinare le relazioni commerciali e contrastare le
pratiche commerciali sleali negli scambi tra acquirenti e fornitori di prodotti
agricoli ed alimentari, in quanto contrarie ai principi di buona fede e
correttezza, comprese quelle imposte unilateralmente da un contraente alla sua
controparte.
Obiettivo del provvedimento è quello di razionalizzare e rafforzare il quadro
giuridico vigente, nella direzione della maggiore tutela dei fornitori e degli
operatori della filiera agricola e alimentare e sostenere la trasparenza nei
rapporti commerciali a cui venditori e acquirenti di prodotti agroalimentari
dovranno attenersi prima, durante e dopo la relazione.
In particolare la direttiva introduce il livello minimo di tutela comune a
tutta l’Unione europea e comprende un elenco di pratiche commerciali sleali
vietate e un elenco di pratiche che saranno autorizzate solo se concordate in
termini chiari e univoci al momento della formalizzazione dell’accordo di
fornitura.
L’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei
prodotti agroalimentari (ICQRF)
viene, inoltre, designato autorità nazionale di contrasto, deputata a vigilare
l’applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali, i
divieti stabiliti dalla direttiva e le relative sanzioni.
L’ICQRF sarà
anche chiamato a collaborare con le Autorità di contrasto degli Stati membri e
con la Commissione europea, anche al fine della reciproca assistenza nelle
indagini che presentano una dimensione transfrontaliera.
AL VIA LE OPERAZIONI VENDEMMIALI.
E’ on line sul sito del Ministero, in occasione dell’inizio della campagna vendemmiale 2021-2022, il consueto vademecum vendemmiale dell’ICQRF dove tutti gli operatori del settore vitivinicolo potranno fare riferimento per le indicazioni relative ai principali adempimenti a carico delle imprese, alle norme di riferimento ed alle disposizioni applicative.
In proposito, il vademecum (già inviato agli Associati) comprende quest’anno un’apposita sezione dedicata ai documenti di accompagnamento che scortano i trasporti dei prodotti vitivinicoli, essendo ormai dal 1° gennaio 2021 entrate a pieno regime le norme UE e nazionali che, in particolare, regolamentano l’utilizzo dei moderni strumenti informatici a tutela dell’autenticità dei documenti stessi e, di conseguenza, della rintracciabilità delle produzioni. L’ICQRF, in questo periodo dell’anno, intensificherà i controlli nel settore vitivinicolo per prevenire e contrastare comportamenti non conformi alle disposizioni poste a tutela delle delicate fasi della raccolta e movimentazione delle uve, delle operazioni di trasformazione e della circolazione dei prodotti e dei sottoprodotti vitivinicoli ottenuti, attività ancora più rilevante in un contesto ove compaiono i primi segnali di ripresa dopo gli squilibri causati dall’emergenza da COVID-19.
L’Italia, primo produttore del mondo di vino, ha reso operativo il registro telematico del vino già dal 2017, che si è rivelato uno strumento fondamentale non solo per i controlli, ma anche per le statistiche di settore (Cantina Italia), a vantaggio dell’intera filiera. Le verifiche condotte dall’Icqrf saranno effettuate su tutto il territorio nazionale e particolare attenzione sarà rivolta anche ai prodotti provenienti dall’estero: un particolare accento sarà posto sui controlli stradali, ferroviari ed ai porti.
Gli Uffici dell’ICQRF restano a disposizione degli operatori di tutta Italia per assicurare il regolare svolgimento della vendemmia 2021/2022
CREA, pubblicati i risultati della ricerca nel Report 2020
799 ricerche attive, 634 pubblicazioni, oltre 800 azioni di sostegno e servizi a istituzioni, imprese e cittadini e 200 tra dottorati e assegni di ricerca e borse di studio.
È stato pubblicato il Report dell’attività 2020 del CREA, il maggiore Ente di ricerca italiano nell’agroalimentare, vigilato dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, che ha interessato tutti gli ambiti del comparto. Quest’intensa attività ha potuto giovarsi anche di circa 5.000 ettari di terreni sperimentali, ha dato vita a 44 brevetti, 195 privative vegetali e oltre 500 varietà iscritte nei registri nazionali.
L’attività di supporto tecnico e scientifico al Mipaaf, alle Regioni e Province autonome è stata significativa con la produzione della documentazione tecnica e programmatica aderente al contesto europeo ed internazionale. Complessivamente sono state circa 830 le iniziative realizzate a supporto di ricerca e Istituzioni.
Anche sul fronte dell’alimentazione e della nutrizione, il CREA, ha contribuito con la sua attività a consolidare nel mondo la validità del modello nutrizionale italiano, fornendo al Governo il supporto scientifico per dimostrare quanto il sistema Nutriscore sia fallace e distorsivo per i consumatori nel confronto con la NutrInform Battery.
Senza dimenticare le Tabelle di Composizione degli Alimenti, banca dati alla base di ogni analisi in campo nutrizionale, che il CREA pubblica da oltre 70 anni.
ICQRF e GDF sequestrano alcol denaturato usato per produrre vini e liquori
Gli Ispettori dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaf (ICQRF) e la Guardia di Finanza di Napoli hanno provveduto ieri ad effettuare perquisizioni e sequestri di prodotti alcolici nell’ambito dell’operazione Bad Drink.
Coordinate dalla Procura di Napoli Nord, le attività hanno avuto origine da una articolata indagine investigativa dell’ICQRF che ha permesso di individuare ingenti quantità di alcol denaturato, igienizzanti e disinfettanti utilizzati per la produzione di bevande alcoliche.
Sono stati quindi sequestrati 2.800 litri di alcol, 9.000 bottiglie di liquori e una grande quantità di confezioni di champagne e vini, commercializzati anche con marchi molto conosciuti dai consumatori. Le analisi effettuate nei laboratori dell’ICQRF hanno portato a verificare la presenza nei prodotti sequestrati di alcol denaturato, utilizzato normalmente nelle attività industriali e per la sanificazione.
Le perquisizioni hanno consentito di ricostruire in maniera dettagliata le attività realizzate in un contesto molto organizzato e strutturato in maniera “industriale”, tanto da risultare operativo anche nel settore della contraffazione di sigilli di stato e di generi alimentari di prima necessità. Infatti, oltre al sequestro di 900 bottiglie di olio extra vergine di oliva sono state perquisite tipografie e depositi commerciali in cui sono stati rinvenuti e sequestrati 300.000 contrassegni di stato contraffatti, oltre a numerosi clichè per la stampa di false etichette che sarebbero state apposte ai prodotti di provenienza illecita.
Il sequestro dei proventi della commercializzazione unita alla repressione della contraffazione di prodotti a denominazione garantita ad opera dell’ICQRF, in collaborazione con la Guardia di Finanza, permette di tutelare, da un lato, le aziende che operano in maniera legale e corretta sul mercato e, dall’altra, i consumatori. Il Ministero infatti concorre a garantire qualità, sicurezza e salubrità dei prodotti agroalimentari italiani, eccellenza riconosciuta in Italia e all’estero.
PAESAGGI RURALI
Firmati decreti di iscrizione al registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali di cinque nuovi paesaggi rurali italiani
Firmati dal Ministro Stefano Patuanelli i decreti di iscrizione al Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali di cinque nuovi paesaggi rurali italiani, dopo il parere positivo da parte dell’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale, delle Pratiche Agricole e Conoscenze Tradizionali.
Il registro è stato istituito nel 2012 dal Mipaaf per sostenere il ruolo dell’agricoltore come ‘Custode del Paesaggio’. Cinque nuove aree vanno ad aggiungersi ottenendo il riconoscimento di “Paesaggio rurale”, quale patrimonio unico e prezioso del nostro Paese, caratterizzati da un legame storico e indissolubile con la produzione agricola di qualità, nonché valore aggiunto al tessuto economico di un territorio e fattore di identità per i loro abitanti.
Ogni paesaggio ha tre caratteristiche: agricola, ambientale naturale e storico culturale.
I Paesaggi rurali sono una peculiarità del territorio italiano, proprio per l’unicità geomorfologica e naturalistica del nostro Paese.
I nuovi paesaggi iscritti al Registro sono i seguenti:
– Colline terrazzate della Valpolicella; – La Corona di Matilde Alto Reno Terra di Castagni;
– Il paesaggio del grano, area cerealicola di Melanico;
– Paesaggio collinare policolturale di Pienza e Montepulciano;
– Paesaggio rurale storico delle praterie e dei canali irrigui della Val d’Enza.
Maggiori informazioni sono disponibili consultando il sito www.reterurale.it, sezione paesaggio
NUOVA RIUNIONE DEGLI ESPERTI AGRICOLI DEL G20
Nell’ambito delle riunioni della Presidenza italiana del G20, il 13 e 14 luglio 2021, si è tenuta in video conferenza, la seconda riunione degli Esperti Agricoli (Agriculture Deputies Meeting), organizzata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
La riunione è stata aperta dalla Presidente degli Esperti Agricoli, la dott.ssa Graziella Romito che ha relazionato sui lavori degli esperti scientifici del settore agricolo del G20 (MACS) e ha poi presieduto il negoziato sul Comunicato dei Ministri dell’Agricoltura del G20.
Al centro della riunione i temi della resilienza e della gestione del rischio in agricoltura, analizzati a partire dai dati elaborati dalla FAO e dall’OCSE sulla base delle sfide affrontate dai Paesi G20 nel periodo della pandemia. I Paesi hanno sottolineato la necessità di strumenti adeguati a fronteggiare i vari tipi di rischi in agricoltura e il rafforzamento di sistemi di allerta precoce.
I Ministri dell’Agricoltura si riuniranno a Firenze il 16 settembre per l’Open Forum sull’agricoltura sostenibile e dal 17 al 18 settembre in occasione della riunione ministeriale che sarà dedicata alla sostenibilità e alla resilienza dei sistemi agricoli e alimentari.
PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL CAPORALATO.
E’ stato firmato questa mattina (13.07.2021) al Viminale il Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato.
L’accordo è stato sottoscritto dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, dal ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, e dal Presidente del Consiglio Nazionale di Anci, Enzo Bianco.
Il documento, elaborato congiuntamente dalle Amministrazioni interessate, intende favorire un rapido avanzamento, con particolare riferimento alle iniziative da adottarsi in sede locale, dell’attuazione delle misure previste dal “Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura” (2020-2022), o delle ulteriori progettualità individuate a livello territoriale.
MIPAAF: IN CONFERENZA STATO-REGIONI
RAGGIUNTA L’INTESA SU PROVVEDIMENTI NELL’ORTOFRUTTA E NELL’ALLEVAMENTO
La Conferenza Stato-Regioni ha oggi espresso l’intesa su alcuni decreti ministeriali riguardanti il riconoscimento e la gestione dell’attività delle organizzazioni di produttori del settore ortofrutticolo, a cui si aggiungono provvedimenti nel settore dell’allevamento.
Un primo decreto aggiorna alcune disposizioni necessarie a uniformare la normativa nazionale a quella comunitaria e a favorire la costituzione di organizzazioni di produttori nelle Regioni dove ancora non ve ne sono di riconosciute.
Con il secondo provvedimento sono state invece concesse alcune importanti deroghe alle disposizioni nazionali, al fine di agevolare le organizzazioni di produttori nella realizzazione dei rispettivi programmi operativi per l’anno 2021 e superare i problemi causati dalla pandemia.
Questi due provvedimenti testimoniano l’attenzione del Governo nei confronti dei settori maggiormente rappresentativi dell’agricoltura italiana ed europea e si affiancano a quanto previsto per l’allevamento: raggiunta l’intesa su un terzo decreto che proroga ulteriormente al 31 dicembre 2021 la scadenza dei tesserini di abilitazione degli addetti qualificati alla classificazione delle carcasse di bovini, suini e ovini. La permanenza delle difficoltà derivanti dal Covid-19 infatti non permette ancora di procedere alla predisposizione dei corsi per il rinnovo dei tesserini.
OPERAZIONE “GHOST WINE
produzione e commercio vini sofisticati per un valore superiore ai 500 mila euro
Sequestrati oltre 30.000 litri di prodotto vinoso, circa 60 litri di vari aromi sintetici, caramello e altre sostanze idonee alla sofisticazione dei vini per complessivi 1000 litri, nonchè attrezzature varie e vasi vinari. Il tutto per un valore superiore ai 500.000 euro.
È il risultato dell’indagine condotta dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi di Roma, i Carabinieri del N.A.S. di Roma, che con i militari dell’Arma Territoriale, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Tivoli – Sostituto Procuratore Dottor Giuseppe Mimmo – hanno dato corso a un decreto di perquisizione locale e personale a carico di Cantine Vinicole “fantasma”, abitazioni e pertinenze in uso alle 5 persone indagate, alla ricerca di partite di vino sofisticato e ad attrezzature e mezzi idonei alla sofisticazione quali zuccheri esogeni, acidi ed aromi con il sequestro di uno stabilimento vinicolo non censito.
L’indagine scaturisce dai risultati di analisi chimiche su campioni di vini DOP/IGP, detenuti all’interno di uno stabilimento enologico in provincia di Roma, da parte del laboratorio ICQRF di Perugia, che hanno evidenziato la presenza di acqua e zuccheri non naturali dell’uva. Le investigazioni permettevano di accertare come per la truffaldina attività i soggetti indagati si avvalevano di compiacenti forniture di vini da parte di altre cantine che cedevano prodotti comuni anche “in nero”. I quantitativi di vini e prodotti rinvenuti durante le operazioni di perquisizione, facevano emergere una incongruità tra i quantitativi di vini acquistati e quelli detenuti e rivenduti nonché una illecita utilizzazione di denominazioni di origine DOP/IGP laziali e di altre regioni italiane.
I titolari delle attività illecite sono stati deferiti alla predetta Procura della Repubblica poiché ritenuti responsabili di aver prodotto e posto in commercio vini sofisticati e con false denominazioni di origine.
BIETICOLTURA
È stato firmato, dal Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, il decreto che disciplina la distribuzione delle risorse del Fondo per il sostegno alla bieticoltura, istituito con il DL Sostegni bis.
Le misure introdotte per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid – 19 hanno determinato una situazione di oggettiva difficoltà della filiera dello zucchero, con il conseguente rischio di abbandono della produzione nazionale bieticolo-saccarifera. Per questo motivo, considerata la necessità di assicurare la continuità produttiva nel settore, sono stati adottati interventi di sostegno. Nello specifico, con l’introduzione del Fondo sono stati stanziati 25 milioni di euro per l’anno 2021, da liquidare entro il 31 dicembre 2021 ai bieticoltori che presentano richiesta.
Con lo stesso decreto si disciplinano le procedure di accesso al Fondo e le modalità operative di concessione degli aiuti ai bieticoltori, che potranno ricevere un’anticipazione dell’80% del contributo spettante definito sulla base delle superfici coltivate a barbabietola da zucchero.
MENSE BIOLOGICHE
5
milioni di euro alle Regioni italiane per sostenere le mense scolastiche
biologiche per l’anno 2021. E’ stata raggiunta l’intesa in Conferenza Stato
Regioni sul decreto del Ministero delle Politiche Agricole, di concerto con il
Ministero dell’Istruzione, sul riparto del Fondo per le mense scolastiche
biologiche per l’anno 2021.
Il Fondo è assegnato a tutte le Regioni e Province autonome e permette di
ridurre i costi a carico delle famiglie beneficiarie del servizio di mensa
scolastica biologica e di realizzare iniziative di informazione e di promozione
nelle scuole per un’alimentazione equilibrata. In particolare, il 14% del Fondo
è dedicato all’incremento dell’informazione e promozione di iniziative
alimentari in materia di agricoltura biologica, ad eccezione
dell’Emilia-Romagna, unica Regione che risulta avere già soddisfatto il
criterio.
Istituite nel 2017, nelle mense biologiche certificate vengono serviti
annualmente oltre 11 milioni di pasti che rispondono ai requisiti previsti dal MIPAAF.
Le mense scolastiche, per qualificarsi come biologiche, sono tenute a
rispettare, con riferimento alle materie prime di origine biologica,
percentuali minime di utilizzo in peso e per singola tipologia di prodotto
biologico utilizzato: frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine
vegetale (escl. succhi di frutta), pane e prodotti da forno, pasta, riso,
farine, cereali e derivati, almeno il 70% di olio extravergine, il 100%
di uova, yogurt e succhi di frutta e almeno il 30% di prodotti lattiero caseari,
carne e pesce da acquacoltura.
FONDO COMPENSATIVO PER IL RIPARTO FEASR
È stato approvato in Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli il decreto legge che istituisce un Fondo compensativo a favore delle Regioni e delle Provincie Autonome per il riequilibrio finanziario tra i territori regionali a seguito del riparto delle risorse relative al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale per il biennio 2021 e 2022.
Con il decreto approvato oggi, vengono aggiunti circa 92 milioni di euro quale quota di cofinanziamento nazionale, alle risorse FEASR già stabilite per le Regioni e le Provincie Autonome, e pari complessivamente ad oltre 3 miliardi di euro. Vengono così superati i criteri storici, come sancito dalla Conferenza delle Regioni nel 2014 al termine del settennato.
Resta confermata la proposta di riparto del Ministero delle Politiche agricole e che prevede, nel primo anno, il 2021, il 90% dei criteri storici e il 10% dei criteri oggettivi. Il secondo anno, invece, il 70% di criteri storici e il 30% di criteri oggettivi per il riparto.
Di seguito le assegnazioni al Fondo ripartite tra le Regioni interessate al decreto legge:
Regioni Importo
Basilicata 5.631.737,89
Calabria 1.398.759,55
Campania 40.165.463,37
Sicilia 26.449.625,25
Umbria 19.071.869,23
Totale 92.717.455,29
LE STORIE DI SUCCESSO DEI PROGRAMMI DI SVILUPPO RURALE NEL SETTORE PRIMARIO
Sviluppo rurale, benefici e opportunità per l’agricoltura italiana. L’agricoltura guarda al futuro e lo fa partendo dalle storie di successo che hanno caratterizzato il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Rete Rurale Nazionale (RRN).
Sono state presentate oggi nella “sala” virtuale del Palazzo dell’Agricoltura, alla presenza del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, le esperienze più significative, dal Nord al Sud di Italia, dei Programmi di sviluppo rurale nazionale del Mipaaf.
“L’evento di oggi rappresenta la base di partenza per affermare positivamente valori condivisi e rafforzare la reputazione delle istituzioni e delle politiche agricole. Siamo attualmente impegnati in un percorso che, dalla definizione di una strategia innovativa, condivisa ed efficiente nella gestione delle risorse, presentata in occasione dell’insediamento del Tavolo Nazionale di Partenariato per la costruzione del Piano Strategico nazionale (PSN), porterà alla definizione della futura Politica Agricola Comune e che dovrà integrarsi con le misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza“, ha sottolineato il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli. “Attraverso la Rete Rurale Nazionale abbiamo la possibilità di valutare gli effetti delle diverse misure dei programmi di sviluppo e questa capacità ci può portare a proporre anche all’interno del Piano Strategico nazionale degli elementi da utilizzare per la gestione strategica delle risorse“.
La conferenza virtuale su “Sviluppo rurale, benefici e opportunità per l’agricoltura italiana. Le storie di successo dei Programmi di sviluppo rurale e la comunicazione della Rete Rurale”, è proseguita con l’intervento di Simona Angelini, Autorità di Gestione della Rete rurale nazionale.
“L’obiettivo della RRN è quello di favorire lo sviluppo rurale, la partecipazione del partenariato, delle organizzazioni e delle amministrazioni direttamente o indirettamente coinvolte nello sviluppo rurale. La programmazione 2014-2020 ha puntato sul maggior coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, sulla trasparenza e la visibilità delle politiche comunitarie e nazionali, sottolineando le opportunità per i giovani e la promozione dell’innovazione nel settore agroalimentare e forestale”, ha spiegato Simona Angelini che ha poi sintetizzato i numeri del Piano, riferiti al biennio 2019-2020: 24 aree di attività, 37 schede e 538 output di progetto, realizzati a diversi livelli nella programmazione, gestione e attuazione della politica di sviluppo rurale in ambito locale, regionale e nazionale, mediante autorità di gestione, organismi pagatori, GAL, stakeholder.
Sono state presentate inoltre delle best practice su Monitoraggio FEASR e sistemi informativi, Accesso alle misure PSR, Bpol e vetrina delle opportunità, Rural4Learning e Divulgazione delle innovazioni e delle buone pratiche aziendali in tema di innovazione.
La ricostruzione virtuale del Palazzo dell’Agricoltura del Mipaaf, location dell’evento online, ha ospitato inoltre la mostra interattiva “Da Nord a Sud: storie di successo dell’Italia rurale”.
AGRIFISH INFORMALE : AL CENTRO DEL CONSIGLIO PAC E PESCA
Il documento “Food Systems, innovation and management of natural resources” sulle sfide presenti e future dei sistemi alimentari e degli approcci che dovrebbero essere adottati per trasformare tali sfide in opportunità per l’Europa è stato al centro del dibattito del Consiglio informale dell’agricoltura e della pesca, tenutosi oggi a Lisbona.
Il Ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha ricordato la recente presentazione al Tavolo di Partenariato, istituito per la redazione del Piano Strategico sulla nuova PAC, del documento “Strategia nazionale per un sistema agricolo, alimentare e forestale sostenibile e inclusivo”, coerente con quello proposto dalla presidenza portoghese e teso ad individuare i principali obiettivi strategici settoriali e di sviluppo dei territori rurali, in una logica di approccio sistemico e organico alle principali sfide ambientali, sociali ed economiche.
Patuanelli ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’innovazione, direzione verso la quale è imprescindibile orientarsi, sia per quanto riguarda gli aspetti tecnologici e digitali, sia per quelli sociali e di governance. Infine, il rafforzamento dell’economia circolare, la riduzione degli input in agricoltura, la bioeconomia e la riduzione degli sprechi e delle perdite sono ambiti su cui l’Italia intende investire con il sostegno della futura PAC per puntare a sistemi alimentari più sani ed equi.
La riunione ha rappresentato, inoltre, un momento per discutere di temi che rivestono una fondamentale rilevanza per la gestione del comparto della pesca, da anni, al centro del dibattito internazionale.
Il Ministro ha evidenziato l’importanza dell’accordo politico raggiunto sul Regolamento FEAMPA 2021-2027. L’Italia è impegnata con gli altri Paesi dell’area per la strategia MedFishforEver. Alla base vi è una gestione condivisa ed efficace delle risorse ittiche, che abbia come risultato il raggiungimento del “rendimento massimo sostenibile”, gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e, al tempo stesso, non dimentichi le esigenze di un settore che è, da anni, attivamente impegnato nel rispetto delle regole istituite, facendosi promotore di molte attività con ricadute positive sugli ecosistemi, come ad esempio la raccolta della plastica nei mari.
Per Patuanelli, la tutela del reddito dei pescatori e delle imprese dovrà rimanere al centro del dibattito e il coinvolgimento del settore, nell’attuazione e nella discussione delle politiche connesse alla pesca, rimarrà una priorità.
1^ FESTA DELL’EDUCAZIONE ALIMENTARE
Intervento del Ministro Stefano Patuanelli alla 1^ festa dell’educazione alimentare: educazione alimentare fondamentale per fare scelte consapevoli
Siamo giunti al termine di un anno scolastico molto complicato, in cui abbiamo dovuto convivere, ancora, con le difficoltà della pandemia, difficoltà che oramai ben conosciamo. I nostri studenti, il corpo docente e tutto il personale scolastico hanno dimostrato una volta di più grande senso di responsabilità, rendendo possibile la sostanziale continuità delle lezioni, alternando la didattica in presenza con quella a distanza. La scuola, nonostante le difficoltà, non è venuta meno alla propria missione pedagogica e formativa. L’educazione alimentare deve essere parte integrante di questa missione.
La scuola può, dunque, svolgere un ruolo fondamentale nell’accrescere la consapevolezza degli studenti rispetto alle scelte alimentari, contribuendo altresì in maniera positiva al processo di transizione ecologica che l’Unione europea pone tra le proprie priorità di azione. Gli obiettivi di sostenibilità fissati dal Green Deal, lanciato lo scorso anno dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, coinvolgono da vicino non solo le imprese ma ciascun cittadino.
Al settore agricolo e alimentare, in particolare, è dedicata la Strategia “Dal produttore al consumatore”, che impone ulteriori passi in avanti sul cammino della sostenibilità, ad esempio in termini di riduzione nell’uso dei fitofarmaci e dei fertilizzanti chimici, di aumento delle superfici biologiche, di riduzione degli sprechi di risorse naturali. Tuttavia, gli sforzi prodotti dalle diverse Amministrazioni per il raggiungimento di tali obiettivi potranno essere davvero efficaci solo con il contributo partecipe e fattivo delle giovani generazioni.
Scelte consapevoli possono maturare solo attraverso un percorso di crescita, che nella scuola può e deve trovare un sapiente indirizzo. Sappiamo bene che già in molte scuole, anche grazie all’impegno delle amministrazioni regionali e locali, si porta avanti una preziosa opera di educazione alimentare.
Al Ministero che ho l’onere e l’onore di guidare sono attribuite competenze specifiche in materia di politiche alimentari, che cerchiamo di perseguire anche mediante la promozione di modelli di consumo sempre più sostenibili e, chiaramente, lottando contro lo spreco alimentare. Ogni anno, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali finanzia progetti volti a sostenere le mense scolastiche biologiche in grado di offrire menù con percentuali elevate di prodotti biologici.
I contributi hanno una duplice valenza: ridurre i costi dei pasti a carico delle famiglie e finanziare progetti di comunicazione ed educazione alimentare. Inoltre, grazie ai fondi europei, il Ministero realizza annualmente due programmi molto importanti di educazione alimentare: “Frutta nelle Scuole” e “Latte nelle Scuole”.
Frutta, latte, yogurt e formaggi sono distribuiti gratuitamente nelle scuole e gli studenti sono guidati alla scoperta dei prodotti e all’importanza di una dieta equilibrata e varia.
Sono i principi della dieta mediterranea che, ricordo, poco più di 10 anni fa è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
La Dieta mediterranea è riconosciuta come modello di alimentazione sostenibile in grado di assicurare la sicurezza alimentare, promuovere stili di vita sani, evitare perdite e sprechi alimentari, contribuire alla riduzione degli impatti ambientali e al miglioramento del benessere delle generazioni attuali e future. Un modello che può incidere in maniera determinante per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Come Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali sono costantemente impegnato a promuovere questi valori anche in ambito europeo, chiedendo che siano fornite ai consumatori informazioni chiare, corrette ed esaustive sulle etichette degli alimenti.
L’educazione alimentare nelle scuole assume dunque un ruolo centrale per fornire alle donne e agli uomini di domani tutti gli strumenti di conoscenza per operare scelte consapevoli e per contribuire a un sviluppo sostenibile del nostro Pianeta.
Concludo manifestando nuovamente la mia gratitudine a Lei, Signor Presidente, per aver voluto inaugurare questa festa che speriamo possa diventare un appuntamento fisso – e sempre più partecipato – nei prossimi anni.
Fonte Mipaaf
L’UOMO TRA NATURA E VITA BIOLOGICA
di JACKY. RIGAUX
Evocare la biodinamica oggi significa affrontare un soggetto dividente. Nata in Germania dai lavori di Rudolf Steiner (1861-1925),fondatore dell’antroposofia, il metodo della biodinamica in agricoltura e in particolare nella viticoltura, ha rivelato l’esoterismo e l’occultismo a coloro che detengono la scienza “ufficiale”………………………………………..
DANNI DA GELATE: ITALIA,
FRANCIA E GRECIA SCRIVONO ALL’UE
Interventi
mirati per le ondate di gelo che, nel mese di marzo e aprile, hanno investito
gran parte del territorio nazionale e alcuni Paesi europei, causando danni al
settore agricolo, con particolare riferimento al comparto ortofrutticolo e a
quello vitivinicolo. È quanto condiviso e sottoscritto da Italia, Francia e
Grecia in una missiva inviata oggi alla Commissione europea,
per chiedere di mettere in campo idonee misure di aiuto urgenti e
transitorie per sostenere le imprese danneggiate, conformemente
a quanto consentito dall’articolo 221 del regolamento sulla Organizzazione
unica di mercato.
Il settore agricolo, che ha già avuto pesanti ripercussioni provocate dalla
pandemia da Covid – 19, ha continuato a produrre beni sicuri e di qualità per i
cittadini europei. Purtroppo, l’agricoltura risente fortemente dei cambiamenti
climatici in corso e le gelate che hanno colpito le produzioni nelle ultime
settimane ne sono un esempio.
Nella lettera congiunta è stata, inoltre, evidenziata l’importanza della
proposta, fortemente sostenuta dal nostro Paese, di destinare una adeguata
quota dei pagamenti diretti della Politica Agricola Comune alla creazione di
una rete di sicurezza per tutte le aziende del settore, a supporto degli
attuali strumenti di gestione del rischio.
La frequenza con cui si verificano questi eventi estremi comporta l’operatività
di strumenti in grado di intervenire tempestivamente: solo un approccio
integrato tra gli strumenti di gestione del rischio e il sostegno ad investimenti
più mirati alla riduzione dei rischi stessi possono contribuire a migliorare la
resilienza delle imprese agricole.
Quest’iniziativa si inserisce nel solco delle misure promosse dal Governo
italiano per sostenere un settore strategico dell’economia come quello
dell’agricoltura per il quale, da ultimo, il Mipaaf ha previsto, nel
Dl Sostegni bis, uno stanziamento di 105 milioni a favore del Fondo di
solidarietà nazionale disciplinato dal d. lgs. 102 del 2004 al fine di
ristorare i danni a produzioni, strutture e impianti produttivi delle aziende
colpite dalle gelate e brinate dell’aprile 2021.
DL sostegni bis: via libera in cdm a circa 2 miliardi di euro e
semplificazioni per il settore agroalimentare
Sono
state approvate in Consiglio dei Ministri le misure proposte dal Ministro
dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, e inserite nel Dl Sostegni
Bis in materia di agricoltura.
I provvedimenti adottati dimostrano la centralità della filiera
agroalimentare nell’agenda del Governo con circa 2 miliardi
di euro destinati a sostenere e rilanciare il settore agricolo e l’occupazione
di giovani e donne, a cui vanno aggiunte una serie di misure di semplificazione
amministrativa.
Oltre agli ulteriori indennizzi a fondo perduto per le
aziende agroalimentari, le misure più importanti per il settore riguardano
il bonus
per i lavoratori stagionali, gli stanziamenti per sostenere gli strumenti di
gestione del rischio, gli indennizzi per le gelate, oltre ai sostegni al
settore della pesca.
In
particolare sono stati destinati:
– ulteriori risorse per indennizzi a fondo perduto destinati alle
imprese del settore agroalimentare;
–
448 milioni di euro per l’indennità una tantum da 800 euro
agli operai
agricoli a tempo determinato, che abbiano svolto almeno 50 giornate
di lavoro nel 2020 e che siano in possesso di determinati requisiti;
– 105
milioni di euro per l’incremento del Fondo di solidarietà nazionale previsto
dal d. lgs. 102 del 2004 per ristorare i danni a produzioni, strutture e impianti produttivi
delle aziende colpite dalle gelate e brinate dell’aprile
2021;
– 80
milioni di euro per Ismea al fine di rafforzare lo
strumento delle garanzie a favore degli imprenditori
agricoli e della pesca;
– 72,
5 milioni di euro per l’esonero dei contributi
previdenziali e assistenziali dei datori di lavoro e
lavoratori autonomi delle aziende agricole appartenenti ai settori agrituristico e
vitivinicolo, comprese le aziende produttrici di vino e birra;
– 25
milioni di euro per l’istituzione di un “Fondo per il sostegno del settore
bieticolo saccarifero” mediante un contributo
commisurato alle superfici coltivate a barbabietola da zucchero;
– 27,5
milioni di euro per il sostegno alla zootecnia mediante
l’incremento al 9,5% delle percentuali di compensazione IVA applicabili alle
cessioni di bovini e suini vivi;
– 4
milioni di euro circa per l’indennità una tantum di 950 euro a
favore dei pescatori autonomi, compresi i soci di
cooperative.
Oltre ad estendere alle donne, indipendentemente dall’età, le misure
agevolative già previste per l’avviamento di nuove imprese agricole per i
giovani under 40, a semplificare l’accesso al Fondo per la
qualità e la competitività del settore agrumicoloe ad
intervenire sul costo della garanzia Ismea, siamo intervenuti con
altre disposizioni:
– per ampliare l’accesso al credito per investimenti immobiliari in favore
delle imprese agricole, della pesca e silvicoltura mediante la cumulabilità
della garanzia del Fondo Centrale di garanzia (FCG) con altre garanzie;
– per le semplificazioni in materia di accesso all’anticipazione PAC fino
al 70% e permettendo di compensare i relativi interessi con una sovvenzione
diretta concessa ai sensi del “Temporary framework”.
AUDIZIONE DEL MINISTRO PATUANELLI
in Commissione Politiche dell’UE (XIVa) al Senato. “Prospettive del settore del vino nell’ambito del negoziato sulla riforma della PAC 2021-2027” DEL 13.05.2021.
Grazie Presidente,
Ringrazio la Commissione Politiche dell’UE del Senato per l’iniziativa e saluto il Presidente e i colleghi senatori presenti.
L’occasione è particolarmente importante, dal momento che il settore vitivinicolo è uno dei più rilevanti e dinamici all’interno del panorama agroalimentare italiano e del negoziato per la nuova PAC.
Come ha ben spiegato il Presidente Stefano, ognuno è libero di produrre ciò che vuole ma non deve chiamarlo vino. Quello con l’aggiunta di acqua non è vino. Questa è la posizione dell’Italia. Siamo preoccupati dalla posizione di altri Paesi che invece dovrebbero difendere con forza, insieme a noi, le caratteristiche pregiate delle produzioni vitivinicole europee. Mi riferisco in particolare alla Francia che invece sembra essere orientata a non opporsi a questo scempio, ma su questo voglio parlare dopo perché credo che l’ambito di questa adizione sia più vasto e certamente si parte dalla contingenza, ma è per me un’occasione gradita per raccontare anche ciò che sta accadendo nell’ambito della trattativa per la riforma della PAC che a fine mese vedrà un appuntamento molto importante con un Consiglio dell’Unione europea di due giorni e con un Trilogo contemporaneo in cui a mio avviso dovremo fare tutti il possibile perché si arrivi a definizione complessiva dei regolamenti della nuova PAC in modo da chiudere il processo percorso all’interno del semestre di presidenza portoghese.
Voglio dare qualche dato per capire l’importanza del settore vitivinicolo che certamente è uno dei più rilevanti e dinamici all’interno del panorama alimentare italiano.
Il nostro Paese è il primo produttore mondiale di vino e primo esportatore in volume, mentre in valore, con la cifra record del 2019 di 6,4 miliardi di euro, si posiziona saldamente al secondo posto dietro la Francia con cui ci sfidiamo costantemente su volumi e valori.
Inoltre, il vino rappresenta la prima voce del commercio estero agroalimentare italiano.
Il nostro Paese è primo in Europa per numero di prodotti a denominazione, potendo vantare oltre 500 vini a DOCG, DOC e IGT, che svolgono il ruolo di ambasciatori delle produzioni di qualità italiane all’interno del mercato globale. Un vino rappresenta il distintivo del nostro Paese, del nostro territorio, la nostra cultura, paesaggio e la storia. Non è soltanto un prodotto enogastronomico e una bevanda. Il vino è qualcosa di più in Italia.
Nel comparto agroalimentare, il peso del settore è notevole: 300.000 aziende agricole e circa 46.000 imprese vinificatrici forniscono occupazione a oltre 1 milioni di lavoratori, tra operatori in vigna, nelle cantine, nella commercializzazione e in attività connesse (fabbricazione di macchinari, sostanze enologiche e accessori per l’enologia). Un comparto che è un volano economico del nostro Paese.
A causa della rilevanza del settore, le conseguenze della pandemia sono state sensibili ma con effetti distribuiti in maniera disomogenea. Anche all’interno della filiera vitivinicola ci sono state conseguenze diverse.
Il lockdown e la chiusura degli esercizi di ristorazione hanno penalizzato, in particolare, le imprese che nel corso degli anni si sono specializzate nel canale Ho.re.ca.
In termini di collocamento del prodotto, si stima che questo canale pesi per il 30% dei volumi e per il 50% dei valori totali, con la conseguente perdita, nel 2020, di 1 miliardo di euro solo sul mercato domestico. Importi rilevanti, quindi. Il settore è stato aiutato ma è certamente un settore che ha subito la crisi pandemica.
Le previsioni per il 2021 si confermano ancora pesanti per il settore, con i consumi di vino fuori casa stimati a -32% rispetto al 2019, a causa non solo delle intermittenti chiusure degli esercizi, ma anche di un minor potere d’acquisto da parte del consumatore nazionale. Al di là dell’impatto economico sulle singole famiglie, la crisi ha indotto un po’ di prudenza nel consumatore che ha preferito orientare le proprie scelte su beni diversi da quelli del vino di pregio.
Per queste aziende la conseguenza immediata è stata una improvvisa perdita di liquidità e, più in generale, uno squilibrio finanziario provocato sia dal prodotto invenduto sia dai mancati pagamenti per le fatture già emesse (di cui l’IVA è stata già versata): un danno da un lato e una beffa dall’altra.
Allo stesso modo, il turismo del vino, valutato 2,5 miliardi di euro, ha visto compromessa l’intera stagione del 2020 e il primo quadrimestre 2021.
La riduzione del canale Ho.re.ca. è stata solo parzialmente compensata dalla crescita delle vendite nella GDO (+7.8% nel 2020 rispetto al 2019), dove, tuttavia, le preferenze del consumatore si sono orientate verso l’acquisto di prodotto di fascia non alta, a prezzi inferiori.
Per quel che riguarda il commercio internazionale, l’Italia vitivinicola, dopo oltre un decennio di continui record delle vendite all’estero, ha subito una battuta di arresto.
In totale, nel 2020, l’Italia ha esportato 20,8 milioni di ettolitri con una riduzione di poco superiore al 2,4% rispetto al 2019 per un corrispettivo di 6,285 miliardi di euro, 2,3% in meno rispetto al 2019.
Nell’ambito del mercato mondiale l’impegno del nostro Pese deve essere finalizzato a mantenere la leadership nei tradizionali mercati di sbocco (Germania, Stati Uniti e Giappone) e a non rallentare la – già difficile – penetrazione commerciale nel mercato cinese.
Le altre incognite sono legate agli effetti della Brexit (non ancora resi evidenti a causa della pandemia) e, più in generale, alla perdita del potere di acquisto del ceto medio mondiale a causa della recessione.
Concludo questa breve analisi del quadro economico del settore rilevando che il biennio che ci stiamo lasciando alle spalle avrà sensibili conseguenze sulla struttura e sull’organizzazione del settore. Questi aspetti andranno attentamente valutati nell’ambito dell’attuale discussione della riforma della PAC e su come immaginiamo lo scenario agricolo del prossimo futuro.
Il negoziato della nuova PAC
La riforma della PAC post 2022 è una delle sfide principali, accanto al Piano Next Generation UE, su cui ho concentrato l’impegno istituzionale sin dal inizio del mio mandato.
Le trattative che si stanno svolgendo in questi mesi sono determinanti per il futuro dell’agricoltura italiana e si stanno svolgendo con un flusso a volte incerto con alcuni elementi ancora sospesi, ma con sostanziali passi in avanti verso una decisione finale. Non dobbiamo dimenticare che la PAC post 2020 sarà determinante per il futuro di tutta l’agricoltura italiana.
La nuova PAC dovrà essere in grado di fornire al settore agricolo gli strumenti per una maggiore competitività sui mercati internazionali e al tempo stesso proseguire nella transizione ecologica sancita dal Green Deal. Sono quindi due sfide complesse.
Stiamo prestando la massima attenzione su questa trattativa, tenuto conto del peso specifico di questa filiera nel panorama del sistema agroalimentare italiano.
A tal fine, i lavori sul pacchetto di regolamenti della nuova PAC, e in particolare lo schema relativo all’OCM Unica che conterrà l’intera disciplina riguardante il settore vitivinicolo e i prodotti derivati, sono stati costantemente seguiti dal Mipaaf al fine di salvaguardare gli interessi del settore. La questione che ha citato prima il Presidente è una delle questioni in gioco. Ci sono diverse elementi di criticità in parte che abbiamo ricondotto nell’alveo di una gestione sostenibile con le caratteristiche delle nostre produzioni vitivinicole.
Il serrato confronto tra le Istituzioni dell’UE nell’ambito dei triloghi e il dibattito tra gli Stati Membri in seno al Consiglio dell’UE sono parte di un processo complesso, caratterizzato anche da alcuni tentativi di minare le caratteristiche distintive che tuttora contraddistinguono il vino italiano nel mondo.
Le linee direttrici dell’azione del nostro Governo sono essenzialmente due: da una parte mantenere elevato il livello qualitativo delle produzioni vitivinicole e dall’altra garantire ai produttori adeguato sostegno, con risorse analoghe a quelle attualmente disponibili nell’ambito del Programma Nazionale di Sostegno (PNS).
OCM Vino – Piano Nazionale di sostegno (PNS)
L’elemento più rilevante da mettere in luce è che il settore vitivinicolo continuerà a beneficiare di una Organizzazione comune di mercato anche nella prossima programmazione PAC, inserita nella cornice del nuovo Piano Strategico nazionale.
Dal punto di vista finanziario, l’Italia è riuscita ad ottenere il mantenimento di un budget, seppur leggermente ridimensionato, in linea con l’attuale programmazione.
Per l’Italia saranno, infatti, disponibili fino al 2027, circa 323 milioni di euro annui di fondi europei per sostenere lo sviluppo del settore.
Il nostro Paese si conferma così primo beneficiario dei fondi UE per il settore vitivinicolo europeo.
Il Programma nazionale di sostegno (PNS) sarà così in grado di offrire, anche in futuro, ai vitivinicoltori gli strumenti e le risorse necessari per il miglioramento della competitività delle proprie aziende, utilizzando i relativi contributi comunitari.
Si tratta di un grande risultato per il settore vitivinicolo e, considerata la rilevanza del comparto nell’economia del Paese, per tutta l’Italia.
La conferma di un budget dedicato, così come la conferma delle misure tipiche di sostegno sono la prova dell’importanza per l’Italia di “fare sistema” al fine di raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo.
Stiamo ancora lavorando, insieme a Francia e Spagna, affinché, nel passaggio dalla vecchia alla nuova OCM, siano previsti i meccanismi di flessibilità necessari a consentire ai produttori di completare gli investimenti programmati, senza soluzione di continuità.
Mi soffermo ora su alcuni aspetti nodali tuttora oggetto delle trattative negoziali.
Autorizzazioni di impianto
Un altro aspetto di grande rilevanza nei negoziati della PAC è quello relativo alla regolamentazione delle autorizzazioni viticole di nuovo impianto.
A tale riguardo, nella fase iniziale del negoziato, la Commissione ha accolto numerose proposte italiane legate alla semplificazione e ad una maggiore efficacia del rilascio delle autorizzazioni e dei criteri di priorità utilizzabili.
L’ultimo testo di compromesso relativo all’OCM prevede, inoltre, l’estensione del regime delle autorizzazioni per l’impianto dei vigneti fino al 2045 – con 2 revisioni intermedie nel 2028 e nel 2040 – confermando l’aumento massimo annuo dell’1% del potenziale viticolo.
L’accordo include anche la nostra richiesta di poter riallocare dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027 i “vecchi” diritti d’impianto non utilizzati dai viticoltori entro il 31 dicembre 2025.
Sul fronte emergenziale, ricordo che l’Italia è riuscita ad ottenere una proroga fino al 2021 delle autorizzazioni di impianto in scadenza nel 2020, tenuto conto delle difficoltà connesse all’emergenza pandemica. Il perdurare della situazione di crisi ci ha indotto a richiedere un’ulteriore proroga di un anno per le autorizzazioni in scadenza nel 2021, attualmente oggetto di confronto con gli uffici tecnici della Commissione.
Vini dealcolati
Dal 2018, anno di presentazione da parte della Commissione degli schemi di regolamento per la riforma della PAC, è in atto un acceso dibattito in merito alla proposta di introdurre una nuova categoria di prodotti “dealcolati”, da usare congiuntamente al termine “vino”.
In base alle argomentazioni della Commissione, l’inserimento di tale disposizione nasce dalla necessità di armonizzare un settore in cui già esistono normative nazionali (ad es. Francia, Spagna, Portogallo, Germania), che potrebbero provocare una disparità di trattamento tra gli operatori, nonché possibili ostacoli alla libera circolazione dei prodotti.
L’Italia si è sempre dichiarata contraria a tale proposta, dal momento che i trattamenti di dealcolazione privano il prodotto vino di gran parte delle sue caratteristiche organolettiche e ne modificano la composizione, compromettendo, tra l’altro, il legame con il territorio.
Il prodotto finale così trattato, inoltre, non è più conforme alla definizione di “vino”, stabilita dal regolamento di base, con la seguente formulazione: “prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica di uve o mosti avente un titolo alcolometrico non inferiore a 8,5% di volume”.
La Commissione ha introdotto ulteriori specifiche, proponendo una definizione di “parzialmente dealcolati” per i prodotti con un grado alcolico compreso tra 0,5% e 8,5% di volume.
Nello stesso ambito, è stata inserita la possibilità di modificare le attuali pratiche enologiche, introducendo il reintegro dell’acqua persa nei prodotti a seguito del processo di dealcolazione.
Tale processo non va confuso, come erroneamente riportato nei giorni scorsi da alcuni organi di stampa, con il processo di annacquamento che, lo ricordo, è sempre vietato.
Durante il Comitato Speciale Agricoltura del mese di aprile è stato proposto un compromesso, in base al quale il vino potrà essere etichettato come “dealcolato” o “parzialmente dealcolato” mentre i vini con indicazioni geografiche (DOP e IGP) potranno utilizzare solo il termine “parzialmente dealcolato”.
L’Italia continua ad opporsi all’utilizzo del termine “parzialmente dealcolato” per i vini DOP e IGP e personalmente ho anche ribadito la contrarietà del nostro Governo all’utilizzo dell’acqua per il ripristino dei volumi.
Sono, tuttavia, consapevole della difficoltà della nostra battaglia politica, poiché gli altri grandi produttori vitivinicoli, e nostri principali competitor, quali Spagna e Francia, si sono dichiarati d’accordo con la proposta di riforma.
Ma ribadisco tutto il mio impegno al fine di salvaguardare la qualità dei prodotti di eccellenza italiani.
Varietà ibride Un altro tema lungamente dibattuto nei negoziati della nuova PAC è la possibilità di utilizzo delle varietà ibride nelle produzioni vitivinicole.
L’ultimo testo relativo al regolamento OCM consente l’utilizzo di varietà ibride per la produzione di vini DOP.
Anche su questo versante ci siamo opposti per il negativo impatto che questa innovazione regolamentare avrebbe sulla tipicità e qualità dei nostri prodotti e sul legame con il territorio, elementi che da sempre contraddistinguono il vino italiano.
Sottolineo che, a livello nazionale, le predette varietà ibride non potranno comunque entrare nella produzione di un vino DOP, se non a seguito di una modifica del disciplinare di produzione, e quindi su richiesta degli stessi produttori.
Sempre sul tema delle varietà ibride, desidero evidenziare che l’Italia ha contribuito a impedire che venisse ammessa la coltivazione, storicamente vietata, delle sei varietà di ibridi produttori diretti (Noah, Othello, Isabelle, Jacquez, Clinton and Herbemont) e della Vitis labrusca, di cui oggi è vietata la coltivazione.
Tale divieto di coltivazione si basa infatti su importanti motivi legati, non solo ad aspetti organolettici, ma anche salutistici.
Etichettatura
Infine, un altro aspetto estremamente importante in discussione è rappresentato dal tema dell’etichettatura.
L’ultimo testo di compromesso contiene l’etichettatura nutrizionale obbligatoria, con l’indicazione in etichetta del solo valore energetico e con la possibilità di rinviare a collegamenti internet per le informazioni di dettaglio relative ai valori nutrizionali e alla lista degli ingredienti.
Quest’ultima forma di etichettatura elettronica costituisce una semplificazione funzionale all’attività delle imprese e salvaguarda al tempo stesso la trasparenza nei confronti del consumatore, da sempre valori essenziali per il sistema italiano.
La sfida della sostenibilità
Se parliamo di prospettive future non possiamo omettere il tema della transizione ecologica, che oltre a rappresentare uno dei cardini del Green Deal e della Strategia Farm to Fork , caratterizza fortemente anche la riforma della PAC.
Non voglio dilungarmi sul cammino già effettuato dal settore agricolo, filiera vitivinicola inclusa, in termini di sostenibilità.
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da progressi enormi, su temi rilevanti quali la riduzione delle emissioni e la diffusione delle pratiche agricole più sostenibili, fino ad arrivare alla progressiva diminuzione dell’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari.
Un progresso costante, sostenuto dall’innovazione tecnologica che, sempre di più, trova spazio nelle nostre imprese agricole.
La nuova PAC sosterrà gli ulteriori impegni richiesti agli agricoltori, sia attraverso il primo pilastro che con le misure dello sviluppo rurale. Parliamo della cosiddetta “architettura verde”, che include anche le regole di condizionalità rafforzata.
A livello europeo si stanno definendo percentuali minime importanti da destinare agli ecoschemi e alle misure agro-climatiche-ambientali.
Il 19 aprile, come noto, ho avviato i lavori del Tavolo di Partenariato che dovrà essere protagonista del processo di attuazione della riforma della PAC a livello nazionale.
Sono certo che la filiera vitivinicola troverà ampio spazio nel nuovo Piano Strategico, con misure che andranno a sostenere, ancora una volta la competitività delle imprese, privilegiando, al tempo stesso, gli imprenditori in grado di attuare i modelli più avanzati in termini di sostenibilità.
Concludo, ribadendo la ferma volontà mia e del Governo di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione del nostro Paese al fine di garantire uno dei nostri patrimoni più importanti e conosciuti, segno distintivo del Made in Italy nel Mondo.
Il settore, che è stato già oggetto di specifiche misure di sostegno nel periodo di crisi, lo sarà ancora in occasione delle prossime iniziative che punteranno ad ottenere un rilancio duraturo del settore agricolo. La filiera vitivinicola dovrà, inoltre, essere protagonista di un’azione di promozione dell’agroalimentare di qualità sia sul mercato interno che su quello internazionale, alimentata in maniera sinergica sia dai fondi europei che da quelli nazionali.
Sarà mia cura tenervi costantemente aggiornati sugli sviluppi del negoziato europeo e sulle iniziative intraprese a livello nazionale. Conto sulla vostra preziosa collaborazione al fine di perseguire il nostro comune obiettivo di tutela della filiera vitivinicola.
Grazie e buon lavoro.
Audizione del Ministro Patuanelli in Commissione Politiche dell’UE (XIVa) al Senato. “Prospettive del settore del vino nell’ambito del negoziato sulla riforma della PAC 2021-2027”
Grazie
Presidente,
Ringrazio la Commissione Politiche dell’UE del Senato per l’iniziativa e saluto
il Presidente e i colleghi senatori presenti.
L’occasione è particolarmente importante, dal momento che il settore
vitivinicolo è uno dei più rilevanti e dinamici all’interno del panorama
agroalimentare italiano e del negoziato per la nuova PAC.
Come ha ben spiegato il Presidente Stefano, ognuno è libero di produrre ciò che
vuole ma non deve chiamarlo vino. Quello con l’aggiunta di acqua non è vino.
Questa è la posizione dell’Italia. Siamo preoccupati dalla posizione di altri
Paesi che invece dovrebbero difendere con forza, insieme a noi, le
caratteristiche pregiate delle produzioni vitivinicole europee. Mi riferisco in
particolare alla Francia che invece sembra essere orientata a non opporsi a
questo scempio, ma su questo voglio parlare dopo perché credo che l’ambito di
questa adizione sia più vasto e certamente si parte dalla contingenza, ma è per
me un’occasione gradita per raccontare anche ciò che sta accadendo nell’ambito
della trattativa per la riforma della PAC che a fine mese vedrà un
appuntamento molto importante con un Consiglio dell’Unione europea di due
giorni e con un Trilogo contemporaneo in cui a mio avviso dovremo fare tutti il
possibile perché si arrivi a definizione complessiva dei regolamenti della
nuova PAC in modo da chiudere il processo percorso all’interno del
semestre di presidenza portoghese.
Voglio dare qualche dato per capire l’importanza del settore vitivinicolo che
certamente è uno dei più rilevanti e dinamici all’interno del panorama
alimentare italiano.
Il nostro Paese è il primo produttore mondiale di vino e primo esportatore in
volume, mentre in valore, con la cifra record del 2019 di 6,4 miliardi di euro,
si posiziona saldamente al secondo posto dietro la Francia con cui ci sfidiamo
costantemente su volumi e valori.
Inoltre, il vino rappresenta la prima voce del commercio estero agroalimentare
italiano.
Il nostro Paese è primo in Europa per numero di prodotti a denominazione,
potendo vantare oltre 500 vini a DOCG, DOC e IGT, che svolgono
il ruolo di ambasciatori delle produzioni di qualità italiane all’interno del
mercato globale. Un vino rappresenta il distintivo del nostro Paese, del nostro
territorio, la nostra cultura, paesaggio e la storia. Non è soltanto un
prodotto enogastronomico e una bevanda. Il vino è qualcosa di più in Italia.
Nel comparto agroalimentare, il peso del settore è notevole: 300.000 aziende
agricole e circa 46.000 imprese vinificatrici forniscono occupazione a oltre 1
milioni di lavoratori, tra operatori in vigna, nelle cantine, nella
commercializzazione e in attività connesse (fabbricazione di macchinari,
sostanze enologiche e accessori per l’enologia). Un comparto che è un
volano economico del nostro Paese.
A causa della rilevanza del settore, le conseguenze della pandemia sono state
sensibili ma con effetti distribuiti in maniera disomogenea. Anche all’interno
della filiera vitivinicola ci sono state conseguenze diverse.
Il lockdown e la chiusura degli esercizi di ristorazione hanno penalizzato, in
particolare, le imprese che nel corso degli anni si sono specializzate nel
canale Ho.re.ca.
In termini di collocamento del prodotto, si stima che questo canale pesi per il
30% dei volumi e per il 50% dei valori totali, con la conseguente perdita, nel
2020, di 1 miliardo di euro solo sul mercato domestico. Importi rilevanti,
quindi. Il settore è stato aiutato ma è certamente un settore che ha subito la
crisi pandemica.
Le previsioni per il 2021 si confermano ancora pesanti per il settore, con i
consumi di vino fuori casa stimati a -32% rispetto al 2019, a causa non solo
delle intermittenti chiusure degli esercizi, ma anche di un minor potere
d’acquisto da parte del consumatore nazionale. Al di là dell’impatto economico
sulle singole famiglie, la crisi ha indotto un po’ di prudenza nel consumatore
che ha preferito orientare le proprie scelte su beni diversi da quelli del vino
di pregio.
Per queste aziende la conseguenza immediata è stata una improvvisa perdita di
liquidità e, più in generale, uno squilibrio finanziario provocato sia dal
prodotto invenduto sia dai mancati pagamenti per le fatture già emesse (di cui
l’IVA è stata già versata): un danno da un lato e una beffa dall’altra.
Allo stesso modo, il turismo del vino, valutato 2,5 miliardi di euro, ha visto
compromessa l’intera stagione del 2020 e il primo quadrimestre 2021.
La riduzione del canale Ho.re.ca. è stata solo parzialmente compensata dalla
crescita delle vendite nella GDO (+7.8% nel 2020 rispetto al 2019), dove,
tuttavia, le preferenze del consumatore si sono orientate verso l’acquisto di
prodotto di fascia non alta, a prezzi inferiori.
Per quel che riguarda il commercio internazionale, l’Italia vitivinicola, dopo
oltre un decennio di continui record delle vendite all’estero, ha subito una
battuta di arresto.
In totale, nel 2020, l’Italia ha esportato 20,8 milioni di ettolitri con una
riduzione di poco superiore al 2,4% rispetto al 2019 per un corrispettivo di
6,285 miliardi di euro, 2,3% in meno rispetto al 2019.
Nell’ambito del mercato mondiale l’impegno del nostro Pese deve essere
finalizzato a mantenere la leadership nei tradizionali mercati di sbocco
(Germania, Stati Uniti e Giappone) e a non rallentare la – già difficile –
penetrazione commerciale nel mercato cinese.
Le altre incognite sono legate agli effetti della Brexit (non ancora resi
evidenti a causa della pandemia) e, più in generale, alla perdita del potere di
acquisto del ceto medio mondiale a causa della recessione.
Concludo questa breve analisi del quadro economico del settore rilevando che il
biennio che ci stiamo lasciando alle spalle avrà sensibili conseguenze sulla
struttura e sull’organizzazione del settore. Questi aspetti andranno
attentamente valutati nell’ambito dell’attuale discussione della riforma
della PAC e su come immaginiamo lo scenario agricolo del prossimo
futuro.
Il
negoziato della nuova PAC
La riforma della PAC post 2022 è una delle sfide principali, accanto
al Piano Next Generation UE, su cui ho concentrato l’impegno istituzionale sin
dal inizio del mio mandato.
Le trattative che si stanno svolgendo in questi mesi sono determinanti per il
futuro dell’agricoltura italiana e si stanno svolgendo con un flusso a volte
incerto con alcuni elementi ancora sospesi, ma con sostanziali passi in avanti
verso una decisione finale. Non dobbiamo dimenticare che la PAC post
2020 sarà determinante per il futuro di tutta l’agricoltura italiana.
La nuova PAC dovrà essere in grado di fornire al settore agricolo gli
strumenti per una maggiore competitività sui mercati internazionali e al tempo
stesso proseguire nella transizione ecologica sancita dal Green Deal. Sono
quindi due sfide complesse.
Stiamo prestando la massima attenzione su questa trattativa, tenuto conto del
peso specifico di questa filiera nel panorama del sistema agroalimentare
italiano.
A tal fine, i lavori sul pacchetto di regolamenti della nuova PAC, e in
particolare lo schema relativo all’OCM Unica che conterrà l’intera
disciplina riguardante il settore vitivinicolo e i prodotti derivati, sono
stati costantemente seguiti dal Mipaaf al fine di salvaguardare gli
interessi del settore. La questione che ha citato prima il Presidente è una
delle questioni in gioco. Ci sono diverse elementi di criticità in parte che
abbiamo ricondotto nell’alveo di una gestione sostenibile con le
caratteristiche delle nostre produzioni vitivinicole.
Il serrato confronto tra le Istituzioni dell’UE nell’ambito dei triloghi e il
dibattito tra gli Stati Membri in seno al Consiglio dell’UE sono parte di un
processo complesso, caratterizzato anche da alcuni tentativi di minare le
caratteristiche distintive che tuttora contraddistinguono il vino italiano nel
mondo.
Le linee direttrici dell’azione del nostro Governo sono essenzialmente due: da
una parte mantenere elevato il livello qualitativo delle produzioni
vitivinicole e dall’altra garantire ai produttori adeguato sostegno, con
risorse analoghe a quelle attualmente disponibili nell’ambito del Programma
Nazionale di Sostegno (PNS).
OCM Vino
– Piano Nazionale di sostegno (PNS)
L’elemento più rilevante da mettere in luce è che il settore vitivinicolo
continuerà a beneficiare di una Organizzazione comune di mercato anche nella
prossima programmazione PAC, inserita nella cornice del nuovo Piano
Strategico nazionale.
Dal punto di vista finanziario, l’Italia è riuscita ad ottenere il mantenimento
di un budget, seppur leggermente ridimensionato, in linea con l’attuale
programmazione.
Per l’Italia saranno, infatti, disponibili fino al 2027, circa 323 milioni di
euro annui di fondi europei per sostenere lo sviluppo del settore.
Il nostro Paese si conferma così primo beneficiario dei fondi UE per il settore
vitivinicolo europeo.
Il Programma nazionale di sostegno (PNS) sarà così in grado di offrire, anche
in futuro, ai vitivinicoltori gli strumenti e le risorse necessari per il
miglioramento della competitività delle proprie aziende, utilizzando i relativi
contributi comunitari.
Si tratta di un grande risultato per il settore vitivinicolo e, considerata la
rilevanza del comparto nell’economia del Paese, per tutta l’Italia.
La conferma di un budget dedicato, così come la conferma delle misure tipiche
di sostegno sono la prova dell’importanza per l’Italia di “fare
sistema” al fine di raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo.
Stiamo ancora lavorando, insieme a Francia e Spagna, affinché, nel passaggio
dalla vecchia alla nuova OCM, siano previsti i meccanismi di flessibilità
necessari a consentire ai produttori di completare gli investimenti
programmati, senza soluzione di continuità.
Mi soffermo ora su alcuni aspetti nodali tuttora oggetto delle trattative
negoziali.
Autorizzazioni
di impianto
Un altro aspetto di grande rilevanza nei negoziati della PAC è quello
relativo alla regolamentazione delle autorizzazioni viticole di nuovo
impianto.
A tale riguardo, nella fase iniziale del negoziato, la Commissione ha accolto
numerose proposte italiane legate alla semplificazione e ad una maggiore
efficacia del rilascio delle autorizzazioni e dei criteri di priorità
utilizzabili.
L’ultimo testo di compromesso relativo all’OCM prevede, inoltre,
l’estensione del regime delle autorizzazioni per l’impianto dei vigneti fino al
2045 – con 2 revisioni intermedie nel 2028 e nel 2040 – confermando l’aumento
massimo annuo dell’1% del potenziale viticolo.
L’accordo include anche la nostra richiesta di poter riallocare dal 1° gennaio
2026 al 31 dicembre 2027 i “vecchi” diritti d’impianto non utilizzati
dai viticoltori entro il 31 dicembre 2025.
Sul fronte emergenziale, ricordo che l’Italia è riuscita ad ottenere una
proroga fino al 2021 delle autorizzazioni di impianto in scadenza nel 2020,
tenuto conto delle difficoltà connesse all’emergenza pandemica. Il perdurare
della situazione di crisi ci ha indotto a richiedere un’ulteriore proroga di un
anno per le autorizzazioni in scadenza nel 2021, attualmente oggetto di
confronto con gli uffici tecnici della Commissione.
Vini
dealcolati
Dal 2018, anno di presentazione da parte della Commissione degli schemi di
regolamento per la riforma della PAC, è in atto un acceso dibattito in
merito alla proposta di introdurre una nuova categoria di prodotti
“dealcolati”, da usare congiuntamente al termine “vino”.
In base alle argomentazioni della Commissione, l’inserimento di tale
disposizione nasce dalla necessità di armonizzare un settore in cui già
esistono normative nazionali (ad es. Francia, Spagna, Portogallo, Germania),
che potrebbero provocare una disparità di trattamento tra gli operatori, nonché
possibili ostacoli alla libera circolazione dei prodotti.
L’Italia si è sempre dichiarata contraria a tale proposta, dal momento che i
trattamenti di dealcolazione privano il prodotto vino di gran parte delle sue
caratteristiche organolettiche e ne modificano la composizione, compromettendo,
tra l’altro, il legame con il territorio.
Il prodotto finale così trattato, inoltre, non è più conforme alla definizione
di “vino”, stabilita dal regolamento di base, con la seguente
formulazione: “prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica di uve o
mosti avente un titolo alcolometrico non inferiore a 8,5% di volume”.
La Commissione ha introdotto ulteriori specifiche, proponendo una definizione
di “parzialmente dealcolati” per i prodotti con un grado alcolico
compreso tra 0,5% e 8,5% di volume.
Nello stesso ambito, è stata inserita la possibilità di modificare le attuali
pratiche enologiche, introducendo il reintegro dell’acqua persa nei prodotti a
seguito del processo di dealcolazione.
Tale processo non va confuso, come erroneamente riportato nei giorni scorsi da
alcuni organi di stampa, con il processo di annacquamento che, lo ricordo, è
sempre vietato.
Durante il Comitato Speciale Agricoltura del mese di aprile è stato proposto un
compromesso, in base al quale il vino potrà essere etichettato come
“dealcolato” o “parzialmente dealcolato” mentre i vini con
indicazioni geografiche (DOP e IGP) potranno utilizzare solo il
termine “parzialmente dealcolato”.
L’Italia continua ad opporsi all’utilizzo del termine “parzialmente
dealcolato” per i vini DOP e IGP e personalmente ho
anche ribadito la contrarietà del nostro Governo all’utilizzo dell’acqua per il
ripristino dei volumi.
Sono, tuttavia, consapevole della difficoltà della nostra battaglia politica,
poiché gli altri grandi produttori vitivinicoli, e nostri principali
competitor, quali Spagna e Francia, si sono dichiarati d’accordo con la
proposta di riforma.
Ma ribadisco tutto il mio impegno al fine di salvaguardare la qualità dei
prodotti di eccellenza italiani.
Varietà
ibride Un altro tema lungamente dibattuto nei negoziati della
nuova PAC è la possibilità di utilizzo delle varietà ibride nelle
produzioni vitivinicole.
L’ultimo testo relativo al regolamento OCM consente l’utilizzo di
varietà ibride per la produzione di vini DOP.
Anche su questo versante ci siamo opposti per il negativo impatto che questa
innovazione regolamentare avrebbe sulla tipicità e qualità dei nostri prodotti
e sul legame con il territorio, elementi che da sempre contraddistinguono il
vino italiano.
Sottolineo che, a livello nazionale, le predette varietà ibride non potranno
comunque entrare nella produzione di un vino DOP, se non a seguito di una
modifica del disciplinare di produzione, e quindi su richiesta degli stessi
produttori.
Sempre sul tema delle varietà ibride, desidero evidenziare che l’Italia ha
contribuito a impedire che venisse ammessa la coltivazione, storicamente
vietata, delle sei varietà di ibridi produttori diretti (Noah, Othello,
Isabelle, Jacquez, Clinton and Herbemont) e della Vitis labrusca, di cui oggi è
vietata la coltivazione.
Tale divieto di coltivazione si basa infatti su importanti motivi legati, non
solo ad aspetti organolettici, ma anche salutistici.
Etichettatura
Infine, un altro aspetto estremamente importante in discussione è rappresentato
dal tema dell’etichettatura.
L’ultimo testo di compromesso contiene l’etichettatura nutrizionale
obbligatoria, con l’indicazione in etichetta del solo valore energetico e con
la possibilità di rinviare a collegamenti internet per le informazioni di
dettaglio relative ai valori nutrizionali e alla lista degli ingredienti.
Quest’ultima forma di etichettatura elettronica costituisce una semplificazione
funzionale all’attività delle imprese e salvaguarda al tempo stesso la
trasparenza nei confronti del consumatore, da sempre valori essenziali per il
sistema italiano.
La
sfida della sostenibilità
Se parliamo di prospettive future non possiamo omettere il tema della
transizione ecologica, che oltre a rappresentare uno dei cardini del Green Deal
e della Strategia Farm to Fork , caratterizza fortemente anche la riforma
della PAC.
Non voglio dilungarmi sul cammino già effettuato dal settore agricolo, filiera
vitivinicola inclusa, in termini di sostenibilità.
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da progressi enormi, su temi
rilevanti quali la riduzione delle emissioni e la diffusione delle pratiche
agricole più sostenibili, fino ad arrivare alla progressiva diminuzione
dell’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari.
Un progresso costante, sostenuto dall’innovazione tecnologica che, sempre di
più, trova spazio nelle nostre imprese agricole.
La nuova PAC sosterrà gli ulteriori impegni richiesti agli
agricoltori, sia attraverso il primo pilastro che con le misure dello sviluppo
rurale. Parliamo della cosiddetta “architettura verde”, che include
anche le regole di condizionalità rafforzata.
A livello europeo si stanno definendo percentuali minime importanti da
destinare agli ecoschemi e alle misure agro-climatiche-ambientali.
Il 19 aprile, come noto, ho avviato i lavori del Tavolo di Partenariato che
dovrà essere protagonista del processo di attuazione della riforma
della PAC a livello nazionale.
Sono certo che la filiera vitivinicola troverà ampio spazio nel nuovo Piano
Strategico, con misure che andranno a sostenere, ancora una volta la
competitività delle imprese, privilegiando, al tempo stesso, gli imprenditori
in grado di attuare i modelli più avanzati in termini di
sostenibilità.
Concludo, ribadendo la ferma volontà mia e del Governo di utilizzare tutti gli
strumenti a disposizione del nostro Paese al fine di garantire uno dei nostri
patrimoni più importanti e conosciuti, segno distintivo del Made in Italy nel
Mondo.
Il settore, che è stato già oggetto di specifiche misure di sostegno nel
periodo di crisi, lo sarà ancora in occasione delle prossime iniziative che
punteranno ad ottenere un rilancio duraturo del settore agricolo. La filiera
vitivinicola dovrà, inoltre, essere protagonista di un’azione di promozione
dell’agroalimentare di qualità sia sul mercato interno che su quello
internazionale, alimentata in maniera sinergica sia dai fondi europei che da
quelli nazionali.
Sarà mia cura tenervi costantemente aggiornati sugli sviluppi del negoziato
europeo e sulle iniziative intraprese a livello nazionale. Conto sulla vostra
preziosa collaborazione al fine di perseguire il nostro comune obiettivo di
tutela della filiera vitivinicola.
Grazie e buon lavoro.
RINNOVATO ACCORDO MIPAAF-EBAY
Italia unico Paese al mondo a tutelare il patrimonio
agroalimentare sul web
È stato rinnovato oggi
l’accordo tra il Mipaaf – ICQRF,
orIGin Italia, Federdoc ed eBay per la tutela delle
Indicazioni Geografiche sulla piattaforma e-commerce.
Un’alleanza nata nel 2014 per contrastare la contraffazione e proteggere i
marchi di origine e che negli ultimi anni ha ottenuto risultati eccezionali.
La sottoscrizione dell’accordo da parte del Ministro Patuanelli consolida la
collaborazione esistente con eBay, confermando il ruolo strategico della
piattaforma di e-commerce nella promozione delle eccellenze agroalimentari di
qualità certificata del nostro Paese e nella tutela dei consumatori e
acquirenti online.
Con il nuovo accordo, della durata di due anni, la tutela è estesa anche ai
profili di etichettatura dei prodotti per verificarne la regolarità e la
rispondenza alle norme comunitarie e nazionali in materia.
“Il rinnovo dell’accordo conferma la bontà del lavoro di
collaborazione sin qui svolto ed evidenzia la consapevolezza che occorra fare
“sistema” per sostenere, incoraggiare e tutelare l’agricoltura
italiana e l’immenso patrimonio agroalimentare del Paese, proteggendo, al
contempo, il consumatore“, ha dichiarato il Ministro delle
Politiche Agricole, Stefano
Patuanelli. “La tutela
della qualità delle produzioni agroalimentari rappresenta per l’Italia uno dei
principali obiettivi della politica agroalimentare, considerato che il nostro
Paese vanta in Europa il maggior numero di prodotti a marchio registrato
europeo DOP e IGP,
oggetto di numerosi e sofisticati tentativi di usurpazioni, imitazioni ed
evocazioni. I prodotti italiani DOP e IGP riconosciuti
a livello europeo come diritti di proprietà intellettuale meritano la stessa
tutela e protezione alla stregua dei più famosi brand del mondo. Garantire la
tutela dei nostri prodotti è un contributo alla trasparenza del mercato, alla
difesa dei diritti del consumatore ma è anche un contributo alla valorizzazione
del lavoro importante che giornalmente svolgono i nostri agricoltori e le
nostre aziende di produzione“.
“In eBay, crediamo fortemente nell’importanza di valorizzare i
prodotti Made in Italy facilitandone la promozione, l’accessibilità e
l’internazionalizzazione. Il rinnovo dell’accordo ci permette di continuare
questo importante percorso volto a garantire i più alti standard di sicurezza
per le eccellenze italiane all’interno del nostro marketplace. Siamo felici di
rinnovare oggi questo impegno e continuare la proficua collaborazione con il
Ministero, il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità
e repressione frodi dei prodotti agroalimentari e i Consorzi di Tutela, per
avanzare verso un obiettivo comune: quello di garantire un meritato
riconoscimento e protezione ai prodotti di eccellenza del settore alimentare
italiano“, afferma Alice
Acciarri, General Manager di eBay in Italia.
Grazie all’intenso lavoro di controllo dell’ICQRF (Ispettorato
centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti
agroalimentari), con una task force operativa che opera quotidianamente, ordini
e prodotti che usurpano, imitano o evocano prodotti di qualità ad indicazione
geografica, vengono tempestivamente segnalati direttamente al sistema di
protezione della proprietà intellettuale di eBay e rimosse dopo brevissimo
tempo.
Si tratta di una attività svolta nel massimo livello di cooperazione e sinergia
e che ha portato ad un livello di efficienza nei risultati del 99% dei casi,
anche grazie alla collaborazione fattiva e al know-how delle rappresentanze dei
Consorzi di Tutela, orIGin Italia e Federdoc.
IL MINISTRO PATUANELLI
ALL’AGRIFISH
i
negoziati sulla riforma della pac, benessere animale e commercio al centro del
vertice
Lo
stato di avanzamento della riforma della Politica
Agricola Comune (PAC),
la strategia sul benessere animale, l’attuale situazione dei mercati agricoli e
le questioni relative al commercio. Questi gli argomenti principali su cui si
sono confrontati oggi in videoconferenza i Ministri dell’Agricoltura e della
Pesca dei Paesi dell’Unione Europea nel corso del consiglio informale Agrifish.
Il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Stefano Patuanelli, ha esposto la posizione
italiana sul pacchetto di riforma della PAC post‑2020
e i relativi Piani Strategici. Sul piano del negoziato, il Ministro ha ribadito
il sostegno italiano alla proposta della presidenza portoghese di destinare
oltre il 20% del montante nazionale degli aiuti diretti della PAC agli
incentivi ecologici e la necessità di aumentare le misure di adattamento a
tutela del reddito degli agricoltori fino al 3% della dotazione per sostenere
le assicurazioni e gli altri strumenti di gestione del rischio. Il Ministro ha
poi sottolineato che la definizione di “agricoltore attivo” deve
essere stabilita con criteri oggettivi e non discriminatori.
Per quanto riguarda la strategia europea per il benessere animale, il Ministro
Patuanelli ha evidenziato che per migliorare in modo concreto e duraturo le
condizioni di benessere degli animali è necessario
definire degli standard minimi, superiori ai requisiti minimi stabiliti dalle
leggi e basati su criteri oggettivi e misurabili.
Il benessere animale rappresenta il presupposto fondamentale per una produzione
zootecnica sempre più sostenibile e a cui concorrono una serie di fattori da
presidiare contemporaneamente e attraverso un approccio integrato, come lo stato sanitario di ogni animale, gli spazi vitali a disposizione,
la biosicurezza, il miglioramento genetico, le emissioni nell’ambiente, una
corretta gestione dei farmaci veterinari.
Da qui l’opportunità di utilizzare strumenti che possano stimolare i
comportamenti virtuosi degli allevatori, come la proposta di una etichetta di
portata europea per il benessere animale su cui il Consiglio si è espresso a
dicembre, utile strumento per fornire ai consumatori informazioni più chiare e
complete e per migliorare la competitività delle imprese che desiderano
aderirvi.
AL VIA LA PRIMA RIUNIONE
DEGLI ESPERTI AGRICOLI PER IL G20
Nell’ambito
delle riunioni della Presidenza
italiana del G20, il 19 e 20 aprile si è tenuta in video
conferenza la prima Riunione degli Esperti Agricoli (Agriculture Deputies
Meeting), organizzata dal Ministero
delle politiche agricole alimentari e forestali.
Durante la riunione sono state presentate le relazioni preparate dalla FAO e
dall’OCSE sul raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 e sulla Food
Coalition introdotte da Máximo Torero, Chief Economist della FAO, e sulla
resilienza in agricoltura introdotta da Guillaume Gruère Senior Policy
Analist dell’OCSE.
Le delegazioni dei Paesi G20 hanno espresso il proprio supporto alle priorità
promosse dalla Presidenza italiana.
Fra gli ospiti internazionali, oltre ai Membri del G20 e alle OOII, ha
partecipato, nella prima giornata dei lavori, la dott.ssa
Agnes Kalibata, inviata speciale delle Nazioni Unite per il Food System Summit
(UNFSS) del 2021 che ne ha illustrato gli obiettivi.
La Presidente degli Esperti Agricoli del G20, dott.ssa
Graziella Romito, ha presentato le priorità della Presidenza italiana sulla
sostenibilità e resilienza dei sistemi agroalimentari e sul raggiungimento
dell’obiettivo fame zero.
Nella seconda giornata dei lavori la Presidenza del G20 ha illustrato le azioni
concrete che intende promuovere per contribuire concretamente all’obiettivo
fame zero e dare visibilità alle buone prassi in materia di agricoltura
sostenibile.
Durante il meeting sono stati avviati i lavori per la redazione del Comunicato
dei Ministri dell’Agricoltura che si riuniranno dal 16 al 18 Settembre 2021 a Firenze per la ministeriale agricoltura.
NORME CONTRO LE PRATICHE SLEALI NEI RAPPORTI COMMERCIALI AGROALIMENTARI
E’
stato approvato l’art. 7 della Legge di Delegazione
Europea che definisce la disciplina onnicompresiva contro
le pratiche sleali nella filiera agroalimentare per
la tutela di imprenditori e consumatori.
I principi individuati dal Parlamento italiano permettono di indirizzare il
quadro giuridico esistente verso una maggiore tutela degli operatori delle
filiere agricole e alimentari rispetto alla problematica delle pratiche sleali.
Saranno, quindi, sostenute le buone pratiche commerciali e la trasparenza a cui venditori e acquirenti di
prodotti agroalimentari dovranno attenersi prima, durante e dopo la relazione
commerciale.
L’obiettivo è quello di vietare che si pongano in essere pratiche commerciali
eccessivamente gravose per i produttori agricoli e alimentari, come le aste
elettroniche a doppio ribasso e le vendite a prezzi inferiori del 15% ai costi
medi di produzione elaborati da Ismea.
L’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della
repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF)
sarà, inoltre, designato quale autorità nazionale di contrasto deputata
all’attività di vigilanza sull’applicazione delle disposizioni che disciplinano
le relazioni commerciali, l’applicazione dei divieti stabiliti dalla direttiva
e delle relative sanzioni.
Saranno introdotti anche meccanismi di risoluzione alternativa delle
controversie tra le parti, valorizzando il ruolo delle organizzazioni di
rappresentanza attraverso la definizione di accordi quadro nazionali.
ISTITUITO IL TAVOLO NAZIONALE DI PARTENARIATO PER IL PSN
Una
strategia innovativa, condivisa ed efficiente nella gestione delle risorse. Si
è riunito oggi il Tavolo Nazionale
di Partenariato per la costruzione del Piano Strategico nazionale (PSN) con
l’obiettivo di tracciare la strada che porterà alla definizione della futura Politica Agricola Comune (PAC)
2023-2027.L’incontro, organizzato in un evento on line dalla Rete
Rurale Nazionale del Mipaaf,
in una location d’eccezione, la ricostruzione virtuale e fedele del Palazzo
dell’agricoltura, sede del ministero, è stato aperto dal Ministro delle
politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, e ha visto la partecipazione
dei presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato e della
Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, del Ministero per il Sud e
la Coesione Territoriale, della Transizione ecologica e della Salute, e tutte
le principali associazioni di settore, le organizzazioni professionali,
sindacali, il mondo della cooperazione. Obiettivo comune è quello di avviare un
percorso condiviso con i rappresentanti del mondo produttivo, istituzionale e
della società civile, al fine di contribuire insieme alla predisposizione del
nuovo PSN.
“Quella di oggi è una riunione da cui partire e non un punto di arrivo. La
sfida che abbiamo davanti è una sfida impegnativa, affascinante per il nostro
Paese, che è quella di costruire un sistema agricolo che possa disegnare un
nuovo volto per l’agricoltura che vogliamo nel prossimo decennio.
Un’agricoltura fatta di innovazione e sostenibilità ambientale, economica e
sociale”, ha dichiarato il Ministro
delle Politiche agricole e forestali, Stefano Patuanelli,
intervenuto in apertura del tavolo. “Sei sono gli obiettivi
principali e strategici del PNRR che potranno poi essere declinati in diversi
sotto obiettivi: potenziare la competitività delle aziende e delle filiere,
migliorare le performance climatiche e ambientali dei sistemi produttivi,
rafforzare la resilienza e la vitalità dei territori rurali, promuovere il
lavoro agricolo e forestale di qualità e rafforzare la capacità di
attivare scambi di conoscenza e innovazioni, e infine efficientare il sistema
di governance, rafforzando le strutture di gestione amministrative a livello
nazionale e regionale e costruire un quadro regolamentare semplice ed adeguato
alle nuove sfide e alle nuove esigenze. Avremo un percorso da fare assieme che
rappresenta una delle sfide che questo governo ha: quella di rafforzare il
settore primario che nel nostro Paese è di fondamentale importanza”, ha
concluso il Ministro.
L’emergenza COVID-19, che ha messo in evidenza alcuni problemi dei contesti
territoriali rurali, come la carenza dei servizi e delle infrastrutture, in
particolare con i ritardi accumulati per la connettività e le nuove tecnologie,
ha fatto comunque emergere in questo difficile anno le potenzialità delle aree
rurali, soprattutto in termini di qualità della vita come opportunità per un
ripensamento e un rilancio dello sviluppo.
Nel corso dell’incontro è intervenuto Giuseppe Blasi, Capo Dipartimento DIPEISR che
ha illustrato il Tavolo Nazionale di Partenariato per la nuova Pac 2023-2027,
Simona Angelini, Autorità di Gestione della Rete rurale nazionale e Alessandro
Monteleone, di Rete rurale nazionale.
L’ultima parte della giornata è stata dedicata ai contributi del partenariato
istituzionale, economico e sociale, con il coinvolgimento delle entità
associative ed economiche che rappresentano i portatori di interesse del
settore agricolo.
PRIMA CAMPAGNA DI ESPORTAZIONE DI RISO ITALIANO IN CINA
Concluso
il negoziato per l’esportazione di riso italiano in Cina: l’Ambasciata italiana
a Pechino ha comunicato oggi che tutte le riserie italiane che avevano fatto
richiesta di esportare in Cina, sono state autorizzate dalle Autorità cinesi
competenti, applicando il protocollo siglato tra le due parti l’8 aprile 2020.
Con questo ultimo passaggio, è finalmente concluso l’iter che ha portato
all’apertura del mercato cinese al riso italiano e gli operatori autorizzati
potranno avviare le prime spedizioni verso la Cina.
Questo risultato è frutto di una lunga ed impegnativa attività negoziale che ha
coinvolto il Servizio fitosanitario nazionale, in stretta sinergia con gli
operatori e gli enti scientifici di riferimento del settore, le altre strutture
del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, le Istituzioni
regionali e la nostra Rappresentanza diplomatica a Pechino.
Fonte Mipaaf
REPORT ATTIVITÀ OPERATIVA ICQRF
Oltre 70mila
controlli, 1.142 interventi fuori dei confini nazionali,
riguardanti in particolare le attività di controllo per l’e-commerce sul web a
tutela delle Indicazioni Geografiche, 22 milioni di kg di merce
sequestrata, per un valore di oltre 21 milioni di euro.
È on line sul sito del Mipaaf il Report 2020 dell’attività
operativa dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF) con
i dettagli sugli interventi contro frodi, fenomeni di italian sounding e
contraffazioni ai danni del made in Italy agroalimentare e dei consumatori, e
nel contrasto alla criminalità agroalimentare.
Su 37.508 operatori ispezionati e 77.080 prodotti controllati, le irregolarità
hanno riguardato l’11% dei prodotti e il 7,4% dei campioni analizzati. Dati che
confermano come la qualità dei nostri prodotti sia salvaguardata da un efficace
sistema di controlli.
“Il
Report dell’ICQRF dimostra che nonostante le difficoltà dovute alla crisi
pandemica in atto, l’Ispettorato è riuscito nel 2020 ad assicurare un numero di
controlli in evoluzione positiva rispetto agli anni precedenti, mettendo in
evidenza la qualità e la garanzia dei nostri prodotti agroalimentari nel
mercato nazionale e sulle piazze internazionali”, ha detto il Ministro
delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli. “La
difesa delle produzioni agroalimentari, la tutela della qualità e della
salubrità degli alimenti, il contrasto alle pratiche sleali, l’intenso lavoro
di vigilanza sulle attività di controllo delle produzioni a indicazione
geografica, le attività analitiche dei laboratori a tutela della qualità, sono
elementi centrali nelle attività svolte e confermano la qualità del sistema dei
controlli italiano e il posizionamento dell’ICQRF tra le principali Autorità
antifrode nel food a livello mondiale“.
I controlli hanno riguardato per oltre il 90% i prodotti alimentari e per circa
il 10% i mezzi tecnici per l’agricoltura (mangimi, fertilizzanti, sementi,
prodotti fitosanitari). 159 le notizie di reato e 4.119 le contestazioni
amministrative a cui si aggiungono 4.762 diffide emesse nei confronti degli
operatori.
Inoltre, in quanto Autorità sanzionatoria per numerose violazioni
nell’agroalimentare, anche contestate da altre Autorità di controllo,
l’ICQRF ha emesso 1.899 ordinanze di ingiunzioni di pagamento, per un
importo di circa 17 milioni di euro.
A livello internazionale e sul web, in qualità di Autorità ex officio per i
prodotti DOP/IGP e Organismo di contatto in sede UE per l’Italia nel
settore vitivinicolo, l’Ispettorato ha attivato nel 2020 1.142 interventi,
1.079 in particolare grazie alla continua collaborazione con i web marketplace
Alibaba, Amazon, Ebay e Rakuten, che, con il 99% di successi, hanno consentito
all’Italia di garantire alle nostre denominazioni d’origine la stessa
protezione contro la contraffazione prevista per i marchi privati.
DL SOSTEGNI
Dal 30.03.2021 e fino al prossimo 28
maggio, oltre 260 mila aziende della filiera agroalimentare possono inoltrare
la domanda per i contributi a fondo perduto previsti
dal Decreto Sostegni.
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate (https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/)
è stato aperto il canale come già avvenuto per il Decreto Rilancio.
“È un altro piccolo passo per uscire dal dramma sanitario ed
economico che ha colpito il nostro Paese, con la certezza che bisognerà
investire non solo sul fronteggiare le necessità più urgenti, ma anche e
soprattutto sull’avvio di un vero e proprio piano di rilancio”,
ha dichiarato il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli.“Il
grande lavoro che stiamo portando avanti sul Recovery Fund dovrà puntare a
proiettare il settore agroalimentare verso un nuovo paradigma di crescita e
sviluppo, partendo da investimenti per innovare i processi di coltivazione e
produzione ed affiancarli ai nuovi strumenti digitali e all’intelligenza artificiale.
In questo modo riusciamo a favorire non solo la transizione ecologica, ma ad
avviare nuovi metodi di produzione al passo con la competitività globale e con
la sostenibilità ambientale ed economica”.
Sarà di circa 800 milioni la partecipazione del settore agroalimentare ai
contributi a fondo perduto dell’articolo 1 del Decreto Sostegni, 300 milioni la
decontribuzione per il settore agricolo e l’incremento di 150 milioni del Fondo
per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura.Prorogata
la cassa integrazione salariale per operai agricoli per un massimo di 120
giorni fino al 31 dicembre 2021.
Ai titolari di reddito agrario con compensi e ricavi non superiori a 10 milioni
di euro verrà riconosciuto un contributo a fondo perduto, a condizione che
l’ammontare medio mensile del fatturato del 2020 sia inferiore almeno del 30%
all’ammontare medio mensile del fatturato del 2019. Il contributo, che dipende
dal fatturato dell’azienda, è determinato in misura pari all’importo ottenuto
applicando una percentuale alla differenza tra
l’ammontare medio mensile del fatturato e dei
corrispettivi dell’anno 2020 e l’ammontare medio
mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019 e va da un massimo del
60% della perdita subita per chi ha ricavi o compensi non superiori ai 100 mila
euro al minimo del 20% per chi ha ricavi o compensi tra i 5 e i 10 milioni di
euro.
PRESCRIZIONE DEL REATO E REVOCA ORDINE DI DEMOLIZIONE
La prescrizione del reato
di abuso edilizio comporta la revoca dell’ordine di
demolizione. Solo se interviene sentenza di condanna per detto reato infatti si può dare
esecuzione all’ordine di demolizione. Questo il principio sintetico, ma
importante sancito dallasentenza n. 9915/2021 (sotto
allegata) emessa al termine della seguente vicenda giudiziaria.
La Corte d’appello rileva l’intervenuta prescrizione dei reati contemplati dall’art.
44, 64, 71,65 e 7 del d.P.R n. 380/2001, che contiene il Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, e
dichiara il non doversi procedere, confermando però le statuizioni civili
contemplate dalla sentenza di primo grado.
L’estinzione
del reato deve travolgere l’ordine di demolizione
L’imputato
ricorre in Cassazione sollevando un unico motivo di ricorso, in cui lamenta la
mancata revoca dell’obbligo di demolizione, stante la dichiarata estinzione del
reato a causa dell’intervenuta prescrizione dello stesso. Dalla lettura dell’art.
31, comma 9 del d.P.R n. 380/2001 si evince che l’estinzione del reato
travolge l’ordine di demolizione dell’opera, visto che manca la pronuncia
di condanna, che costituisce l’antecedente necessario per poter
applicare la sanzione.
Fonte
Mipaaf
IL MINISTRO PATUANELLI ALL’ AGRIFISH: AL CENTRO
DEL VERTICE PAC E NEW DELIVERY MODEL
Il pacchetto di riforme della politica agricola
comune post 2020 (Pac), le strategie per
il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Green Deal e dalla strategia Farm
to Fork, il New Delivery Model, innovazione e transizione digitale.
Sono stati questi i temi al centro del vertice
dei ministri dell’agricoltura e della pesca dell’Ue che si è svolto ieri ed
oggi a Bruxelles.
Il Ministro delle Politiche Agricole e
Forestali, Stefano Patuanelli, ha esposto la posizione italiana sui vari punti
affrontati durante i due giorni del vertice, sottolineando la necessità di
procedere all’accordo per la nuova Pac, andando al di là
delle criticità e delle differenti posizioni dei paesi membri.
Sostanziale convergenza da parte del Ministro
sia alla definizione di ‘agricoltore attivo” flessibile, individuato
attraverso criteri stabiliti dagli Stati membri, nel rispetto del principio di
sussidiarietà, purche’ ogni Paese possa valutare se è necessario individuare
questo soggetto e, in caso affermativo, avere ampi margini per la sua
definizione, sia su capping, degressività dei pagamenti e pagamento
redistributivo, su cui si deve guardare all’esito del Consiglio europeo dello
scorso luglio e muoversi verso una loro applicazione facoltativa a livello di
Stato membro basata sull’oggettiva analisi dei fabbisogni.
Per quanto riguarda il livello di convergenza
interna dei diritti all’aiuto entro il 2026, il Ministro ha sottolineato come
sia preferibile per l’Italia mantenere il livello minimo del 75% come proposto
dalla Commissione, tenendo anche conto che il processo di convergenza è una
delicata operazione che va attentamente programmata a livello di singolo
Paese.
Il Ministro Patuanelli ha poi proposto di
continuare a lavorare per rendere il nuovo modello di governance, il New
Delivery Model, più semplice ed efficace, riducendo la burocrazia e la
reportistica, con interventi dei Piani strategici facilmente attuabili a
livello regionale, evitando che si preveda un doppio livello di controlli,
performance e regolarità, che comporterebbero un aggravio amministrativo.
Patuanelli ha infine chiesto di rivedere il
mandato che riguarda l’utilizzo degli strumenti di gestione del rischio, e che
prevedono i meccanismi di supporto per gli agricoltori per affrontare i
disastri causati da eventi climatici catastrofali, alzando l’aliquota attuale,
dall’1 ad almeno il 3%.
PROTOCOLLO DI INTESA DEI GEORGOFILI CON
LA DIREZIONE GENERALE PER LA PROMOZIONE DELLA QUALITÀ AGROALIMENTARE E
DELL’IPPICA (MIPAAF)
È stato firmato lo scorso 23 marzo un protocollo di intesa tra l’Accademia dei
Georgofili e il Mipaaf.
“Il protocollo tra Accademia e il Mipaaf sottolinea
l’attenzione dei Georgofili per la qualità della produzione primaria e della
sua trasformazione in prodotti alimentari di eccellenza, come ampiamente
riconosciuto anche all’estero”, ha commentato il Presidente dei Georgofili
Massimo Vincenzini. “Ma non ci si può accontentare dei risultati finora
conseguiti: ampi margini di miglioramento sono alla portata di tutte le
filiere, a patto che sia data la dovuta attenzione alle innovazioni
tecnico-scientifiche messe a disposizione dal mondo della ricerca. Accademia e
Ministero, anche grazie al protocollo sottoscritto, si adopereranno con
assoluta determinazione a beneficio della qualità di tutte le nostre filiere
agroalimentari”.
“Attraverso la collaborazione tra Mipaaf e
l’Accademia dei Georgofili” sottolinea il Direttore del Direzione generale
per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica del Ministero,
Oreste Gerini “verrà favorita la valorizzazione di tutte le eccellenze
agroalimentari nazionali, fornendo informazioni fondamentali a produttori e
consumatori sul panorama dei prodotti di qualità regolamentata come DOP e IGP e
biologici, ma non solo, favorendo in tal modo anche la loro protezione da
fenomeni di contraffazione, purtroppo molto diffusi. La condivisione delle
conoscenze tecniche e scientifiche dei due Enti” continua ancora Gerini
“sarà di impulso sia alla crescita del sistema agroalimentare
nazionale che alla condivisione di sistemi territoriali di sviluppo
crescita di tutto il comparto agricolo “
Il protocollo di intesa ha durata triennale e potrà essere rinnovato su
espressa volontà delle parti.
RINNOVATO
ACCORDO CON ALIBABA. ITALIA UNICO PAESE AL MONDO A GARANTIRE TUTELA E
PROMOZIONE DELL’AGROALIMENTARE SULLE PIATTAFORME DEL GRUPPO
È stato rinnovato l’accordo tra il MipaafICQRF e
il Gruppo Alibaba per promuovere le eccellenze agroalimentari del nostro Paese
e combattere i falsi, dal parmesan al prosecco contraffatto.
L’accordo consolida la collaborazione esistente con il Gruppo Alibaba,
confermandone il ruolo strategico nella promozione delle eccellenze
agroalimentari di qualità certificata del nostro Paese e nella tutela dei
consumatori e acquirenti online. Grazie al capillare lavoro di controllo
esperito dall’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della
repressione frodi dei prodotti agroalimentari), ordini e prodotti sospetti (che
violano o evocano indicazioni geografiche tutelate) possono infatti essere
segnalati direttamente al sistema di protezione della proprietà intellettuale
di Alibaba.
L’alleanza del Ministero con Alibaba per contrastare la contraffazione e
proteggere i marchi d’origine è iniziata nel 2016: sono circa 200 le inserzioni
di prodotti rimosse, sia nell’ambito dei Marketplace B2B che B2C di Alibaba.
Per individuare i falsi il Mipaaf ha
costituito una task force operativa dell’Ispettorato repressione frodi che
quotidianamente cerca i prodotti contraffatti e li segnala ad Alibaba. Entro 3
giorni le inserzioni illecite vengono rimosse e i venditori informati che
stanno violando le indicazioni geografiche italiane. Con il nuovo accordo, sono
attualmente 41 le indicazioni geografiche italiane riconosciute e protette da
Alibaba sulle proprie piattaforme di e-commerce.
Fonte Mipaaf
INCONTRO TRA IL MINISTRO PATUANELLI E IL DIRETTORE GENERALE DELLA FAO
Il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Stefano Patuanelli, ha avuto oggi (02.03.2021) un proficuo incontro, in modalità virtuale, con il Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, nel corso del quale sono state passate in rassegna le principali tematiche di comune interesse tra cui la lotta contro la fame nel mondo, soprattutto a livello infantile, lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e redditizia che tenga sempre più conto dei rischi di cambiamento climatico e la necessità di incrementare aree verdi.
Da parte del Direttore della FAO è stato sottolineato lo stato di difficoltà del settore agricolo a causa della pandemia e si è appellato all’Italia per continuare lo storico sostegno alla sua organizzazione, appello che è stato subito accolto dal Ministro Patuanelli.
È stato inoltre menzionato l’importante ruolo che l’Italia può svolgere come Presidenza del G20 ribadendo come da parte del Governo italiano ci sia la forte volontà di proporre e sostenere iniziative e risultati concreti.
Il Ministro Patuanelli ha successivamente sottolineato come sia necessario aumentare la produttività e la redditività in chiave ecosostenibile in agricoltura e, per quanto concerne l’Italia, ha informato il Direttore Generale della FAO dell’iniziativa italiana “Agricoltura 4.0” che già oggi mette a disposizione una serie di strumenti in questo senso.
In un più ampio ambito programmatico, il Ministro Patuanelli ha proposto un programma articolato in tre sezioni: una riflessione sulla sostenibilità, declinata nelle sue dimensioni economica, sociale ed ambientale.
La sostenibilità economica richiama i problemi delle filiere, dei redditi degli agricoltori e degli altri attori rilevanti, la trasparenza dei mercati, il commercio internazionale, l’impatto economico della globalizzazione, l’impatto della rivoluzione digitale sulle filiere agro alimentari.
La sostenibilità ambientale si collega al cambiamento climatico. Occorrerà quindi affrontare i problemi dell’effetto serra, lo sviluppo dell’economia circolare, l’agricoltura di precisione e l’Intelligenza Artificiale, la tracciabilità dei prodotti alimentari, la trasformazione energetica in agricoltura, la protezione delle aree rurali, la conservazione e la valorizzazione delle biodiversità.
La sostenibilità sociale servirà ad interrogarsi sulle modalità per eliminare la povertà nelle aree rurali e la sperequazione dello sviluppo.
Fonte Mipaaf
DECRETO NUOVI PROGRAMMI DI SOSTEGNO OLIVICO-OLEARIO NAZIONALE
Dopo aver raggiunto l’intesa nell’ultima seduta della Conferenza Stato-Regioni, il Presidente nonché ministro ad interim Giuseppe Conte ha firmato il decreto del Ministero delle Politiche Agricole “Disposizioni nazionali concernenti i programmi di sostegno al settore dell’olio di oliva e delle olive da tavola” per il periodo transitorio in vista della nuova PAC. Ad annunciarlo il sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate.
I programmi, che partiranno il prossimo 1° aprile e si concluderanno entro il 31 dicembre 2022, potranno contare su una dotazione complessiva pari a 69,2 milioni di euro di cui 34,59 milioni quale contributo comunitario.
Di tale plafond almeno il 20per cento potrà essere utilizzato per interventi sul miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura, almeno il 30% destinato al miglioramento della qualità della produzione e almeno il 15% per interventi sul sistema della tracciabilità, della certificazione e della tutela della qualità dell’olio di oliva e delle olive da tavola, in particolare il controllo degli olii venduti ai consumatori finali.
“Ringrazio il ministro ad interim Conte: con la firma del decreto poniamo le basi per l’avvio della nuova programmazione di sostegno al comparto olivicolo-oleario per il prossimo biennio che ci traghetterà nella nuova PAC – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, che ha partecipato per il Mipaaf alla Conferenza Stato-Regioni – Un uso sapiente delle risorse da parte delle Organizzazioni dei Produttori e delle loro associazioni nazionali potrà permettere al comparto di innovarsi in maniera adeguata per le nuove sfide che lo attendono, oltre il difficile periodo delle chiusure all’Ho.re.ca legate alla pandemia Covid-19 che hanno inevitabilmente avuto ricadute negative sulle vendite”.
Per interventi sul miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura si intendono le operazioni di mantenimento degli oliveti ad alto valore ambientale e paesaggistico e a rischio abbandono, ubicati per lo più in aree dalla situazione orografica difficile, l’elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri ambientali adattati alle condizioni locali nonché loro diffusione e monitoraggio, la dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell’olivo e di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio quali la coltivazione biologica, la coltivazione a bassi consumi intermedi, la protezione del suolo limitando l’erosione o la coltivazione integrata nonché le iniziative per la protezione delle varietà rustiche e delle varietà a rischio estinzione. Gli interventi per il miglioramento della competitività dell’olivicoltura attraverso la modernizzazione saranno tesi all’innovazione dei sistemi di irrigazione e delle tecniche colturali con introduzione di sistemi digitalizzati, la sostituzione degli olivi poco produttivi con nuovi olivi, la formazione dei produttori sulle nuove tecniche colturali e le iniziative di formazione e comunicazione. Sulla qualità della produzione, gli interventi mireranno al miglioramento delle condizioni di coltivazione, raccolta e magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica, al miglioramento varietale degli oliveti e alla valorizzazione dei residui della produzione, all’assistenza tecnica all’industria di trasformazione oleicola, alla costituzione e miglioramento dei laboratori di analisi delle caratteristiche organolettiche e fisico-chimiche degli olivi di oliva vergini nonché alla formazione di panel di assaggiatori per l’analisi sensoriale. Infine, saranno finanziati interventi per la progettazione e la realizzazione di sistemi di tracciabilità di filiera certificati, la realizzazione e la applicazione pratica di sistemi di certificazione volontaria della qualità basati su un sistema di analisi del rischio e di punti critici di controllo nonché la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi di controllo del rispetto delle norme di autenticità, qualità e commercializzazione dell’olio di oliva e delle olive da mensa immessi sul mercato.
NOTA TECNICA
Sull’articolo 2, comma 2, seconda parte, il Ministero delle Politiche Agricole ribadisce che si è inteso dare priorità ai programmi presentati in forma aggregata tramite le AOP (associazioni di organizzazioni dei produttori), al fine di facilitare un sistema di certificazione unitario della sostenibilità della filiera olivicola, in attesa dell’emanazione del decreto ministeriale citato nello stesso comma che estenderà alla filiera olivicola il sistema di certificazione delle varie fasi del processo produttivo del comparto.
Come precisato all’articolo 3, comma 1, lettera c), la priorità viene concessa alle AOP garantendo loro almeno il 50% delle risorse disponibili per la misura 5 (tracciabilità, certificazione e tutela della qualità dell’olio di oliva e delle olive da tavola).
Tale ripartizione garantisce il completo utilizzo delle risorse in quanto se le OP che presentano il programma singolarmente non dovessero utilizzare l’intero plafond a loro disposizione, le risorse che residuano potranno essere trasferite alle AOP fino alla concorrenza del 50%.
Per quanto riguarda le modalità di ripartizione delle somme, verranno applicati i 4 criteri previsti all’articolo 6, comma 4, lettere a), b), c) e d), concernenti, rispettivamente, il numero di produttori ardenti, la superficie olivetata, il punteggio attribuito al programma e il valore del prodotto ceduto o conferito dai soci delle OP e da esse commercializzato.
Agli esiti dell’applicazione dei predetti parametri, all’organizzazione beneficiaria con una rappresentatività e un punteggio superiori saranno assegnate risorse proporzionalmente maggiori, ma senza che alcuna organizzazione beneficiaria venga esclusa dall’accesso alla misura.
Fonte Mipaaf
LA FILIERA BRASSICOLA A CONFRONTO PER LA
DESTINAZIONE DEI FONDI DELLA LEGGE DI BILANCIO
Tra i settori che hanno maggiormente subito le
conseguenze delle chiusure imposte per fronteggiare la pandemia da Covid-19 c’è
sicuramente la filiera brassicola, riunita oggi in videoconferenza dal
Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, per pianificare le
azioni future del comparto.
Il tavolo di filiera ha visto confrontarsi i
diversi protagonisti sui possibili utilizzi di parte dei fondi messi a
disposizione dall’ultima Legge di Bilancio, pari a 10 milioni di euro.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito ad innumerevoli iniziative che hanno
portato alla nascita di centinaia di microbirrifici artigianali. Questo deve
essere il volano per la creazione di una vera e propria filiera brassicola
italiana, che possa contare su produzioni agricole di luppolo e malto nazionali
– dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate.
Sarà determinante, dunque, saper ben indirizzare questi fondi a disposizione
per pianificare gli sviluppi futuri. Al di là del delicato momento politico, è
importante avviare il confronto con la filiera per comprendere come meglio
destinare le risorse al fine di garantire crescita e aumento del valore
aggiunto nel prossimo futuro – prosegue L’Abbate – concentrandosi su interventi
complementari a quelli già previsti dai Piani di Sviluppo Rurale, dove alcune
misure già possono finanziare le esigenze indicate dal tavolo”. Tra le
proposte emerse quella, innanzitutto, del sostegno alla produzione di orzo e
luppolo, anche tramite contratti di filiera agganciati alla valorizzazione
della trasformazione e della promozione del prodotto. “Questo in modo tale
che la filiera si strutturi e abbia poi la forza di crescere in autonomia –
spiega il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate. Il Ministero ha già chiesto i dati
aggiornati ad Agea, così da poter valutare gli ettari interessati da tali
produzioni”.
A ciò si aggiunge la richiesta di finanziare la
ricerca in diverse direzioni: per l’individuazione di prodotti fitosanitari
efficaci ed a basso impatto sull’ambiente, di varietà vegetali più performanti
e di soluzioni migliorative della meccanizzazione del processo produttivo.
Dunque, promozione, assistenza tecnica e formazione, sia per gli agricoltori
che per i tecnici i quali, a loro volta, supporteranno i produttori, dando
concreta attuazione nelle imprese dei risultati della ricerca scientifica.
Si attende a breve, infine, la prima bozza con
cui l’osservatorio economico-statistico, costituitosi in seno al tavolo di
filiera, fotografa lo scenario italiano sul luppolo.
L’IMPEGNO DEL MINISTERO CONTRO LO SPRECO
ALIMENTARE
E’ imminente la pubblicazione del II Report di
attività dell’Osservatorio sulle eccedenze, sui recuperi e sugli sprechi
alimentari istituito nel 2017 presso il Crea, l’Ente di ricerca del Ministero
delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e coordinato da Laura Rossi.
Ad annunciarlo nell’ottava Giornata nazionale di prevenzione dello spreco
alimentare è il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate.
“I dati ci dicono che il sistema delle organizzazioni
di produttori (OP) è altamente organizzato e valorizza le eccedenze attraverso
la loro redistribuzione agli organismi caritativi e mantenendone, dunque, l’uso
per l’alimentazione umana per un 68% – dichiara Giuseppe L’Abbate,
Sottosegretario alle Politiche Agricole – La distribuzione riguarda
essenzialmente la frutta (84%) rispetto agli ortaggi (16%) e il sistema delle
OP tende a limitare moltissimo lo spreco inteso come prodotto che viene
conferito in discarica. L’eccesso di produzione o viene redistribuito o viene
trasformato per i due terzi del totale. Il Mipaaf – prosegue L’Abbate – è in prima linea nel portare
avanti azioni per far sì che questo tasso aumenti e che la quota non destinata
alla alimentazione umana possa diminuire. Un impegno testimoniato anche
dall’ultima Legge di Bilancio che ha incrementato di 40 milioni di euro la
dotazione per il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone
con fragilità sociali e alimentari, che si sommano ai 250 milioni di euro già
inseriti nel Decreto Rilancio. Garantiamo così – conclude il Sottosegretario
L’Abbate – la tutela alimentare delle fasce di popolazione più fragili,
riducendo lo spreco alimentare”.
Avviati i lavori della Commissione Sperimentale
Nazionale sul Grano duro
Si è svolto in videoconferenza il primo incontro
con cui ha preso avvio, con il coordinamento della Borsa Merci Telematica
Italiana, il percorso per l’istituzione della Commissione Sperimentale
Nazionale sul grano duro. Il confronto tra le associazioni agricole più
rappresentative nel settore produttivo cerealicolo e la parte agroindustriale
di Italmopa è stato finalizzato alla condivisione della bozza di regolamento
del funzionamento stesso della Commissione, che mira a divenire luogo di
confronto tra produttori e trasformatori.
“Si tratta di un giorno importante per la
filiera cerealicola italiana che, da oggi, seppur nella forma sperimentale,
potrà contare su uno strumento cruciale per la rilevazione dei prezzi delle
varie tipologie di grano duro – ha dichiarato il Sottosegretario alle Politiche
Agricole, Giuseppe L’Abbate, in apertura dei lavori – Luogo di incontro, in
grado di incentivare le sinergie tra la parte produttrice e quella della
trasformazione, la Commissione è il frutto di un lungo percorso iniziato sin
dalla modifica normativa, da me promossa, nel 2015. L’obiettivo è quello di
affrontare e risolvere assieme agli operatori del settore le questioni aperte,
favorendo il dialogo nella filiera, nell’interesse nazionale. In altri comparti
– conclude L’Abbate – lo strumento della Cun ha dimostrato tutta la sua
concreta importanza”.
Fanno parte della Commissione Sperimentale
Nazionale i rappresentanti di Italmopa, Associazione Mugnai Industriali
d’Italia, e per il mondo agricolo le associazioni Coldiretti, Confagricoltura,
Cia, Copagri e Liberi Agricoltori. I lavori proseguiranno nelle prossime
settimane per concordare ulteriori aspetti sul regolamento di funzionamento.
Riordino del Servizio Fitosanitario Nazionale
e dei controlli sulla Sanità delle piante: approvati in Cdm gli schemi dei
decreti legislativi
Via libera, nel Consiglio dei Ministri
riunito venerdì scorso 29 gennaio, agli schemi dei Decreti-Legge relativi il
riordino del servizio fitosanitario nazionale e i controlli in materia di
sanità delle piante.
Si tratta di provvedimenti di grande rilevanza
per il settore agricolo nazionale poiché consentiranno di recepire in Italia il
nuovo regime fitosanitario europeo, introdotto con il regolamento 2016/2031 e di
adeguare la normativa nazionale sui controlli ufficiali in materia di sanità
delle piante al Regolamento (UE) 2017/625.
I provvedimenti sono il frutto di un intenso
lavoro di interlocuzione e affinamento da parte del Governo con il Parlamento,
le Regioni e il settore di riferimento.
Il pacchetto approvato punta, in particolare, a
rilanciare il ruolo e l’efficienza del Servizio Fitosanitario Centrale (SFC) e
dei Servizi fitosanitari regionali (SFR), con l’obiettivo di rendere ancora più
efficiente e veloce la capacità di risposta del sistema nei confronti delle
minacce derivanti dall’introduzione di organismi nocivi.
NOTE
TECNICHE
Per il contrasto alle emergenze si prevede
l’adozione di un Piano di emergenza nazionale, con procedure e risorse
finanziarie definite da mettere in campo in caso di ritrovamento di focolai di
organismi nocivi in applicazione del regolamento (UE) n. 2017/625.
Il pacchetto legislativo prevede un complessivo
rafforzamento dei controlli, non solo sulle produzioni interne ma anche sulle
importazioni, con adeguamento della dotazione strumentale e di personale dei
posti di controllo frontalieri.
Viene ridisegnata la rete dei Laboratori
nazionali di riferimento e dei laboratori ufficiali, anche in questo caso
prevedendo un efficientamento delle strutture e delle risorse per eseguire gli
obblighi derivanti dall’applicazione degli standard più elevati.
La normativa prevede inoltre la realizzazione di
un sistema informatico, interconnesso con gli altri sistemi europei, per la
raccolta e la registrazione di tutti i dati e le informazioni (dati di
monitoraggi, intercettazioni, certificati, informazioni su controlli ufficiali)
e la ridefinizione dell’impianto sanzionatorio.
Sul fronte della prevenzione si introduce
maggiore responsabilità a carico degli operatori professionali per garantire la
tracciabilità del materiale vegetale.
Oltre al decreto legislativo relativo alla
riorganizzazione del Servizio Fitosanitario Nazionale, il pacchetto include il
riordino della normativa in materia di sementi, di materiali di moltiplicazione
dei fruttiferi e delle piante ortive e dei materiali di moltiplicazione della
vite, con adeguamento al nuovo quadro normativo europeo. Il riordino consentirà
di eliminare le duplicazioni esistenti nelle procedure amministrative e nei
controlli, razionalizzando l’intera sistema con indubbio beneficio per gli
operatori che per l’intero sistema agricolo nazionale.
SCHEMA DI
DECRETO LEGISLATIVO RECANTE NORME PER LA PROTEZIONE DELLE PIANTE DAGLI
ORGANISMI NOCIVI
Il nuovo testo normativo, la cui logica prevede
un maggiore coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nelle attività di
difesa delle piante, contiene i seguenti aspetti chiave:
1.definizione di una nuova organizzazione del
Servizio Fitosanitario Nazionale alla luce del nuovo regime fitosanitario
europeo e definizione dell’autorità unica e delle autorità competenti in
materia;
2. modifica del ruolo del Comitato fitosanitario
nazionale e individuazione del Centro Difesa e Certificazione (CREA-DC) quale Istituto
nazionale di riferimento per il supporto scientifico e diagnostico;
3. ridefinizione del ruolo e delle competenze e
formazione permanente del personale del servizio fitosanitario nazionale con
rafforzamento delle dotazioni minime necessarie agli adempimenti previsti dai
regolamenti;
4. definizione di nuova gestione delle emergenze
fitosanitarie attraverso anche la definizione di specifiche strutture
necessarie a tale gestione, tra cui il Segretariato per le emergenze
fitosanitarie e specifiche unità di coordinamento territoriali;
5. adozione di un Piano di emergenza nazionale,
in cui definire le linee di azione, le strutture coinvolte, le responsabilità,
le procedure, nonché le risorse finanziarie da mettere a disposizione in caso
di ritrovamento di focolai di organismi nocivi in applicazione del regolamento
(UE) n. 2017/625;
6. realizzazione di un Sistema informativo
nazionale per la raccolta delle informazioni del settore fitosanitario, da
collegare e da rendere compatibile con il sistema informatico dell’Unione
europea;
7. razionalizzazione dei punti di ingresso
frontalieri;
8. definizione delle procedure di controllo
ufficiale.
SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE NORME PER
LA PRODUZIONE A SCOPO DI COMMERCIALIZZAZIONE E LA COMMERCIALIZZAZIONE DI
PRODOTTI SEMENTIERI
Il decreto legislativo accorpa le norme
attualmente in vigore, sulla disciplina dell’attività sementiera, adeguandole
con modifiche ed integrazioni all’evoluzione della normativa europea di
settore, nel rispetto dei princìpi di semplificazione e ammodernamento delle
norme imposto dalla legge 28 luglio 2016, n. 154, in
attuazione del nuovo regime fitosanitario europeo definito dai Regolamenti (UE)
2016/2031 e (UE) 2017/625.
Il provvedimento ridefinisce l’insieme dei
procedimenti amministrativi al fine di ridurre i termini procedimentali.
SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE NORME PER
LA PRODUZIONE E LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI MATERIALI DI MOLTIPLICAZIONE E DELLE
PIANTE DA FRUTTO E DELLE ORTIVE
Il provvedimento è il risultato
dell’accorpamento di tutte le norme vigenti in materia di produzione,
certificazione, etichettatura e commercializzazione delle piante da frutto e
dei loro materiali di moltiplicazione, nonché dei materiali di moltiplicazione
delle piante ortive e dei loro portinnesti, con adeguamento al nuovo regime
fitosanitario europeo definito dai Regolamenti (UE) 2016/2031 e (UE) 2017/625.
Il decreto legislativo:
-ridefinisce i procedimenti amministrativi e
riduce i termini procedimentali;
armonizza
e razionalizza la normativa sulla produzione e i controlli in materia di
qualità dei prodotti e sulle produzioni a qualità regolamentata su base
volontaria, tenendo in debito conto le necessità di garantire la tracciabilità
e la trasparenza della filiera produttiva, al fine di eliminare gli ostacoli al
commercio e le distorsioni della concorrenza;
* stabilisce un più efficace coordinamento delle
attività dei diversi soggetti istituzionalmente competenti, sulla base della
normativa vigente e fatte salve le rispettive competenze e autonomie.
SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE NORME PER
LA PRODUZIONE E LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI MATERIALI DI MOLTIPLICAZIONE DELLA
VITE
Il decreto raccoglie tutte le norme vigenti in
materia di produzione, certificazione, etichettatura e commercializzazione del
materiale di moltiplicazione vegetativa della vite, in attuazione del nuovo
regime fitosanitario europeo definito dai Regolamenti (UE) 2016/2031 e (UE)
2017/625.
Avendo riguardo ai principali contenuti si
evidenzia che;
– sono stati revisionati i procedimenti
amministrativi di competenza statale in materia di agricoltura al fine di
ridurre i termini procedimentali e per facilitare in particolare l’avvio e lo
svolgimento dell’attività economica in materia di agricoltura;
– è stata armonizzata e razionalizzata la
normativa sulla produzione e i controlli in materia di qualità dei prodotti e
sulle produzioni a qualità regolamentata su base volontaria, tenendo in debito
conto le necessità di garantire la tracciabilità e la trasparenza della filiera
produttiva, al fine di tutelare gli utilizzatori finali dei materiali di
moltiplicazione vegetativa della vite.
Fonte
Mipaaf
CONVOCATO TAVOLO CANAPA
Giovedì 4 febbraio, alle ore 15:00, si terrà la
riunione di insediamento del Tavolo di filiera della canapa industriale,
istituito il 17 dicembre scorso presso il Ministero delle Politiche Agricole.
All’incontro in videoconferenza prenderanno parte i 48 componenti selezionati
nei mesi scorsi nel percorso di concertazione portato avanti dal
Sottosegretario Giuseppe L’Abbate. Al tavolo, che avrà durata triennale e avrà
compiti consultivi e di monitoraggio, parteciperanno i rappresentanti dei
ministeri dell’Interno, della Salute, dello Sviluppo economico, dell’Ambiente,
dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dell’Arma dei Carabinieri per la
Difesa oltre ai tre dipartimenti del Mipaaf e agli Enti vigilati Crea, Ismea e Agea. In
rappresentanza delle Regioni ci saranno la Puglia, il Friuli Venezia-Giulia, il
Piemonte, l’Umbria e il Veneto. Il mondo produttivo sarà rappresentato da sei
organizzazioni professionali agricole, quattro centrali cooperative agricole,
sei organizzazioni di rappresentanza nazionale nonché sei associazioni di
settore della canapa e due portatori di interessi. Per il mondo scientifico,
infine, l’Università di Roma La Sapienza e di Modena e Reggio Emilia.
“Diamo avvio al confronto nel settore
per pianificare le scelte future per rilanciare e sostenere le produzioni
nazionali di canapa e rafforzare le politiche di filiera – dichiara il
Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Il comparto potrà
contare, inoltre, su parte dei 10 milioni di euro che abbiamo stanziato nell’ultima
Legge di Bilancio. Sarà importante fare scelte condivise e ben calibrate
affinché si possano dare concrete opportunità per il futuro del settore”.
L’Italia con poco più di 4mila ettari,
dati 2018, è seconda in Europa dopo la Francia che domina la produzione
comunitaria con 17.900 ettari di canapa industriale. In confronto al 1993, la
crescita europea è del 614% con oltre 50mila ettari.
MUTUI
DEI CONSORZI DI BONIFICA IN CONFERENZA STATO-REGIONI
Con la sospensione dei pagamenti dei contributi
di bonifica prevista dal Cura Italia e la difficoltà di riscossione del
contributo dovuto dalle aziende agricole per il servizio irrigazione, i
Consorzi di Bonifica si sono ritrovati con carenza di liquidità. È stato
necessario, pertanto, intervenire con il Decreto Rilancio che ha previsto la
possibilità di erogare mutui per un ammontare complessivo di 500 milioni di
euro per lo svolgimento dei compiti istituzionali dei Consorzi. Oggi, in
Conferenza Stato-Regioni è stata sancita l’intesa sul decreto del Ministero
dell’Economia che, di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole, ne
stabilisce i termini e le modalità di presentazione delle domande.
“I Consorzi di Bonifica svolgono un ruolo
determinante per la tutela del suolo, la mitigazione ambientale e il contrasto
al dissesto idrogeologico e, per questo, questo intervento a sostegno delle
operazioni – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe
L’Abbate – Il Ministero crede fortemente negli investimenti infrastrutturali
delle reti irrigue, come testimonia anche lo stanziamento nell’ultima Legge di
Bilancio pari a 630 milioni di euro per i prossimi sette anni. A ciò si
aggiungono le risorse del Piano nazionale di rilancio e resilienza che portano
a 4,38 miliardi di euro i fondi per il Piano Invasi e la gestione sostenibile
delle risorse idriche”.
Il decreto prevede che il Mipaaf provveda al
rimborso delle quote interessi maturate nel limite massimo di 10 milioni di
euro annui. A carico dei Consorzi resta, invece, il pagamento della quota
capitale del mutuo che avrà uno spread sul tasso fisso dell’1,6% su un importo
non superiore ai 20 milioni di euro. Le operazioni, massimo una per Consorzio,
non dovranno essere connesse al consolidamento di passività finanziarie a breve
termine e non dovranno riguardare l’assunzione di personale, anche in caso di
carenza di organico.
ACCOLTE
LE RICHIESTE DEL COMPARTO OLIVICOLO
Le richieste del comparto olivicolo nazionale
sono state accolte dalla Conferenza Stato-Regioni dove, nella riunione odierna,
è stata raggiunta l’intesa sul decreto del Ministero delle Politiche Agricole
sul riconoscimento e controllo delle organizzazioni dei produttori. Il provvedimento
si è reso necessario per consentire, esclusivamente per il 2020, di derogare ai
requisiti di riconoscimento relativi al valore minimo della produzione
commercializzata e alla percentuale del volume conferito dai soci a fronte
dell’emergenza sanitaria.
“A causa della pandemia moltissimi
operatori hanno desistito dalle operazioni di raccolta per la paura del
contagio o per le misure restrittive attuate per contenere la diffusione del
Covid-19 – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe
L’Abbate – A ciò si è aggiunta la drastica riduzione degli acquisti da parte
del settore Ho.re.ca con conseguente aumento delle giacenze. Con questo
provvedimento, pertanto, andiamo incontro alle esigenze del settore dell’olio
di oliva, augurandoci – conclude – di poter presto riprendere la pianificazione
per il rilancio dell’intero comparto”.
Fonte Mipaaf
LA CUN SPERIMENTALE SUL GRANO DURO
Dopo l’ampia fase di consultazione delle organizzazioni di categoria, con la raccolta delle deleghe, si è concluso il lungo e attento lavoro portato avanti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dalla Borsa Merci Telematica sulla Commissione Unica Nazionale del grano duro. Il primo incontro della CUN Sperimentale si terrà il prossimo 3 febbraio alle ore 10:00 in videoconferenza e vedrà confrontarsi le associazioni agricole più rappresentative nel settore produttivo cerealicolo con la parte agroindustriale. All’ordine del giorno ci sarà l’analisi della bozza di Regolamento di funzionamento della CUN sul grano duro.
“Si tratta di un traguardo importante e atteso da tempo – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Sin dalla mia modifica normativa del 2015 che ne ha promosso la creazione, sono al lavoro per dare avvio alla Commissione Unica Nazionale che ritengo possa rappresentare, seppur al momento in modalità sperimentale, un cruciale luogo di confronto tra parte produttrice e parte trasformatrice. Incentivare le politiche e le sinergie di filiera sono un aspetto determinante per il futuro del comparto agricolo italiano – prosegue Giuseppe L’Abbate – e il nostro impegno continua senza sosta: lavoratori e imprese possono essere certe che le attività ministeriali non subiscono alcun tipo di rallentamento. Il nostro obiettivo è quello di affrontare e risolvere assieme agli operatori del primo settore le questioni aperte, nell’interesse nazionale”.
DIVIENE OPERATIVO ACCORDO TRACCIABILITÀ DEGLI ALIMENTI
Sono state definite e sottoscritte, nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra l’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole (Icqrf) e la Sogin, la Società Gestione Impianti Nucleari, le procedure operative di ricerca relative all’origine dei prodotti agricoli ed agroalimentari. Si tratta di un passo avanti nella ricerca sperimentale di tecniche di derivazione nucleare che i due enti stanno avviando per codificare le tecniche radiochimiche attraverso l’uso dei radionuclidi specifici per la tracciabilità di prodotto agroalimentari. Nello specifico si procederà ad individuare la presenza dei radioisotopi naturali dei differenti territori determinandone la concentrazione in alcuni campioni di alimenti, in modo da ottenere una impronta digitale unica che indichi il luogo di origine del prodotto analizzato.
“Diamo piena operatività all’accordo biennale sottoscritto lo scorso 23 settembre che mira, attraverso le competenze e la ricerca scientifiche, a garantire la tracciabilità dei prodotti agricoli ed agroalimentari – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, il quale ha presenziato all’intesa – La sinergia tra Sogin e Icqrf si pone l’obiettivo di trovare soluzioni innovative a tutela dei nostri produttori di qualità e dei consumatori, da sempre prerogativa del Mipaaf. Ne seguiremo gli sviluppi – conclude L’Abbate – coinvolgendo e rendendo protagonisti gli operatori della filiera agricola e agroalimentare”.
Fonte Mipaaf
FONDO RISTORAZIONE.
Sono 46.692 le domande inoltrate ai fini del Bonus Ristorazione (in attuazione del Decreto agosto) di cui 31.086 presentate via web e 15.606 attraverso gli Uffici Postali.
L’importo totale dei contributi richiesti via web è di oltre 221 milioni di euro per una media di 7.139,40 euro a domanda. Poste Italiane è impegnata nella fase di completamento della lavorazione delle domande pervenute attraverso gli uffici postali. Presumendo che queste abbiano mediamente lo stesso importo di quelle pervenute via web, si può ragionevolmente prevedere che gli importi richiesti si aggireranno complessivamente intorno ai 345 milioni di euro. Per concludere la fase istruttoria e completare la procedura attuativa, Poste sarà pronta ad avviare i primi pagamenti verso la fine di gennaio, con le risorse già trasferite dal Mipaaf.
“In un mese abbiamo impegnato risorse per oltre 350milioni di euro, rispondendo così alla totale richiesta arrivata dal mondo della ristorazione”, commenta la Ministra Teresa Bellanova. “Lo considero un risultato ampiamente positivo per una misura che rappresenta un innovativo e importante strumento di intervento a sostegno dell’intera filiera agroalimentare dal campo fino al ristoratore, alla mensa, ai catering e agli agriturismi, che va ad integrare le altre opportunità espressamente rivolte agli esercizi. Un risultato significativo considerato che molti esercenti hanno subito chiusure o rallentamenti a causa della pandemia. Il supporto tecnico di Poste Italiane si è dimostrato positivo, per mettere in piedi un sistema che ha consentito a oltre 46mila esercizi di chiedere il contributo online o negli uffici postali sul territorio e i nostri Uffici sono in costante contatto con Poste per accelerare l’erogazione delle risorse. Che, ne siamo convinti alla luce delle fortissime criticità cui continuano ad essere esposte la ristorazione insieme alla filiera agroalimentare, dovrà essere ulteriormente accompagnata da altre adeguate azioni di sostegno”.
CONTRATTI DISTRETTO XYLELLA
Rigenerare l’agricoltura nei territori colpiti dal batterio Xylella fastidiosa: è l’obiettivo del programma “Rigenerazione Sostenibile” del Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino (DJAS) approvato dal Mipaaf, per un contributo in conto capitale pari a oltre 31,5 milioni di euro che vanno a sostenere un piano di investimenti complessivo di quasi 50 milioni di euro teso a coinvolgere i territori di Lecce, Brindisi, Taranto. Altri due programmi, presentati dallo stesso DJAS, sono risultati ammissibili e in attesa di poter essere finanziati grazie a futuri stanziamenti.
“Un’ottima notizia, un segnale importante di ripartenza per aziende e olivicoltori. Un ulteriore tassello sul cammino intrapreso per il ripristino del potenziale produttivo e la rigenerazione di un territorio drammaticamente colpito dal diffondersi della xylella. Un tassello fondamentale verso la nuova agricoltura del Salento” Così dichiara la Ministra Teresa Bellanova.
“Con l’approvazione di questo programma rafforziamo ancora di più gli interventi nella battaglia contro la Xylella, con strumenti di applicazione rapida e dando risposte concrete: stanziamo risorse ingenti per la rigenerazione del territorio salentino e creiamo un effetto moltiplicatore degli interventi dei privati. Queste nuove risorse si aggiungono a quelle già impegnate con il Piano straordinario per complessivi 300 milioni, Piano già attivo da tempo”.
SCHEDA TECNICA
I contratti di distretto Xylella rappresentano una misura introdotta con Legge Finanziaria 2018, i cui criteri, modalità e procedure di attuazione sono state definite con Decreto interministeriale n. 775 del 22 luglio 2019 (unitamente ai contratti di distretto). Il Contratto Distretto Xyella, oltre ai normali obiettivi di un distretto ( tra cui promuovere lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, favorire l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale, garantire la sicurezza alimentare, diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, ed altro) persegue anche lo scopo di realizzare un programma di rigenerazione dell’agricoltura nei territori colpiti dal batterio Xylella fastidiosa, anche attraverso il recupero di colture storiche di qualità. L’avviso pubblico n. 10900 per la presentazione delle domande di accesso è stato emanato il 17.02.2020. Sono pervenute al Mipaaf tre domande di agevolazione presentate da un unico proponente: DAJS – Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino (DAJS). Tutti e tre i progetti presentati sono stati giudicati ammissibili dalla Commissione tecnica di valutazione. Nell’ambito dei fondi disponibili è stato ammesso al finanziamento il primo programma in graduatoria denominato “Rigenerazione Sostenibile” per un contributo in conto capitale pari a 31.5 milioni di euro. Il programma finanziato prevede investimenti totali di quasi 50 milioni di euro.
Fonte Mipaaf
4 MILIONI 200MILA EURO PER LA RICERCA IN AGRICOLTURA BIOLOGICA
“Il nostro obiettivo è chiaro: rafforzare l’intera filiera del biologico, che consideriamo un comparto sempre più strategico per l’agricoltura italiana verso la sostenibilità integrata individuata dal Green deal, dalla strategie Farm to Fork e nella nuova Pac come chiave di volta ineludibile per l’agricoltura del futuro”: cosi’ la Ministra Teresa Bellanova a proposito del nuovo bando MIPAAF per la ricerca in agricoltura biologica pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
4 milioni e 200.000 euro lo stanziamento complessivo, con uno tetto previsto per ciascun progetto di 300.000 euro, con una copertura fino al 90% della spesa ammessa a finanziamento. I progetti di ricerca dovranno essere orientati al miglioramento delle produzioni biologiche, all’innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche, al trasferimento tecnologico, alla fruizione e diffusione dei risultati della ricerca e alla diffusione dei benefici e vantaggi dell’agricoltura biologica.
Le Università e gli enti pubblici hanno la possibilità di presentare entro 45 giorni dalla data di pubblicazione in G.U. le proprie proposte progettuali, che potranno prevedere la partecipazione, come “unità operative”, di altri enti privati che hanno tra gli scopi statutari la ricerca e la sperimentazione e che non perseguono scopo di lucro. E’ invece obbligatorio, pena l’inammissibilità del progetto, il coinvolgimento nelle attività progettuali di almeno un’azienda biologica o biodinamica.
Di grande ampiezza e attualità gli assi strategici che orienteranno i progetti: dal miglioramento genetico alla meccanizzazione, all’approccio agroecologico nelle aziende bio alle tecniche di trasformazione, passando per la riduzione degli input, lo sviluppo sostenibile del territorio, la tutela ambientale, forestale e paesaggistica. Inoltre, potranno essere presentati progetti anche specificamente rivolti a due segmenti come Florovivaismo e Piante officinali, comparti sempre più prossimi alle dinamiche del biologico.
“La definizione delle tematiche e l’approccio partecipato previsto dal bando sono frutto di un percorso di condivisione con il settore biologico, attraverso il coinvolgimento del Comitato permanente di coordinamento per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica”, dice Bellanova. “Istituito nel 2016 con funzioni di indirizzo strategico per i progetti di ricerca nel settore biologico, il Comitato prevede la partecipazione delle Regioni, delle rappresentanze di settore e degli Enti vigilati dal Ministero”. “Da questi progetti ci aspettiamo indicazioni utili per il raggiungimento degli obiettivi che l’agricoltura è chiamata a perseguire da qui al 2030”, prosegue. “Non si possono chiedere nuovi impegni agli agricoltori”, dice ancora Bellanova, “se non garantendo un costante accompagnamento in termini di ricerca e innovazione, che metta le aziende agricole nelle condizioni di mantenere la propria competitività sul mercato. Per tale motivo è richiesto agli enti proponenti di includere nelle proposte specifiche e concrete attività di divulgazione dei risultati dei progetti. Questo bando è un ulteriore strumento a sostengo di un comparto che peraltro vede l’Italia prima in Europa per numero di operatori, con oltre 80.000 aziende bio. Una leadership quanto mai preziosa alla luce di quanto la pandemia ci ha insegnato, mettendo al primo posto sicurezza, salute alimentare, informazioni corrette. Obiettivi irrinunciabili, che evidenziano l’assoluta strategicità del nostro settore e della filiera agroalimentare”.
Il testo integrale dell’avviso è pubblicato sulla G.U. Serie Generale n. 4 del 7 gennaio 2021
SETTORE OLEARIO
Ristrutturazione del settore oleario: firmato
dalla Ministra Bellanova il Decreto che destina 5 milioni di euro per la
copertura, totale o parziale, dei costi degli interessi maturati dalle imprese
nel 2019 sui mutui bancari contratti entro la data del 31/12/2018.
“Con questo Decreto”, dice la Ministra Bellanova,
“vogliamo contribuire con ulteriori risorse alla ristrutturazione del
settore oleario, anche alla luce delle condizioni di particolare criticità
produttive e per rilancio della produttività e della competitività. Rispondiamo
alle difficoltà che la filiera agroalimentare sta affrontando con un solo
obiettivo strategico: mettere in sicurezza l’intera filiera e ogni singolo
segmento, condividendo con l’intero settore anche le modalità attuative delle
misure quanto a semplificazione e sburocratizzazione perché ogni provvedimento
sia capace di rispondere sempre più e meglio alle esigenze e difficoltà
specifiche”.
NOTA TECNICA
La richiesta di aiuto dovrà essere presentata
dall’impresa interessata presentando al soggetto attuatore, Ismea, la domanda
secondo le modalità pubblicate sul sito del Mipaaf. La domanda dovrà contenere le seguenti informazioni:
· dichiarazioni sostitutive di atto notorio
per aiuti “de minimis” nell’ultimo triennio;
· dichiarazioni sostitutive di atto notorio
riportante certificato iscrizione alla CCIAA;
· dichiarazioni sostitutive di atto notorio
riportante la media produttiva degli ultimi tre anni;
· eventuali altri documenti previsti per la
certificazione; · copia contratto del
mutuo; · attestazione prodotta dalla Banca,
relativa ai costi sostenuti per gli interessi bancari dell’anno 2019 Una volta
chiuso il termine di presentazione delle domande, ISMEA procederà
all’istruttoria per la liquidazione delle domande. Se il contributo erogabile
dovesse superare l’importo complessivo ammissibile in virtù delle risorse
finanziarie disponibili, ISMEA procede a ridurre
proporzionalmente gli importi da concedere a ciascun beneficiario. Ismea
trasmetterà al Ministero con periodicità bimestrale lo stato dell’arte delle
pratiche istruite, con le varie indicazioni analitiche. Una volta conclusi i
controlli della Commissione, appositamente costituita con Decreto direttoriale,
il Mipaaf procederà al trasferimento delle risorse al Ismea che, quale entro
30 giorni, provvederà all’erogazione degli importi ai beneficiari.
SVILUPPO RURALE
Ammontano ad oltre 3 miliardi di euro i
finanziamenti erogati nell’esercizio 2020 in favore del settore agricolo
attraverso i Programmi di sviluppo rurale, cofinanziati dall’Unione europea
grazie al Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale).
Interventi rilevanti perché destinati al
sostegno di investimenti ed impegni volti ad accelerare il processo di
transizione digitale ed ecologica del settore agricolo, in linea con le più
recenti indicazioni europee e internazionali in materia di sostenibilità
economica, ambientale e sociale.
Dei 20.9 miliardi di euro complessivamente
disponibili per l’intero periodo 2014-2020, oltre un quarto (27.3%) è destinato
al sostegno di investimenti in favore delle imprese agricole ed agroalimentari
che intendono introdurre innovazioni nei processi produttivi; il 22.1% delle
risorse è destinato al sostegno delle imprese agricole che mettono in atto
impegni particolarmente virtuosi dal punto di vista ambientale (in particolare
agricoltura biologica, con quasi il 10% delle risorse programmate); il 7.8% dei
fondi è riservato alle imprese agricole che operano in aree montane e
svantaggiate, il 7.1% è finalizzato al sostegno dei giovani che desiderano
avviare nuove attività imprenditoriali nel settore agricolo, mentre il 7.0% dei
fondi è destinato a misure di gestione del rischio, per indennizzare gli
agricoltori danneggiati da calamità naturali conseguenti ai cambiamenti
climatici. Alle altre misure dei Programmi di sviluppo rurale sono assegnate
quote via via decrescenti, i cui dettagli sono riscontrabili consultando il
sito della rete rurale, al link: https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/21981Complessivamente,
alla fine del 2020, sono stati utilizzati 12.1 miliardi di euro (58%) dei fondi
assegnati all’Italia l’intero periodo 2014-2020, ammontanti come detto a 20.9
miliardi di euro. Gli altri 9 miliardi potranno essere utilizzati nei prossimi
3 anni.
Si conferma quindi stabile il trend di spesa
degli ultimi anni nel settore dello sviluppo rurale, sempre al di sopra dei 3
miliardi di euro l’anno: 3.19 miliardi nel 2018; 3.03 miliardi nel 2019; 3.05
miliardi nel 2020.
Ottime le performances della Provincia autonoma
di Bolzano, del Veneto e della Valle d’Aosta, con un avanzamento complessivo
della spesa, rilevata sull’intero periodo, rispettivamente pari al 78.3%, 69.5%
e 67.4% della dotazione assegnata. I ritardi maggiori si riscontrano a carico di
alcune Regioni del Sud. Permangono problemi di spesa a carico del Psr Puglia.
LEGGE DI BILANCIO 2021
Oltre 1 miliardo per agricoltura, pesca, acquacoltura, filiere, investimenti infrastrutturali. Bellanova: “Strategicita’ settore indiscutibile. Ponte verso la nuova Pac e la Strategia agricola nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza”
Tra i punti qualificanti: valorizzazione e competitivita’ filiere, potenziamento fondo emergenze alimentari, donne, nuove generazioni, infrastrutture, rafforzamento amministrazione
Potenziamento delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura con la nascita di un Fondo ad hoc. Rinnovato slancio alle imprese condotte da imprenditrici agricole e alle start up giovanili per favorire il radicamento delle nuove generazioni in agricoltura e favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese condotte da donne.
Conferma dell’esenzione Irpef per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali anche per il 2021. Rifinanziamento del Fondo di solidarietà per gli interventi assicurativi. Rifinanziamento del Programma triennale della pesca e dell’acquacoltura. Proroga del Bonus verde per città sempre più green.
Implementazione del Fondo Emergenze Alimentari con un investimento per il 2021 di ulteriori 40 milioni, confermando l’azione di sistema già messa in campo e sistematizzata col Cura Italia e col Decreto Rilancio: risposta alle fragilità sociali e alimentari; diritto al cibo, e cibo di qualità, per tutti con particolare attenzione alla qualità dell’alimentazione neonatale e infantile; contrasto allo spreco alimentare; sostegno alla filiera agroalimentare con l’acquisto di prodotti italiani di qualità e per la tutela reddituale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Rafforzamento dell’Amministrazione. Sono alcuni fra i punti qualificanti le misure per agricoltura, pesca, acquacoltura, agroalimentare nella Manovra di bilancio approvata definitivamente pochi minuti fa al Senato.
Una Legge di bilancio che conferma la centralità dell’agricoltura e della filiera alimentare nell’agenda politica e soprattutto la sua coincidenza con l’interesse nazionale; scongiura l’aumento della pressione fiscale per le imprese agricole anche nel 2021; rafforza le politiche per la crescita competitiva del settore, necessarie per rispondere ai colpi della crisi determinata dal Covid 19 e quelle per le fragilità sociali; garantisce le condizioni per un rafforzamento amministrativo del Ministero e contestualmente del personale Agea e del Crea; si attesta come un vero e proprio ponte verso l’attuazione della più complessiva Strategia targata Mipaaf nell’ambito del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e verso la costruzione della nuova Pac post 2020.
“Continuità con l’impianto disegnato in quest’anno anche grazie all’interlocuzione costante con tutte le parti sociali, resilienza e rilancio sono le parole d’ordine che ci hanno orientato”, dice la Ministra Teresa Bellanova. “Con la Manovra di bilancio 2021 confermiamo infatti il disegno che già aveva caratterizzato la scorsa Legge di bilancio, e potenziamo quanto ci ha visto già al lavoro quest’anno, anche alla luce del ruolo strategico che agricoltura e agroalimentare hanno confermato in questi mesi. Una centralità indiscutibile, ribadita dal prezioso e rilevante apporto del lavoro parlamentare, che sarà nostro compito sostenere adeguatamente nei prossimi mesi sul mercato interno e soprattutto sui mercati globali. Per questo considero queste misure e queste risorse una sorta di ponte, ambizioso e virtuoso, verso l’attuazione della nostra Strategia nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e verso la nuova Pac, per cui già nelle prossime settimane convocheremo il Tavolo finalizzato alla costruzione del Piano Strategico nazionale”.
Ed ecco di seguito, i contenuti della LEGGE DI BILANCIO 2021 per il settore agroalimentare:
MISURE PER LO SVILUPPO DELLA FILIERA AGRICOLA
Istituzione del Fondo per la competitività delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura
150 milioni di euro per un Fondo dedicato alla promozione e al sostegno delle filiere, per accrescere competitività, qualità della produzione, qualità e quantità dei livelli occupazionali, favorendo le migliori forme di organizzazione di filiera.
Rifinanziamento ed estensione delle finalità del Fondo suinicolo.
10 milioni di euro destinati anche al miglioramento delle condizioni di sostenibilità nelle aziende zootecniche, di produzione e trasformazione della carne.
Istituzione del Fondo per la tutela e il rilancio della filiera apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio.
10 milioni di euro per il 2021
Stoccaggio privato di vini DOC, DOCG e IGT.
10 milioni di euro per la misura dello stoccaggio privato di vini DOC, DOCG e IGT certificati o atti a divenire tali e detenuti in impianti situati nel territorio nazionale.
Iniziative finalizzate alla valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche, delle produzioni agroalimentari e industriali italiane e della dieta mediterranea e del contrasto al fenomeno dell’Italian sounding.
3 milioni di euro nel triennio 2021-2023
INFRASTRUTTURE E RETI IRRIGUE
Investimenti infrastrutturali per il rafforzamento del settore, la tutela del suolo, la mitigazione ambientale, il contrasto al dissesto idrogeologico.
630 milioni nei prossimi 7 anni Si confermano e si rafforzano gli investimenti per le infrastrutture irrigue, l’agricoltura di qualità, il contrasto al dissesto idrogeologico e la tutela di beni non rinnovabili come aria, acqua, suolo.
MISURE A FAVORE DELLE EMERGENZE ALIMENTARI E CONTRO LO SPRECO
Fondo emergenza alimentare
Incremento di 40 milioni di euro per l’anno 2021 del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone con fragilità sociali e alimentari, per garantire la tutela alimentare delle fasce di popolazione più fragili, limitando e riducendo e lo spreco alimentare.
MISURE DI SOSTEGNO FISCALE E CONTRIBUTIVO
Esenzione IRPEF nel 2021 per i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali.
82 milioni di euro per l’esenzione IRPEF dei redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali.
Esonero contributivo per i giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli.
55 milioni di euro per l’esonero contributivo totale per 24 mesi per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli under 40 che si iscrivono nella previdenza agricola nel 2021.
Rifinanziamento della misura “Donne in campo”.
15 milioni di euro per la concessione di mutui a tasso zero per iniziative volte allo sviluppo e al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici attraverso investimenti nel settore agricolo, nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Mutui concessi nel limite di 300 mila euro, della durata massima di 15 anni comprensiva del periodo di preammortamento.
Proroga delle agevolazioni IVA per le cessioni di animali vivi, bovini e suini e riduzione IVA al 10% per piatti pronti e pasti cotti.
20 milioni di euro per il 2021
Credito di imposta per le reti di imprese agricole e agroalimentari aderenti alle “Strade del Vino”.
15 milioni di euro nel triennio 2021-2023 per la realizzazione di infrastrutture informatiche per commercio elettronico.
Esenzione dal pagamento dell’imposta di registro minima per i terreni agricoli.
1,5 milioni di euro per il 2021 per l’esenzione dell’imposta di registro nella misura fissa di 200 euro agli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni agricoli di valore fino a 5 mila euro.
“Bonus Verde”.
Proroga del bonus che prevede l’agevolazione fiscale per la sistemazione a verde di abitazioni private. Detrazione d’imposta lorda del 36% per una spesa massima di 5 mila euro.
CREAZIONE DI FORESTE URBANE E PERIURBANE NELLE CITTA’ METROPOLITANE
3 milioni di euro per il 2021: integrazione del finanziamento del programma sperimentale di messa a dimora di alberi e per la creazione di foreste urbane e periurbane, nelle città metropolitane.
TUTELA DELLE AZIENDE AGRICOLE DANNEGGIATE DA CALAMITA’ NATURALI E FITOSANITARIE
Rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale interventi assicurativi.
60 milioni di euro nel triennio 2021-2023 per il finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per interventi assicurativi, al fine di dare continuità agli interventi pubblici sulla spesa assicurativa agricola.
Rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale interventi indennizzatori.
70 milioni di euro nel 2021 per il finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale interventi indennizzatori, per il ristoro delle aziende agricole danneggiate da avversità atmosferiche e fitosanitarie.
MISURE A SOSTEGNO DELLE FILIERE DELLA PESCA E DELL’ACQUACOLTURA
Istituzione del Fondo a sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura (vedi sopra)
Programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura.
7 milioni di euro per il 2021 per finanziare il Programma finalizzato all’adozione di azioni per lo sviluppo del settore della pesca e dell’acquacoltura, nel campo della formazione, informazione e qualificazione professionale.
Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell’acquacoltura.
14 milioni di euro nel triennio 2021-2023 per il finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell’acquacoltura, per il supporto economico alle imprese e le famiglie degli operatori del settore ittico colpiti da disgrazie in mare
Proroga dei termini per il rilascio di concessioni di beni demaniali.
Estensione della platea di beneficiari delle proroghe di termini per il rilascio di concessioni di beni demaniali marittimi lacuali e fluviali con finalità turistiche-ricreative, ad uso pesca e acquacoltura, ed attività produttive connesse.
TUTELA REDDITUALE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI
Trattamento di sostegno al reddito in favore dei lavoratori adibiti alla pesca.
31 milioni di euro per il 2021 per il trattamento di sostegno al reddito, riconosciuto per una durata massima di 90 giorni nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 ed il 30 giugno 2021, per i lavoratori della pesca che hanno subito una sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, o una riduzione del reddito, a causa del Covid-19.
Finanziamento indennità per fermo pesca obbligatorio e non obbligatorio.
19 milioni di euro nel 2021 per l’indennità, pari a 30 euro giornaliere, per ciascun lavoratore dipendente da impresa adibita alla pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca, in caso di sospensione dal lavoro derivante da misure di arresto temporaneo obbligatorio e non obbligatorio.
Proroga della concessione della Cassa integrazione salariale operai agricoli (CISOA).
Proroga della possibilità di ricorso alla CISOA per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica, per n massimo di 90 giorni nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021.
RAPPORTI CON LE REGIONI
Rientro debiti nei confronti delle Regioni.
20 milioni di euro per l’anno 2021 per la restituzione delle risorse anticipate dalle Regioni per interventi di concorso pubblico nel pagamento degli interessi sul credito di soccorso alle imprese agricole danneggiate da calamità e da avversità atmosferiche eccezionali.
RAFFORZAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE
Rafforzamento attività MIPAAF.
1milione di euro per il 2021 e 6,6 milioni annui dal 2022. Sono previste 86 nuove assunzioni nel 2021 e 54 nuove assunzioni nel 2022
Integrazione dell’indennità agli ispettori dell’ICQRF.
1,5 milioni di euro per il 2021: per lo svolgimento delle attività di controllo e tutela, anche durante la pandemia, della qualità dei prodotti del settore agroalimentare italiano.
Completamento del processo di stabilizzazione dei lavoratori precari del CREA.
5 milioni annui dal 2021.
Rafforzamento del personale e del fabbisogno finanziario AGEA.
2 milioni di euro per il 2021 e 4 milioni di euro annui dal 2022 per 61 assunzioni nel 2021
10 milioni per il 2021, per garantire la corretta erogazione dei servizi affidati all’Agenzia.
DANNI ALLE IMPRESE AGRICOLE DEL VENETO
Firmato dalla Ministra Bellanova il decreto di declaratoria che consente di procedere agli indennizzi destinati alle aziende agricole del Veneto che hanno subito danni a causa delle trombe d’aria verificatesi nel mese di agosto. Risorse destinate ad imprese che, oltre a dover affrontare le difficoltà dovute all’emergenza Covid, sono state costrette a fare i conti con la violenza degli eventi atmosferici eccezionali che ripetutamente colpiscono il territorio italiano, confermando la gravità delle ripercussioni dovute al cambiamento climatico e la necessità di adeguati strumenti a disposizione delle imprese per affrontare il rischio.
“Anche se recentemente sono stati ripartiti tra le Regioni i 13 milioni di euro attualmente disponibili nel Fondo di Solidarietà Nazionale finalizzati alla copertura degli interventi compensativi in caso di calamità naturali, siamo consapevoli della necessità di ulteriori risorse finalizzate a sostenere le aziende nel loro fronteggiare i danni causati dagli eventi atmosferici eccezionali ed è per questo che nella prossima Legge di Bilancio prevediamo uno stanziamento ulteriore pari a 70 milioni di euro”, afferma la Ministra Bellanova. “Non possiamo”, prosegue, “far mancare il supporto alle aziende agricole che assumono tutti i rischi connessi ai cambiamenti climatici. Allo stesso tempo, mentre continua l’impegno per rafforzare gli strumenti di gestione del rischio disponibili definiti dal nuovo Piano di Gestione dei rischi appena firmato, siamo impegnati anche a Bruxelles perché il nuovo regolamento sulla PAC incrementi la quota dei pagamenti diretti da destinare al fondo di mutualizzazione nazionale”.
Fonte Mipaap
BREXIT
“Ho appreso con soddisfazione del raggiungimento di un’intesa sui futuri rapporti commerciali tra la UE e il Regno Unito. Confidiamo sia un buon viatico per il nostro export in un momento già molto complesso.
L’Italia potrà continuare ad esportare prodotti agroalimentari senza dazi e senza quote e questo è un risultato importantissimo. È poi assicurata la prosecuzione della massima tutela alle indicazioni geografiche esistenti al 31 dicembre 2020, come previsto dall’accordo di recesso, e ci ripromettiamo di lavorare con i Paesi like-minded affinché adeguata protezione sia data anche alle future IG registrate dopo il definitivo abbandono del Regno Unito dall’UE”. Così la Ministra Teresa Bellanova in merito all’intesa raggiunta su Brexit.
AGRICOLTURA NEL MILLEPROROGHE
Sono state approvate in Consiglio dei Ministri le misure proposte dal Mipaaf e inserite nel decreto Milleproroghe, in materia di agricoltura.
Questi i provvedimenti che hanno ottenuto il via libera dal Cdm:
1) Proroga fino al 31 dicembre 2021 dei contratti a tempo determinato EIPLI, allo scopo di assicurare la continuità delle attività riguardanti gli impianti e le infrastrutture dell’Ente irriguo.
2) Proroga fino al 31 dicembre 2021 delle sospensioni delle procedure di recupero degli aiuti di Stato concessi agli zuccherifici, al fine di tutelare le aziende del settore.
3) Proroga fino al 31 dicembre 2021 del termine per l’accreditamento degli organismi autorizzati a svolgere le funzioni di controllo e certificazione dei vini DOP e IGP.
4) Proroga dell’esonero degli obblighi di presentazione della documentazione antimafia sui fondi europei per terreni agricoli con importi inferiori a 25 mila euro, allo scopo di consentire una più agevole erogazione dei benefici alle imprese, tenuto conto del perdurare della crisi socio-economica dovuta al Covid.
5) Sospensione del termine di pagamento dei versamenti contributivi dei lavoratori autonomi beneficiari dell’esonero contributivo di novembre e dicembre 2020, fino alla comunicazione dell’esito della istanza da parte dell’Inps.
“Si tratta di provvedimenti strategici e necessari, fortemente attesi dal mondo agricolo e dalle filiere, finalizzati a far fronte a una serie di problematicità dovute all’emergenza da COVID19, e volte ad assicurare continuità all’attività delle aziende, salvaguardare l’operatività delle infrastrutture idrauliche, semplificare la burocrazia e dare il sostegno necessario a quanti in questo difficile anno si sono trovati in una situazione di difficoltà”, sottolinea la Ministra Teresa Bellanova. “Anche con il Milleproroghe siamo impegnati a dare un ruolo centrale alla filiera agricola e dell’agroalimentare. Continuiamo a lavorare con la massima attenzione per sostenere la nostra agricoltura, la filiera della Vita, uscire al più presto da questa fase e preparare il rilancio dell’intero settore”.
FIRMATO DECRETO CHE ESTENDE AL PROSSIMO GIUGNO LA POSSIBILITÀ DI SOSTEGNO A IMPRESE AGRICOLE, FORESTALI E DELLA PESCA.
E’ stato firmato dalla Ministra Bellanova il decreto che estende fino al 30 giugno 2021 la possibilità di adottare misure di sostegno a favore delle imprese che operano nel settore della produzione primaria, trasformazione, commercializzazione di prodotti agricoli, e nei settori forestale, della pesca e dell’acquacoltura, incluse quelle che svolgono attività connesse.
Lo stesso provvedimento prevede anche la possibilità di erogare aiuti per le imprese che hanno subìto un calo di fatturato di almeno il 30% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Vengono così recepiti gli ultimi aggiornamenti previsti dalla Comunicazione della Commissione UE relativa al “Quadro temporaneo per aiuti di stato a sostegno dell’economia durante l’emergenza Covid-19”.
Il decreto ministeriale sostituisce il precedente analogo provvedimento del 13 agosto 2020.
“Quello firmato è un provvedimento strategico, grazie al quale il Ministero e gli altri Enti nazionali potranno adottare ancora, fino al 30 giugno 2021, ulteriori misure di sostegno a favore delle aziende agricole, forestali e della pesca e quelle impegnate nella trasformazione o in altre attività connesse”. Così la Ministra Teresa Bellanova. “Lo ritengo un segnale molto importante per le molte imprese che stanno attraversano un periodo di oggettiva difficoltà per le ripercussioni legate al Covid, e dovute anche alle limitazioni subite dal canale ho.re.ca e alle criticità dovute alla recessione globale e ai problemi di esportazione in taluni importanti mercati. E’ nostra responsabilità continuare a lavorare per sostenere le nostre aziende con misure sempre più puntuali, come quelle che saranno previste nella Legge di Bilancio 2021, con cui destiniamo al settore oltre un miliardo”.
Gli aiuti possono essere concessi sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili, agevolazioni fiscali, azzeramento o riduzione dei contributi previdenziali e assistenziali, dei debiti nei confronti della Pubblica Amministrazione ed altre agevolazioni di pagamento.
FILIERA DELLA CANAPA: ISTITUITO AL MIPAAF IL TAVOLO
Con la firma della Ministra Bellanova del relativo decreto di istituzione, atteso da tutti gli operatori del settore, nasce il Tavolo di Filiera della Canapa presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Dopo un lungo lavoro di concerto portato avanti dal Sottosegretario Giuseppe L’Abbate, conclusosi lo scorso settembre, si è giunti alla designazione dei 48 membri che vi prenderanno parte: saranno coinvolti i ministeri dell’Interno, della Salute, dello Sviluppo economico, della Difesa e dell’Ambiente, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, le organizzazioni agricole, le associazioni e i portatori d’interesse del settore canapa, le università e gli Enti controllati Agea, Ismea e il Crea. I componenti del tavolo rimarranno in carica per tre anni.
“La canapa torna ad essere una filiera agricola – dichiara il Sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate – Diamo valore ai tanti operatori che stanno lavorando, non senza difficoltà, per ridare lustro ad un settore che ha visto l’Italia tra i maggiori produttori al mondo. Dopo l’approvazione della legge 242 del 2016, il settore della canapa ha finalmente un luogo dove poter discutere e affrontare le diverse problematiche e le questioni più dibattute per addivenire a conclusioni condivise, anche con gli altri ministeri interessati, che possano sostenere e incentivare la filiera, creando così nuovi posti di lavoro e rendendo sempre più competitive le nostre imprese. Provvederemo, nel più breve tempo possibile – conclude L’Abbate – a convocare la prima riunione del Tavolo affinché si possa stabilire il programma di lavoro per il rilancio di questa coltura che interessa il comparto agricolo e quello della trasformazione agroalimentare, tessile, edile e farmaceutica, solo per citare alcune finalità di questa straordinaria pianta”.
In Italia si è passati da circa 80mila ettari coltivati a canapa nel 1910 a poco più di 4mila ettari nel 2018, evidenziando la profonda trasformazione colturale avutasi nella nostra agricoltura nel corso di un secolo, periodo in cui della canapa industriale non sono stati conservati né germoplasma né la conoscenza delle tecniche agronomiche più efficienti. Secondo un report dell’associazione europea della canapa industriale EIHA, pubblicato a gennaio 2020 (dati 2018), la Francia domina la produzione europea con 17.900 ettari coltivati, pari al 37%, seguita dall’Italia e dai Paesi Bassi con 3.833 ettari. In Europa, la coltivazione si estende, infatti, su oltre 50mila ettari, con un aumento della produzione del 614% in confronto al 1993.
Fonte Mipaaf
CONFERENZA STATO REGIONI
INTESA SUL PIANO DI GESTIONE DEI RISCHI IN AGRICOLTURA 2021
“Le calamità di tipo climatico o causate dalle fitopatie sono un problema che attanaglia la nostra agricoltura. Le aziende agricole, che mai come quest’anno hanno dimostrato un ruolo strategico per il nostro Paese, devono essere messe nelle condizioni di operare serenamente, potendo contare su un reddito stabile senza i rischi delle incognite derivanti dalle malattie o dall’andamento climatico”:cosi’ la Ministra Teresa Bellanova restituendo l’intesa raggiunta pochi minuti fa in Conferenza Stato Regioni sul Decreto del Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura per l’anno 2021.
Tema sempre piu’ cruciale, quello della gestione del rischio, proprio per sostenere la capacità di resilienza e competitività del settore agricolo, come dicono gli evidenti effetti dei cambiamenti climatici che hanno come conseguenza criticità e danni ogni anno più pesanti per le produzioni agroalimentari.
“Obiettivo del piano è ampliare progressivamente la disponibilità di strumenti di gestione del rischio che possono operare in maniera complementare e sinergica: si passa da quelli assicurativi tradizionali alle polizze innovative, dai fondi di mutualizzazione, fino ad arrivare agli strumenti settoriali per la stabilizzazione dei redditi. Vi sono poi gli interventi compensativi ex-post, strumento anche quest’anno utilizzato in larga misura”, spiega la Ministra.
Tra le novità del Piano 2021 l’aggiornamento delle fitopatie e delle infestazioni parassitarie assicurabili o assoggettabili a copertura mutualistica con l’introduzione, della maculatura bruna e della carpocapsa del melo e del pero, della mosca dell’olivo, della mosca del ciliegio, della tignola orientale del pesco, della ricamatrice del melo. Inoltre, il Piano integra le colture e le tipologie colturali assicurabili o assoggettabili a copertura mutualistica con l’aggiunta di uva da vino DOP e IGP sotto impianto antibrina.
Infine, per ampliare la platea di imprese e agricoltori che intendono avvalersi degli strumenti di stabilizzazione del reddito settoriale, tra i settori ammessi a contribuzione pubblica sono stati introdotti la risicoltura e la suinicoltura, attivabili solo a seguito di modifica del PSRN 2014-2020.
“Il nostro impegno continua al fine di rafforzare gli strumenti a disposizione nell’ambito della nuova PAC, dove l’Italia sta chiedendo di incrementare la percentuale dei pagamenti diretti che possono essere destinati alla costituzione di un fondo di mutualizzazione da destinare al risarcimento dei danni subìti dagli agricoltori a seguito di calamità di carattere catastrofale”, conclude la Ministra. “La gestione del rischio è uno dei pilastri fondamentali per garantire concreta tutela del reddito ai nostri agricoltori. Progredire su questo fronte significa consentire a tutta la nostra agricoltura di compiere un passo in avanti verso la produzione di cibo sano, sicuro e sostenibile”.
APPROVATI DUE DECRETI ATTUATIVI IN TEMA DI VIVAISTICA FORESTALE E REGISTRO OPERATORI EUTR.
Al via oggi (17.12.2020) dalla Conferenza Stato Regioni a due decreti attuativi attesi da lungo tempo dal settore.
Si tratta del Decreto attuativo di una norma di derivazione europea che istituisce il Registro del materiale di propagazione forestale e chiarisce che, quando ci si accinge a piantare alberi per creare nuovi boschi, anche urbani e periurbani, o a migliorare quelli già esistenti, occorre scegliere l’albero giusto ed il luogo giusto. Occorre scegliere le specie idonee, e piantine sane, in grado di reggere lo stress del trapianto, ma occorre conoscere il luogo di provenienza del seme da cui si sono originate, perché anche questo sia coerente con il luogo di messa a dimora. Con queste cautele, si contribuisce all’aumento della biodiversità nazionale e a ridurre lo stress di cui soffrono anche le nostre piante, dovuto ai cambiamenti climatici o a luoghi e modalità non adeguate di impianto.
Molto importante ed atteso anche il decreto che istituisce presso il Mipaaf il Registro degli operatori che per primi immettono sul mercato prodotti legnosi, sia provenienza estera sia nazionale. Questi operatori attestano, attraverso un meccanismo di due diligence, che il prodotto immesso sul mercato è stato ricavato da operazioni di taglio piante legali. Il decreto si ricollega ai due approvati in aprile 2020 sulla formazione degli operatori e l’albo regionale degli operatori forestali, che dialogano direttamente col registro appena istituito.
“È una normativa, di derivazione europea, che si propone di garantire la legalità del sistema legno e di sconfiggere deforestazione e commercio di legno illegale”, dichiara la Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, “Sono concreti passi in avanti per il sistema di legalità del settore forestale, e nella qualificazione di operatori formati, in grado di assicurare con la loro azione tutte le cure necessarie ad un bene tanto prezioso.
APPROVATI I DECRETI PIANIFICAZIONE E VIABILITÀ ATTUATIVI DEL TESTO UNICO DELLE FORESTE E FILIERE FORESTALI.
Approvati in Conferenza Stato/ Regioni oggi due decreti attuativi del Testo unico delle foreste e filiere forestali.
Nello specifico, sono due punti importanti per l’attuazione delle previsioni del Testo Unico, e si qualificano come linee guida per le Regioni, che hanno contribuito in maniera determinante alla loro redazione, sia partecipando al gruppo di lavoro per la prima bozza, sia rivedendo in sede di tavolo tecnico il documento che era uscito dal concerto con gli altri Ministeri coinvolti. L’articolato poggia le proprie basi su aggiornatissimi aspetti scientifici, grazie alla grande collaborazione assicurata dai professori della SISEF, ed anche per gli aspetti tecnici ed operativi, grazie all’apporto del CREA e del CONAF. Salgono quindi a 5 i decreti attuativi del TUFF approvati dall’aprile del 2018 ad oggi.
“Le foreste sono al centro delle politiche ministeriali. Rappresentano il 40% del territorio nazionale, sono scrigno di biodiversità, componente fondamentale del capitale naturale nazionale, luogo di lavoro, fonte di salute, bellezza, turismo, prevenzione del dissesto idrogeologico”, commenta la Ministra Teresa Bellanova.
E ancora: “A queste funzioni ormai ben note delle foreste, che grazie ai due decreti approvati oggi potranno vedere giustamente valorizzata la propria vocazione, si aggiunge e diviene di importanza strategica il ruolo nell’ambito della mitigazione dei cambiamenti climatici”.
“Creare nuovi boschi e avere cura di quelli esistenti, valorizzando i servizi ecosistemici che forniscono, è l’obiettivo che il Testo Unico forestale, attraverso la gestione forestale sostenibile, si è posto per il bene delle generazioni presenti e future”, conclude Bellanova.
NAPOLI, SAN GIUSEPPE VESUVIANO, SEQUESTRO CHAMPAGNE, OLIO E ALCOOL CONTRAFFATTI.
“Grazie al nostro Ispettorato per la tutela alimentare e alla Guardia di Finanza che con l’operazione condotta a San Giuseppe Vesuviano, confermano la necessità di perseguire la contraffazione di prodotti alimentari a tutela delle migliaia di imprese sane costantemente minacciate dall’organizzazione criminale dell’economia illegale connessa al falso made in Italy. Una minaccia sempre ma che in questo momento così difficile per la nostra filiera agroalimentare diventa ancora più pericolosa e che nel Mezzogiorno è un vero e proprio attentato alle straordinarie eccellenze che con ostinazione fanno dell’agroalimentare uno snodo produttivo rilevantissimo.
L’operazione sottolinea una volta di più quanto sia importante agire in sinergia a tutela dell’economia sana e dei consumatori, sinergia rafforzata proprio dal recente Protocollo d’Intesa tra Comando generale della Guardia di Finanza e il nostro Ispettorato”.
Così la Ministra Teresa Bellanova a commento dell’operazione che ha portato a Napoli al sequestro di champagne, olio e alcool non tracciati e contraffatti.
BENESSERE ANIMALE
“SISTEMA CLASSYFARM, SUPPORTO FONDAMENTALE”
“La proposta di un’etichetta di portata europea per il benessere animale rappresenta una grande opportunità, per migliorare ulteriormente le condizioni della fase allevatoriale, per fornire ai consumatori informazioni più chiare e complete e per migliorare la competitività delle imprese che decideranno di aderirvi. Per raggiungere questi obiettivi, abbiamo bisogno di un sistema volontario per i produttori, costruito su criteri misurabili, verificabili e superiori ai requisiti di legge, da applicare in maniera graduale e proporzionata, in modo da indirizzare il comportamento dei vari operatori che avranno la possibilità di ottenere produzioni in grado di distinguersi sul mercato”. Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo stamane sulle Conclusioni in materia di benessere animale al Consiglio Agrifish.
“Il benessere animale è un presupposto per una produzione zootecnica sempre più sostenibile”, ha dichiarato la Ministra. “E’ proprio nella piena consapevolezza di questa relazione e dell’influenza reciproca tra il benessere animale e le altre dimensioni dell’allevamento, in Italia stiamo facendo un grande sforzo organizzativo, per integrare le informazioni contenute nelle banche dati sanitarie con quelle zootecniche sulle performance produttive, perché solo in questo modo sarà possibile misurare simultaneamente tutti questi aspetti”.
“Per raggiungere questo obiettivo”, ha spiegato Bellanova, “il Ministero della Salute ha messo a punto il sistema Classyfarm che, una volta integrato con i dati zootecnici, potrà essere utilizzato non solo per la certificazione, ma anche come fondamentale supporto alla fornitura di servizi di consulenza aziendale sempre più qualificati e puntuali”.
“Sono convinta che questo approccio integrato, tra mondo sanitario e zootecnico, possa diventare un ottimo modello per valutare e quindi migliorare la sostenibilità delle produzioni zootecniche, in linea con gli obiettivi della Strategia Farm to Fork”, ha concluso la Ministra.
RAPPORTO ISMEA QUALIVITA 2020
“Questa giornata è divenuta ormai un passaggio fondamentale per fornire indicazioni alle politiche sulle indicazioni geografiche del nostro Paese.
Il Rapporto Qualivita Ismea ci restituisce, infatti, non solo dati economici fondamentali ma una fotografia dettagliata del mondo delle denominazioni che per molti nostri territori rappresentano la spina dorsale di tenuta sociale ed economica. Di più: uno straordinario volano di crescita e di manutenzione della qualità territoriale integrata, capace anche di influire in modo sostanziale sulle scelte di sviluppo cui sono chiamate le comunità di riferimento”. Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo stamane alla Presentazione del Rapporto Isema Qualivita 2020.
“Un patrimonio rilevante del nostro Paese, teso a valorizzare territori ed imprese impegnate in un continuo processo di qualità produttiva, sostenibilità ambientale, salvaguardia del paesaggio, incremento dell’occupazione, sviluppo economico”, ha sottolineato Bellanova, “tutte parole chiave che rientrano nelle nuove direttive di rivisitazione e sviluppo della politica agricola comune. E soprattutto un Patrimonio che non smette di rafforzarsi, segno evidente della sua fortissima capacità di catalizzare nuove comunità territoriali e produttive in modo virtuoso”.
E ancora: “Per le nostre prime dieci DOP”, ha detto Bellanova, “registriamo un tasso di esportazioni importanti, ma dobbiamo poter ampliare questo elenco, rafforzare le altre produzioni di qualità riconosciuta. Significa utilizzare al meglio le risorse disponibili per presidiare i mercati, aprire nuove strade, interpretare il tempo nuovo che la pandemia ci costringe a vivere”.
Lavoreremo insieme sul Patto per l’export, dove abbiamo fortemente voluto che ci fosse un chiaro ed esplicito riferimento al sistema delle denominazioni. E dove abbiamo preteso che ci fossero impegni chiari contro l’Italian sounding. Perché sappiamo molto bene come vittima di imitazione e di furto di identità all’estero sono proprio le nostre eccellenze e una delle migliori risposte è la nostra presenza sul mercato. Dobbiamo ripartire, come dite giustamente, dall’origine. E dobbiamo saperla difendere”, ha concluso la Ministra.
Fonte Mipaaf
MOZZARELLA DI GIOIA DEL COLLE DOP
In Gazzetta Ue la pubblicazione della registrazione. Salgono a 311 le DOP e IGP italiane registrate. Bellanova: “l’Italia segna un ulteriore passo in avanti nella oramai consolidata leadership a livello comunitario ed internazionale delle IIGG riconosciute.
E’ stato pubblicato oggi, nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, il regolamento di esecuzione recante l’iscrizione della DOP “Mozzarella di Gioia del Colle” nel registro europeo delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette.
Dopo un iter complesso sia nella procedura nazionale che comunitaria finalmente la Mozzarella di Gioia del Colle è iscritta nel registro delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche dell’Unione europea, 311° denominazione italiana registrata.
Eccellenza del patrimonio gastronomico e culturale pugliese ed italiano, la Mozzarella di Gioia del Colle, la cui presenza storica è comprovata da numerose evidenze, tra cui un documentario prodotto dall’Istituto Luce a Gioia del Colle il 28 agosto 1950, è espressione del territorio forte della produzione del latte che della sua trasformazione secondo l’antica tradizione locale della pasta filata.
Le caratteristiche del latte sono legate alla qualità della flora pabulare tipica del territorio delle Murge, alla base dell’alimentazione della popolazione bovina che con la produzione del proprio latte conferisce caratteristiche uniche al prodotto trasformato.
Quanto alla tecnica di trasformazione, è quella tradizionale, storica, con l’utilizzo solo di latte fresco e l’aggiunta di innesto autoctono.
A livello storico-culturale, esiste un legame profondo tra il prodotto e la tipologia degli allevamenti, aziende zootecniche di piccole e medie dimensioni, a conduzione prevalentemente familiare e strutturate secondo usi locali, che prevedono lunghi periodi di pascolamento.
“Con la Mozzarella di Gioia del Colle Dop”, sottolinea la Ministra Bellanova, “si riconosce la qualità di uno straordinario prodotto pugliese, inimitabile, che rappresenta una storia produttiva ed economica, e una rilevante occasione occupazionale per quelle comunità pugliesi. Ed è importante rimarcare come negli ultimi anni l’intera filiera abbia visto il fiorire di nuove attività imprenditoriali condotte anche da giovani, sempre più proiettati sui mercati comunitari ed internazionali”.
Il paniere costituito da 60 prodotti Dop e Igp del food e del vino pugliesi si arricchisce dunque di un prodotto rappresentativo di una filiera agricolo-zootecnica importante. Pronta a un salto di qualità che significa anche ricaduta economica. Se la mozzarella pugliese registra, ad oggi, un valore alla produzione di circa 80 milioni di euro, il riconoscimento comunitario potrà significare un aumento stimato intorno al 20% della produzione.
CREMONA FIERE, STATI GENERALI DELLA ZOOTECNIA
“La zootecnia non si ferma, forte anche di quei tanti traguardi maturati negli anni che la confermano uno dei pilastri del Made in Italy. E non si ferma la filiera agroalimentare, quella che io chiamo la Filiera della Vita, che non si è mai fermata, nemmeno nei momenti più drammatici della pandemia vissuti nei mesi scorsi”.
Cosi la Ministra Teresa Bellanova intervenendo oggi agli “Stati Generali della zootecnia. Nuovi obiettivi per la produzione primaria di qualità”, nell’ambito delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona.
“Investire e valorizzare le filiere è per me un obiettivo chiave”, ha evidenziato la Ministra. “Per questo nella Legge di Bilancio Investiamo 150milioni, e individuiamo il rafforzamento delle filiere obiettivo prioritario nella nostra Strategia nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Lo facciamo convinti del legame con il territorio che le filiere mettono a valore. Quel viaggio dalla campagna al centro che noi vogliamo condividere e valorizzare. E d’altra parte, se non fosse così, non insisteremmo con tanta determinazione sulla centralità dell’etichettatura d’origine e sulla necessità di voltare decisamente pagina sulle etichettature nutrizionali fronte – pacco. Lo facciamo forti di una convinzione: dal campo e dal mare alla tavola noi lavoriamo per tenere sempre più insieme e intrecciati qualità, salute e sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale, sociale, economica, diritto al cibo e cibo di qualità per tutti, cura del suolo e di beni innegoziabili come aria e acqua, tutela e ricucitura del paesaggio, recupero e riqualificazione delle aree interne”.
“Adesso più che mai”, ha proseguito la Ministra, “le mie e nostre parole d’ordine sono chiare: continuare a lavorare, come abbiamo fatto in tutti questi mesi, per mettere in sicurezza la filiera agroalimentare, sostenere agricoltura, zootecnia, pesca, agroalimentare, avendo ben chiari come obiettivi imprescindibili già ora la ripresa, il rilancio.
Ecco perché considero un tutt’uno: il lavoro messo in campo in questi mesi, in cui abbiamo destinato alla filiera agroalimentare circa 4 miliardi; quello in corso sulla Legge di bilancio; quello sulla nostra Strategia nazionale nell’ambito del Piano Ripresa e Resilienza che continuo a dire: deve avere un cuore agricolo; quello in corso sui tavoli europei e a livello nazionale per la nuova PAC. Un lavoro impegnativo con obiettivi ambiziosi: dobbiamo farlo insieme”.
E ancora: “Sostenibilità è e sarà, anche nel settore zootecnico, sempre più parola chiave. E’ necessario definire un quadro di regole comuni, perché i nuovi impegni non si traducano in un aumento degli oneri a carico degli allevatori ma in opportunità di crescita per il settore, soprattutto attraverso la maggiore valorizzazione delle produzioni. Dobbiamo guardare alle indicazioni che ci vengono dalle strategie “Farm to Fork” e Biodiversità, e alle opportunità di crescita del mondo produttivo. E dobbiamo rivendicare il ruolo determinante e strategico della nostra agricoltura per affrontare emergenze cruciali, una per tutte quella climatica”.
“La vera sfida è come riusciremo a raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano strategico, che nel settore zootecnico, più di ogni altro settore, devono coniugare sostenibilità economica, ambientale e sociale”, ha evidenziato Bellanova. ” Farm to Fork ci dice che dobbiamo ridurre le emissioni e gli antibiotici del 50%. Questo risultato può essere raggiunto solo migliorando l’organizzazione dei servizi di assistenza tecnica ed integrando le informazioni disponibili nelle banche dati sanitarie e zootecniche. E’ con questo obiettivo che stiamo lavorando ad uno standard unico sul benessere animale, in linea con il dibattito in corso a livello Ue, fortemente voluto dalla Presidenza tedesca, che vuole impegnare la Commissione nella redazione di una proposta di regolamento per istituire un sistema di etichettatura unitario a livello Ue sul benessere degli animali. Siamo impegnati per anticipare questa tendenza, perché il tema del benessere animale, al pari del concetto di sostenibilità del mondo vegetale, condizionerà sempre più le scelte dei consumatori, alla ricerca di alimenti di qualità, ma anche prodotti nel rispetto di regole certe e trasparenti”.
“La pandemia ci ha dimostrato la strategicità della filiera agroalimentare e il suo coincidere con l’interesse nazionale” ha detto la Ministra. “Ci ha dimostrato la necessità di un lavoro teso ad accorciare le filiere, senza ansie protezionistiche. Ma soprattutto ci ha confermato l’interdipendenza di tutti gli anelli e dei settori. E’ una lezione preziosa, da portare sul Tavolo che intendo convocare a breve per avviare la costruzione del Piano Strategico in vista della Pac post 2020, come su quello con l’intera filiera lattiero casearia. Ci aspetta un lavoro impegnativo, con obiettivi ambiziosi. Dobbiamo farlo insieme”, ha concluso Bellanova
CETARA – FESTA DELLA COLATURA DI ALICI
(04.12.2020)
“Oggi è una giornata importante che corona il lavoro e l’impegno di una intera comunità territoriale e di quanti l’hanno accompagnata e sostenuta verso l’importante riconoscimento della Dop per la colatura di alici.
Un traguardo che festeggiamo con la cerimonia della spillatura anche a rimarcare come la “Colatura di alici di Cetara” sia la prima DOP italiana che tutela un prodotto di mare trasformato. Un vanto per la Campania e un fiore all’occhiello del nostro Made in Italy. Un pezzo di storia gastronomica della nostra penisola e un legame forte con il nostro passato: già molti secoli fa, il garum – la nostra colatura -era un prodotto di elezione nelle cucine e sulle tavole dell’antica Roma. E dunque non sbaglia chi dice: l’oro di Cetara è fatto con le alici”.
Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo stamane alla “Festa della Colatura di Alici di Cetara”, Spillatura della colatura nuova, edizione 2020.
“Il percorso per arrivarci è stato lungo e non sempre scontato. Un iter iniziato nell’ottobre 2015 segnato dal coinvolgimento delle associazioni promotrici, le Istituzioni a livello nazionale, regionale e locale, il mondo scientifico, quello imprenditoriale”, ha spiegato la Ministra. “Per poter garantire che questa eccellenza italiana continui a essere prodotta il presupposto necessario è la gestione accorta del suo ingrediente principe: le alici che si pescano proprio nell’area di mare dei golfi di Salerno e Napoli – e in quello spazio acqueo definito dai tecnici “subarea gestionale numero dieci” (GSA 10)”.
E ancora: “Gli stock dei piccoli pelagici nell’area, mi riferisco alle alici in Campania, come in altre realtà italiane, costituiscono una delle risorse più importanti per l’intero territorio regionale: per il reddito delle imprese; per l’indotto generato in numerosi settori; per il valore immateriale che rappresentano e che significa cultura, storia, tradizione, senso di appartenenza. Questo ci obbliga ad accompagnare il processo di valorizzazione dei prodotti trasformati e freschi delle alici con una gestione sostenibile sotto ogni profilo: sociale, ambientale, economico”.
“Per questo, ha sottolineato Bellanova, “abbiamo voluto attivare, rispondendo alle sollecitazioni della categoria e delle Amministrazioni locali, un processo collaborativo con la Regione Campania, con le amministrazioni comunali di Cetara e di Massa Lubrense, con l’Università “Parthenope”, verso un piano di gestione dei piccoli pelagici su base regionale. Nella gestione della risorsa ittica è un’iniziativa pilota.
E’ un progetto ambizioso che prevede la realizzazione di attività partenariali e condivise con la categoria per individuare misure tecniche in grado di assicurare la sostenibilità dei prelievi e l’equità dei redditi per gli addetti; percorsi formativi per gli operatori per acquisire ulteriori competenze tecniche e per meglio gestire gli stock; investimenti finanziari per l’adeguamento del naviglio da pesca aderente al piano di gestione; contributi finanziari finalizzati a fornire valore aggiunto alla produzione attraverso investimenti in infrastrutture, acquisto attrezzature, nella promozione della produzione proveniente dagli sbarchi locali”.
“Questa esperienza potrà rappresentare un modello italiano nella gestione delle risorse ittiche e nella valorizzazione del made in Italy anche attraverso un approccio integrato di filiera e di processi di blue economy, ha proseguito Bellanova.
“Con questa Dop diamo dunque un segnale importante. Riconoscendo quanta complessità ci sia dietro un prodotto apparentemente semplice ma che coinvolge e lega un intero territorio: per la pratica di una trasformazione realmente artigianale e anche per la gestione di una risorsa vivente del mare”, ha concluso la Ministra.
COREPER
“L’Italia non proseguirà nel negoziato europeo per un testo di conclusioni del Consiglio Agrifish sulle etichettature alimentari”. La Ministra Teresa Bellanova lo aveva già annunciato nei giorni scorsi alla sua omologa portoghese nel corso di un incontro bilaterale. E lo conferma oggi.
“Insieme ad altri Paesi Ue, chiediamo da tempo che si lavori ad un possibile schema di etichettatura nutrizionale trasparente, in grado di aiutare i consumatori a prendere decisioni consapevoli a mezzo di informazioni fattuali sugli elementi nutritivi di un prodotto alimentare” ha detto Bellanova. “Chiediamo che i prodotti tradizionali siano protetti e i consumatori rispettati, nel quadro di un approccio che favorisca diete bilanciate, senza discriminare alcun prodotto”, ha continuato la Ministra, rilevando come le trattative in corso a Bruxelles non siano state ispirate ad un approccio neutrale e abbiano confermato l’impossibilità di un’intesa.
“Continueremo ad impegnarci con tutte le forze affinchè su un tema così importante, quale l’alimentazione, non si scelgano soluzioni semplicistiche. Ricordo, a riguardo, l’imminente pubblicazione in GU del Decreto che consente all’industria alimentare di adottare lo schema NutrInform Battery, varato per tradurre in concreto la visione italiana delle etichettature nutrizionali: taglio scientifico, informazione trasparente, approccio informativo ma non prescrittivo, esclusione delle DOP e IGP”, ha concluso la Ministra, aggiungendo come anche il linguaggio sulle etichettature d’origine proposto dalla Presidenza e negoziato a livello tecnico appaia lontano dalle ambizioni italiane di un vero rafforzamento della relativa normativa europea.
Fonte Mipaaf
CONFERENZA STATO REGIONI
Via libera nella Conferenza Stato Regioni odierna a tre Decreti importanti per il settore agricoltura: Integrazione Fondo competitività Filiere, modifica della misura di sostegno alle filiere in crisi del settore zootecnico introdotta dal Dl Rilancio con uno stanziamento di 90milioni di euro per il 2020; Stoccaggio vini di qualità.
Nel primo caso il Decreto, dopo l’integrazione con il Dl Rilancio di ulteriori 5 milioni che si sommano ai 29milioni 500mila euro del Fondo competitività Filiere approvato nella Legge di Bilancio 2019, aggiorna il riparto tra filiere definito con provvedimento lo scorso aprile, destinando complessivamente per l’anno in corso 8 milioni alla filiera del mais, 6 milioni alla filiera delle proteine vegetali, 4 milioni alla filiera delle carni ovine.
Il provvedimento introduce inoltre delle modifiche anche per quanto riguarda la filiera del latte bufalino, destinataria complessivamente di 4 milioni di euro dopo l’integrazione derivante dal Fondo filiere zootecniche, stabilendo che l’aiuto di 20 centesimi di euro al litro (già previsto per il latte fresco acquistato prima del 1° marzo e successivamente congelato ed utilizzato per prodotti dop) sia concesso anche per il latte bufalino acquistato nel periodo di aprile-giugno 2020 e trasformato in mozzarella di bufala campana dop. Modifica prevista per ampliare le possibilità di indennizzo per i caseifici che utilizzano il latte di bufala, considerate le criticità connesse alla chiusura prima e limitazione adesso del canale hore.ca.
Con il secondo provvedimento si modificano i criteri di assegnazione previsti dal Fondo filiere zootecniche, considerata l’accentuarsi delle criticità anche per questa filiera con le ulteriori restrizioni del canale ristorazione. Il Decreto infatti rimodula le risorse ancora disponibili indirizzandole verso i settori che hanno registrato maggiori danni e per i quali le richieste di aiuto risultato più consistenti.
Infine, con il terzo Decreto si destinano 9.54 milioni di euro per lo stoccaggio di vini Docg, Doc, Igt. Dopo le risorse espressamente destinate all’esonero contributivo per le aziende vitivinicole per un importo pari a circa 52 milioni, rivenienti dalle risorse destinate nel Dl rilancio al settore e parzialmente inutilizzate, cui si aggiunge anche l’esonero previsto nei Decreti Ristoro 1 e 2, un ulteriore strumento per sostenere i produttori di vino nelle fasce di eccellenza maggiormente colpite dalla chiusura della ristorazione.
“Anche stavolta”, sottolinea la Ministra Teresa Bellanova, evidenziando l’impatto positivo che i tre provvedimenti sono destinati a produrre, “rispondiamo abbattendo i tempi procedurali e riducendo al minimo gli oneri burocratici alle difficoltà che la filiera agroalimentare sta affrontando con un solo obiettivo strategico: mettere in sicurezza l’intera filiera e ogni segmento, definendo con l’intero settore anche quelle modifiche che si sono rese necessarie in corso d’opera perché ogni provvedimento sia capace di rispondere sempre più e meglio alle esigenze e difficoltà specifiche.
Con queste modifiche, soprattutto quelle relative al Fondo filiera zootecnica e ai vini di qualità, impediamo lo spreco di eccedenze alimentari. Un sostegno importante che va ad aggiungersi alle diverse misure con cui siamo intervenuti a tutela e sostegno del settore agricolo, cui abbiamo destinato complessivamente in questi drammatici mesi, e al netto delle misure orizzontali, circa 4 miliardi.
Un impegno rilevante frutto di un’attenzione costante, che considero il dovuto riconoscimento verso un settore strategico per il Paese e verso imprese, donne e uomini del settore primario che hanno svoto e continuano a svolgere un ruolo insostituibile”.
fonte Mipaaf
VERONA FIERE – LL FUTURO DEL VINO.
Visioni differenti, unica prospettiva. Scenari attuali e possibili sfide del prossimo decennio Intervento di chiusura Ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Sen. Teresa Bellanova
Buongiorno a tutte e a tutti,
saluto gli ospiti di questa giornata, il Presidente Danese, il Direttore Mantovani, il Responsabile Wine Monitor di Nomisma Denis Pantini, il Direttore Borriello, il Presidente Ferro, le relatrici e i relatori che, dalle differenti angolature, hanno tutti convenuto su un punto: il rilancio di questo settore strategico per il nostro Paese ha bisogno di nuove strategie.
Per questo l’incontro promosso da Verona Fiere e Vinitaly va accolto come un vero e proprio strumento di lavoro.
Per l’obiettivo proprio: avvicinare aziende e buyer del vino ai mercati e alla nuova road map (rod map) del consumo, e per innervare nel modo più corretto e coerente con gli scenari attuali il lavoro di tutti.
Una premessa è indispensabile.
Se abbiamo individuato “ripresa e resilienza” come parole chiave di questo momento complesso e difficile, dobbiamo aggiungerne una terza altrettanto fondante: alleanza e leale collaborazione.
Nella filiera istituzionale, nel rapporto con il settore, in quello con i consumatori che hanno diritto a informazioni trasparenti e corrette.
Su questo proprio il mondo del vino può dare lezioni importanti.
Nell’illustrare la ricerca che ha coinvolto oltre 160 imprese vitivinicole italiane, Pantini ha parlato di tinte fosche.
E questo nonostante l’Italia abbia sofferto meno dei propri competitor.
Sottolineo una sua osservazione: la pandemia ha ulteriormente messo in luce le problematiche strutturali e dimensionali di cui soffre il nostro sistema produttivo.
Con la chiusura dell’horeca e la ridotta diversificazione dei mercati e dei canali di vendita, sono soprattutto le imprese vinicole più piccole a pagare il conto più salato di questo scenario di crisi dominato dall’incertezza.
Un conto rilevante anche per le imprese più dimensionate che comunque, potendo contare su strutture commerciali, finanziarie e patrimoniali più robuste, dimostrano una resilienza indubbiamente più elevata.
Direi che qui è il tema dei temi, quello più sfidante.
Nei primi mesi della pandemia, quelli più drammatici in cui abbiamo dovuto affrontare qualcosa di enorme e imprevisto che rischiava di travolgere tutto e tutti, mi sono data insieme ai miei Uffici un obiettivo: mettere in sicurezza l’intera filiera agroalimentare per non lasciare indietro nessuno.
La nostra qualità e la nostra eccellenza nel mondo è fatta anche dalla amplissima tastiera e ricchezza di cui la vostra filiera è costituita, dalla somma delle innumerevoli linee di nicchia che voi rappresentate, dalla straordinaria scelta a disposizione di un canale fondamentale come l’horeca, dal posizionamento sui mercati interno e globale, dall’alleanza con i consumatori.
Questa straordinaria ricchezza, che si riflette nelle oltre 500 cultivar a conferma di una straordinaria biodiversità, e si traduce anche nelle 525 Denominazioni di Origine, noi – e non a caso dico noi – dobbiamo essere capaci di traghettarla per intero.
E’ stato l’obiettivo prioritario della strategia messa in campo in questi mesi, che ho voluto fossero caratterizzati da una interlocuzione puntuale e costante con l’intero settore e con le Regioni perché ogni misura rispondesse a una esigenza reale e le eventuali rimodulazioni, che pure ci sono state, fossero caratterizzate dallo stesso metodo.
Per questo, e consapevoli di come le criticità attuali generino quadri di forte incertezza acuiti da un quadro internazionale complesso,
-abbiamo lavorato per garantire l’esonero contributivo nei primi sei mesi del 2020 e adesso anche per novembre e dicembre per oltre un miliardo;
-abbiamo individuato nel Fondo Ristorazione, cui destiniamo 600 milioni, uno strumento efficace per sostenere ristorazione e filiera agroalimentare soprattutto nei segmenti di eccellenza;
-abbiamo destinato espressamente al vino misure e risorse e strumenti oltre a quelli più generali per l’immediata liquidità insieme al fondo perduto;
-abbiamo agito sul versante europeo con risultati importanti su cui dovremo continuare ad insistere nella fase che si è aperta adesso;
-abbiamo lavorato intensamente per dare attuazione a quelle misure adottate dalla Commissione europea – per lo più finalizzate a garantire maggiore semplificazione e flessibilità a misure già attuate;
-abbiamo sostenuto la necessità di uno specifico Tavolo-vino con il settore nell’ambito delle azioni mirate ad export e internazionalizzazione, e conto nei prossimi giorni di poterlo fissare insieme al Ministro Di Maio.
Questo per delineare, molto in sintesi, metodo e merito del lavoro svolto e della fase che va aprendosi, e che impone una riflessione accurata in particolare nel quadro delle principali politiche di sostegno per il settore.
Fare di più è assolutamente necessario.
Ce lo impongono il crollo dei consumi, la chiusura e limitazione del circuito dell’Ho.Re.Ca., il progressivo calo delle esportazioni, cui si aggiunge l’incertezza dovuta alla Brexit e le difficoltà che si registrano nella penetrazione in alcuni mercati.
Per questo è necessaria una strategia da attuare nell’immediato per un sostegno concreto e il rilancio del comparto.
Da poco, come sapete, abbiamo chiuso in Consiglio l’accordo sulla riforma della PAC e in questi giorni hanno avuto inizio i triloghi con il parlamento europeo per la finalizzazione della riforma.
In questo contesto, le risorse destinate all’OCM vino, seppur con tagli limitati dovuti al quadro finanziario, continuano ad essere il principale strumento di risorse finanziarie destinate al settore.
E su questo occorre lavorare insieme, in modo convinto e condiviso, per migliorare la capacità di realizzazione di quegli strumenti necessari a rilanciare il settore e fornire il sostegno necessario a superare questa fase.
La riflessione va aperta subito per verificare quali soluzioni adottare così da sostenere, incentivare e rendere maggiormente efficaci gli strumenti per favorire le nostre imprese nelle esportazioni nei mercati interni e nei Paesi terzi.
Tempestività, efficacia, condivisione.
Il metodo che propongo è questo.
Mi riferisco in particolare all’OCM vino e ai Piani nazionali di sostegno che vanno migliorati nella portata e nell’efficacia dell’implementazione nel cui ambito, accanto ai tradizionali strumenti destinati a migliorare le strutture, dobbiamo potenziare quella dedicata alla promozione, quanto mai necessaria in un momento come questo.
Siamo consapevoli della necessità di aumentare il grado di semplificazione e flessibilità delle misure dell’OCM.
E per una maggiore flessibilità e sussidiarietà nell’utilizzo delle autorizzazioni di impianto dei vigneti e dei vecchi diritti, sulla semplificazione in materia di etichettatura dei vini.
Punti su cui abbiamo già raggiunto risultati soddisfacenti in Consiglio e su cui continueremo a lavorare con il parlamento europeo per migliorare il quadro normativo del settore.
E’ importante, proprio a questo fine, il canale di dialogo a livello tecnico attivato con il collega Paolo De Castro per migliorare il quadro di proposte dei regolamenti di riforma.
Infine, ma non ultimo, un tema per un confronto di merito che ritengo utile avviare quanto prima.
Le sfide che i mercati stanno ponendo alle imprese, sfide accresciute dalla pandemia, richiedono analisi e ricerche specifiche e comportano rilevanti investimenti materiali e immateriali.
Per affrontare queste sfide e sostenere questi investimenti, il Ministero è disponibile ad accompagnare il settore ed è intenzionato a farlo su più fronti.
Serve però un nuovo “Piano di sviluppo” dell’intera filiera vitivinicola italiana, in grado di parlare al futuro e guardare a quello che succederà nei prossimi anni.
Per farlo accadere, avremo a disposizione le risorse della Politica agricola comune, che hanno il merito di aver sostenuto il grande salto di qualità degli ultimi 20 anni e continueranno a farlo anche nei prossimi 10.
La PAC però sino ad oggi ha sostenuto gli investimenti dei singoli, mentre a noi è necessaria una visione d’insieme.
Per questo dico che occorre un Progetto organico di sviluppo, in grado di mettere a sistema le buone pratiche, e ne abbiamo tante, e a valore tutto quello che di buono siamo riusciti a fare in questi anni, soprattutto per rafforzare l’ambito internazionale, dove il Made in Italy è molto apprezzato, e però non riusciamo ad essere presenti e forti come potremmo.
Il Vinitaly è senz’altro una di queste buone pratiche, ma ce ne sono molte altre.
Per definire un Progetto comune dobbiamo mettere insieme le energie e trovare un fattore di condivisione, in grado di far convergere interessi oggi non sempre allineati.
Questo fattore comune di miglioramento della competitività lo abbiamo già trovato: è la sostenibilità.
Il lavoro di Nomisma ha evidenziato che su cinque dei sette mercati più importanti, vale a dire USA, Regno Unito, Germania, Giappone e Australia, la sostenibilità rappresenta il fattore di scelta più gettonato da parte dei consumatori di vino di qualità.
Per questo, come ho già detto in altre occasioni, nel 2021 faremo partire il sistema unitario di certificazione della sostenibilità, e in questa direzione orienteremo tutti gli strumenti di intervento a disposizione che verranno non solo dalla nuova Pac, ma anche dal Next generation EU.
Siamo infatti al lavoro per potenziare le infrastrutture strategiche del Paese, come quelle per il settore irriguo, per migliorare la logistica, e sull’introduzione delle necessarie innovazioni.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, questo il nome del documento che dovremo inviare a Bruxelles nelle prossime settimane, conterrà investimenti fondamentali per completare il piano della banda ultra larga in tutte le aree rurali, per investire nella digitalizzazione della pubblica amministrazione e delle imprese, per ammodernare un parco macchine tra i più obsoleti d’Europa.
Tutti investimenti necessari per dare concretezza e sostanza all’agricoltura di precisione, che non potrà essere patrimonio di poche grandi imprese, se vogliamo che il settore agricolo contribuisca in modo determinante alla transizione ecologica dell’intera economia.
A questo obiettivo concorrerà anche il nuovo Sistema informativo agricolo nazionale, il SIAN.
Che da struttura di controllo per gli incentivi della Politica agricola si trasformerà in infrastruttura strategica in grado di offrire servizi alle imprese, potendo valorizzare un patrimonio di informazioni che nessuno ha a disposizione.
Soprattutto se queste informazioni saranno condivise ed integrate con quelle disponibili su altre banche dati.
Pensate alla rete agrometeorologica nazionale (l’Agenzia ItaliaMeteo è nata per questo), alle informazioni satellitari della costellazione Copernicus, alle banche dati sull’uso di fitofarmaci, del gasolio agricolo o dei farmaci veterinari nel settore animale.
Stiamo però ancora parlando di investimenti necessari per creare le condizioni per fare qualcosa di importante nel settore della produzione.
Vogliamo essere più competitivi di altri sulla sostenibilità e sulla riduzione dell’impatto dei processi produttivi, in linea con le aspettative dei consumatori e con i documenti di programmazione di cui si parla tanto in questi giorni, come Green Deal, Biodiversità e Farm to Fork e che faranno parte integrante del nuovo Piano strategico nazionale.
Su questo vi chiamo a un impegno e a una responsabilità.
Serve un progetto unificante, per poterci presentare sui mercati più interessanti con dei contenuti, e di contenuti ne abbiamo, e con una strategia in grado di fare sistema.
Se saremo, ognuno per la propria parte, in grado di mettere insieme questo progetto, il supporto adeguato non mancherà, non solo attraverso le risorse della Pac, che ci sono già, ma con investimenti adeguati all’ambizione dell’iniziativa.
L’ambizione sfidante che vi propongo è questa.
E io sono sicura che, insieme, sapremo affrontarla nel modo giusto.
A maggior ragione perché questo momento conclude una intensissima tre giorni, questo Festival del futuro giunto alla sua seconda edizione, dove si è parlato molto di innovazione e ricerca.
E il settore agroalimentare, ce lo siamo detti tante volte, oggi più che mai ha bisogno proprio di investire in innovazione perché ogni singolo segmento e ogni singola azienda, anche la più piccola, si sentano coinvolti in questa sfida complessa e appassionante. Agricoltura di precisione, ricerca, biotecnologie sostenibili, giovani e donne. Sì, giovani e donne, la più straordinaria leva per l’innovazione su cui il Paese può contare e che dobbiamo essere capaci di attrarre sempre di più anche in questo straordinario settore.
Con un obiettivo strategico: alleanza tra competitività e sostenibilità, ecologia, ricerca, tecnologia.
Grazie a tutte e tutti voi per quello che fate
VINCITORI DEL CONCORSO FOTOGRAFICO SUGLI ALBERI MONUMENTALI
Le tredici foto prescelte domani sul sito del Mipaaf.Bellanova: “Ogni albero monumentale testimonia la resistenza e la resilienza della natura nel tempo e nello spazio. E l’assoluto valore dei nostri boschi”.
Querce, ma anche un faggio, un larice, l’oleastro più vecchio tra tutti gli alberi monumentali, e persino un olmo del Caucaso e una sequoia.
Sono loro, i sacri guardiani del nostro passato, i patriarchi verdi delle nostre Regioni, i protagonisti assoluti delle fotografie di alberi monumentali d’Italia risultate vincitrici del concorso fotografico lanciato nell’estate del 2020 dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – Direzione generale dell’Economia montana e delle Foreste, dal titolo “Rimettiamoci in cammino”.
Tredici le fotografie risultate vincitrici, tra le oltre cento pervenute: saranno pubblicate domani sul sito internet del Mipaaf, in occasione della “Giornata nazionale degli Alberi” istituita nel 2013 nella giornata del 21 novembre per diffondere il rispetto e l’amore per la natura e per la difesa degli alberi.
Maestosità, longevità, rarità botanica, sacralità, straordinaria bellezza della forma, e capacità di emozionare anche semplicemente guardandoli così, attraverso un obiettivo ed un occhio attento. Simboli della resistenza dell’ambiente. Cattedrali dei boschi, custodi di una sacralità universale che ha attraversato i tempi. Un viaggio attraverso l’Italia, dalle pianure alle montagne, un cammino che attraversa secoli, tradizioni, popoli.
“Ogni foto pervenuta ci ha regalato sorprese, emozioni. Sono tutte immagini straordinarie che raccontano un panorama quanto mai vario e variegato, testimonianze di resistenza e resilienza nel tempo, valori tanto importanti in un momento così travagliato come quello che stiamo tutti affrontando, e che possono proprio ora dimostrarci ancor di più come la natura attraversa la storia e resta lì a ricordarci che tutto intorno a lei scorre, ma lei resiste e ci tramanda storia, cultura, tradizioni, leggende”.Così la Ministra Teresa Bellanova. “Agli autori va riconosciuto il merito di essere riusciti a immortalare in uno scatto tesori di inestimabile valore, veri e propri ecosistemi che donano biodiversità all’ambiente che li circonda. Sono riusciti a catturare in uno scatto l’essenza del tempo e dello spazio e ci hanno permesso di scoprire maestosi gioielli della natura, patriarchi verdi sconosciuti alle folle, fragili e bellissimi nel loro contesto paesaggistico”.
Riscoprire la natura, rimetterci in cammino, è stato l’invito rivolto a tutti al lancio del concorso lo scorso giugno, guardarci intorno e lasciarci stupire dalla natura e dalle sue meraviglie. Che si tratti di riscoprire l’ambiente che ci circonda durante un’escursione su un sentiero locale o vicino o camminare verso luoghi inesplorati alla ricerca dell’Albero monumentale più particolare, coglierne l’essenza e la forza della natura, con curiosità e rispetto, permettere anche a chi non può raggiungere i sacri guardiani del nostro passato, di osservarli e scoprirli nel loro habitat.
La commissione valutatrice, formata da cinque giudici ha decretato le 13 foto vincitrici con votazioni on line in maniera indipendente gli uni dagli altri, raggiungendo questo risultato non senza fatica considerata la bellezza degli scatti.
Le fotografie selezionate saranno poi riprodotte nel calendario 2021 che l’Ufficio alberi monumentali del Mipaaf pubblicherà nel prossimo mese di dicembre, diventando così le immagini ufficiali del Calendario AMI 2021.
PORTALE DELLA RISTORAZIONE
Sono già migliaia le richieste di contributo giunte al Portale Fondo Ristorazione.it, avviate dalle imprese che hanno diritto e che stanno presentando domanda.
L’obiettivo del Fondo ristorazione è quello di dare un aiuto concreto agli imprenditori del settore della ristorazione, confermando il legame fortissimo tra ristorazione e filiera agroalimentare.
Su www.portaleristorazione.it la procedura guidata messa in campo è basata su autocertificazione e quindi semplificata al massimo proprio per tenere conto delle esigenze dei ristoratori.
Oggi è fondamentale far conoscere questa opportunità a tutte le imprese e c’è una sezione FAQ in costante aggiornamento con l’obiettivo di rispondere a ogni quesito che emerge.
Nelle ultime FAQ, ad esempio, in merito alla valorizzazione del territorio e all’origine dei prodotti si è chiarito: “Come è dimostrabile e cosa occorre esibire per dar prova che il prodotto oggetto di contributo sia nella categoria DOP, IGP, Vendita Diretta, Filiera Nazionale Integrale o 100% Italiano?
Il requisito è autodichiarato nella domanda compilando il campo “Categoria valorizzazione del territorio”. Di conseguenza è sufficiente che le fatture riportino la tipologia prodotto (p.e. Pasta, Riso, ecc.) senza che siano presenti altri dettagli. Esempio: se ho acquistato pasta secca con grano 100% italiano inserirò nel campo “tipologia prodotti” il “codice 01- Pasta alimentare” e nel campo “Categoria valorizzazione del territorio” il “codice RS11″. La fattura dovrà contenere l’evidenza del prodotto e nessun altro dettaglio”.
Ulteriori chiarimenti sono stati forniti sulla tracciabilità dei pagamenti, richiesta in caso di presentazione di fatture non quietanzate.
Il Mipaaf, insieme a Poste italiane, continuerà a garantire il massimo supporto a tutti per poter accedere al contributo e raggiungere il comune obiettivo di sostenere l’intera filiera agroalimentare italiana.
Al via campagna di esportazione delle mele verso Taiwan
DECENNALE RICONOSCIMENTO UNESCO DIETA MEDITERRANEA
L’ Ufficio per la Dieta Mediterranea presso il Mipaaf, uno specifico portale web dedicato al patrimonio materiale e immateriale della Dieta Mediterranea, un programma di comunicazione istituzionale nel 2021 sulle tematiche della Dieta mediterranea anche in vista di Expo Dubai e un progetto sull’Educazione alimentare nelle Scuole e nelle Università.
Sono le iniziative annunciate pochi minuti fa dalla Ministra Bellanova, in occasione della giornata di celebrazione del Decennale del Riconoscimento Unesco della Dieta Mediterranea.
“Il 16 novembre 2010 per il nostro Paese è una data importante. Il riconoscimento di una distintività. Da quel momento Made in Italy e Dieta mediterranea hanno avuto nel mondo gli stessi sapori, gli stessi profumi, lo stesso fascino. Se oggi la celebriamo come merita, anche in un momento complesso come quello che stiamo vivendo e che mette in gioco molte delle nostre consuetudini e dei nostri riti, è per ribadire che il patrimonio della Dieta Mediterranea va tutelato, salvaguardato, protetto”.
Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo alla videoconferenza promossa da Mipaaf, Mattm, Mibact, Maeci, Ministero della Salute, Miur, Comitato Nazionale Italiano per L’Unesco, sul tema: “Dieta Mediterranea Unesco. 10 anni di Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità”, che apre le celebrazioni per i dieci anni del riconoscimento Unesco alla Dieta Mediterranea.
“Salvaguardare il patrimonio della Dieta Mediterranea”, ha detto Bellanova in apertura di Giornata, “è necessità evidenziata nel 2005 anche dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, nel rapporto sulla Strategia mediterranea per lo sviluppo sostenibile.
Ecco perché abbiamo fortemente voluto, nel nostro Paese, l’obbligo dell’indicazione d’origine in etichetta per latte, formaggi, pasta, riso, derivati del pomodoro, carni trasformate. E in Europa abbiamo chiesto di voltare radicalmente pagina sull’etichettatura nutrizionale fronte-pacco.
Perché crediamo nel diritto dei consumatori a informazioni corrette, a sistemi che garantiscano il diritto alla trasparenza sul viaggio del cibo dal campo e dal mare alla tavola, e che promuovano stili alimentari sani. La Dieta Mediterranea lo è”.
Noi, ha proseguito Bellanova, “dobbiamo e vogliamo tutelarla, vivificandone contenuti ed elementi, e anche difendendo stili di vita e abitudini alimentari minacciati dall’impatto di altri modelli culturali e alimentari.
Questo ci induce a lavorare per potenziare e rafforzare la resilienza dei nostri sistemi agroalimentari, rivendicando il ruolo determinante dell’agricoltura come presidio di tutela del territorio e del paesaggio, a salvaguardia di beni irriproducibili come aria, acqua, suolo, e nella mitigazione climatica. Vogliamo promuovere la Dieta mediterranea perché in questo modo promuoviamo la qualità dei nostri prodotti agroalimentari, il biologico, salvaguardiamo la biodiversità, contrastiamo lo spreco alimentare, lavoriamo per garantire cibo di qualità, sosteniamo politiche a tutela del lavoro e della qualità del lavoro in agricoltura. Fame zero è un nostro obiettivo. Per questo ho detto più volte che il diritto al cibo va garantito in Costituzione”.
Il nostro programma, ha detto ancora la Ministra Bellanova, “è chiaro: promuovere azioni presso i giovani e le donne per salvaguardare il comune stile di vita delle comunità mediterranee che è un patrimonio culturale; assicurare la sostenibilità della Dieta Mediterranea per le generazioni future; contribuire allo sviluppo socioeconomico sostenibile delle comunità territoriali e alla stabilità e solidarietà tra i paesi del Mediterraneo;
affrontare e risolvere il problema dell’esodo rurale e dell’abbandono delle aree interne con l’urgenza a farle rinascere per nuove e buone economie. Per questo”, ha concluso, “siamo già impegnati a creare l’Ufficio per la Dieta mediterranea presso il nostro Ministero; promuovere e diffondere i principi e le ragioni della Dieta Mediterranea attraverso uno specifico portale web; realizzare nel 2021 un programma di comunicazione istituzionale sulle tematiche della Dieta mediterranea anche in vista di Expo Dubai; sviluppare iniziative sulla dieta mediterranea e sulla educazione alimentare nelle scuole e nelle Università anche con il supporto del CREA/Alimentazione”.
fonte Mipaaf
DICHIARAZIONI DI VENDEMMIA CAMPAGNA 2020/2021
Dichiarazioni di vendemmia per la campagna 2020/2021: prorogata al 30 novembre 2020 la data di presentazione delle dichiarazioni.
Il provvedimento si è reso opportuno per accogliere le numerose richieste provenienti dai rappresentanti del mondo produttivo e da alcune Regioni, che segnalano difficoltà operative causate della pandemia da Covid 19 e dai relativi provvedimenti sugli spostamenti delle persone.
Il differimento non potrà riguardare i produttori che hanno presentato domanda di aiuto per la misura del contenimento volontario della produzione. In questo caso il termine del 15 novembre 2020 è necessario e propedeutico per la corretta applicazione della misura, in particolare, per il prescritto svolgimento dei controlli.
AUDIZIONE MINISTRA BELLANOVA A COMMISSIONI AGRICOLTURA – RIFORMA PAC POST 2020
Signori Presidenti, care colleghe, cari colleghi,
come sapete, il 21 ottobre scorso è stato raggiunto a Lussemburgo in Consiglio l’accordo sui tre testi regolamentari relativi all’intero pacchetto di riforma della PAC post 2020.
Parallelamente, il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sullo stesso argomento nella seduta plenaria del 23 ottobre 2020.
Dopo oltre due anni di lavori, si sono finalmente create le condizioni per un progresso significativo del negoziato, che tutti auspichiamo si possa concludere entro la fine del 2020, in modo da consegnare una base giuridica stabile al mondo agricolo, a partire dal primo gennaio del prossimo anno, anche se la vera riforma entrerà a regime solo dal 1° gennaio 2023.
Nonostante le evidenti difficoltà causate dalla pandemia, la Presidenza tedesca è fortemente intenzionata a giungere velocemente ad un accordo con il Parlamento, attraverso un serrato calendario di riunioni nei “triloghi”, avviati ieri l’altro (10 novembre 2020).
Il lavoro svolto in questi due anni di negoziato ha permesso di apportare una serie di importanti modifiche ai testi delle originarie proposte regolamentari, che costituiscono una buona base di partenza per il negoziato con il Parlamento europeo.
Abbiamo sempre lavorato per una PAC più inclusiva, moderna e fortemente orientata alle nuove sfide, in particolare quelle ambientali e della competitività del settore agricolo e agroalimentare.
L’accordo che abbiamo raggiunto in Consiglio, questi principi li contiene tutti. Una volta approvata definitivamente la riforma, toccherà a noi tradurre questi obiettivi in azioni concrete, a partire dalla definizione del nuovo Piano Strategico nazionale, che dovrà essere presentato alla Commissione europea entro la fine del prossimo anno, e per la cui predisposizione ho intenzione di istituire nei prossimi giorni un Tavolo di partenariato nazionale.
Il Tavolo di partenariato sarà il luogo privilegiato di confronto aperto a tutti i rappresentanti del modo produttivo, istituzionale e della società civile, ai quali sarà chiesto di contribuire attivamente alla predisposizione di un documento di programmazione fondamentale per il futuro del settore e per il contributo che l’agricoltura e l’agroalimentare potranno assicurare alla transizione verde dell’intera economia del nostro Paese.
A questo fine, come ho avuto modo di rappresentare nel corso di recenti audizioni, particolarmente importante sarà anche il contributo allo sviluppo del settore agricolo che sarà assicurato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), i cui interventi, per quanto ci riguarda, sono stati progettati in modo da completare ed integrare quelli del Piano strategico della PAC.
Nella definizione di entrambi gli strumenti, il confronto con il Parlamento dovrà essere costante, perché mai come in questa fase, il Paese non si può permettere di sbagliare nulla, tenuto conto della quantità di risorse a disposizione e dell’importanza della posta in gioco.
Ma torniamo alla PAC.
L’accordo in Consiglio, ma anche la posizione del Parlamento europeo, confermano di fatto l’impostazione della proposta originaria della Commissione, per una riforma che non sarà più basata sui principi di conformità delle regole, ma incentrata sul raggiungimento di obietti strategici fissati dal regolamento.
Una PAC quindi orientata ai risultati e alle nuove sfide della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
In tal senso, molte sono le novità, in particolare nell’ambito del primo pilastro.
In primis, va evidenziata l’introduzione degli eco-schemi, cui dovranno essere destinate almeno il 20% delle risorse dei pagamenti diretti, questo almeno è il punto di equilibrio trovato in Consiglio.
In tale ambito, nel pieno rispetto degli obiettivi da raggiungere, abbiamo preteso venisse assicurato un adeguato livello di flessibilità nelle scelte, in modo da considerare appieno le diverse realtà territoriali.
Inoltre, è stata prevista una clausola di salvaguardia, nel caso di non utilizzo dei fondi assegnati agli eco-schemi, che consente il recupero delle eventuali risorse non utilizzate, da destinare ai pagamenti diretti degli agricoltori.
Una maggiore flessibilità e semplificazione è stata ottenuta anche sulla condizionalità. Gli Stati membri potranno infatti prevedere un set di misure più adattabile alle diverse realtà territoriali; ad esempio, il riso è stato escluso dall’obbligo di rotazione e diversificazione delle superfici, diversamente da quanto previsto dalla proposta originaria della Commissione, obbligo da cui sono esentate anche le aziende con superficie fino a dieci ettari.
Ulteriori elementi di flessibilità sono stati introdotti a seguito dell’accordo di ottobre. Ne cito alcuni: la possibilità di scorporare i costi del lavoro dall’applicazione del capping; l’utilizzo di criteri oggettivi scelti dallo Stato membro nella definizione di agricoltore attivo; l’ampliamento della lista dei prodotti che potranno beneficiare dei pagamenti accoppiati; l’incremento degli incentivi a favore dei giovani agricoltori; l’esenzione dei piccoli agricoltori dagli eventuali tagli della riserva di crisi.
Ma una delle principali novità introdotta nell’impianto della PAC, da noi fortemente voluta, riguarda la possibilità di destinare una percentuale dei pagamenti diretti alla costituzione di un fondo di mutualizzazione da attivare per il risarcimento dei danni subìti dagli agricoltori a seguito di calamità di carattere catastrofale.
Si tratta di un passaggio epocale, perché per la prima volta, a livello europeo, si riconosce il principio che i pagamenti diretti disaccoppiati dalla produzione possano essere destinati al sostegno di misure volte a migliorare la capacità di adattamento del settore agricolo ai cambiamenti climatici.
Ora dobbiamo lavorare affinché, nell’ambito dei triloghi, l’importo dei pagamenti diretti da destinare al fondo di mutualizzazione possa essere elevato almeno al 3%, in modo da disporre di un nuovo strumento di intervento da attivare in caso di calamità, che ci consenta, tra l’altro, di affrontare anche una profonda revisione del Fondo di solidarietà nazionale, da tutti auspicata.
Altre importanti modifiche sono state ottenute a carico dei cosiddetti interventi settoriali.
In particolare, per il settore dell’olio di oliva, è stata prevista la possibilità di finanziare anche interventi di carattere strutturale, analogamente a quanto accade per il settore vitivinicolo ed è stato eliminato il vincolo del 5% del valore del prodotto commercializzato, che avrebbe fortemente condizionato la capacità di utilizzazione delle risorse comunitarie.
Un’altra importante novità riguarda il settore vitivinicolo, in particolare l’autorizzazione di nuovi impianti, che consente di utilizzare ancora i vecchi diritti in portafoglio ai produttori.
Per quanto concerne il sistema di etichettatura dei vini, sarà possibile indicare in etichetta unicamente i valori nutrizionali, con rimando ad un sistema “off line” della lista degli ingredienti.
Per quanto riguarda le richieste delle Regioni, fortemente preoccupate del ruolo loro attribuito dalla riforma, pur nel contesto programmatorio unitario rappresentato dal Piano strategico, sarà possibile delegare ad Autorità regionali la programmazione e gestione degli interventi dello sviluppo rurale e sarà possibile riconoscere nuovi Organismi pagatori a livello regionale.
Queste, in estrema sintesi, le principali novità emerse dall’accordo dello scorso 21 ottobre. E’ una Pac ambiziosa, con una impostazione sfidante, con obiettivi significativi sul piano ambientale su entrambi i pilastri ma che mantiene il diritto all’aiuto e una soglia adeguata di sostegno accoppiato e interviene opportunamente con misure per i giovani agricoltori e per i piccoli. Da qui occorre partire con l’obiettivo di migliorare ulteriormente nelle prossime fasi negoziali l’intero impianto della Politica agricola comune post 2020, soprattutto per quanto concerne la semplificazione. Su cui, a mio avviso, rimane molto lavoro da fare.
Quella che si apre adesso è una fase cruciale nella costruzione della nuova PAC.
In attesa di veder concluse le trattative europee, in corso nei triloghi, al fine di ottenere il pacchetto definitivo dei regolamenti, dobbiamo accelerare il lavoro di definizione del futuro Piano Strategico, che dovrà declinare nel dettaglio l’architettura della nuova PAC nel nostro Paese.
Gli obiettivi sono chiari e devono essere realizzati in maniera equilibrata: da una parte garantire redditi adeguati agli agricoltori, sostenere la competitività delle imprese agricole rafforzando la loro posizione nella catena del valore, dall’altro dare risposte efficaci rispetto alle sfide poste dal Green Deal. Tra queste cito ad esempio la gestione efficiente delle risorse naturali, la protezione della biodiversità e del paesaggio, la riduzione dell’impatto ambientale con particolare riferimento al tema delle emissioni e dell’uso dei mezzi tecnici chimici. Dovremo, infine, occuparci di come rispondere in maniera efficace ai cambiamenti climatici in atto.
Vorrei ricordare che il regolamento sui Piani Strategici prevede, per ciascun obiettivo, degli indicatori di risultato con cui saremo chiamati a confrontarci. Dovremo quindi essere in grado di mettere in campo azioni efficaci e non di facciata, sia in campo economico e sociale, che in quello ambientale.
Accanto al lavoro sui tavoli internazionali, abbiamo quindi davanti un percorso impegnativo anche sul fronte interno che intendiamo avviare con il consueto approccio del dialogo e del confronto costruttivo tra tutte le parti interessate.
Grazie
SEMPLIFICAZIONI SULL’OCM VINO
Via libera in Conferenza Stato Regioni a proroghe e semplificazioni sull’Ocm Vino in materia di promozione e investimenti. Bellanova: “Sosteniamo settore e allarghiamo platea dei beneficiari con misure coordinate e straordinarie. Massimo impegno per affrontare le emergenze e sostenere gli sforzi delle nostre aziende”.
Supportare la filiera vitivinicola agevolando sempre più l’accesso agli investimenti e alla promozione del vino nei Paesi terzi con regole semplici, flessibili e vicine alle esigenze dei produttori e far ripartire uno dei settori chiave dell’agroalimentare italiano, in sofferenza a causa delle distorsioni di mercato create dall’emergenza Covid. Sono stati approvati oggi in Conferenza Stato-Regioni, due decreti relativi rispettivamente alla misura Promozione e alla misura investimenti previsti dall’OCM Vino. Il primo provvedimento consente di abbassare il contributo minimo ammissibile per Paese, previsto per i progetti di promozione per il 2020/2021, mentre il secondo decreto proroga il termine per la presentazione delle domande di aiuto per gli investimenti per la campagna 2020/2021.
“Continuare a sostenere al meglio il nostro vino sui mercati internazionali è una priorità assoluta, soprattutto in questa fase in cui il settore sta soffrendo a causa della pandemia e alle difficoltà del canale Ho.re.ca d’Italia e del mondo”, ha sottolineato la Ministra Bellanova. “Dopo l’esonero contributivo, le misure di distillazione di crisi e di vendemmia verde per i vini di qualità, e il fondo ristorazione, ora con questi due decreti di modifica dell’Ocm Vino vogliamo venire ancor più incontro alle aziende vitivinicole per consentirgli di accedere il più possibile alla misura di promozione dei prodotti vitivinicoli nei Paesi terzi e alla misura investimenti previste dall’Ocm Vino, e fronteggiare così l’emergenza in atto”. “Siamo consapevoli che in questa fase estremamente complicata occorre accompagnare il settore e impegnarci al massimo per accrescere la competitività dei nostri produttori all’estero con misure coordinate e straordinarie, affrontare le diverse emergenze e sostenere quotidianamente le aziende. È un impegno preso con le imprese, le associazioni e le Regioni che manteniamo. Con le modifiche apportate all’Ocm Vino viene prorogata di 15 giorni la data di scadenza di presentazione delle domande di aiuto per gli investimenti” – ha spiegato la Ministra – “mentre sul fronte della promozione, viene abbassato il livello di contributo minimo ammissibile per singolo Paese, permettendo così di soddisfare un maggior numero di richieste e ampliare la platea di soggetti che possono accedere ai fondi a disposizione”.
La misura dedicata alla promozione del vino nei mercati esteri può contare su uno stanziamento di 101.997.000 di euro l’anno, a copertura di un importo che può arrivare fino al 60% del valore complessivo delle spese sostenute; per quanto riguarda la misura di investimenti nell’ambito del Programma Nazionale di Sostegno è previsto uno stanziamento di oltre 60 milioni di euro ripartiti tra le Regioni.
Nota Tecnica
Decreto di modifica del DM 3893/2019 su “OCM Vino – Misura Promozione”
Sintesi
Per favorire il più possibile l’accesso alla misura di sostegno alla promozione dei prodotti vitivinicoli sui Paesi terzi prevista dall’OCM Vino, il provvedimento interviene ad abbassare il livello di contribuito minimo ammissibile per Paese previsto per i progetti di promozione da presentarsi entro il 23 novembre per l’annualità 2020/2021.In particolare, per i progetti a valere sui fondi quota nazionale, il contributo minimo ammissibile passa da 250.000 a 120.000,00 euro per Paese terzo o mercato del Paese terzo in caso di progetti riguardanti più di un Paese. Nel caso di progetti destinati a un solo Paese terzo il contributo minimo passa invece da 500.000 a 240.000,00 euro. Rimane la possibilità per le Regioni di fissare, nei propri avvisi, un contributo minimo ammissibile diverso da quello fissato per i progetti a valere sui fondi quota nazionale.Questa importante misura dedicata alla promozione del vino nei mercati esteri può contare su uno stanziamento di 101.997.000 di euro l’anno, a copertura di un importo che può arrivare fino al 60% del valore complessivo delle spese sostenute.
Decreto di modifica del DM 3843/2019 su “OCM Vino – Misura investimenti”
Sintesi
Per favorire il più possibile l’accesso alla misura investimenti prevista dall’OCM Vino, il provvedimento interviene a prorogare il termine per la presentazione delle domande di aiuto per la campagna 2020/2021 dal 15 al 30 novembre 2020.
EMERGENZA CIMICE ASIATICA
Centodieci milioni di euro per le aziende agricole colpite dalla cimice asiatica. E’ stata raggiunta oggi in Conferenza Stato-Regioni l’intesa per le risorse destinate a indennizzare le aziende agricole colpite dal parassita, stanziate in Legge di Bilancio 2020 con il Fondo di solidarietà e successivamente incrementate con i 30 milioni di euro nel Dl Rilancio per un valore complessivo di 110miloni di euro. “Risorse importante tese a supportare il settore ortofrutticolo che dopo l’emergenza del 2019 anche quest’anno è stato duramente colpito da numerose avversità, come fitopatie e gelate primaverili, oltre che dall’emergenza Covid-19”, sottolinea la Ministra Teresa Bellanova. “Come ho sottolineato nel corso del Tavolo Ortofrutticolo Nazionale svoltosi nelle scorse settimane il nostro impegno è massimo per modernizzare e innovare il settore migliorandone la competitività e la resilienza”, evidenziato Bellanova. “Solo con risorse adeguate e procedure semplici ed efficaci possiamo dare risposte concrete ai produttori ortofrutticoli messi in ginocchio dalle difficoltà crescenti nel controllo dei parassiti e per i danni subiti in conseguenza di eventi catastrofali sia di carattere climatico che fitopatologico. Prosegue nel frattempo l’azione del Ministero per migliorare gli attuali strumenti di tutela del reddito dei nostri agricoltori e delle aziende in caso di calamità naturali, rafforzando in particolare il ricorso ai fondi di mutualizzazione”.Il Ministero sarà in grado di trasferire alle Regioni interessate (Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli) i primi 70 milioni di euro entro la fine dell’anno e la seconda tranche di 20 milioni a febbraio 2021. Gli ulteriori 20 milioni saranno infine trasferiti nel febbraio 2022.Nella stessa seduta è stato poi approvato il riparto tra le Regioni di ulteriori 13 milioni da destinare agli indennizzi per le aziende agricole colpite da avversità atmosferiche eccezionali resi disponibili per il 2020 nell’ambito del Fondo della Protezione Civile e da destinare al Fondo di Solidarietà Nazionale. Anche queste risorse saranno trasferite entro l’anno alle Regioni.
NOTE TECNICHE
Decreto indennizzi per danni da cimice asiatica
La legge di bilancio 2020 ha istituito un regime di aiuto in favore delle imprese agricole che hanno subito danni dagli attacchi di cimice asiatica, mediante l’accesso agli interventi previsti dal D. lgs. 102/2004.
Per la misura sono stati stanziati 80 milioni di euro dalla legge di bilancio 2020, a cui il Governo con DL Rilancio ha aggiunto ulteriori risorse, pari a 30 milioni di euro, in considerazione della gravità dei danni riscontrati sul territorio. La misura può quindi contare su una dotazione complessiva di 110 milioni di euro
Il provvedimento provvede a ripartire tra le Regioni interessate l’intero ammontare delle risorse disponibili, in maniera proporzionale ai danni registrati. Alla regione Emilia-Romagna sono destinati circa 63 milioni di euro, seguita dal Veneto cui sono assegnati oltre 32 milioni.
I primi 70 milioni di euro saranno trasferiti dal Mipaaf alle Regioni entro la fine dell’anno e ulteriori 20 milioni a febbraio 2021. I 20 milioni residui saranno infine trasferiti a febbraio 2022.
Calamità naturali e riparto tra le Regioni di 13 milioni di euro
La proposta riguarda il riparto tra le Regioni di circa 13 milioni di euro resi disponibili per il 2020 nell’ambito del Fondo della Protezione Civile, ai sensi della legge 311/2004 (Legge finanziaria 2005), e da destinare al Fondo di Solidarietà Nazionale per la copertura della spesa per gli interventi compensativi in caso di calamità naturali che colpiscono le aziende agricole, previsti dal D. lgs. 102/2004.
Le risorse disponibili dovranno essere trasferite alle Regioni entro la fine dell’anno.
fonte Mipaaf
DL PESTE SUINA
“Ho deciso di proporre un decreto legge per disporre l’adozione del Piano regionale di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiali da parte delle Regioni, con le finalità di prevenire la diffusione della peste suina africana”. Così la Ministra Teresa Bellanova al tavolo con gli Assessori regionali all’agricoltura convocato nel pomeriggio in videoconferenza sul tema specifico.
“Da quando mi sono insediata”, ha tenuto a evidenziare la Ministra, “non c’è stato un giorno in cui non mi siano arrivate proteste da parte di imprenditori, cittadini e amministratori locali sui problemi causati dalla eccessiva proliferazione di cinghiali. Per affrontare responsabilmente la situazione, ho assunto un’iniziativa concordata con il Ministero della Salute, che ha la responsabilità di presentare ogni anno alla Commissione Europea un piano di intervento per il contrasto della Peste Suina Africana”, ha proseguito Bellanova, “anche perché non è ancora risolto il problema in Sardegna dove la PSA è presente dal 1978 oltre al fatto che la malattia si sta pericolosamente avvicinando ai nostri confini, dopo i recenti casi in Belgio, quelli incerti in Francia e gli ultimi in Germania. Se dovesse arrivare in Italia non possiamo farci trovare impreparati” ha sollecitato, “perché la norma in base alla quale presentiamo il Piano di contrasto a Bruxelles prevede un intervento solo in caso di infezione conclamata, mentre nel frattempo occorre potenziare i controlli, a tutti i livelli”.
Da qui la decisione di proporre il Decreto-Legge per l’adozione del Piano di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiali da parte delle Regioni, con le finalità di prevenire la diffusione della Psa. “L’unica differenza rispetto alla norma attuale”, ha spiegato la Ministra “è che si deve intervenire a fini preventivi”. Quanto al resto la proposta non apporta sostanziali modifiche all’impianto normativo attuale, perché “i controlli previsti sono già obbligatori, devono però essere rafforzati”.
“Attendiamo i vostri suggerimenti”, ha detto Bellanova agli assessori regionali, dopo aver ascoltato i loro interventi. “Nell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri Europei la questione si è riproposta; la Cina ha bloccato le importazioni di carni suine dalla Germania a causa della Psa e tutti i produttori sono fortemente preoccupati. Se questo accadesse anche a noi sarebbe un serio problema. Il mio intento”, ha concluso, “è mettere dei punti fermi rispetto ad un problema serio che va affrontato con serietà e determinazione, senza perdere ulteriore tempo”.
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL PROSECCO ROSÉ DOC
Il via libera europeo al disciplinare di produzione del Prosecco Rosé Doc con la modifica da noi richiesta che rende possibile contare sulla nuova tipologia, è un’ottima notizia. Che consente ai produttori di un vino che da sempre oltre confine riscuote uno straordinario successo, di presidiare e conquistare un mercato sempre più ampio e che negli ultimi anni ha registrato una crescita sempre più importante in termini economici e di quantitativi. Parliamo di un esercito di 11.460 viticoltori, 1.192 aziende vinificatrici, 347 case spumantistiche che concorrono al successo senza eguali di una denominazione tutta made in Italy, diventata emblema e indiscussa bandiera nel mondo. L’accoglimento della nostra richiesta sarà traino per l’intero sistema vitivinicolo nazionale che a causa della pandemia ha registrato una contrazione del valore delle vendite all’estero dopo il record fatto segnare lo scorso anno con oltre 6 mld di euro e che sta soffrendo in modo evidente anche per gli evidenti problemi che il canale della ristorazione sta affrontando”.
Così la Ministra Teresa Bellanova commenta la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Ue dell’approvazione della comunicazione di modifica richiesta dal Mipaaf del Disciplinare di produzione del Prosecco DOP. Modifica tesa all’introduzione della tipologia Rosè con obbligo dell’indicazione d’annata.
La richiesta di modifica al disciplinare di produzione della Dop Prosecco con l’introduzione della nuova tipologia era stata inviata dall’Italia a Bruxelles nel maggio scorso.
Il nome deciso dal Consorzio di tutela del Prosecco Doc per il nuovo vino è “Prosecco spumante rosé millesimato”.
“Un vino, il Prosecco, che tutto il mondo ci invidia e che in molti tentano di imitare e contraffare”, prosegue Bellanova. “Lo dimostra tra gli altri il tentativo di contraffazione che nei mesi scorsi abbiamo stroncato in Veneto in una catena di supermercati grazie all’impegno dell’Icqrf. La lotta alla contraffazione a difesa dei nostri prodotti e contro l’usurpazione delle nostre indicazioni geografiche è sempre tra le nostre priorità. Dei 486 milioni di bottiglie prodotte di Prosecco, circa il l’80% prende la via dell’export. Un tassello importante del nostro made in Italy e della nostra forza sui mercati mondiali, che adesso acquista ancora più peso e rilevanza”.
“La mia attenzione e vicinanza al questo straordinario settore è evidente”, conclude la Ministra Bellanova. “Lo dice l’interlocuzione costante con cui in questi mesi abbiamo insieme definito le misure necessarie per fare fronte all’emergenza per mettere in sicurezza le nostre eccellenze e le nostre imprese. Un’interlocuzione che, ne sono sicura, deve intensificarsi proprio sulla strategia mirata all’export e all’internazionalizzazione perché è da aziende e operatori che devono arrivare le indicazioni per ottimizzare le strategie e le politiche mirate. Su questo siamo già al lavoro. Questo periodo va affrontato con il massimo del confronto e della condivisione, con la filiera istituzionale, a partire dalle Regioni, come con l’intera filiera”.
Note tecniche
Di seguito il dettaglio della richiesta italiana accolta dall’Unione Europea:
1. Prosecco DOP — Spumante rosé — nella categoria VS e VSQ
È inserita la tipologia spumante rosé al fine di introdurre nella denominazione una produzione di spumante ottenuto da vitigni Glera B. e Pinot nero vinificato in rosso.
2. Prosecco DOP — Spumante rosé — Base ampelografica
La tipologia spumante rosé prevede la seguente composizione di varietà di viti: Glera B. minimo 85 %, massimo 90 %; Pinot nero vinificato in rosso minimo 10 %, massimo 15 %. Detta composizione permette di ottenere la colorazione «rosé».
3. Prosecco DOP — Spumante rosé — Resa di uva ad ettaro e titolo alcolometrico volumico naturale minimo
La resa massima di uva della varietà Pinot nero è stata stabilita a 13. 500 kg/ha per consentire una maggiore concentrazione di sostanza colorante ed una maggiore stabilità della stessa.
Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo è stato indicato a 9 % vol.
4. Prosecco DOP — Spumante rosé — Elaborazione
La tipologia deve essere prodotta esclusivamente per fermentazione naturale a mezzo autoclave con un periodo di elaborazione non inferiore a 60 giorni. Tale modalità di produzione consente al lievito di rilasciare dei composti come le mannoproteine le quali svolgono un’azione protettiva della sostanza colorante nei confronti dell’ossidazione e dell’anidrite solforosa, inoltre conferisce una maggiore complessità olfattiva e gustativa.
5. Prosecco DOP — Spumante rosé — Pratiche enologiche
E’ consentita nelle partite di prodotto destinate alla preparazione del vino spumante rosé e vino spumante di qualità rosé, l’aggiunta di prodotti ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot nero, in quantità non inferiore al 10 % e non superiore al 15 %, a condizione che il vigneto, dal quale provengono le uve Glera B. impiegate nella vinificazione, sia coltivato in purezza varietale o comunque che la presenza di uve Pinot nero, in aggiunta a quello consentito per tale pratica, non superi la percentuale del 15 %.
6. Prosecco DOP — Spumante rosé — Caratteristiche al consumo
In conseguenza della introduzione della tipologia spumante rosé, sono indicate le caratteristiche fisico chimiche ed organolettiche.
7. Prosecco DOP — Spumante rosé — Etichettatura termine millesimato
Nell’etichettatura di tale tipologia è obbligatorio indicare il termine millesimato, seguito dall’anno di produzione delle uve in conformità all’articolo 49, comma 1 del regolamento delegato (UE) 2019/33della Commissione.
8. Prosecco DOP — Spumante rosé — Immissione al consumo
È prevista l’immissione al consumo a partire dal primo gennaio dell’anno successivo a quello della vendemmia al fine di consentire un maggior affinamento del prodotto.
WORLD PASTA DAY
Si rinnova anche stavolta, come già lo scorso anno alla presenza della Ministra Teresa Bellanova, e nell’ambito delle manifestazioni del Worl Pasta Day, la donazione di migliaia di chili di pasta da parte dell’Unione dei Pastai Italiani (Union Food) alla Comunità di Sant’Egidio.
“In un periodo reso ancor più problematico dall’emergenza covid e dall’aumento esponenziale delle fragilità sociali ed economiche, i produttori italiani di Unione Italiana Food hanno nuovamente deciso di donare 17 tonnellate di pasta, oltre 200mila piatti, alla Comunità di Sant’Egidio per sostenere e aiutare chi ne ha più bisogno.
Un gesto concreto e importante di solidarietà e inclusione, come i tantissimi che hanno caratterizzato l’intera filiera agroalimentare nei mesi più drammatici della pandemia, di cui li ringraziamo, e che conferma come la pasta sia un perno essenziale e centrale del nostro modello alimentare e della Dieta Mediterranea.
Solidarietà, inclusione, sostegno alle fragilità sociali e alimentari, lotta allo spreco alimentare, valorizzazione delle filiere: sono tutti snodi del lavoro che ci vede impegnati ormai da tempo. Non a caso abbiamo portato a 300milioni il Fondo Emergenze Alimentari destinando con l’ultimo Decreto 14 milioni per l’acquisto di pasta e pastina per infanzia con grano 100per cento italiano, e in Legge di bilancio confermiamo il nostro impegno sia sul Fondo Emergenze, cui proponiamo di destinare ulteriori 25 milioni, che sulle filiere, con una proposta per 150milioni, certi come siamo della necessità di sostenere e tutelare la ricchezza e l’eccellenza delle nostre filiere e la qualità totale dal piatto e dal mare alla tavola.
E’ d’altra parte il motivo per cui abbiamo chiesto proprio alla Commissaria Kyriakides nei giorni scorsi un nuovo inizio in fatto di etichettature fronte-pacco, perché l’alimentazione è molto più di un algoritmo. Come dimostriamo con il nostro Nutrinform, che i nostri produttori e le imprese potranno utilizzare non appena verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto firmato in questi giorni, per rendere più facilmente leggibili da parte dei consumatori le informazioni nutrizionali degli alimenti. E per cui abbiamo prorogato fino al 31 dicembre 2021 l’obbligo di indicare l’origine del grano nella pasta per la massima trasparenza verso il consumatore”.
Così la Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova annuncia la donazione di 17mila chilogrammi di pasta da parte degli industriali di Unione Italiana Food alla Comunità di Sant’Egidio in occasione del World Pasta Day.
La Ministra sarà alle 17 di oggi in visita alla Mensa di Sant’Egidio a Roma.
Presente, in rappresentanza dei pastai, Cristiano Laurenza, Segretario generale Unione Pastai Italiani (Union Food).
La visita si svolgerà in forma strettamente privata.
APPROVATA RIFORMA SERVIZIO FITOSANITARIO NAZIONALE
Approvato in consiglio di Ministri il pacchetto composto da 4 schemi di decreto legislativo che consentirà di recepire in Italia il nuovo regime fitosanitario europeo, introdotto con il regolamento 2016/2031 e di adeguare la normativa nazionale sui controlli ufficiali in materia di sanità delle piante al Regolamento (UE) 2017/625.
Si tratta di un poderoso lavoro di riordino di una normativa tecnica complessa e ormai eccessivamente frammentata relativa al Servizio fitosanitario nazionale, e ai controlli nei settori delle sementi e dei materiali di moltiplicazione dei fruttiferi, delle ortive e della vite.
Una riorganizzazione che parte dal ridefinire responsabilità, competenze, strumenti e personale in dotazione del Servizio Fitosanitario Centrale (SFC) e dei Servizi fitosanitari regionali (SFR), con l’obiettivo di rendere ancora più efficiente e veloce la capacità di risposta del sistema, anche grazie all’attribuzione al Comitato Fitosanitario Nazionale del ruolo di Organismo con potere decisionale.
“Il passaggio di oggi rappresenta un importante tassello di un percorso condiviso a livello nazionale e che proseguirà poi con le opportune azioni operative”, ha dichiarato la Ministra Teresa Bellanova.
“Entriamo nella fase di finalizzazione di un processo iniziato diversi anni or sono con la definizione dei nuovi regolamenti europei, finalizzati a contrastare il rischio crescente di introduzione nel territorio dell’Unione europea di organismi nocivi, che possono seriamente minacciare i nostri sistemi produttivi agricoli con ripercussioni negative sulla qualità e i prezzi delle nostre derrate alimentari”, ha detto la Ministra, evidenziando come tale minaccia possa riguardare anche i nostri ecosistemi boschivi e forestali. “La devastazione che ha portato un batterio come la xylella o un insetto come la cimice asiatica o il tarlo asiatico del fusto presente nei nostri boschi è sotto gli occhi di tutti.”
“Non è possibile immaginare di bloccare il commercio internazionale o eliminare completamente gli effetti dei mutamenti climatici che favoriscono lo spostamento di microrganismi, insetti e altre specie da un continente all’altro”, ha proseguito Bellanova, “ma possiamo incidere con strategie preventive e di controllo efficace sul territorio nazionale. Per questo abbiamo bisogno di un sistema fitosanitario efficiente e coordinato, in grado di garantire un monitoraggio continuo e mettere in campo risposte forti ed immediate in caso di emergenza”, ha concluso la Ministra.
NOTA TECNICA
Per il contrasto alle emergenze si prevede l’adozione di un Piano di emergenza nazionale, con procedure e risorse finanziarie definite da mettere in campo in caso di ritrovamento di focolai di organismi nocivi in applicazione del regolamento (UE) n. 2017/625.
Il pacchetto legislativo prevede un complessivo rafforzamento dei controlli, non solo sulle produzione interne, ma anche sulle importazioni, con adeguamento della dotazione strumentale e di personale dei posti di controllo frontalieri.
Viene ridisegnata la rete dei Laboratori nazionali di riferimento e dei laboratori ufficiali, anche in questo caso prevedendo un efficientamento delle strutture e delle risorse per eseguire gli obblighi derivanti dall’applicazione degli standard più elevati.
La normativa prevede inoltre la realizzazione di un sistema informatico, interconnesso con gli altri sistemi europei, per la raccolta e la registrazione di tutti i dati e le informazioni (dati di monitoraggi, intercettazioni, certificati, informazioni su controlli ufficiali) e la ridefinizione dell’impianto sanzionatorio.
Sul fronte della prevenzione si introduce maggiore responsabilità a carico degli operatori professionali per garantire la tracciabilità del materiale vegetale.
Oltre al decreto legislativo relativo alla riorganizzazione del Servizio Fitosanitario Nazionale, il pacchetto include il riordino della normativa in materia di sementi, di materiali di moltiplicazione dei fruttiferi e delle piante ortive e dei materiali di moltiplicazione della vite, con adeguamento al nuovo quadro normativo europeo. Il riordino consentirà di eliminare le duplicazione esistenti nelle procedure amministrative e nei controlli, razionalizzando l’intera sistema con indubbio beneficio per gli operatori che per l’intero sistema agricolo nazionale.
REGISTRAZIONE PANIERE EMERGENZE ALIMENTARI.
Importante passo avanti per il sostegno delle fragilità alimentari. È stato registrato alla Corte dei Conti il decreto interministeriale che approva il paniere dei prodotti alimentari per fronteggiare le fragilità alimentari, grazie alle risorse del Fondo (250 milioni di euro) stanziate con il DL Rilancio. Duplice l’ obiettivo: sostenere il bisogno alimentare delle famiglie in difficoltà, contrastando lo spreco alimentare e sostenendo la filiera agroalimentare con l’acquisto di prodotti esclusivamente italiani e di qualità.
Il decreto è stato inviato per al pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e le strutture del Ministero si sono già attivate per definire le modalità di trasferimento dei relativi fondi ad AGEA, per consentire di avviare i relativi bandi.
“Ho voluto fortemente assumere come obiettivo irrinunciabile l’implementazione per 250milioni di euro del Fondo Emergenze alimentari in un momento in cui tutti gli Osservatori parlavano di un aumento esponenziale delle persone in difficoltà a causa del Covid. Per questo è importante la registrazione del decreto, perché ci consente di agire rapidamente. L’ attenzione alle fragilità alimentari e sociali è per me una priorita’ Inderogabile, ed è la ragione per cui abbiamo lavorato per accelerare il più possibile l’iter necessario a rendere rapidamente disponibili le risorse”, dichiara la Ministra, “tenendo conto delle emergenze evidenziate dagli enti del terzo settore laico e cattolico. Allo stesso tempo, ed è qui il modello virtuoso che il Tavolo attivo al Ministero ha delineato, contrastiamo lo spreco alimentare e sosteniamo e settore agricolo e filiera agroalimentare messa a dura prova dal Covid, acquistando alimenti prodotti con materie prime di origine italiana.”
“Il lavoro al Tavolo Emergenze Alimentari prosegue serrato, e nella prossima legge di bilancio abbiamo proposto ulteriori risorse per implementare il Fondo”.
DECRETI DI ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE DEI PAESAGGI RURALI
Firmati dalla Ministra Teresa Bellanova i decreti di iscrizione al Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali di nove nuovi paesaggi rurali italiani, dopo la recente approvazione da parte dell’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale, delle Pratiche Agricole e Conoscenze Tradizionali.
“Un passaggio importante nell’azione di tutela del patrimonio storico rurale del nostro Paese”, ha dichiarato la Ministra. “Un impegno che proseguirà con convinzione nell’intento di salvaguardare sempre di più quei paesaggi agricoli, forestali e pastorali, che maggiormente hanno conservato i caratteri storici legati alla permanenza di forme di produzione, usi del suolo agricolo, tecniche di allevamento, sistemazioni del terreno, mosaici paesaggistici e manufatti, collegati a produzioni alimentari di qualità”.
E ancora: “Nel Registro possono anche essere iscritte le pratiche agricole e le conoscenze tradizionali legate ad una precisa area geografica anche se di limitata diffusione. Queste pratiche devono essere di rilevanza storica, esercitate con tecniche, strumenti e oggetti particolari legati alla pratica tradizionale e l’impiego di cultivar, varietà o razze locali”.
“Conoscendo e valorizzando pienamente le radici agricole della nostra cultura e della nostra economia, costruiamo il futuro del Paese”- ha proseguito la Ministra – “Un futuro che dovrà vedere nell’agricoltura un settore di primaria importanza su cui fondare un rilancio economico e sociale dopo i mesi difficili che abbiamo vissuto e che purtroppo stiamo ancora vivendo. Attrattivo sempre più per le nuove generazioni e le donne, la più straordinaria leva per l’innovazione su cui il Paese può contare”.
I nuovi paesaggi iscritti al Registro che potranno quindi fregiarsi in futuro del marchio collettivo del Paesaggio rurale storico italiano(in corso di definizione) sono i seguenti:
1. Il Paesaggio agrario di olivastri storici del “Feudo di Belvedere” – Località San Nazario – San Nicandro (FG);
2. Il “Paesaggio policolturale di Fibbianello” del Comune di Semproniano(GR);
3. Il Paesaggio dei “Vigneti Terrazzati del Versante Retico della Valtellina”;
4. Il Paesaggio della “Bonifica Romana e dei Campi Allagati della Piana di Rieti” – candidatura presentata dal Parco della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile – (RI);
5. Il Paesaggio storico della “Bonifica Leopoldina in Valdichiana”
6. Il “Paesaggio Agro- Silvo- Pastorale del territorio di Tolfa”;
7. Paesaggio Rurale: “il Sistema Agricolo Terrazzato della Val di Gresta”;
8. Paesaggio Rurale: “Alti Pascoli della Lessinia”;
9. Il “Paesaggio rurale dei vigneti terrazzati della Valle di Cembra”.
32° SESSIONE CONFERENZA REGIONALE FAO PER L’EUROPA
“Ringrazio il Direttore Generale della FAO di aver ricordato il lancio imminente dell’iniziativa Food Coalition, proposta dall’Italia per mobilitare risorse ed esperienze, e alla quale invito tutti i presenti ad aderire. La “pandemia ha reso a tutti evidente l’importanza strategica della sicurezza alimentare”.
Cosi’ la Ministra Teresa Bellanova intervenendo stamane alla 32° Sessione della Conferenza Regionale Fao per l’Europa sulla sostenibilità dei sistemi agro-alimentari e le diete sane ospitata, in forma virtuale, dal Governo dell’Uzbekistan e con la partecipazione, tra le altre, di Agnes Kalibata, inviata speciale per il Vertice 2021 delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari.
“La sicurezza alimentare è da intendersi anche come tutela delle produzioni locali. Dobbiamo informare sull’origine dei prodotti e riflettere su come accorciare le filiere, senza tentazioni protezionistiche. Valorizzare le eccellenze agroalimentari e’ importante piu’ che mai ora, in un momento cosi’ difficile e complesso, per minimizzare l’impatto della pandemia, e gettare le basi per la futura ripresa”, ha sostenuto la Ministra.
32° SESSIONE CONFERENZA REGIONALE FAO PER L’EUROPA
“Non ci sono sostenibilità né salute senza scelte consapevoli”.E’ il messaggio che la Ministra Bellanova ha voluto consegnare intervenendo stamane alla 32° Sessione della Conferenza Regionale Fao per l’Europa sulla sostenibilità dei sistemi agro-alimentari e le diete sane ospitata, in forma virtuale, dal Governo dell’Uzbekistan e con la partecipazione, tra le altre, di Agnes Kalibata, inviata speciale per il Vertice 2021 delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari.
“I temi al centro della discussione odierna”, ha evidenziata Bellanova, “sono cruciali per il Governo italiano e rappresentano priorità assolute del mio Ministero. Al tempo stesso richiedono lo sforzo congiunto dei governi della nostra regione e di tutti gli attori della filiera agroalimentare”, ha proseguito la Ministra, “crediamo fermamente nella necessità di sviluppare sistemi sempre più resilienti che possano assicurare cibo sicuro, sano e di qualità. Ed è necessario che il confronto sulla sostenibilità della filiera alimentare contempli, insieme alle problematiche ambientali, anche la dimensione sociale, ovvero le condizioni di vita di chi produce cibo, come garanzia di qualità, attenzione al territorio e mezzo per soddisfare un diritto primario dei cittadini. Sono i principi che mi hanno guidata nel prevedere uno stanziamento importante, in Italia, per il Fondo Emergenze Alimentari, che vorrei diventasse sempre di più un riferimento in Europa, e che mi spingono a voler fare sempre di più per rendere efficace la lotta agli sprechi alimentari”.
Bellanova ha poi toccato il tema della sicurezza alimentare. Sotto il profilo, ha evidenziato, anche della tutela delle produzioni locali.
“Dobbiamo informare sull’origine dei prodotti”, ha esortato la Ministra, “e riflettere su come accorciare le filiere, senza tentazioni protezionistiche. A questo si aggiunge la necessità di promuovere la diversificazione della produzione agricola, ben evidenziata dal documento predisposto dalla FAO.
Sostenibilità, lotta gli sprechi, diversificazione e promozione delle produzioni locali, tutela del paesaggio e delle pratiche agricole tradizionali: tutti questi obiettivi irrinunciabili sono elementi fondanti delle diete tradizionali della nostra regione. Per questo”, ha proseguito, “voglio rendere omaggio alla Dieta Mediterranea, di cui ricorre tra pochi giorni il decimo anniversario del riconoscimento quale patrimonio dell’Unesco. E’ molto più di un regime salutare, è un modo di intendere la vita e un compendio di sapori e saperi da mantenere vivi”.
Per concludere: “Auspico che la promozione di stili alimentari sani possa essere oggetto di sempre maggiore collaborazione tra i nostri Paesi, anche attraverso un approccio multidisciplinare che privilegi l’informazione corretta rivolta al consumatore per scelte consapevoli. E’ quanto intendiamo fare in Italia, anche con il nuovo schema di etichettatura fronte-pacco mirato a rendere comprensibili gli apporti nutrizionali degli alimenti in base al fabbisogno quotidiano di sostanze nutritive”.
QUESTION TIME (PESTE SUINA AFRICANA – PSA)
Signor Presidente, onorevoli Senatori,
Da quando ho assunto la responsabilità di Ministra delle politiche agricole, ogni giorno mi sono giunte proteste di imprenditori, cittadini, amministratori locali sui problemi causati dalla eccessiva proliferazione di cinghiali.
Problemi noti a tutti, gli stessi da molti anni visto che nessuno ha mai voluto affrontarli seriamente.
L’emergenza si è aggravata nel tempo ed oggi non è più sostenibile. Il nostro Paese e, con esso, una parte importante del Made in Italy agroalimentare, è minacciato dalla Peste suina africana, malattia virale che colpisce i suini domestici e selvatici, con livelli di mortalità del 100% nelle popolazioni colpite.
Esiste infatti un alto rischio di introduzione della PSA “per contiguità”, dal momento che il fronte endemico rappresentato dalle popolazioni di cinghiali infette si sta progressivamente spostando da Est ad Ovest.
Le particolari condizioni di allevamento del suino, la continuità delle popolazioni di cinghiali e il cosiddetto fattore umano hanno rapidamente veicolato l’infezione dalla Federazione Russa all’Ucraina, alla Bielorussia, fino ad arrivare in Polonia, Romania e Slovacchia, Belgio e, da ultimo, in Germania. Che nonostante l’ingente dispiegamento di forze, non è riuscita ancora a mettere sotto controllo la diffusione della malattia.
Per comprendere la gravità, ricordo che la Cina ha immediatamente bloccato le importazioni di suini e di prodotti trasformati a base di carne suina dalla Germania il giorno successivo al ritrovamento dell’infezione.
Per questo, dato il forte rischio di introduzione della PSA in Italia, se pure il problema non è di stretta competenza agricola, in accordo con il Ministro della Salute ho deciso di proporre un decreto-legge per disporre l’adozione di un Piano nazionale, quale sommatoria di piani regionali di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiali per prevenire la diffusione della peste suina.
Occorre un’azione decisa, da assumere ora senza attendere l’arrivo dell’infezione: tentare di arginarla quanto è presente è impossibile.
Occorre effettuare un monitoraggio serio delle popolazioni di cinghiali presenti nel nostro Paese, per mettere in atto azioni correttive dove questa presenza rappresenta un pericolo riguardo anche l’incolumità delle persone.
Tra l’altro, l’eccessiva proliferazione di cinghiali rappresenta una grave minaccia anche per la biodiversità, il cui equilibrio è gravemente compromesso in tutte le aree del Paese dove i cinghiali hanno preso il sopravvento.
La bozza di norma che ho proposto non introduce nuove forme di contenimento ma la semplice applicazione, in via preventiva, delle disposizioni già esistenti, con l’obiettivo di ridurre il rischio contagio, impossibile da gestire considerata anche la particolare conformazione del nostro territorio.
Faccio appello al buon senso di tutti, non solo a quest’Aula, perché non si perda forse l’ultima occasione che abbiamo per mettere in atto una decisione saggia, nell’interesse del settore agroalimentare italiano, della nostra economia e
di tutti i cittadini.
fonte Mipaaf
NUTRINFORM BATTERY
Informazioni chiare, semplici ma allo stesso tempo complete, che consentono al consumatore di fare scelte pienamente consapevoli per la propria alimentazione.
E’ stato firmato dalla Ministra Bellanova il decreto che introduce il logo nutrizionale facoltativo denominato “NutrInform Battery”, finalizzato a rendere più facilmente leggibili da parte dei consumatori le informazioni nutrizionali degli alimenti e ne sancisce le norme relative al suo utilizzo. Una volta firmato da tutti e tre i Ministeri competenti (Sviluppo Economico, Salute e Politiche Agricole), il provvedimento sarà inviato per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Il logo indica il contenuto di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale presente in una singola porzione di alimento. Il contenuto energetico è espresso sia in Joule che in Calorie mentre il contenuto di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale sono espressi in grammi. Inoltre, all’interno del simbolo a “batteria” è indicata la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalla singola porzione rispetto alle quantità giornaliere di assunzione raccomandata.
“Oggi finalmente possiamo presentare il logo nutrizionale facoltativo italiano, il Nutrinform, che prende in considerazione il fabbisogno quotidiano di sostanze nutritive, in modo da favorire una scelta consapevole da parte dei consumatori per un’alimentazione sana, variata e bilanciata”, Cosi la Ministra Teresa Bellanova. “Siamo soddisfatti del lavoro fatto insieme alla filiera agroalimentare e ai ministeri della Salute e dello Sviluppo economico e siamo convinti della bontà di questo sistema che mette al centro il consumatore e non il mercato globale, valorizza la capacità critica del cittadino che non deve essere fuorviato da colori o immagini che nulla hanno di scientifico e difende il patrimonio unico della dieta mediterranea”, ha sottolineato la Ministra. “Ora ci aspettiamo che il nostro sistema venga opportunamente valutato dall’Europa dal punto di vista scientifico, in quanto esperienza nazionale”.
“La dieta e il benessere alimentare sono concetti molto più complessi di un algoritmo – ha continuato Bellanova – e ancora una volta voglio ribadire un concetto per me fondamentale: i consumatori hanno diritto a essere informati correttamente e le nostre eccellenze alimentari non possono essere penalizzate da semafori. La promozione di stili alimentari sani richiede un approccio multidisciplinare, incentrato sul concetto di ‘dieta salutare’. Il NutrInform è la nostra alternativa al Nutriscore, ma è di gran lunga migliore. Non è penalizzante, non dà patenti di buono o cattivo: informa”.
“Per questo motivo”, conclude la Ministra, “ci stiamo impegnando con tutte le forze nei tavoli europei affinché su un tema così importante, quale l’alimentazione, non si scelgano soluzioni semplicistiche, come l’etichettatura a semaforo, ma sia avviata una valutazione di impatto seria relativamente alla futura legislazione europea in materia di etichettatura nutrizionale fronte-pacco. Vogliamo che la Commissione si orienti verso uno schema volontario capace di informare in modo trasparente il consumatore, senza orientarne le scelte e senza penalizzare, in maniera paradossale, prodotti mediterranei come l’olio che sono alla base dell’alimentazione del nostro Paese e di cui secoli di tradizione ci hanno mostrato i benefici effetti sulla salute e il benessere umani”.
Il provvedimento, adottato ai sensi dell’art. 35 del Reg. (CE) n. 1169/2011, che prevede la possibilità per gli Stati Membri di raccomandare l’indicazione delle informazioni nutrizionali obbligatorie, previste dallo stesso regolamento, anche con altre forme di espressione, ivi inclusi simboli grafici, allo scopo di facilitare la comprensione del contenuto dell’etichetta, è frutto di un lungo percorso di condivisone con la filiera agroalimentare e di approfondimenti scientifici svolti prima dalla Società IRI – Information Resources Inc. Italia e poi dall’Istituto Superiore di Sanità e dal CREA, che hanno testato questo tipo di etichettatura su campioni rappresentativi di consumatori.
Note tecniche
Il provvedimento definisce le norme relative all’utilizzo del logo nutrizionale facoltativo “NutrInform Battery”, finalizzato a rendere più facilmente leggibili da parte dei consumatori le informazioni nutrizionali obbligatorie ai sensi del Reg. (CE) n. 1169/2011.
Il logo indica il contenuto di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale presente in una singola porzione di alimento. Il contenuto energetico è espresso sia in Joule che in Calorie mentre il contenuto di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale sono espressi in grammi.
All’interno del simbolo a “batteria” è indicata la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalla singola porzione rispetto alle quantità giornaliere di assunzione raccomandata.
A tale scopo gli operatori dovranno fare riferimento alle Assunzioni di Riferimento, ovvero le quantità giornaliere medie raccomandate di energia e nutrienti, indicate nell’Allegato XIII del Regolamento (UE) n. 1169/2011.
L’indicazione nel simbolo a “batteria” consente quindi di capire quanto i nutrienti contenuti in un dato alimento contribuiscono percentualmente alle esigenze quotidiane di un adulto di riferimento.
Esclusioni
Il campo di applicazione del logo nutrizionale esclude:
a. gli alimenti confezionati in imballaggi o in recipienti la cui superficie maggiore misura meno di 25 cm²;
b. i prodotti DOP, IGP e STG di cui al regolamento (UE) n. 1151/2012 in ragione del rischio che l’apposizione di ulteriori loghi impedisca al consumatore di riconoscere il marchio di qualità.
Adesione degli operatori
Gli operatori del settore alimentare che intendono utilizzare il logo “NutrInform Battery” dovranno informare il Ministero della Salute – Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, con modalità che saranno successivamente comunicate.
Gli operatori del settore alimentare che applicano volontariamente il logo nutrizionale “NutrInform Battery”, si impegnano ad estenderlo progressivamente a tutti i prodotti appartenenti alla medesima categoria merceologica.
La veste grafica (di seguito)
La dimensione del logo, i colori e gli altri dettagli tecnici per la stampa, saranno resi pubblici in un manuale d’uso che sarà messo a disposizione degli operatori.
PUGLIA, OPERAZIONE “GRANDE CARRO”
“Non permetteremo mai alla mafia di mettere le mani sui fondi destinati all’agricoltura. Lo Stato c’è e il mio ringraziamento va ai Carabinieri del Ros, al Comando Tutela Agroalimentare dei Carabinieri e alla Dda di Bari”.
Cosi la Ministra Bellanova commenta l’operazione della Procura Distrettuale Antimafia di Bari, dei Carabinieri del ROS e del Comando Tutela Agroalimentare che hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari emessa dal Tribunale di Bari, a carico di 48 persone. Disarticolando, si legge, “un sodalizio mafioso nell’entroterra foggiano, attivo anche nella illecita percezione delle erogazioni comunitarie in danno dell’agricoltura”
“Da anni persone senza scrupoli, secondo quanto emerge dalle indagini, mettevano le mani sui fondi europei destinati all’agricoltura, intimidendo gli agricoltori con minacce e violenze, fino ad arrivare al sequestro di persona. Crimini intollerabili, che si aggiungono al danno di sottrarre importanti fondi europei destinati all’agricoltura. Tutto questo è imperdonabile. Più che mai oggi. Un’operazione importante che conferma inoltre ancora una volta la cogenza della riforma dei reati in materia agroalimentare e del codice antimafia. Non dobbiamo abbassare mai la guardia e continuare a contrastare ogni forma di illegalità a difesa dell’economia sana, in un contesto dove risulta significativo il rischio di infiltrazioni nel tessuto produttivo locale, soprattutto in questo momento in cui molti si trovano in sofferenza per la crisi economica in atto”, prosegue la Ministra.
“L’agricoltura, quella sana, e che rappresenta la maggior parte della Puglia, è fatta di uomini e donne che amano la propria terra e il proprio lavoro, e di giovani, sempre di più, che vogliono investire in questo settore e rinnovarlo con un importante sguardo al futuro. Noi lavoriamo per questa agricoltura e queste imprese, e non ci stancheremo mai di farlo” conclude la Ministra. “Nessuno può pensare di rubare il futuro ai nostri giovani”.
BILATERALE DELLA MINISTRA CON LA COMMISSARIA KYRIAKIDES
“Chiediamo un nuovo inizio. Che metta al centro della riflessione il consumatore e i prodotti di qualità, senza farsi condizionare dagli schemi esistenti ma basandosi su rigore scientifico e valutazione a tutto campo degli strumenti necessari ad incentivare l’adozione di diete equilibrate”. Così la Ministra Teresa Bellanova aprendo stamane l’incontro, in videoconferenza, con la Commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides per un confronto che la stessa Commissaria aveva sollecitato dopo la presentazione all’Agrifish nel settembre scorso della posizione sul tema etichettature nutrizionali fronte-pacco sostenuta da Italia, Repubblica ceca, Romania, Ungheria, Grecia, Cipro e Lettonia.
“Considero questa sollecitazione un segno di attenzione verso le posizioni che l’Italia esprime su questo punto, in sintonia con altri Stati membri”, ha infatti voluto sottolineare Bellanova. Che dopo aver riepilogato i punti qualificanti del non-paper ha rilanciato, chiedendo alla Commissione di immaginare una strategia più ampia dove a schemi di etichettatura trasparenti si affianchino campagne informative ed educative di massa sull’importanza di diete bilanciate. “Come dimostrano le statistiche OMS, nei Paesi dove le etichettature nutrizionali fronte pacco con messaggi semplificati e uso del colore sono in vigore da anni il risultato in termini di lotta all’obesità è nullo. Questo non sorprende: correggere stili di vita sbagliati richiede molto di più che un semaforo”. “Per noi”, ha evidenziato Bellanova, “è importante informare in modo trasparente e corretto il consumatore, che va convinto senza stratagemmi e paternalismo. Non è il singolo prodotto a creare un danno ma il complesso della dieta e gli stili di vita”. Quindi, sul merito dell’iniziativa legislativa della Commissione annunciata nella Strategia “dal campo alla tavola”, Bellanova ha sollecitato il cronoprogramma dei prossimi step e ribadito i temi sensibili quali il dilemma tra volontarietà e obbligatorietà di un possibile schema europeo e l’esclusione delle Dop e Igp dall’etichettatura fronte-pacco. “Si dovrebbe ragionare su un sistema volontario ma esclusivo, per evitare la frammentazione sul mercato interno”, ha proposto la Ministra sul primo punto. Quanto al secondo, ha esortato ad evitare il corto circuito di politica agricola per cui lo stesso prodotto è riconosciuto, tutelato e promosso sui mercati esteri per le sue caratteristiche intrinseche come un prodotto di qualità e contemporaneamente rischia di essere sconsigliato per la salute del consumatore”.
NON PAPER – SCHEDA TECNICA
Il non paper è stato illustrato dalla Ministra Teresa Bellanova nel corso del Consiglio Agrifish a Bruxelles del settembre scorso.
Il documento è sostenuto al momento da sei Paesi europei: Repubblica ceca, Cipro, Grecia, Lettonia, Romania e Ungheria.
Ruota attorno a precisi punti fermi:
-Necessità di un dibattito aperto sul migliore approccio alle etichettature nutrizionali, evitando che schemi sviluppati dal mercato e già esistenti e “opachi” condizionino i decisori pubblici su un tema con conseguenze in materia di salute, mercato interno e valori culturali;
-Esclusione delle DOP e IGP e dei prodotti considerati ingredienti (olio) da futuri schemi UE;
-Contenuto educativo degli schemi di etichettatura nutrizionale, che non devono fornire giudizi complessivi sul valore nutrizionale dei prodotti;
-Inefficacia dell’uso del colore, definito “banalizzante”, in questo tipo di schemi; -Volontarietà dello schema;
-Riferimento ai necessari apporti giornalieri di elementi nutrizionali anziché a 100 gr;
-Adeguata considerazione delle diete tradizionali e della cultura gastronomica dei diversi stati europei.
Fonte Mipaaf
AGROALIMENTARE
PAC POST 2020
Dopo oltre 2 anni di negoziati, al Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura svoltosi in Lussemburgo gli Stati membri europei hanno raggiunto ieri a tarda notte un accordo generale sulla Politica Agricola Comune post 2020, accordo che andrà ora negoziato in trilogo con la Commissione e il Parlamento europeo.L’intesa segna un’evoluzione storica dell’impianto tradizionale della politica agricola.
Per la prima volta, infatti, i fondi della PAC saranno assegnati in base ai risultati raggiunti anziché al mero rispetto delle norme di conformità. L’accordo prevede che ogni Stato Membro presenti un Piano strategico nazionale per la definizione e attuazione di tutti gli interventi, a seguito di un’analisi dei fabbisogni. Le Regioni, attraverso le proprie Autorità di Gestione, potranno continuare ad attuare gli interventi inerenti lo sviluppo rurale.
“Siamo molto soddisfatti dei compromessi raggiunti in merito alle nostre produzioni bandiera”, ha commentato stanotte la Ministra Bellanova.
E ancora: “Saremo finalmente in grado di attuare interventi di investimento e ristrutturazione nel settore dell’olio di oliva, a beneficio anche dei produttori danneggiati dalla xylella, così come di continuare a sostenere il settore vitivinicolo, ad esempio finanziando l’impianto di nuovi vigneti”.
La riforma, che entrerà in vigore il primo gennaio 2023 al termine dei due anni di transizione, presenta novità’ importanti. Tra queste le ambiziose disposizioni volte ad allineare la politica agricola europea alla sfida dei cambiamenti climatici e della sostenibilità.
Una percentuale minima del 30% delle spese del II pilastro (Sviluppo Rurale) dovrà essere destinata a misure agro-ambientali, ed almeno il 20% delle risorse del I pilastro (pagamenti diretti) dovranno essere allocate a schemi ecologici, ovvero a misure come l’inerbimento dei frutteti, la riduzione dei fitofarmaci e fertilizzanti, i metodi di agricoltura biologica e ulteriori pratiche agricole benefiche per l’ambiente.
Particolare attenzione viene poi dedicata ai giovani agricoltori e ai piccoli agricoltori. I primi potranno ad esempio beneficiare di un contributo per iniziare l’attività fino a 100.000 euro, mentre per i secondi è prevista maggiore semplificazione e l’esonero da eventuali tagli dei pagamenti diretti necessari per costituire una riserva anticrisi.
Su richiesta italiana si prevede, inoltre, la possibilità di destinare una piccola percentuale dei pagamenti agli agricoltori per costituire un fondo con funzioni assicurative nel caso di eventi avversi.
MUTUI AGEVOLATI ALLE IMPRESE AGRICOLE
Parere Positivo della Conferenza Stato Regioni al Decreto Aree Sismiche che sblocca 4 milioni di euro previsti dal DL 213/2019 da destinare alla concessione di mutui agevolati (tasso zero) per le imprese agricole e boschive situate nei territori colpiti dagli eventi sismici dell’ottobre 2016 e gennaio 2017.”Un’iniziativa importante. Un segnale di attenzione per rilanciare gli investimenti di sviluppo delle micro, piccole e medie imprese agroalimentari e boschive nei territori colpiti prima dagli eventi sismici e ora, come nel resto del Paese, ulteriormente messi alla prova dalle conseguenze economiche e sociali derivanti dalla pandemia Covid-19″. Cosi la Ministra Teresa Bellanova saluta il provvedimento. “Abbiamo ancora oggi negli occhi il dramma di quei giorni ma il coraggio di tutte le imprese, di tutte le donne e gli uomini, lavoratrici e lavoratori è più forte” – ha proseguito la Ministra – “Anche in questo modo continuiamo a sostenere l’Italia forte che non si arrende, che si rialza nonostante innumerevoli difficoltà”. Grazie al plafond di 4 milioni di euro, possono accedere all’agevolazione micro, piccole e medie imprese attive nella produzione agricola primaria, nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, nel settore forestale e nelle attività connesse all’agricoltura, in qualsiasi forma costituite. I mutui agevolati sono concessi per la realizzazione di progetti di sviluppo aziendale della durata massima di 36 mesi. Gli investimenti potranno riguardare il miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola mediante una riduzione dei costi di produzione o un miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse; il miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali; la realizzazione e il miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura. Sarà possibile optare per mutui di importo fino al 75 % del finanziamento ammissibile oppure a mutui di importo fino al 60 % abbinati a un contributo a fondo perduto fino del 35 % della spesa ammissibile. La durata dei mutui è di 10 anni, estesa a 15 anni per iniziative nel settore della produzione agricola primaria.
NOTA TECNICA
1. SOGGETTO GESTORE
Le attività di istruttoria, concessione ed erogazione delle agevolazioni, nonché quelle di monitoraggio e controllo, sono demandate ad ISMEA, quale soggetto gestore.
2. BENEFICIARI
La misura riguarda, in particolare, i Comuni colpiti dai sismi del 2016-2017 (del 24 agosto 2016, del 26 e 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017), ricadenti nelle Regioni Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria.E’ aperta alle micro, piccole o medie imprese attive nella produzione agricola primaria, nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, nel settore forestale e nelle attività connesse all’agricoltura, in qualsiasi forma costituite, e presentare progetti di investimento per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda.
3. DESCRIZIONE
Per la realizzazione dei progetti di investimento per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda possono essere concessi mutui agevolati, della durata massima di 10 anni, comprensiva del periodo di preammortamento, e di importo non superiore al 75 % della spesa ammissibile al finanziamento. I progetti finanziabili devono prevedere investimenti compresi tra un minimo di 300.000 e un massimo di 500.000 euro IVA esclusa. In alternativa alle imprese beneficiarie può essere concesso un contributo a fondo perduto fino al 35 % della spesa ammissibile nonché mutui agevolati, di importo non superiore al 60 % della spesa ammissibile al finanziamento. Le agevolazioni concesse per iniziative nel settore della produzione agricola primaria hanno una durata massima di 15 anni comprensiva del periodo di preammortamento. L’impresa beneficiaria deve garantire la copertura finanziaria del programma di investimento, comprensivo dell’IVA, apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno per la parte dell’investimento non coperto dalle agevolazioni; L’agevolazione deve essere assistita da garanzie per l’intero importo concesso, maggiorato del 20 %, ricorrendo a ipoteca e/o fideiussione bancaria o assicurativa.
4. PROGETTI FINANZIABILI
I progetti, della durata massima di 36 mesi, devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi :a. miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola mediante una riduzione dei costi di produzione o un miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse; b. miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali (purché non si tratti di investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione europea); c. realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.
5. SPESE AMMISSIBILI
Tra le spese ammissibili rientrano le seguenti voci: studio di fattibilità; opere agronomiche e di miglioramento fondiario; opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili purché conformi alle norme antisismiche; oneri per il rilascio della concessione edilizia; allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature; servizi di progettazione; beni pluriennali; acquisto di terreni. I beni di investimento agevolabili devono essere nuovi di fabbrica. La potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100 per cento della capacità produttiva, stimata a regime, dell’azienda agricola oggetto dell’intervento. Non sono ammissibili le seguenti spese: costi per la costruzione o la ristrutturazione di fabbricati rurali non strettamente connesse con l’attività prevista dal progetto; acquisto di diritti di produzione, diritti all’aiuto e piante annuali; impianto di piante annuali; lavori di drenaggio; investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione, ad eccezione degli aiuti concessi entro 24 mesi dalla data di insediamento dei giovani agricoltori; acquisto di animali; le spese per investimenti di sostituzione di beni preesistenti; spese per impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili i costi dei lavori in economia; le spese per l’IVA e il capitale circolante. Sono in ogni caso escluse dalle agevolazioni le spese per gli acquisti o per lavori effettuati prima della data di delibera di ammissione alle agevolazioni.
6. INTENSITA’ DELL’AIUTO
Le intensità massime dell’aiuto, espresso in termini di ESL, sono fissate all’articolo 14, paragrafi 12 e 13, e all’articolo 17, paragrafo 9, del Reg. (EU) n. 702/2014. In particolare :a) 50 per cento nelle regioni meno sviluppate ai sensi dell’articolo 2, punto (37), del citato Regolamento b) 40 per cento nelle restanti zone ;c) per i progetti nel settore della produzione agricola primaria, le intensità massime di aiuto, espresso in termini di ESL, possono essere maggiorate di 20 punti percentuali ai sensi dell’articolo 14, paragrafo 13 del citato Regolamento. Le agevolazioni sono cumulabili con altri aiuti pubblici in relazione agli stessi costi ammissibili, in tutto o in parte coincidenti, unicamente se tale cumulo non comporta il superamento dei limiti di intensità di aiuto previsti dagli articoli 14 e 17 del Reg. (UE) n. 702/2014. Gli aiuti possono, inoltre essere cumulati con altri aiuti di Stato, con aiuti “de minimis” e con i pagamenti ai sensi del regolamento (UE) n. 1305/2013 riguardanti diversi costi ammissibili individuabili.
7. ISTRUTTORIA E CONCESSIONE DEL CONTRIBUTO
Le domande di ammissione alle agevolazioni, oltre a indicare il nome e le dimensioni dell’impresa, contengono la descrizione e l’ubicazione del progetto, l’elenco delle spese ammissibili e l’importo del finanziamento necessario per la realizzazione del progetto. Le domande devono essere presentate a ISMEA secondo le modalità indicate nelle istruzioni che saranno pubblicate sul sito istituzionale dell’Istituto.
VIA LIBERA AL FONDO RISTORAZIONE
Via libera dalla Conferenza Stato Regioni di oggi al Decreto attuativo Mipaaf sul ‘Fondo ristorazione’.
Il provvedimento, che sarà a breve emanato di concerto con il Mef, stabilisce i criteri, i requisiti e le modalità di erogazione del contributo a fondo perduto destinato alle imprese del settore ristorazione per l’acquisto di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche DOP e IGP, valorizzando la materia prima di territorio: il Fondo per la filiera della ristorazione, per il quale, con il Dl Agosto, sono stati stanziati 600 milioni di euro. Potranno accedere al contributo non solo i ristoranti e le mense ma anche gli agriturismi, i catering per eventi e gli alberghi (per l’attività di somministrazione di cibo).
Oggi finalmente possiamo dire che il fondo ristorazione entra nel vivo e in tempi strettissimi sarà a disposizione di tutti coloro che ne faranno richiesta. Si tratta di una misura innovativa, importantissima, per la quale mi sono battuta con forza in questi mesi e che conferma la nostra volontà di sostenere un settore, quale è quello dell’attività della ristorazione, in stretta connessione con la filiera agroalimentare, e per la quale rappresenta il 30 % delle vendite. Oggi diamo una risposta efficace al mercato interno, alle aziende della ristorazione, particolarmente colpite dalla crisi derivante dalla pandemia da COVID19, alle donne e agli uomini che vi lavorano e a tutta la filiera e rilanciamo gli acquisti di prodotti agroalimentari di qualità e di origine italiana”. Cosi la Ministra Teresa Bellanova. “Con il contributo a fondo perduto, i ristoranti, ma abbiamo voluto in queste ultime ore allargare la platea anche agli agriturismi, ai ristoranti degli alberghi e ai catering per eventi, potranno acquistare dalle aziende agricole, agroalimentari, vitivinicole, della pesca e dell’acquacultura, prodotti di eccellenza, a partire dai prodotti Dop e Igp. Inoltre, in sinergia con il decreto sugli aiuti agli indigenti, conteniamo le eccedenze ed evitiamo gli sprechi alimentari, in linea con quanto previsto dalla strategia Farm to Fork della Commissione europea. Abbiamo piena consapevolezza delle difficoltà che i ristoratori stanno affrontando in queste ore, dello sforzo che stanno compiendo. Ora più che mai vogliamo garantire aiuti concreti e immediati”.
Attraverso un meccanismo semplicissimo, l’impresa di ristorazione potrà presentare la domanda di contributo mediante il portale della ristorazione (piattaforma web di Poste Italiane) o gli sportelli di Poste Italiane. Una volta espletata la verifica del rispetto del massimale degli aiuti de minimis da parte di Poste italiane, il Ministero autorizzerà in automatico la corresponsione di un anticipo pari al 90% del valore del contributo riconosciuto, che avverrà tramite bonifico effettuato da Poste Italiane. Entro 15 giorni dall’anticipo il soggetto beneficiario presenterà a Poste Italiane, con le medesime modalità previste per la presentazione della domanda, quietanza di pagamento degli acquisti. Una volta acquisita tale documentazione, saranno emessi i bonifici a saldo del contributo concesso
Il contributo per ciascun beneficiario potrà variare da un minimo di 1.000 euro fino a un massimo di 10.000 euro, al netto dell’IVA.
SCHEDA DEL PROVVEDIMENTO
1) SOGGETTO GESTORE
Tenuto conto di quanto previsto dal DL Agosto (art. 58, c. 6), è stato individuato Poste italiane S.p.a. quale “concessionario” della misura, il quale avrà la responsabilità di acquisire le domande, effettuare la valutazione e il controllo delle richieste e, successivamente all’autorizzazione del MIPAAF, provvedere al pagamento dell’anticipo e del saldo del contributo.
2) BENEFICIARI
Possono accedere al contributo le imprese attive nel settore della ristorazione come definite dell’art. 58, comma 2, del decreto legge 14 agosto 2020, n. 104, come convertito, con modificazioni dalla Legge 13 ottobre 2020, n. 126. In particolare l’art. 58 stabilisce che possano beneficiare del contributo le imprese con codice ATECO prevalente 56.10.11 (ristorazione con somministrazione), 59.29.10 (mense) e 56.29.20 (catering continuativo su base contrattuale). In fase di conversione sono stati aggiunti anche i codici 56.10.12 (attività di ristorazione connesse alle aziende agricole), 56.21.00 (catering per eventi), e limitatamente alla somministrazione di cibo, il codice 55.10 (alberghi)
Il contributo è concesso alle imprese che hanno avviato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2019 o a quelle già attive prima di tale data qualora il fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2020 sia inferiore ai tre quarti del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2019.
3) ENTITA’ DEL CONTRIBUTO
Il contributo è concesso per l’acquisto, effettuato dopo il 14 agosto 2020 e dimostrato attraverso apposita documentazione fiscale, di prodotti agroalimentari.
Il contributo per ciascun beneficiario potrà variare da un minimo di 1.000 euro fino a un massimo di 10.000 euro, al netto dell’IVA.
Il contributo, in ogni caso, non può mai essere superiore all’ammontare complessivo degli acquisti.
4) REQUISITI RELATIVI ALL’ACQUISTO PRODOTTI AGROALIMENTARI
Per accedere al contributo, il richiedente deve aver acquistato, dopo il 14 agosto 2020, prodotti agroalimentari (inclusi prodotti vitivinicoli, della pesca e dell’acquacoltura), anche DOP e IGP, valorizzando la materia prima di territorio. L’ammontare degli acquisti non può essere inferiore ai 1.000 euro né superiore a 10.000 euro, esclusa l’IVA.
Per rispondere al requisito della valorizzazione della materia prima di territorio il richiedente deve aver acquistato prodotti rientranti nelle seguenti categorie:
*prodotti da vendita diretta ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228;
*prodotti ottenuti da filiera nazionale integrale dalla materia prima al prodotto finito.
Ai fini dell’attuazione della presente misura agevolativa sono considerati prioritari gli acquisti di prodotti DOP e IPG e di prodotti ad alto rischio di spreco, questi ultimi riportati nell’allegato 1 del decreto. Nell’elenco, aggiornabile con decreto del MIPAAF, compaiono prodotti rientranti nel paniere elaborato dal “Tavolo per la lotta agli sprechi e per l’assistenza alimentare” per il Programma di distribuzione delle derrate alimentari agli indigenti, come latte 100 % italiano, prosciutto crudo dop e prosciutto cotto 100% italiano, olio extra vergine di oliva 100% da olive italiane e/o dop e d altri prodotti di origine italiana.
Il Soggetto beneficiario è tenuto ad acquistare almeno 3 differenti tipologie di prodotti agroalimentari e il prodotto principale non può superare il 50% della spesa totale.
5) RICHIESTA DEL CONTRIBUTO
L’impresa di ristorazione può presentare la domanda di contributo attraverso il portale della ristorazione (piattaforma web di Poste Italiane) o attraverso gli sportelli di Poste Italiane.
Dovrà essere allegato alla domanda anche copia del versamento dell’importo di adesione all’iniziativa di sostegno, effettuato tramite bollettino di pagamento, fisico o digitale (l’importo sarà determinato con successivo decreto ministeriale).
Alla domanda è inoltre acclusa un’autodichiarazione concernente:
1.gli aiuti complessivamente percepiti in regime “de minimis” o “de minimis agricolo” nell’ultimo triennio, incluso l’anno della domanda;
2.il calcolo dell’ammontare del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2020 che deve essere inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2019 ovvero che il richiedente ha avviato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2019;
3.l’iscrizione dell’attività al registro delle imprese con codice ATECO prevalente;
4.l’insussistenza delle condizioni ostative di cui all’articolo 67 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159;
5.ogni altra richiesta presente nella modulistica predisposta da Poste Italiane.
L’impresa richiedente provvede altresì ad inserire sulla piattaforma della ristorazione, oppure a presentare presso gli sportelli postali i documenti fiscali (fatture e documenti di trasporto) che certificano l’effettivo acquisto e la consegna dei prodotti agroalimentari, anche non quietanzati.
L’accettazione della domanda è subordinata alla verifiche di corrispondenza tra Partita IVA e Codice Ateco del richiedente e alla completezza del corredo documentale.
6) ISTRUTTORIA E CONCESSIONE DEL CONTRIBUTO
Previa verifica di completezza delle domande presentate, Poste Italiane trasmette al Ministero l’elenco dei potenziali beneficiari con specificazione del contributo da ciascuno richiesto corrispondente alle fatture presentate nella domanda.
Il Ministero, nei limiti delle risorse disponibili e sulla base dei requisiti relativi all’acquisto di prodotti agroalimentari, con proprio provvedimento determina il contributo erogabile a ciascun beneficiario. Oltre all’importo minimo di 1.000 euro, saranno ripartite le risorse residue tra i Soggetti beneficiari, fino al raggiungimento del tetto massimo (10.000 euro).
Qualora il totale dei contributi richiesti ecceda le risorse disponibili il MIPAAF procederà alla determinazione della misura del contributo concedibile in misura percentualmente proporzionale agli acquisti documentati.
Le istanze che evidenziano acquisti di prodotti DOP/IGP e di prodotti idonei ad evitare sprechi alimentari sono considerate prioritarie nell’assegnazione.
Il Ministero, sulla base dell’elenco definitivo dei soggetti beneficiari ottenuto dopo i controlli documentali e la registrazione al Registro Nazionale Aiuti (RNA) per la verifica del rispetto del massimale degli aiuti de minimis da parte di Poste italiane, autorizza la corresponsione di un anticipo pari al 90% del valore del contributo riconosciuto, che avverrà tramite bonifico effettuato da Poste Italiane.
Entro 15 giorni dall’anticipo il soggetto beneficiario presenta a Poste Italiane, con le medesime modalità previste per la presentazione della domanda, quietanza di pagamento degli acquisti.
Una volta acquisita tale documentazione, saranno emessi i bonifici a saldo del contributo concesso.
Il Ministero, prima di autorizzare il saldo, verifica il rispetto del massimale degli aiuti «de minimis» e «de minimis agricolo».
Il contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, non rileva altresì ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del testo unico delle imposte sui redditi, e non concorre alla formazione del valore della produzione netta, di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446.
7) CONTROLLI E SANZIONI
Il Ministero, mediante il proprio Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), effettua a campione, nel limite minimo del 5% delle domande, le verifiche relative ai requisiti soggettivi e a quelli relativi ai prodotti acquistati.
Il comma 8 dell’articolo 58 del decreto legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni dalla Legge 13 ottobre 2020, n. 126, prevede che l’indebita percezione del contributo, oltre a comportare il recupero dello stesso, è punita con la sanzione amministrativa pari al doppio del contributo non spettante.
Il pagamento della sanzione, così come la restituzione del contributo non spettante, è effettuato con modello F24.
Fonte Mipaaf
NUOVA PA
“Il Piano Strategico nazionale rappresenta per la Commissione Europea il principale strumento per garantire efficacia alla futura PAC e per far comprendere ai cittadini il contributo del settore agricolo alla transizione ecologica dell’intera economia. Lavoreremo per rendere le norme più flessibili e semplici, per amministrazioni ed imprese. Molti passi avanti sono stati fatti in questi mesi rispetto alla proposta della Commissione del 2018 ma sulla complessità del Piano occorre lavorare ancora”. Così la Ministra Teresa Bellanova aprendo, stamane, l’incontro al Mipaaf in video collegamento con le associazioni del settore, in vista della riunione del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura di lunedì e martedì prossimi a Lussemburgo. Incontro opportuno, ha evidenziato la Ministra, perché “l’affinamento degli strumenti sia quanto più coerente con le attese del settore”.
“Obiettivo della Presidenza tedesca”, ha dunque ricordato Bellanova, “raggiungere un accordo generale sull’intero pacchetto della PAC. E nella sessione plenaria del prossimo 21 ottobre anche il Parlamento europeo dovrebbe votare il suo mandato negoziale sull’intero pacchetto. Questa fase non sarà semplice, si prevedono infatti oltre 1.000 emendamenti al testo della Commissione. Subito dopo, dovremo metterci a lavorare sul nuovo Piano Strategico, ferme restando le scelte nell’ambito del Recovery. Nel frattempo, avremo a disposizione una fase transitoria di due anni, il che significa che le attuali regole sulla Pac dovrebbero valere fino al 31 dicembre 2022”.
Tra gli elementi affrontati nel corso del confronto, anche quello relativo all’ architettura verde, ossia l’insieme delle misure ambientali, tra primo e secondo pilastro, con la necessità di definire il contenuto degli ecoschemi e la percentuale minima di risorse dedicate. “Sono convinta, e in questa direzione lavoreremo”, ha affermato Bellanova, “della necessità di un approccio più flessibile, e con maggiori garanzie, su allocazione delle risorse da destinare e gestione delle somme eventualmente non spese. Su questo punto continueremo a chiedere maggiori garanzie”.
Positivo, invece, questa la valutazione della Ministra condivisa dal settore, lo schema semplificato per i piccoli agricoltori (con meno di 5 ettari), così come lo stato dell’arte sulla condizionalità: “Sono stati compiuti molti progressi semplificando e rendendo più flessibili le scelte per gli agricoltori. In particolare su rotazioni e diversificazione come sulle aree ecologiche, con l’esclusione delle colture permanenti. E progressi anche sulla definizione dell’agricoltore vero e proprio, lasciando ai singoli Stati, come è giusto che sia, la massima libertà nell’individuare i soggetti che potranno beneficiare dei pagamenti della PAC”.
Infine, aiuti accoppiati e gestione del rischio. Sui primi, “siamo riusciti ad ottenere un buon testo di compromesso”, ha evidenziato la Ministra. “Per quanto riguarda gli aiuti settoriali, le OCM vengono mantenute, e così il relativo budget, che invece cresce sostanzialmente nel settore apistico. E per l’OCM olio d’oliva siamo al lavoro per prevedere, come nel settore vitivinicolo, interventi di investimento e ristrutturazione produttiva”. Quindi, gestione del rischio. “Il nostro obiettivo è un nuovo fondo di mutualizzazione nazionale, per riorganizzare gli interventi “ex-post” del Fondo di solidarietà nazionale, la cui utilità è messa in discussione ad ogni evento meteorologico di una certa entità”, ha concluso la Ministra.
Bilaterale ITALIA – CINA
“La Cina rappresenta una destinazione di grande interesse per l’agroalimentare italiano e siamo determinati a lavorare con voi per consentire l’accesso al mercato cinese a sempre più produzioni italiane di eccellenza”.
Così la Ministra Teresa Bellanova aprendo il bilaterale con l’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese Li Junhua, svoltosi in presenza al Ministero delle Politiche Agricole, e terminato pochi minuti fa.
“La firma, nell’agosto scorso, dell’Addendum al Protocollo per l’export di kiwi”,
ha proseguito Bellanova, “ha rappresentato un piccolo passo importante su questo percorso. Auspichiamo ora che possano essere portati avanti più speditamente i negoziati sul Memorandum per l’export di pere, con la messa a punto di un primo testo e una proposta che definisca i criteri per la realizzazione delle ispezioni in videoconferenza, necessarie per superare gli ostacoli di questo periodo di crisi e di restrizione dei viaggi. E’ importante assicurare che i prossimi appuntamenti bilaterali siano finalizzati a raggiungere risultati concreti e operativi”.
Nel cordiale confronto durato circa un’ora, anche l’Accordo Ue-Cina sulle indicazioni Geografiche, concluso nel novembre scorso dopo 10 anni di negoziati con l’individuazione, per ciascuna parte, di 100 Indicazioni geografiche cui assegnare un elevato livello di protezione assicurando la tutela da imitazioni o pratiche sleali.
Quell’Accordo, ha sottolineato la Ministra Bellanova, “rappresenta un successo per entrambe le Parti. Convinti dell’opportunità per le sviluppo delle nostre aree rurali, confidiamo in una sua rapida entrata in vigore, certi che i nostri Paesi sapranno approfittare di questa opportunità per presentare e valorizzare sui rispettivi mercati il meglio della propria produzione. Ai nostri consumatori offriamo così garanzie sull’origine e la qualità dei prodotti, proteggendo dalle numerose contraffazioni che dilagano nel mercato agro-alimentare. Ma il successo di ogni Intesa”, ha voluto evidenziare Bellanova, “risiede nella sua attuazione. In questo senso la protezione delle indicazioni geografiche dovrà riguardare il mercato reale e soprattutto il sempre più fiorente mercato on line”.
A questo proposito Bellanova ha ricordato l’efficace collaborazione tra Alibaba e l’Ispettorato per la qualità e la repressione delle frodi ICQRF, giunta ormai al quarto anno di operatività, importante anche per il coinvolgimento italiano nel Comitato consultivo sulla proprietà intellettuale lanciato dalla piattaforma commerciale cinese per le piccole e medie imprese. “L’Italia è l’unico Paese europeo che ha già registrato nelle piattaforme del gruppo Alibaba tutti i 26 prodotti DOP/IGP ricompresi nell’accordo stesso”, ha ricordato la Ministra, “E per noi è fondamentale che la tutela dei nostri prodotti includa tutti i livelli dei “domini” web”.
SANA 2020
“Il settore biologico è cresciuto ben oltre le previsioni più ottimistiche e l’Italia sta continuando a mantenere una leadership incondizionata a livello europeo. 30 anni fa nasceva il SANA, riferimento assoluto bel biologico italiano, una manifestazione ormai leader riconosciuta a livello internazionale. Vi era all’epoca grande entusiasmo, e già si percepiva distintamente la necessità di promuovere un’agricoltura in sintonia con la natura, volta a proteggere la biodiversità, l’aria, i suoli e le acque, mantenendo la possibilità di un valido reddito d’impresa. Entusiasmo che, a guardare i numeri di questo settore nel nostro Paese, dura ancora oggi e promette importanti, ulteriori traguardi”.
SANA
“L’esperienza del Covid ha posto al primo posto sicurezza, salute alimentare, informazioni corrette. Obiettivi irrinunciabili, che hanno evidenziato l’assoluta strategicità del nostro settore e della filiera agroalimentare”, ha sottolineato la Ministra.
“Dal 2016, con il Piano Strategico Nazionale, nato in occasione dell’EXPO Milano 2015 (il tema della manifestazione era “Nutrire il mondo”), l’Italia ha raggiunto obiettivi importanti nel settore biologico, primo fra tutte l’istituzione delle mense biologiche per tutte le scuole di ogni ordine e grado”, ha ricordato Bellanova. “E oggi è stato praticamente raggiunto l’obiettivo dell’aumento del 50% della Superfice Agricola coltivata a biologico tra il 2014 ed il 2020 (da 1.367.912 ettari nel 2014 a 1.993.236 ettari nel 2019) e, per gli stessi anni, dell’incremento del fatturato del mercato bio del 30%”.
“Per le mense biologiche, ho appena firmato il decreto, d’intesa con le Regioni, per il riparto delle risorse pari a 5 milioni, e così potremo garantire cibo di qualità e accessibile a tutti i nostri studenti”, ha continuato la Ministra: “oltre a fare educazione alimentare, perché le ragazze e i ragazzi che imparano a mangiare bene con consapevolezza sono straordinari comunicatori di abitudini sane e salutistiche nelle loro famiglie e nelle cerchie amicali, nello stesso tempo attiviamo l’economia locale, perché gli alimenti biologici vengono forniti da imprese locali sostenibili. Così, con una sola “mossa”, miglioriamo sanità, società, economia e ambiente”.
Bellanova ha poi informato sulla messa a punto del nuovo bando nazionale per la ricerca in agricoltura biologica del valore di 4 milioni e 200 mila euro, anch’esso con il coinvolgimento di Università ed enti di ricerca con aziende biologiche. “L’auspicio è che possano giungere numerose ed innovative proposte progettuali”.
“Ora è necessario lavorare per organizzare meglio la filiera, e far sì che tutto il prodotto biologico ottenuto da quel 15,8% della superficie bio italiana sia opportunamente valorizzato sul mercato e soprattutto giustamente remunerato, e con questo obiettivo stiamo lavorando sui criteri per utilizzare il fondo costituito nell’ultima finanziaria con una dotazione di 20 milioni per i prossimi 4 anni”, ha ribadito Bellanova.
Tornando a sollecitare l’approvazione del testo unico sul biologico, fermo da più di due anni in Commissione Agricoltura al Senato. “Una proposta approvata a grande maggioranza dalla Camera, che costituisce un elemento essenziale per contestualizzare ancor meglio e rilanciare ulteriormente il biologico italiano come sinonimo di grande eccellenza qualitativa”, ha concluso.
Fonte Mipaaf
1° FESTA NAZIONALE CONFEDERAZIONE AEPI
“Il nostro è stato ed è un Paese dalla fortissima vocazione agricola – voi oggi siete a Manduria, una capitale del vino pugliese d’eccellenza – e noi tutti dobbiamo essere capaci di rimettere questa vocazione al centro delle politiche di costruzione del futuro”. Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo in videoconferenza alla Prima Festa Nazionale della Confederazione Associazioni Europee di Professionisti e Imprese in corso a Manduria fino a sabato, con la prima giornata declinata su “Il futuro dell’Italia: Lavoro, Ambiente, Salute, Innovazione”.”L’ho detto più volte ma voglio sottolinearlo ancora oggi: il Piano nazionale Ripresa e Resilienza dovrà avere un cuore agricolo. Non lo dico pensando solo ai prodotti della terra, ma all’intera filiera agricola, agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, e alle sue straordinarie, molteplici ricadute. Importanti dovunque ma soprattutto nel Mezzogiorno, e in particolare per le piccole e piccolissime aziende che da questo possono ricavare nuovo slancio e crescita”. E ancora: “I nostri obiettivi sono evidenti”, ha proseguito la Ministra: “migliorare la competitività del settore agroalimentare, rafforzando e potenziando i contratti di filiera del settore agricolo e della pesca; creare e rafforzare le infrastrutture logistiche per favorire lo sviluppo del potenziale delle piccole e medie imprese agroalimentari italiane e della pesca; rigenerare i sistemi produttivi, a partire da quelli che possono permettere all’Italia di riconquistare una posizione leader a livello mondiale facendo leva sullo straordinario patrimonio di biodiversità che caratterizza il nostro Paese e che può divenire un’occasione per tutti i territori, soprattutto quelli del Mezzogiorno”.
Agricoltura di qualità, ha voluto concludere la Ministra, “significa futuro, imprese, posti di lavoro, rigenerazione del paesaggio, tutela ambientale, innovazione, valorizzazione delle identità e tipicità, servizi di eccellenza: uno dei più importanti biglietti da visita del nostro Made in Italy. Una grande occasione per le nuove generazioni. E anche per questo ho fortemente voluto che nel Patto per l’export, siglato alla Farnesina, fosse indicata la presenza di personale specializzato nel settore agroalimentare con rango diplomatico presso le nostre Ambasciate, per meglio articolare le relazioni tra Paesi in questo settore strategico, la conoscenza reciproca, la valorizzazione delle nostre dorsali produttive e anche di quelle piccole e medie imprese che, da sole, sui mercati globali rischiano di non poter arrivare.
La nostra forza come sistema, la resilienza della filiera agroalimentare, passa anche da qui”.
GIACENZE NAZIONALI DI VINO ED OLIO
35,8 milioni di ettolitri di vino in giacenza negli stabilimenti enologici italiani, in calo del 1,2% in una sola settimana, e del 3% rispetto al 30 settembre di un anno fa. In riduzione anche i depositi di olio di oliva rispetto all’ultima rilevazione, anche se si tratta di numeri ancora molto altri, superiori del 47,6 % rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Sono on line sul sito del Mipaaf i report delle giacenze nazionali di vino ed olio, “Cantina Italia” e “Frantoio Italia”, redatti dall’Icqrf, l’Ispettorato centrale repressioni frodi del Ministero delle Politiche Agricole, a cadenza settimanale da quando è scoppiata l’emergenza Covid 19 in Italia, proprio per monitorare la quantità di stoccaggio di vino e olio presenti sul territorio nazionale ed evitare così fenomeni speculativi e pratiche sleali, ancor più in questo specifico periodo dell’anno in cui la vendemmia in tutto il territorio italiano sta volgendo al termine e sta per iniziare la raccolta delle olive.
Nel dettaglio, per quanto riguarda il vino, rispetto a un anno fa è stata osservata una riduzione del 3% % per i vini, e un incremento dei mosti (+32,2%) e dei vini nuovi ancora in fermentazione (VNAIF) che si attestano al +110,2%. Circa il 58% del vino in Italia è detenuto nelle cantine delle regioni del Nord: nel solo Veneto è presente circa un quarto del vino nazionale, grazie soprattutto al significativo contributo delle giacenze delle province di Verona e Treviso. Il 53,7% del vino detenuto è DOP, con una prevalenza del rosso (59,8%). Il 25,9% del vino è Igp, anche in questo caso con prevalenza del rosso.
Lo stock di olio detenuto in Italia al 30 settembre ammonta a invece a 260.168 tonnellate, di cui il 71,1% è rappresentato da Olio Extra Vergine di Oliva (EVO). Nell’ambito dell’olio EVO, il 51,57% (95.139 t) è di origine italiana e il 40,2% è di origine UE. Marginali gli stock di olio extra UE e di oli blend. Malgrado una flessione del 1,3 per cento in una sola settimana, le giacenze di olio continuano ad essere molto alte.
Da segnalare la giacenza di olio extra vergine di oliva e di olio vergine di oliva da agricoltura biologica che risulta pari a 28.220 tonnellate, quasi esclusivamente EVO, e costituisce il 15,2% dell’EVO complessivamente conservato in Italia. A livello regionale, la Puglia, la Toscana e Umbria hanno in giacenza il 59% dell’intero stock di olio presente in Itali.
Il Mipaaf è l’unico ente al mondo a fornire ogni settimana il report delle giacenze di vino ed olio sul territorio nazionale. Considerando che il vino e l’olio sono stati due dei settori maggiormente coinvolti dal blocco dei canali commerciali causati dall’emergenza sanitaria, un servizio del genere, settimanale, immediato, e di facile consultazione, si sta dimostrando uno strumento fondamentale per i produttori e gli operatori di settore, che sono sempre in grado di monitorare l’andamento del mercato ed evitare così sovrapposizioni di giacenze e vigilare sulla qualità e l’eccellenza del prodotto italiano.
E’ possibile reperire i report ai seguenti link:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16049
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16048
INCONTRO CON LE REGIONI SU RECOVERY,PAC, ORTOFRUTTA
Il lavoro in corso sulla Strategia per un Sistema agricolo, agroalimentare, forestale, della pesca e dell’acquacoltura nell’ambito del Piano nazionale Ripresa e Resilienza; lo stato dell’arte del negoziato sulla nuova PAC; le iniziative da assumere per il settore Ortofrutta con una convocazione a breve del Tavolo nazionale “per decidere le iniziative da assumere”.
Sono stati questi i temi affrontati nell’incontro svoltosi al Mipaaf in modalità videoconferenza con gli Assessori regionali all’agricoltura, apertosi con il confronto sulla Strategia nazionale disegnata dal Mipaaf. “L’occasione Recovery deve essere vinta”, ha esordito la Ministra Bellanova, “e possiamo farlo solo condividendo con chiarezza contenuti, modi e tempi del lavoro. Il che significa, ad esempio la necessità di essere molto precisi sui tempi di esecuzione. Nel PNRR non potranno essere inserite proposte non ben definite o con livelli di progettazione non adeguati, ma solo proposte realizzabili in tempi certi”.
“Tra i criteri di scelta”, ha proseguito Bellanova, “io ritengo strategico privilegiare progetti che utilizzeranno mezzi e tecnologie italiane, in grado cioé di incrementare il reddito e l’occupazione in modo duraturo, a vantaggio anche dei settori a monte e a valle di quello direttamente beneficiario dell’intervento. E’ chiaro, si tratta di un criterio non facilmente spiegabile. Se scelgo però di investire nel settore della meccanizzazione in agricoltura o dell’ammodernamento dei frantoi oleari so già che almeno l’85% della spesa andrà a beneficio dell’industria meccanica italiana, per agevolare la transizione verde, sostenere l’agricoltura di precisione e migliorare la sostenibilità dei processi produttivi”.
“Per l’ennesima volta gli episodi drammatici degli ultimi giorni, dimostrano l’urgenza di intervenire sulle aree interne e sul rischio idrogeologico”, ha proseguito la Ministra passando a illustrare i contenuti del Piano. “Non possiamo continuare a lamentarci delle calamità naturali e dei conseguenti fenomeni di dissesto idrogeologico che regolarmente colpiscono vaste aree del nostro Paese se, al momento di programmare investimenti strategici come quelli del Recovery, non facciamo altro che spingere i cittadini verso le aree più densamente popolate, perché quelle rurali non sono dotate dei più elementari servizi, come ospedali, strade, scuole e connettività all’altezza delle sfide del presente e future. Su questo è necessario intervenire in modo organico, e soprattutto assumere per intero la consapevolezza sul ruolo strategico che l’agricoltura può rivestire. L’occasione del Recovery non può essere sprecata. Quando si parla di sanità, educazione, trasporti, comunicazione e servizi, dobbiamo pensare che la parte del Paese oggi più fragile può e deve offrire nuove possibilità di vita e di lavoro ai cittadini”.
Per questo, ha sottolineato la Ministra, “il rinnovamento della Pubblica Amministrazione in termini di personale, competenze, strutture, è aspetto fondamentale e prioritario. Un aspetto determinante senza il quale non si può pensare di affrontare una programmazione di questa portata. Un problema di cui dobbiamo farci carico tutti, Stato e Regioni, perché riguarda tutti”.
INCONTRO CON LE REGIONI. PESTE SUINA
Il decreto-legge per affrontare l’emergenza peste suina, su cui “siamo al lavoro con il Ministero della Salute” è adesso all’attenzione della Presidenza del Consiglio e delle altre amministrazioni competenti. Lo ha annunziato la Ministra Teresa Bellanova al termine del Tavolo con le regioni svoltosi nel pomeriggio di oggi al Mipaaf in modalità videoconferenza.
“Siamo fortemente preoccupati”, ha sottolineato la Ministra nel confronto con gli Assessori regionali all’agricoltura che non hanno mancato di ribadire come all’emergenza ungulati ormai diffusa, con rischi per la popolazione, le coltivazioni, gli allevamenti zootecnici, si sommi il rischio ormai più che tangibile della peste suina, “perché la peste suina africana si sta diffondendo anche in Paesi finora ritenuti indenni e il fronte endemico, rappresentato dalle popolazioni di cinghiali infetti, si sta progressivamente spostando verso la parte più occidentale dell’Europa, interessando la Germania con diversi focolai, il che ha indotto la Cina a vietare le importazioni di carne di maiale provenienti da quel Paese.
E’ nostro dovere impedire che una situazione del genere possa verificarsi anche in Italia. E per questo abbiamo definito un Dl con l’obiettivo di approntare un programma di prevenzione mediante l’adozione di un Piano organico di gestione e controllo dei cinghiali. Un punto di partenza fondamentale per garantire l’efficacia delle azioni di contrasto di questa terribile malattia”.
Il testo del Decreto”, ha informato la Ministra, “è stato formalmente inviato alla Presidenza del Consiglio e alle altre amministrazioni competenti perché sia inserito nell’ordine del giorno della prossima seduta di pre consiglio, così da approfondire gli aspetti tecnici che ne consentano l’approvazione in CdM”.
OLIO LUCANO NUOVO IGP ITALIANO
“Finalmente anche l’olio Lucano ottiene la certificazione IGP dall’Unione Europea. Un riconoscimento assolutamente meritato per questo prodotto di altissima qualità e per gli oltre 12mila olivicoltori lucani che lo producono”. Così la Ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova commenta il via libera definitiva alla registrazione dell’Igp “Olio Lucano IGP” nel registro europeo delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) e delle Specialità tradizionali garantite (Stg) contro imitazioni e falsi.
“Un percorso cominciato nel 2016 e costruito nel tempo con Luca Braia, già Assessore Agricoltura, in Basilicata, e oggi arrivato a compimento”, ha sottolineato Teresa Bellanova. “Non possiamo che essere soddisfatti davanti al numero sempre maggiore di nostri prodotti riconosciuti ufficialmente, con un marchio dedicato, come grandi eccellenze agroalimentari, buone non solo per il palato, ma anche per la salute. Un valore aggiunto che va a premiare anche gli sforzi dei nostri produttori nell’assicurare sempre controlli, qualità e trasparenza ai consumatori”.
Con l’Igp Olio Lucano salgono ufficialmente a diciotto i prodotti a marchio d’eccellenza della Basilicata con cinque Dop, sette Igp, quattro Doc, un Docg e un Igt.
SICUREZZA DEI CONSUMATORI E REPRESSIONE FRODI
Bellanova:” Bene attività Carabinieri per la tutela agroalimentare. Impegno importante per la sicurezza alimentare, la trasparenza, la qualità e la salubrità delle produzioni”
“Il costante e rilevante impegno dei carabinieri dei Reparti Tutela Agroalimentare (RAC) per la tutela dei marchi di qualità, la difesa dei biologico di qualità, la rintracciabilità degli alimenti ed etichettatura, che ha prodotto, nel solo mese di settembre, risultati importanti, conferma quanto il nostro sistema dei controlli sia efficiente e coordinato e testimonia l’enorme attenzione che l’Italia pone nel tutelare le proprie produzioni di qualità. La nostra priorità è difendere tutti i consumatori, assicurare la sicurezza alimentare, la trasparenza, la qualità e la salubrità delle produzioni. Soprattutto in questo periodo così critico è nostro dovere salvaguardare la salute dei cittadini, la reputazione del nostro Paese e l’intero comparto. Siamo costantemente impegnati sul fronte del fenomeno della contraffazione del made in Italy, lesivo dei diritti dei consumatori ma anche degli interessi economici dell’intera filiera agroalimentare. Per questo considero con particolare attenzione e ringrazio il lavoro e l’impegno svolto in queste settimane da tutti i Carabinieri impegnati in questa attività”.
Così la Ministra Teresa Bellanova commenta l’operazione condotta dei carabinieri dei Reparti Tutela Agroalimentare (RAC), guidati dal comandante colonnello Luigi Cortellessa insieme ai Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale con le stazioni dei Gruppi carabinieri forestali, estesa sull’intero territorio nazionale con controlli eseguiti presso 170 aziende del settore agroalimentare. Nel corso delle attività sono stati sequestrati 594 tonnellate di alimenti per un valore di circa 100 mila euro per false evocazioni e infrazioni sull’etichettatura; 5 titolari di aziende sono stai denunciati per vendita di prodotti industriali con segni mendaci, frode in commercio, gestione illecita di rifiuti speciali, emissione in atmosfera e violazione di sigilli; una cantina è stata chiusa poiché priva di registrazione sanitaria.
Per mancanza di rintracciabilità sono stati infine sequestrati 4 capi bovini; 1.600 litri di vino; 18 mila uova; 10 mila etichette evocanti marchi di tutela; 190 mila sacchetti che evocando il made in Italy erano in realtà destinati al confezionamento di funghi di provenienza bulgara. 65 le sanzioni comminate per un ammontare di oltre 105 mila euro.
Fonte Mipaaf
CENTENARIO DI CONFAGRICOLTURA
UNA STORIA APPENA INIZIATA
INTERVENTO DELLA MINISTRA BELLANOVA
Buongiorno a tutte e tutti,
Saluto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte saluto e ringrazio il Presidente Massimiliano Giansanti, per questo gradito invito alla giornata che conclude l’anno di lavori dedicato al Centenario di Confagricoltura, e per aver voluto condividere un momento così importante della Vostra storia e vita associativa.
Il mio saluto va a tutte e tutti gli ospiti presenti, le migliaia di imprese che Confagricoltura rappresenta e che testimoniano, con il loro tenace lavoro quotidiano, quella resistenza e quella resilienza di cui è capace il nostro sistema agro-alimentare.
Due qualità, tra le altre, che nei difficili mesi di pandemia hanno garantito il cibo al Paese e i prodotti nei banchi e sugli scaffali. Evidenziando, lo voglio sottolineare fin dall’inizio, la strettissima connessione tra sovranità, sicurezza alimentare, garanzia degli approvvigionamenti, diritto al cibo, e cibo di qualità, per tutti. Per questo ho parlato, in quei terribili mesi, di quello al cibo come un diritto inalienabile da scrivere in Costituzione. E per questo siamo già al lavoro.
Cent’anni è un appuntamento importante.
Ha fatto bene, il Presidente Giansanti, a voler ripercorrere la storia di una Associazione che si interseca, gioco forza, con un secolo di vita del Paese. Fortemente impegnata nello sviluppo del settore primario, nelle sue radicali trasformazioni, nella sempre maggiore qualificazione e aderenza alle esigenze dei consumatori, nell’innovazione e internazionalizzazione delle imprese, nella capacità del settore primario di attrarre lavoro e soprattutto lavoro qualificato.
Non era un caso, d’altra parte, se proprio un anno fa assumevo l’impegno davanti al Presidente Mattarella di rimettere l’agricoltura al centro dell’agenda economica e politica del Paese. Lo affermavo certa delle enormi potenzialità di questo settore, della sua forza sui mercati globali, della intrinseca qualità delle sue imprese, dei milioni di donne e uomini che ogni giorno lavorano per garantire il cibo sulle nostre tavole, della sua straordinaria capacità di parlare al futuro e per questo divenire territorio d’elezione per le nuove generazioni.
E di quanto il nostro continui ad essere – anche se a volte un po’ si dimentica e si trascura – un Paese dalla fortissima vocazione agricola. Una vocazione che dobbiamo essere capaci di riconoscere e riaffermare come snodo rilevantissimo nelle politiche di costruzione del futuro.
Obiettivo che ha caratterizzato i contenuti della nostra azione esplicata finora.
Per questo oggi le parole chiave, a maggior ragione dinanzi a questa platea qualificata e importante sono: resilienza, rilancio, dialogo. Un dialogo che con Confagricoltura come con tutte le Associazioni di rappresentanza del settore e l’intera filiera istituzionale non è mai mancato.
Condizione essenziale per garantire ai provvedimenti la giusta aderenza ai bisogni immediati e concreti e soprattutto la necessaria lungimiranza.
Oggi, la centralità della Filiera della Vita che in questi mesi non si è mai fermata, è evidente a tutti. In Italia come in Europa.
E’ la ragione per cui ai colleghi europei abbiamo sollecitato, nella costruzione della nuova Pac come per le due strategie “Dal campo alla tavola” e “Biodiversità”, coraggio e visione.
E per cui riteniamo che la Strategia nazionale per il Sistema Agricolo, Agroalimentare, Forestale, della Pesca e dell’acquacoltura – su cui siamo impegnati – debba essere, proprio per l’esatta coincidenza tra filiera agroalimentare e interesse nazionale, uno degli snodi strategici del Piano nazionale Resilienza e Rilancio.
Questo anche in relazione ai tre macro-obiettivi che abbiamo indicato nella Strategia, tra qualche ora al centro dell’incontro con le associazioni del settore: competitività del sistema alimentare; produzioni da fonti rinnovabili e riduzione delle emissioni; la lotta alle conseguenze dei cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico.
Tre macro-obiettivi a cui se ne aggiunge un quarto, la cui rilevanza oggi voi avete nuovamente rimarcato: il rafforzamento della resilienza e vitalità dei territori rurali, che nel Piano diviene tema trasversale alla strategia sui borghi rurali e alla necessità della banda larga in tutte le aree, comprese quelle a fallimento di mercato, dove sappiamo come proprio l’agricoltura, la valorizzazione della biodiversità, la zootecnia, possano essere importanti driver di recupero, valorizzazione, nuova economia.
L’occasione che ci viene offerta dal Recovery Fund non può essere sprecata.
Quando si parla di sanità, educazione, trasporti, comunicazioni e servizi, dobbiamo pensare che la parte del Paese oggi più fragile può e deve poter offrire nuove opportunità di vita e di lavoro ai cittadini. Soprattutto può contribuire in maniera determinante a decongestionare il sovraffollamento dei grandi centri urbani che spesso, nella stessa città, produce e alimenta insanabili contraddizioni sociali ed economiche e molto spesso espansioni edilizie a bassa qualità. Dunque, accanto alle parole chiave indicate precedentemente credo sia opportuno legarne una che ha a che fare con il ricambio generazionale e le nuove generazioni, la più straordinaria leva per l’innovazione su cui può contare il nostro Paese come spessissimo proprio lei, Signor Presidente, ci ricorda.
Rigenerazione. Che è, per me, chiave di volta. Rigenerazione del sistema agricolo e alimentare nel nostro Paese attraverso il potenziamento delle imprese e delle filiere; l’ammodernamento dei sistemi produttivi; la meccanizzazione per un’accelerazione della transizione verde e digitale anche in questo settore; la riconversione, il potenziamento, il miglioramento dei sistemi produttivi e della loro sostenibilità.
Rigenerazione per sostenere la capacità di adattamento del settore ai cambiamenti climatici e la prevenzione del dissesto idrogeologico. Rigenerazione del territorio e del paesaggio anche attraverso un Piano di azione nazionale per rafforzare la resilienza dell’agroecosistema irriguo sulla scorta dell’esperienza maturata con il primo Piano Invasi, grazie a interventi condivisi sulle grandi reti di accumulo e di distribuzione delle acque di concerto con gli altri Ministeri interessati.
In questi mesi, voi lo sapete, il nostro impegno per il settore è stato massimo. Lo abbiamo fatto in termini di risorse destinate, circa due miliardi e mezzo di euro al netto delle misure orizzontali, e in termini di soluzioni costruite ad hoc nel costante e continuo confronto con l’intera filiera, consapevoli della assoluta strategicità del settore per il Paese e della necessità di garantire puntelli più che solidi in vista della ripresa.
Adesso, è tempo di guardare avanti.
Per me significa agroalimentare protagonista del Piano nazionale rilancio e resilienza come del Patto per l’export. Significa lavorare in Europa per contrastare l’idea di etichette nutrizionali distorte, per rivendicare il valore assoluto della trasparenza e il diritto dei consumatori a conoscere l’origine dei cibi, sviluppando al meglio le direttrici della Strategia “dal campo alla tavola”. Vogliamo, è evidente, tutti un sistema produttivo più verde ma dobbiamo farlo sostenendo i nostri produttori nella sfida del futuro verde per una sostenibilità sociale, ambientale, economica. Significa, il Presidente Giansanti lo ha richiamato nel suo intervento, proseguire con la massima determinazione nel contrasto all’italian sounding. Se il nostro export sui mercati globali vale 44 miliardi e il danno che ci viene dai prodotti che evocano l’italianità ne equivale a 100, è evidente che in questa differenza non c’è solo la nostra forza attrattiva ma anche lo spazio che dobbiamo essere capaci di conquistare. La filiera agro alimentare è uno dei nostri più importanti e attrattivi biglietti da visita dinanzi al mondo.
A noi il compito di rafforzarla compiutamente perché divenga il più potente stimolo per il nostro Paese e il suo enorme bisogno di riacquistare fiducia nelle sue straordinarie capacità e nel suo valore. E perché sia una delle più convincenti risposte al bisogno di lavoro che non dimentichiamolo mai anche in agricoltura deve essere equo, dignitoso, gratificante e qualificato per le nuove generazioni.
Non dobbiamo nascondercelo: il lavoro da fare è tanto. Ma sono convinta che, se lo facciamo insieme attraverso il confronto sempre franco e costruttivo, darà – forti anche di storie importanti come la vostra – i risultati che ci proponiamo.
Grazie a tutte e tutti voi per quello che fate, e un caloroso abbraccio a Confagricoltura, con l’augurio di traguardare i prossimi cento anni con risultanti sempre importanti e durevoli.
MENSE BIOLOGICHE
5 milioni di euro a tutte le Regioni italiane per sostenere le mense scolastiche biologiche per l’anno 2020. E’ stata sancita in Conferenza Stato Regioni l’intesa sul decreto del Ministero delle Politiche Agricole, di concerto con il Ministero dell’Istruzione, sul riparto del Fondo per le mense scolastiche biologiche per l’anno 2020.
Fondo che consentirà alle Regioni di ridurre i costi a carico delle famiglie beneficiarie del servizio di mensa scolastica biologica e di realizzare iniziative di informazione e di promozione nelle scuole per una sana alimentazione.
“Il nostro impegno per favorire e promuovere modelli agricoli e alimentari sostenibili va avanti anche attraverso il progetto delle mense scolastiche biologiche. La dotazione del Fondo contribuirà anche quest’anno a rendere più accessibili i servizi e a proseguire le azioni di sana educazione alimentare, stimolando la diffusione dell’agricoltura biologica nel nostro Paese”. Cosi la Ministra Teresa Bellanova. “L’Italia è leader in Europa per numero di operatori biologici. Vogliamo lavorare per rendere sempre più sostenibili le nostre produzioni e garantire sicurezza al consumatore attraverso controlli rigorosi. Con le mense biologiche certificate, sosteniamo i nostri agricoltori che operano nella filiera e garantiamo cibo di qualità e genuino alle bambine e ai bambini, permettendo così a studenti, insegnanti e genitori di conoscere un modello innovativo di produzione del cibo, sano e sostenibile”.
Istituite nel 2017, nelle mense biologiche certificate vengono serviti annualmente oltre 11 milioni di pasti che rispondono ai requisiti previsti dal Mipaaf.
Le mense scolastiche, per qualificarsi come biologiche, sono tenute a rispettare, con riferimento alle materie prime di origine biologica, percentuali minime di utilizzo in peso e per singola tipologia di prodotto biologico utilizzato: frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale (escl. succhi di frutta), pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, almeno il 70% di olio extravergine, il 100% di uova, yogurt e succhi di frutta e almeno il 30% di prodotti lattiero caseari, carne e pesce da acquacoltura.
MORIA KIWI
Al via l’istituzione nei prossimi giorni del Gruppo di lavoro tecnico-scientifico per contrastare la problematica della sindrome della “moria di kiwi”, coordinare le attività di ricerca e definire linee guida per la gestione di questa emergenza che si è manifestata a partire dal 2012 nell’area del basso veronese, e che più recentemente ha interessato anche la provincia di Latina nel Lazio.
E’ quanto ha stabilito il Comitato Fitosanitario Nazionale che ha sede al MIPAAF nella riunione mensile che si è tenuta lo scorso lunedì. La Task force dovrà definire i criteri di indagine per determinare le aree in cui si manifesta il fenomeno; indicare le misure utili a rallentarlo; stabilire le linee di ricerca multidisciplinari che affrontino gli aspetti legati alla relazione clima – suolo, alla fisiologia della pianta, nonché agli organismi nocivi secondari.
Faranno parte del Gruppo di lavoro tecnico-scientifico, il Servizio fitosanitario centrale, il CREA-DC, e ogni Servizio fitosanitario regionale che partecipa indicherà tre esperti coinvolgendo le istituzioni di ricerca del territorio già interpellate sulla questione.
“Occorre avere indirizzi certi per mettere in campo strategie e risorse, per debellare la sindrome della moria del kiwi. È una patologia complessa, non ascrivibile ad alcun organismo nocivo, ne’ calamità naturale. Nel corso della riunione del Comitato Fitosanitario dello scorso lunedì tutti i servizi fitosanitari regionali intervenuti sul tema hanno sottolineato che i danni alla produzione stanno determinando un grave stato di sofferenza per le aziende produttive. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti gli esperti e della partecipazione di tutte le regioni coinvolte”, ha dichiarato la Ministra Bellanova. “Hanno già comunicato la loro partecipazione al Gruppo di lavoro i Servizi fitosanitari di Lazio, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Calabria. L’adesione delle Regioni mi fa particolarmente piacere perché solo insieme, coordinando tutti i pareri scientifici e le sollecitazioni che vengono dai territori possiamo sconfiggere questa patologia che sta mettendo a dura prova tantissime aree frutticole. Da parte mia garantisco il massimo impegno per vincere insieme”.
Per la sindrome della ‘moria del kiwi’, non essendo ascrivibile direttamente ad un organismo nocivo ne’ ad alcuna calamità naturale o evento climatico avverso non appare, ad un primo esame, applicabile il decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, relativo agli interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole. Pertanto, un eventuale intervento a sostegno delle aziende coinvolte deve vedere l’istituzione di uno specifico fondo.
OLIO
8 milioni di euro destinati a sostenere i frantoi pugliesi. E’ stato firmato dalla Ministra Bellanova, subito dopo la firma del Mise e in attesa adesso di quella del Mef, il decreto attuativo che consente di sbloccare i fondi destinati a sostenere i frantoi pugliesi che hanno subito un calo di fatturato a causa delle eccezionali gelate di fine febbraio 2018. Il provvedimento stabilisce i criteri, le procedure e le modalità per la concessione e il calcolo del contributo e per il riparto delle risorse tra le imprese interessate. Le risorse stanziate, una volta terminato l’iter con la pubblicazione in GU, saranno interamente trasferite all’AGEA, che procederà all’istruttoria delle domande di aiuto ed alla concessione del contributo. “Con questo decreto vengono sbloccati i fondi destinati agli olivicoltori pugliesi. Dopo i 35 milioni destinati ai frantoi nell’ambito del Piano Xylella, garantiamo ulteriore ossigeno in favore di un comparto che sta lottando da anni contro difficoltà straordinarie”. Cosi la Ministra Teresa Bellanova. Che prosegue “Si tratta di un decreto particolarmente importante, atteso da tempo. Gli agricoltori hanno bisogno di misure tempestive e pagamenti sburocratizzati. La sburocratizzazione e la semplificazione sono il nostro obiettivo. E’ la ragione per cui questa nuova misura in favore dei frantoi prevede la presentazione di domande precompilate con acquisizione automatizzata dei dati presenti sul Registro SIAN di commercializzazione dell’olio. Auspichiamo – ha concluso la Ministra – che la stessa tempestività sia attuata a livello regionale per garantire il veloce utilizzo delle risorse garantite con il Piano di rigenerazione olivicola”. Possono accedere al contributo i frantoi oleari, comprese le cooperative di trasformazione nel settore oleario e le imprese agricole per i quantitativi riferiti alla trasformazione delle olive non provenienti dalla propria azienda, ubicati nei territori della Regione Puglia, che a causa delle gelate eccezionali verificatesi dal 26 febbraio al 1° marzo 2018 hanno interrotto l’attività molitoria e hanno subito un decremento di fatturato rispetto al valore mediano del corrispondente periodo del triennio 2016-2018. Di seguito la scheda del provvedimento.
SCHEDA DEL PROVVEDIMENTO
1) SOGGETTO GESTORE Le risorse stanziate sono interamente trasferite all’AGEA, che procede all’istruttoria delle domande di aiuto ed alla concessione del contributo.
2) BENEFICIARI Possono accedere al contributo i frantoi oleari, comprese le cooperative di trasformazione nel settore oleario e le imprese agricole per i quantitativi riferiti alla trasformazione delle olive non provenienti dalla propria azienda, ubicati nei territori della Regione Puglia, che a causa delle gelate eccezionali verificatesi dal 26 febbraio al 1° marzo 2018 hanno interrotto l’attività molitoria e hanno subito un decremento di fatturato rispetto al valore mediano del corrispondente periodo del triennio 2016-2018
3) DESCRIZIONE E AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA MISURA Il contributo è concesso al verificarsi di un decremento del fatturato rispetto al valore mediano del corrispondente periodo del triennio 2016-2018, risultante dai dati presenti nel Registro SIAN di commercializzazione olio (istituito dall’articolo 5 del decreto ministeriale 23 dicembre 2013). Per le imprese agricole, i quantitativi sono riferiti alla trasformazione delle olive non provenienti dalla propria azienda, come risultanti dallo stesso Registro SIAN. Le modalità di determinazione del contributo sono riportate nell’allegato I al decreto. In particolare, si prevedono diverse classi di mancata produzione a cui corrispondono percentuali decrescenti di ristoro del danno. Con una mandata produzione fino a 40.000 euro si prevede un ristoro del danno pari al 60%, mentre in caso di mancata produzione pari o superiore a 130.000 euro il ristoro del danno sarà pari al 47,5 %. Il tetto massimo del contributo è fissato comunque a 200.000 euro. Il decreto prevede inoltre che ove le richieste di aiuto superino gli 8 milioni di euro di stanziamento complessivo, AGEA procederà alla riduzione proporzionale degli aiuti concessi.
4) RICHIESTA E CONCESSIONE DEL CONTRIBUTO E’ prevista la presentazione ad AGEA da parte delle imprese interessate di una domanda precompilata sulla base dei dati risultanti dal Registro. La domanda sarà corredata da autocertificazione sottoscritta dal rappresentante legale e da copia del documento di riconoscimento di quest’ultimo. Le modalità dettagliate di presentazione delle domande saranno definite e comunicate da AGEA entro 30 gg dall’entrata in vigore del presente decreto. AGEA ha la responsabilità di verificare la completezza delle informazioni e il possesso da parte del richiedente dei requisiti di ammissibilità, provvedendo a determinare e comunicare all’impresa interessata l’ammontare del contributo. Il Decreto prevede il pagamento di un anticipo del 65% del contributo concesso. Al termine dei controlli di competenza, AGEA provvede a corrispondere il saldo. Nel caso di insussistenza delle condizioni previste per la concessione dell’aiuto, AGEA provvede a comunicare al Beneficiario i motivi ostativi all’accoglimento della domanda ai sensi dell’articolo 10-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni. Il contributo è concesso ai sensi del Regolamento relativo agli aiuti “de minimis”. Uno stesso beneficiario potrà ricevere altri aiuti “de minimis” solo laddove non sia superato il limite massimo di 200.000 euro di contributo in tre esercizi finanziari.
PROVOLA DEI NEBRODI
“Un’altra eccellenza agroalimentare italiana entra a far parte del registro IG Food dell’Unione Europea: è la Provola dei Nebrodi DOP, prodotta in alcuni comuni della provincia di Catania, Enna e Messina, in Sicilia”. Cosi la Ministra Teresa Bellanova sull’iscrizione della Denominazione di Origine protetta della Provola dei Nebrodi.
“È il prodotto numero 306 che ottiene questo importante riconoscimento, ha sottolineato Bellanova, non solo dell’altissima qualità del nostro Made in Italy ma anche del valore fondamentale delle nostre tradizioni agroalimentari. Ancor di più in un territorio che per troppo tempo è stato soggetto alle speculazioni di mafia e criminalità organizzata e che oggi può guardare avanti, puntando sulle sue eccellenze per assicurare a lavoratori e imprese un’importante leva di sviluppo per il futuro. Complimenti a chi ci ha creduto e oggi vede riconosciuto l’impegno e il lavoro”, ha concluso la Ministra.
Fonte Mipaaf
RECOVERY FUND
Competitività del sistema alimentare; produzione energetica da fonti rinnovabili e al tempo stesso riduzione delle emissioni e miglioramento della sostenibilità dei processi produttivi; miglioramento della capacità di adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione del dissesto idrogeologico: sono questi i tre grandi macro-obiettivi in cui è declinata la complessa visione strategica che guideranno la Rigenerazione del sistema agricolo e alimentare nel nostro paese. L’occasione offerta dal Recovery non può essere sprecata”. Lo ha sottolineato la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, nel corso dell’audizione sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund in Commissione Agricoltura della Camera.
“Più e più volte in questi mesi”, ha detto Bellanova, “ho parlato di Filiera della vita, rimarcando l’enorme contributo garantito da questo straordinario segmento al Paese nei mesi della pandemia e sottolineando la evidente coincidenza tra strategicità del settore e interesse nazionale.
In termini produttivi ed economici, e in termini di sovranità, qualità e sicurezza alimentare, garanzia degli approvvigionamenti, diritto al cibo, e al cibo di qualità, per tutti, tutela e salvaguardia del territorio, del paesaggio, di risorse naturali preziosissime non rinnovabili come suolo, acqua, aria.
La Strategia nazionale per il Sistema Agricolo, Agroalimentare, Forestale, della Pesca e dell’acquacoltura coglie per l’esattezza questi snodi e li dispiega. Il nostro contributo al PNRR si declina dunque con un impianto strategico ancorato a tre parole chiave: visione, coraggio, scommessa, indicando una vera e propria policy per garantire al sistema agroalimentare nazionale quelle leve che lo possano sostenere nel riposizionamento evidenziando una semplice verità: futuro verde e agricoltura sono strettamente interconnessi”.
“Abbiamo elaborato”, ha proseguito la Ministra Bellanova, “un parco progetti per un ammontare di circa 17 miliardi di euro. Altre proposte sono invece confluite nelle schede progettuali di cui sono capofila altri Ministeri, come quello sulla banda larga nelle aree rurali, capofila Mise, quello sul recupero dei borghi rurali, capofila Mibact, quello sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione e dei servizi ai cittadini, capofila Ministero dell’innovazione, quello sui progetti di osservazione della terra, Capofila Presidenza del Consiglio. Una trasversalità e una connessione non casuali”, ha tenuto ad evidenziare Bellanova”, perché l’interconnessione tra i quadri di conoscenza e tra i relativi programmi è condizione essenziale della bontà e realizzabilità del Piano più complessivamente intenso”.
ALL’ITALIA IL PREMIO OIV
Libro dell’anno in materia di diritto vitivinicolo. Con questa motivazione l’OIV, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, ha premiato lo scorso 8 settembre l’italiano “La Nuova Normativa Vitivinicola”, presentato lo scorso novembre al Mipaaf alla presenza della Ministra Bellanova.
Il testo, pensato per aiutare i protagonisti del settore a comprendere e utilizzare al meglio il Testo Unico sul vino e i decreti attuativi correlati, è stato riconosciuto dagli addetti ai lavori strumento strategico fondamentale per migliorare e semplificare la vita delle aziende, utile anche agli studenti degli istituti agrari e professionali.
Inoltre, con “La Nuova Normativa Vitivinicola”, scritto da Stefano Sequino, funzionario del Dipartimento Icqrf del Mipaaf, Luigi Bonifazi, agronomo e responsabile dello schema di certificazione dei vini per 3A-PTA, e Massimiliano Apollonio, imprenditore ed enologo, si evidenzia in modo tangibile l’importanza dell’essere giunti ad un corpus giuridico poderoso nel campo del vino.
Nella stessa Cerimonia l’OIV ha assegnato altri 18 premi e 10 menzioni speciali tra 30 opere segnalate, suddivise in 27 pubblicazioni editoriali e 3 siti web.
Il Premio OIV, la massima espressione mondiale del settore, previsto dal Regolamento interno dell’Organizzazione per evidenziare le opere di riferimento in ciascuna delle 11 categorie in gara, è assegnato ogni anno da una Giuria internazionale composta da personalità eminenti del mondo vitivinicolo che rappresentano i paesi membri aderenti all’organismo.
AGRIFISH – ETICHETTATURA FRONTE-PACCO
“L’Europa valorizzi il patrimonio tradizionale alimentare e il concetto di dieta bilanciata e salutare”.
“Nella nostra visione, un futuro schema Europeo in fatto di etichettature nutrizionali fronte-pacco dovrà esonerare i prodotti tutelati da denominazioni protette e indicazioni geografiche ma anche i prodotti con un solo ingrediente come l’olio d’oliva. Dovrà avere un taglio informativo e non prescrittivo, prendere a riferimento l’apporto giornaliero di sostanze nutritive ed essere comprensibile senza tuttavia ricorrere a strumenti semplicistici come l’uso del colore. La dieta e il benessere alimentare sono concetti molto più complessi di un algoritmo. I consumatori hanno diritto ad essere informati correttamente e le nostre eccellenze alimentari non possono essere penalizzate da semafori”.
Così pochi minuti fa la Ministra Teresa Bellanova illustrando al Consiglio Agrifish in corso a Bruxelles il testo di posizionamento (non paper) co-sponsorizzato da Italia, Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lettonia e Romania, in cui si affermano i principi fondamentali cui dovrebbe ispirarsi un futuro schema di etichettatura nutrizionale fronte pacco armonizzato a livello UE.
“Questo di oggi”, ha proseguito la Ministra, “è un dibattito importante perché tocca aspetti cruciali legati al mercato interno, alla salute, alla tutela delle produzioni agroalimentari di eccellenza e alla difesa del patrimonio di diete tradizionali europee. La Presidenza tedesca ha proposto l’adozione da parte del Consiglio Agricoltura della Ue di un testo di conclusioni sul punto e abbiamo ritenuto di cogliere questa opportunità di coinvolgimento della filiera agricoltura per contribuire al dibattito rimarcando alcuni dei principi che riteniamo debbano ispirare le future proposte della Commissione.
E dunque, ringraziando Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lettonia e Romania “per l’efficace collaborazione messa in atto a Bruxelles e tra capitali”, Bellanova ha sottolineato: “I nostri Paesi ritengono che gli schemi non debbano fornire un giudizio complessivo sul valore nutrizionale dei prodotti alimentari perché ogni prodotto va considerato nel quadro più ampio di una dieta bilanciata e salutare, come lo sono quelle tradizionali che vogliamo tutelare. Ed è con grande soddisfazione che abbiamo accolto in questi giorni anche la presa di posizione lungo le stesse linee espressa dalle principali associazioni agricole europee riunite nel Copa-Cogeca. Ci auguriamo”, ha concluso Bellanova, “che altri Stati membri possano convergere su questa visione e siamo certi che la Presidenza vorrà tenerne conto nell’ambito dei negoziati in corso”.
Fonte Mipaaf
MORIA DEL KIWI
“La morìa del kiwi è una patologia relativamente nuova, molto complessa e di difficile interpretazione, probabilmente legata in parte anche alle caratteristiche dei terreni insieme all’alta piovosità e alla gestione delle diverse pratiche agronomiche. Un fenomeno che io personalmente e il Mipaaf stiamo seguendo con molta attenzione, in costante contatto con le regioni maggiormente coinvolte come Veneto e Lazio, e che vede impegnati tra gli altri il Crea – Centro di ricerca per l’Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura di Roma, l’Istituto Superiore di Sanità, Apofruit-sede di Aprilia. Poiché è necessario avere indirizzi certi per mettere in campo strategie e risorse, nella prossima riunione del Comitato Fitosanitario Nazionale, convocato per lunedì prossimo, è già all’ordine del giorno la costituzione di una specifica task force, un Gruppo di lavoro tecnico scientifico per coordinare le attività di ricerca e definire linee guida per la gestione di questa emergenza sulla base dei risultati emersi”.
Così la Ministra Teresa Bellanova.
DONNE IN CAMPO
Donne in campo: al via da oggi l’attuazione della Misura voluta nella Legge di Bilancio 2020 dalla Ministra Bellanova per “sostenere concretamente il protagonismo femminile nel settore primario”.
“Con il portale “Imprenditoria femminile” presente sul sito di Ismea, soggetto attuatore della misura”, dice la Ministra Bellanova, “il lavoro fatto in questi mesi vede finalmente la luce. Donne in campo è non solo una misura ma un tassello importante di una strategia per valorizzare e rafforzare la presenza delle donne in agricoltura. Un obiettivo per me fondamentale, confermato dai dati che dicono come il settore primario sia tra i maggiormente attrattivi per le donne che vogliono fare impresa, e come questo lo abbia modificato sostanzialmente, ad esempio con l’agricoltura multifunzionale, sociale, quella delle fattorie didattiche e degli agriasilo.
E’ dunque il dovuto riconoscimento al ruolo fondamentale che le donne svolgono da sempre nel settore agricolo e che oggi proprio in questa misura trova un sostegno adeguato: tutte le donne a prescindere dall’età anagrafica che investono nel settore agricolo inviando le domande al portale potranno avere mutui a tasso zero, del cui costo si farà carico lo Stato”.
La misura, aperta a tutte le agricoltrici indipendentemente dall’età, autorizza l’erogazione, nei limiti della dotazione finanziaria complessiva pari a 15 milioni di euro, di mutui a tasso zero, fino a un massimo di 300mila euro, per tre obiettivi: rendimento e sostenibilità globale delle aziende agricole; miglioramento condizioni agronomiche e ambientali e del benessere animale; realizzazione e ottimizzazione delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’ adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura.
“Fin dai primi giorni del mio insediamento al Ministero ho sottolineato come le donne e le nuove generazioni costituissero la più straordinaria leva per l’innovazione su cui può contare il Paese. Oggi più che mai sono convinta che dobbiamo stimolare le donne ad entrare maggiormente in questo settore e a investire su prodotti di qualità”, prosegue Bellanova.
“Le donne oggi sono molto più consapevoli del valore delle loro competenze e dei gesti con cui per millenni hanno custodito il mondo rurale e fatto della tutela delle tradizioni e degli antichi saperi i punti di forza di un’agricoltura capace di creare nuovi flussi di reddito, dimostrando di saper coniugare perfettamente sostenibilità economica, sociale e ambientale. Con determinazione e fantasia ristrutturano le aziende di famiglia, riorganizzano le produzioni, sperimentano percorsi innovativi, rivendicano la necessità della qualità totale dell’impresa e il suo valore sociale, la multifunzionalità, l’inclusione sociale, il Made in Italy che rappresenta il punto di forza dell’offerta alimentare italiana. Non ci può essere centralità dell’agricoltura senza le donne. Oggi il nostro fare agricoltura deve puntare a un nuovo protagonismo femminile”.
DONNE IN CAMPO – SCHEDA TECNICA DI ATTUAZIONE
Il DM 26 agosto 2020, “Imprenditoria femminile”, regola i criteri per l’erogazione di mutui a tasso zero fino ad un massimo di € 300.000 a favore di imprenditrici agricole per finanziamento di progetti di sviluppo aziendale.
I progetti devono rispondere a tre obiettivi:
1) miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola con una riduzione dei costi di produzione o un miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse;
2) miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali;
3) realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura.
Le attività non possono essere avviate prima della presentazione della domanda e devono durare al massimo due anni dalla data di ammissione alle agevolazioni.
Per accedere alle agevolazioni previste dal DM è necessario presentare domanda attraverso il portale dedicato ai servizi ISMEA disponibile sul sito www.ismea.it
La presentazione della domanda prevede i seguenti allegati:
1) Autocertificazioni relative all’impresa corredate da documento di riconoscimento in corso di validità dell’imprenditrice agricola;
2) Documentazione attestante la qualifica IAP o Coltivatrice Diretta e relativo certificato della posizione INPS;
3) Relazione notarile riguardante eventuali beni dati in garanzia, ovvero lettera di disponibilità alla concessione della garanzia fidejussoria;
4) Studio di fattibilità, il cui format è disponibile nella sezione dedicata, e relativa documentazione tecnica (preventivi e computi metrici delle opere da realizzare e/o macchinari da acquistare).
Fonte Mipaaf
NO ALL’ALIMENTARE VENDUTO SOTTO COSTO
“Alla
grande distribuzione ho chiesto una cosa precisa: no alle continue campagne
promozionali di vendita sotto costo” . Lo ha detto stamane la Ministra
Teresa Bellanova a San Casciano Val di Pesa in un incontro con le associazioni
di categoria e gli agricoltori toscani. “Promuovere i prodotti a
prezzo scontato va bene una volta”, ha proseguito la Ministra strappando
un forte applauso in sala, “farlo in continuazione significa
incidere negativamente sugli equilibri di filiera, scaricare sulle parti
più deboli quel mancato guadagno, produrre disinformazione per i consumatori.
Se il cibo italiano significa qualità lungo tutte le fasi dal campo e dal mare
alla tavola, dobbiamo sapere che quella qualità ha un costo maggiore rispetto a
prodotti realizzati in altre parti del mondo magari con standard differenti,
nell’uso dei prodotti chimici o nelle fasi di produzione e trasformazione. E
questo significa rischio di alimentare la concorrenza sleale tra le
imprese e di nuocere anche alla salute delle persone. Penso a un’alleanza
con
GDO e consumatori virtuosa, che non
penalizza i produttori ma esalta il loro lavoro e i loro sforzi per continuare
a garantire eccellenza”.
APPROVATI 9 NUOVI PAESAGGI
Pronta la bozza di disciplinare per l’utilizzo del “marchio
collettivo del paesaggio rurale storico italiano
Da oggi nove nuovi Paesaggi
Rurali entrano a far parte e arricchiscono il Registro Nazionale che passa dai
16 a 25 Paesaggi. È questo uno dei principali esiti emersi oggi al Mipaaf, nella riunione
dell’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale, delle Pratiche Agricole e
Conoscenze Tradizionali.
L’Osservatorio ha inoltre provveduto ad
esaminare le schede preselettive relative a 16 paesaggi rurali e 4 Pratiche
Agricole e Conoscenze Tradizionali che saranno invitati a presentare i dossier
definitivi.
E’ stata inoltre presentata la bozza di
disciplinare per l’utilizzo del “Marchio collettivo del Paesaggio rurale
storico italiano” in corso di definizione.
Il marchio, da attribuire a tutti i paesaggi
iscritti al Registro nazionale dei paesaggi rurali storici, potrà contribuire a
valorizzare i paesaggi rurali storici italiani e la produzione agricola ad essi
collegata, promuovendo al tempo stesso il turismo rurale con ritorni positivi a
livello sociale ed economico.
“Una buona notizia che sottolinea
l’importanza dei paesaggi rurali, patrimonio unico del nostro Paese,
caratterizzati da un legame storico e indissolubile con la produzione agricola
di qualità, nonché valore aggiunto al tessuto economico di un territorio e fattore
di identità per i loro abitanti.” Ha dichiarato la Ministra Bellanova. E
ancora: “Rappresentano un patrimonio nel quale è possibile leggere il
succedersi dei secoli, delle civiltà, della storia e quindi lo svolgersi della
vita delle comunità, evidente racconto di “chi siamo e chi
eravamo”.
“In essi” prosegue Bellanova, “è
racchiuso tutto il valore di quelle tipicità che raccontano le nostre
eccellenze nel mondo. Rappresentato gran parte del nostro Paese e soprattutto
aree di straordinaria bellezza”.
“In queste storie c’è tutta l’Italia. Il
nostro compito è volto a continuare a migliorare e valorizzare sempre di più
queste aree, puntando su un’agricoltura sostenibile, tutelando la biodiversità
e continuando la nostra battaglia contro il consumo del suolo. Sarà questa la
strada maestra per migliorare la vita delle comunità e garantire un futuro alle
nuove generazioni”. Ha concluso Bellanova.
Ecco l’elenco completo dei nuovi paesaggi che
saranno presto inseriti nel Registro:
1. Il Paesaggio agrario di olivastri storici del
“Feudo di Belvedere” – Candidatura presentata dall’Azienda Pubblica
di Servizi alla Persona – Località San Nazario – San Nicandro (FG).
2. Il “Paesaggio policolturale di
Fibbianello” del Comune di Semproniano – candidatura presentata
dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio e dal Comune di Semproniano (GR).
3. Il Paesaggio dei “Vigneti Terrazzati del
Versante Retico della Valtellina” – candidatura presentata dalla
Fondazione ProVinea ONLUS (SO).
4. Il Paesaggio della “Bonifica Romana e
dei Campi Allagati della Piana di Rieti” – candidatura presentata dal
Parco della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile – (RI).
5. Il Paesaggio storico della “Bonifica
Leopoldina in Valdichiana” – candidatura presentata dall’agenzia regionale
Qualità e Sviluppo Rurale Srl.
6. Il “Paesaggio Agro- Silvo- Pastorale del
territorio di Tolfa” – candidatura presentata dal Comune di Tolfa
7. Paesaggio Rurale: “il Sistema Agricolo
Terrazzato della Val di Gresta” – candidatura presentata dal comune di Mori
ed altri.
8. Paesaggio Rurale: “Alti Pascoli della
Lessinia” – candidatura presentata dal Comune di S’Anna d’Alfaedo.
9. Il “Paesaggio rurale dei vigneti
terrazzati della Valle di Cembra” – candidatura presentata dal Comitato
VI.VA.CE in collaborazione con Libera Università di Bolzano, Osservatorio
del Paesaggio Trentino, ITLA Italia (Alleanza Mondiale dei paesaggi terrazzati,
sezione italiana).
Il Registro è consultabile al seguente
link: https://www.reterurale.it/registropaesaggi
SETTORE
AGROALIMENTARE FONDAMENTALE E STRATEGICO PER IL PAESE
Il ruolo del settore
agroalimentare, i criteri di scelta e selezione degli interventi, lo stop al
consumo di suolo come criterio fondamentale nella realizzazione degli
investimenti previsti, l’interazione tra Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza e le risorse ordinarie, il rilancio delle aree interne.Sono questi
alcuni dei temi sollevati dalla Ministra Teresa Bellanova stamane nel corso del
confronto del Governo sulle Linee Guida per la Definizione del Piano nazionale
di Ripresa e Resilienza nel Comitato Interministeriale per gli Affari europei,
presieduto dal Presidente Conte e dal Ministro Amendola.”Mi soffermo su
alcune questioni nodali”, ha esordito la Ministra, “prima tra tutte
il ruolo del settore agroalimentare, fondamentale e strategico per il
contributo che può dare al Paese per la transizione verde, per la crescita
economia e la creazione di occupazione. Ruolo espressamente riconosciuto dallo
stesso Green Deal europeo e rafforzato nella recente strategia Farm to Fork. E’
vero, il Documento su cui ci confrontiamo oggi non fa esplicito riferimento a
settori specifici, alcuni punti ritengo debbano essere fissati. E tra questi
l’assoluta coincidenza tra interesse nazionale, sovranità e sicurezza
alimentare, ruolo dell’agricoltura nella tutela e valorizzazione del paesaggio
e delle aree interne, capacità attrattiva delle nuove generazioni per la
creazione di nuovi posti di lavoro”.Bellanova ha dunque affrontato il tema
delicato dei criteri di scelta. “In linea di principio”, ha
puntualizzato la Ministra, “tutte le proposte del PNRR possono essere
finanziate con fondi UE. Per evitare fraintendimenti, ritengo andrebbe
precisato che sono da escludere i progetti che possono beneficiare di fondi UE,
in quanto previsti da misure già inserite in programmi nazionali”.Quindi,
i tempi di realizzazione. “Il PNRR”, ha sottolineato Bellanova,
“dovrà contenere solo proposte realizzabili in tempi certi. Per le opere
pubbliche, è necessario prevedere solo progetti almeno definitivi, con priorità
agli esecutivi. Vale a dire progetti che abbiano ricevuto tutti i pareri
previsti e sono pronti a partire, altrimenti il rischio di perdere risorse è
altissimo. Discorso che vale soprattutto per i cosiddetti “progetti
storici”! Non si può rischiare di perdere questi fondi. E anche per questo
bisognerà definire con grande rigore il sistema dell’interazione tra risorse
ordinarie, risorse rivenienti dai programmi europei, Piano nazionale Ripresa e
Resilienza”.
STOP CONSUMO DI SUOLO
Stop consumo di suolo e
rilancio delle aree interne. Ha voluto toccare anche questi temi oggi la
Ministra Teresa Bellanova nel corso del confronto del Governo sulle Linee Guida
per la Definizione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza nel Comitato
Interministeriale per gli Affari europei, presieduto dal Presidente Conte e dal
Ministro Amendola.”Sul risparmio di suolo”, ha detto la Ministra, non
mi accontenterei di un criterio che preveda un “basso consumo di
suolo”, lo considero difficilmente determinabile. A mio avviso, gli
investimenti del PNRR non devono prevedere ulteriore consumo di
suolo”.Altrettanto puntuale il riferimento al rilancio delle aree interne,
tema che nel documento sottoposto al parere del Comitato Interministeriale, ha
rilevato la Ministra, “è presente una sola volta”.”La
pandemia”, ha concluso Bellanova, “ha amplificato un problema che il
Paese aveva già, rappresentato dalla difficoltà ad invertire il fenomeno dello
spopolamento dalle aree interne, che prosegue da oltre mezzo secolo.
L’occasione che ci viene offerta dal Recovery non può essere sprecata. Quando
si parla di sanità, educazione, trasporti, comunicazioni e servizi, dobbiamo
pensare che la parte del Paese oggi più fragile può e deve poter offrire nuove
opportunità di vita e di lavoro ai cittadini.L’agricoltura, attraverso i
Programmi regionali di sviluppo rurale, farà la sua parte. Occorre però che
questi obiettivi siano condivisi a livello di Governo, altrimenti non è
possibile creare alcuna condizione per lo sviluppo di questi territori”.
ATTIVITÀ OLIVICOLO-OLEARIA
Roma, 9 settembre 2020 – Si
è svolto il webinar Una mano concreta
per la tua OP/AOP e per la tua attività olivicolo-olearia nel corso del quale è
stata illustrata l’iniziativa, promossa dal Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti e il
supporto tecnico di BMTI che sostiene le OP e le AOP di olio d’oliva e olive da
mensa italiane e facilita loro l’accesso al credito tramite la Piattaforma garanzia
olio.
La Piattaforma è in grado di sviluppare, tramite Confeserfidi
Scarl, garanzie per circa 140 milioni di euro.
Per le OP e le AOP c’è tempo fino a dicembre 2020 per
ottenere un finanziamento dell’attivo circolante assistito da garanzia gratuita
di CDP e contro-garantito dal Mipaaf, finalizzato all’acquisto
di olio di oliva e olive da mensa dai propri associati, con durata massima di
12 mesi e importo massimo di 2,5 milioni di euro.
I fondi messi a disposizione del Mipaaf e gestiti da Cassa Depositi
e Prestiti sono 7,8 milioni di Euro.
L’iniziativa potrebbe essere utile a potenziare i risultati
della prossima campagna olearia e a contenere gli squilibri di mercato causati
dall’emergenza Covid-19, nonché a favorire il rilancio delle attività di un
comparto già fortemente colpito da un 2019 sfavorevole.
Per approfittare dell’iniziativa le OP e AOP dell’olio
dovranno presentare la propria manifestazione di interesse a BMTI,
che si occuperà di assisterle nella fase di richiesta ed esecuzione del finanziamento,
sulla base delle indicazioni presenti all’indirizzo https://web.bmti.it/olio/ e contattare Confeserfidi per la richiesta
del finanziamento utilizzando il link www.confeserfidi.it/prodotti/garanzia-fidi/piattaforma-garanzia-produttori-olio/
PREVISIONI
VENDEMMIALI
“La mia attenzione e
vicinanza al vostro settore non è in discussione. Lo evidenziano le misure ad
hoc assunte in questi mesi di emergenza e una interlocuzione che, se possibile,
si è intensificata proprio alla luce dell’emergenza. Ho già dato mandato ai miei
Uffici di condividere innanzitutto con le imprese una analisi puntuale sulle
misure messe in campo. Anche nelle relazioni odierne, tra l’altro, la
sofferenza dovuta al blocco del settore horeca e alla difficile ripartenza è
emersa con grande evidenza. Ed è per questo, lo ribadisco, che proprio nel Dl
Agosto abbiamo voluto con forza la misura destinata alla ristorazione del
valore di 600milioni a fondo perduto, ad una sola condizione: acquisti di
prodotto made in Italy. Una misura importante, capace di generare fatturato
pari al quadruplo dell’importo destinato a ciascuna impresa, e che
evidentemente avrà un effetto virtuoso proprio sul vino e proprio nei segmenti
di eccellenza particolarmente colpiti dalla crisi.
Adesso, per il rilancio puntiamo su export e
internazionalizzazione, definendo strategie che dovranno vedere strettamente
alleate e coese la filiera istituzionale e la filiera produttiva”.
Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo
stamane alla conferenza stampa promosso da Unione Italiana Vini, Assoenologi,
Ismea, sulle previsioni vendemmiali.
Fonte Mipaaf
RIGENERAZIONE OLIVICOLA DELLA PUGLIA
Indennizzare i frantoiani per i danni subiti, favorire il ripristino delle attività produttive. Sono gli obiettivi della misura a regia nazionale, valore complessivo 35 milioni, destinata ai frantoi salentini, nel Piano di rigenerazione olivicola della Puglia, e che da oggi vede al via i decreti di pagamento per circa 2milioni 800mila euro destinati a 161 imprese frantoiane.
“Subito dopo averla avviata, nel maggio scorso, con la pubblicazione sul sito di Agea delle istruzioni operative”, commenta la Ministra Bellanova, “avevo sollecitato agli Uffici enorme celerità nelle procedure e nei riscontri necessari con una sola parola d’ordine: risposte celeri agli olivicoltori e alle aziende colpite dal diffondersi della xylella. Stiamo mantenendo la parola: sul versante delle misure a regia nazionale come questa, sia sul trasferimento delle somme alla Regione destinate agli indennizzi”.
Sulla base delle istruzioni operative, in queste settimane le domande di aiuto presentate ad Agea sono state 168 domande di aiuto, di cui 161 risultate ammissibili.
Le somme in corso di liquidazione equivalgono al 65per cento dell’importo totale, pari a 4.179.849.
Da parte di Agea sono inoltre in corso di istruttoria le 68 schede di ricognizione preventiva presentate entro il 20 luglio 2020. Sulla base dei risultati istruttori, l’Agenzia procederà alla pubblicazione dell’elenco degli ulteriori frantoi che hanno titolo a richiedere l’aiuto entro il 28 agosto 2020.
Per chi non ha ancora provveduto alla presentazione della domanda di aiuto, AGEA con le istruzioni operative n. 70 del 28 luglio 2020 ha prorogato i termini di presentazione fino al 30 settembre 2020.
DL AGOSTO: ERRATA CORRIGE DEL COMMA 2 ARTICOLO 58
Il Contributo rivolto all’intera categoria. Disposizione immediatamente efficace
Un errore materiale a cui è stato già posto rimedio.
All’inizio della settimana prossima verrà infatti pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’errata corrige del testo Comma 2
Articolo 58 (Capo VI “Sostegno e rilancio dell’economia”) del Dl Agosto 104 / 2020 che mette a disposizione del settore della ristorazione italiana 600milioni di euro per acquisti di prodotti made in Italy.
Il contributo, seconda la ratio originaria del testo concordata e condivisa con tutte le Amministrazioni interessate, spetta a condizione che l’ammontare del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2020 sia inferiore di almeno il 25per cento dell’ammontare del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2019. Nello stesso comma è stabilita una norma di favore per le imprese che abbiano avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019, specificando che le stesse per accedere al contributo non dovranno dimostrare tale perdita di fatturato.
A partire dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale la disposizione sarà immediatamente efficace, senza attendere il completamento del processo di conversione del Decreto Legge.
Fonte Mipaaf
DAZI
“Un’ottima notizia perle nostre filiere agroalimentari, soprattutto quelle che negli anni sono state capaci di conquistare quote di mercato sempre più rilevanti nell’export verso gli Usa. E la dimostrazione evidente che quando a muoversi è, all’unisono,un intero sistema-paese, politica e diplomazia, i risultati arrivano, come già era accaduto nei mesi scorsi. Ancora una volta abbiamo scongiurato il rischio di danni irreparabili per le nostre eccellenze agroalimentari e una filiera che la pandemia ha messo duramente a prova. Adesso più che mai non è tempo di guerre commerciali”.
Così la Ministra Teresa Bellanova commenta la decisione dell’USTR (United States Trade Representive (USTR) di non aggiungere alcun dazio aggiuntivo ai prodotti italiani nell’ambito della semestrale revisione delle misure adottate in attuazione della sentenza dell’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto).
“Già nel gennaio scorso”, ricorda la Ministra, “nell’incontro conil Segretario all’Agricoltura Usa Per due avevo sollecitato con forza che l’agroalimentare italiano fosse considerato estraneo, come di fatto è, alla vicenda Airbus e avevo registrato condivisione e disponibilità. L’azione messa in campo a partire dalla Farnesina e che abbiamo esercitato anche nell’interlocuzione diretta con l’Europa”, prosegue la Ministra,”conferma la necessità di agire in modo coeso e concertato. Ed è una lezione che dovremo far valere per convincere l’Amministrazione Usa a rivedere le decisioni ingiustificate e penalizzanti verso alcune delle nostre eccellenze, e che nei prossimi mesi sarà fondamentale proprio nel programma di sostegno all’export su cui stiamo già lavorando. Un programma che dovrà vederci impegnati anche negli Usa, a difendere i nostri prodotti, la nostra qualità, la nostra unicità. Alle guerre commerciali è preferibile, di gran lunga, la competizione virtuosa, che fa meglio in tutti i sensi e soprattutto parla direttamente ai consumatori, chiamandoli a scegliere la qualità. Continueremo a sostenere e incoraggiare il Commissario Ue al commercio Hogan a compiere ogni sforzo negoziale per la ricerca di una soluzione che garantisca benefici reciproci”.
Fonte Mipaaf
MIPAAF, VIA LIBERA DM CON APPROVAZIONE DL AGOSTO
“Una misura importante, che ho voluto con forza e che conferma la necessaria attenzione verso un settore che ritengo strategico e che è parte integrante della filiera agroalimentare. Oggi con il Bonus Filiera per i ristoranti abbiamo a disposizione risorse rilevanti e uno strumento che dà liquidità al sistema e ossigeno alle imprese.Strumento che considero un paradigma anche per altri settori perché dà risposte alle aziende della ristorazione e a chi vi lavora, sostiene l’agroalimentare italiano, alimenta un’alleanza con quei territori che puntano su ristorazione, enogastronomia di qualità, ospitalità di eccellenza. Ci eravamo impegnati nelle scorse settimane e abbiamo mantenuto la parola. Soprattutto investiamo risorse per tenere le imprese aperte e le persone al lavoro. Il modello da cui passa il rilancio è questo”.
Così la Ministra Teresa Bellanova poco dopo l’approvazione del Dl agosto e della misura destinata alla ristorazione italiana denominata Bonus Filiera per la ristorazione, valore 600 milioni.
“Davanti ai dati problematici e all’allarme che anche in queste ultime ore il settore della ristorazione ha voluto confermare, con il rischio dimezzamento delle aziende e una perdita di migliaia di posti di lavoro, la misura approvata garantisce immediatezza ed efficacia, costruita apposta per garantire in modo semplice un aiuto alla ristorazione e alla filiera agroalimentare italiano, a partire dai prodotti DOP e IGP. Le risorse a fondo perduto garantiscono la possibilità immediata per i ristoratori di acquistare prodotti dalle aziende agricole, agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura soprattutto nei segmenti di eccellenza più colpiti dalla crisi. Diamo così ossigeno al mercato interno e contrastiamo lo spreco alimentare. Con un meccanismo semplicissimo: congruo anticipo al momento della domanda con presentazione dei documenti che attestano gli acquisti effettuati, e ancora non pagati dai ristoratori, saldo alla presentazione di quanto necessario a certificare l’acquisto attraverso modalità di pagamento tracciabili. Trasparenza e sicurezza sono i nostri fari nella spesa delle risorse pubbliche”.
XYLELLA, RISTORO PER LE CAMPAGNE 2016 E 2017
Danni da xylella nelle annualità 2016 e nel 2017: è stato firmato oggi al Mipaaf, a poche ore di distanza dalle richieste inviate dalla Puglia, il Decreto che rende immediatamente trasferibili alla Regione, subito dopo la registrazione, gli oltre 68 milioni di euro necessari a ristorare olivicoltori e imprese.
“Come ci eravamo impegnati a fare non appena il Piano di rigenerazione olivicola della Puglia è entrato nella sua fase attuativa e si è insediato il Comitato di sorveglianza”, commenta la Ministra Teresa Bellanova, “abbiamo velocizzato l’intero iter perché le risorse giungessero nel più breve tempo possibile alla Regione, tenuto conto di come la gestione di gran parte delle azioni sia esclusivamente a regia pugliese e consapevoli della necessità di non perdere tempo ulteriore perché quelle risorse, ristorando i danni subiti, possano spingere le aziende e gli agricoltori a progettare e programmare il rilancio. Il decreto di impegno e pagamento dei fondi a favore dell’olivicoltura pugliese per compensare gli agricoltori dei danni subiti nelle Campagna 2016 e 2017 è stato firmato dopo poche ore dall’invio della richiesta regionale. In modo coerente con quanto ho chiesto agli Uffici: semplificare e tagliare i tempi di attesa. Adesso mi aspetto che per i danni relativi agli anni successivi la Puglia acceleri le procedure necessarie a far arrivare le risorse a agricoltori e imprese”.
PESCA E RISORSE FEAMP, ORTOFRUTTA E VINO: OK ALLA SEMPLIFICAZIONE
Via libera dalla Conferenza Stato Regioni oggi alla riprogrammazione delle risorse Feamp 2014-2020 e al provvedimento in cui vengono definite le modalità e le procedure così da favorire il massimo utilizzo possibile delle relative misure da parte dell’autorità di gestione, degli organismi intermedi e dei gruppi d’azione locale nel settore della pesca.
“Si tratta di un provvedimento strategico e necessario per rendere pienamente applicabili i nuovi interventi introdotti con i Regolamenti (UE) finalizzati a far fronte ai danni diretti e indiretti derivanti dall’emergenza da COVID19, assicurare la continuità aziendale e garantire agli operatori della pesca particolarmente colpiti dall’emergenza e dal blocco del canale della ristorazione di affrontare con aiuti europei le conseguenze della pandemia”, sottolinea la Ministra Bellanova.
E ancora: “Tra le nuove misure troviamo, tra le altre, l’estensione del sostegno finanziario per il fermo delle attività di pesca, l’estensione dell’ambito di applicazione dei Fondi di mutualizzazione, la concessione di capitale circolante e compensazioni agli acquacoltori per la sospensione temporanea o la riduzione della produzione/vendite ovvero per i costi supplementari di magazzinaggio sopravvenuti tra il 1° febbraio ed il 31 dicembre e l’estensione, infine, delle assicurazioni degli stock acquicoli”.
Nella stessa seduta, inoltre, via libera agli interventi per la semplificazione burocratica a favore dei settori dell’ortofrutta e del vino.
In particolare con il provvedimento relativo all’ortofrutta si rendono attuabili le numerose deroghe introdotte dal Reg. (UE) n. 884/2020 relative alla disciplina sull’attività delle organizzazioni di produttori nel settore ortofrutticolo e alla realizzazione dei programmi operativi cofinanziati dall’Unione europea. “Un passaggio atteso e importante”, prosegue Bellanova, “che evita così le sanzioni per le organizzazioni di produttori quando si dimostri che il mancato rispetto delle disposizioni regolamentari è dipeso dagli effetti del Covid-19. Gli agricoltori non incorreranno in sanzioni a causa dei ritardi dovuti all’emergenza COVID-19”.
Sul versante del vino, infine, il decreto licenziato consente agli Organismi di controllo del settore vitivinicolo di poter completare le visite ispettive per tutte le denominazioni controllate anche dopo la scadenza del 31 dicembre 2020 ma non oltre il 28 febbraio 2021. “Un provvedimento necessario”, chiarisce la Ministra, “considerando quanto le misure restrittive derivanti dal Covid-19 abbiano fortemente limitato e rallentato le attività ordinarie di controllo. Garantiamo in questo modo massima attenzione sulla qualità e sulla sicurezza dei vini e il consueto rigore prevedendo il completamento delle visite, allo stesso tempo consentendo la necessaria flessibilità richiesta dalle circostanze eccezionali”.
BANDO PER LA RIPARTIZIONE DEI FONDI APISTICI
Assistenza tecnica, lotta contro le malattie, miglioramento dei laboratori, sostegno del ripopolamento del patrimonio apicolo, monitoraggio del mercato. Sono alcune delle azioni, per un totale di 795.000 euro, rese possibili dalla ripartizione dei fondi apistici relativi al sottoprogramma Mipaaf 2020-2021 finanziato nel quadro del programma triennale per il miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura e contemplate nel Bando pubblicato il 3 agosto. Un Programma nazionale che, tenendo conto delle risorse recentemente assegnate alle singole Regioni con decreto direttoriale del 22 luglio scorso, può contare su un budget complessivo di oltre 7 milioni di euro per l’anno apistico 2020/2021.
“Risorse importanti previste dall’OCM per il sostegno del settore apistico”, sottolinea la Ministra Teresa Bellanova, “cui presto si andranno ad aggiungere i 2 milioni stanziati a livello nazionale per il finanziamento di progetti innovativi finalizzati al miglioramento della qualità, alla gestione del rischio e alla promozione. Dopo aver recentemente emanato il decreto che ne definisce le modalità applicative”, prosegue la Ministra, “prevediamo di pubblicare il nuovo bando all’inizio di settembre.
A testimonianza di quanto l’apicoltura sia un settore ritenuto strategico per il Paese”.
Strategicità confermata dai numeri. Settore complesso e variegato, l’apicoltura italiana conta, secondo l’ultima edizione dell’Annuario Crea, circa 57.000 apicoltori, professionisti e non (1/3 circa sono i professionisti), con circa 1.400.000 alveari (quasi 1 milione quelli gestiti da apicoltori professionisti) dislocati in tutte le regioni italiane (guida il Piemonte con oltre 206.000 alveari, seguito dalla Lombardia con oltre 151.000 alveari).
“Un settore da tutelare nel suo insieme”, conclude la Ministra, “sia per il valore economico e sociale che per i servizi ecosistemici che offre alla collettività”.
QUESTION TIME
“Considerate le particolari difficoltà che sta attraversando il settore dell’olio di oliva, nell’ambito delle diverse tipologie di prodotti destinati al Fondo emergenze finalizzato a rispondere al bisogno e alle fragilità alimentari e che per la prima volta può contare su un monte di risorse pari a 300milioni, abbiamo previsto 20 milioni per l’acquisto, tramite procedure ad evidenza pubblica, di olio di oliva extravergine 100% italiano. Io stessa ho chiesto agli Uffici di seguire due principi per l’utilizzo dei fondi: partire dal bisogno espresso dagli enti caritativi che svolgono un ruolo insostituibile sul territorio; evitare sprechi alimentari, intervenendo sulle filiere italiane più a rischio”.
Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo oggi al Question Time.
“Viceversa”, ha detto ancora la Ministra, “il bando indetto dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) per la fornitura di olio d’oliva agli indigenti risponde ai criteri imposti dalla normativa europea il cui capitolato prevede che l’olio extra vergine d’oliva sia ottenuto da olive prodotte, molite e confezionate nell’Unione europea tenuto conto che questo bando rientra nei fondi europei FEAD”.
Fonte Mipaaf
AGROALIMENTARE
BILATERALE TRA BELLANOVA E VORIDIS
Piena condivisione di merito e metodo sul tema dell’etichettatura nutrizionale nel bilaterale svoltosi stamane tra la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova e il suo omonimo greco Mavroudis Voridis, e convergenza su un percorso comune in tema di etichettatura nutrizionale alla luce del confronto nei prossimi mesi sotto la presidenza tedesca e le future proposte della Commissione. Bellanova ne ha ribadito i principi fondamentali: volontarietà; solide basi scientifiche; adozione della porzione come riferimento; taglio educativo e informativo, piuttosto che l’utilizzo del colore come giudizio su cibi “buoni” o “cattivi”; esclusione dei prodotti Dop e Igp, già individuati come eccellenti dall’Europa e rappresentativi dell’unicità territoriale; classificazione univoca “che traduca il contributo dei singoli alimenti alla dieta” piuttosto che “un algoritmo mutevole in base a scelte di convenienza”. “E’ importante che la Grecia condivida i nostri principi ed è importante lavorare insieme” ha esortato la Ministra nel corso del bilaterale. “A Bruxelles, in vista del negoziato per le conclusioni del Consiglio Agrifish di dicembre”, ha proseguito Bellanova, “è già in atto un tentativo di coordinamento e le nostre rappresentanze stanno lavorando in stretto accordo. Mi auguro che, anche con l’impulso greco, si possa affinare la collaborazione per la definizione di una posizione negoziale comune, nell’interesse delle nostre produzioni locali e dei consumatori. Di certo sarà importante lavorare per allargare il ventaglio di Paesi sensibili alle nostre istanze a tutela di un’informazione completa e consapevole, e a salvaguardia di quel concetto di dieta salutare che, appunto, i paesi e le culture del Mediterraneo ci hanno consegnato e tramandato, fedeli al dettato del ben vivere e ben mangiare”.Per concludere: “Non crediamo che le etichette possano sostituirsi ad una vera educazione alimentare, questa sì quanto mai utile e necessaria”.
VINO: ONLINE VADEMECUM
E’ on line sul sito del Ministero, in occasione dell’inizio della campagna vendemmiale, il vademecum dell’ICQRF per tutti gli operatori del settore vitivinicolo, dove sono riportati i principali adempimenti a carico delle imprese, le norme di riferimento e le disposizioni applicative.
L’ICQRF in questo periodo dell’anno intensificherà i controlli nel settore vitivinicolo per prevenire e contrastare comportamenti non regolamentari che possono verificarsi nel corso della raccolta e movimentazione delle uve, delle operazioni di trasformazione e della circolazione dei prodotti e dei sottoprodotti vitivinicoli ottenuti.
Attività ancora più rilevante soprattutto in questa fase, caratterizzata dall’entrata a regime delle misure intese a fronteggiare gli squilibri sul mercato dei prodotti vitivinicoli, già in essere o attesi, a motivo delle misure restrittive adottate in tutto il mondo contro l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
“Ci stiamo avviando verso la stagione più importante per il settore vitivinicolo: la vendemmia. Abbiano attraversato una fase emergenziale molto difficile in cui tutti i settori produttivi, e in particolare quello del vino, hanno subito un duro colpo. Adesso è il momento di reagire e ripartire più forti e coesi di prima. Come ho già ribadito più volte è mia intenzione mettere il vino al centro del rilancio agroalimentare. E questo può avvenire solo tutelando l’intero settore e scongiurando comportamenti scorretti e pratiche sleali” Cosi la Ministra Teresa Bellanova. “Grazie al lavoro degli ispettori e ispettrici dell’Icqrf abbiamo messo in campo tutti i nostri mezzi per garantire che la vendemmia che è alle porte proceda nel rispetto delle regole e all’insegna della qualità e della sicurezza per i consumatori. Siamo consapevoli che quest’anno la vendemmia sarà una fase particolarmente delicata in cui occorrerà procedere con la massima cautela. Ci aspettiamo grandi risultati. Soprattutto in questo periodo cosi critico è nostro dovere salvaguardare la salute dei cittadini, la reputazione del nostro Paese e tutta la filiera agroalimentare italiana, che ha dimostrato grande senso di responsabilità e sacrificio”.
Le verifiche condotte dall’Icqrf saranno effettuate su tutto il territorio nazionale e particolare attenzione sarà rivolta anche ai prodotti provenienti dall’estero mediante controlli stradali, ferroviari ed ai porti.
L’Italia, primo produttore del mondo di vino, è l’unico Stato Membro dell’UE che ha reso operativo il registro telematico del vino, uno strumento fondamentale non solo per il controllo, ma anche per gli operatori economici e per i report di settore (Cantina Italia). Gli Uffici dell’ICQRF – sul sito MIPAAFT tutti i riferimenti – sono a disposizione degli operatori di tutta Italia per assicurare il corretto svolgimento delle operazioni previste dalla normativa europea e italiana.
SETTORE IRRIGUO : BANDO PROGETTAZIONE STRATEGICA
È stato approvato il bando di selezione per la progettazione integrata strategica di rilevanza nazionale a valore sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 – Piano Operativo Agricoltura – Sotto piano 2 “Interventi nel campo delle infrastrutture irrigue, bonifica idraulica, difesa delle esondazioni, bacini di accumulo e programmi collegati di assistenza tecnica e consulenza”, con una dotazione finanziaria di circa 12 milioni di euro, di cui l’80%, pari a 9,6 milioni di euro in quota Sud e il 20%, pari a 2,4 milioni di euro in quota Centro Nord.
Il bando è rivolto agli Enti irrigui per la progettazione di interventi classificati di rilevanza nazionale. Le proposte progettuali dovranno riguardare infrastrutture d’irrigazione esclusivamente collettiva, la cui rilevanza strategica sarà caratterizzata dalla valutazione delle finalità ambientali ed economiche di differenti aree amministrative territoriali, nel perseguire l’approvvigionamento delle risorse idriche per l’agricoltura, la riduzione e contenimento dei processi di desertificazione e salvaguardia degli ecosistemi, l’adattamento ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità e quantità dei corpi idrici superficiali e sotterranei.
“Le risorse idriche rappresentano un tema centrale strettamente legato alla questione climatica, alle emergenze idrogeologiche e ai problemi connessi con la carenza d’acqua. La gestione sostenibile della risorsa idrica e l’adattamento del settore agricolo agli effetti dei cambiamenti climatici costituiscono un tema della nostra azione politica e per quel futuro verde, che tutti siamo impegnati a realizzare.” Ha dichiarato la Ministra Teresa Bellanova. “Con l’approvazione di questo bando sono state impegnate tutte le risorse dedicate all’irrigazione dal Programma Operativo Agricoltura, per migliorare la capacità di raccolta delle acque e di gestione delle risorse idriche, contribuendo alla mitigazione del rischio idrogeologico, sostenendo la competitività delle produzioni agricole e zootecniche nazionali e delle filiere, intercettando i fabbisogni del settore”. Ha concluso Bellanova.
Nello specifico, la dotazione finanziaria del bando approvato va ad aggiungersi alla:
§ dotazione del Programma Nazionale di Sviluppo Rurale che ha consentito di finanziare 19 enti beneficiari (15 al Nord e 4 al Centro-Sud), per complessivi 35 progetti immediatamente cantierabili, di importo totale pari a circa 272 milioni di euro, sul totale dei 46 beneficiari risultati idonei al sostegno. Ad oggi sono stati erogati 58,7 milioni di euro di anticipi;
§ 142 milioni di euro sul Programma operativo agricoltura per 17 progetti in capo a 15 beneficiari (4 al Nord e 11 al Centro-Sud), nel rispetto della ripartizione territoriale prevista dal Piano (nella misura dell’80% al Sud e del 20% al Nord). Ad oggi sono stati erogati 7,8 milioni di euro di anticipi;
§ ulteriore dotazione del Programma Nazionale di Sviluppo Rurale pari complessivamente a € 97.000.000,00 con la quale è stato possibile scorrere l’intera graduatoria del Bando della misura 4.3 del PSRN con il finanziamento nel 2020 di ulteriori 15 progetti per un importo effettivamente finanziato di 96,7 milioni di euro;
§ dotazione del Fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese, per il riparto 2019, grazie ad una proposta credibile perché fondata su progetti in possesso dell’Amministrazione ed effettivamente cantierabili, ammonta ad ulteriori 295 milioni di euro, i cui primi decreti sono stati perfezionati in questi giorni, con erogazione di anticipi per circa 14 milioni.
Inoltre, è ancora aperto il Bando per la selezione delle proposte di interventi irrigui, sempre a carico del Programma operativo agricoltura la cui dotazione finanziaria ammonta ad 86.114.038.40, di cui l’ottanta per cento al Sud. Il termine per la presentazione delle domande di finanziamento è stato prorogato, a causa della situazione di crisi dovuta al COVID 19, al 21 settembre 2020. In relazione a quest’ultimo provvedimento, è stata approvata una modifica conseguente alla introduzione, in deroga, di alcune semplificazioni al codice dei contratti, previste dal recente decreto legge del 16 luglio 2020 n. 76; ciò consentirà, ad un maggior numero di candidati di concorrere alla selezione.
Vai alla pagina del bando
Fonte Mipaaf
…….. per saperne di più……..https://www.aspera.online/2020/07/28/agroalimentare/
SISTEMA DI QUALITÀ NAZIONALE ACQUACOLTURA SOSTENIBILE
“E’ nostra priorità promuovere e sostenere sia a livello nazionale che in Unione Europea il settore ittico e l’acquacoltura che, come tutti i settori produttivi, hanno subito un duro colpo negli ultimi mesi a causa dell’emergenza sanitaria”. Così la Ministra Teresa Bellanova durante la visita, ieri notte, al padiglione ittico del Centro agroalimentare di Roma, il più grande mercato all’ingrosso del Paese. Dopo neanche un mese dalla sua prima visita al Car, la Ministra Bellanova, è infatti voluta tornare nella struttura di Guidonia proprio in notturna, per visitare il mercato ittico in piena attività, incontrare gli operatori di settore e illustrare il Progetto Qualità: un sistema di certificazione e qualificazione del prodotto dell’acquacoltura sostenibile che mira a promuoverne la qualità ed il valore aggiunto, nonché la tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti.
“Comunicare le strategie che abbiamo messo in campo è il primo passo fondamentale per lo sviluppo della consapevolezza del consumatore, che ha il diritto e il dovere di conoscere la qualità del prodotto ittico nazionale e i suoi standard di sicurezza alimentare” – ha sottolineato la Ministra Bellanova – “e proprio per accompagnare questo sforzo si inquadra l’istituzione di un Regime di qualità nazionale che definisce un sistema di certificazione e qualificazione del prodotto di acquacoltura sostenibile, e ne promuove il valore aggiunto, contribuendo alla tracciabilità dei prodotti, in linea con il Piano strategico nazionale per l’acquacoltura”.
L’iniziativa, frutto di un lungo e approfondito lavoro di squadra finanziato con fondi FEAMP, e che ha visto collaborare il Ministero, le Regioni, le Associazioni di settore ed il mondo scientifico, si propone di attuare azioni che mirano al soddisfacimento di diversi obiettivi strategici del Programma FEAMP e che trovano interesse nel promuovere la commercializzazione e la trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura sostenibile, introducendo parallelamente strumenti e dispositivi che valorizzano i prodotti di qualità e promuovono l’adozione. da parte delle imprese, di procedure e strumenti finalizzati a rendere “sostenibile” la pesca e l’acquacoltura italiane.
La conclusione dell’iter amministrativo attraverso l’approvazione presso le istituzioni dell’Unione europea e l’emanazione del decreto del 4 febbraio 2020 di Riconoscimento del sistema di qualità nazionale ‘acquacoltura sostenibile’, consolida gli sforzi intrapresi in questi anni e permetterà di far emergere ancora di più le potenzialità di un settore che a livello internazionale è in continua evoluzione e crescita.
“In materia di pesca marittima e nell’ambito dello stesso progetto, – ha aggiunto la Ministra – stiamo sviluppando anche un marchio di sostenibilità per la piccola pesca, ispirato al codice di condotta della FAO, e che mira a sostenere nel settore un approccio innovativo che ponga l’attenzione sulla tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti, al fine di accrescere il valore aggiunto della filiera italiana, che dovrà esprime qualità, sicurezza e affidabilità”.
“Il quadro complessivo delle azioni ci richiama l’obiettivo di far emergere sempre più le potenzialità di un settore in continua evoluzione e crescita. Si tratta di un impegno comune a tutti per sviluppare innovazione, per promuovere l’acquacoltura di qualità e facilitare il ruolo delle imprese attraverso la semplificazione burocratica e l’abbattimento di vecchie barriere”, – ha concluso la ministra, non prima di sottolineare l’importanza dell’acquacoltura, che gioca un ruolo fondamentale nel comparto ittico italiano, in quanto genera produzioni alimentari, occupazione, e può sostenere le politiche di tutela delle risorse della pesca. “È parte integrante della Politica Comune della Pesca, e si integra alle politiche agricole nelle zone continentali. Appare quindi imprescindibile continuare a promuovere politiche pubbliche e proseguire lungo la strada intrapresa di una cooperazione costruttiva tra le imprese, per aumentare le performance di questo settore”. Ad accompagnare la Ministra Bellanova nella visita al Mercato Ittico, tra gli altri, il Direttore Generale “Pesca Marittima e Acquacoltura” del Mipaaf Riccardo Rigillo, il presidente di CAR Valter Giammaria, il direttore generale di CAR e presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini.
VINO
Con la modifica introdotta al Testo unico del vino nessun via libera indiscriminato è stato concesso all’imbottigliamento fuori zona dei vini a denominazione.
Lo comunica l’ICQRF con riferimento ad alcune interpretazioni giornalistiche relative a norme sull’imbottigliamento dei vini a DO/IGT recate dal DL Semplificazione.
In particolare:
La norma contenuta all’ art. 43, comma 4, lett. d), del D.L. 16 luglio 2020, n. 76, che introduce un comma 7-bis all’art. 38 della legge sul vino n. 238/16, prevede, “in caso di dichiarazione di calamità naturali ovvero di adozione di misure sanitarie o fitosanitarie, o altre cause di forza maggiore” la deroga alle regole di imbottigliamento previste dai rispettivi disciplinari esclusivamente con due, contemporanee condizioni:
a. Che vi sia una calamità/emergenza/forza maggiore “riconosciuta dall’Autorità competente”;
b. Che tali eventi “impediscano temporaneamente agli operatori di rispettare il disciplinare di produzione”.
Si tratta di due condizioni verificatesi durante il periodo di lock down e che, per una gestione futura di emergenza, che nessuno si augura debba essere vissuta di nuovo, necessitano di una previsione normativa.
Il principio della deroga, peraltro, è già contenuto nell’art. 38 della predetta legge 238/16 “testo unico del vino”: il comma 8 dell’art. 38 della legge 238 recita: “8. In casi eccezionali, non previsti dalla vigente normativa, su istanza motivata dell’interessato può essere consentito il trasferimento delle partite di mosti e di vini di cui al comma 7 al di fuori della zona di produzione delimitata, previa specifica autorizzazione rilasciata dal Ministero.”
Con l’introduzione della specificazione che le deroghe possono riguardare anche l’imbottigliamento, la legislazione nazionale si premunisce di uno strumento emergenziale, specie in caso di futuri lock down che, si ribadisce, ci si augura mai debba essere applicato. In ogni caso, nell’infausta previsione che la norma sia necessaria, il Ministero dovrà puntualmente accertare il verificarsi di entrambe le condizioni suddette, consentendo eccezionalmente la procedura in deroga soggetta a verifica e ad autorizzazione ministeriale.
Infine l’ICQRF comunica che la norma sarà, come di consueto accade, oggetto di specifica, imminente circolare da parte del Ministero: nessun “libera tutti” o “smantellamento del sistema delle DOC”, quindi, ma il prudente premunirsi per future emergenze.
Fonte Mipaaf
CRISI HO.RE.CA
L’ipotesi era già stata avanzata nel corso del Tavolo con la ristorazione voluto dalla Ministra Bellanova e dal Ministro Patuanelli, tenutosi il 29 maggio scorso: un sostegno al settore ho.re.ca, colpito drammaticamente dalla crisi-covid, con ricadute pesanti sull’intera filiera agroalimentare soprattutto nei segmenti d’eccellenza.
Urgenza sostenuta dalla Ministra con determinazione, nell’ambito delle azioni da prevedere nel prossimo decreto di sostegno ai settori economici e produttivi, con una proposta già sul tavolo: un Fondo per la ristorazione, valore complessivo circa 1miliardo.
“L’ho ribadito ai colleghi di Governo: la filiera agroalimentare italiana”, dice la Ministra Bellanova, “deve essere considerata nella sua prospettiva ampia: dal lavoratore agricolo al consumatore. In questa ottica il settore Ho.re.ca rappresenta un anello cruciale, direi determinante, considerata soprattutto la quota significativa di prodotto agroalimentare nazionale, inclusi vini e bevande, che viene assorbita da ristoranti e pizzerie, e che influisce in modo rilevante sui segmenti di eccellenza delle nostre produzioni. L’emergenza Covid-19 e la prolungata chiusura di gran parte di questi esercizi ha determinato uno stress che si ripercuote su tutti i soggetti economici coinvolti nel sistema agroalimentare. E anche la riapertura in queste settimane vive criticità che non possono essere ignorate, a partire dalla drastica diminuzione dei posti a disposizione nei locali che si riverbera sui fatturati delle imprese di ristorazione già in forte sofferenza e giocoforza anche sui livelli occupazionali”.
Se l’obiettivo immediato e più urgente è “consentire il ripristino di questo importante sbocco commerciale”, prosegue Bellanova, determinante anche per il settore turistico, è necessario “favorire il più possibile la fase di mantenimento in vita degli esercizi di ristorazione con una misura immediata che inietti liquidità per poter mettere queste imprese nelle condizioni di riattivare rapidamente le forniture di alimenti e che potenzi quanto già previsto nel Decreti Liquidità e Rilancio. Ecco dunque la proposta di un Fondo ad hoc, per un Bonus Filiera Italiana. Un bonus di circa 5000 euro a fondo perduto diretto ai 180mila esercizi pubblici di ristorazione (ristoranti e pizzerie) per acquisto di prodotti agroalimentari nazionali. Così garantendo un’immediata iniezione di liquidità nel sistema per favorire i pagamenti delle prime settimane di riapertura e al contempo favorendo e sostenendo l’acquisto di prodotti italiani. In queste settimane tutti abbiamo riconosciuto il ruolo strategico e determinante della nostra filiera agroalimentare. Il senso di abnegazione e la funzione di vero e proprio servizio pubblico esercitata in questi mesi. Tutti abbiamo detto grazie ma non basta. Sostenere la ristorazione significa impedire il venir meno di un pezzo strategico del nostro Made in Italy. Un pezzo su cui si fonda la nostra forza nel mondo. E’ tempo di passare dalle parole ai fatti”.
PROTOCOLLO D’INTESA GUARDIA DI FINANZA/ICQRF
Un protocollo virtuoso, che rafforza le proficue sinergie già in atto sui territori, valorizza e ottimizza l’azione a tutela della filiera agroalimentare contro ogni forma di concorrenza sleale.Così la Ministra Teresa Bellanova a proposito dell’Intesa siglata oggi presso la Caserma Piave, sede del Comando Generale della Guardia di Finanza, tra il Capo Dipartimento dell’Ispettorato centrale della Tutela della qualità e Repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dott. Stefano Vaccari, e il Capo di Stato Maggiore del Comando Generale del Corpo, Generale D. Umberto Sirico.L’accordo, che appunto si muove lungo la scia delle consolidate collaborazioni già in atto nei territori, prevede azioni comuni, scambi informativi e di analisi, interventi congiunti per migliorare l’efficacia e l’efficienza complessiva delle misure a tutela del comparto agroalimentare con particolare riguardo al contrasto delle frodi ai danni dell’Ue, della contraffazione dei marchi industriali e delle violazioni alla proprietà intellettuale, degli ulteriori illeciti economico-finanziari.”L’intesa”, prosegue Bellanova, “rappresenta uno strumento di sostanziale potenziamento delle linee di presidio della legalità in un settore fondamentale per il nostro Paese e la nostra economia, confermatosi strategico in questi mesi. Un settore che va sostenuto contro pratiche illecite e frodi che rischiano di mettere fuori gioco le migliaia e migliaia di imprese che quotidianamente scommettono su qualità, eccellenza, rispetto delle regole. E al tempo stesso conferma la bontà dei nostri sistemi di controllo, tra i migliori al mondo”.
DISTRETTO XYLELLA
Superano la prima fase prevista dal bando per il finanziamento dei contratti di distretto della Xylella i 3 progetti presentati. I programmi, che propongono investimenti per oltre 135 milioni di euro e con 193 aziende partecipanti, hanno passato l’analisi dell’ammissibilità senza necessità di integrazioni e quindi approdano alla valutazione tecnico economica.Con trenta giorni di anticipo, inizia così la fase di analisi di merito delle progettualità e delle proposte di rilancio per il territorio colpito dal batterio.Al termine di questa fase, per la quale il bando prevede novanta giorni di tempo, sarà stilata una graduatoria di merito dei progetti. La richiesta di finanziamenti a fondo perduto è di circa 80 milioni di euro a fronte di una disponibilità attuale del Ministero che ammonta a 13 milioni di euro, oltre ai 5 milioni previsti dal Piano di rigenerazione olivicola della Puglia. “193 aziende coinvolte in tre programmi di investimento – ha dichiarato la Ministra Teresa Bellanova – sono un segnale incoraggiante della tenacia e della voglia di fare impresa del nostro territorio. E a queste aspettative il Ministero deve dare risposta in tempi certi e rapidi. Per questo sono soddisfatta che si siano dimezzati i tempi per l’analisi dell’ammissibilità e che ora si possa procedere con la valutazione qualitativa. È importante che per rispondere ai danni causati dalla Xylella si abbia una visione strategica, di progettazione territoriale, che metta l’ulivo al centro dell’identità agricola e non solo. Che sappia dare un orizzonte alle tante aziende agricole che in tutta l’area vogliono ripartire anche a seguito della pandemia”
GIACENZE NAZIONALI DI VINO ED OLIO
43,3 milioni di ettolitri di vino in giacenza negli stabilimenti enologici italiani, in calo del 2% rispetto allo scorso 8 luglio e stock inferiori del 2,4% rispetto a un anno fa.
In riduzione anche i depositi di olio di oliva rispetto all’ultima rilevazione, anche se si tratta di numeri ancora molto altri (+36,4%) se rapportati allo scorso 15 luglio 2019.
Sono on line sul sito del Mipaaf i report settimanali delle giacenze nazionali di vino ed olio, “Cantina Italia” e “Frantoio Italia”, redatti dall’Icqrf, l’Ispettorato centrale repressioni frodi del Ministero delle Politiche Agricole. Uno strumento fondamentale per produttori e operatori, che consente di sapere settimanalmente la quantità di stoccaggio di vino e olio presenti sul territorio nazionale.
“Il lock down ci ha dimostrato tutta la centralità della filiera agroalimentare, ma anche le sue fragilità. Il vino e l’olio sono stati due dei settori maggiormente coinvolti dal blocco dei canali commerciali causati dall’emergenza sanitaria e proprio per questo abbiamo deciso fin da subito di garantire un’informazione settimanale immediata, semplice, per consentire ai produttori e agli operatori del settore di sapere la quantità di giacenze di olio e vino presenti sul territorio nazionale e scongiurare fenomeni speculativi e pratiche sleali che colpiscono il made in Italy e danneggiano la nostra reputazione”, ha sottolineato la Ministra Bellanova. “L’emergenza alimentare sta tornando nella norma ma quella economica e sociale va ancora gestita con grande attenzione. Le giacenze di vino sono in linea con quelle dello scorso anno mentre l’olio sta soffrendo maggiormente per gli effetti del lock down. Stiamo intervenendo su più fronti per alleggerire il mercato ed evitare una sovraproduzione che potrebbe ripercuotersi non solo sull’andamento dei prezzi, ma anche sull’immagine delle nostre produzioni di qualità, ormai prossimi alla vigilia della nuova vendemmia e della campagna olivicola. Sono particolarmente grata agli ispettori e alle ispettrici dell’Icqrf, che con il loro impegno stanno consentendo al Mipaaf di essere l’unico al mondo a fornire questo servizio settimanale”.
Nel dettaglio, per quanto riguarda il vino, rispetto a un anno fa è stata osservata una riduzione del 2,4 % per i vini, del 7,3% per i mosti e del 64,3% per il vino nuovo in fermentazione rispetto alla stessa settimana dello scorso anno.
Il 58% del vino in Italia è detenuto nelle cantine delle regioni del Nord: nel solo Veneto è presente circa un quarto del vino nazionale.
Il 52,6% del vino detenuto è dop, con una prevalenza del rosso (56%). IL 25,9% del vino è Igp, anche in questo caso con prevalenza del rosso.
Per quanto riguarda Lo stock di Olio detenuto in Italia il ( 311.113 tonnellate), il 69,6% è rappresentato da Olio Extra Vergine di Oliva (EVO). Nell’ambito dell’olio EVO, il 57,7% (124.924 t) è di origine italiana e il 34,9% è di origine UE. Marginali gli stock di olio extra UE (8.811 t) e di oli blend (7.223 t). Molto elevate le giacenze di olio Evo biologico (oltre 35mila tonnellate)
A livello regionale, la Puglia, la Toscana e la Calabria hanno in giacenza il 62,8% dell’intera giacenza nazionale. Oltre il 56% delle giacenze di oli Dop e Igp è costituito da olio “Terra di Bari”.
E’ possibile reperire i report ai seguenti link:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15767;
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15766
FAUNA SELVATICA”
“Non è più tempo di attendere. La forte penalizzazione che subisce l’agricoltura e che i nostri agricoltori pagano anche con la distruzione di interi raccolti, deve essere affrontata in modo strutturale.
Per questo proporrò alle forze politiche, a partire da quelle di maggioranza, una proposta normativa, già pronta, da inserire già nel Dl Semplificazioni ora al Senato, per risolvere una questione non più rinviabile.
Le forze politiche che vorranno sostenerla avranno dato una grande mano alla nostra agricoltura. Altrimenti ci si dovrà assumere la responsabilità dinanzi a danni ormai rilevantissimi come la devastazione delle colture e delle produzioni agricole ma anche, e nel contempo, la presenza di animali selvatici nei centri urbani, con danni per l’incolumità e la sicurezza”. Così la Ministra Teresa Bellanova.
Fonte Mipaaf
XYLELLA: 30 MILIONI DI EURO
“Vogliamo rafforzare ancora di più gli interventi atutela dei nostri olivicoltori nella battaglia contro la Xylella, con strumenti di applicazione rapida e dando risposte concrete. Vanno in questa direzione le decisioni assunte oggi al Ministero e che siamo convinti saranno confermate in sede di Cabina di regia del Cipe. Semplifichiamo le procedure e concentriamo le risorse per il sostegno degli investimenti e per il ripristino del potenziale produttivo, aumentando i plafond delle misure già previste dal Psr della Puglia. Allo stesso tempo lavoriamo per velocizzare l’intera attuazione del piano da 300 milioni di euro per il rilancio. Quello che ho chiesto agli Uffici è di semplificare e tagliare i tempi di attesa”.
Così la Ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova commenta gli esiti della riunione odierna del Comitato di sorveglianza sull’attuazione del Piano operativo agricoltura. Nell’incontro è stata approvata la rimodulazione delle risorse assegnate al sotto piano 5 -piano di emergenza per il contenimento di Xylella fastidiosa in Puglia – pari aeuro 30 milioni di euro, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020.
I 30 milioni di euro saranno utilizzati per aumentare il plafond previsto per le misure del PSR della Regione Puglia. In particolare,27 milioni di euro andranno a favore della sottomisura 4.1.C “Sostegno per gli investimenti per la redditività, la competitività e la sostenibilità delle aziende olivicole della zona infetta relativamente alla Xylella fastidiosa” edi restanti 3 milioni di euro saranno destinati alla sottomisura 5.2 “Sostegno ripristino terreni e potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali”.
La rimodulazione approvata dovrà essere sottoposta alle valutazioni della Cabina di Regia presso la Presidenza del Consiglio.
VISIONE FUTURA PAC VA RIMODULATA
“La visione del futuro della politica agricola della Commissione UE deve mettere a valore l’insegnamento tratto dall’epidemia, per rendere anche più intimamente coerenti gli obiettivi ambiziosi del futuro verde e le politiche per l’agricoltura e gli agricoltori”. Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo stamane in video collegamento all’Assemblea Nazionale di Confagricoltura.
“E’ necessario tutelare il settore agricolo e garantire un processo produttivo costante, caratterizzato da sostenibilità, qualità, innovazione. Molti erano convinti che il tema dell’autosufficienza alimentare fosse superato con la globalizzazione e le tecnologie produttive e invece la pandemia ha invece dimostrato l’esatto contrario”, ha sottolineato la Ministra. “Per questo ai miei colleghi europei ho chiesto ripetutamente: coraggio e visione. Consapevole della strategicità della filiera agroalimentare e avendo ben chiari i risultati che proprio sul tema della sostenibilità la nostra agricoltura italiana ha raggiunto. Certamente possiamo e dobbiamo fare di più ma l’Italia nel campo dell’agricoltura sostenibile ha molto da insegnare e come spesso ci siamo ripetuti, a quel futuro verde che tutti abbiamo come obiettivo il nostro Paese arriva con le carte più che in regola, per il suo essere primo al mondo per la biodiversità, tra i primi al mondo per l’agricoltura biologica e l’agricoltura integrata, tra i meglio organizzati sulle attività di economia circolare quale il recupero e il riutilizzo delle eccedenze alimentari, tra i virtuosi per le politiche sulle bioenergie”.
“Credo quindi che sia opportuno”, ha evidenziato la Ministra, “affermare la nostra voce in Europa sul tema della sostenibilità nella produzione agricola mettendo maggiormente in luce ciò che già oggi i nostri produttori fanno. E su questo sto lavorando da mesi: occorre ascoltare le esigenze di tutte le aziende dalle più piccole a quelle con grandi prospettive e soprattutto guardare all’agricoltura come parte della soluzione per la crisi climatica. E’ necessario tenere conto di ciò che di buono già oggi il settore agroalimentare garantisce e non il contrario”, ha concluso Bellanova. “Abbiamo da costruire l’agricoltura del futuro forti, anche dell’esperienza vissuta in questi mesi, della strategicità della filiera agroalimentare, della sua straordinaria qualità, determinazione, forza e resilienza e di una lezione che, ce lo siamo già detti, io sono sicura vada assolutamente messa a valore: l’interconnessione di tutti gli anelli della filiera. Questo comporta una responsabilità ancora più forte non solo del decisore politico, a cui evidentemente non intendo venire meno, ma proprio di tutti gli attori coinvolti: responsabilità nel saper individuare con rigore le criticità e con altrettanto rigore saper mettere a fuoco le soluzioni. E significa anche rafforzare il metodo cui non siamo mai venuti meno: ascolto e confronto, soprattutto con chi è sul “campo”. Un confronto che diviene addirittura imprescindibile per mettere a fuoco con più precisione e ambizione le politiche di internazionalizzazione e di sostegno all’export: lavorare insieme, e concorrere insieme alla individuazione dei tasselli necessari sarà, in qualche modo, determinante per la bontà dei risultati a cui tutti tendiamo”.
DECRETO SEMPLIFICAZIONE
Le prossime settimane decisive per la costituzione della nuova società”
“Nel decreto semplificazioni sono contenute importanti norme a sostegno dell’Eipli e dei consorzi di bonifica.
In particolare la proroga al 31/12/20 dei contratti a tempo determinato in scadenza e non più prorogabili in base alle disposizioni previgenti, consente all’EIPLI di continuare la gestione mantenendo i livelli minimi necessari alla prosecuzione del servizio in vista della necessaria costituzione della nuova società a cui sarà conferita la gestione delle infrastrutture oggi gestite dall’ente.
La disposizione prevede inoltre misure di salvaguardia delle risorse destinatealla realizzazione e alla manutenzione di opere infrastrutturali, anche irriguee di bonifica idraulica, strategiche per l’agricoltura del sud ma anche per la fornitura idrica civile e industriale delle stesse aree.
Un segnale di attenzione ad un’infrastruttura vitale per l’economia delle regioni servite e per i lavoratori che in questi anni hanno contribuito con il loro impegno al mantenimento della gestione di un ente il liquidazione dal 2011, il cui definitivo superamento non è più differibile.
Sarà fondamentale nelle prossime settimane dare ulteriore e definitivo impulso alla costituzione della nuova società pubblica preposta alla gestione in modo da garantire al più presto la possibilità di programmare e realizzare gli investimenti necessari all’ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture al servizio di un settore fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del territorio”. Così la Ministra Teresa Bellanova.
CAMPAGNA COMUNICAZIONE DI ORTOFRUTTA ITALIA
“Ritorna anche questo mese, dedicata stavolta alle pesche e alle nettarine, in circa cinquemila punti vendita, la campagna di promozione e comunicazione varata dall’Organizzazione Interprofessionale Ortofrutta Italia per inviare ad acquistare i nostri prodotti di stagione. Una iniziativa che stavolta assume anche un particolare valore grazie al regolamento condiviso dagli operatori del settore in sede interprofessionale e che innalza alcuni parametri qualitativi dei frutti, dal colore alla dolcezza. Uno sforzo importante dell’intera filiera, nonostante l’annata caratterizzata da quantità inferiori rispetto agli scorsi anni, a tutela dei produttori, dei consumatori, di un intero comparto importante per il settore e per il nostro Paese. E che conferma il valore del progetto di comunicazione teso proprio a fidelizzare e informare i consumatori a partire dalla qualità e dall’eccellenza dei nostri prodotti. Confermando che siamo l’Italia e l’Italia fa bene”.
Così la Ministra Teresa Bellanova sulla campagna di comunicazione dall’organizzazione interprofessionale OrtoFrutta Italia che si avvale del patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali per promuovere i prodotti dell’ortofrutta italiana secondo il calendario stagionale: dopo fragole, pomodori, ciliegie, meloni, luglio e agosto sono caratterizzati da pesche, nettarine, percoche.
Fonte Mipaaf
VINO
La Conferenza Stato-Regioni IL 9-7-2020 ha sancito l’intesa sul decreto Mipaaf, da adottare di concerto con il Mef, che attiva per la campagna 2020/2021 la misura della riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine ed a indicazione geografica, con un investimento pari a 100 milioni di euro.Con l’intervento, molto atteso dalla filiera vitivinicola, e che si aggiunge alla misura distillazione di crisi del vino comune già attivata a fine giugno, si punta a dare risposte concrete ad un settore duramente colpito dall’emergenza Covid, soprattutto per il blocco del canale ho.re.ca.La riduzione volontaria delle uve di vini DO e IG, oltre ad avere come obiettivo il riequilibrio di un mercato in difficoltà, evidenzia la Ministra Bellanova, “punta a migliorare la qualità del nostro vino, per renderlo più competitivo su di un mercato che purtroppo sarà in sofferenza anche il prossimo anno. Con le risorse messe a disposizione”, prosegue Bellanova, “puntiamo a coinvolgere una superficie di circa 140 mila ettari, vale a dire il 40% della superficie viticola italiana destinata a vini di qualità e a ridurre mediamente di 3 milioni di quintali l’uva destinata alla vinificazione della prossima campagna, cui corrispondono circa 2 milioni di quintali di vino”.I produttori che decideranno di aderire alla misura avranno a disposizione un modello di domanda estremamente semplificato e pre-compilato, nel quale saranno quantificati gli obiettivi produttivi che ogni azienda dovrà raggiungere per ottenere il premio previsto.Dopo la distillazione di crisi, prosegue quindi con grande determinazione l’impegno del Ministero per garantire risposte concrete alla filiera vitivinicola; questo provvedimento attuativo arriva infatti ancora prima della conversione in legge del DL 34/2020 che ha stanziato le risorse destinate alla misura.
FONDO DA 90 MILIONI DI EURO PER LA ZOOTECNIA.
90 milioni di euro per le filiere zootecniche in crisi. Sancita oggi l’intesa in Conferenza Stato regioni sul decreto Mipaaf che interviene su alcuni dei settori maggiormente colpiti dalla chiusura dell’Horeca durante il lockdown. Le filiere interessate da sovvenzioni dirette sono quelle suinicola, ovicaprina, cunicola, del latte bufalino e del vitello da carne per un totale di 65 milioni di euro di intervento. 25 milioni di euro sono destinati al sostegno degli ammassi privati della carne di vitello (15 milioni di euro) e dei prosciutti Dop (10 milioni di euro). Gli aiuti vengono concessi nel rispetto dei massimali di aiuto previsti dal “Quadro temporaneo” di aiuti della Commissione europea, che equivale a 100mila euro per singola impresa agricola.”Sosteniamo gli allevatori – dice la Ministra Teresa Bellanova – e le filiere zootecniche in una fase molto delicata. I settori sono stati individuati tra quelli più danneggiati e che hanno meno aiuti strutturali, in modo da poter dare un sostegno e una tutela reale al reddito delle imprese. Abbiamo previsto che le domande siano predisposte da Agea in forma precompilata, dando la massima semplificazione possibile alle aziende nell’accesso agli aiuti. Sugli ammassi privati andiamo a intervenire su due prodotti dove l’Unione europea non aveva attivato il sostegno. Ora è necessario che tutte le filiere interessate facciano un passo in più e già dalla prossima settimana convocheremo tavoli specifici, a partire da quello suinicolo per sancire dei patti di filiera nazionali. Dobbiamo utilizzare queste risorse per progettare il rilancio, oltre a dare respiro in questa fase. I nostri interventi non si fermano qui, e credo sia doveroso ricordare che per tutti gli allevatori abbiamo anche previsto l’esonero contributivo straordinario per i mesi da gennaio a giugno 2020″.
SOVVENZIONI
Il decreto prevede che per quanto riguarda le sovvenzioni dirette gli animali debbano essere nati, allevati e macellati in Italia. Per i suini è concesso un aiuto fino a 20 euro per ogni capo di suino macellato nel periodo dal 1° maggio al 30 giugno 2020 nei limiti di spesa di 23 milioni di euro e fino a 18 euro per ogni scrofa allevata nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020 nei limiti di spesa di 7 milioni di euro. Alle imprese agricole di allevamento di conigli è concesso un aiuto fino a 1 euro per ogni capo macellato nel periodo dal 1° aprile al 30 giugno 2020. Alle imprese agricole di allevamento di caprini è concesso un aiuto fino a 6 euro per ogni capo di capretto macellato nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020, mentre per gli ovicaprini è concesso un aiuto fino a 3 euro per ogni pecora e/o capra allevata nel periodo dal 1° maggio al 30 giugno 2020. Alle imprese agricole di allevamento di vitelli da carne è concesso un aiuto fino a 110 euro per ogni capo di età inferiore agli 8 mesi macellato nel periodo dal 1° marzo al 30 giugno 2020. In tutti i settori, in caso di rapporto di soccida gli aiuti del presente articolo sono concessi per il 25% al soccidario e per il 75% al soccidante. Ulteriori 2 milioni di euro filiera sono destinati alla filiera del latte bufalino, come incremento delle risorse previste dal decreto del Fondo per la competitività delle filiere di aprile.
AMMASSI PRIVATI
Sono previsti aiuti anche per l’ammasso privato di carne di vitello e di prosciutti Dop. Per questi ultimi è previsto un contributo da 3 milioni di euro pari a 3 euro al pezzo per i Prosciutti DOP stagionati di età di almeno 18 mesi, per un periodo di stoccaggio pari a 90 giorni; mentre il contributo sale a 7 euro al pezzo per Prosciutti DOP stagionati di età di almeno 15 mesi, per un periodo di stoccaggio pari a 90 giorni e destinati al congelamento al momento dell’inizio delle operazioni di stoccaggio, con conseguente declassamento ed esclusione dalle DOP nel limite massimo di spesa di 7 milioni di euro. Il target è di 2 milioni di prosciutti dop inclusi nell’intervento. Per l’ammasso della carne di vitello il periodo di stoccaggio è fissato in 90 giorni, con un importo complessivo dell’aiuto pari a 1.785 euro per tonnellata di prodotto, con un minimo di 10 tonnellate.
INFRASTRUTTURE IDRICHE
Essenziale realizzare le infrastrutture irrigue al settore e mettere in rete tutti gli attori sociali e istituzionali”
“In questi mesi gli Uffici del Ministero non si sono mai fermati, con gli investimenti previsti dal Programma di sviluppo rurale nazionale e dal Piano Operativo Agricoltura che proseguono in maniera spedita.
Nei prossimi mesi partiranno gli investimenti del Fondo Infrastrutture Strategiche che prevede interventi per circa 300 milioni di euro diluiti su circa 10 anni. La programmazione è stata portata a termine nei mesi scorsi in accordo con le Regioni: entro settembre saranno adottati i decreti di concessione per primi 12 progetti per complessivi 70,8 milioni di euro. Altri 13 progetti, per oltre 108 milioni di euro, partiranno invece nei primi mesi 2021, gli altri ancora nel 2022. Un ulteriore consistente programma di nuovi investimenti partirà a fine 2020, non appena la Presidenza del Consiglio formalizzerà il DPCM sulle infrastrutture strategiche (esercizio 2020), il cui iter di adozione, che prevede la consultazione del Parlamento, è ormai quasi ultimato”.
Lo ha annunciato la Ministra delle politiche agricole, Teresa Bellanova, intervenendo stamane al webinar promosso dall’Anbi sul tema: per i nuovi problemi nuove sfide e nuove proposte, puntualizzando misure e interventi predisposti dal Ministero per sostenere la gestione della risorsa idrica in agricoltura.
“Per rispondere alle esigenze del settore agricolo”, ha affermato la Ministra, “è necessario agire su più fronti, attraverso un quadro organico e coordinato di interventi strutturali, gestionali e normativi, che intervengano ai diversi livelli di uso dell’acqua, dall’approvvigionamento all’utilizzo in campo, per attuare azioni mirate ed integrate di uso efficiente della risorsa”, ha sottolineato Bellanova, sottolineando: “la gestione sostenibile della risorsa idrica e l’adattamento del settore agricolo agli effetti dei cambiamenti climatici costituiscono un tema sempre più rilevante della nostra azione politica per quel futuro verde che tutti siamo impegnati a realizzare”.
“Un ulteriore programma di investimenti”, ha proseguito la Ministra, “partirà a fine 2020, non appena la Presidenza del Consiglio formalizzerà il Dpcm sulle infrastrutture strategiche il cui iter di adozione, che prevede la consultazione del Parlamento, è ormai quasi ultimato. Mentre per dare respiro alla crisi di liquidità che ha colpito i consorzi di bonifica con l’emergenza Covid e permettere il ristoro delle spese già sostenute, abbiamo modificato le Linee guida incrementando al 20% il livello di contributo concedibile in fase di anticipazione: modifica sostanziale e d’impatto.
Contemporaneamente abbiamo prorogato al 21 settembre 2020 i termini di presentazione al bando per la selezione di proposte progettuali a valere sul Piano operativo agricoltura per interventi irrigui e di bonifica idraulica , a valere sull’Fsc con una dotazione finanziaria pari a 86 mln di euro, di cui 83 mln destinati al Mezzogiorno e 2.5 al centro nord. Un bando cui ci auguriamo che i territori meridionali sapranno rispondere in maniera positiva e proficua” ha evidenziato la Ministra.
E ancora, “sta per essere emanato il bando da 12 milioni di euro a sostegno della progettazione, rivolto ai Consorzi ed Enti irrigui per lo sviluppo della progettazione di interventi integrati in ambito territoriale e per i diversi usi dell’acqua, finalizzato ad interventi di rilevanza nazionale, come quelli relativi a trasferimenti d’acqua tra Regioni o tra bacini idrografici diversi, con specificità per le Isole maggiori”.
“Lo sblocco degli investimenti e dei cantieri, la riduzione dei tempi di progettazione e di affidamento per velocizzare l’iter della realizzazione di opere così determinanti per la qualità stessa del territorio e la competitività della stessa filiera alimentare, è una premessa fondamentale per il rilancio del Paese – ha ribadito Teresa Bellanova – “è la condizione stessa della capacità attrattiva e competitiva dell’Italia nello scenario globale: realizzare le infrastrutture necessarie al settore e mettere in rete tutti gli attori sociali e istituzionali è essenziale. Si è sistema-paese se si lavora in questo modo”.
“E’ in corso un confronto serrato con il Ministro Provenzano perché una parte importante delle risorse che saranno programmate già a partire dal prossimo autunno, e che riguarderanno la fase di programmazione 2021-2027, possano essere destinate proprio alle infrastrutture irrigue e alla difesa idrogeologica. E’ parte del lavoro in atto in questo momento, finalizzata alla Strategia compresa nel Masterplan “Progettiamo il rilancio”. Un impegno a cui non vogliamo sottrarci e in cui consideriamo alleati tutti gli attori istituzionali e sociali che condividono lo stesso obiettivo”, ha concluso la Ministra.
PIANO STRAORDINARIO MANUTENZIONE DEL TERRITORIO FORESTALE
Interventi mirati a ridurre la frammentazione, a migliorare la resistenza ai cambiamenti climatici, a prevenire gli incendi boschivi”
“Non ritengo sia il caso nel modo più assoluto di alimentare polemiche infondate, ma credo che chi lancia l’allarme sull’articolo 47 del Decreto Semplificazioni circa il Piano straordinario di manutenzione del territorio forestale e montano non abbia letto bene il testo o non ne abbia colto correttamente la ratio. Che io racchiudo in alcune parole chiave: sostenere la tutela, resistenza e la resilienza del territorio forestale e montano”.
Così la Ministra Teresa Bellanova.
“Quell’articolo”, prosegue la Ministra, “è in linea con l’obiettivo 15 dei diciassette per lo sviluppo sostenibile elaborati dall’ONU e dal Green New Deal UE, che comprende anche la nuova Strategia europea della biodiversità 2030.
Grazie al lavoro delle imprese agricole e forestali, con i fondi stanziati ci si prefigge l’obiettivo di migliorare la funzionalità delle aree forestali in zone montane e nelle aree interne, operando con le migliori tecniche forestali per implementarne resistenza e resilienza ai cambiamenti climatici.
Gli interventi che saranno programmati puntano infatti alla realizzazione di azioni che riducano la frammentazione, collegando le aree forestali italiane che ricoprono il 36% del territorio nazionale ma che sono separate da infrastrutture (es. strade, aree urbanizzate, ferrovie). Le attività potranno comprendere interventi di prevenzione degli incendi boschivi, riconosciuti come la causa della diminuzione dei livelli di assorbimento della CO2 delle foreste italiane.
Infine, è previsto un finanziamento alle Regioni per la realizzazione dei Piani di area vasta, così come definite dal Testo unico in materia di foreste e delle filiere forestali (D.lgs. n.34/2018).
Tutte attività volte a salvaguardia e miglioramento delle risorse forestali esistenti, nell’ottica della gestione forestale sostenibile”.
Fonte Mipaaf
FILIERE: PUBBLICATA CIRCOLARE AGEA PER 20 MILIONI DI EURO DI AIUTI
20 milioni di euro di aiuti per le filiere del mais, dei legumi e della soia. È stata pubblicata la circolare operativa Agea che regola le domande per le misure previste dal Decreto competitività delle filiere del Mipaaf. Il provvedimento prevede l’agevolazione dei contratti di filiera in questi settori, come avvenuto per il grano duro, con un premio fino a 100 euro a ettaro. La condizione è che i produttori agricoli abbiano sottoscritto contratti almeno triennali con i soggetti della commercializzazione o della trasformazione.
Le domande potranno essere presentate dal 1° al 16 ottobre, lasciando così un tempo congruo alle aziende per sottoscrivere i contratti di filiera. Gli aiuti sono concessi per un complessivo ammontare sui due anni di 11 milioni di euro alla filiera del mais e di 9 milioni di euro per la filiera delle proteine vegetali (legumi e soia).
“Sosteniamo i contratti di filiera – ha dichiarato la Ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova – anche per migliorare la nostra capacità di autoapprovvigionamento. Sono colture nelle quali l’Italia può crescere nella produzione e nella qualità e arrivare a stabilizzare i rapporti tra agricoltori e gli altri anelli del sistema produttivo ha un valore strategico. Per questo investiamo 20 milioni di euro nei prossimi due anni dando nuove opportunità. Siamo convinti che ci sarà una risposta positiva dal mondo produttivo”.
La circolare Agea è disponibile all’indirizzo https://www.aspera.online/2020/07/08/periti-agrari-circolari-agea/
ETICHETTA: MIPAAF, MISE E SALUTE
Via libera al decreto che rende obbligatoria l’indicazione dell’origine delle carni suine nei prodotti trasformati come prosciutti e salumi. Il provvedimento già alla firma dei ministri Bellanova, Patuanelli e Speranza, dopo che è trascorso il periodo di 3 mesi per l’autorizzazione da parte della Commissione europea.
“Fin dal primo giorno – afferma la Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova – ho messo al primo posto la massima trasparenza delle informazioni al consumatore. L’Italia si conferma avanguardia in Europa e ci batteremo a Bruxelles perché si estenda l’obbligo a tutti gli alimenti. La strategia Farm to Fork va attuata anche per l’etichettatura obbligatoria a livello Ue. Firmiamo un decreto importante che sono convinta possa aiutare tutta la filiera suinicola a valorizzare le produzioni 100% italiane. Siamo al lavoro per garantire anche aiuti a un settore che ha fortemente risentito della crisi causata dalla pandemia e dalla chiusura dell’Horeca”.
“La tutela della filiera agroalimentare e delle produzioni Made in Italy -dichiara il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli – sono al centro dell’azione portata avanti dal Governo per dare certezze sia alle imprese del settore che investono in qualità dei prodotti, sia ai consumatori che richiedono trasparenza nelle informazioni contenute nelle etichette. La firma del decreto che rende obbligatoria l’indicazione dell’origine delle carni trasformate è un ulteriore passo compiuto dall’Italia, dopo quelli sul pomodoro, la pasta e il riso, che ci pone all’avanguardia in Europa dove è sempre più necessario procedere con l’attuazione della Strategia Farm to Fork”.
“Questo Decreto è un passo avanti nel garantire sempre maggiore trasparenza e sicurezza su prodotti alimentari molto diffusi. In questo modo si tutela meglio la salute dei cittadini”, commenta il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
Il testo prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le seguenti informazioni:
– “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali);
– “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali);
– “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali).
Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.
Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”. La sperimentazione sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021.
POST COVID-19: NECESSARIO NUOVO MODELLO DI LAVORO E SERVIZI SUL TERRITORIO
“Le sfide lanciate con il Green Deal e con le nuove strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030 mettono in evidenza la necessità di mobilitare in modo sinergico tutte le risorse finanziarie messe a disposizione e garantire una maggiore integrazione delle competenze tra le varie Amministrazioni, sia centrali che locali. Bisogna inaugurare un nuovo modello di lavoro e riorganizzare profondamente i servizi territoriali, imparando dagli errori commessi e mettendo mano ai limiti organizzativi che la crisi provocata dal coronavirus ha messo bene in luce”. Cosi stamane la Ministra Teresa Bellanova nel corso del suo intervento al Comitato interministeriale per gli Affari europei riguardo alle strategie da attuare nella fase post emergenza.
“L’emergenza COVID ha evidenziato la fragilità di un sistema sociale ed economico in cui circa la metà della popolazione è concentrata sul 8% della superficie nazionale, naturale conseguenza dello spopolamento delle aree interne e rurali a cui abbiamo assistito negli ultimi 50 anni, – ha sottolineato la Ministra. “Questo modello, indotto anche da scelte politiche sbagliate che hanno impoverito il territorio di servizi e di qualsiasi tipo di opportunità economica, deve essere profondamente rivisto: va ripensato l’intero sistema di sviluppo, così come l’organizzazione e la distribuzione dei servizi sul territorio, in particolare quelli sanitari, educativi, delle comunicazioni e dei trasporti”.
La Ministra ha quindi ribadito che ripensare il sistema di sviluppo e invertire il trend dello spopolamento delle aree rurali significa “investire sulla sanità, riqualificando le strutture sanitarie sul territorio e, soprattutto, incentivando operatori e cittadini che intendono stabilirsi nelle aree interne; sulla scuola, per fare della formazione il volano della crescita futura del Paese, partendo dal rafforzamento delle competenze e dell’istruzione; sulla digitalizzazione, per favorire la competitività delle aziende e la nascita di nuovi modelli di business; sulle energie alternative, tenendo conto del ruolo fondamentale che gli agricoltori e gli operatori del settore svolgono nella transizione verso un futuro più sostenibile”.
RILANCIO PRODUTTIVO E OCCUPAZIONALE”
Filiere in crisi: 426 milioni destinati all’esonero per i primi sei mesi 2020 dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai datori di lavoro appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole, nonché dell’allevamento, dell’ippicoltura, della pesca e dell’acquacoltura; 90 milioni mirati all’istituzione di un Fondo emergenziale espressamente istituito a supporto del settore zootecnico, destinato all’erogazione di aiuti diretti e alla definizione di misure di sostegno al settore, con particolare riferimento all’ammasso privato.
“Già nelle prime settimane dell’emergenza avevamo preso l’impegno che non avremmo lasciato solo nessuno. Lo stiamo mantenendo”, così la Ministra Teresa Bellanova, subito dopo il via libera in sede di approvazione del Decreto Rilancio dell’emendamento “di fondamentale importanza” che, prosegue la Ministra, “abbiamo riformulato e fatto approvare per il rilancio produttivo e occupazionale delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura.
L’intervento per la decontribuzione assicurata per sei mesi, misura riconosciuta nel limite dei 426 milioni”, spiega Bellanova “assicurerà a migliaia di imprese del nostro settore di beneficiare di un supporto economico immediatamente fruibile. Ma non è la sola azione prevista. L’emendamento, infatti, rafforza, rifinanziandolo con 30 milioni di euro, lo strumento della cambiale agraria, per consentire liquidità alle imprese che operano nel settore agricolo, dell’agriturismo e della pesca, beneficiando di credito immediato da parte di Ismea attraverso prestiti fino a 30 mila euro, a tasso zero e con limitatissime procedure burocratiche”.
Nello stesso emendamento approvato, infine, previsto anche il rifinanziamento di 30 milioni di euro del Fondo di solidarietà nazionale, per sostenere le imprese agricole danneggiate, oltre che dagli effetti del Covid 19, dagli attacchi della cimice asiatica.
SETTORE APISTICO
“Un provvedimento importante, con cui oggi rendiamo disponibili 2milioni per l’apicoltura italiana. Un settore fondamentale per la nostra agricoltura, con importanti ricadute produttive, economiche e sociali, e per l’equilibrio ecosistemico. Ma un comparto particolarmente sensibile, esposto com’è ai rischi dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici, della concorrenza sleale e delle frodi”.
Così la Ministra Teresa Bellanova dopo la firma del Decreto che sblocca risorse per 2 milioni destinandole a finanziare, attraverso una procedura selettiva ad evidenza pubblica, progetti di particolare rilievo ambientale, economico, sociale e occupazionale che dovranno garantire ricadute a livello nazionale.
“Proprio ieri, nel corso dell’audizione al Senato”, prosegue la Ministra Teresa Bellanova, “sono stati snocciolati i numeri significativi di questo comparto, che pone il nostro Paese quarto su scala europea, ed è stato rimarcato come l’apicoltura sia per legge attività di interesse nazionale. Un’attività minacciata dai cambiamenti climatici e anche dalle frodi alimentari e che dobbiamo saper invece sostenere, tutelare, valorizzare. Per questo ritengo importante l’ampio raggio progettuale che il Decreto contempla, tra cui la possibilità di avviare progetti promozionali finalizzati a valorizzare il miele come alimento naturale, mettendo in evidenza il legame con i territori di produzione”.
NOTE TECNICHE
Due milioni di euro per la realizzazione di progetti nel settore apistico per il sostegno di produzioni e allevamenti di particolare rilievo ambientale, economico, sociale e occupazionale.
Tre le linee di azione previste:
PROGETTI STRAORDINARI, di rilievo nazionale, di ricerca e sperimentazione, strettamente finalizzati al sostegno e miglioramento della produzione, con particolare riferimento al miglioramento genetico e alla capacità di adattamento ai cambiamenti climatici.
Progetti sperimentali di rilievo nazionale finalizzati alla composizione di prodotti assicurativi per la gestione sostenibile del rischio nel settore apistico, mediante individuazione dei parametri necessari per la elaborazione di un prodotto assicurativo sperimentale, che rispetti le norme di accesso al Piano assicurativo nazionale (PAN)
Progetti straordinari, di rilievo nazionale, di promozione istituzionale finalizzata alla valorizzazione del miele come alimento naturale, attraverso la divulgazione di conoscenze sulle caratteristiche nutrizionali, scientifiche e organolettiche del miele, compresi i diversi tipi di miele e i legami con i territori d’origine, nonché del ruolo occupazionale e sociale dell’imprenditore apistico.
Il MIPAAF provvederà ad assegnare le risorse attraverso apposita procedura selettiva ad evidenza pubblica a cui potranno partecipare:
– gli istituti di ricerca pubblici, università, organismi di diritto pubblico e soggetti a prevalente partecipazione pubblica;
– associazioni, fondazioni, consorzi, società, anche in forma cooperativa di imprese individuali;
– una aggregazione, nelle forme consentite dalla vigente normativa, anche temporanea, di due o più dei soggetti individuati alla lettera a) e alla lettera b).
Le risorse potranno finanziare fino al 100% delle spese previste nei progetti approvati.
I risultati dei progetti saranno resi fruibili a tutti gli interessati attraverso opportuna opera di divulgazione.
VIGNETI EROICI E STORICI
Un patrimonio produttivo ed ambientale da tutelare, valorizzare, sostenere.
E’ quello dei vigneti eroici e dei vigneti storici cui è interamente dedicato, in base all’articolo 7 comma 3 del Testo Unico del Vino dove la vite e i territori viticoli vengono considerati patrimonio culturale, il Decreto firmato dalla Ministra Teresa Bellanova di concerto con i Ministri Franceschini e Costa.
E che rende finalmente concreto il percorso atteso da tempo perché i soggetti interessati possano presentare alle Regioni di competenza le domande per il riconoscimento dei vigneti storici o eroici.
Come indica il Decreto, si definiscono eroici i vigneti che “ricadono in aree soggette a rischio idrogeologico, o situati in aree dove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione, in zone di particolare pregio paesaggistico e ambientale, nonché i vigneti situati nelle piccole isole”.
Sono considerati viceversa storici “quei vigneti la cui presenza, segnalata in una determinata superficie/particella, è antecedente il 1960”. Vigneti la cui coltivazione è caratterizzata dall’impiego di pratiche e tecniche tradizionali “legate agli ambienti fisici e climatici locali, che mostrano forti legami con i sistemi sociali ed economici”.
Nei cinque articoli la norma, accanto alla definizione, affronta e definisce i criteri per l’individuazione dei vigneti storici ed eroici, e quelli per la definizione delle tipologie degli interventi. Ad esempio, fatte salve le aree già individuate dai piani paesaggistici regionali, i vigneti eroici devono possedere almeno un requisito tra: pendenza del terreno superiore al 30%; altitudine media superiore a 500 metri sopra il livello del mare, esclusi quelli situati su un altopiano; sistemazione degli impianti su terrazze e gradoni; viticoltura delle piccole isole.
Per quanto riguarda i vigneti storici, sono individuati o dall’utilizzo di forme di coltivazione tradizionali legate al luogo di produzione, o per la presenza di “sistemazioni idrauliche-agrarie storiche o di particolare pregio paesaggistico”.
Sono altresì considerati storici i vigneti dei paesaggi iscritti nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, purché la viticultura costituisca la ragione dell’iscrizione e il vigneto costituisca la ragione principale che ne ha giustificato l’inserimento; quelli che afferiscono a territori che hanno ottenuto il riconoscimento di eccezionale valore universale dall’Unesco e il criterio di iscrizione nella lista è dovuto esclusivamente o in modo complementare alla viticoltura; quelli che ricadono in aree tutelate dalle leggi regionali o individuate dai piani paesaggistici per la tutela di specifici territori vitivinicoli.
“Da oggi finalmente possiamo contare su una legge che individua, sostiene e valorizza queste particolari e delicate categorie di vigneto e dunque i vignaioli e tutti coloro che ritenendolo un patrimonio di straordinaria importanza sotto il profilo storico, ambientale, produttivo, culturale, economico, lavorano per tutelarlo, preservarlo, consegnarlo alle muove generazioni”, dice la Ministra Teresa Bellanova. “Questi cultori del nostro patrimonio ambientale, questi produttori potranno contare anche su specifiche risorse e mettere in campo interventi finalizzati alla valorizzazione e promozione delle produzioni da viticoltura eroica o storica anche attraverso l’utilizzo di un marchio nazionale, che definiremo con un successivo provvedimento.
Soprattutto”, conclude la Ministra, “anche con questo Decreto ribadiamo la rilevanza e l’eccellenza di un settore che rappresenta uno straordinario patrimonio di biodiversità e che, nei secoli, ha costruito e caratterizzato in modo evidentissimo il paesaggio italiano.
Saperi e competenze che vogliamo sostenere con determinazione, tributando a questi vignaioli il nostro grazie per il lavoro e lo sforzo quotidiani a difesa dei loro vigneti e di una storia che è patrimonio di tutti”.
MELE DEL TRENTINO NUOVA IGP ITALIANA
“Le mele del Trentino ottengono la certificazione IGP e diventano la specialità Food ad Indicazione Geografica numero 303 per il nostro Paese. Un importante riconoscimento per un’altra delle tante eccellenze made in Italy”. Così la Ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova commenta il via libera definitiva alla registrazione dell’Igp ‘Mele del Trentino’ nel registro europeo delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) e delle Specialità tradizionali garantite (Stg) contro imitazioni e falsi.
“L’Italia conferma ancora una volta la sua leadership europea nei prodotti di qualità certificata, a riprova della forza competitiva del made in Italy nel mondo. Con un trend di crescita ininterrotto nel corso degli ultimi dieci anni, le Dop e Igp rappresentano un traino rilevante dell’agroalimentare italiano, su cui incidono per il 20%, superando i 16.2 miliardi di euro di valore alla produzione, come ha recentemente rilevato il Rapporto 2019 Ismea – Qualivita” , ha sottolineato la Ministra.
“L’esperienza italiana legata alle Dop e Igp rappresenta un patrimonio molto ricco non solo dal punto di vista economico ma anche territoriale e culturale, volano per lo sviluppo dell’economia locale e territoriale. Bisogna sempre tenere a mente come un prodotto locale, un’eccellenza o una tipicità enogastronomica del nostro territorio, è una risorsa su cui può e deve contare il nostro Paese. Un prodotto Dop, Igp, Stg più di ogni altro riesce a rappresentare all’estero, anche a migliaia di chilometri da dove è nato, la nostra identità, le radici della nostra cultura, le nostre più profonde tradizioni. La capacità di legare tradizione e innovazione”, conclude la Ministra.
Fonte Mipaaf
RUOLO DELLE REGIONI CENTRALE NELLO SVILUPPO RURALE.
Un ruolo delle Regioni più centrale nell’ambito del Piano strategico, soprattutto per lo sviluppo rurale; la necessità di una nuova Pac più ambiziosa “in materia di ambiente e clima, per privilegiare i processi produttivi più orientati alla sostenibilità”.
Sono due dei temi sollevati pochi minuti fa dalla Ministra Teresa Bellanova nel corso del Consiglio Agrifish che si sta svolgendo in modalità videoconferenza con all’ordine del giorno lo stato dell’arte nel negoziato sulla PAC post 2020 a partire dalla Relazione della Presidenza.
“Abbiamo apprezzato lo sforzo volto alla semplificazione di alcuni elementi relativi al modello di governance del futuro Piano strategico come i report, gli indicatori, la flessibilità sulla determinazione degli importi unitari. Tuttavia l’intero sistema appare ancora troppo complesso e di difficile gestione, e ritengo che in questa direzione ci siano ampi margini di miglioramento, per una maggiore semplificazione e sussidiarietà” ha esordito Bellanova evidenziando, nell’ambito degli interventi settoriali, la necessità di attivare misure più incisive a carattere strutturale per il settore dell’olio d’oliva.
La Ministra ha posto, poi, all’ordine del giorno altre questioni di forte rilevanza politica per l’Italia; oltre al ruolo delle Regioni nell’ambito del Piano strategico, la particolare attenzione che deve essere posta all’architettura verde e alla tutela del reddito degli agricoltori. “Nonostante gli sforzi compiuti” – ha affermato infatti Bellanova – “l’attuale formulazione del testo non consente di soddisfare appieno le giuste aspettative delle Regioni, che devono poter svolgere un ruolo più diretto nella gestione delle politiche di sviluppo menzionate”.
Quanto all’ “architettura verde”, Bellanova ha sottolineato: “Come ribadito più volte, la futura PAC dovrà contenere obiettivi ambiziosi in materia di ambiente e clima, per privilegiare i processi produttivi più orientati alla sostenibilità. Tuttavia il livello di ambizione ambientale deve necessariamente tener conto delle risorse a disposizione. I nostri agricoltori saranno in grado di seguire la strada che stiamo tentando di tracciare, solo se gli impegni da mettere in atto saranno adeguatamente compensati. La maggiore ambizione climatico-ambientale deve derivare da una pluralità di interventi su cui occorre garantire maggiore sussidiarietà agli Stati membri, da esplicitare nell’ambito del Piano Strategico della PAC. In questo ambito”, ha proseguito, “il settore agricolo ha bisogno, più di altri settori produttivi, di adeguate misure di adattamento, per rimanere competitivi nonostante i problemi provocati dai cambiamenti climatici in atto”.
Ed è per questa ragione che la Ministra ha chiesto di prevedere il rafforzamento dei “fondi di mutualizzazione”, “cui destinare una quota dei pagamenti diretti come base di intervento sufficientemente ampia per far fronte a rischi di livello catastrofale come le emergenze climatiche o fitosanitarie”.
PIANO RIGENERAZIONE OLIVICOLA DELLA
120 milioni per il sostegno al reddito delle imprese agricole colpite dalla diffusione della xylella. Sono quelli del Decreto firmato dalla Ministra Teresa Bellanova e condiviso con la Regione Puglia che sarà il soggetto attuatore.
Dopo l’avvio della misura (35 milioni) a regia nazionale destinata ai frantoi e gestita da Agea, si avvia dunque tutta la procedura per gli interventi compensativi a favore degli agricoltori. Le risorse sono infatti finalizzate a ristorare costi e sui danni che saranno riconosciuti, secondo le procedure contemplate nel Decreto e gestite dalla Regione Puglia che dovrà predisporre la proposta di declaratoria da inviare al Ministero delle Politiche Agricole.
“Con il Decreto diamo il via libera ad un altro pezzo importante, direi fondamentale, del Piano di rigenerazione olivicola della Puglia, intervenendo a favore di tutte quelle imprese che hanno subito danni rilevanti dal diffondersi del batterio. Mi auguro naturalmente che la Regione Puglia voglia procedere quanto prima all’attuazione del Decreto, perché gli agricoltori, dopo anni e anni di difficoltà, possano ricevere i contributi dovuti fino a un massimo di tre anni, e in questo modo essere sostenuti anche nella pianificazione di investimenti che guardino al futuro delle attività d’impresa e dell’olivicoltura salentina”, dice la Ministra Teresa Bellanova.
Fonte Mipaaf
IL PIANO ACQUA CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO”.
Agire con Piani di sistema interministeriali per
rafforzare gli investimenti sulle filiere agroalimentari italiane e quelli di
tutela e salvaguardia del territorio con il Piano Acqua per l’agricoltura e
contro il dissesto.
E’ la
sollecitazione rivolta dalla Ministra Teresa Bellanova nella lettera
già sul tavolo del Ministro Provenzano, per indirizzare e mettere a valore
risorse del fondo FSC non ancora allocate o non utilizzate da altri dicasteri,
stabilendo un cronoprogramma per le azioni comuni, Ministero delle Politiche
Agricole e Ministero Sud e Coesione territoriale, previste dal Masterplan
“Progettiamo il rilancio” e dal “Piano per il Sud”.
Una
lettera dove Bellanova esplicita progettualità e investimenti: 350milioni di
euro per il rafforzamento degli investimenti sulle filiere agroalimentari
“utili a finanziare tutti i progetti già presentati e cantierabili, oltre
a offrire nuove possibilità a imprese che chiedono di investire, rilanciare,
progettare il futuro del nostro Paese”; circa 8miliardi 500milioni di euro
per il “Piano Acqua per l’agricoltura” per realizzare, a tutela del
territorio agricolo e non solo, l’importante “mole di progetti
cantierabili esecutivi e definitivi” già disponibile da parte dei Consorzi
di Bonifica ed Enti irrigui con un fabbisogno finanziario, in prima
applicazione, di “almeno 1miliardo 600milioni”.
Bellanova muove
dal Bando Mipaaf del gennaio 2018 per contratti di filiera e di
distretti, finanziato in quota parte dal Fondo Sviluppo e Coesione per 210
milioni di euro a fondo perduto oltre ai 292 milioni di Fondi Fri di CDP: 52
proposte di progetto ricevute per oltre 1,3 miliardi di euro di investimenti
complessivi e disponibilità economica solo per i primi 35 progetti arrivati.
“Nonostante
la complessità del momento e la richiesta di proroga da parte di alcune
imprese”, sottolinea la Ministra, “l’attività amministrativa è
pienamente in corso. Sono stati già sottoscritti 18 contratti di filiera, 14
sono nella fase finale per la sottoscrizione, i rimanenti sono in valutazione.
Un’operazione che complessivamente sviluppa oltre 870 milioni di euro di
investimenti privati, di cui l’80% concentrati nelle Regioni del Mezzogiorno.
Un’azione di politica agroindustriale che rafforza i legami tra produttori
agricoli, allevatori e soggetti della trasformazione e commercializzazione e
che sarebbe davvero importante per noi poter incrementare di almeno ulteriori
350 milioni di euro, da individuare tra le risorse del fondo FSC non ancora
allocate o non utilizzate da altri dicasteri, con cui finanziare tutti i
progetti già presentati e cantierabili, oltre a offrire nuove
possibilità”.
Analogo
metodo per gli investimenti del Piano acqua per l’agricoltura, parole d’ordine:
“affrontare la crisi climatica, i cui effetti sul medio periodo potrebbero
essere peggiori della crisi attuale, e un ritardo ereditato dal passato. È
tempo di intervenire, con tempi e risorse certe”.”Con le politiche
incentivanti attuate dal Mipaaf negli ultimi anni”, ricorda
la Ministra Bellanova, “i Consorzi di Bonifica e gli Enti irrigui
hanno finalizzato una importante mole di progetti cantierabili esecutivi e
definitivi in grado di assicurare una corretta regolazione idraulica sui
rispettivi territori, contribuendo a contrastare il rischio idrogeologico, i
cambiamenti climatici, l’eccessivo consumo di suolo ormai elevatissimo nel
nostro Paese.
I
progetti esecutivi e definitivi sono oltre 3mila 600 per un importo di circa
8miliardi 500milioni. Cui si aggiungono interventi straordinari di
completamento e manutenzione dei bacini di raccolta acque ad uso
prevalentemente agricolo, per una complessiva capacità di circa 1.950 milioni
di metri cubi”.
Una
vera e propria strategia contro il dissesto idrogeologico: “per quanto
riguarda il fabbisogno finanziario”, conclude la Ministra, “in
prima applicazione occorrerebbe assicurare almeno 1miliardo 600mila euro”.
NON C’È SVILUPPO SOSTENIBILE SENZA AGRICOLTURA
Potenziamento delle imprese e delle filiere; lotta al dissesto
idrogeologico e tutela di risorse come suolo, acqua, foreste; tracciabilità e
trasparenza sull’origine dei cibi; promozione internazionale; sostenibilità
integrale e sicurezza nei controlli: sono gli obiettivi della Strategia
nazionale per il sistema agricolo, agroalimentare, forestale, della pesca e
dell’acquacoltura ricompresa nel Masterplan “Progettiamo il rilancio”
in forma di schede e risorse aggiuntive da impegnare (circa 4 miliardi) che
stamattina a Villa Pamphilij la Ministra Teresa Bellanova ha preannunciato,
dando appuntamento per l’illustrazione puntuale a un successivo momento di
confronto nei prossimi giorni al Ministero.
“Raccolgo con grande interesse i punti
qualificanti e le proposte emersi nella discussione odierna”, ha esordito Bellanova
chiudendo, insieme al Ministro Patuanelli, la mattinata di incontro con le
rappresentanze del settore agricolo e alimentare aperta dal Presidente Conte e
che nel tardo pomeriggio si concluderà con l’ascolto del mondo della pesca.
“E muovo da una constatazione indispensabile, in questi mesi ribadita più
volte. La Filiera della vita va ripagata dell’enorme impegno messo in campo in
questi mesi per garantire un bene essenziale come il cibo e consentire a noi
tutti la salvaguardia di abitudini e consuetudini alimentari. Se è vero che non
ha mai smesso di lavorare, molti settori sono comunque in forte crisi per il
blocco del canale Ho.re.ca e il forte rallentamento dell’export. E’ necessario
soppesare con attenzione come l’emergenza si sia riverberata su segmenti di
eccellenza, per fronteggiare le difficoltà e garantire il riposizionamento
adeguato”.
“Lo avevamo detto presentando le Linee
programmatiche del nostro ministero nell’ottobre scorso: agricoltura, pesca e
agroalimentare al centro dell’agenda politica e sociale del paese. Non abbiamo
dunque dovuto aspettare, fortunatamente, la drammatica emergenza – prima
sanitaria, adesso anche produttiva, economica e sociale – del Covid-19 per
avere ben chiare centralità e strategicità di questa filiera per il nostro
paese e per l’interesse nazionale”, ha proseguito Bellanova,
sottolineando: “Adesso non si tratta solo di rispondere alla forte
emergenza in atto ma di costruire una visione di Paese per i prossimi anni e
anche per questo è opportuno, soprattutto nell’interlocuzione con l’Europa, che
il sistema-paese, dunque anche i differenti segmenti economici e produttivi,
parlino un’unica lingua”.
Quanto alle proposte su sburocratizzazione e
semplificazione emerse al Tavolo, “molto è già presente nel Decreto Semplificazione”,
ha ribadito la Ministra, “e registro come alcune importanti priorità
indicate siano quelle che già da tempo ci vedono al lavoro. Per questo mi
auguro che produzione, trasformazione, distribuzione non disperdano
l’esperienza di questi mesi. La Filiera della vita, come l’ho definita, è una
sola, ogni segmento è fortemente concatenato all’altro. E se sostenibilità sarà
sempre più parola chiave, deve essere allo stesso tempo sociale, ambientale,
economica.
Voi oggi avete richiamato il tema delle aree
interne, della banda larga, dell’agricoltura di precisione, del sostegno alle
filiere, dell’acqua. Temi rilevantissimi, già presenti nel Masterplan. L’Italia può giocare da protagonista la partita del Green Deal
europeo, esserne uno dei veri motori di proposte.
E’ questa la condizione imprescindibile perché
agricoltura, pesca, agroalimentare si affermino come settori del futuro,
continuando ad attrarre, come accaduto finora, le nuove generazioni con
performance importanti, siglando il patto necessario tra sostenibilità,
ricerca, innovazione, qualità, legalità e tutela del lavoro. Il futuro del
sistema paese, il vero rilancio, passa da qui”.
“DONNE IN CAMPO”
Valorizzare e potenziare il ruolo delle donne in agricoltura, tra i
settori con la più alta percentuale di occupazione femminile: è l’obiettivo del
Decreto Donne in Campo, approvato oggi in Conferenza Stato Regioni, attuando la
misura presente nella Legge di Bilancio 2020.
Il Testo definisce i criteri e le modalità per
la concessione di mutui agevolati a tasso zero per sostenere iniziative
finalizzate allo sviluppo o al consolidamento di aziende agricole condotte da
imprenditrici, attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della
trasformazione e commercializzazione dei prodotti relativi. I mutui sono
concessi fino a un massimo 300 mila euro, da un minimo di 5 a un massimo di 15
anni, comprensivi del periodo di preammortamento. 15 milioni di euro la dotazione
finanziaria inziale per il 2020, grazie all’istituzione di un fondo rotativo.
Soggetto attuatore sarà l’Ismea. Prevista inoltre la possibilità di accettare
fideiussioni anche da parte di enti assicurativi e non solo bancari.
“Donne in campo è una misura che ho voluto
fortemente e che, insieme al sostegno all’imprenditoria giovanile, dice con
chiarezza l’importanza di una agricoltura plurale, consapevoli di come proprio
donne e nuove generazioni costituiscano la più straordinaria leva di
cambiamento e di innovazione su cui il Paese possa contare. Al contempo, è il
dovuto riconoscimento al ruolo fondamentale che le donne svolgono da sempre nel
settore agricolo, e che oggi proprio in questa misura trova un sostegno
adeguato”, dichiara la Ministra Bellanova.
“Le statistiche ci dicono che sono oltre
duecentomila le imprenditrici agricole in Italia”, prosegue Bellanova,
“circa il 28 per cento del totale. Di queste aziende una parte indicativa
è nelle mani di giovani donne under 35. Per non parlare di alcuni settori, come
l’ortofrutta, dove l’occupazione femminile sfiora addirittura il 70per cento.
Numero significativi, che indicano anche una direzione da perseguire con
determinazione.Il futuro dell’agricoltura parla in larga parte la lingua delle
donne e delle nuove generazioni donna. Non è uno slogan, è la realtà.
Considerato anche come gran parte della nuova agricoltura multifunzionale ruoti
proprio intorno alla presenza, al lavoro, alla capacità e alla creatività
femminili”.
Fonte Mipaaf
REPORT SUI CONTROLLI NELLA FILIERA AGROALIMENTARE
29.169 controlli antifrode sulla filiera agroalimentare, di cui 3.285 ispezioni direttamente presso gli stabilimenti di produzione, con particolare attenzione ai prodotti di qualità DOP, IGP, biologico, settore oleario e vitivinicolo.
Intensa l’attività ispettiva sui canali eCommerce, visto l’incremento delle vendite online a seguito delle misure restrittive della circolazione delle persone adottate dal Governo per il contenimento del Covid-19, nei porti italiani, dove sono arrivati i prodotti agroalimentari, e nelle segnalazioni di speculazioni e pratiche sleali.
E’ on line sul sito del Mipaaf il report sull’attività dell’Ispettorato antifrode del Ministero dei primi quattro mesi di emergenza Covid-19, durante i quali la filiera agroalimentare ha continuato a fornire il suo apporto indispensabile ai consumatori e e non si è fermata neanche durante il lockdown, dalla produzione, alla trasformazione, alla vendita, continuando a garantire qualità, sicurezza ed eccellenza.
Oltre un terzo dei controlli sono stati svolti nell’area settentrionale del Paese, in particolare in Lombardia e Veneto, a garanzia delle maggiori e più consistenti produzioni Ig al mondo: il Grana padano, con oltre 5,2 milioni di forme e il “Sistema Prosecco”, con oltre 600 milioni di bottiglie prodotte (dati 2019).
Le irregolarità riscontrate, sono state in linea con gli indici registrati prima dello stato emergenziale, a dimostrazione del fatto che non si è speculato in un momento di particolare difficoltà per tutto il mondo.
“In questi quattro mesi l’agroalimentare italiano ha continuato a garantire sicurezza, trasparenza e qualità dimostrando di essere uno dei settori più strategici durante la pandemia di Covid-19. Gli uomini e le donne dell’Icqrf hanno continuato a vigliare per il bene della collettività e di quanti lavorano con impegno e sacrificio, contro le pratiche sleali e gli atteggiamenti speculativi che danneggiano le filiere sane. Le aziende, gli agricoltori, i braccianti agricoli con enorme senso di responsabilità non si sono mai fermati, neanche quando tutto il Paese era immobile, assicurando a tutti cibo sano e di eccellenza, tra enormi sacrifici e difficoltà”. Cosi la Ministra Teresa Bellanova. “Quando tutto era chiuso, come dimostrano i dati del Report, il settore agroalimentare ha retto. Adesso è nostro dovere scommettere sulla ripartenza e rilanciare tutto il comparto, fatto di tanti uomini e donne che non si sono mai tirati indietro ma hanno continuato a lavorare per consentire all’Italia di mantenere intatte le sue abitudini alimentari”.
Sotto la vigilanza dell’Ispettorato della tutela della qualità e repressione frodi, le filiere nazionali di qualità hanno infatti continuato le loro produzioni, facendo registrare, in questi quattro mesi: 3,3 milioni di cosce di prosciutto marchiate; 8 milioni di vaschette di prosciutto; 3,9 milioni di forme di formaggio marchiate e 13,7 milioni di kg di formaggio grattugiato; circa 2,6 milione di litri di olio DO/IG; circa 26 milioni di Aceto balsamico di Modena; 1,1 milioni di kg di riso, 7,7 milioni di kg di ortofrutta a DO/IG, 6,7 milioni di kg di Pasta.
Nel settore vitivinicolo, nel quadrimestre febbraio-maggio, quindi in piena pandemia, sono stati certificati 5,8 milioni di ettolitri di vino di qualità, l’equivalente di oltre 773 milioni di bottiglie. Il Prosecco, nelle sue tre denominazioni, è stato il vino più certificato: 1,2 milioni di ettolitri, l’equivalente di circa 160 milioni di bottiglie.
Non si è fermata neppure la filiera Bio: dal 1° febbraio 2020, sono entrati nel sistema dell’agricoltura biologica 2.068 nuovi operatori per una superfice pari a 71.921 ettari.
Nel dettaglio, il 66% dell’attività ispettiva è stata svolta nei settori vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario, ma anche nelle carni, uova, pasta, riso e, in generale, i prodotti alimentari preconfezionati, tutti alimenti che hanno subito uno sbalzo di consumi durante l’emergenza sanitaria.
Per quanto riguarda il monitoraggio dei canali eCommerce, che hanno registrato un grosso incremento di accessi nel quadrimestre febbraio – maggio, l’Icqrf ha operato 558 interventi per la rimozione, su Alibaba, Amazon e eBay, di inserzioni irregolari di prodotti agroalimentari.
Sul fronte sanzionatorio, nel periodo febbraio – maggio 2020, la percentuale maggiore di sanzioni irrogate dall’Icqrf riguarda il settore vitivinicolo (286 provvedimenti emanati, pari ad oltre il 55% del totale), poi quello delle produzioni agroalimentari a denominazione registrata con poco più del 24% del totale (pari a 125 ordinanze), e infine con 51 provvedimenti e circa il 10% del totale, il settore concernente l’etichettatura dei prodotti alimentari. (il documento è stato inviato agli Associati)
FORMAZIONE STRATEGICA PER IL FUTURO DEL MADE IN ITALY
Bellanova: “Formazione strategica per il futuro del made in Italy agroalimentare. Cuochi e ristoratori ambasciatori della dieta mediterranea”
“Va rimarcato un messaggio semplice e chiarissimo: i cuochi, gli chef, gli addetti alla ristorazione sono gli ambasciatori della dieta mediterranea. Per questo dobbiamo formare quelle energie che devono costruire il futuro e rafforzare questo ruolo di paradigma della buona alimentazione che l’Italia rappresenta nel mondo”.
Così la Ministra Teresa Bellanova questa mattina nel corso dell’evento “Dal mare alla tavola attraverso le ragazze ed i ragazzi degli istituti alberghieri italiani”, durante il quale è stato siglato il protocollo d’Intesa tra AssoIttica Italia e Istituto Alberghiero Tor Carbone con l’obiettivo realizzare la “Rete Nazionale degli Istituti alberghieri dell’Ittico”: un network tra gli istituti alberghieri delle diverse regioni italiane per siglare un’alleanza tra filiera ittica, luoghi della formazione, nuove generazioni, ristorazione.
“Dobbiamo investire sempre di più nella formazione, favorire la crescita di professionalità”, ha sottolineato Bellanova, “rafforzare l’attenzione verso gli istituti agrari, gli alberghieri, le facoltà universitarie di Agraria”, ma anche “modificare l’approccio verso lavori da molti considerati umili e che invece sono fondamentali, e che vanno sostenuti con la buona formazione”.
La ministra ha quindi voluto evidenziare ancora una volta l’importanza del settore agroalimentare, “la filiera della vita”, che in questi mesi non si è mai fermata, garantendo approvvigionamenti costanti nonostante le difficoltà di alcuni comparti, come quello ittico.
“Durante la fase di lockdown – ha evidenziato Bellanova – abbiamo garantito un bene essenziale come il cibo e spazi di quotidiana normalità perché c’è stata una filiera che non ha mai smesso di lavorare. Facendo i conti con gravi difficoltà e ricadute negative come il blocco del canale ho.re.ca. E con i ristoranti chiusi, interi settori di eccellenza, come ad esempio l’ittica, hanno subito fortissimi contraccolpi. Ora dobbiamo ripartire. E nel farlo dobbiamo valorizzare il ruolo della ristorazione: i cuochi, gli chef, sono gli ambasciatori della dieta mediterranea”.
“Investire sulla formazione di chi farà il cuoco o servirà un piatto a tavola è un tassello importante. L’Italia guadagnerà spazi di competizione nel mondo quanto più saranno i prodotti di eccellenza e la capacità di posizionamento: la promozione e la comunicazione sono fondamentali “, ha aggiunto Teresa Bellanova.
E’ fondamentale quindi “rafforzare la cultura della somministrazione, incentivare un consumo consapevole dei prodotti ittici a livello domestico e nella ristorazione, sapere quando, come e perché è importante seguire una dieta ricca di prodotti ittici per una alimentazione sana. In questo cammino abbiamo bisogno di tutta la competenza e passione di voi dirigenti scolastici e docenti” – ha concluso la ministra rivolgendosi ai numerosi dirigenti e i docenti collegati in videoconferenza all’evento.
Fonte Mipaaf
EXPORT AGROALIMENTARE ITALIANO
Adesso, anche Taiwan potrà assaporare le mele italiane. E’ stato approvato il 22 maggio da parte delle autorità taiwanesi, infatti, il Protocollo d’intesa per l’importazione di mele dall’Italia, risultato di un proficuo confronto iniziato nel 2016 tra le Autorità dell’Isola che conta circa 24milioni di abitanti ed il Servizio Fitosanitario Centrale, per stabilire le modalità operative per le esportazioni di mele dall’Italia.
Una “ottima notizia per le nostre imprese produttrici di mele”, commenta la Ministra Teresa Bellanova. “Che si aggiunge alla conclusione nel mese di aprile del negoziato con le Autorità thailandesi sempre per l’esportazione di mele italiane; alla sottoscrizione dei Protocolli d’intesa per l’importazione in Cina di riso e carni, trattativa anch’essa lunga e complessa, e ancor prima allo sblocco del mercato brasiliano per le nostre susine nel febbraio scorso. Mercati enormi, e segnali più che incoraggianti per le nostre imprese messe a dura prova in questi mesi dall’emergenza covid. La dimostrazione, peraltro, di un impegno e una determinazione da parte nostra ben oltre l’emergenza, per garantire alla nostra filiera e alle aziende tutto l’appoggio di cui hanno bisogno e la giusta prospettiva per il rilancio. Risultati frutto di lunghe ed impegnative attività negoziali che hanno visto la rete diplomatica, il Servizio fitosanitario nazionale, le aziende, tutte le istituzioni coinvolte, operare in modo coordinato e costante per il raggiungimento degli obiettivi”.
Adesso, dopo la conclusione positiva delle fasi negoziali, i Servizi Fitosanitari Regionali sono al lavoro per le verifiche dell’idoneità delle imprese interessate a partecipare ai programmi di esportazione, così da predisporre i previsti elenchi di aziende autorizzate ad esportare.
Una volta inoltrati gli elenchi alle Autorità dei Paesi interlocutori, sarà possibile dare avvio alle esportazioni in tempo per la commercializzazione della produzione 2020.
FLOROVIVAISMO
“La giornata di oggi (28.05.2020) non è solo un momento di ascolto, è il tempo delle scelte e dell’azione. Il settore florovivaistico rappresenta uno dei cuori della politica agricola nazionale. E la nostra attenzione non è mai venuta meno. Lo dimostra come mi sono battuta in prima persona per garantire la continuità delle attività di settore già dopo le prime misure di contenimento con la chiusura delle attività commerciali. Riuscendo anche così a limitare un minimo perdite che sappiamo essere ingenti”.
Lo ha ribadito la Ministra Teresa Bellanova concludendo stamane il Tavolo sul florovivaismo svoltosi in videoconferenza al Mipaaf.
Convocato per illustrare tutte le azioni espressamente dedicate presenti nel Decreto Rilancio, fare il punto con i diretti protagonisti criticità e difficoltà vissute in questi mesi dal settore, anticipare il progetto di una campagna di comunicazione nazionale a supporto della filiera per “far conoscere di più e meglio lo strumento del Bonus verde e che quindi stimoli i cittadini a utilizzarlo”. A dimostrazione di quanto, ha sottolineato Bellanova, “l’interesse per il settore non è di facciata ma di sostanza”.
“Nel Decreto rilancio”, ha detto la Ministra, passando a illustrare le misure, “che in questi giorni stiamo pianificando per portarlo all’intesa con le Regioni, c’è un primo strumento trasversale al quale possono accedere anche le imprese agricole per contributi a fondo perduto. Vale per le imprese fino a 5 milioni di euro di fatturato e garantisce un fondo perduto dal 20 al 10% delle perdite subite. Un primo importante segnale che abbiamo voluto per il settore, non esaustivo ma comunque rilevante. L’Agenzia delle entrate sta già elaborando i dati necessari e il Mef ci informa che da giugno sarà possibile l’invio delle domande”.
Dunque, il ristoro al reddito, possibile grazie allo stanziamento dei 500milioni per le filiere in crisi. “Su questo Fondo”, ha detto Bellanova, “inseriremo l’intervento di ristoro al reddito. Lo stiamo costruendo in queste ore e tenendo conto anche di quanto emerso oggi. I contatti con Regioni, le organizzazioni agricole, Agenzia dell’entrate per la quantificazione dei danni subiti sono già in corso, per garantire un ristoro equo. Che tenga conto dei danni subiti, guardando non solo al mese di aprile ma anche al periodo marzo-giugno. Ho chiesto agli Uffici di costruire un modello di rimborso semplice, efficace, e per una valutazione concreta delle perdite. Seguiremo l’esempio di altri Stati membri che la Commissione ha autorizzato alla luce dell’emergenza oltre la prefissata soglia dei 100mila euro”.
Infine, liquidità. “Per questo”, ha proseguito Bellanova, “abbiamo rafforzato gli strumenti, portando a 350 milioni di euro la dotazione per le garanzie Ismea. Naturalmente bisognerà tenere in conto le specificità. Siamo consapevoli del vero e proprio crollo sofferto dai fiori recisi per l’annullamento delle cerimonie e le difficoltà nell’export”.
Export, rapporto con Ice, campagna di comunicazione a sostegno del settore e del Bomnus verde sono stati dunque gli ultimi punti toccati nelle conclusioni.
“Ci faremo portavoce delle istanze della filiera per coordinare gli interventi all’estero e renderli efficaci. E intendiamo investire almeno 500mila euro per una campagna a supporto della filiera, per far conoscere di più e meglio anche lo strumento del Bonus verde, strumento che abbiamo difeso e sostenuto”.
“Non vogliamo perdere tempo”, ha concluso la Ministra, garantendo la massima celerità dal parte di tutto il dicastero.
Fonte Mipaaf
PIANO RIGENERAZIONE OLIVICOLA DELLA
Piano di rigenerazione olivicola della Puglia: con la pubblicazione delle istruzioni operativa oggi sul sito di Agea entra nel vivo l’attuazione della misura che destina 35 milioni ai frantoi oleari. Duplice l’obiettivo: indennizzare le imprese per i danni subiti, favorire il ripristino delle attività produttive.
Dopo la registrazione del Decreto Xylella da parte della Corte dei Conti e a pochi giorni dal successivo insediamento del Comitato di sorveglianza, via libera dunque alla prima misura a regia ministeriale preceduta, proprio per velocizzare i tempi destinati al ristoro dei frantoiani, da un intenso lavoro preliminare garantito da Agea.
“Ho espressamente chiesto ad Agea”, dice infatti la Ministra Teresa Bellanova, “di velocizzare quanto più possibile il lasso di tempo tra pubblicazione delle istruzioni operative e concessione concreta dell’aiuto economico alle imprese colpite dall’emergenza. Dopo anni di danni, e di paralisi dell’attività aziendale, velocizzare i tempi è un obbligo che deve investire l’intera attività istituzionale, quella ministeriale come, mi auguro, quella regionale. Per questo la pubblicazione odierna delle istruzioni operative per l’accesso alla misura è stata preceduta da un lavoro preliminare, contestuale all’emanazione del Decreto, che ha consentito l’avvio delle procedure amministrative e informatiche necessarie a gestire l’intero processo amministrativo. Un procedimento snello e semplificato che, peraltro, consente di sgravare le imprese nelle procedure di richiesta dell’aiuto”.
Con una dotazione pari a 35milioni di euro, la misura è destinata ai frantoi oleari, incluse le cooperative di trasformazione nel settore oleario con gli stabilimenti ubicati nell’area infetta da xylella, che hanno “ridotto o interrotto l’attività molitoria e subito un decremento della produzione di olive nella campagna di commercializzazione 2018-2019 o in quelle precedenti nel caso di chiusura dell’attività riconducibile alla xylella”.
Quanto al procedimento amministrativo, è scandito in quattro fasi: ricognizione preventiva, integrazione elenco dei beneficiari, presentazione della domanda precompilata, erogazione dell’aiuto. Di cui, appunto, la prima già espletata nella parte di competenza di Agea, per garantire la velocizzazione dei tempi di attuazione della misura.
“Grazie alle norme di semplificazione introdotte sui pagamenti degli aiuti nazionali presenti nel Cura Italia”, prosegue la Ministra Bellanova, “i beneficiari riceveranno un anticipo del 65per cento dell’aiuto dopo la presentazione della domanda, e fatti salvi i soli controlli preliminari sulla completezza delle informazioni e la loro conformità ai requisiti richiesti. Un’ulteriore velocizzazione per garantire quanto prima alle imprese il respiro economico dovuto”.
Dopo la pubblicazione dell’elenco dei potenziali beneficiari, le informazioni già acquisite dall’Amministrazione potranno essere integrate dalle imprese.
La fase della ricognizione consente in ogni caso anche a chi non risultasse indicato in elenco, di candidarsi per la fase istruttoria.
Domani, intanto, nuova riunione del Comitato di Sorveglianza, chiamato a valutare le proposte delle misure a regia regionale su reimpianti, riconversione verso altre colture, salvaguardia degli ulivi monumentali.
Fonte Mipaaf
CUMULABILITA’ DELLE PRESTAZIONI DI SOSTEGNO AL REDDITO
Question Time DEL 13-5-2020
“Il Governo oggi è tutto mirato a dare risposte concrete all’emergenza e alle difficoltà di milioni di imprese e famiglie. Le scelte economiche che si stanno facendo non hanno paragoni nella storia recente e proprio perché il contesto è eccezionale, serve coraggio”.
Lo ha detto la Ministra Teresa Bellanova intervenendo stamane nel corso del Question Time al Senato.
“Il Governo”, ha proseguito la Ministra, “è intenzionato a far sì che i percettori di reddito di cittadinanza possano stipulare con datori di lavoro del settore agricolo contratti a termine non superiori a 30 giorni, rinnovabili per ulteriori 30 giorni, senza subire la perdita o la riduzione dei benefici previsti, nel limite di 2000 euro per l’anno 2020. Pretendere “l’immediato utilizzo” di queste persone sembra fuori luogo. Oltretutto ricordo a tutti noi che il lavoro agricolo è anche un lavoro di specializzazione, che non può essere svolto da chiunque, se non per alcune sue fasi”.
Quanto ai fabbisogni occupazionali, se “le associazioni agricole parlano di una carenza di manodopera stagionale tra le 270 e le 350 mila unità”, ha proseguito Bellanova, “la scelta del Governo non comprende solo il settore agricolo, ma anche quello dell’assistenza domestica e familiare. Fare confusione sui numeri, quindi, non giova a nessuno. Questa non è questione di statistica, dietro alle cifre ci sono persone. Donne e uomini in condizioni di insicurezza e di fragilità. Donne e uomini che è nostro dovere sottrarre dalle mani criminali degli sfruttatori. Anche per garantire la sicurezza sanitaria delle comunità dove vivono. Perché qui vivono e non si cancellano con un tratto di penna o girandosi dall’altra parte. Non salvaguardarli significa fare un regalo alla criminalità”.
Quanto all’arrivo in Italia di lavoratori stagionali dai paesi dell’est europeo, “mi sono impegnata sin da subito in Europa”, ha concluso la Ministra Bellanova, “per i corridoi verdi e anche con alcuni Paesi come la Romania dove al momento, però, vige il coprifuoco. Sappiamo che migliaia di lavoratori stranieri, soprattutto dell’Est, finora occupati nelle nostre campagne come operai specializzati e stagionali, hanno fatto rientro nei loro Paesi. Stiamo lavorando perché si possa favorire un loro rientro in sicurezza, secondo le disposizioni sanitarie vigenti”.
ALIMENTI PER L’INFANZIA
Un Marchio di riconoscibilità a tutela della sicurezza degli alimenti italiani per l’infanzia.
Per valorizzare e promuovere la corretta alimentazione e l’adozione della dieta mediterranea nei primi 1000 giorni di vita delle bambine e dei bambini; per diffondere le buone pratiche di filiera che valorizzino la distintività del made in Italy sul mercato nazionale ed estero.
Lo hanno presentato oggi al Mipaaf la Ministra alle politiche Agricole Alimentari e Forestali Teresa Bellanova, con Andrea Budelli, Presidente Continental Europe di Kraft Heinz, e Luigi Cimmino Caserta, Medical Detailing, Public&Government Affairs Manager.
Il Marchio rappresenta infatti uno dei tasselli più significativi del Protocollo d’Intesa sottoscritto lo scorso anno tra il Ministero e Plasmon a sostegno della filiera agroalimentare italiana Made in Italy, garantendo concretamente innovazione e sostenibilità.
Non a caso l’impegno di Plasmon ad effettuare entro 5 anni investimenti di acquisto fino a 25mila tonnellate di materia prima italiana, e che già nel 2019 ha registrato l’incremento di oltre 2mila tonnellate di approvvigionamenti dalla filiera italiana nei comparti carne, frutta, verdure, cereali, latte, pesce, e olio, portando gli acquisti di materia prima nazionale da 16mila a oltre 18mila tonnellate.
“Il Bollo/Marchio di riconoscibilità a tutela degli alimenti per l’infanzia Made in Italy, presentato oggi, rappresenta l’esito di un percorso avviato assieme al MIPAAF per valorizzare la promozione di una corretta alimentazione nei bambini, contribuendo allo stesso tempo a incentivare le buone pratiche di filiera e la distintività dei prodotti italiani sul mercato internazionale. Plasmon, nel rinnovare l’impegno assunto con il MIPAAF di effettuare entro 5 anni investimenti di acquisto fino a 25.000 tonnellate di materia prima italiana, un obiettivo che già nel 2019 ha raggiunto traguardi considerevoli. Questo ci rende molto orgogliosi nel garantire sempre il meglio ai genitori per i loro bambini e, soprattutto in un momento come quello attuale, di continuare a investire nel futuro del nostro Paese”, ha detto Andrea Budelli, Presidente Continental Europe di Kraft Heinz, l’azienda che ha in portafoglio il brand Plasmon.
“Per noi”, ha affermato la Ministra Teresa Bellanova, è una priorità assoluta valorizzare la sicurezza dei prodotti alimentari per l’infanzia, rafforzare le filiere alimentari Made in Italy e promuovere la cultura della corretta alimentazione e adozione della dieta mediterranea nei primi 1000 giorni di vita dei bambini.
L’impegno proprio in questa direzione di Plasmon va sottolineato. Un impegno non scontato, che può essere da stimolo per tutto il settore. Assicurare ai più piccoli prodotti sani, sicuri e anche di origine di italiana è un valore aggiunto e per questo ho chiesto agli uffici di portare avanti anche l’azione di accompagnamento alla nascita del ‘marchio di riconoscibilità’ previsto dal protocollo. Il Marchio che presentiamo oggi, già disponibile sul sito del Ministero, è uno strumento a tutela dei bimbi che garantirà qualità e tracciabilità della Filiera Agroalimentare Italiana, valorizzando anche l’Export del Made In Italy. Come Governo siamo impegnati per rendere più forti e trasparenti i rapporti di filiera, dal campo fino alla tavola o alla pappa come in questo caso. E siamo impegnati anche a rilanciare i consumi e per il settore dell’infanzia dobbiamo fare i conti con tassi di natalità sempre più bassi”.
L’emergenza Covid, ha proseguito Bellanova, “ci ha messo davanti anche all’aumento delle richieste di aiuto da parte delle famiglie con bambini anche molto piccoli. Per loro abbiamo stanziato 2 milioni di euro per omogeneizzati dal Fondo indigenti e altri acquisti sono stati fatti con il Fondo Fead per latte, biscotti e alimenti per l’infanzia. Un atto doveroso che dovremo ancora rafforzare, anche attraverso la solidarietà della filiera. Assicurare cibo di qualità e sicuro al 100% è una delle priorità anche su questo fronte”.
Ulteriori approfondimenti su: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/14027
AMMASSO FORMAGGI E CAGLIATE
Bellanova: “Provvedimento molto atteso. Sostegno concreto per fronteggiare le difficoltà della filiera lattiero-casearia”
Formaggi ad indicazione geografica con una stagionatura corrispondente a quella minima stabilita dai relativi disciplinari, formaggi generici, cagliate: i produttori italiani potranno stoccare fino a un massimo di 12mila 654 tonnellate e le aziende interessate potranno presentare la richiesta a partire dal 7 maggio prossimo e fino al 30 giugno 2020, sulla base delle disposizioni che Agea coordinamento sta per impartire.
Così nella Circolare del Ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali firmata oggi, dove vengono indicate le disposizioni sulla concessione di aiuti, successiva alla pubblicazione del Regolamento Delegato (UE) 2020/591 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea n. L-140, del 4 maggio 2020).
“Si tratta di un Provvedimento molto atteso dalla filiera lattiero-casearia nazionale”, dice la Ministra Teresa Bellanova, “particolarmente penalizzata in questi mesi dal crollo dei consumi di alcune tipologie di prodotti a seguito dell’emergenza da Covid-19, dovuto soprattutto al blocco del canale ho.re.ca e al calo dell’export”.
Per ogni ulteriore precisazione, si rimanda alla relativa Circolare Ministeriale nonché alle disposizioni operative di Agea.
MIPAAF, EMERGENZA LAVORO AGRICOLO
“Già dalle prossime ore dobbiamo far sapere come un cittadino può candidarsi per svolgere lavoro agricolo, con quali competenze, in quali territori. Allo stesso modo dobbiamo far sapere alle imprese agricole e alle loro organizzazioni dove poter segnalare i loro fabbisogni e dove reperire lavoratori. Un discorso che vale per lavoratori italiani e stranieri, per cassaintegrati e percettori di sussidi. È uno sforzo da fare ora; tra pochi giorni sarà troppo tardi”.
E’ uno dei passaggi nella lettera che la Ministra Teresa Bellanova ha inviato, pochi minuti fa, alla collega del Lavoro Ministra Nunzia Catalfo, ponendo ancora al centro dell’attenzione le “questioni aperte sul fronte del lavoro agricolo”, l’aggravarsi dei “problemi relativi al reperimento di manodopera stagionale, confermati da tutti gli interventi delle organizzazioni agricole e dal rialzo dei prezzi di alcuni prodotti”, il rischio di carenze nell’approvvigionamento di cibo se non sarà garantita la stagione dei raccolti e dei correlati aumenti di prezzo per i consumatori, già rilevati nei giorni scorsi dall’Istat.
Due le priorità che Bellanova consegna: “assicurare alle imprese e ai lavoratori l’accesso ai dispositivi di sicurezza sanitari per lo svolgimento dell’attività nei campi” e, contestualmente, “far emergere la disponibilità al lavoro e le richieste delle imprese agricole”. Per questo è necessario – come più volte ho sollecitato, prosegue la Ministra delle politiche agricole, “attivare e promuovere la piattaforma Anpal di intermediazione legale e consentire anche alle organizzazioni agricole di svolgere un ruolo attivo nell’incrocio dei dati”.
A questo proposito, Bellanova solleva il tema dell’implementazione dell’applicazione MyAnpal che la stessa Ministra Catalfo aveva assicurato ai tavoli di lavoro svolti in questi giorni con i Ministri Lamorgese e Provenzano. “Torno a chiedertelo”, scrive Bellanova, “anche in relazione alle informazioni emerse ieri sulla testata giornalistica Il Sole24ore, dove il Presidente dell’Anpal Parisi ha invece indicato nell’attivazione di un numero verde piuttosto che nella piattaforma l’intervento dell’Agenzia”.
L’obiettivo è evidente: “Garantire la legalità e il rispetto dei diritti delle imprese e dei lavoratori. L’incrocio legale di domanda e offerta”, evidenza Bellanova, “toglie alibi a chi persegue lo sfruttamento del lavoro, danneggiando con la concorrenza sleale migliaia di imprese oneste. A loro tutela serve un rafforzamento eccezionale delle difese e dei controlli, soprattutto in alcune aree di crisi. La piena attuazione del Piano di contrasto al caporalato è indispensabile. La regolarizzazione dal mio punto di vista andrebbe proprio a completare il pacchetto di azioni che sono urgenti. Per questo assicuro il massimo impegno del mio Ministero nella prosecuzione dei lavori, a partire dal piano dei fabbisogni e dal calendario delle colture sul quale il lavoro è stato già avviato. Allo stesso tempo credo sia utile verificare in tempi rapidi tutte le questioni aperte e anche la disponibilità di soluzioni alloggiative per i lavoratori stagionali che rientrano nei diversi progetti approvati con i fondi europei e nazionali. Collaboriamo”, invita la Ministra Bellanova, “per pianificare al meglio le esigenze e intervenire anche con i trasporti come stabilito insieme alla Ministra De Micheli”.
Fonte Mipaaf
VINO
“Mai consentirò che una bottiglia di vino siciliano DOP o IGP possa chiamarsi “Primitivo” esattamente come solo le DOP IGP Siciliane possono utilizzare il nome del vitigno “Nero d’Avola”, e questo nonostante quel vitigno possa essere coltivato in altre regioni che lo hanno inserito nell’elenco delle varietà raccomandate e autorizzate.
La legislazione Europea e i corrispondenti Decreti nazionali, come sa chi li conosce, proteggono i riferimenti territoriali, le cosiddette indicazioni geografiche, ma non creano la protezione giuridica delle varietà né impediscono che quelle uve possano essere coltivate anche altrove. Purtroppo questa è un’epoca in cui nessuno più studia o semplicemente si documenta ed è ben triste una politica che cavalca qualsiasi cosa pur di guadagnare un po’ di visibilità, ingenerando confusione e peraltro legittimando aspettative di tutti i generi. Eppure anche sul sito del Ministero è possibile reperire tutte le indicazioni necessarie proprio sulle Indicazioni geografiche che rappresentano una eccellenza indiscussa della nostra filiera alimentare e il legame inscindibile tra territori e eccellenze produttive, soprattutto nel caso del vini e delle oltre 500 cultivar che fanno del nostro Paese un unicuum”.
Così la Ministra Teresa Bellanova circa l’allarme ingenerato in Puglia dopo l’autorizzazione da parte della Giunta regionale siciliana alla coltivazione della varietà Primitivo sull’intero territorio regionale.
“In Sicilia, come in altre regioni italiane”, prosegue la Ministra, “non si può impedire, dopo necessaria sperimentazione, l’impianto di viti Primitivo ma i vini DOP e IGP ottenuti non potranno mai essere etichettati con l’indicazione in etichetta del nome del vitigno “Primitivo”.
Nel DM del 13 agosto 2012 (allegato 2) è infatti indicato senza equivoci come quella varietà “Primitivo” possa essere solo usata nell’etichetta di vini DOP o IGP della Puglia e delle regioni: Basilicata, Campania, Abruzzo, Umbria, Lazio e Sardegna.
Pertanto nulla vieta che anche la Sicilia, dopo adeguata sperimentazione, lo classifichi prima in osservazione e poi lo dichiari eventualmente idoneo alla coltivazione.
Resta il fatto che la coltivazione del vitigno Primitivo non consente in aree diverse dalle DOP e IGP indicate nel DM 13 agosto 2012 (allegato 2), l’uso del termine varietale sulla bottiglia di Primitivo.
Una accortezza maggiore sarebbe consigliata anche in questo caso perché non si ingenerino allarmi ingiustificati e conflitti tra Regioni, soprattutto del Mezzogiorno che, anzi, dovrebbero e potrebbero fare della qualità e della valorizzazione delle loro eccellenze una battaglia comune e una strategia di posizionamento globale”.
STOCCAGGIO CARNI
Via libera alle richieste delle aziende interessate allo stoccaggio delle carni. Una misura attivata con urgenza, sottolinea la Ministra Teresa Bellanova, “per venire incontro alla situazione di difficoltà del settore, legata in particolare alla chiusura del circuito ho.re.ca”.
Le disposizioni sulla concessione di aiuti sono indicate dalla Circolare del Ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali, successiva alla pubblicazione del Regolamento (UE) 2020/595 e del Regolamento (UE) 2020/595 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea n. L-140, del 4 maggio 2020. Circolare successiva agli atti di esecuzione adottati dalla Commissione europea che stabiliscono la possibilità di fruire degli aiuti per lo stoccaggio privato per carni bovine di animali di età uguale o superiore a otto mesi, sotto forma di quarti posteriori, anche disossati e carni ovine e caprine di animali sotto i 12 mesi di età, sotto forma di mezzene e carcasse.
Le disposizioni operative per la presentazione delle domande e per l’esecuzione delle operazioni di ammasso saranno impartite da Agea e dai singoli organismi pagatori.
EMERGENZA LAVORO AGRICOLO
“Già dalle prossime ore dobbiamo far sapere come un cittadino può candidarsi per svolgere lavoro agricolo, con quali competenze, in quali territori. Allo stesso modo dobbiamo far sapere alle imprese agricole e alle loro organizzazioni dove poter segnalare i loro fabbisogni e dove reperire lavoratori. Un discorso che vale per lavoratori italiani e stranieri, per cassaintegrati e percettori di sussidi. È uno sforzo da fare ora; tra pochi giorni sarà troppo tardi”.
E’ uno dei passaggi nella lettera che la Ministra Teresa Bellanova ha inviato, pochi minuti fa, alla collega del Lavoro Ministra Nunzia Catalfo, ponendo ancora al centro dell’attenzione le “questioni aperte sul fronte del lavoro agricolo”, l’aggravarsi dei “problemi relativi al reperimento di manodopera stagionale, confermati da tutti gli interventi delle organizzazioni agricole e dal rialzo dei prezzi di alcuni prodotti”, il rischio di carenze nell’approvvigionamento di cibo se non sarà garantita la stagione dei raccolti e dei correlati aumenti di prezzo per i consumatori, già rilevati nei giorni scorsi dall’Istat.
Due le priorità che Bellanova consegna: “assicurare alle imprese e ai lavoratori l’accesso ai dispositivi di sicurezza sanitari per lo svolgimento dell’attività nei campi” e, contestualmente, “far emergere la disponibilità al lavoro e le richieste delle imprese agricole”. Per questo è necessario – come più volte ho sollecitato, prosegue la Ministra delle politiche agricole, “attivare e promuovere la piattaforma Anpal di intermediazione legale e consentire anche alle organizzazioni agricole di svolgere un ruolo attivo nell’incrocio dei dati”.
A questo proposito, Bellanova solleva il tema dell’implementazione dell’applicazione MyAnpal che la stessa Ministra Catalfo aveva assicurato ai tavoli di lavoro svolti in questi giorni con i Ministri Lamorgese e Provenzano. “Torno a chiedertelo”, scrive Bellanova, “anche in relazione alle informazioni emerse ieri sulla testata giornalistica Il Sole24ore, dove il Presidente dell’Anpal Parisi ha invece indicato nell’attivazione di un numero verde piuttosto che nella piattaforma l’intervento dell’Agenzia”.
L’obiettivo è evidente: “Garantire la legalità e il rispetto dei diritti delle imprese e dei lavoratori. L’incrocio legale di domanda e offerta”, evidenza Bellanova, “toglie alibi a chi persegue lo sfruttamento del lavoro, danneggiando con la concorrenza sleale migliaia di imprese oneste. A loro tutela serve un rafforzamento eccezionale delle difese e dei controlli, soprattutto in alcune aree di crisi. La piena attuazione del Piano di contrasto al caporalato è indispensabile. La regolarizzazione dal mio punto di vista andrebbe proprio a completare il pacchetto di azioni che sono urgenti. Per questo assicuro il massimo impegno del mio Ministero nella prosecuzione dei lavori, a partire dal piano dei fabbisogni e dal calendario delle colture sul quale il lavoro è stato già avviato. Allo stesso tempo credo sia utile verificare in tempi rapidi tutte le questioni aperte e anche la disponibilità di soluzioni alloggiative per i lavoratori stagionali che rientrano nei diversi progetti approvati con i fondi europei e nazionali. Collaboriamo”, invita la Ministra Bellanova, “per pianificare al meglio le esigenze e intervenire anche con i trasporti come stabilito insieme alla Ministra De Micheli”.
Fonte Mipaaf
TESTO UNICO DELLE FORESTE
Bellanova: “Grande attenzione agli uomini e alle donne che operano in questo importante settore”.
La Ministra Teresa Bellanova ha firmato due decreti attuativi del Testo unico delle foreste e delle filiere forestali ( D lgs 34 del 2018) , dopo l’intesa raggiunta nelle scorse settimane in Conferenza Stato/ Regioni.
Si tratta del Decreto che disciplina i criteri minimi per la formazione professionale degli operatori forestali e del Decreto che delinea i criteri minimi nazionali per l’iscrizione agli albi regionali delle imprese che eseguono lavori e servizi nel settore forestale ed ambientale, previsti dall’art 10 del Testo unico delle foreste e delle filiere forestali.
“Avviare l’attuazione del Testo unico delle foreste con il riconoscimento dei criteri per i percorsi formativi degli operatori forestali e con la creazione di albi delle imprese uniformi in tutta Italia”, dice Bellanova, “conferma l’attenzione ed il sostegno del Ministero delle politiche agricole e forestali alle donne ed agli uomini che operano con professionalità in un settore così delicato ed importante per il nostro Paese, in particolare per le aree interne “.
La multifunzionalità delle foreste ed il loro immenso contributo al capitale naturale nazionale richiedono competenze molto ampie, che è giusto siano riconosciute e valorizzate.
“Sottolineo altresì con estrema soddisfazione”, conclude la Ministra Bellanova “le modalità con cui si è arrivati alla stesura dei Decreti, con un intenso lavoro di concertazione preventiva che ha coinvolto tutti i componenti della filiera forestale e del legno. Un modello virtuoso, che porterà sicuramente a breve ad altri risultati di grande rilievo, attesi da tutta la filiera foresta- legno”.
AGEA, EROGATI 249MILIONI
249milioni di euro per oltre 138mila beneficiari con decreti di pagamento nell’ambito della domanda unica, dello sviluppo rurale, del vino, dei programmi operativi.
Sono i numeri e il raggio d’azione che restituiscono il lavoro di Agea nelle ultime tre settimane nell’erogazione degli aiuti agli agricoltori.
Entrando nel dettaglio, ecco il quadro di sintesi: domanda unica, in particolare per l’annualità 2019, 100.767 beneficiari per 78.7 milioni; programmi regionali di sviluppo rurale (PSR) e che vedono Agea come organismo pagatore, 103.3 milioni; programmi nazionale di sviluppo rurale, misura assicurativa, 18.235beneficiari per 40.1 milioni; promozione paesi terzi, oltre 9.5milioni; programmi di miglioramento della qualità dell’olio d’oliva, oltre 6.8 milioni; programmi operativi, oltre 6.8 milioni; ristrutturazione vigneti, 4.2 milioni; distillazione, 115mila euro.
“Consapevoli di quanto la liquidità per le aziende sia essenziale soprattutto in questo momento, continuiamo a lavorare a marce forzate nei pagamenti in favore delle imprese agricole”, dice la Ministra Teresa Bellanova, “e rilevo il grande lavoro che Agea sta svolgendo. Un impegno che abbiamo assunto e che porteremo avanti con puntualità e determinazione anche nelle prossime settimane. Con i pagamenti di quest’ultimo periodo, ammontano complessivamente a 414 milioni di euro le somme erogate e sono oltre 211 mila sono le aziende agricole che ne hanno beneficiato”
SISTEMA DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE
“Il sistema delle Indicazioni geografiche è e resta un perno fondamentale delle politiche di sviluppo agroalimentare del Paese. Un vero e proprio mondo fatto di eccellenza e di enorme forza competitiva che dobbiamo assolutamente difendere.
E’ il motivo per cui nelle scelte sull’etichettatura nutrizionale facoltativa abbiamo detto con forza che le Dop e le Igp vanno escluse. Non possiamo confondere il consumatore con i semafori sui prodotti quando c’è un marchio europeo che ne certifica la qualità.
Adesso, dobbiamo continuare a lavorare insieme perché non una delle aziende che producono qualità sia indebolita dalla crisi attuale, per rafforzare le filiere e i rapporti tra produttori primari e trasformatori potenziando e moltiplicando il valore del sistema geografico e il legame inscindibile cibo-territorio, non arretrando, anzi, nella battaglia al falso cibo e alle imitazioni delle nostre indicazioni geografiche.
A difesa delle indicazioni geografiche alcune iniziative sono già nel Cura Italia: penso al Fondo indigenti dove come sapete ho proposto ci fosse uno stanziamento da 50 milioni di euro di cui 27 andranno a prodotti Dop come formaggi, prosciutti e salumi. Mentre stiamo lavorando per rendere immediatamente operativo il pegno rotativo per i prodotti DOP e IGP, compresi vini e bevande spiritose. Abbiamo già predisposto lo schema di decreto e avremo bisogno dell’aiuto dei Consorzi per individuare le caratteristiche di ogni prodotto da sottoporre a pegno. Uno strumento che può dare una mano sul fronte della liquidità”.
Così la Ministra Teresa Bellanova nel corso dell’incontro svoltosi nel pomeriggio in videoconferenza con OriGin Italia, con al centro le proposte strategiche del Settore Dop – Igp avanzate dall’Associazione che riunisce 64 Consorzi in rappresentanza di oltre il 90 per cento delle produzioni italiane ad indicazione geografica.
“Sebbene la filiera alimentare in questi mesi stia continuando a lavorare con grande determinazione e responsabilità, la sofferenza di alcuni importantissimi segmenti di eccellenza anche in seguito al blocco del segmento ho.re.ca. e alla riduzione dell’export è evidente ed è dato che ho già posto all’attenzione dell’intero Governo”, ha proseguito la Ministra a chiusura dell’incontro che ha visto tra gli altri la partecipazione di Nicola Cesare Baldrighi, presidente OriGin Italia, Cesare Mazzetti, Presidente Fondazione Qualivita, Mauro Rosati, Direttore generale Qualivita, e dell’europarlamentare Paolo De Castro.
“Proprio per questo”, ha concluso Bellanova, “in queste settimane abbiamo analizzato e concesso diverse deroghe ai disciplinari e c’è sempre la mia piena disponibilità e quella di tutta l’Amministrazione ad affrontare le criticità in corso, così come ad accogliere le proposte a tutela di un segmento che nel mondo rappresenta la qualità italiana. E sulla promozione, che dovrà essere obbligatoriamente la priorità delle prossime settimane, credo sia assolutamente necessario coordinarsi e essere protagonisti con un contributo di progetti e idee al tavolo del Ministero degli Esteri”.
PIANO RIGENERAZIONE OLIVICOLA DELLA PUGLIA
Si è insediato stamane al Ministero delle Politiche agricole il Comitato di sorveglianza istituto nell’ambito del Piano di rigenerazione olivicola della Puglia e composto dai rappresentanti designati da Mipaaf, Mise, Sud e Coesione territoriale, Regione Puglia.
Al centro della discussione, svoltasi in videoconferenza, le varie proposte attuative e lo stato di avanzamento dell’intero Piano Xylella.
Particolare attenzione è stata rivolta alle misure finalizzate a ricompensare il settore produttivo danneggiato dall’emergenza e a rigenerare il tessuto produttivo e il paesaggio salentino e pugliese. Tra le altre quelle rivolte a frantoi, indennizzi agli agricoltori, reimpianti.
Nei prossimi giorni verrà attivata attraverso Agea la prima misura a regia ministeriale che impegna 35milioni di euro a favore dei frantoi, mentre nella prossima riunione saranno valutate le proposte delle misure a regia regionale su reimpianti, riconversione verso altre colture, salvaguardia degli ulivi monumentali.
Il Comitato ha adottato un regolamento interno di gestione.
“Con l’insediamento formale del Comitato, e dopo mesi di attività in cui le diverse misure hanno prese forma”, dice la Ministra Teresa Bellanova, “entra nella fase attuativa il Piano per la rigenerazione olivicola della Puglia. Un momento importante, a maggior ragione dinanzi all’emergenza prodotta dal coronavirus, perché anche dalla qualità di questa fase dipenderà il futuro dell’agricoltura, non solo pugliese”.
Fonte Mipaaf
AZIENDE AGRICOLE: VENDITA POSSIBILE IN COMUNI DIVERSI PER QUELLE AUTORIZZATE ALLA VENDITA DIRETTA
Le imprese agricole autorizzate alla vendita diretta, penalizzate dalle limitazioni imposte agli spostamenti in queste settimane, possono proseguire la loro attività organizzando punti vendita in Comuni anche diversi da quelli in cui è situata l’azienda, purché i luoghi in cui si svolge l’attività commerciale siano adeguatamente organizzati per assicurare il distanziamento sociale previsto dalle prescrizioni sanitarie.
Lo precisa la faq pubblicata sul sito del Governo nella Sezione Agricoltura, Allevamento e Pesca, affrontando le criticità delle imprese agricole autorizzate alla vendita diretta in azienda che in queste settimane, per le limitazioni imposte agli spostamenti delle persone, non possono essere raggiunte dai propri clienti, con notevole danno a causa della riduzione delle vendite.
SICUREZZA ALIMENTARE, APPROVVIGIONAMENTI, QUALITÀ DEI PRODOTTI, SOSTENIBILITÀ DEL LAVORO; LE NOSTRE PRIORITÀ
Sicurezza alimentare e garanzia degli approvvigionamenti, qualità e salubrità delle produzioni, sicurezza e sostenibilità del lavoro in agricoltura: sono le priorità per il post Covid che la Ministra Teresa Bellanova ha posto all’attenzione dei Ministri dell’Agricoltura del G20 nel corso della riunione straordinaria sull’emergenza convocata in videoconferenza dalla Presidenza saudita.
Sollecitando la stessa Presidenza a promuovere anche nei prossimi mesi analoghi momenti di confronto, per “individuare proposte, strategie e misure che possano servire per affrontare, gestire e superare l’emergenza”
“Come Paesi del G20″, ha detto Bellanova, abbiamo un compito importante: lavorare insieme e cooperare con il massimo impegno per individuare proposte, strategie e misure che possano servire per affrontare, gestire e superare l’emergenza”.
E’ necessario, ha proseguito la Ministra, “lavorare per evitare restrizioni commerciali non giustificate dall’emergenza e garantire che i mercati siano aperti, trasparenti e prevedibili. Così come attivare e rafforzare misure necessarie per sostenere e garantire adeguata disponibilità di cibo ai cittadini più vulnerabili ed evitare e limitare sprechi e perdite alimentari nella catena produttiva”.
Quindi: emergenza legata alla disponibilità della forza lavoro, “che stiamo affrontando”, ha concluso la Ministra, mettendo in atto “meccanismi per facilitare e sostenere le assunzioni di lavoratori”.
L’incontro dei Ministri G20 si è concluso con una dichiarazione finale.
Giornata mondiale della terra. Il MIPAAF rende pubblico l’elenco completo degli alberi monumentali d’Italia in formato shapefile.
Bellanova: “Così rendiamo omaggio al nostro straordinario patrimonio ambientale e culturale e ai patriarchi verdi” 22-04-2020
In occasione della Giornata mondiale della Terra, che si celebra oggi in tutto il mondo, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali rende pubblico l’Elenco degli alberi monumentali d’Italia in formato shape.
Importabile nei più comuni programmi GIS (Geographic Information System), il file consente di visualizzare la distribuzione sul territorio italiano degli oltre 3200 alberi censiti nell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia, creato e costantemente aggiornato dalla Direzione generale foreste del Ministero grazie alla collaborazione di Regioni, Province autonome e Comuni italiani. Oltre alla precisa localizzazione, il file permette l’interrogazione delle informazioni associate ad ogni albero monumentale e pubblicate nell’ Elenco.
Il file viene inviato su richiesta attraverso la compilazione digitale di un modulo nel sito del Mipaaf:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11260
Lo stesso modulo può essere utilizzato per la richiesta della base dati nazionale in formato excel e del modulo didattico sugli Alberi monumentali d’Italia.
“In un periodo di difficoltà come quello che stiamo attraversando” afferma la Ministra Bellanova “non smettiamo di occuparci degli alberi e dei boschi, anche attraverso i patriarchi verdi che rendono straordinario il nostro patrimonio ambientale e culturale e che attendono la nostra visita, insieme al territorio rurale che li ospita, non appena potremo tornare a percorrere i sentieri e le strade della nostra Italia meravigliosa”.
Fonte Mipaaf
MIPAAF, AMMASSO PRIVATO
BELLANOVA: “NEL PROSSIMO DL LA PROPOSTA DI UN FONDO PER COMPENSARE PARZIALMENTE LE SPESE DI STOCCAGGIO E STAGIONATURA DEI FORMAGGI”
“Siamo ben consapevoli delle difficoltà che le misure di contenimento adottate per fronteggiare l’emergenza in atto stanno causando all’intero settore agricolo e agroalimentare. Chiusura delle mense, chiusura del canale ho.re.ca, rallentamento delle esportazioni stanno influendo in modo determinante su molti settori rilevanti per la nostra filiera alimentare. Una criticità che ovviamente ci vede fortemente impegnati. Abbiamo inviato alla Commissione europea un documento, concordato e predisposto con le Regioni, per attivare l’ammasso privato per formaggi, burro, carni bovine, suine, ovicaprine, predisposto e concordato con le regioni. Attendiamo il riscontro dalla Commissione”.
Così la Ministra Teresa Bellanova nel corso dell’incontro odierno svoltosi in video conferenza con gli Assessori regionali.
“E proprio per alleggerire il peso finanziario che incide sulle imprese produttrici”, ha anticipato Bellanova, “nel prossimo Decreto legge proporremo un fondo finalizzato a compensare parzialmente le spese di stoccaggio e di stagionatura dei formaggi destinati ad essere immessi in commercio dopo la loro fabbricazione”.
ROTAZIONI BIOLOGICHE IN AGRICOLTURA
La Ministra Teresa Bellanova ha firmato, nei giorni scorsi e dopo il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni, il cosiddetto “Decreto Rotazioni”, provvedimento molto atteso dalle aziende impegnate nell’agricoltura biologica e che punta a fare chiarezza su uno degli aspetti centrali del metodo biologico, quello degli avvicendamenti colturali. “Abbiamo accelerato l’emanazione del Decreto per dare le giuste certezze agli agricoltori che devono pianificare la propria attività”, dice la Ministra Bellanova. “Considerata la complessità del tema, è stato infatti un provvedimento a lungo discusso con le Regioni e le rappresentanze del settore”. “L’Italia”, prosegue la Ministra, “pur nel rispetto delle peculiarità territoriali, si è dotata di norme chiare e trasparenti a livello nazionale in materia di rotazioni in agricoltura biologica, fornendo ulteriori garanzie ai consumatori che fino ad oggi hanno costantemente premiato il biologico italiano. Un settore che negli ultimi anni fatto registrare una costante crescita, come testimonia l’incremento dei terreni destinati a queste coltivazioni, e che rende il nostro Paese leader europeo per numero di operatori biologici. Adesso, e proprio per questo abbiamo prorogato al 31 maggio i termini di partecipazione ai bandi per le Mense biologiche, dobbiamo fare di tutto perché l’emergenza sanitaria in corso non metta a repentaglio i successi raggiunti. E approvare presto la legge sul biologico”.
AGRICOLTURA BIOLOGICA IN ITALIA
Secondo i dati elaborati dal SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica), ultimi disponibili quelli relativi al 2018, in Italia le superfici biologiche raggiungono quasi i 2 milioni di ettari, con un incremento rispetto al 2017 di quasi il 3%, ovvero 49 mila ettari in più in soli 12 mesi: una crescita non solo in termini di superfici ma anche di soggetti coinvolti nel settore, che hanno raggiunto le 79.000 unità, con un incremento rispetto all’anno precedente di oltre il 4%. Dal 2010 gli ettari di superficie biologica coltivata sono aumentati di oltre il 75%, e il numero degli operatori del settore di oltre il 65%. L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2018 il 15,5% della SAU nazionale, e questo posiziona l’Italia di gran lunga al di sopra della media UE, che nel 2017 si attestava al 7,0. Altrettanto importante l’evoluzione del settore relativamente ai consumi, che crescono da 5 anni (dati Ismea) senza soluzione di continuità, registrando un aumento del +102 per cento rispetto al 2013.
Fonte Mipaaf
PUBBLICATI I REPORT CANTINA
ITALIA E FRANTOIO ITALIA
Oltre 54 milioni di ettolitri di vino, 5.9
milioni di ettolitri di mosti e oltre 260mila ettolitri di vino.
E’ la quantità di prodotti in giacenza negli
stabilimenti enologici italiani alla data del 31 marzo mentre lo stock di olio
in Italia ammonta a 371.251 tonnellate, di cui il 68,7 % e’ rappresentato da
Olio Extra Vergine di Oliva: il 64,1% Italiano, il 30,7% di origine Ue e il
rimanente marginale Extra Ue e oli blend.
Sono on line sul sito del Ministero delle
Politiche agricole alimentari e forestali i Report Cantine Italia e Frantoi
Italia, le banche dati su Vino e Olio, redatte ogni quindici giorni dall’Icqrf,
l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi del Mipaaf.
Report che consentono agli operatori la massima
conoscenza delle giacenze, quindi la possibilità di prevenire fenomeni
speculativi, e che proprio per questo verranno pubblicati settimanalmente,
considerato il particolare momento di emergenza.
I dati aggiornati al 31 marzo, per quanto
riguarda il settore vino e mosti, registrano una quantità di prodotti in
giacenza leggermente inferiore rispetto alla stessa data dello scorso anno. Nel
dettaglio, oltre il 57% del vino in Italia è fisicamente detenuto nelle regioni
del Nord. In Veneto è presente quasi il doppio del vino di Puglia e Sicilia
messe assieme. I vini da tavola costituiscono circa il 20% del totale (11,2
milioni di elettroliti). Nonostante il gran numero di DO presenti (526), 10
denominazioni costituiscono il 40,8% del totale dei vini a DO presenti; le
prime 20 denominazioni rappresentano oltre la metà del totale delle DO (57,0%).
L’ICQRF stima che la banca dati contenga
almeno il 95% del vino e dei mosti detenuti in Italia.
Per quanto riguarda il report Frantoio Italia,
la giacenza di olio extra vergine di oliva nazionale è superiore rispetto a un anno
fa; oltre la metà (58%) è conservata nelle regioni del Sud Italia, con il
significativo contributo delle regioni Puglia e Calabria (39,8% e 10,3%,
rispettivamente).
A livello provinciale, da segnalare il 18,7%
delle giacenze nella provincia di Bari e il 10,0% in quella di
Barletta-Andria-Trani.
E’ possibile reperire i report in Italiano e in
Inglese ai seguenti link:
Cantina Italia: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15295
Frantoio Italia: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15282
LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI DI CURA E
SALVAGUARDIA DEGLI ALBERI MONUMENTALI
Pubblicate sul sito del Ministero delle
Politiche agricole le “Linee guida per gli interventi di cura e
salvaguardia degli alberi monumentali” approvate il 31 marzo scorso con
Decreto del Capo Dipartimento per le politiche europee, internazionali e dello
sviluppo rurale.
Sono ormai ben 3226, diffusi in ogni Regione
d’Italia, gli alberi monumentali inseriti nell’elenco, curato dalla Direzione
generale foreste su segnalazione delle Regioni e Province autonome.
Dal 2013 il legislatore italiano ha sancito che
anche alcuni alberi possono a buon diritto rientrare tra i beni “che hanno
cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria
storica” e possono quindi a buon diritto fregiarsi del titolo di
“monumento”.
Si tratta di alberi singoli, in viali, in parchi
e giardini ed anche nei boschi, di specie nostrali o esotiche, di proprietà
pubbliche e anche private che contribuiscono a testimoniare la grande
biodiversità presente in Italia, arricchendone il paesaggio cui spesso
contribuiscono in misura straordinaria.
Esemplari unici per maestà, bellezza dei fiori e
delle foglie, rilevanti dimensioni, età.
Molto spesso si tratta infatti anche di alberi
che vegetano da cento e più anni, e necessitano di attenzioni e cure speciali.
Proprio per garantire la massima tutela agli
esemplari monumentali e con l’obiettivo di fornire criteri di univocità utili
alla loro salvaguardia, sono state elaborate dalla Direzione generale delle
Foreste le Linee guida.
Le indicazioni contenute sono frutto di
esperienze consolidate e competenze condivise a più livelli e di un processo di
consultazione pubblica, durato un anno, che ha coinvolto moltissimi portatori
di interesse, tra cui Regioni, Province autonome e professionisti e tecnici del
settore.
Il documento è stato inoltre aggiornato alla
luce dell’emanazione di una recentissima Circolare ministeriale, firmata il 5
marzo 2020, relativa ai procedimenti amministrativi per la tutela e
salvaguardia degli alberi monumentali.
Le Linee guida, rivolte prevalentemente ai
proprietari dei grandi alberi ma anche alle imprese addette alla loro cura e ai
funzionari tecnici dei Comuni, non sono un manuale tecnico-scientifico ma hanno
lo scopo di fornire uno spettro di buone pratiche a cui fare riferimento nella
gestione del patrimonio arboreo monumentale.
Rispondono, inoltre, all’esigenza di consolidare
un linguaggio tecnico comune, definendo i parametri qualitativi minimi che
dovrebbero sottendere ad ogni intervento di carattere arboricolturale rivolto
agli alberi monumentali.
L’Elenco aggiornato degli alberi monumentali è
consultabile all’indirizzo:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11260
Le Linee guida sono consultabili all’indirizzo:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13732
La circolare sui procedimenti amministrativi è
consultabile all’indirizzo:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13520
LAVORO AGRICOLO
“Una semplificazione opportuna per
fronteggiare l’emergenza di manodopera in questa fase complessa”.
Così la Ministra Teresa Bellanova commenta
l’emendamento approvato in Commissione bilancio al Senato che introduce una
notevole semplificazione in tema di visita medica a vantaggio del lavoratore
agricolo stagionale, senza incidere in modo negativo sulla sicurezza e sulla
tutela della salute.
La modifica normativa, una volta approvata dal
Parlamento, consentirà infatti di potere fruire di una validità annuale della
visita medica, permettendo al lavoratore risultato idoneo di prestare la
propria attività anche presso diverse imprese agricole (nell’arco di quel
periodo di tempo) per lavorazioni che presentano i medesimi rischi, senza la
necessità di ulteriori accertamenti medici.
Un vincolo burocratico in meno e più possibilità
per aziende agricole e lavoratori di far fronte all’emergenza di carenza di
manodopera in questa fase complessa.
ANTICIPI PAC – SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE
“Con l’emendamento approvato nella notte in
Commissione bilancio del Senato su nostra proposta, diamo un aiuto concreto e
immediato al settore agricolo concedendo liquidità alle imprese. Siamo
fiduciosi che il Parlamento lo trasformi presto in legge”, così la
Ministra Bellanova esprime la sua soddisfazione per l’accoglimento di una
disposizione molto attesa dal mondo agricolo.
L’emendamento consente alle aziende agricole di
ottenere in forma semplificata, già a partire dal mese prossimo, e quindi prima
della presentazione delle domande uniche, una anticipazione degli aiuti diretti
del primo pilastro della PAC, con fondi
nazionali, in misura pari al 70 per cento del valore dei titoli in portafoglio,
calcolata sulla base dei dati in possesso della pubblica amministrazione,
presenti nel fascicolo aziendale delle aziende agricole.
Anche sugli aiuti nazionali l’emendamento
consente di accelerare l’erogazione delle risorse attese dalle aziende agricole,
concedendo la possibilità di pagare gli aiuti in due fasi, di acconto e di
saldo, consentendo alle pubbliche amministrazioni che gestiscono gli aiuti di
versare immediatamente gli acconti e di eseguire i controlli previsti al
momento del pagamento dei saldi.
“Ora lavoriamo con la Commissione Europea
per agevolare i controlli e semplificare le varie procedure di erogazione degli
aiuti PAC attraverso l’utilizzo delle più moderne tecnologie,
potenziando i sistemi di controllo a distanza, anche grazie al supporto delle
immagini satellitari ad alta risoluzione fornite dal programma europeo
Copernicus e le foto Geo Tag fornite direttamente dagli agricoltori”, ha
concluso la Ministra Bellanova.
ESPORTAZIONI DI RISO
ITALIANO IN CINA
Via
libera all’accordo sull’esportazione di riso italiano in Cina.
E’ stato sottoscritto oggi a Pechino il
protocollo fra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali,
rappresentato dall’ambasciatore italiano in Cina Luca Ferrari, e
l’Amministrazione generale delle Dogane della Repubblica popolare cinese, che
consente l’esportazione in Cina di riso da risotto.
Un’intesa che corona concretamente un negoziato
diplomatico e tecnico andato avanti per anni con il coinvolgimento del Servizio
fitosanitario nazionale, condotto insieme alle rappresentanze dei risicoltori e
delle imprese risiere italiane.
“E’ un accordo rilevante a cui tenevamo in
modo particolare”, sottolinea la Ministra Teresa Bellanova, “che
stabilisce i requisiti fitosanitari da soddisfare per esportare riso da risotto
italiano in Cina e consente, di fatto, l’apertura di questo importantissimo
mercato per un prodotto di punta della nostra agricoltura. Come si ricorderà,
avevo previsto di recarmi a Pechino per sottoscrivere personalmente l’intesa.
Di fronte alle restrizioni alle visite all’estero indotte dal Coronavirus, di
concerto con la Farnesina ho deciso di autorizzare l’Ambasciatore Luca Ferrari
a firmarlo in mia rappresentanza con il Ministero delle Dogane cinese,
rafforzando in tal modo le relazioni bilaterali tra Italia e Cina in ambito
agricolo.
Il riso italiano è apprezzato in tutto il mondo:
ottenere questo riconoscimento anche dalla Cina lancia un messaggio di fiducia
e incoraggiamento ai tanti risicoltori e alle imprese italiane impegnati a
garantire le forniture di cibo sano e di alta qualità”.
Con le oltre 200 varietà iscritte al registro
nazionale, ognuna con le proprie peculiarità, l’Italia rappresenta il leader
del settore nell’Unione Europea, assicurando oltre il 50% della produzione di
riso europeo.
Il riso italiano si distingue da quello
coltivato nel resto del mondo grazie a varietà tipiche e apprezzatissime come
il Carnaroli, l’Arborio, il Vialone Nano, il S. Andrea e il Baldo.
Produzioni di eccellenza, valorizzate grazie ai
marchi DOP e IGP che riconoscono le specificità dei territori di
origine, come la Baraggia biellese e vercellese, o le aree geografiche tipiche
del Carnaroli pavese, il Vialone Nano veronese, il riso del Delta del Po.
Con l’accordo siglato oggi, le qualità del riso
italiano da risotto vengono ulteriormente riconosciute e potranno, sempre più,
esser apprezzate anche dai cittadini cinesi,
i maggiori consumatori al mondo di questo
alimento.
Secondo la FAO, la Repubblica popolare cinese è
il primo produttore mondiale di riso, seguito dall’India.
Fonte Mipaaf
FLOROVIVAISTI
“La vendita anche al dettaglio di semi,
piante e fiori ornamentali, piante in vaso e fertilizzanti è consentita su
tutto il territorio nazionale o almeno dove non prevalga una norma locale,
indipendentemente dal codice Ateco. La risposta al quesito, data dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri, la stessa autorità che ha emanato il
Decreto, è chiara e netta”. Così la Ministra Teresa Bellanova su fb in
risposta alle sollecitazioni arrivate in questi giorni dal comparto
florovivaistico, sottolineando il testo della faq già presente sul sito del
Governo, pubblicandolo a margine del messaggio fb.
“Mi avete scritto in tanti, cittadini,
piccoli imprenditori ma anche associazioni di categoria, chiedendomi
delucidazioni circa il via libera che ho dato nei giorni scorsi alla vendita di
fiori e piante da parte non solo dei vivai ma anche dei fioristi”, scrive
Teresa Bellanova. E ancora: “Mi si pone il problema per cui il codice
Ateco dei fiorai non è compreso nell’elenco delle attività che possono aprire
contenuto nel DPCM #IoRestoaCasa.
Obiezione comprensibile. La risposta è chiara e
netta: la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali,
piante in vaso e fertilizzanti è consentita su tutto il territorio nazionale, o
almeno dove non prevalga una norma locale, indipendentemente dal codice Ateco.
Purtroppo è tutt’altro che semplice districarsi
tra norme, interpretazioni autentiche e soprattutto successive applicazioni da
parte di funzionari regionali, comunali o, ad esempio, agenti della polizia
municipale che si trovano a dover capire se un negozio di fiori possa o non
possa stare aperto. Sconfiggeremo sicuramente il coronavirus, verrebbe da dire,
ma la burocrazia è più dura a morire”.
Da questo l’invito che la Ministra rivolge:
“Mostrate ai funzionari del vostro Comune la risposta della Presidenza del
Consiglio per provare a superare le naturali resistenze che dovessero sorgere,
dovute anche solo ad una comprensibile prudenza. La mia insistenza deriva solo
dalla necessità di assicurare quanti più canali di vendita possibili ad un
settore importantissimo, quello del florovivaismo, che, al netto dei canali di
commercializzazione, dà lavoro a 100mila persone e che in questi mesi fa una
buona parte del suo fatturato annuale”.
Per concludere: “Questa crisi ci sta
portando via persone care e limitando la libertà di uscire di casa, di vedere i
propri amici, di portare un saluto a familiari anziani. Sta impedendo a molte
persone di lavorare e contribuire al bilancio familiare. Portare fiori e piante
nelle nostre case, sui nostri balconi, nei nostri giardini può essere un modo
per regalarci un po’ di bellezza in queste giornate passate a casa, aiutando
nel contempo un settore che è realmente in crisi e che rischia di buttare al
macero gran parte della produzione di questa stagione”.
RIGENERAZIONE OLIVICOLA
DELLA PUGLIA
Bellanova: “Nuovo
importante tassello nell’attuazione del piano”.
E’ stato firmato dalla Ministra Teresa Bellanova
stamane il Decreto che istituisce il Comitato di Sorveglianza del Piano
straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, con l’obiettivo di
garantirne la corretta attuazione.
Ne fanno parte: Giuseppe Blasi, Capo del
Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale,
Presidente, per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
Carmelo Petraglia, designato dal Ministero per il Sud e la Coesione
territoriale; Debora Rogges, indicata dal Ministero dello sviluppo economico;
Gianluca Nardone, Direzione Agricoltura della Regione Puglia.
“Nonostante il grave periodo che stiamo
attraversando”, dice la Ministra Teresa Bellanova, “in questi mesi i
nostri Uffici hanno continuato a lavorare con la determinazione di sempre
sull’attuazione del Piano per la rigenerazione olivicola della Puglia,
approvato in Conferenza Stato-Regioni e adesso in attesa della registrazione
della Corte dei Conti.
Il cronoprogramma delle singole azioni è già
nero su bianco”, prosegue la Ministra, “e prosegue il lavoro su
indennizzi agli agricoltori e ai frantoi. Così il confronto tecnico con la
Regione per mettere a punto i contenuti delle altre misure e finalizzare i
bandi.
Da oggi entra nella sua piena operatività un
organismo importante come Il Comitato di Sorveglianza chiamato a garantire
sulla corretta e puntuale attuazione del Piano, perché le singole azioni
possano al più presto ottenere i risultati attesi.
Nel frattempo abbiamo pubblicato, e prorogato
per l’emergenza coronavirus, il bando sui Distretti del cibo e quello per il finanziamento
di Contratti di distretto nell’area colpita dalla xylella per un importo
complessivo di oltre 30milioni, garantendo ulteriori importanti risorse a un
territorio già pesantemente colpito e messo alla prova da questa
emergenza”.
OCM VINO, OLIO, ORTOFRUTTA, ZOOTECNIA, APICOLTURA
Ocm vino, ortofrutta, olio, zootecnia,
apicoltura. Approvato nella odierna Conferenza Stato-Regioni il Decreto del
Ministero Politiche Agricole relativo alle proroghe e semplificazioni
nell’attuazione dei relativi programmi per consentire alle aziende di
realizzare gli investimenti e le attività già programmate, fronteggiando in
questo modo l’emergenza in atto.
“E’ un impegno preso con imprese,
associazioni e Regioni che manteniamo”, dice la Ministra Teresa Bellanova,
“mettendo al riparo in questo modo i progetti messi in campo e il futuro
stesso delle aziende, e avendo ben presenti le esigenze di necessaria flessibilità
nell’attuazione degli investimenti legate a questo particolare momento.
In questo modo ogni impresa avrà più tempo a
disposizione su domande, rendicontazioni, realizzazione delle attività. Nella
certezza che, una volta terminata l’emergenza, quanto previsto potrà comunque
essere realizzato con i risultati attesi e anche in questo modo le aziende di
queste importanti filiere avranno una importante carta in più per il
rilancio”.
CONFERENZA STATO-REGIONI
Le misure da adottare sul territorio nazionale
per la prevenzione, il controllo, il contrasto alla diffusione della cimice asiatica
e per avviare le procedure di indennizzo dei danni agli agricoltori non appena
completata la delimitazione e la dichiarazione dello stato di calamità naturale
a carico delle Regioni interessate. E’ quanto prevede il Decreto del Ministro
delle Politiche Agricole, condiviso con Regioni e mondo produttivo, approvato
nella seduta odierna della Conferenza Stato Regioni.
Il decreto prevede anche precise modalità di
contrasto alla cimice concordate a livello nazionale con tutti i Servizi
Fitosanitari regionali e con le strutture tecnico-scientifiche presenti sul
territorio.
Un atto organico, con l’obiettivo di affrontare
questa emergenza in tutti i suoi aspetti mettendo in campo i vari strumenti
possibili, dal sostegno alle imprese alla prevenzione al contrasto della
diffusione alla informazione.
Contestualmente, sempre nella odierna Conferenza
Stato-Regioni, arriva anche il via libera al Decreto del Ministero
dell’Ambiente per l’utilizzo della vespa-samurai, antagonista naturale della
cimice asiatica.
“Gli interventi a sostegno delle aziende
colpite dalla cimice e gli strumenti per combatterla sono ora nella
disponibilità delle imprese e dei territori”, commenta la Ministra Teresa
Bellanova, “a conclusione di un percorso condiviso sin dall’inizio con
tutti i soggetti coinvolti da questa emergenza. In questi mesi” aggiunge
la Ministra Teresa Bellanova, “i nostri Uffici hanno lavorato
intensamente, in una relazione costante con l’Europa e con le Regioni.
Abbiamo sempre sostenuto come questa fosse
un’emergenza nazionale ed europea, strettamente connessa anche al grande tema
dei cambiamenti climatici. Quelle imprese e quei territori hanno diritto a
tutta la nostra attenzione. Un’attenzione che continueremo a garantire in tutti
i modi”.
ETICHETTATURA, MIPAAF E MISE
Bellanova e Patuanelli: “Avanti con la
trasparenza, serve origine obbligatoria per tutti gli alimenti in Europa”
Prorogato fino al 31 dicembre 2021 l’obbligo di
indicazione dell’origine del grano per la pasta di semola di grano duro,
dell’origine del riso e del pomodoro nei prodotti trasformati.
I Ministri delle Politiche agricole alimentari e
forestali, Teresa Bellanova, e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli,
hanno firmato oggi il decreto ministeriale che prolunga i provvedimenti
nazionali in vigore oltre il 1° aprile, data di entrata in applicazione del
regolamento europeo 775 del 2018.
“L’Italia – hanno dichiarato i Ministri
Bellanova e Patuanelli – si conferma all’avanguardia in Europa per la
trasparenza delle informazioni al consumatore in etichetta. Non possiamo
pensare a passi indietro su questa materia e per questo abbiamo deciso di
andare avanti. Diamo certezze alle imprese di tre settori chiave per
l’agroalimentare italiano. Chiediamo anche all’Europa di fare scelte coraggiose
nell’ambito del Green Deal e della strategia ‘Farm to Fork’, introducendo a
livello europeo l’obbligo di indicare l’origine per tutti gli alimenti.
Chiediamo ancora una volta alla Commissione di andare incontro anche alle
richieste delle imprese, che oggi devono fronteggiare i danni da COVID-19, e di
spostare di almeno un anno l’applicazione del regolamento 775. Una norma che non
ci piace e alla quale oggi, con tante imprese che producono imballaggi chiuse
in Europa, è difficile adeguarsi”.
COSA SI
TROVA SULLE ETICHETTE ITALIANE
GRANO/PASTA
Il decreto grano/pasta prevede che le confezioni
di pasta secca prodotte in Italia devono continuare ad avere obbligatoriamente
indicate in etichetta le seguenti diciture:
a) Paese di coltivazione del grano: nome del
Paese nel quale il grano viene coltivato;
b) Paese di molitura: nome del Paese in cui il
grano è stato macinato.
Se queste fasi avvengono nel territorio di più
Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti
diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE;
c) se il grano duro è coltivato almeno per il
50% in un solo Paese, come ad esempio l’Italia, si potrà usare la dicitura:
“Italia e altri Paesi UE e/o non UE”.
RISO
Il provvedimento prevede che sull’etichetta
del riso devono continuare a essere indicati:
a) “Paese di coltivazione del riso”;
b) “Paese di lavorazione”;
c) “Paese di confezionamento”.
Se le tre fasi avvengono nello stesso Paese è
possibile utilizzare la dicitura “Origine del riso: Italia”.
Anche per il riso, se queste fasi avvengono nel
territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza,
le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE.
POMODORO
Le confezioni di derivati del pomodoro,
sughi e salse prodotte in Italia devono continuare ad avere obbligatoriamente
indicate in etichetta le seguenti diciture:
a) Paese di coltivazione del pomodoro: nome del
Paese nel quale il pomodoro viene coltivato;
b) Paese di trasformazione del pomodoro: nome
del paese in cui il pomodoro è stato trasformato.
Se queste fasi avvengono nel territorio di più
Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti
diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE.
Se tutte le operazioni avvengono nel nostro
Paese si può utilizzare la dicitura “Origine del pomodoro: Italia”.
ORIGINE
VISIBILE IN ETICHETTA
Le indicazioni sull’origine devono essere
apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo
da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.
Fonte
Mipaaf
IMPEDIRE SPRECHI ALIMENTARI
“Dobbiamo assolutamente evitare sprechi di ogni natura. Nei giorni scorsi ho detto non un litro di latte deve essere sversato. La filiera del latte, come quella degli allevamenti in generale, è tra le più esposte. Non si possono fermare, gli animali hanno bisogno di cura quotidiana.
Vanno affrontanti adeguatamente due problemi: sovrapproduzione e mancanza di cibo per fasce importanti della nostra popolazione.
Anche per questo la scorsa settimana in un solo giorno insieme alla ministra Catalfo abbiamo firmato un decreto che stanzia 6 milioni di euro per acquistare 180mila quintali di latte. Lo salviamo dallo spreco e lo distribuiremo alle persone indigenti. Ho preteso che nel Decreto ci fossero 50 milioni di euro per garantire il cibo alle persone più fragili perché nei momenti di difficoltà noi non dobbiamo lasciare da solo nessuno. Il che significa aiutare i produttori a non distruggere la merce per la quale hanno lavorato e sostenere le fasce più deboli.
Nel decreto Cura Italia abbiamo inserito anche un fondo da 100 milioni di euro per sostenere la liquidità delle aziende. Ora pensiamo all’emergenza ma ci sarà bisogno di interventi imponenti per il dopo. E la filiera agroalimentare dovrà avere uno spazio centrale perché assicura il cibo necessario”.
BANDI DI PECORINO DOP AGLI INDIGENTI
Sono stati aperti IL 23/3/2020 da Agea due bandi del valore complessivo di 14 milioni di euro per l’acquisto di Pecorino dop da destinare alle persone indigenti attraverso la rete degli enti caritativi. I due bandi, di pari valore, sono studiati per consentire una consegna regolare e scaglionata entro l’anno. La prima procedura prevede la chiusura delle consegne entro 90 giorni lavorativi dalla stipula del contratto; mentre la seconda procedura prevede l’inizio delle consegne il 1° settembre 2020 e la chiusura il 31 dicembre 2020.
“Con questa operazione – ha dichiarato la Ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova – proseguiamo nell’attuazione degli strumenti a favore della filiera del latte ovino e a sostegno del reddito anche dell’anello più debole che sono i pastori. Con i 14 milioni di euro che derivano dal Decreto emergenze agricole riusciremo ad acquistare più di 15mila quintali di formaggio pecorino da destinare ai più bisognosi. Un’operazione che abbiamo coordinato insieme agli enti caritativi ed Agea. Davanti a una crisi come quella che stiamo vivendo oggi è fondamentale proseguire l’attività e utilizzare ogni strumento a nostra disposizione per sostenere le filiere agroalimentari”.
FLOROVIVAISMO SALVO
“Il grido di allarme che si è levato in questi giorni dal settore florovivaistico non è rimasto inascoltato. Semi, piante, piante da frutto, fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, potranno essere prodotti, trasportati, commercializzati. E i negozi per la vendita resteranno aperti. Dovunque. Non solo nella Grande distribuzione”.
Così la Ministra Teresa Bellanova, nel commentare la faq pubblicata nella notte che esplicita con chiarezza le attività florovivaistiche consentite ai sensi del Dpcm, articolo 1, comma 1, lettera f, del 22 marzo scorso.
“Per prodotti agricoli si intendono, e non poteva essere diversamente”, dice la Ministra, “le attività florovivaistiche, che rientrano nel raggio delle coltivazioni agricole. Un segmento rilevante, come testimoniano i numeri: 100mila addetti in 27mila aziende per oltre 2.5miliardi di euro di fatturato oltre l’indotto, tra cui la parte relativa alla commercializzazione.
Il lavoro congiunto svolto in questi giorni dai nostri uffici con quelli del Ministero dello Sviluppo economico, e con il contributo importante delle Associazioni, mette in salvo un settore determinante per il nostro Paese, fondamentale per la nostra agricoltura. Le associazioni hanno temuto di dover mandare al macero tonnellate e tonnellate di merce. Non sarà così. Adesso possiamo concentrarci su come garantire al settore, anche nel prossimo Decreto legge, ulteriore tranquillità per imprese e lavoratori”.
Fonte Mipaaf
NOCCIOLA
Superata l’emergenza legata alla pandemia Coronavirus, si darà avvio al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali al gruppo di lavoro sulla nocciola italiana, propedeutico all’istituzione del tavolo della filiera corilicola. La conferma arriva oggi dalla videoconferenza tra il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate e il Presidente dell’Associazione nazionale Città della Nocciola, Rosario D’Acunto, a cui aderiscono 258 Comuni in Italia. L’esigenza è emersa durante la XV assise nazionale tenutasi lo scorso novembre ad Ucria in Sicilia.
“È importante dare avvio al confronto dell’intera filiera- dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Giuseppe L’Abbate – Lo scenario del comparto, rispetto al Piano del Settore Corilicolo 2010-2012, si è profondamente evoluto con la conseguente necessità di un confronto per politiche unitarie e condivise. Qualità, aggregazione e innovazione devono essere le direttrici per il futuro ed il Ministero è pronto a svolgere il proprio ruolo di guida e sintesi”.
“Ci troviamo di fronte ad uno scenario nuovo – afferma il Presidente Rosario D’Acunto – con emergenze attuali e del passato che richiedono una governance e una regia nazionale. Le aziende del settore vanno sostenute, valorizzando la nocciola italiana nelle etichette e i territori di produzione come nuove destinazioni turistiche enogastronomiche”.
Oggi, con 71mila ettari, l’Italia conta per l’11% della superficie mondiale coltivata mentre con una produzione oscillante tra 100mila e 130mila tonnellate, pari al 13%, rappresenta il secondo produttore mondiale di nocciole dopo il “gigante” Turchia. Il predominio mondiale turco, però, è prettamente quantitativo e vede i nostri nocciolicoltori avvalersi di tecniche di produzione più moderne con tecnologie decisamente più avanzate.
Dal 1961 ad oggi, la produzione di nocciole è aumentata ad un ritmo medio molto sostenuto (+6,3% annuo) ma la vera forte espansione della corilicoltura italiana si è avuta negli ultimi 20-25 anni, legata soprattutto alla sempre più crescente domanda da parte del comparto dolciario, cui la nostra produzione è pressoché interamente destinata. Uno sviluppo concentratosi principalmente nei territori di nove province presenti in Lazio, Piemonte, Campania e Sicilia.
“La corilicoltura italiana coinvolge oltre 70.000 imprese – conclude il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate – Ben si comprende, pertanto, l’importanza di attuare politiche di salvaguardia della qualità e di abbattimento dei costi di produzione da parte delle aziende. Diviene sempre più necessario pertanto rafforzare la cooperazione, supportare l’innovazione tecnologico-scientifica ed intensificare gli sforzi per una maggior integrazione nella filiera”.
AGROINDUSTRIA, AGRICOLTURA E PESCA
Il tetto per gli aiuti di stato viene innalzato, eccezionalmente e fino al 31 dicembre di quest’anno, a 800mila euro per l’agroindustria, 100mila euro per l’agricoltura, 120mila euro per la pesca e l’acquacoltura. E’ il contenuto della comunicazione della Commissione europea che risponde così al segnale di allarme lanciato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alle Istituzioni europee per il grave impatto dell’emergenza Covid -19 sui settori agricolo, agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura.
Il lavoro svolto in questi giorni di concerto tra Uffici del Mipaaf con la Commissione per la revisione urgente della normativa sugli aiuti di Stato e delle norme quadro sui fondi europei inizia a dare i primi risultati.
E quello dell’innalzamento del tetto per gli aiuti di stato per la filiera alimentare è di certo uno tra i più rilevanti.
Si comprende dunque la soddisfazione della Ministra Teresa Bellanova, che parla di “primo passo importante” sottolineandone le importanti ricadute: “è una decisione che consentirà maggiore efficacia negli interventi a favore del settore, anche se serve un intervento economico coordinato e urgente dell’Europa per il settore primario di tutti gli Stati membri e italiano in particolare.”
“Sono ben consapevole di come l’emergenza”, prosegue la Ministra Bellanova, “stia determinando forti criticità all’intera filiera e un calo notevole della domanda di alcuni prodotti, come ad esempio i freschi, anche in seguito alla chiusura dei luoghi della ristorazione. Mentre continuo a sollecitare la distribuzione a sostenere i nostri prodotti e le nostre aziende, perché sui banchi il fresco continui ad avere la giusta centralità, voglio mandare un messaggio chiaro alle nostre imprese e ai lavoratori del settore: siamo tutti al lavoro per loro. Il Ministero non chiude. I nostri Uffici continuano a lavorare con grande impegno, e questa notizia lo evidenzia. Le istituzioni europee stanno dimostrato la dovuta attenzione alle nostre richieste e la risposta della Commissione è l’inizio di un percorso che dobbiamo fare insieme. Il segnale che giunge è positivo, anche se intendiamo lavorare perché il testo sia migliorato. Continueremo con costante impegno perché le donne e gli uomini del nostro alimentare non si sentano soli”.
Fonte Mipaaf
DOMANDE INDENNIZZI AVIARIA
È stata prorogata di un mese, al prossimo 16 aprile, la presentazione delle domande sugli indennizzi per i danni determinati dall’influenza aviaria a sostegno del mercato avicolo nei settori delle uova e delle carni di pollame in Italia.
Considerando le difficoltà che sta vivendo il settore agroalimentare a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus e le più ampie ricadute che si stanno determinando l’Agea, di concerto con il Mipaaf, ha infatti prorogato il termine di presentazione delle domande, fissate inizialmente per marzo.
“In questo momento di grande difficoltà, il nostro compito è affrontare immediatamente le criticità, semplificare e snellire la burocrazia che pesa sulle imprese agricole, garantire liquidità alle imprese”. Cosi la Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova. “Per questo, di concerto con Agea abbiamo immediatamente colto le richieste del settore e delle associazioni di categoria. La difficoltà del settore agricolo è evidente”, continua la Ministra Teresa Bellanova, “e bisogna fare di tutto per allentare la morsa che stringe imprese e lavoratori”.
PRODOTTI ALIMENTARI BLOCCATI
“Sui nostri prodotti alimentari bloccati nella notte ai confini con la Croazia, dopo aver sventato in parte il rischio del blocco per quelli alla frontiera del Brennero, abbiamo già attivato la nostra rete diplomatica. Le ulteriori segnalazioni giunte in queste ore dalle associazioni di categoria, dal Gruppo Veronesi e altri importanti player sono, oltre che evidentemente allarmate, fin troppo eloquenti.
Siamo al lavoro insieme a Ministero della Salute e Ministero dei Trasporti perché le nostre merci e i nostri prodotti alimentari non siano penalizzati da richieste e comportamenti irricevibili.
E stiamo sensibilizzando con le nostre Ambasciate, in accordo con la Farnesina oltre che come ovvio il Presidente del Consiglio, le autorità degli altri Paesi di quanto sta accadendo alle frontiere e anche della minaccia che la grande distribuzione tedesca possa non accettare le merci se gravate da ritardi.
E’ necessario e urgente che la Commissione Europea richiami tutti i Paesi membri al rispetto delle regole del mercato unico e alla leale collaborazione perché comportamenti di questa natura, ancorché assunti da singole catene distributive, non si traducano in pratiche e concorrenza sleale, mettendo a rischio i nostri prodotti – soprattutto la catena del fresco -e le nostre imprese, già gravate da una situazione eccezionale di criticità.
Abbiamo lavorato senza sosta, in queste settimane, per garantire il corretto funzionamento della filiera alimentare, mettendo in sicurezza per quanto possibile la sopravvivenza di imprese e lavoratori. Ci aspettiamo che l’Europa, considerato come l’emergenza da coronavirus sia mondiale, comprenda a pieno questo sforzo. Le parole della Commissaria Von der Leyen, siamo tutti italiani, ci autorizzano a crederlo”. Così la Ministra Teresa Bellanova.
CIMICE ASIATICA
È stato dichiarato lo stato di calamità a seguito dell’infestazione di cimice asiatica (Halyomorpha halys) che ha colpito i territori delle Regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, causando danni alle produzioni agricole nel corso del 2019.
Sulla base delle richieste regionali, integralmente accolte da questo Ministero, gli agricoltori situati nei territori delimitati potranno far fronte ai danni subiti grazie agli aiuti contemplati dal Fondo di Solidarietà Nazionale appositamente finanziato con 80milioni nell’ultima Legge di bilancio per il ristoro dei danni provocati dalla cimice asiatica. In particolare potranno essere concessi: contributi in conto capitale fino all’80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria, prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale nell’anno in cui si è verificato l’evento ed in quello successivo, proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell’anno in cui si è verificato l’evento calamitoso, esonero parziale (fino al 50%) dal pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali propri e dei propri dipendenti.
Le domande di intervento dovranno essere presentate alle Regioni competenti entro il termine perentorio di quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione del decreto di declaratoria nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
Per le altre Regioni le cui richieste sono in fase di integrazione, il Ministero sta procedendo con le relative istruttorie per giungere nei prossimi giorni alla Dichiarazione dello stato di calamità.
LATTE
“Abbiamo proposto al Tavolo indigenti del Ministero, e in particolare agli enti caritativi, di destinare 6 milioni di euro all’acquisto di latte UHT, prodotto da latte crudo raccolto nel periodo di maggior rischio di spreco, per la relativa distribuzione gratuita alle persone più bisognose. Si tratta di un’operazione forte contro il rischio di spreco alimentare che si sta verificando in queste giornate in conseguenza della diffusione del Coronavirus. Non vogliamo sia buttato nemmeno un litro di latte buono, sicuro e garantito. Per questo faccio appello a tutto il Tavolo perché si approvi la misura e per metterla in campo a stretto giro a tutela di allevatori e produttori di latte. Con queste risorse possiamo arrivare a circa 180mila quintali di latte salvato dallo spreco e destinato ai più bisognosi. Colgo questa occasione per ringraziare anche migliaia di volontari che in queste ore stanno assicurando continuità anche nell’assistenza ai più fragili, insieme alla protezione civile”.
Così la Ministra Teresa Bellanova nel corso dell’incontro con associazioni e organizzazioni della filiera lattiero-casearia svoltosi nel pomeriggio odierno e appena conclusosi, durante il quale si è fatto il punto sulle principali urgenze del settore legate alla necessità di contenimento del Coronavirus.
“Continuiamo ad essere in strettissimo contatto con le associazioni e le filiere”, dice la Ministra Teresa Bellanova, “condividendo punto per punto di quanto si rende necessario. L’urgenza che ci muove è duplice: fronteggiare l’emergenza e impedire che questo stato di cose pregiudichi la vita di un settore strategico per il nostro-Paese ed essenziale per i cittadini. Il bene-cibo non può essere messo in discussione. Per questo continuo ad invitare le aziende a mantenere la lealtà nei rapporti di filiera, i consumatori ad acquistare prodotti italiani, e rivolgo anche alla distribuzione un appello in questa direzione. Sostenere la filiera alimentare italiana oggi è inderogabile”.
Fonte Mipaaf
CONTRASSEGNI
VINI A DOCG E DOC
Il 27 febbraio è stato firmato dalla Ministra Teresa Bellanova il decreto attuativo
dell’art.48, comma 9, del Testo Unico del Vino. Un decreto atteso da tempo
dalla filiera vitivinicola, con cui vengono stabilite caratteristiche,
diciture, modalità per la fabbricazione, l’uso, la distribuzione, il controllo
e il costo dei contrassegni per i vini a Denominazione protetta, nonché le
caratteristiche e le modalità applicative dei sistemi di controllo e
tracciabilità alternativi. “Con questo Decreto”, dice la Ministra
Teresa Bellanova, “rafforziamo la tutela delle produzioni di eccellenza
nazionale, semplifichiamo il processo di acquisizione delle cosiddette
fascette, riducendo costi e tempistica, aggiungiamo un ulteriore tassello per
confermare il primato della qualità. In sintesi, alcuni degli obiettivi
prioritari che abbiamo ribadito, in accordo con l’intero settore, anche
nell’ultimo incontro del gennaio scorso, finalizzato a condividere il percorso
di insediamento della Cabina di Regia del Vino”. Con il Decreto,
dunque, si definiscono le caratteristiche della cosiddetta “fascetta”,
recante il sigillo della Repubblica, apposta su molti vini a DOC e su tutti i vini a DOCG, confermando che
la Fascetta ha natura di “contrassegno di Stato”, a garanzia delle
produzioni di eccellenza nazionali. Nel dettaglio, il testo introduce
alcune misure di semplificazione del processo di acquisizione dei contrassegni
da parte degli operatori ed opera una sensibile riduzione dei relativi costi e
della tempistica di distribuzione. In particolare: * la riduzione
dei costi dei contrassegni (da un minimo del 12 % fino ad un massimo del 20%)
rispetto a quelli attualmente sostenuti dagli operatori; * la possibilità
per le aziende di ritirare uno stock di contrassegni corrispondente al
quantitativo di vino atto a divenire DO detenuto dall’imbottigliatore (il precedente
decreto prevedeva la consegna di fascette solo in base al prodotto
certificato). In tal modo le aziende potranno avere più rapidamente a
disposizione le fascette necessarie; * l’introduzione di un nuovo
formato di contrassegno di piccole dimensioni per rispondere alle esigenze
manifestate in tal senso dalle imprese in relazione alla varietà dei formati
delle bottiglie. Il Decreto reca, altresì, le disposizioni per l’attuazione del
Sistema di controllo e tracciabilità telematico per i vini confezionati a
D.O.C. e a I.G.T., ai sensi dell’articolo 48, comma 8, della legge. L’articolo
definisce le caratteristiche e la gestione del sistema di tracciabilità
alternativo al sistema delle “fascette”.
LE
MISURE PER L’AGROALIMENTARE
Garantire
liquidità alle imprese agricole per estinguere i debiti bancari attraverso
mutui a tasso zero. Tutela del Made in Italy agroalimentare nel mondo con
l’introduzione di sanzioni contro pratiche commerciali sleali che colpiscono le
nostre imprese e i nostri prodotti, danneggiandone la reputazione. Sostegno ai
lavoratori del settore agricolo con la cassa integrazione in deroga.
Sostegno alle aziende agricole che esercitano attività agrituristiche con la
sospensione di tutti i versamenti contributivi, previdenziali, e dei premi per
l’assicurazione obbligatoria. Sono le misure per l’agroalimentare all’interno
del Dl varato stanotte dal Consiglio dei Ministri.
“Si tratta di prime urgenti misure a
sostegno delle imprese del settore agroalimentari e per contrastare ogni forma di
pratica e concorrenza sleale che saranno ampliate e rafforzate rapidamente con
i prossimi provvedimenti “, dice la Ministra Teresa Bellanova. E
ancora: “Con la Task Force istituita presso il Ministero siamo in contatto
continuo con tutte le organizzazioni del settore, le rappresentanze dei
lavoratori, la distribuzione, le associazioni degli agriturismi per raccogliere
esigenze e criticità da affrontare. Una cosa è certa: dobbiamo assolutamente
sostenere agricoltura e agroalimentare italiani per non bruciare le ottime
performances registrate in questi anni, e impedirne l’esposizione a ogni forma
di ricatto commerciale e di concorrenza sleale”.
ETICHETTE
“Abbiamo bisogno di scelte coraggiose, se vogliamo
ridare slancio all’azione dell’Europa a partire dall’attuazione del Green deal
e della nuova Politica agricola comune post 2020. Due sfide cruciali che ne
incrociano un’altra: la trasparenza delle informazioni in etichetta. Sono
aspettative alle quali è nostro dovere rispondere perché riteniamo che la piena
informazione sia un diritto dei cittadini. Insieme a Francia, Spagna, Grecia,
Portogallo, Lituania, Romania, Finlandia abbiamo in corso sperimentazioni
dell’obbligo di etichettatura per diverse tipologie di prodotti come latte,
formaggi, carni trasformate, pasta, riso, derivati pomodoro. Nei nostri Paesi
oggi i cittadini possono conoscere sempre da dove provengono il latte, il
grano, il riso o il pomodoro utilizzati come ingredienti. Riteniamo che nelle
more della presentazione e, soprattutto, dell’attuazione della nuova strategia
“Farm to fork”, sia necessario poter proseguire l’esperienza delle
sperimentazioni nazionali.
In passato si è scelto di prendere decisioni in
tema di etichettatura solo in conseguenza di gravi scandali alimentari. Abbiamo
informazioni complete sulle carni, perché c’è stata la BSE. Non crediamo sia
giusto aspettare un nuovo scandalo, ma che si possa agire con coraggio nel
senso richiesto dai cittadini in tutta Europa. Per questo riteniamo che il
regolamento Ue 775/2018, destinato ad entrare in vigore il 1° aprile, non dia
risposte sufficienti”.
Così nella lettera sottoscritta dalla Ministra
delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, e dal
Ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, inviata oggi ai Commissari
Ue alla salute, Stella Kyriakides, e all’agricoltura, Janusz Wojciechowski.
L’Italia chiede quindi che sia esteso l’obbligo di origine delle materie prime
in etichetta a tutti gli alimenti, a partire da una scelta rapida sui prodotti
sui quali si è già sperimentato in questi anni come latte, formaggi, carni
trasformate, pasta, riso, derivati pomodoro. In quest’ottica i Ministri hanno
notificato a Bruxelles la proroga fino al 31 dicembre 2021 del decreto su latte
e formaggi e sono pronti ad avanzare sulla proroga degli altri decreti
nazionali con la stessa scadenza.
“Siamo convinti che si debba avanzare su
questo fronte – proseguono nella lettera i Ministri – dando anche risposta
all’iniziativa dei cittadini europei che ha raccolto oltre 1,1 milioni di firme
in 7 Stati membri e che chiede di estendere l’obbligo di indicazione della
materia prima in tutti gli alimenti. Appoggiamo con convinzione questa
posizione e riteniamo che nella strategia “Farm to Fork” questo debba
essere un tema centrale. Proprio perché si chiama ‘dal campo alla tavola’,
l’origine obbligatoria declina al meglio questa locuzione, perché in etichetta
il consumatore abbia la percezione dell’intero percorso di tracciabilità”.
PROROGA
PER LE DOMANDE PAC E SCADENZE PSR
La
sollecitazione è giunta in questa settimana da imprese agricole, associazioni
di categoria, rappresentanti dei lavoratori, Regioni.
Così, al termine di una prima analisi dello
stato dell’arte effettuata dalla Task Force insediata al Ministero delle
Politiche Agricole, alimentari e Forestali per fronteggiare le criticità
vissute dal settore in seguito all’emergenza corona virus, dal Mipaaf è già stata
inviata alla Commissione Agricoltura dell’Unione Europea una richiesta
finalizzata a posticipare di un mese le scadenze per le domande PAC; a prorogare al 15
ottobre alcune scadenze relative ai pagamenti diretti e al 31 dicembre i
pagamenti delle misure a superficie dei Programmi di Sviluppo Rurale Regionali;
a prorogare l’attuazione dei programmi di promozione e dei programmi di
sostegno delle OCM.
“La difficoltà che sta attraversando il
settore è evidente”, dice la Ministra Teresa Bellanova, “e bisogna
fare di tutto per allentare la morsa che stringe imprese e lavoratori. Le
richieste che facciamo a Bruxelles vanno in questa direzione e soprattutto
tendono ad impedire che possano vanificarsi risultati e sforzi di anni. Lo
slittamento di una iniziativa pubblica significa mandare in fumo investimenti e
lavoro rilevanti, ed è un problema che va assolutamente affrontato. Così i
problemi nella gestione di alcune misure dei Piani di Sviluppo regionali. Altra
storia la Puglia. Lì dobbiamo evitare che l’agricoltura pugliese paghi un danno
troppo alto per i milioni e milioni che la Regione non è stata capace di
spendere e che rischiano il definanziamento”.
Nel testo si evidenziano, puntualmente, le
difficoltà vissute dal settore in queste settimane: logistica e trasporti,
anche verso Paesi extra-Ue; difficoltà nell’attuazione “dei programmi di
promozione ed informazione dei settori vitivinicolo, ortofrutticolo, olio di
oliva, frutta e latte nelle scuole” con il rinvio di numerosissime
manifestazioni pubbliche; rischio impasse nell’attuazione dei programmi di
sostegno delle OCM; penalizzazioni delle attività commerciali con
“riflessi pesanti” anche sul valore della produzione
commercializzata; difficoltà nella gestione delle misure dello Sviluppo rurale
anche per i possibili slittamenti delle necessarie verifiche da parte degli
Organismi pagatori.
Proprio su
quest’ultimo aspetto l’ultimo passaggio dedicato alla Puglia per sottolineare
come “il mutato scenario sta rallentando le azioni messe in campo dalle
Autorità regionali per completare le procedure di erogazione dei contributi
previsti dal Psr,
a suo tempo sospese a causa del contenzioso generatosi”.
Fonte Mipaaf
ILLECITI AGROALIMENTARI
Da oggi uno strumento in più per la tutela dei prodotti made in Italy, le indicazioni geografiche, i consumatori. E soprattutto per il riconoscimento del valore prioritario della identità dei cibi, uno degli elementi fondativi alla base della Dieta Mediterranea patrimonio dell’umanità.Con la riforma, proponente il Ministro Bonafede e co-proponente la Ministra Teresa Bellanova, approvata stasera dal CDM, si rafforzano gli strumenti normativi contro illeciti agroalimentari: frodi, contraffazioni e agropiraterie. “Il falso made in Italy”, ricorda la Ministra Bellanova, “costa al nostro Paese 100 miliardi di euro l’anno, contro i circa 42 di export dei prodotti autentici. Un vero e proprio furto di identità che danneggia i nostri produttori, mina la salute dei consumatori, ingannandoli, rischia di incrinare la reputazione del Paese. Oggi, con questo testo che prende le mosse da una proposta della Commissione Caselli, si garantisce l’effettiva tutela dei prodotti alimentari, si rielabora il il sistema delle sanzioni, si amplia la sfera delle tutele. Non a caso fin dal mio insediamento al Ministero ho sostenuto la necessita di rafforzare ulteriormente il sistema di controlli che già oggi ci pone fra i migliori al mondo per poter tutelare di più e meglio le nostre indicazioni geografiche e i nostri marchi e sconfiggere la concorrenza sleale che avvelena le filiere e produce distorsioni inaccettabili di mercato. Per questo un grazie a Giancarlo Caselli e a tutti i componenti dell’Osservatorio Agromafie che con il loro lavoro hanno contribuito in modo determinante alla definizione delle nuove norme”.
SEQUESTRATI NEL LAZIO OLTRE UN MILIONE DI LITRI DI VINO
L’ICQRF, sotto il coordinamento della procura della repubblica di Tivoli, ha condotto nella giornata a cavallo tra il 20 e 21 febbraio nel Lazio una rilevante operazione a tutela dei consumatori e della qualità del vino italiano.
Presso una cantina clandestina e un altro sito produttivo sono stati sequestrati oltre un milione di litri di “vino” sfuso e in bottiglia, per un valore commerciale di oltre un milione di euro.
Nell’operazione, condotta da 30 ispettori dell’ICQRF Lazio, sono stati rinvenuti e sequestrati anche prodotti per la sofisticazione (aromi sintetici, starter di fermentazione, nutrienti, coloranti…), sebbene non pericolosi per la salute.
Sequestrate anche attrezzature e cisterne utilizzate per l’attività di produzione illecita di vino.
L’operazione ha avuto successo anche grazie l’intensa attività analitica svolta dai laboratori dell’ICQRF che hanno riscontrato nei campioni prelevati nel corso delle indagini la presenza di zuccheri estranei all’uva e di acqua aggiunta.
CORONAVIRUS
Definiti incontri con organizzazioni di settore, distribuzione e parti sociali
“Seguiamo con grande attenzione l’evolversi della situazione monitorando le notizie che momento dopo momento giungono anche dal settore agricolo e agroalimentare. Per questa ragione, dopo una mattinata di confronto con il Gabinetto, i Capi dipartimento e gli Uffici del Ministero, abbiamo condiviso l’attivazione di una Task Force presso il Mipaaf e già definito un primo calendario di incontri con organizzazioni di settore, distribuzione, parti sociali, Regioni”: così la Ministra Teresa Bellanova, pochi minuti fa.
“Siamo consapevoli della delicatezza del momento e anche dello stato di ansia e legittima preoccupazione che attraversa il Paese e in particolar modo alcuni territori. Allo stesso tempo i cittadini devono sapere che come Governo siamo fortemente impegnati, ognuno per le sue competenze, sulla tutela e salvaguardia della salute e soprattutto sul contenimento dei rischi. Discuteremo con le imprese e tutti i soggetti della filiera agroalimentare, distribuzione inclusa, per comprendere la strumentazione migliore da mettere in campo e le priorità da affrontare. Innanzitutto la salute dei cittadini, che mi sento comunque di rassicurare perché i nostri sistemi di controllo sono tra i migliori al mondo e i nostri prodotti sicuri, ma al contempo la tenuta del nostro sistema economico e produttivo, che deve comunque essere considerata una priorità assoluta. Corriamo rischi non indifferenti che dobbiamo essere capaci, come Governo e come Paese, tutti insieme, di ridurre al minimo”.
“E’ essenziale uniformare il livello dei controlli in tutta l’Unione Europea. Basta polemiche. E’ il tempo della responsabilità e del lavoro di tutti, nell’interesse dei cittadini e del paese”. Così la ministra Teresa Bellanova stamattina in riunione con i colleghi del governo, i presidenti di regione e gli staff tecnici presso la sede della Protezione Civile per fare il punto sulla vicenda coronavirus. ” La nostra priorità è salvaguardare la salute dei cittadini, fornire un’informazione corretta e trasparente, e garantire la tenuta della nostra economia. Per questo,” ha concluso la ministra “dobbiamo lavorare uniti, e assicurare un’azione di governo fondata su chiarezza, coerenza e armonia delle decisioni”
Fonte Mipaaf
SPECIALE FRUIT LOGISTICA
Sinergia con Ice per la promozione del made in Italy agroalimentare. Aprire nuovi mercati
“Sull’export abbiamo avviato un lavoro comune con il Presidente dell’Ice per studiare insieme azioni di sistema per la promozione del made in Italy agroalimentare, così come stiamo lavorando a testa bassa per aprire nuovi mercati, rimuovendo le barriere che ci sono”. Ha dichiarato la Ministra Teresa Bellanova nel corso del suo intervento all’inaugurazione della collettiva “Italy – the Beauty of Quality” presso lo spazio ICE-CSO del Fruit Logistica, in corso a Berlino. “Non è un lavoro facile, soprattutto non è un lavoro rapido come vorremmo. Spingeremo su tutti i dossier al massimo: dal kiwi alle mele, alle pere e a tutti i prodotti a cui possiamo garantire nuovi spazi. In mercati di grande potenziale come Messico, Colombia, Vietnam e la stessa Cina, nonostante questa fase difficile”. Ha concluso la Ministra.
CONSULTA CLIMATICA PER LE PRIORITA’ AGRICOLE
“Dobbiamo affrontare il cambiamento climatico anche per far fronte ai nuovi flagelli che porta nelle nostre campagne come la cimice asiatica e la xylella”. Cosi la Ministra Teresa Bellanova intervenendo all’inaugurazione della collettiva “Italy – the Beauty of Quality” presso lo spazio ICE-CSO del Fruit Logistica.
“Siamo intervenuti sulla cimice asiatica con uno stanziamento iniziale di 80 milioni di euro per il ristoro dei danni. Sulla xylella, nei giorni scorsi dopo la Conferenza Stato Regioni, finalmente abbiamo fatto partire il Piano di rigenerazione olivicola in Puglia: 300 milioni di euro di risorse a disposizione del settore. E stiamo chiedendo all’Europa di farsene carico. Perché sono emergenze europee”, ha ribadito la Ministra. “Questo mese partirà al ministero la Consulta contro la crisi climatica e per le priorità agricole. Non ho dubbi che anche voi saprete dare un contributo di merito in quella sede dove chiameremo organizzazioni, università, imprese a confrontarsi per scrivere il piano strategico nazionale. Il futuro dell’agricoltura è il futuro dell’Italia”.
SICUREZZA ALIMENTARE
“La sicurezza alimentare non si tocca e non è merce di scambio per nessun accordo commerciale. È un diritto inalienabile dei cittadini”, cosi la Ministra Teresa Bellanova intervenendo all’inaugurazione della collettiva “Italy – the Beauty of Quality” presso lo spazio ICE-CSO del Fruit Logistica, in corso a Berlino. “L’Italia – ha aggiunto la Ministra – vuole mercati aperti con regole certe. I dazi non sono lo strumento del futuro delle relazioni mondiali e quando gli Stati Uniti alzano i dazi sui prodotti della Dieta mediterranea non fanno un danno solo ai nostri produttori ma danneggiano i loro consumatori privandoli di un’alimentazione sana e garantita”.
Fonte Mipaaf
BENESSERE ANIMALE
“Siamo fortemente convinti che l’etichettatura degli alimenti, regolamentata a livello europeo, può agire da volano per il miglioramento dei nostri sistemi di allevamento, ridurre il consumo dei farmaci, e migliorare la qualità dei prodotti e il livello di fiducia dei consumatori”. Così pochi minuti fa la Ministra Teresa Bellanova, intervenendo al Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e pesca in corso a Bruxelles sul tema dell’etichettatura sul benessere animale.
“Fornire un’informazione al consumatore, la più completa possibile, per consentire una scelta consapevole dell’alimento, non solo per quanto concerne gli aspetti alimentari e nutrizionali ma anche sulle principali questioni etiche, sta diventando un fattore di competitività da non sottovalutare”, ha evidenziato la Ministra Bellanova. “La mancanza di una normativa comunitaria in materia ha stimolato la proliferazione di numerose regole produttive che, oltre a disorientare il consumatore, stanno mettendo in crisi il sistema allevatoriale, spesso costretto a mettere in atto impegni diversi a seconda delle principali catene distributive”.
“Anche a nostro avviso quindi – ha sottolineato la Ministra – è giunto il momento di introdurre un sistema di etichettatura trasparente, basato sul rigoroso rispetto di regole produttive in grado di valorizzare le migliori pratiche zootecniche e, nel rispetto della biosicurezza, l’allevamento all’aperto, soprattutto quello transumante, la cui pratica è stata recentemente riconosciuta anche dall’Unesco.
“In Italia, in collaborazione con Ministero della Salute e le Regioni, stiamo puntando ad una completa integrazione delle azioni di programmazione con quelle di controllo attuate lungo le filiere produttiva – ha messo in evidenza la Ministra – e intendiamo utilizzare, a supporto del sistema di certificazione ed etichettatura dei prodotti di origine animale, il sistema di misurazione del benessere animale “Classyfarm”, presentato ai Capi servizi veterinari nel corso della riunione di Helsinki nel novembre scorso”
“Il benessere animale – ha concluso Bellanova – gioca un ruolo di primo piano nel miglioramento della sostenibilità delle produzioni zootecniche e nella lotta contro la resistenza antimicrobica e rappresenta quindi uno degli obiettivi chiave da raggiungere nel prossimo ciclo di programmazione della Politica agricola comune, sia per sostenere la competitività delle diverse filiere zootecniche che per la gestione delle problematiche sanitarie. Per questo servono adeguati sostegni economici pubblici per gli allevatori”.
IN DIRITTURA D’ARRIVO IL COLLEGATO AGRICOLO
“Semplificazione, competitività, qualità e tutela del consumatore, lavoro agricolo, pesca: sono queste le cinque aree di azione intorno a cui stiamo costruendo il Collegato agricolo che presenteremo nei prossimi giorni alle organizzazioni di settore e al Parlamento”. E’ quanto ha annunciato la Ministra Teresa Bellanova oggi a Verona, nel corso dell’intervento alla Giornata inaugurale di FierAgricola. “Il Collegato”, ha affermato la Ministra Bellanova, “è l’occasione per scrivere pagine importanti di futuro dell’agricoltura e sono certa che avrò il vostro sostegno, il vostro contributo di idee e di proposte”
FRUIT LOGISTIC – BERLINO
Subito dopo visita nei padiglioni dove sono presenti gli espositori italiani.
In serata partecipazione all’Evento Confagricoltura presso l’Ambasciata d’Italia
La Ministra alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali sarà domani a Berlino, fino al 7 capitale dell’ortofrutta, per partecipare all’inaugurazione della collettiva “Italy – the Beauty of quality”, presso lo spazio ICE – Centro Servizi Ortofrutticoli Italy.
Successivamente la Ministra Bellanova si soffermerà negli spazi dove è presente l’Italia, che quest’anno conta 545 espositori con aziende dedicate non solo al prodotto fresco ma sempre di più specializzate anche nel campo delle soluzioni tecnologiche, stoccaggio e movimentazione dei prodotti.
Infine, la Ministra Bellanova parteciperà al tradizionale Evento Confagricoltura, presso l’Ambasciata d’Italia. L’intervento della Ministra concluderà la discussione su “Ortofrutta italiana e nuove frontiere” che aprirà la serata.
Fonte Mipaaf
AGROALIMENTARE
CIMICE ASIATICA
“Quando sono arrivata al Ministero delle Politiche Agricole sul Fondo di solidarietà non c’era un euro. Oggi possiamo contare su 80milioni per l’emergenza cimice asiatica. Emergenza su cui siamo impegnati senza soste insieme alle Regioni per costruire azioni concrete e fattive. Come la delimitazione delle aree colpite. La risposta positiva che abbiamo avuto dall’Abi, che ringrazio, su moratoria dei mutui e sospensione delle rate oltre i 12 mesi. O come il piano straordinario sulla vespa samurai, antagonista naturale, che sta andando avanti per cui i primi lanci si faranno nei prossimi mesi, quando le condizioni climatiche saranno favorevoli”. Così la Ministra Teresa Bellanova partecipando oggi ad un incontro con le organizzazioni di categoria alla Regione Emilia Romagna, con il Presidente Bonaccini e l’assessore al ramo Caselli.
“Non sono abituata a fare polemiche dalla veste istituzionale ma poichè ascolto dichiarazioni roboanti vorrei ripristinare la verità”, ha proseguito la Ministra Bellanova. “Vorrei ricordare allora che il 21 dicembre abbiamo ad esempio sbloccato oltre 63 milioni di euro destinati alle imprese agricole danneggiate da eventi calamitosi dal 2013 al 2018, e di queste 19 milioni all’Emilia Romagna. Risorse che adesso sono nella piena disponibilità degli agricoltori. Che per le calamità del novembre 2019 abbiamo destinato altri 47milioni 120mila il 17 gennaio scorso e con il Milleproroghe restituiamo circa 21 milioni a questa Regione, per somme anticipate su calamità avvenute prima del 2003”.
“Nel frattempo”, ha concluso la Ministra, “va avanti serratamente anche il confronto con l’Europa. Ieri il nostro progetto di regolamento è stato esaminato a Bruxelles con buoni risultati, sulla selezione delle aree colpite, su risorse e misure, per cui è previsto un incremento di risorse che verranno destinate anche alla prevenzione, con l’installazione di reti di protezione per le quali abbiamo chiesto di innalzare il contributo pubblico all’80 per cento”.
CIMICE ASIATICA
“Nella riunione svoltasi il 21/01/2020 a Bruxelles e dedicata all’esame della bozza di regolamento relativa all’emergenza Cimice asiatica, gli Uffici del Mipaaf hanno già argomentato con solide ragioni la necessità di inserire il Piemonte nell’elenco delle Regioni interessate. E questo anche in ragione del fatto che molte Organizzazioni dei produttori riconosciute in Italia hanno un carattere interregionale”. Così la Ministra alle Politiche Agricole Teresa Bellanova.
VERSO LA CABINA DI REGIA DEL VINO. BELLANOVA
Analisi e valutazione del settore e degli scenari degli scambi internazionali; stato di attuazione del Testo unico del vino; confronto per l’Istituzione della Cabina di regia del vino. Sono stati questi i temi in discussione nel corso dell’incontro con il settore vitivinicolo presieduto dalla Ministra Teresa Bellanova e conclusosi pochi minuti fa al Ministero delle Politiche agricole.
Un incontro espressamente finalizzato a condividere con l’intero settore l’istituzione della Cabina di regia del vino, già annunciata nei mesi scorsi in diverse occasioni dalla stessa Ministra.
“Un settore così strategico e importante”, ha detto Bellanova introducendo i lavori, “ha bisogno di un luogo dove affrontare le criticità, valutare con attenzione le strategie di valorizzazione, maturare un confronto vero con tutte le parti interessate per un progetto complessivo di futuro del settore. Se il vino italiano costituisce uno dei nostri comparti di maggiore successo, sono altrettanto evidenti le problematiche che ne frenano l’enorme potenziale. Siamo stabilmente il primo produttore al mondo di vino: come facciamo a vincere anche la sfida del valore? Tanto è stato fatto, se penso soprattutto a quanto vino del Sud oggi parta per i mercati internazionali con bottiglie che portano il nome del territorio d’origine: come possiamo fare meglio? Come reagire al rischio dei dazi Usa? Il 30 incontrerò il Ministro americano dell’Agricoltura e ribadirò con forza la nostra posizione: il vino italiano non si tocca”.
Quanto alla Cabina di regia: “Ascolto, condivisione e partecipazione saranno parole chiave per trovare insieme le soluzioni più utili a risolvere i problemi e a dare maggiore slancio a questo settore strategico”, ha proseguito la Ministra Bellanova. “Per costituirla non sarà il ministero a fissare da solo priorità e componenti. Lo decideremo insieme, perché voglio creare uno strumento utile. Semplificare è un dovere. Ma è facile a dirsi e difficile da praticare. Non voglio assumere impegni generici, chiedo a voi e poi a chi farà parte della Cabina di regia di indicare quali adempimenti, quali circolari, quali decreti complicano la vita delle impre